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Martedì 11 Ottobre 2016
PRIMO PIANO
Lo dice Massimo Fini che le si era opposto già 15 anni fa, come dimostra la sua Opera omnia
Mondializzazione inarrestabile
Il nostro è un treno che va a mille km/h senza guidatore sua serata in cui distruggeva R. Pochi giorni fa, quando gli un intuito politico eccezionale, D. E quale? un computer a colpi di mazza. ho chiesto di parlare del mio Claudio Martelli era, ed è, R. Che non siamo più in un ragazzo intelligente e ge- tempo. Le racconto una cosa. al salotto di Massimo Non aveva ancora incontrato libro sul suo blog. D. A proposito di demo- niale... D. Prego. Fini si vedono i grat- Gianroberto Casaleggio. D. Che consigli gli dette? crazia diretta, fra un po’ ci D. Lo definisce «ragazzo» R. Nell’88 o giù di lì, andai tacieli di Portanuova, R. Non me ne ricordo sarà il referendum costi- perché siete stati compagni al Cern di Ginevra a parlare a Milano. Quasi un tuzionale e di liceo a Milano... con Carlo Rubbia. E gli posi contrappasso al pensiero anti- nemmeno. E lei... R. Al Carducci. Un ragazzo questo tema, appunto. Lui era globalista, anche se mai no-glo- saranno stati R . L a intelligente, dicevo, anche se un po’ infastidito, da bravo pobal, che ha messo a fuoco negli sbagliati del fermo subi- con la moralità di una biscia. sitivista, mi disse che ero un ultimi decenni, fino a farne un tutto. D. Il suo to. È il clas- E poi, per tornare a quei so- apocalittico ecc, ecc. Cambiò atquasi un movimento, che nel sico esem- cialisti, c’era Gianni De Mi- teggiamento quando gli chiesi: 2002, chiamò Movimento zero, Movimento pio: vorrei chelis, che si studiava i dos- «Scusi, ma non è che, andando il cui manifesto fu firmato an- zero non era sapere che sier. Non era che da Alain De Benoist, e decollato. R. Massì, cacchio ha davvero male che pare tanto il progenitore In quegli anni era solo io, in Itafeci qualche c a p i t o l a come classe di del Cinque stelle. gente. Nem- dirigente. Nel salotto di casa Fini - libri, giro in alculia, a proporre la decrescita ed il meno io ho D. Però finì giornali, accendini e sigarette ne regioni, ritorno a livelli di sviluppo govercapito nulla. male. ovunque - siamo tornati per ma non semnabili dall’uomo. Adesso anche D. E come R. Si perse, parlare del suo libro appena brava inteun globalizzatore convinto come vota, mi scu- non dico per uscito per Marsilio, La moder- ressare. Carlo De Benedetti comincia ad D. Volasi? un piatto di nità di un antimoderno, e che R. Ah faccio lenticchie, ché avere dubbi al riguardo come ha raccoglie proprio i suoi saggi va troppo come sempre: il piatto molfilosofici usciti dal 1985 in poi. alto, forse. detto nella sua ultima intervista «La modernità non voto. La to grosso, ma Una sorta di Meridiano. Non R. Forse. al Corsera. Il mondo come è stato di un antimoderno mia religione i n s o m m a . . . succede spesso, soprattutto E poi era costruito non ha un momento non lo consen- Aveva ragioquando lo scrittore è vivente. un pensiedi Massimo Fini » di pace. Raggiunto un punto, te. ne Giorgio D’altronde Fini, classe 1943, ro davvero pensa al successivo D. Quando Bocca, quannato a Cremeno (Lc), da padre radicale. L’obiezione, giusta, pisano e mamma russa, mi- che mi si fa ancora è che non è che ha votato l’ultima do li definiva un comitato lanese da sempre, d’altronde ha sbocco. La mia è una critica volta, Fini? R. Sarà stato il 1992 e votai d’affari. a questa velocità, stiamo accorFini, dialla società D. Ma nel Fini-pensiero ciando il nostro tempo?». cevamo, uscita dal- per la Lega Nord. D. Beh, ne era pratica- c’è una via politica a geD. Che cosa le rispose? è un caso la RivoluLa mia, dice Massimo Fini R. Mi disse che il nostro a sé: giorzione in- mente il teorico, coi suoi stire la complessità che in «La modernità di un mondo è su un treno lancianalista dustriale, articoli sull’Indipendente, viviamo? antimoderno», Marsilio, R. Gestire la complessità, to a mille chilometri all’ora e di razza, razionaliz- a quell’epoca. è una critica alla società R. Ah, l’Indy. dopo due secoli e mezzo dalla che, per sua coerenza interna, moolto zata nell’Iluscita dalla Rivoluzione D. Ma prima votò sociali- rivoluzione industriale, non è non può che aumentare quella conteso, luminismo, in una sia nella sta, lavorava pure all’Avan- più possibile. Pur da reaziona- velocità. Un treno senza manoindustriale, razionalizzata rio, trovo però che, per il «qui e vratore o che, se c’è, si illude c e r t a versione li- ti. nell’Illuminismo, sia nella fase, dalberale che R. Certo. Anche se c’arri- ora», l’idea socialista, di unire di poterlo governare. Un conversione liberale che in le tv per in quella vai da reazionario. Ma era un libertà civili a giustizia socia- voglio che forse ha superato quella marxista, che però la sua marxista, bell’ambiente, libertario, mi le, sia ancora valida. Solo che anche la linea di non ritorno, non produce alternative. E capacità ch e p e r ò corrispondeva. Comunque non non c’è più il Partito socialista, per cui, anche se freniamo di la democrazia rappresendi bucare non produ- sono mai stato legato a un par- ridotto a percentuali da albu- colpo, comunque andremmo comunque a sbattere contro la il video, ce alterna- tito. Non puoi esserlo, in questo mina. tativa è, se mi si consente D. Uno dei punti del ma- montagna. E Rubbia è un illuma antive. lavoro. Anche se... la battuta, il sistema più nifesto del suo Movimento minista, non è certo il Mullah che auD. L e i D. Anche se? sofisticato per metterlo tore e indice che R. Anche se il Psi di Bettino zero, era di fatto l’attuale Omar, mio idolo, e unico vero in culo alla povera gente terprete q u e s t o Craxi aveva suscitato speran- decrescita felice. Lei, in- no global (ride). D. Gli ha dedicato un liteatrale, s i s t e m a ze: i socialisti si erano tolti l’in- fatti, scriveva, molto prima di Grillo, che era il bro, infatti. E la globalizzaquando non può caso di tornare, in zione è sempre stata oggetnemmeno si sapeva cosa fos- durare. maniera ragionata, to della sua critica spietata, se l’orazione civile. E scrittore R. Collasserà, anche se non Carlo Rubbia mi disse, nel all’autoconsumo e quando ancora c’era chi infaticabile. si può dirlo. 1988, che il nostro mondo all’autoproduzio- non ne afferrava il signifiDomanda. Un libro imD. E ce l’ha anche con la ne. cato. Sempre convinto? portante. Che effetto fa? democrazia rappresentaè un treno lanciato a mille R. Sono correnti di R. Assolutamente. E oggi, Risposta. Beh è gratifican- tiva. chilometri all’ora e che, pensiero americane, anche personaggi come Carlo te, non è una cosa che si faccia R. Certo. Se vuole, la si può per coerenza interna, non essendo quel Paese la De Benedetti sono diventati per tutti gli autori e, in genere, risolvere in una battura cruda: può che aumentare quella punta di lancia dell’at- dubbiosi. È sotto gli occhi di solo per quelli defunti. E io, allo è il sistema più sofisticato per velocità. Un treno senza tuale modello, hanno tutti che la globalizzazione stato, sono ancora vivo. metterlo nel culo alla povera prodotto gli anticorpi abbia esasperato tutti i nodi manovratore o che, se c’è, D. In questi libri ci sono gente. per primi: parlo del negativi dell’industrial-capimolte riflessioni che sono D. Detta in altro modo? si illude di poterlo governabioregionalismo e del talismo e, oltre a questo, ha andate a costruire il MaR. È l’uomo che peggiora il re. Questo è un treno che neocomunitarismo, incentivato la sperequazione nifesto dell’antimodernità, sistema, perché la democrazia ha superato la linea di non con la riduzione dei fra ricchi e poveri. fatto di antiglobalizzazio- esisteva anche quando non ritorno per cui anche se freconsumi e il ritorno D. Anche se certe statistine, di piccole patrie e di sapeva d’esserlo: nei villaggi niamo di colpo, andremmo alla terra. che direbbero di no, e cioè decrescita. Un documento pre-industriali, quando i capi D. Da quel mani- che i poveri siano diminuiti che forse oggi avrebbe avu- famiglia decidevano tutto, ricomunque a sbattere festo, che è il con- complessivamente. to più fortuna. unendosi in assemblea. Ma densato del libro R. Sono palle, mi permetta. R. Fummo poco abili noi, to- quella democrazia diretta non oggi pubblicato da Basterebbe vedere le migraziotalmente disorganizzati. è trasportabile oggi. Non puoi D. Con basi meno solide, chiamare la gente a decidere, feriority complex verso il Pci, Marsilio, sono passati qua- ni. Togliendo i rifugiati per moquello di Beppe Grillo ha al livello globale su cose sulle proponevano un socialismo si tre lustri. E nel frattem- tivi di guerra, la maggioranza fatto faville. quali non sa nulla, come si illu- moderno, una socialdemocra- po le hanno costruito qui, a sono migranti economici, che R. Guardi, Grillo quando devano Grillo e Casaleggio. zia europea. due passi da casa sua, i più fuggono dalla fame. Nell’Africa faceva i primi spettacoli imD. Con Grillo vi sentite? D. Già si ricorda i dibatti- bei grattacieli di Milano. subsahariana c’è la fame. Qui pegnati, mi chiese una consuti su Proudhon contrappo- Quelle ragioni sono sempre ci siamo introdotti con l’attralenza amichevole, su come inR. Ogni tanto, ma con lui è sto a Marx, su L’Espresso? attuali? Si può tornare alla enza del modello del Nord, e abbiamo distrutto quella ecotrodurre certe tematiche negli difficile parlare: in genere ti R. Come no? Ed erano una decrescita felice? show, avendo letto il mio La travolge di discorsi (ride). classe dirigente mica male, i R. La decrescita può essere nomia di autoproduzione e ragione ha torto. Ricordo che ci D. Quando è stata l’ulti- socialisti: Craxi era ignorante solo dolorosa e infelice, il punto autoconsumo su cui erano vissuti. A Lagos ci sono milioni di incontrammo a margine di una ma volta? come una scarpa, ma aveva è però un altro. DI
GOFFREDO PISTELLI
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