Intervista a Massimo Righi, ItaliaOggi 25 febbraio 2017

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Sabato 25 Febbraio 2017

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La vigilia elettorale è analizzata da Massimo Righi, direttore del quotidiano Secolo XIX

Genova, al voto in ordine sparso

Per il momento non sono certi neanche i candidati sindaci tratto cittadino, ndr), Doria non si vuol ritrovare le proteste gli ex grillini. ha spinto. Un po’ come per la sotto casa, a Sant’Ilario. D. E il Pd? R. Circola anche qui a GenoR. Sconta ancora alcune dion Palermo, Genova storia della ferrovia costiera. D. Spieghiamola. visioni dure, che erano quelle va. La verità è che il fondatore è la più grande città R. Il potenziamento delfra bersaniani e renziani. Da del M5s, come abbiamo scritche, tra maggio e giuun anno e mezzo c’è un com- to anche noi, vuole archiviare gno, andrà al voto per la rete attuale, separando il missario, il deputato il rinnovo del Comune. Una traffico dei treni regionali e renziano David Ercittà che conosce bene il diret- metropolitani da quello dei Il M5s è stato il partito più forte a mini, ma le tensioni tore del Secolo XIX, Massimo convogli a lunga percorrenza. Genova sia nel 2013, alle politirestano. ParadossalRighi, 50 anni, ligure di San- Opera integralmente finanziache, sia nel 2015, alle regionali. mente la candidatuta Margherita (Ge), avendola ta con oltre 600 milioni, con la ra del ministro della raccontata in lungo e in largo, partenza dei cantieri nel 2011 Ma in queste anni non sono manGiustizia, Andrea col suo giornale, dove ha comin- e da terminare nel 2016. Ma i cate le divisioni al loro interno. Orlando, spezzino, ciato da giovanissimo: «Fra un tempi non sono stati minimaAd esempio, dei cinque consialla segreteria naziopo’ fanno 30 anni», ci ride su, mente rispettati: siamo ancora gliere comunali sotto il simbolo nale, potrebbe manteal telefono. L’uomo giusto per a poco più di un terzo dei lavori grillino, ne è rimasto uno solo, il Massimo Righi nere dentro il partito provare a capire che cosa suc- e si prevede di finire nel 2021, iscritti e voti che stacederà alle amministrative: se se va bene. Una sorta di monito candidato sindaco, Paolo Putti, oggi è ancora al palo. vano per uscire. cioè il M5s si prenderà la di matrice ambientalista D. Ossia? D. Si fa fatica a città del suo fondatore, se R. Ha un presidente trovare un canil centrodestra farà il bis, Il sindaco uscente, Marco Doria, dall’ottobre scorso ma didato, ho letto che ci sa- l’esperienza dei meet-up, dei dopo aver conquistato la arancione, ha tenuto ordine nei non ha ancora un board rebbero addirittura otto gruppi di base, che in città ha Regione o se, viceversa, il bilanci, ha sistemato l’area a magraggiunto un migliaio di partee non riesce ancora a nomi. Pd possa sperare di ricogior rischio alluvioni, ha aperto fare la rivoluzione a cui R. Si vuole cercare il candi- cipanti e quindi un forte radicaminciare da qui. per primo alle unione civili ed è è attesa. dato che eviti le primarie. Si mento popolare, scegliendo siDomanda. Direttoimmune sul piano giudiziario. Ma D. In mezzo a una parla molto di Luca Borzani, stematicamente la via del web. re, cinque anni fa, con crisi economica piut- presidente della fondazione E per le candidature ha dettato Marco Doria, la sinistra non ha spinto a sufficienza sulle tosto dura. Palazzo Ducale, che fu asses- un «metodo Genova», ribattezalzava qui una delle prigrandi opere pubbliche, le sole R. La crisi occupazio- sore col sindaco Giuseppe zato anche «taglia correnti». me bandiere arancioni. capaci di allentare il nodo scorsoio D. Ossia? ne che ha colpito tutto il Pericu: lui stesso qualche Risposta. Quell’espeche sta soffocando la città R. Per candidarsi, i potenNord-Ovest, qui ha rag- mese fa ha detto no con una rienza è un capitolo chiuso. giunto picchi più elevati: lettera pubblica, ma qualcuno ziali consiglieri e presidenti Lo stesso Doria, da mesi, riGenova ha tassi di cre- continua a insistere con il suo di municipio (altrove circoscritardava l’annuncio di una zioni, ndr) devono esprimere nome. ricandidatura: il quadro politi- per chiunque verrà eletto alle scita pari a una città del Sud. D. Il porto soffre. D. Era tornato anche il al candidato sindaco preferito co era completamente cambia- prossime comunali a non molil loro sostegno preventivo e R. Anche se è ancora il più nome della Pinotti. to. Poi la maggioranza è andata lare la presa. R. Che era un nome giu- presentare i nomi dei futuri in pezzi. D. E va lento il rifaci- importante d’Italia, c’è la conassessori. Obiettivo: reaD. A Genova furono le di- mento del «fronte mare» correnza di Rotterdam. Il lizzare, a priori, un grupvisioni piddine a favorire genovese, il cui contenitore, ritardo del Terzo valico, Il governatore della Regione Ligupo coeso. Doria. Blueprint, è stato disegna- che dovrebbe collegarlo ria, l’azzurro Giovanni Toti, è stato R. Alle primarie, Roberta to da un grande genovese, al Nord più prossimo, non D. Nessuna Chiara aiuta. Di nuovo: i lavori Pinotti sfidò Marta Vincen- come Renzo Piano. Appendino alle viste, largamente sottovalutato all’inizio. zi, uscente, e lui fece il terzo R. Per riempire quel guscio non li fa il Comune, ma ossia un nome autoreE invece si è dimostrato un grande incomodo. Giova ricordare che era stato scelto un concorso avrebbe dovuto pretendere vole su cui puntare? tessitore. È riuscito persino a porDoria, discendente di una sto- internazionale di idee, ma che si procedesse spediti R. No, deciderà il web. tare nella sua giunta, Liguria poD. In questo quadro, rica famiglia, era appoggiato da nessuno dei 76 progetti che E fra i 21 candidati che polare, ossia l’evoluzione locale di due anime molto influenti: un hanno partecipato per rifare la politica come si preci sono già, cinque paioNcp-Ap che, non dimentichiamolo, gruppo di intellettuali stimati, questi 100 mila metri quadri para alla scadenza eletno poter arrivare fino in come lo scrittore Silvio Fer- fra l’ex sede Ansaldo e Piazzale torale? fondo. Ma si parla di uno a Roma, è al governo con il Pd R. Lo scenario è rari, un passato nel Pci, soprattutto. quello di molte dio come l’economista Luca D. Chi è? Una parte della sinistra sembra esvisioni. Beltrametti, e un pezzo di sto, essendo di Area Dem, la R. Luca Pirondini, un prosere disposta a dare una mano al D. Andiamo per or- corrente del suo collega di go- fessore d’orchestra del Carlo Genova popolare, quella di Pd sulla falsariga di Pisapia. Ma dine. don Andrea Gallo. E poi verno Dario Franceschini, Felice, il teatro dell’opera. Lui R. La sinistra e il Pd e quindi assai forte in questo potrebbe farcela. Sarà curiolui era il nuovo. un’altra sta pensando di candidare qui sono divisi da temD. Perché è fallita momento nel Pd. Ma è stata so, nel caso, per il Comune e Lorenzo Fazio, un genovese che po. quell’esperienza? lei a declinare l’invito. anche per il teatro, piegato da ha fondato la casa editrice Chiare D. Si è visto nel 2015, R. Per una volta, prima D. In tutto questo il seri problemi di bilancio. lettere ed è tra i padri fondatori quando Raffaella Pai- M5s? di quello che non ha funzioD. E il centrodestra? del Fatto Quotidiano. A questo ta è stata sconfitta. nato, proviamo a capire se R. È stato il partito più for- Tutti avevamo sottovaluR. La somma dei voti te in città, sia nel 2013, alle tato Giovanni Toti, consisi può salvare qualcosa. progetto potrebbero anche aggiuna sinistra, in quelle re- politiche, sia nel 2015, alle re- derandolo un catapultato D. Prego. gersi degli ex grillini gionali, avrebbe potuto gionali. Ma in questi anni le dall’alto. Invece è diventaR. La sua giunta ha dofar vincere la candidata divisioni non sono mancate. vuto fronteggiare una fase to governatore... di riduzione forte dei trasferi- Kennedy, ha raggiunto il pun- dem ma, come ricorderà, SerR. Vale a dire? R. Ha saputo fare il grande menti agli enti locali e, ciò no- teggio richiesto. Ecco, in quel gio Cofferati, sconfitto alle D. Dei cinque consiglieri co- tessitore: non dimentichiamo nostante, ha tenuto in ordine i caso il sindaco avrebbe dovuto primarie, abbandonò il partito munali, sotto i simboli grillini che ha in maggioranza Ligubilanci. Ha avviato la messa in dire: «Ora abbiamo una strada e il civatiano Luca Pastorino ne è rimasto solo uno. Il candi- ria popolare, ossia l’evoluzione sicurezza dell’area a maggior alternativa che ci consente di volle correre da solo. dato sindaco Paolo Putti, di sul territorio di Ncd-Ap, che a D. Quella sinistra si alle- matrice ambientalista, se n’è Roma è al governo col Pd. Non rischio di alluvioni. Sul piano non perdere ulteriore tempo». dei diritti, ha aperto per primo andato all’inizio di quest’an- solo, Toti s’è preso anche SaD. Il progetto di Piano era erà al Pd per Genova? R. Ce n’è un pezzo che, sul no, ma la rottura c’era stata vona, con Ilaria Caprioglio, alle unioni civili. Senza dimen- già rallentato. ticare che il governo cittadino R. Certo, c’erano 70 milio- modello del Campo progres- quando Grillo aveva scelto un che ha tirato fuori dal cilindro non ha avuto il minimo sbuffo ni annunciati per partire nel sista di Pisapia, è disposta altro nome, Alice Salvatore, lui. Potrebbe fare il tris con giudiziario, in un momento in 2015, con Autorità portuale, a farlo. Un altro, invece, non per la candidatura alle regiona- Genova. cui spuntano inchieste come Regione e Comune assieme. ne vuol sapere, avendo accolto li. Eppure, nel 2012, Putti sfiorò D. Con quale candidato? funghi. R. Recentemente ha detto Tra i primi interventi si sareb- anche molti fuoriusciti grilli- il ballottaggio. D. E cos’è andato male? D. C’è una battuta che che le primarie non saranno be dovuta realizzare la nuova ni, sta pensando a candidare R. Molti gli rinfacciano un Torre piloti, abbattuta nella Lorenzo Fazio, un genovese circola a Milano. E cioè che necessarie e ha smentito che il certo attendismo, una carenza tragedia della Jolly Nero nel che ha fondato la casa editrice Grillo non voglia vincere candidato debba essere necesdi decisionismo. Sulla «Gronda» 2013. Ma si è preferito attende- Chiare Lettere ed è tra i pa- nella città dove vive, per- sariamente un «non politico». (il raddoppio dell’autostrada re la nuova Autorità di sistema dri del Fatto quotidiano. E a ché le eventuali difficoltà di Qualcuno ha pensato subito a Genova-Savona, che consen- portuale, dopo la riforma del questo progetto di lista civica governo si ritorcerebbero Edoardo Rixi. tirebbe di decongestionare il settore. Autorità che, di fatto, potrebbero aggiungersi anche contro il M5s tutto e lui non continua a pag. 8 DI

GOFFREDO PISTELLI

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Diversi imprenditori toscani pronti ad assumere non trovano giovani disposti a candidarsi

Se c’è lavoro, manca la voglia Ci sono ingegneri che non sanno scrivere una e-mail DI

GAETANO COSTA

C’

è lavoro. E questa è una notizia. Se un imprenditore è disposto ad assumere a tempo indeterminato cinque giovani, però, non li trova. E questo è un paradosso. Roberto Trovi è a capo di un’azienda di produzione di macchinari che si trova in provincia di Pistoia, in Toscana. Da diverso tempo è alla ricerca di un ingegnere meccanico, di un ingegnere informatico, di due montatori meccanici e di un commerciale. Posti appetibili e ben retribuiti, soprattutto per un ragazzo che ha appena terminato gli studi. Eppure, c’è chi vanta una laurea in ingegneria e non sa scrivere una mail. «Non è facile trovare personale specializzato», ha spiegato l’imprenditore al Tirreno, «probabilmente perché la formazione scolastica è scollata dalla necessità delle aziende. In molti casi ci troviamo di fronte a candidati su cui ci sarebbe da lavorare per un anno». Alla fine, Trovi ha trovato le persone che cercava in seguito all’articolo di giornale che gli è stato dedicato. In Toscana, però, sono diversi gli imprenditori che sono nelle sue stesse condizioni. È’ il caso di un’impresa di Vecchiano, in provincia di Pisa, che non riesce a trovare ingegneri o tecnici informatici disposti a fare trasferte all’estero. «Assumiamo con contratti a tempo indeterminato», hanno sottolineato i titolari, «dia-

mo anche 4mila euro al mese a giovani appena usciti dagli istituti tecnici industriali e ci troviamo davanti persone che non sanno prendere un aereo, che non parlano inglese e che non sanno scrivere neppure una mail in italiano». Matteo Italo Ratti, amministratore delegato del porto turistico Marina Cala De’ Medici di Livorno, non riesce a trovare personale con le giuste conoscenze, sia legate al mondo della nautica, sia a quello del turismo. «Le persone che si presentano da noi, se vengono dal settore della cantieristica, in media non sanno una parola d’inglese. Viceversa, se vengono dal mondo del turismo, non sanno fare un nodo». Sia il titolare dell’impresa di Vecchiano, sia Ratti, hanno deciso di tenere corsi di formazione per allevare i futuri dipendenti direttamente in azienda. «Formiamo continuamente il nostro personale in proprio facendo corsi continui d’inglese e di computer. Ognuno fa un po’ di tutto, anche per la stagionalità del lavoro, così riusciamo a capire chi è più flessibile. È una complicazione, un lavoro in più». Anche il primo imprenditore interpellato, Trovi, durante i vari colloqui ha notato una mancanza di preparazione di base. «Siamo chiari: io non voglio un giovane che sappia lavorare nella mia azienda, coi miei macchinari. Se prendo un laureato in ingegneria, però, mi aspetto

che abbia delle nozioni da cui cominciare. Invece, spesso, mi sono sentito rispondere: su questo ho dato solo un esame. E quindi? Che cosa si fa?». Alla fine di gennaio, era stato Andrea Cinelli, cofondatore di Adacto, agenzia empolese di comunicazione

digitale, a lamentare la mancanza di candidature da parte dei giovani. «Siamo al paradosso: offriamo lavoro, ma non troviamo le figure che ci servono. Spesso le persone sono meno motivate e la formazione è considerata un peso, quando invece ci permette di capire

chi abbiamo di fronte, oppure di dare ai nostri ragazzi competenze che consentano loro di crescere ancora di più, di ottenere contratti migliori o di scegliere altre strade». La notizia è che c’è lavoro. Il paradosso è che non c’è chi voglia farlo. © Riproduzione riservata

SEGUE DA PAG. 7 D. Beh, contro il Terzo valico e contro D. L’assessore regionale allo Sviluppo la Gronda sono sempre stati. E siamo economico, leghista. R. Già vicesegretario federale, cioè nazio- tornati allo sviluppo, direttore, che cosa nale, del Carroccio, il quale però tentenna: fa potrebbe far ripartire Genova? R. I drive di una ripresa potrebbero essere capire di non averne voglia, ma potrebbe stare alla finestra, aspettando di vedere il nome di un paio. Uno è l’innovazione: Genova è sede dell’Istituto italiano di tecnologia-Iit e ha dato Forza Italia. D. In caso di ballottaggio con M5s, non i natali a molte startup, mentre agli Erzelli, nel quartiere di Cornigliano, sarebbe meglio un entro il 2021 è previsto centrista? Facciamo l’ipotesi che al secondo il completamento di un R. Dipende. Perché la turno si fronteggino centrosiniparco tecnologico sede di questione migranti ha stra e controdestra. La sensazio80 aziende con quasi 10 acceso un certo dibatne è che, in questo caso, i grillini mila addetti. tito anche all’interno D. L’altro fattore di della sinistra, non ce lo preferirebbero non andare crescita? nascondiamo. Lo sollevò a votare. Ma se al ballottaggio R. Il turismo. Genova Simone Regazzoni, l’ex andasse M5s, il centrodestra stanel 2016 ha registrato portavoce di Raffaella volta voterebbe il centrosinistra tassi di crescita, in termiPaita. Così com’è probaperché teme che M5s blocchi ni di occupazione alberbile che molti elettori di ghiera, piuttosto elevati, Centrosinistra votereble grandi opere già in ritardo tra i più alti in Europa: bero Grillo. a fine anno era arrivato D. Facciamo anche le altre ipotesi: un secondo turno Cen- all’11%. Un certo turismo nazionale, spaventato dalle vicende terroristiche, ha riscoperto trosinistra-Centrodestra? R. Difficile e anche un po’ enigmatico: la la città. D. E poi c’è il porto. sensazione è che i grillini non andrebbero a R. Quello è un rilancio atteso. Per questo, votare per questo ballottaggio. D. Viceversa, fra M5s contro Centro- chiunque venga a governare questa città non può permettersi di perdere tempo: scelga quali sinistra? R. Una parte dell’elettorato di Centrodestra progetti mandare avanti e quali accantonare. E si riverserebbe sul Centrosinistra, temendo lo dica chiaramente fin da subito: Genova non che i pentastellati vogliano bloccare i progetti merita di diventare una città di incompiute. twitter @pistelligoffr di sviluppo esistenti.

I LAVORI A TAORMINA PARTONO CON FORTE RITARDO: PROGETTI ANNULLATI E RICORSI BLOCCANO TUTTO

Una corsa contro il tempo per il vertice del G7 Le gare Consip sono state bloccate dal ricorso di una ditta esclusa DI

G

FILIPPO MERLI

li anziani di Taormina non hanno ancora visto un cantiere. I lavori per il G7 del 26 e 27 maggio sono in forte ritardo e i progetti di alcune grandi opere sono stati ridimensionati o accantonati. Lo scorso ottobre, l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, aveva presentato il logo ufficiale del summit che porterà in Sicilia i grandi della terra. Con le dimissioni di Renzi e l’avvento a Palazzo Chigi di Paolo Gentiloni, tutti hanno perso tempo, a Roma come a Taormina. Il commissario straordinario del G7, il prefetto Riccardo Carpino, è stato nominato solo il 23 dicembre. Dei 100 milioni di euro destinati alla città siciliana, di cui inizialmente aveva parlato Renzi, ne sono rimasti 15, stanziati dal governo con un decreto datato 29 dicembre. Probabilmente, non ver-

ranno neppure spesi tutti. Il numero degli interventi è diventato sempre più esiguo, mentre alcuni progetti sono stati defi niti irrealizzabili e non verranno presi in considerazione. Repubblica Palermo parla di «grandissimi ritardi rispetto ai tempi previsti». I primi lavori dovrebbero iniziare lunedì, e riguarderanno due elipiste per accogliere le personalità del G7. Per la loro realizzazione, a opera dell’Aeronautica, saranno necessari 75 giorni. Il commissario Carpino ha definito anche i lavori per il ripristino delle strade, ma ancora non si sa se verrà rifatto il manto autostradale che collega Taormina a Catania. Il problema più grande, però, riguarda il Palazzo dei Congressi, cuore del G7. «Non ha il certificato prevenzione incendi dal 2013 e richiede molte ristrutturazioni», ha sottolineato Carpino. «Ho fatto un lungo sopralluogo, è un problema

sul quale stiamo cercando qualunque soluzione possibile. Le preoccupazioni sono per tutto. Stiamo parlando di un grande evento per la prima volta affrontato senza deroghe e con disciplina ordinaria. La scommessa è fare normalmente quello per cui, di solito, ci vuole molto più tempo». Per la gestione dell’evento, la Consip, ovvero la centrale acquisti della pubblica amministrazione, ha pubblicato i bandi e aggiudicato le gare in anticipo, ma il ricorso di una ditta esclusa ha bloccato tutto. In attesa del responso dell’autorità giudiziaria, ogni servizio, dalla gestione degli accrediti agli autisti, è fermo. Anche il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, ha espresso la sua preoccupazione sui ritardi dei lavori per il G7. «Non nascondo il fatto che sono preoccupato, e d’altronde ho espresso le mie preoccupazioni davanti alla Com-

missione bilancio della Camera». Ieri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, ha effettuato un sopralluogo nelle aree in cui saranno effettuati i lavori. È stata invitata dal sindaco della città siciliana, Eligio Giardina (Udc), anche lui allarmato dal ritardo nella realizzazione delle varie opere. «Stiamo passando dalla fase della preoccupazione a quella del fare», ha detto Boschi. «Bisogna accelerare e andare più veloci, ma sono prevalentemente ottimista». Per Taormina, il G7 è un’occasione unica. Anche perché, oltre all’importanza dell’evento, potrebbe rappresentare la prima visita in Italia del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. In settimana, il commissario Carpino ha dato il via all’iter per l’apertura dei primi cantieri. Nonostante i ritardi e le poche risorse finanziarie, Taormina vuole fare la sua figura. © Riproduzione riservata


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