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Venerdì 4 Novembre 2016
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Per Fulvio Abbate non c’è nulla da fare perché la vogliono così i telespettatori italiani
La Rai è proprio irredimibile Chiunque venga messo a dirigerla rimane sconfitto
Fellini descriveva con Gin- mo la merda ma guarnita di direzione di Daria Bignardi. R. Non riesco ad andare aldiger e Fred, anche se pensava, praline». Ma d’altra pare i futuri palin- là del solito folclore, ossia di scie D. Una pralina di cose sesti se li creeranno gli stessi chimiche, rettiliani e poligamia. efinire Fulvio Abbate lo sappiamo, al Maurizio Conon è semplice o forse stanzo Show. Ecco in quella alte, per addolcire il sa- telespettatori, coi propri tele- D’altra parte a Roma, che è un fonini, su. banco di prova del M5s, per la lo è: artista, scrittore, trasmissione capisci un po’ pore. FacD. Di che cultura hanno preso una figura giornalista, cultural- un’Italia ministeriale, se vo- ciamo un esempio? parliamo, di matrice veltroniana. mente situazionista, «ingesti- gliamo. Daria Bignardi non ha D. Insomma, i tempi del R. Sì, la lei dice? D. Luca Bergamo, assessobile» come dissero a L’Unità toccato palla. Ma i futuri R. Sì, per- re alla Crescita culturale. quando gli tolsero la collabo- «Nazionale», come si chia- pralina può palinsesti se li faranno i mava una essere la traché, in colR. Ai tempi di Veltroni, facerazione, che giovani telespettatori coi volta Rai smissione di legamento va un famoso festival, sostenuto d u r av a d a Anche Campo Dall’Orto telefonini. Via Facebook Uno, non Walter Veldiretto via dal Campidoglio, Enzimi. Ma molti anni. non ce la farà perché il si riprenderanno mentre si son mai troni. Fa c e b o o k , anche per l’urbanistica, mi pare Abbate, palerPaese reale vuole, dalla D. 10 cose passati? i ragazzi e che abbiamo dovuto prendere mitano, classe masturbano, poi avremo R. Quella con Flavio le ragazze uno da sinistra. 1956, nobiltà Tv, la merda. Ogni volta gli scoreggiatori che incenè una sorta Insinna, il si riprenD. Paolo Berdini, profesnel sangue arriva qualcuno che dice. diano i propri peti, quelli di cinemon- nuovo sabad e r a n n o sore de La Sapienza. (marchese), «Noi gli diamo la merda vanno già fortissimo. Una do nazio- to italiano. mentre si R. Sì, insomma, girano a è certamente ma guarnita di perline». vampa, e tutti a ridere R. In quenale, dove, m a s t u r - vuoto, non hanno quadri proun uomo liAd esempio la perlina, b a n o, p o i prio. La figura principale è la bero, che vive dal punto sto caso è avremo gli sindaca Virginia Raggi, che in una città di vista dei esemplare, tanto per uscire dal vago, ormai detecontenuti, con un chiaro intento didattico, scoreggiatori che incendiano non ne azzecca una. O meglio, potrebbe essere la trasmisi proprio peti, quelli vanno già una ne ha azzeccata. stata: «Roma v e r i f i c h i detto tra virgolette. sione di Walter Veltroni... D. E senza le praline, cac- fortissimo. Una vampa e tutti D. Ossia? è un grumo l’insipienza R. Il discorso all’inauguraa ridere! Poi un po’ di mordi aggregati, di autori pa- ca pura? R. Il Paese vuole Maria De gue, perché ai zione della di piccole borghesie senza co- vloviani... Nuvola di strutto, dove il massimo che ti D. Ossia che si ripetono, Filippi, un sabato di prima ragazzi piaLa tv di Stato avrebbe parserata che assomigli al calen- ce già Grey’s Massimiè concesso e di essere condomi- per riflesso condizionato. lato solo romanesco se Madario mis- A n a t o m y liano Funo», dice al telefono. Alla sua R. Masrio Riva, che le aveva dato sionario, ha Quello sarà. ksas,quancittà adottiva, Abbate ha dedi- s ì , m a g a r i Il format ideale è quello presente? do ne ha D. E s e cato un libro, Roma vista con- si trovano lì popolarità con il Musichiedella Leopolda, il palco La negret- domani arricordato trovento, uscito per Bompiani per ragioni di re, non si fosse ammazzato della stazione lorenese. il costo nel 2015, che è una sorta di clientela. Trota in lacri- r i v a s s e r o fi nendo in una botola. Lui eccessivo. scavo antropologico dell’Urbe. vi, magari, la me, il foco- i grillini a E infatti la trasmissione vivente la Rai avrebbe parPoi, però, Intellettuale fuori dal main- figlia dell’alto melico che Saxa Rubra, di Veltroni è un po’ questo. lato come da “Cencio alla è quella stream, forse perché si scaglia magistrato, dipinge coi come potrebAnche se il simbolo vero parolaccia” a Trastevere. della consovente contro «la P2 cultura- che non capiedi o con be cambiare della tv renziana è Pif giura dei la radiotv di le di sinistra», Abbate conduce pisce nulla, la bocca. Prevalse così la Tv milanese (Pierfrancesco Diliberto). frigoriferi. dal 1998 un esperimento unico: che forse c’ha D. Ci po- Stato? con Mike Bongiorno Lui è l’antimafia parrocD. ScetR. ImmagiTeledurruti, «un’opera d’arte, qualche protrebbero tico? un laboratorio permanente», blema di taessere al- nare una Rai chiale, un nuovo «MarcelR. Insomma, non ce la vedo ossia un’emittente che espone lento spiccioternative? a cinque stelle, è qualcosa di lino pane e vino» l’Abbate pensiero in tutti suoi lo, ma che è lì, R. Ci po- spettrale. Basta considerare l’Ama (municipalizzata rifiuti acuti e le sue spigolosità e che, intoccabile. trebbe es- che il loro Starace, Rocco di Roma, ndr) a sabotare la giunta come i camionisti del dal 2007, è D. Carlo sere Bebe Vio, una persona Casalino... D. Stella del primissimo Cile nel 1973 colpirono Salvadiventata un Freccero, disabile, che però ha una sua Il Paese reclama a viva canale Youg r a n d e propria dimensione erotica. reality show, oggi portavoce dor Allende. Come ho scritto, voce, Maria De Filippi. Tube. u o m o d i Invece siamo fermi, al format alla Camera del movimen- quei frigoriferi sono diventati E loro gliela danno addicome il monolite che Stanley Domantv, messo del vecchio con la pipetta, del to. rittura il sabato in prima R. Dica piuttosto uno degli Kubrick mette in 2001, Odisda. Abbate, in cda dal clown con la lacrima. con lei che M5s perché D. Ma la Rai renziana, se- oggetti di scherno della Gia- sea nello spazio. serata, con una trasmisD. Siamo arrivati a Roma, fa la tv più ne fosse la condo lei, come potremmo lappa’s band. sione che assomiglia ai autenticacoscienza immaginarcela? D. Vero anche questo. In- si può ritornare alla Rai. vecchi calendari del mismente culcritica, non R. Il format perfetto era dimenticabile serie, quella, Quanto c’entra quell’aziensionario, ha presente? La turale che pare aver quello della Leopolda, il palco con l’altro protagonista, da con l’Urbe? negretta in lacrime, il foR. Guardando la Rai, capici sia, voglio dato grandi della staziosoprancominciare contributi ne lorenese. n o m i n a - sci la Capitale. La tv di Stato comelico che dipinge con i Come diventerà la Rai con chiedendo finora. E infatti la to Ottu- avrebbe parlato solo romanesco piedi o con la bocca… i grillini al potere? Ci sarà che cosa R. Frecce- trasmissione sangolo. se Mario Riva, che le aveva un pieno di scie chimiche, pensa dalla ro potrebbe, di Veltroni è Mi scusi, dato popolarità col Musichiere, rettiliani e poligamia. D’alRai. nella sua posizione, sostenere un po’ queCasalino non fosse caduto nella buca. Risposta. Ma no, come Le- che l’intero palinsesto Rai fosse sto. Ma più il sarebbe D. Il tragico infortunio, tra parte, proprio a Roma, onardo Sciascia diceva della affidato a Cattelan... simbolo della S t a r a c e , all’Arena di Verona, che gli gli M5s stanno girando Sicilia, anche la Rai è irrediD. Alessandro, il presen- tv renziana è nel senso costò la vita nell’agosto del a vuoto. Hanno nominato mibile. tatore? Pif. di Achille, 1960. assessore alla politica D. Come anche si diceva R. No, dico proprio MauriD. Il suo capo del R. Lui vivente, la Rai avrebculturale Luca Bergamo un tempo anche dei Paesi zio Cattelan, l’artista. concittaP a r t i t o be parlato come da Cencio alla del socialismo reale. D. Oddio, il ditone del dino Pierfascista, o parolaccia a Trastevere. A quel che faceva un Festival R. Esattamente. Guardi per vaffa, i bambini appesi, il f r a n c e s c o di Fran- punto prevalse la Rai milanese, con Veltroni sindaco capire la Rai, bisogna andare Papa accasciato... Diliberto, cesco Sto- quella di Mike Bongiorno. Per ospiti in trasmissioni come R. Cattelan fa solo cose gla- adesso nei race, che quanto fosse nata a Torino. Uno Mattina. mour, non c’è la cultura del cinema con In guerra per guidava la commissione D. Stiamo a Roma, AbbaD. Quindi molto presto, sabotaggio in lui, solo dominio amore... parlamentare Rai? te. alla alba. del glamour. R. Ecco Pif è l’antimafia parR. No, non dicevo Storace R. C’è una grande contiguità R. Quella trasmissione è D. Senta, ma la Rai ren- rocchiale, il nuovo Marcellino «epurator», come si chiamava fra la Rai e la Roma dei miniparadigmatica dell’Italia. Lei ziana, quella del direttore pane e vino, se lo ricorda? allora. Intendevo Starace, pro- steri, la Roma dei notai, dei si mette ad aspettare, nei cor- generale Antonio Campo D. Ho pochi anni meno prio il protagonista dei sabati primari. Per capire certi perridoi, che venga il suo turno, Dall’Orto, non ha ancora di lei. Il piccolo Pablito fascisti. Ora, è pur vero che sonaggi della radiotelevisione, e si vede passare, nell’ordine, dispiegato i suoi effetti? Calvo. Torniamo alla Rai John Cage andò a Lascia o alcuni volti ricorrenti, anche se il nano più alto d’Italia, PierR. La questione è semplice: renziana. raddoppia, ma non mi pare non di primissimo piano, bisoferdinando Casini, la donna il Paese reale vuole la merda. R. Mi pare che una rondi- che Casalino, fino a oggi, abbia gna conoscere le dinamiche dei cannone, Luciano Canfora e D. Tanto per non girare ne, ossia la trasmissione di toccato alcuna vetta. salotti di via Tre orologi o di via Luciano Luthring, capisce? intorno al problema. Veltroni, non faccia primaD. Come dovremmo im- Tre madonne. Oppure la scala Uno Mattina è simmetrica un R. È così. Ogni tanto arriva vera. E anche a RaiTre, non maginarci questa Rai pen- gerarchica della sanità. po’ al mondo che Federico qualcuno che dice: «Noi gli dia- mi pare finora segnata dalla tastellata, dunque? continua a pag. 8 DI
GOFFREDO PISTELLI
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Venerdì 4 Novembre 2016
Un decreto avvia la sperimentazione per selezionare 100 istituti superiori di eccellenza
La Giannini lancia la scuola breve
Licei e tecnici di 4 anni e non più di 5. Si parte dal 2017 DI
ALESSANDRA RICCIARDI
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n queste ore il ministro dell’istruzione Stefania Giannini, sta per frimare il decreto che avvia la sperimentazione della scuola breve: 100 istituti superiori di eccellenza, prevalentemente licei ma anche tecnici e professionali, che concluderanno l’iter in 4 anni e non in 5. Riuscendo, seppur in via sperimentale, a tagliare di un anno la durata degli studi così da far diplomare i ragazzi a 18 e non a più 19 anni. Come avviene del resto nella maggior parte dei paesi europei. Una riforma a regime in tal senso è stata studiata, senza esiti, da ministri di sinistra, Luigi Berlinguer, e di destra, Mariastella Gelmini. L’attesa è tanta, anche perché forte è l’interesse da parte di realtà imprenditoriali e di istituti paritari che stanno accarezzando il progetto della scuola breve da qualche anno. Già nel 2010 è partita una mini sperimentazione: 11 istituti che hanno fatto i 5 anni in 4. Ora la Giannini li porta a 100, con requisiti più stringenti e verifiche a fine corso. E l’ambizione che dagli esiti di questa sperimentazione si possa poi passare a una vera riforma ordinamentale, che riguardi tutti. Le scuole che faranno parte del progetto non saranno scelte dall’alto ma selezionate attraverso un bando di gara. Si parte dal prossimo settembre. Il bando però deve essere pronto entro dicembre, per dare tempo agli istituti interessati di preparare la proposta e di raccogliere le adesioni da parte delle famiglie per la costituzione della classe da candidare: operazione da fare contestualmente alle iscrizioni di gennaio. La partecipazione è infatti su base volontaria. Studenti e famiglie devono sapere che si tratta di recuperare in quattro circa mille ore di lezioni, quelle di un quinto anno: un liceo classico fa 1.023 ore al quinto, uno scientifico ne fa 990, un liceo artistico addirittura 1155. Una quinta classe di un istituto tecnico ha un monte ore di 1.056. Come un liceo musicale. Non tutte le ore, leggendo il decreto alla firma della Giannini, dovranno essere recuperate, visto che la proposta deve caratterizzarsi per l’utilizzo di modalità didattiche innovative e di spazi di flessibilità. Ma gli esiti degli apprendimenti finali agli esami di stato devono essere gli stessi, le discipline non possono essere tagliate. E dunque le ore giornaliere di lezione si allungheranno, il calendario scolastico sarà diverso da quello di un’altra scuola dello stesso grado e della stessa regione. La scuola dovrà distinguersi per l’utilizzo delle tecnologie e dei laboratori, dovrà
SEGUE DA PAG. 7 D. In che senso? R. Nel senso che questa è la città dei primari, dei medici, delle ferriste, degli infermieri e dei portanti. La Roma dei primari non può non avere un ruolo in Rai. Quella ritratta da certi Cafonal di Roberto D’Agostino, e che un tempo aveva trovato sponda nella Dc. D. E le città politicamente successive? R. Particolare è stata quella post-fascista dei Gianni Alemanno, che non ebbero il coraggio di toccare nulla in Campidoglio, mentre in campagna elettorale promettevano il lanciafiamme. D. Invece? R. Invece bastò loro essere invitati nel salotto delle sorelle Fendi. Oppure di ricevere in dote, dai socialisti, quelle ragazze, signore e signorine, che s’accompagnavano a quelli del garofano. Armi e bagagli passarono in Alleanza nazionale. D. Riposizionamenti amorosi. R. Bastava andare al Bar della Pace, a Piazza Navona, e vedere sfavillare assessori e qualche sottosegretario aennino che, più del potere, assaporavano l’aver accesso alle gioie del sesso. D. Un mondo un po’ in difficoltà quello della destra romana. R. In condizioni drammatiche, ha fallito. Come la sinistra del resto. Negli ultimi tempi, prima di morire, anche Teodoro Bontempo, che ne conosceva a menadito gli elettori, la base, confessava d’essere in difficoltà. Quell’elettorato oggi ha trovato nel M5s un presidio ottimale: puntare allo sviluppo delle eccellenze, all’insegnamento di più discipline in lingua straniera, alla continuità con percorsi
negozianti, tassisti, ignoranti vari, hanno R. Non figuro dalle liste di inviti qualvisto nel M5s una forza palingenetica. siasi evento culturale. D. Succederà ai grillini, quello che D. Ma voleva fare il consulente è accaduto alla destra? anche lei? R. La carne è debole. Non ricorda la R. Per carità, quando, Giovanna Mecalata dei protomartiri della Lega? landri fu designata alla guida del MaD. A disagio nel dover vivere nelxxi, e qualcuno fece un appello perché la «Roma ladrotrovava discutibile na». quella candidatura, C’è una grande contiguità tra la R. Infatti, non comparvero in Rai e la Roma dei ministeri, dei all’inizio, Umbercalce firme «platinotai, dei primari, dei medici, to Bossi diceva num plus», anzi, la delle ferriste, degli infermieri e dei che avrebbero più nota fu la mia. alloggiato tutti Una città di merda. portantini. È la Roma dei Gianni assieme, in alberSe lei pensa... Alemanno che in campagna eletgo, per non farsi D. Se lei pentorale prometteva il lanciafi amme tentare da questa sa? ma poi a loro bastò essere invitati città corrotta e corR. Che fu la città nel salotto delle sorelle Fendi ruttrice. Poi è finidi Pier Paolo Pata com’è finita. solini, colui che D. In questa lanciò invettive chiacchierata-cortocircuito, a pencontro la televisione di Stato ed Enzo dolo fra tv, città e politica, abbiamo Siciliano, uno degli uomini a lui più sfiorato il veltronismo, contro cui lei vicini, andò a presiederla... si è spesso scagliato. D. Ci sono intellettuali che pensaR. Il veltronismo è un fatto culturale, no d’avere un ruolo diverso, prenda che ha abbassato la flora fantastica di Lidia Ravera, assessore alla cultura ogni intelletto a Roma. in Regione. D. Veltroni fu suo direttore a R. Già, e perché mai c’è andata a fare L’Unità. l’assessore? R. Che anni. Non possono vedere una D. Dice che è un’abdicazione? pubblicità di Telepass perché ripenso che R. Il ruolo degli intellettuali è quelil direttore lo forniva ai collaboratori suoi lo di andare a forgiare chiodi a quattro amici. Se vedo Canal Plus, mi sovviene punte, come facevano i partigiani nelle che Veltroni mise i suoi «giovani scrittori» officine del Tiburtino, per bloccare la riun po’ dappertutto e anche lì. tirata tedesca. D. Il suo antiveltronismo l’ha patwitter @pistelligoffr gato, Abbate? © Riproduzione riservata
universitari o corsi altamente specializzanti, come quello degli Istituti tecnici superiori. Un raccordo forte dovrà essere svi-
luppato anche con le imprese. Gli studenti poi dovranno partecipare a certamina, olimpiadi, summer school, a progetti di
scambio internazionale e di mobilità studentesca. Insomma, c’è da studiare, a scuola e a casa. © Riproduzione riservata
ON THE ROAD, NOTE DI VIAGGIO FRA I MEDIA DI MARIO SECHI
Usa: chiunque vincerà, provocherà guai DI
MARIO SECHI
Titoli. Sta succedendo qualcosa in America. Se ne sono accorti perfino alcuni quotidiani italiani, la cosa rallegra per la prontezza di riflessi in redazione. Cosa? Trump corre, Clinton è in difficoltà, il firewall di Hillary può cedere e aprire esiti finora impensabili, una vittoria di The Donald. Forse tutto questo non accadrà, ma i mercati anticipano sempre cose che poi accadono, qualche volta sbagliano, ma su un punto hanno già centrato l’obiettivo: la prossima presidenza americana sarà una scommessa ad alto rischio, chiunque vinca l’8 novembre. Hillary Clinton ha problemi da regolare con la giustizia americana e l’email-gate è una cosa seria e non sorvolabile; Donald Trump è Donald Trump, il candidato più strano nella storia moderna delle elezioni presidenziali, una terra incognita in cui soffiano i draghi del protezionismo. Che fare? Wait and see, aspettare e guardare, ormai ci siamo. Anche se i colpi di scena ormai sono una regola e non l’eccezione. Siamo in un cartone animato dove Wile E. Coyote e Beep Beep si rincorrono sfracellandosi e rialzandosi. Nel frattempo, sul barbecue della Casa Bianca è finito il direttore dell’Fbi. Il presidente degli Stati Uniti Barack
Obama contro James Comey. Barack in soccorso di Hillary. Singolare. Un presidente che aveva dichiarato di non voler commentare, poi con tono intimidatorio dice che no, il direttore dell’Fbi non doveva riaprire il caso sull’email-gate. Quando in luglio archiviò, si sollevarono per lui grida di giubilo. Un eroe. Oggi Comey è una minaccia per la democrazia americana. Double standard. Obama avrebbe potuto e dovuto chiedere le dimissioni del capo dell’Fbi, ma non ce la fa. È alla fine del suo mandato, è in una posizione debole e sa che l’email-gate è una cosa seria. Trump ieri era in Florida (stato chiave) e Clinton in Arizona (altro battleground state). I due candidati hanno entrambi un problema: la motivazione degli elettori. Con una differenza: il trend di The Donald è in chiara ascesa, quello di Hillary in pericolosa discesa. Traduzione della situazione nel titolo di Repubblica, finalmente apertura del giornale: «Trump rimonta, sale la paura». Paura? E’ quella dei mercati e dei progressisti. Il Corriere della Sera è in versione minimalista e dedica al tema un titolo di spalla: «Obama attacca l’Fbi sulle email di Hillary: non si agisce così». Buio fitto sullo scenario, quello raccontato bene da Repubblica. Altro sulle elezioni più importanti degli ultimi trent’anni? Foto a centro pa-
gina de La Stampa: «Trump non si ferma più e le borse hanno paura». Very well. Il Giornale mette insieme un paio di eventi in corso (referendum, America, conti) e traduce così lo scenario: «Arriva la tempesta perfetta». Perfetta forse no, ma tempesta sì. C’è altro dall’America. Perbacco, i Chicago Cubs dopo 108 anni hanno vinto il titolo della World Series di baseball contro i Cleveland Indians. E’ caduto un tabù americano. Trump ne farà cadere un altro anche l’8 novembre? Vedremo. La contemporaneità sta correndo. Verso dove? Facciamo un salto dagli Stati Uniti al Regno (dis)Unito. La Brexit passerà in Parlamento. Decisione hard dell’Alta Corte inglese: il governo di Theresa May non potrà attivare l’articolo 50 (quello che attiva le procedure per l’uscita dall’Unione europea) senza un passaggio parlamentare. La notizia è una bomba che cambia lo scenario post-referendum e si apre verso una terra incognita: cosa faranno i parlamentari del Regno Unito? La sterlina intanto si è impennata come in una gara di motocross. E’ la notizia più importante della giornata, da seguire. La causa era stata presentata da un fund manager e una parrucchiera spagnola. Hanno innescato una rivoluzione, si va tutti a contarsi in Parlamento. Go, la Brexit è per sempre. Il Foglio.it - List