Intervista ad Arturo Parisi, ItaliaOggi 2 febbraio 2018

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Venerdì 2 Febbraio 2018

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Parisi: non si sente più il bisogno di una leadership e di un progetto di governo del paese

Ecco i guasti del proporzionale Il maggioritario costringe ad aggregare le risposte

lo della forza. Di apparire nella quotidianità, è una R. Che il favore di Prodi ed essere prepotente per sia andato da sempre ad una formula troppo brillante reagire al rischio dell’im- aggregazione che nel campo uando era stato ap- per nascondere l’intenpotenza. di centrosinistra, fosse la più provato il Rosatel- zione che ne ispira l’uso. D. Parliamo del Rosa- larga possibile e non invece lum, Arturo Parisi, Quella che voleva essere tellum, professore. So a formazioni minoritarie e fondatore dell’Ulivo, una categoria analitica è che non le piace questo testimoniali, lo dice tutta la ministro della Difesa del diventata ormai uno strusistema ampiamente sua storia: quella passata, e Prodi II, l’aveva presa ma- mento di polemica politiproporzionalista, mal- quella recente. E a una coalissimo. Lui, storico sosteni- ca. grado l’illusione lessi- lizione che fosse, allo stesso D. Eppure, il succestore del maggioritario, non cale data dai collegi, e tempo, la più unita attorno poteva digerire una legge so, qualcosa sta pure a anche lei riconosce che all’obiettivo, che di sicuro è prevalentemente proporzio- significare. è figlio del 4 dicembre quello centrale in questo moR. Dire «Partito di Rennalista: «Ero a lutto, sopratdel 2016. Pensando a mento storico: l’accettazione tutto per il boato con cui dai zi» sta a riconoscere che è un altro 4, quello di come italiani che si sentono banchi del Pd alla Camera Renzi ad avere impresso marzo, cosa impedisce europei della sfida che ci era stata accolta l’approva- una accelerazione al proa Renzi e alla sua coa- viene dal mondo attraverso zione», ha ricordato anche cesso di trasformazione lizione di riaggregare l’unità dell’Europa. nei giorni scorsi. Anche per- della forma partito che ha Arturo Parisi lo stesso 41% che votò D. La scelta era chiara, ché, del Partito democratico, a lungo dominato il nostro per il Sì? Paese e, in particolare, il dice. Parisi fu uno dei fondatori. R. Lo impedisce il fatto soffitta! Dal ritorno al R. Qualcuno può forse soOra che la proporzionale, con tut- che allora, come in tutti stenere che ci siano in campo campagna elette le sue conseguenze, i referendum, si votò col aggregazioni che soddisfano torale è entrata Il fallimento della riforma istituzioall’abbandono delle maggioritario, scegliendo queste condizioni meglio di nel vivo, il pronale, bocciata dall’ultimo referenprimarie. Diciamo che tra due alternative secche, quella che associa assieme le fessore (è sociodum, ha bruscamente interrotto il della fase precedente il Sì e il No. quattro liste che - ancorché logo dei fenomelungo processo di riforma della forD. Il 4 marzo invece di nuovo e con più di un tratqualcosa resta, a coni politici) è una ma partito che, cominciata nel ’68, minciare dall’assetto no… tino - potremmo definire un voce da sentire, R. Eh, questa volta invece nuovo centrosinistra? Detto era culminata nello scontro Bettino comunale e regionale. anche perché in col proporzionale, le alterMa non collegato con questo… questi giorni è Craxi-Ciriaco De Mita. gli altri elementi del native sulla scheda sono D. Detto questo? tornato a parlaPer poi proseguire nel maggioritasistema che si andava molto, molto maggiori di R. Resta il suo dispiacere re, e a far parrio, nell’elezione diretta dei sindaci, delineando, è tutto a due. Prima delle risposte, per quanti si sono separati lare, Romano nelle primarie e nei nuovi partiti rischio. Non credo che il maggioritario aggrega le guidati da altre priorità è Prodi, al quale la presidenalla ricerca di alleParisi è ancora zializzazioanze non compatibili molto vicino e di Qualsiasi potere, privato della sua con quelle del mocui fu anche sottosegretario campo di sinistra. Una acce- ne del partito… principale giustificazione, rischia D. Ci siamo mento. a Palazzo Chigi, durante il lerazione, ripeto. Ma il procontinuamente di regredire, cesso è un processo, che ha arrivati, dunD. Se, come lei primo esecutivo. dice, il Rosatellum Domanda. Professore, attraversato almeno mezzo que… dal livello dell’autorità a quello R. Sì, intendo è costruito per non molte critiche hanno ac- secolo. della forza. Rischia cioè di apparire D. Spieghiamolo bene. la concentraziofar vincere nessucompagnato le candidaed essere prepotente per reagire R. Prima con la dissoluzio- ne, cioè, nella no che cosa succetura Pd. Non tutte genual rischio dell’impotenza. Il maggiode il 5 marzo? Lei ine. La sua - «è diventato ne della forma partito tra- fi gura apicale di ritario, prima di aggregare le rispocrede a queste inun partito presidenziali- dizionale, aperta dal ’68, e tutti in poteri, sistite voci, anche sta» - è stata certamente che, attraverso gli anni 70 e dalla scelta dei ste (i voti), è un sistema che aggrega dall’Estero, penso la più interessante. Que- 80, è culminata nello scontro p a r l a m e n t a r i le proposte. È contro la dispersione ai colloqui Junkersta mutazione è solo le- Bettino Craxi-Ciriaco De alla designazione dei candidati alla Berlusconi, che acgata alla figura di Matteo Mita. D. Poi? guida dei governi locali. Non proposte. Una volta intra- creditano larghe intese Renzi o è qualcosa di più R. Poi con l’affermazio- credo che la presidenzializ- presa col proporzionale la senza le estreme? ampio? R. All’estero e in Italia solo Risposta. Che il Pd non ne delle nuove dinamiche zazione del partito, dicevo, strada della moltiplicazione corrisponda al partito di aperte all’inizio degli anni riesca a risolvere le contrad- delle proposte, è inevitabile di questo si parla. Troppo e rappresentanza di massa 90 dal movimento per le ri- dizioni e gli squilibri che si che si frammentino anche le da troppo tempo. E soltanto risposte. il parlarne ci sta cambiandella tradizione con la soli- forme istituD. Il fatto nuovo do dentro. Cosa vuole che le da struttura organizzativa z i o n a l i , ch e La decisione di Prodi di restare è Romano Prodi. dica? radicata nel territorio, la ha introdotto nel Pd risponde al suo impegno La tenda pare riD. Quel che pensa. larga base di iscritti, e la il maggioridi sempre: Prodi si è sempre battuto montata vicino al R. Penso che, se la politiforma burocratica che ha ca- tario e l’eleratterizzato il Pci nel secolo zione diretta Pd, anzi, a giudica- ca è per eccellenza l’arte del per un’aggregazione che, nell’ambito passato, mi sembra fuori di- dei sindaci e re dai toni e dalle compromesso tra il preferibidel centrosinistra, fosse la più larga scussione. Ed è anche fuori dei presidenti parole, c’è quasi un le e il possibile, la prudenza possibile e non invece a formazioni discussione… delle regioni. piede idealmente ci inviterebbe a non mettere minoritarie e testimoniali. D. Ed è anche fuori di- E infine, nel oltre il gradino del troppi limiti al possibile. Ma Un’aggregazione inoltre coesa scussione? decennio pasNazareno. Secon- nella situazione nella quale R. La discontinuità con sato, con la do lei, che conosce ci siamo cacciati il rischio nel difendere la nostra posizione la tradizione politica che, a fondazione dei bene l’uomo, che maggiore è che si perda del nel mondo attraverso l’unità europea tutto di vista il preferibile lungo, ha prima identifi ca- nuovi partiti e cosa è successo? to la sinistra col Pci e, poi l’introduzione R. Lo dico per me e diventando prigionieri solsono aperti. tanto del possibile. alimentato la pretesa di delle primarie. a modo mio. D. Perché? D. Prospettiva amara, egemonia sull’intero campo D. Un processo lungo e D. Prego. R. Perché accade nel modi centrosinistra. Ma da qui complesso. Possiamo dirR. Penso sia successo quel mi pare. mento in cui il venir meno che succede ad ognuno di R. La conseguenza prina dirlo un partito personale, lo almeno concluso? di proprietà e a disposizione R. Mi piacerebbe rispon- del maggioritario priva della noi, mano a mano che gli cipale del venir meno del del capo, come l’aggregazio- derle sì. Ma la dura sconfitta possibilità e della necessità orientamenti son costretti maggioritario, della stessa ne politica messa in campo nel referendum del 2016 e, della vittoria, e, assieme a a tradursi in scelte preci- possibilità di conquistare il ventiquattro anni fa da Sil- aggiungo, il modo nel qua- questo, della giustificazio- se. Prima o poi si tiran le governo prima di ogni cosa, vio Berlusconi, ce ne pas- le, nell’anno che è seguito, ne di una leadership e di un somme. E per quanto gli ad- ci ha privati della possibilità sa. E molto. si è risposto a essa, con la progetto per il governo del dendi negativi siano molti e di pensare un progetto che D. Come spiegare allo- resa finale alla nuova legge Paese che tenga assieme le pesanti, il totale dà ancora non siano quelle esercitaziora il successo della de- elettorale, mi fa temere per parti. Qualsiasi potere, pri- il risultato di sempre: cen- ni che chiamiamo programvato della sua principale trosinistra. Ed aggiungo, mi e sono al massimo idee finizione che definisce il futuro. giustificazione, rischia con- più che mai Europa. per un programma. il Pd come «il Partito di D. Perché professore? twitter @pistelligoffr Renzi»? R. Perché troppe sono le tinuamente di regredire dal D. Laddove ha sempre R. Per come è utilizzata acquisizioni rimandate in livello della autorità a quel- guardato Prodi. ©Riproduzione riservata DI

GOFFREDO PISTELLI

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