Intervista a Giorgio Dell'Arti, ItaliaOggi 4 agosto 2017

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Venerdì 4 Agosto 2017

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Giorgio Dell’Arti: dopo il referendum perso. Adesso tutti striscerebbero davanti alla sua porta

Matteo Renzi doveva ritirarsi È il solo fattore unificante nel gran casino del Pd non ho mai creduto di poter fare nulla, eh. Non sono neppure fra gli Amici della domenica (i giurati, ndr). D. Non la ricordo, infatti, nelle solite polemiche che accompagnano quel premio. R. Figuriamoci, sono un vecchio italiano: non ho protestato, non ho scritto articoli. Sono dell’idea che, se uno partecipa a una gara, debba accettarne il risultato, quale che sia. D. Cosa che non fece Teresa Ciabatti, la sconfitta. R. Una mia amica e il suo libro, La più amata (Mondadori), era il più bello, le dirò. Certamente più bello di quello vincitore. Giorgio Dell’Arti D. Ma come? Lei si sottrae a questa ondata di consenso verso Paolo Co- E le dico unitario perché, gnetti, premiato per Le pur avendone molti anche otto montagne (Einaudi), contro, era un fattore di polarizzazione. Mi creda, sae che dura ancora? R. Senta, a me pare che, rebbero stati in ginocchio, a dopo il Gruppo 63, dopo chiedergli di rientrare. D. Senta, però Renzi, Nanni Balestrini, e tutto quel mondo, che è di qual- un passo indietro lo ha che anno fa, far vincere un fatto, dimettendosi da giovane che scrive come presidente del Consiglio, Carlo Cassola o Vasco da segretario dem… Il mio prossimo libro R. Ma no, quello non era Pratolini, mi pare un sarà sulla storia italiana salto all’indietro pau- un passo indietro, suvvia. degli ultimi settant’anni Era una cosa alla Nanni roso. D. Lei è stato zitto, Moretti in Ecce Bombo, ridi cui oggi nessuno sa ma di idee ne aveva. corda? nulla. Provi a chiedere D. «Mi si nota di più se R. Non avrei scritto a un giovane se conosce quell’articolo, bello Ugo La Malfa. Eppuma sbagliato, della re gli anni di La Malfa Ciabatti. Glielo ho Il peso degli ultimi 70 sono decisivi. Non solo detto: non ha senso anni che ci portiamo adche i perdenti si riper allora ma sicuradosso è il debito pubblico, bellino. Per questo, mente anche per oggi non solo per l’entità che visto che lei mi avrà ha assunto ma soprattutchiamato per parlache le sia piaciuto. Perché re di politica, se conosco to per il modo con cui si c’ho messo un sacco di lavo- il suo direttore… è formato. Basti pensare ro. Il punto era se la mitoloD. Precisamente. all’idea sciagurata di gia potesse essere innovata, R. Per questo, appunto, mandare in pensione a e Roberto Calasso, che ne le dico che anche Matteo 35 anni gli insegnanti sa molto e con cui avevo par- Renzi, avendo perso la lato, mi aveva detto di sì, a partita del referendum, condizione che si usasse avrebbe fatto bene a fare un’attrezzatura mitologica un passo indietro, ad accet- vengo o non vengo»? R. Precisamente. essa stessa. tare il verdetto, ad andarD. Parliamo un po’ di D. Ossia? sene. lei, Dell’Arti, di giornali R. Ossia con tutto quello D. Lei dice? che ne fa parte già. Ne La R. Certo. Pensi oggi che e trasmissioni che verBibbia pagana, lei non tro- potere avrebbe avuto, se ranno, in autunno. R. Io mi sto divertendo verà un gatto. avesse fatto quello che aveD. E perché? va fatto credere, ossia riti- moltissimo a fare reading di R. Perché i gatti non ci rarsi. Un bel sabbatico di questo libro. Ne ho fatto uno sono in mitologia. I cani sì, due o tre anni, dicendo, di anche l’altro giorno, nella i maiali sì, i cavalli sì ma i tanto in tanto, cose di buon piazza di Corsano (Lecce). gatti no. senso, per dar prova della E sentendomi leggere, di D. Saranno dispiaciuti sua esistenza in vita. Già uomini e di dei, la gente si su Twitter, dove tutti po- oggi, dopo pochi mesi, avreb- fermava finché la piazza s’è stano la foto del proprio be avuto la fila di quelli che riempita. Allora, faccio un gatto. gli chiedono di rientrare. E appello tramite ItaliaOggi. R. Nella mitologia ci sono lui avrebbe potuto tenerli a D. Prego. animali, erbe, cibi, ammes- rosolare al sole, fuori dalla R. Vengo a leggerlo, a casa si e non. Lei non può fare il porta. di chiunque mi inviti. Bastamitografo scrivendo di gatti, D. Lei dice che sareb- no una quarantina di amici, so’ cazzi. bero andati a richiamar- che si prendano almeno una D. Dell’Arti, però, chi lo, come un Cincinnato copia. glielo ha fatto fare di an- o come uno Charles De D. A Corsano, si sarandare allo Strega? Gaulle? no fermati anche perché R. Me lo ha chiesto il diR. Sicuramente, perché la sua voce, dopo tanta rettore editoriale e non mi Renzi era un fattore unita- radio, è ormai inconfonsono potuto esimere. Io però rio in quel casino che è il Pd. dibile. DI

GOFFREDO PISTELLI

G

iorgio Dell’Arti è in vacanza a Otranto (Lecce) e il vento entra sovente nel cellulare con cui risponde. Catanese di nascita ma romano di vita e di lavoro, grande facitore di giornali e di iniziative editoriali, bastino solo ilvenerdì di Repubblica, Il Foglio dei Fogli, Dell’Arti, da qualche anno, si dedica ai libri, nel senso di romanzi, ché di saggi ne ha scritti a iosa. Li edita, essendo diventato socio della vivacissima Edizioni Clichy di Firenze, e li scrive. Dopo I nuovi venuti, romanzo fantapolitico, ha spiazzato tutti con La Bibbia pagana (Clichy) che era stata in corsa anche per lo Strega. Domanda. Un libro bellissimo, un romanzo scritto coi personaggi e con le categorie della mitologia, che però non è arrivato nella dozzina dei semifinalisti a Venezia. Risposta. Mi fa piacere

R. Pistelli, non mi chiamano più in Rai, sono una mina vagante, sono incontrollabile. Neppure a Prima Pagina di RadioTre, si figuri. D. Già, e perché mai? Le sue conduzioni delle rassegne stampa erano gettonatissime. R. Molto seguite, in effetti. Ma un giorno litigai di brutto con un regista e, da allora non mi chiamano più. D. Per una discussione? Addirittura? R. Beh, siamo venuti quasi alla mani. D. Per cosa, se posso? R. C’era un’ascoltatrice, insistente, che contestava un mio commento e che, fatta parlare, tornava sempre al punto. Io, a un certo

metterebbe in competizione, con Dell’Arti, su… R. Glielo dico, allora. Voglio fare un libro sulla storia adesso, su come siamo arrivati sin qui. Sappiamo tutto sui secoli passati, ma su quello che è successo dal Dopoguerra a oggi, c’è il buio. D. La storia ritorna: in un’intervista, Giancarlo Perna mi ha detto che è stato lei a spingerlo a scrivere la sua Storia di Italia in un’ora (Clichy). R. Pistelli ma io sono uno storico - Paolo Mieli mi perdonerà - mi trova sotto la Treccani alla voce «Camillo Benso Cavour», grazie alla mia monografia sul conte. D. Fa bene a ricordarlo. Perché un libro sulla storia contemporanea? Il grave quindi non è il R. Perché sono stadebito pubblico in sé (che ti fatti decisivi, per pure è gravissimo) ma la quello che il Paese è oggi, e sono sempre mentalità che sta dietro a più misconosciuti. questo mostro. Ossia l’idea Chi, trentenne, oggi, del governo dei sudditi ai può dire chi fosse quali, per tenerli calmi, Ugo La Malfa, chessi dà panem et circense. sò? Qualcosa ogni tanto, e D. E secondo lei, quale fatto degli ulzitti! Capito? timi 70 anni, ha più infl uito nell’Italia punto, chiesi di tagliarla, fa- di oggi? cendo un cenno, ma quelli, R. Senza dubbio il debito. in regia, come niente fosse. E le scelte connesse, come Cosicché, a trasmissione quella di mandare le persofi nita, ancora adrenalinico ne in pensione poco più che per la diretta, andai a chie- trentenni. dere spiegazioni. D. Era un po’ il leitmoD. E che le dissero? tiv del suo romanzo I R. «Il regista sono io» mi nuovi venuti, che erano sentii rispondere. Pensava dei violenti esattori kosdi fare audience con la mia sovari del nostro debito discussione con la signora. pubblico. Venimmo quasi alla mani. R. Il debito ma sopratD. Da non credersi. tutto la mentalità che sta Magari Gerardo Greco, dietro la formazione di queda poco alla guida di Ra- sto mostro. Ossia l’idea del dioUno, la richiama. governo dei sudditi, ai quaR. Gerardo è un amico, li dare panem et circense. stiamo a vedere. Io non ho Sudditi ai quali concedere santi in paradiso, non co- qualcosina, di tanto in tannosco né Renzi, né Silvio to. Ora, che i soldi non ci Berlusconi, né altri. sono più, da una mano si D. Ma come, nella sua dà e dall’altra si piglia. È lunga carriera, non li ha stato così con gli 80 euro di mai incrociati? Renzi e così sarà col reddito R. A dire il vero, intervi- di cittadinanza grillino, se stai il Cavaliere, sarà stato dovessero vincere. il 1992 o il 1993, prima cioè D. Il Paese non ce la della discesa in campo. Me fa? lo chiese Ezio Mauro, che R. Non ce la può fare. E, dirigeva La Stampa. badi bene, che ogni anno D. E come andò? abbiamo un avanzo primaR. Andò che lo intervistai e rio del 2,3% che altri Paesi, poi lo richiamai per rilegger- come la Francia, si sognano. gli i virgolettati, come faccio Però il debito aumenta semsempre. E lui mi confessò un pre. certo divertito stupore: «È la D. Ci vorrebbe cosa? prima volta che succede». R. Qualcuno che, anziD. Vabbé, ci appelliamo ché comprare il consenso di anche Gerry Greco. Altri questo e di quello, abbia il progetti? coraggio di una ricetta lacriR. Uno, a cui tengo molto me e sangue, vera però. Una e al quale sto già lavorando, cosa di tre o cinque anni, per è un libro, ma non vorrei, potersi poi sedere, più forti parlandogliene, che mi sof- e credibili, ai tavoli europei. fiassero l’idea. Ma chi può farlo? D. Addirittura? E chi si © Riproduzione riservata


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