Intevista a Davide Faraone, 1 febbraio 2017

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Mercoledì 1 Febbraio 2017

PRIMO PIANO

E non il socialismo reale. Lo dice il sottosegretario alla sanità Davide Faraone (Pd)

Una rivoluzione liberale al Sud Bisogna far uscire dalla depressione chi sa (e vuol) fare R. Guardi, se le posso dire, quello che è emerso avide Farone, al te- nel Sud col referendum è lefono, di domenica un fenomeno non nuovo sera, ha la voce stan- ma che dobbiamo interpreca. Il sottosegretario tare. D. Vale a dire? alla Salute, quando torna R. Vale a dire è stato il nella sua Sicilia si immerge nelle vicende, piuttosto profilarsi del partito della complesse del centrosinistra conservazione. D. Trasversale? che si avvia a una scadenza R. Trasversalissimo, coi elettorale impegnativa, e lui non si tira indietro. Nei gior- suoi punti di riferimento, ni scorsi ha aperto a Palermo coi suoi sindacalisti, i suoi una sede permanente per la rappresentanti politici, con Leopolda siciliana, chiaman- la Pubblica amministradola Cambiamenti, a cui ha zione imperante, coi suoi invitato 100 esperti di vari precari forestali, col suo no Davide Faraone settori - docenti universitari, perenne alle imprese, con imprenditori, amministratori, la scusa che dietro si possa insediare la fine 2012 un documento magistrati mafia... firmato da un centinaio - per pensaNel Sud si è affermato il D. U n di amministratori che lo re il futuro partito trasversale della partito con volevano ricandidato. dell’Isola. conservazione, coi suoi un corpo R. A me fa un certo effetto Fa r a o n e , sociale, in- sapere che ci sono dirigenti palermitasindacalisti, i suoi rappresomma. del Pd, che pensano alle scisn o, c l a s s e sentanti politici, con la R. Come sioni. 1975, è un pubblica amministrazione no? Che lo D. Perché? leopoldino scialacquatrice, con il suo rende forte e R. Perché, per anni, abbiaantemarcia, perenne no alle imprese radicato da mo patito la divisione, nel uno che ha con la scusa che dietro si anni. Invece senso che eravamo minoranrotto semnon ha voce za della minoranza, ma non pre le uova possa insediare la mafia i l p a r t i t o abbiamo mai, dico mai, pennel paniere dell’innova- sato una scissione. Quando Pd, facendo il consigliere comunale zione, quello dei giovani che abbiamo perso le primarie, senza l’appoggio del partito provano a fare le start up, che abbiamo costruito un’alterma raccogliendo migliaia di tentano di fare impresa. Temi nativa di idee, abbiamo vinto preferenze. E anche in questi che non sono nell’agenda del congresso, e Renzi è diventato anni di governo di centrosi- Mezzogiorno attuale. Il Pd segretario. Non ci ha mai nepnistra siciliano, non ha mai deve ripartire da questi, dar pure sfiorato l’idea di scappare col pallone, come i bambini risparmiato a chi lo guida, voce a questi. che perdono. Rosario Crocetta, una criD. Lavoro duro? D. Lei spera che D’Aletica che fosse una. R. Il problema è che quando ma se ne Domanda. Con lei Farao- destabilizzi il vada? ne, non si può non partire sistema delR. Io dal ritorno di Matteo Ren- la conservaSe contrasti il sistema s p e r o ch e zi. Perché lei era già alle zione, trovi della conservazione, trovi D’Alema Leopolda del 2011, quando le schiere di subito contro coloro che resti: se è in non eravate davvero nes- quelli pronti vogliono tenere il sistema minoranza, suno e il Pd contro-pro- a protestare. bloccato. Quelli che avrebfaccia la migrammava riunioni per Mentre, molnoranza. Si bero tutto da guadagnare togliervi partecipanti. to spesso, attrezzi per Risposta. Per la verità io quelli che del dell’innovazione si tengofare la magera anche a quella della 2010, cambiamenno invece i disparte. Sta gioranza e quando c’era ancora Pippo to avrebbero al Pd da loro le gambe, vincere il Civati, pensi un po’. bisogno, non partendo dal basso congresso. D. Addirittura quella, s t a n n o i n D. Non è che non era ancora tec- campo, per facile chienicamente la Leopolda mancanza di renziana, si chiamava motivazione, per sconforto. derlo a uno, come lei, che Prossima fermata, Italia. Tocca al Pd dar loro le gam- ha una responsabilità di Ma, insomma, che le pare be. Per questo, è importante governo, ma è meglio vodi questo ritorno del suo che Renzi annunci di voler tare quanto prima, con la segretario a Rimini? partire da lì, dai territori, da legge che è uscita dalla R. Mi sembra sia stato questa base sociale che non Consulta, e quindi liquidare l’esecutivo, o aspettare molto positivo. E mi pare si- ha rappresentanza. gnificativo che Renzi abbia D. Eppure queste eran la scadenza della legislaricominciato dagli ammini- le riflessioni delle Leo- tura? R. Il Pd vuol fare una riforstratori locali. Sta dentro un polde. percorso che lui ha intrapreso R. Infatti, il più grande er- ma che conservi il carattere dopo la sconfitta al referen- rore di questi anni è stato non maggioritario della legge eletdum, sulla scia dell’esperien- aver proseguito quelle batta- torale, avendo come modello za del governo nazionale, per glie ideali. Non siamo riusciti il Mattarellum, ma di farlo in arrivare alla prossima sca- a far passare quel messaggio maniera chiara e trasparente. denza elettorale. Un percorso o a sostenerlo. E i modelli del Se invece qualcuno vuol prenche riparte dai territori, con passato si son ripresentati, dere la scusa del cambiare la legge per inscenare il solito umiltà. Il passaggio giusto, trasversali e forti. direi. D. Uno che vuole riparti- giochino del non far nulla, D. È quello che ci vuole, re dai territori è Massimo beh allora andiamo a votare specialmente nel suo Mez- D’Alema. A Roma ha an- con quel che c’è e prima poszogiorno, dove il 4 dicem- nunciato d’esser pronto sibile. D. Che cosa pensa, si vobre, col referendum, voi a correre da solo. E nel renziani, avete preso una Sud ha sempre avuto un terà presto o no? R. A prescindere da quello bella botta? suo consenso, ricordo, a DI

GOFFREDO PISTELLI

D

che succederà nelle prossime settimane con la legge elettorale, in ogni caso, nel febbraio del prossimo anno, la legislatura scadrà. D. Già, ma se si dovesse votare a giugno, si porrà il problema di interrompere l’esperienza di un governo a guida Pd. Lei crede che l’intesa forte fra Paolo Gentiloni e Renzi eviterà ogni problema? R. Non credo che ci saranno problemi. La legislatura era nata per fare le riforme ed era diventata la più prolifica della storia repubblicana recente. D. L e i è p a s s a t o dall’Istruzione alla Sanità. Potrebbe avere anche un anno di lavoro davanti, cosa sta facendo e cosa farà? R. Nella segreteria del Pd mi sono occupato a lungo di Welfare, con un impegno spesso a cavallo fra sociale e sanità. Poi sono andato all’istruzione, seguendo soprattutto l’inclusione scolastica, ma quelli della salute non sono, per me, temi nuovi. Avevo seguito la legge sull’autismo, quella sul «dopo di noi» (per garantire assistenza ai disabili rimasti senza familiari, ndr). Ora lo faccio da sottosegretario. D. Renzi, a Rimini, ha rivendicato il fatto che una siringa, oggi, non possa più costare 10 volte tanto, da un’Asl all’altra. R. E ha fatto bene. Bisogna che da quella siringa ci allarghiamo sempre più verso una sanità uguale per tutti gli italiani. Oggi, il vero dramma è che ci sono differenze abissali da una regione all’altra. Anche se noi, con la riforma del Titolo V, volevamo proprio superare certe storture. D. Già, ogni regione è sempre più padrona a casa sua. Come procederete? R. Con un’azione forte verso le regioni perché si arrivi a un riequilibrio sui pronti soccorsi, sulle liste d’attesa e nelle varie aree in cui il Servizio sanitario non è nazionale allo stesso modo per tutti. Non è democratico che un cittadino, per il solo fatto che nasca in Calabria o in Sicilia non riceva prestazioni che sono normali in Toscana, Emilia o Lombardia. Però sono ottimista, coi vaccini siamo partiti molto bene: arriveremo a una legge nazionale sull’obbligatorietà col consenso di tutti. D. Faraone, veniamo alla sua Sicilia. Si dice che il M5s si prepari a governarla. R. Se riusciremo a fare l’operazione che le dicevo prima, ossia esser quelli che danno voce all’innovazione,

quelli del Mezzogiorno non assistenziale, della costruzione di percorsi positivi, credo che il populismo e la demagogia non avranno spazio. Dipende da noi. D. Che cosa deve fare il Pd? R. Mettere in campo una serie di azioni, perché la Sici-

Fa un certo effetto vedere che ci siano dirigenti Pd (come D’Alema) che pensino alle scissioni. Quando noi renziani abbiamo perso le primarie, non abbiamo mai pensato di scappare con il pallone, come fanno i bambini viziati quando perdono lia prevalentemente amministrativa lasci un po’ il campo quella dell’impresa. Le risorse l’ha messo il governo con i Patti per il Sud, ma i soldi vanno usati meglio. Ci vuole una rivoluzione liberale, qui siamo al socialismo reale. D. Parole da Leopolda prima maniera. Però voi vi trovate un Rosario Crocetta, che vuole ricandidarsi. R. Legittimo che lui pensi d’aver governato bene e di volersi ricandidare... D. ...anche se lei non ha mai perso occasione per criticarlo... R. Infatti. Io credo invece che ci voglia un segnale forte di discontinuità ma il Pd, per fortuna, s’è dotato d’uno strumento come le primarie. D. L’ h o i n t e r r o t t a , poc’anzi, prima che mi rispondesse sul da farsi. R. Il governo ha fatto molto per la Sicilia. Ha dato risorse ma vincolandole all’eliminazione dei residui attivi. Ora saneremo 20mila precari della Pubblica amministrazione: la legge regionale, approvata, è al vaglio del consiglio dei ministri. D. Assumendoli? R. Sì, ma rendendoli produttivi, con una ricollocazione complessiva. Basta musei chiusi e portinerie stracolme. Qui si assumeva per costruire il consenso e poi mancava il personale per i servizi che servivano alla Sicilia, dal turismo alla cultura. D. Che ne è del renzismo in Sicilia? R. Mi ricordo quando queste idee avevano un solo rappresentante: il sottoscritto. Siamo cresciuti, ci siamo assunti responsabilità di governo, costruito percorsi con basi solide. Se c’era e c’è bisogno di rottamazione in Italia, nel Mezzogiorno e nella Sicilia ce n’era e ce n’è ancor di più. twitter @pistelligoffr © Riproduzione riservata


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