Alessandro Milan, 23 luglio 2015

Page 1

PRIMO PIANO

Giovedì 23 Luglio 2015

11

Non di casa mia, intendiamoci bene. Ma dell’Italia intera. Lo dice Alessandro Milan

Io darei le chiavi alla Merkel Siamo antropologicamente incapaci di governarci da soli

casa tua, puoi fare quello che vuoi...». Pier Luigi Bersani rinfacciò a RenR. Dalla luna di miele alle critiche DI GOFFREDO PISTELLI D. Ma è una boutade o lo pensa zi di ridurre la politica a comuni- esagerate: troppo prima e troppo adescazione. so. suoi più fedeli ascoltatori gli lasciano davvero? R. No, no, sono arrivato alla concluR. Vabbè, Bersani era quello che si D. Si diceva poc’anzi anche del messaggi, ironici ma affettuosi, alla segreteria telefonica della radio: «Mi- sione che siamo antropologicamente fece fotografare mentre beveva la bir- M5s, altro fenomeno che lei ha lan, il panettiere dell’informazione», incapaci di governarci seriamente. E se retta in solitudine. Qualche problema potuto mettere a fuoco in questi con la comunicaanni. oppure, «Milan, ma di quante cose parli? mi sente Renzi mi dà del gufo. D. Lo è? zione ce l’aveva. R. Mi sono fatto Mi sembri laureato in tuttologia». Per tenere il potere bisoR. Il gufo è un animale amorevole, Dopodiché tutto va l’idea che il M5s Classe 1970, da Sesto S.Giovanni (Mi), gna essere cinici. Uno dei funzioni bene a liAlessandro Milan, che ogni mattina, direi. No, scherzi a parte. È questione misurato, verificato. miei ospiti più amati dagli vello locale ossia dalle 6,30 alle 9,00, dal lunedì al vener- di realismo, la penso come il vostro Giu- Prenda questa maascoltatori, l’industriale liano Cazzola al novra fiscale da 50 l’idea del cittadino, dì, conduce 24Matquale, qualche gior- miliardi. che entra nel contino su Radio24, Forchielli di Bologna, Io la penso come il voD. Sulla quale no fa, avevo chiesto siglio comunale e ha infatti un pubdisse in trasmissione, che stro Giuliano Cazzola al se il Friuli Venezia qualcuno esprime regionale, che va blico folto ma che lui la doccia con Renzi quale, qualche giorno fa, Giulia ce l’avrebbe dubbi a priori. spulciare delibera, è diverso da quello, non l’avrebbe mai fatta durante la mia trasmisR. Si tratta di veche fa il guardiano talvota rabbioso fatta a realizzare perché se gli fosse caduta della malapolitica. e iperbolico negli il reddito di cittadi- dere se dopo il prisione radiofonica, avevo mo anno l’Imu è staD. A livello nainterventi, de La nanza. la saponetta sarebbero chiesto se il Friuli Venezia zionale, meno? Zanzara serale di D. E che ri- ta abolita, se dopo il stati guai. Ma lui l’ha Giulia ce l’avrebbe fatta R. Mah, l’idea del Giuseppe Cruciasposta le aveva secondo è toccato detta in altro modo a realizzare il reddito di all’Ires e all’Irap, se Parlamento da aprini. Gli ascoltatori di dato? cittadinanza. Cazzola mi re con l’apriscatole Milan partecipano R. Che in Friuli dopo il terzo si sono massicciamente, ce la possono fare cambiati gli scaglioni Irpef, ma lancia- non funziona, perché alla Camera e al rispose che, lì, ce la postelefonando dalle perché sono, appun- re il messaggio è legittimo. In un Paese Senato, ormai, si pigiano dei bottoni e si sono fare proprio perché normale dovrebbe accadere così. parla per qualche minuto: non si incide. auto incolonnate to, il Friuli. sono friulani D. E invece? Dopodiché, han fatto cose che altri, pur nel traffico, o reaD. Capisco, sono R. E invece a volte succede che le indignandosi per i vitalizi, non avrebbe gendo ai tweet con meno Italiani. Per cui accompagna, sin dalle 5,30, la let- tornare alla Merkel, vuol dire che i promesse non si mantengano, perché fatto mai, come ridursi le indennità. c’è stata la crisi, D. Hanno un rapporto ambivalentura dei giornali prima della messa in Tedeschi sono più perché l’Europa s’è te con la comunicazione. onda. Gente spesso arrabbiata ma in bravi di noi? Renzi ha cambiato tutto messa di mezzo ecc. R. Per un lungo periodo era quella modo competente, selettivo, informato. R. Senza alimenin politica. È bravissimo ecc. di una setta. Ricordo che quando ho E spesso, ai cinguettii ironici di Milan tare lo stereotipo nello scegliere i messagD. Renzi, l’ha fatto la trasmissione in tv, per 7Gold, sulle eternamente abolende province o dell’italiano fannulgi. Bersani lo snobba ma avuto spesso in mi sbattevo ogni giorno per averne sull’ennesima «settimana decisiva» per lone perenne, un po’ trasmissione, ne- uno in studio. le riforme, rispondono, sempre via Twit- sì. Ammettiamolo. sbaglia. La comunicaziogli ultimi anni. D. Dura? ter, gli attori della politica, da Matteo D. L’ o g g e t t o ne politica conta perché Che idea s’è fatto R. Durissima. A parte avere a che Renzi a Maria Elena Boschi. della lamentela è sposta i voti. Bersani di lui? fare, come portavoce, con Rocco CaDomanda. Milan, la sua trasmis- spesso la politica. viene dalla bocciofile, R. Sa che l’ebbe salino che stava al Grande Fratello, sione ha ormai sei anni. Un perioR. Sì, anche se poi dalle sezioni del Pci. Lo in studio durante le mi stupiva ogni volta. Ma poi c’era da do abbastanza lungo per giudicare i politici di cui ci si primarie del 2012? scontare tutta una serie di accorgimenti: l’attitudine degli Italiani verso la lamenta, li abbiamo dimostra quella foto che D. Quelle per- i grillini in studio non potevano interpolitica, che ne è un degli ingre- votati, non vengono lo riprese mentre beveva dute. loquire con gli altri politici, perché li dienti principali. da Marte. da solo una birretta Risposta. Beh, io vedo soprattutto D. A proposito R. Mi colpì, per- avrebbero legittimati, rispondevano solo i disgustati, a volte un po’ populisti, i di politici, lei, in ché era davvero un alle mie domande, insomma un delirio. rassegnati, i delusi anche se, le confesso, questi anni, ha assistito a una gran- po’ Fonzarelli (il Fonzie di Happy Days, Situazioni che mi hanno anche convinto non so farmi un’idea di quanta parte del de trasformazione: ha raccontato ndr): salutava «dando il cinque». Poi ha di una cosa. D. E cioè? Paese rappresentino. Anzi, a volte ho la la nascita dei grillini, del renzismo. messo in un atto una strategia abilissiR. Che Beppe Grillo faccia bene a sensazione di capire di più entrando in Cosa ha visto cambiare? ma, e di una clamorosa rapidità, nello un bar. R. La comunica- scalare il potere. Perché questo vuole un guidarli in una maniera un po’ talebaD. Lo fa speszione, moltissimo. politico, no? na: o governi in maniera ferma o, sennò, Questa è la generazione so? Questa è la generaD. L’ha visto cambiare, come di- liberi tutti. twitter, che è una geneR. Beh, abbazione Twitter, total- cono alcuni? D. Senta, il M5s nasce come razione completamente stanza, nella zona mente diversa dai R. Il potere snatura. Per mantener- risposte all’inadeguatezza della diversa dalla precedendi Viale Padova, predecessori. Uno lo bisogna dotarsi di apparati, che un politica. Quella che ha fatto dire, dove abito. Mi piace stacco notevole, ba- tempo si chiamavano cerchi magici, oggi a un suo ascoltatore, che per i te. Uno stacco notevole, andarmi a prendesti pensare che, non «gigli». Sennò lo si perde in un attimo, politici «ci vorrebbe la zappa da mi creda. Basti pensare re un caffè per fare molto tempo fa, Sil- Enrico Letta docet. Non un questione cinque chili». che, non molto tempo fa, due chiacchiere e sovio Berlusconi, in famelica, per così dire. R. Anche Renzi se vogliamo ha goSilvio Berlusconi, in una prattutto per ascoluna conversazione D. E che cos’è? duto di questo clima. La gente, cioè, ha conversazione pubblica, tare che cosa pensi pubblica, fece capiR. È un dato di realtà: o fai così o ti reagito. Sa che mi danno del populista, la gente. Anzi, dopo re di non avere una fanno fuori. Sa cosa disse di Renzi, uno vero? fece capire di non avere un po’, sono arrivato perfetta conoscenza dei miei ospiti più più amati dagli ascolD. Lo è? una perfetta conoscenza a una conclusione. di Internet. tatori, Alberto Forchielli (imprenditoR. No, assolutamente, più che populidi Internet D. Ce la racD. Il grande co- re, esperto di Cina, ndr)? sta, mi sento dalla parte del popolo. conti. municatore poliD. Che cosa? D. Come quando mette in file le R. Beh, mi pare di poter dire che gli tico è Renzi. R. Che la doccia con Renzi, lui non notizie della serie «mani sul volanItaliani abbiano il vizio di piangersi adR. Ha cambiato moltissimo. Bra- l’avrebbe fatta, perché se gli fosse cadu- te»? dosso, un’attitudine alla lamentazione, vissimo nello scegliere i messaggi, ta la saponetta, sarebbero stati guai. Ma R. L’espressione l’ha coniata un ascolimpossibile da scrollarsi di dosso. Infat- fa quello che qualche anno fa faceva lui l’ha detta in un altro modo. tatore per definire quelle notizie che ti, qualche giorno fa, in trasmissione, mi Berlusconi, con altre piattaforme, con D. Forchielli è un bolognese mol- fanno così arrabbiare, quando si sentoè scappato detto. un altro stile. to diretto... no in auto, che si rischia da andare a D. Che cosa? D. Lo criticano aspramente per R. Sì. Comunque a Renzi deve essere sbattere. R. Che, dipendesse da me, consegnerei questo, specialmente alcuni dei riconosciuto che sta facendo il rinnovaD. Quali sono? le chiavi di casa ad Angela Merkel. suoi. mento della politica e della classe diriR. Quelle dell’Italia che non riesce D. Temerario, con tutto questo R. Sbagliano: la comunicazione poli- gente italiana. Qualunque cosa si pensi a cambiare mai. Siamo un po’ come in sentimento antitedesco in giro. tica conta perché sposta il consenso e dei Luca Lotti, dei Marco Carrai, del- quel film de «il giorno della marmotta» e R. E infatti, grillini e «no euro», so- sposta i voti. Insomma, qualche anno le Boschi, si deve prendere atto che, an- viviamo sempre la stessa giornata, come prattutto via Twitter, me ne hanno dette fa, negli Stati Uniti, l’amministrazione cora due anni fa, non esistevano e c’era una condanna. Si chiamava Ricomincio di ogni. Bush decise di fare la guerra a Sad- Gianni Letta. In due anni è cambiato da capo. D. Per esempio? dam, raccontando, giorno dopo giorno, il mondo. D. Facciamo un esempio reR. Il più educato è stato Alberto come l’Iraq fosse uno stato canaglia. Ed D. Da un anno a questa parte è cente. Bagnai, l’economista e grande teorico ottenne il consenso della gente. cambiando anche il mood degli Itadell’uscita dall’euro, che mi ha detto «A D. Durante le primarie del 2012, liani verso Renzi. Continua a pagina 14

I


14

Giovedì 23 Luglio 2015

PRIMO PIANO

Gli investimenti degli Usa nell’Ue sono già oggi il triplo di quelli diretti in Asia

Il Ttip farà crescere l’Europa

Il trattato interatlantico porterà a una riduzione dei prezzi DI GIULIANO CAZZOLA* E SANTO VERSACE**

I

l Ttip è un acronimo poco noto che sta a significare, per esteso, «Transatlantic trade and investment partnership»: un trattato rivolto ad abbattere le barriere doganali, commerciali e normative tra le due sponde dell’Atlantico. Il negoziato è stato condotto riservatamente fino a poco tempo fa (i governi europei hanno dato mandato alla Commissione, attribuendosi, insieme al Parlamento, il compito dell’eventuale ratifica). In seguito, è stata adottata una procedura più trasparente, con la pubblicazione dei documenti riferiti alle procedure a partire dalle direttive che la Ue ha fornito ai propri negoziatori. Da noi, provinciali come siamo, la questione non è oggetto di dibattito, neppure tra gli specialisti; ma tante sono le riserve, a nostro avviso, conservatrici e pretestuose. A sostegno del trattato vi sono parecchi argomenti validi. Innanzi tutto, la riduzione delle barriere doganali e commerciali (intorno al 4%) favorirebbe la riduzione dei prezzi per i consumatori. Sempre sul piano

economico vi sarebbero, secondo stime della Commissione Ue, incrementi di 120 miliardi di euro, a regime, ovvero dopo 10 anni dall’entrata in vigore del trattato (nel 2027). Ma sembrano essere i vantaggi politici a sottolineare l’opportunità del trattato. In primo luogo, il Ttip dimostrerebbe un forte interesse degli Usa a favore dell’Europa, magari in chiave competitiva con la potenza cinese che è ormai tanto presente e condizionante nell’economia americana. L’Europa e gli Usa sono pur sempre l’area più sviluppata e tecnologicamente avanzata del pianeta. E già adesso hanno profondi legami economici. Gli investimenti americani in Europa (con importanti ricadute sull’occupazione) sono il triplo di quelli diretti in Asia; quelli europei negli Usa sono otto volte superiori agli investimenti in India e Cina messi insieme. In sostanza, l’economia atlantica esiste già. Un accordo del genere con l’America sarebbe un obiettivo molto rilevante per l’Italia, che ha attualmente con gli Stati Uniti un volume (in crescita)

UNA BOCCATA D’OSSIGENO Ieri sera mia moglie ed io eravamo seduti a tavola parlando delle cose della vita. Quando siamo arrivati a parlare di vita e di morte, le ho detto: «Non lasciare che io viva in stato vegetativo, in dipendenza completa da una macchina e facendomi alimentare da una cosa artificiale. e mi dovessi vedere in questo stato, spegni gli apparati che mi tengono in vita». Allora lei si è alzata, ha spento la televisione, il computer, il cd, il cellulare e mi ha tolto la birra.

SEGUE DA PAG. 11 R. Lo stadio del Milan l’arrivo della Troika. Qualunque cosa si pensi a Milano. R. No, non voglio entradei Luca Lotti, dei Marco D. Vabbé lei ne è un re sul piano dell’austerità Carrai, delle Boschi, si tifoso sfegatato. sì, austerità no. deve prendere atto che, R. Ma no, non è questo D. E allora è una il punto. Le pare possibiprovocazione... ancora due anni fa, non le che non si sia ancora R. Certo. Io mi riferisco esistevano e c’era solo parlato nel dettaglio del al fatto di come, in questo Gianni Letta. In due anni progetto, al Portello, e che Paese, facciamo le cose. è cambiato il mondo. Ed esista già un comitato Che è un po’ il sentimenè cambiato anche il mood contrario? Ma secondo lei to di molti ascoltatori, i avran capito esattamente quali sono mediamente nei confronti di Renzi: quello che si propone, dove molto istruiti, e si chiedalla luna di miele alle e come? dono, per esempio, come critiche esagerate D. Non lo so, d’almai in Giappone, dopo tronde c’è un comitato un terremoto, riescano a pronto per ogni cosa. Ma si torna al puncostruire un ponte in una settimana. Mentre to: questa inclinazione a lamentarsi. E da noi... allora, dice lei, diamo le chiavi a frau twitter @pistelligoffr Merkel. Il che vorrebbe dire auspicare © Riproduzione riservata di scambi superiore ai 40 miliardi di dollari l’anno. Non esisterebbe un’alternativa altrettanto credibile per questo mercato. Gli anni di crisi dell’Eurozona hanno chiarito, ha scritto Marta Dessù,«che la crescita dei Paesi emergenti, per quanto rapida e importante in prospettiva, non è in grado di tirarci fuori dalle secche, non può ancora sostituirsi al consumatore americano e al suo potere d’acquisto. Tanto più per una economia come la nostra, dove solo la domanda estera compensa la durezza dello slow-down domestico». Ora un quinto delle esportazioni sono a corto raggio, destinate, cioè, alla Francia e alla Germania. Tanti sono i vantaggi competitivi degli Stati Uniti. Prima di tutto, la disponibilità di energia a basso

costo: la rivoluzione del «tight oil and shale gas» consentirà, in pochi anni, agli Usa di ridurre la dipendenza dall’estero e di diventare, anzi, un esportatore netto di idrocarburi, con grandi opportunità per le imprese statunitensi. Secondo vantaggio: il dominio globale delle tecnologie informatiche e dei nuovi media, di cui gli Usa dividono il primato con l’Europa. Le maggiori difficoltà si troveranno sul terreno dell’armonizzazione delle normative per quanto riguarda soprattutto la sicurezza alimentare. Il settore dell’agricoltura (che già stenta a competere all’interno dell’Europa e che osserva con preoccupazione il superamento delle politiche agricole comunitarie fino ad ora condotte all’insegna del protezionismo) farà sentire il suo peso politico sui

governi, evocando, a bella posta, i rischi degli ogm (ma non si potrà sfamare un’umanità in forte espansione demografica senza porsi questo problema), delle carni imbottite di ormoni e quant’altro possa impressionare, strumentalmente, le opinioni pubbliche. Poi dobbiamo aspettarci il muro del pianto delle piccole imprese pronte a denunciare le manovre delle multinazionali all’ombra del trattato. Occorre, però, accettare le sfide e sottrarsi al delirio dell’autarchia e alla retorica del ‘km zero’. L’apertura transatlantica dei mercati porterà crescita e sviluppo. Per giunta l’euro è diventato, con l’attuale valore del cambio, una moneta competitiva con il dollaro. *docente universitario **imprenditore © Riproduzione riservata

IN CONTROLUCE

Un Marshall che avvisa i gangster dichiarati in arresto dicendo loro che se lo costringeranno a estrarre la pistola lui sparerà per uccidere

S

DI

DIEGO GABUTTI

iamo nell’America degli anni trenta; l’America di Furore, dei pozzi di petrolio, delle riserve indiane, dei campi di granturco, delle grandi pianure. Fino a pochi anni prima era l’America di Jesse James, dei cacciatori di taglie e di Butch Cassidy e adesso è l’America di Bonnie e Clyde, di John Dillinger, dei grandi rapinatori di banche, degli assaltatori di drugstore e di pompe di benzina. Niente più grandi mandrie, come in Fiume rosso, ma le prime imprese del FBI di John Edgar Hoover, i minatori in sciopero e i crumiri, la caccia agl’italiani (oltre che ai neri) da parte del Ku Klux Klan. È qui che porta il panama, una Colt 38 Special e la stella da sceriffo uno degli eroi di Elmore Leonard: il marshall Carl Webster, personag-

gio da film di Don Siegel, giustiziere educato e fascinoso, protagonista delle novelle (una inedita) raccolte in questo Le storie di Carl Webster (Einaudi 2015, pp. 235, 14,00 euro). Alle avventure di Webster, figlio d’una ragazza cubana morta nel darlo alla luce e d’un marine con antenati pellerossa che ha preso parte alla guerra ispano americana del 1898, Leonard ha dedicato altri due titoli: Hot Kid (Einaudi 2014) e Su nella stanza di Honey (Einaudi 2010); un ultimo romanzo, Conforto per il nemico, inedito in Italia, appare in appendice alle Storie di Carl Webster e, se non è il migliore della serie, poco ci manca (è il prequel, tra parentesi, di Su nella stanza di Honey). Di Webster, Leonard ha raccontato la vita intera, a partire dal primo contatto con un bandito in un drugstore, dove sta mangiando un gelato e gli tocca assistere ¬— troppo giovane

per reagire — all’uccisione d’un agente della polizia indiana. Un anno più tardi, sedicenne, ha il primo scontro a fuoco: uccide un ladro di bestiame dopo avergli debitamente intimato, come usano gli eroi, d’allontanarsi con le mani alzate dalle sue vacche. Pochi anni dopo è nella polizia federale. Braccherà gangster, lascerà in pace gli evasi che si sono rifatti una vita e non danno fastidio a nessuno, troverà una moglie dura e perfetta come lui, sarà un esempio per i marshall dell’ovest, metterà civilmente sull’avviso i gangster dichiarati in arresto dicendo loro che se lo costringeranno a estrarre la pistola lui sparerà per uccidere, darà la caccia alla quinta colonna nazionalsocialista in Su nella stanza di Honey e avrà comprensione per i prigionieri di guerra tedeschi, hitleriani non per amore ma per forza, nel bellissimo Conforto per il nemico, un noir che onora la lette-

ratura americana. Cuba libre, Tropea 1998, un altro romanzo di Leonard, ha per protagonista Virgil Webster, il padre di Carl, che da giovane è stato a sua volta «un po’ sbruffone». Grande costruttore di trame, a volte cupe, a volte umoristiche, sempre perfettamente congegnate, Leonard ha scritto negli anni cinquanta grandi storie western, dalle quali sono stati tratti film famosi: Quel treno per Yuma, Joe Kidd, Hombre, Io sono Valdez. Alle sue crime novel si sono ispirati John Frankenheimer e Richard Fleisher, Quentin Tarantino e Richard Quine. È considerato, a buon titolo, un maesro dei dialoghi, come si scopre subito, non appena i personaggi delle sue storie cominciano a parlare e a parlarsi. Scomparso nel 2013, i suoi titoli continuano a essere ristampati. © Riproduzione riservata


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.