Intervista a Giacomo Contri, ItaliaOggi 27 luglio 2016

Page 1

10

Mercoledì 27 Luglio 2016

PRIMO PIANO

Giacomo B. Contri, psicanalista e allievo di Lacan, ridefinisce la vita sociale e politica

È povero colui che non ha soci

Perché solo chi ha affari costruisce e non ha nemici DI

G

GOFFREDO PISTELLI

iacomo B. Contri distilla quasi quotidianamente pensiero attraverso il web. Allievo e traduttore di Jacques Lacan, questo psicoanalista e medico milanese, anche se nato a Ivrea, classe 1941, regala ogni giorno, a chi vuole coglierle, le sue potentissime riflessioni sulla natura, sul mondo, sulla realtà. Basta cliccarle su societàamicidelpensiero.com, e si trovano i suoi «think», i brevi interventi in genere sull’attualità ma anche molte delle sue lezioni degli ultimi anni. Domanda. Contri, lei come psicoanalista, nei suoi interventi pubblici, si occupa sovente di potere e di politica. Parliamone. Risposta. Allora partiamo dall’economia. Chiedo da cosa abbiamo la proGiacomo B. Contri va di quale sia la realtà. dell’irrealtà (vedi i «sogni», non quelli D. Vale a dire? R. Da cosa abbiamo la prova che non di Freud, che riempiono la bocca dei politici). ci inventiamo tutto, che D. Ossia? non decolliamo con la R. I poveri non testa, che non uccidiaPrima della percepiscono niente, mo quando facciamo misericordia i salariati quell’appei bravi. È una prova c’è la carità. na appena: il danno e percettiva. Però attenLa carità non porta le beffe. La critica del zione. al povero un piatto lavoro salariato è già D. A che cosa? stata fatta, vedi Marx R. L’accezione di perdi minestra, ma lo («Lavoro salariato e cezione più diffusa è rimette nelle condicapitale»), ma anche quella sensoriale, che il zioni di operare, San Francesco. Marx mio pensiero si accorda gli ridà la sovranità diceva che è dal lavoro con la realtà esterna, perduta o mai salariato che ha inizio fuori dalla mia pelle. il capitalismo. In cui il D. E non è così? acquisita, lavoro dell’uomo, cioè R. Questa c’è semsi dà da fare perché l’uomo, è misurato dal pre. Però la prova al più presto ritorni salario, è merce sottodi realtà è completa socio pagata. Ma l’errore è quando è legata alla nel pagarlo. percezione economica, D. E Francesco, nel senso di percepire denaro, un beneficio, un progresso, un nel senso del santo? R. Non voglio fare pasticci, l’era di profitto. Non c’è «piacere» senza profitto. Le due percezioni si sposano, ma Francesco non è quella del capitalismo quella economica prevale, senza di essa moderno. Semplicemente la «povertà» siamo nell’irrealismo. Il nostro mondo da lui difesa non è quella delle pezze al così diseconomico vive nell’irrealismo. sedere. Lui non voleva essere pagato, Spesso la politica è il periodo ipotetico non voleva che il suo e dei francescani

fosse lavoro salariato. con potere relativo agli altri due, non D. C’entrano l’uomo di Treviri e assoluto. quello di Assisi? D. Ai giorni nostri, invece? R. Non si debbono confondere, non R. Ci si è inventati la sovranità poc’era il vero capitalismo ai tempi di polare, credenza non minore di quella Francesco. Però c’è in entrambi precedente. Chi l’ha mai vista? un’idea di realismo che nasce quando D. Lei è scettico? si uniscono e distinguono percezione R. Sono realista, mai stato scettico. sensoriale e percezione economica. È una finzione a cui si è ricorso tra le D. Dicevamo che il nostro mon- tante, c’è il supermercato delle finziodo, viceversa, è irreni, e c’è perfino chi è alista. d’accordo. Quando la R. Il pensiero politifinzione scende sulla Il buon samaritano, co neppure considera la terra arriva la demodopo aver soccorso percezione economica. crazia diretta, plotoni il viandante, D. Parliamo di podi esecuzione maniposi cura della sua litica allora. lati. Ripeto che non c’è riabilitazione. sovranità che non sia R. Eguaglio fino alla sovranità individuale. sinonimia politica e poPoi ripasserà Forse non la rintractere. Suggerisco sema vedere come sta, ciamo mai, ma se ci pre di pensare la paanche perché rola «potere» anzitutto fosse sarebbe questa. magari diventerà come verbo e solo dopo D. Ma anche il tiun nuovo socio. come sostantivo «Il Pozio che, a Nizza, usa il camion come una tere». Quando Potere è Purtroppo i bomba su un lungopreso come sostantivo, cristiani di oggi mare pieno di gente già si entra nella mesono diventati in festa è sovrano? tafisica. Su «Il Potere» spesso kantiani R. Ne ha ammaz- poi vengono i «Poteri zati tanti, sovranità forti» -, è stato Michel compresa. In quel Foucault a peggiorare le cose: il Potere è sopra di noi, ci sfugge, camion guidato da un individuo è rapè nemico. La paranoia è già presente presentata l’idea peggiore, malefica, di potere: che il potere è violenza, il potere nel «Potere» come sostantivo. D. Di cosa è fatto il potere, Con- è maligno, il potere è ciò da cui guardarsi. Un’idea che coincide con una frase tri? R. Procediamo adagio. Il potere ha sottoscritta dai più, usando la parola due versanti: quello che colleghiamo «libertà» in luogo di «potere»: la mia con il Governo, e quello che colleghia- libertà, o il mio potere, finisce dove como con gli individui. Rapida carrellata mincia quello dell’altro. Frase infame in proposito: per secoli Governo ha si- che più non si può. Paranoia. D. Non è la quintessenza della gnificato potere monarchico, concepito tolleranza? erroneamente come assoluto. R. Mannò! Il mio potere e la mia liD. Perché erroneamente? R. È ridicolo pensarlo assoluto. Il re bertà ci sono e continuano quando ho ha sempre dovuto allearsi, con l’aristo- un partner, un socio, nel senso proprio crazia, con la borghesia. Il suo potere è di una società di affari. Il terrorista non sempre stato relativo, leggere Shake- ha partner, compagni, tutt’al più camespeare per capirlo. In passato, la sovra- rati. È col partner che prosegue la mia nità o potere monarchico veniva fatto libertà, che ha occasione di essere la discendere da Dio, San Paolo «omnia mia libertà o il mio potere. Paradossalpotestas ad Deo», va bene, ma almeno mente, a Nizza, l’Isis ha rappresentato nel cristianesimo «Dio» è Tre, ognuno la nostra stessa idea occidentale di po-


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.