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Mercoledì 21 Gennaio 2015
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Per Giorgio Guazzaloca fu anche un ottimo ministro dell’Industria ma non può salire di più
Bersani fu un buon governatore Fra i big emiliani, il più presidenziabile è Casini DI
«M
i sento come se mi fosse passato sopra un Tir, ma sono una pellaccia»: Giorgio Guazzaloca, bolognese, classe 1944, primo e unico sindaco «non» o «post» comunista di Bologna nel Dopoguerra, combatte da tempo con un mieloma e lo fa con forza serena di chi «ha vissuto tanto e fatto cose molto interessanti». Unico rimpianto, «non aver imparato a ballare il tango, come dice Vittorio Sermonti», scherza al telefono. Il caso ha voluto che l’intervista si facesse nel giorno in cui un suo storico avversario, Sergio Cofferati, sindaco dopo di lui,
tammo l’archiR. Sì, così Il debole di Cofferati vio di Pier fece il presiera che lui era totalPaolo Pasolidente di allomente digiuno di pratini che Laura ra Stefano che amministrative e si Betti volle in Borghi, ma città, demmo ci fu una spactrovò a Bologna come al museo della catura vera e un pesce fuor d’acqua. Resistenza una propria: GiuNon solo: è stato l’unisistemazione seppe Gazco big della politica migliore. Spozoni e Gianche arrivasse a fare il stammo l’Arcigualberto gay in un’altra Guidi non sindaco di un città che Io, contro Cofferati, sede, mettendo apprezzaronon conosceva e che non feci quasi campad’accordo l’asno. Tant’è vero non poteva conoscere gna elettorale perché sociazione e la che poco più avevo avuto un infarto Curia. tardi, quando D. No, un momento, mi ri- c’era da rinnovare la presidenza e sarebbe stata troppo cordi questa dell’Arcigay... della Fiera, riuscimmo a far sì pesante. E poi perché R. Andò così. Renato Zan- che la Regione nominasse Luca credevo che, per me e gheri aveva assegnato all’asso- Cordero di Montezemolo. la mia giunta, dovesciazione dei locali in un cassero D. Lei decise di scendere sero parlare i fatti di sulla strada che porta al san- in campo… tuario della Madonna di San R. Dissi che il Pci avrebbe quella sindacatura. Luca. Proprio dove, da secoli, cambiato Palazzo Mercanzia, Ma non bastarono, passava una processione, che sede della Camera di commerevidentemente faceva proprio lì davanti una cio, con Palazzo Accursio, sede sosta di preghiera. E da allora del municipio. Andò così. ha vinto alle regionali in cui la processione passava da un’alD. Si disse che anche qualhanno votato 1,8 elettori su 10. tra parte. D. Lei vinse in un’altra D. E lei che fece? Da allora la corsa Emilia e con un’altra siniR. Chiamai Franco Grillini, stra. Non fu facile governa- che non ne era più il presidente di Cofferati è sempre re, immagino. ma che era comunque un leaandata in discesa. R. Con Provincia e Regione der ascoltato e gli dissi: «Ti offro Da Bologna, disistiin mano a miei avversari, no. Sa una sede più grande e funziomato da tutti, è dovuto com’era quel detto: per gli ami- nale, non puoi dirmi di no». E fuggire. A Genova ha ci le leggi si interpretano, per i così fu. cercato di risorgere ma nemici si applicano. D. Oggi le darebbero coD. Ci fu qualcosa in parti- munque dell’omofobo… è riuscito a diventare colare? R. No, non solo deputato europeo R. La cosa credo. Abe adesso è stato defiCofferati era un granclamorosa fu il biamo avuto nitivamente sconfitto de ammaliatore di sempre un progetto della alle primarie buon rappormetropolitana giornalisti. Usciva alle per le regionali to con Grillini bolognese, già 18 da Palazzo Accurstesso. Una pronto e fisio, il centralissimo volta, in una nanziato dalla palazzo del Comune, pasticceria, che prodiano avesse votato Legge obiettivo seguito da un piccola presi la stessa per lei. per centinaia pasta che staR. Può darsi, ero amico di di milioni di folla di cronisti. Era va mangiando Gianni Pecci, direttore di Noeuro. Vasco una messa cantata, lui, il quale se misma, e Angelo Tantazzi, Errani, presila sua. Lui parlava, ne uscì con segretario di Prometeia. Certo dente regionacon lunghe pause, questa battu- Romano Prodi mi fu sempre le, fece ricorso e loro scrivevano ta: «Sindaco, avversario politico. Ricordo che alla Consulta, diligentemente abbiamo gli la mattina dello scrutinio, ci insostenendo che stessi gusti». crociammo in Via Gerusalemdovesse decideE io gli risposi: me, davanti a casa sua e dove re appunto la Regione. «Stanno scherzando», «Solo per la pasticceria, Grillini, avevo il mio comitato elettorami ripetevo. La Corte gli dette solo per la pasticceria». Grillini le. Portavo un vassoio di paste ai collaboratori e lui mi saluto ragione. Naturalmente il pro- è un uomo spiritosissimo. D. Torniamo alla sua vit- con una battuta: «Ti prepari a getto di si fermò e il finanziatoria del 1999. Nacque per- festeggiare?». Ironizzava: nepmento svanì. D. Non si voleva la metro ché le tolsero la Camera di pure lui immaginava quali commercio, di cui era stato risultati sarebbero usciti dalle del Guazza… urne la sera. R. Per cento anni si sarebbe a lungo presidente… R. La sinistra, che aveva D. Un altro bolognese di ricordata così. D. Era il 2003, le si volle tutto, voleva anche quell’istitu- primo piano nella politica anche sfilare un argomento zione, in una logica davvero pa- nazionale fu Gianfranco elettorale, per l’anno suc- dronale. Nicola Matteucci, del Fini… R. Non abbiamo avuto un bel cessivo, quando si sarebbe Mulino, scrisse su il Giornale: tornati al voto. un errore che il vecchio sindaco rapporto. D. Vale a dire? R. Sì, anche se di cose ne ave- comunista Giuseppe Dozza R. Quando mi ricandidai, vamo fatte un bel po’. non avrebbe fatto. Si erano inD. Ricordiamole… caponiti. Elessero Giancarlo lui, presidente della Camera R. Beh, avevamo portato Sangalli, presidente del Cna e dei deputati, fece una dichiaraHera alla quotazione in Borsa: attuale senatore dem, persona zione dicendo, più o meno, che raccolse un sacco di soldi, fu di grande capacità, debbo dire. avevo governato bene ma che si un successo. Avevamo creato il Ma fu un errore politico del sarebbe dovuto valutare per la scelta del candidato. Aggiungeteatro Manzoni da un vecchio partito. parcheggio, e fatto grandi maD. Confindustria si schie- va che aveva la massima stima nutenzioni, realizzato le isole rò con le coop, Cna e Con- per me. ecologiche. Per due anni fummo fesercenti. Forse perché a in testa alle classifiche di città Roma c’era una governo di continua a pag. 6 doveva si viveva meglio. Por- centrosinistra… assessori politici mentre otto provenivano della società civile. Non che consideri il civismo, un discrimine o la medicina per tutto, ma era così. D. Oggi ai partiti va maluccio… R. Leggo che il consenso è al 3% e non fatico a crederlo visto che il Pd, in Emilia Romagna,
GOFFREDO PISTELLI
Giorgio Guazzaloca
cato. R. Definì «limaccioso» il documento del giuslavorista, ma, alla fine, erano giudizi che rientravano nella dialettica politica. Pierluigi Castagnetti D. Lui come le parve? è una brava persona R. Ah lui era, almeno all’epoma non è sicuramente ca, un grande ammaliatore di adatto al Colle. Frangiornalisti. D. Di giornalisti? ceschini non lo conoR. Sì, usciva alle 18 da Pasco e non mi manca. lazzo Accursio, il palazzo coDi Fini, che non è in munale, seguito da una piccola corsa, dissi in un cofolla di cronisti. Era una messa municato Ansa: «Fini cantata: lui parlava, con lunghe pause, e loro scrivevano. Un ha la massima stima personaggio ambivalente, non per me ma io non ne dico ambiguo, cui riconosco un ho alcuna per lui» certo fascino personale, ma che era totalmente digiuno delle annunciava un suo turbolento problematiche amministrative. Caso pressoché unico di un addio al Pd. Domanda. Per batterla, big della politica che, arrivasse nel 2004, i Ds dovettero pa- a fare il sindaco di una città che racadutare a Bologna Cof- non era la sua e che non poteva conoscere. Mi ricordo che feci ferati. Risposta. Vollero riprender- una battuta, all’epoca… D. Ricordiamola… si la città con gli interessi ma R. Dissi la disgregazioche correva ne del vecchio Fui battuto da Coffeil rischio, se Pci cominciò rati nella corsa alla fosse successo quel giorno. poltrona da sindaco qualcosa alla Avrebbero di Bologna perché Cirenaica, dovuto capire noto quartiere che perdere contro di lui, allora, petroniano, di Bologna imavrebbero perso tutti. andare a finire poneva di riArrivava forte di aver da Gheddafi. mettere mano radunato due milioni Una cosa mai alla riorganizdi persone in un posto, vista, anche zazione, invece se il cardinapensarono che dove, stipati come acle Giacomo bastasse ritorciughe, ce ne stanno al Biffi, volendonare. massimo 300 mila la vedere bene, D. E Coffemi disse una rati era imbattibile, in quel momento. volta: «È come nel Medioevo, R. Contro di lui avrebbero quando chiamavano il podestà perso tutti. Arrivava forte del da fuori, perché non si mettevamito dei due milioni di persone no d’accordo». D. Che effetto le fa, oggi, in piazza, sebbene al Circo Massimo ce ne stessero fisicamente Cofferati che abbandona il solo 300mila, come è stato dimo- suo partito? R. Penso che non poteva vistrato in seguito. D. Che tipo di avversario fu? vere di rendita di quei milioni R. Io non feci quasi campa- di manifestanti che non erano gna elettorale, perché avevo tali. Ha esaurito quel bonus avuto un infarto e sarebbe sta- esagerato. D. Lei, quando nel 1999 si ta troppo pesante. E poi perché ritenevo che, per me e la mia affermò a Bologna, mandò giunta, dovessero parlare i fatti un segnale alla politica polidi quella sindacatura. Ma non ticata, dei partiti, vincendo con una lista civica. bastò. R. In seguito arrivarono le D. Tra l’altro arrivava dopo l’uccisione, due anni civiche camuffate, emanazione prima, di Marco Biagi, che dei partiti, noi lo fummo davlui aveva duramente criti- vero: in giunta portai solo tre