Intervista a Paola Mastrocola, ItaliaOggi 2 novembre 2016

Page 1

PRIMO PIANO

Mercoledì 2 Novembre 2016

7

Paola Mastrocola: mettiamo in rete persino la pizza che mangiamo e l’ecografia della moglie

Abbiamo perso anche il pudore

Non si può vivere una vita come successione di istanti to? La mitologia è un modo per senza legami, e teme che l’amo- lezione volavano, e non credo che attraverso internet si suGOFFREDO PISTELLI riflettere sui grandi temi della re la cambi, la snaturi. La giovi- solo per me. Mi sembrava fun- blima. Qualcosa che assomiglia l libro è affascinante, con vita, attraverso storie che esi- nezza è anche questo: il rifiuto zionasse. Quando interrogavo, all’amor da lontano dei poeti del i ragazzi sa- Duecento, o all’amore segreto di quella copertina Einaudi stono già, che ci sono sempre di qualcosa che pevano, ave- Achille per Elena … con un volto di Venere. Pa- state e continuano a parlarci. ci appesantisce L’adolescenza è un’età D. Il lato cattivo? vano conserola Mastrocola, scrittrice Anche Orfeo rappresenta tutti e ci imprigiona; ritrosa: si ritrae, vuol R. Il grande rischio, come vato quelle sperimentata, stavolta non usa noi. Tutti noi vorremmo convin- qualcosa che, restare intatta. Oggi storie nella dire, è svilire i sentimenti in graziosamente il mondo anima- cere il dio dei morti di ridarci la per esempio, ci invece molti adolescenti persona ama- conduce a proloro memoria, pochi tweet. Oppure che tutto le per racconta, ma possia- creare... magari senza questo «condividere», come si tarci, in forma bruciano le tappe, e si Ci scotenniamo pur mo farlo? D. Un mito s t u d i a r e … usa dire, finisca per annientare di romanzo, le negano il bello di un’età di mostrarci. Infatti, D. Orfeo che ci riporta Vuol dire che il sentimento del pudore. nostre storie che si fonda sull’attesa, con il web c’è persino chi D. Ah, pudore l’è morto. alla fine non a una deriva anche solo il di uomini. su un futuro ancora condivide l’ecografia delci riesce. forse adoleracconto in Come la pietà. Con L’amore soltanto sognato... Oggi R. Eppure è un sentimento R. Infatti. Il scenziale di classe li aveprima di noi, la moglie in attesa, oppuantico. Oggi mi chiedo se ce lo patto era che alcune donne va colpiti. da poco in licrediamo che tutto sia in re la pizza che mangia, i non si voltasse moderne? D. Soddi- possediamo ancora, se riusciabreria, questa nostro potere. Nell’antigesti più intimi...Invece mo a provare vergogna… Permai a guardarR. L’adolesfazioni. torinese, claschità tutto era destino dovremmo recuperare un la, e invece lui scenza è un’età R. La spe- ché pudore significa proprio se 1956, preconfine fra pubblico e a pochi metri ritrosa: si riranza è che i questo: vergognarsi; significa mio Campiello dall’uscita si trae, vuol restare intatta. Le miti se li ricordino per la vita, che certe cose sono solo nostre nel 2004, ma privato. E tenerci ciò che volta e la per- ninfe del mito, ad esempio le questo sì, mi piacerebbe. Anni e dovremmo vergognarci a moanche saggiè privato molto stretto, de. Cosa vuol ninfe del corteo di Artemide, la fa, quando scrissi La scuola strarle. E invece... sta acutissiperché è solo nostro dire? Certo, dea cacciatrice che non vuole raccontata al mio cane (Guanma sui temi D. E invece ci scotenniache i confini nozze, simboleggiano proprio da) me la prendevo molto con mo pur di mostrarci. dell’istruzioi miei colleghi che decidevano ne, ci accompagna nei miti. Con tra vita e morte sono invali- questo. Oggi invece... R. Infatti, c’è chi condivide D. Oggi invece? di non fare Epica, ma di far l’ecografia della moglie in atteleggiadria, riscrive la storia di cabili. Ma forse anche che la R. Mi pare che molti ado- leggere i giornali in classe. Per sa, la pizza che mangia, i gesti dei, semidei, ninfe, di fughe e perdita può essere. E che, una amori. Operazione non banale volta che arriviamo nel regno lescenti brucino le tappe, e carità, esiste la libertà didatti- più intimi... si neghino ca, però… perché, ricorda lei stessa, «Lévi- dei Morti, non D. Con conseguenze dramil bello di D. Però, Strauss ha scritto che i miti di- desideriamo matiche. Il mondo ci mette sempre un’età che si pazzesco. E ventano pensiero nell’uomo a più così tanto R. Dovremla vita... fonda sull’at- per lei? sua insaputa». mo recuperare davanti al successo Ho amato moltissimo D. Oggi tesa, su un R. Per me Domanda. Si ha l’impresun confine fra di quei pochi che insegnare Epica. L’Iliafuturo anco- è un crimisione, leggendola, che si sia non saprempubblico e pridiventano famosi, così de, l’Odissea… Quando ra soltanto n e c o n t r o molto appassionata e mol- mo fabbricavato. E tenerci troviamo banali le nostre facevamo Epica eravasognato. Oggi l ’ u m a n i t à . to divertita, nello scrivere re una storia ciò che è privaesistenze, troppo nascomo tutti felici, le ore di così. crediamo che Uso sempre questo libro. to molto stretto, ste, troppo insignificanti. lezione volavano. QuanR. I miti tutto sia in parole eccesRisposta. I miti sono in sé perché è solo nostro potere, sive, lo so... le storie più appassionanti del s o n o s t o r i e nostro. Invece è bellissimo vivere do interrogavo, i ragazzi che si possa- E mi spiace mondo. Sembra che siano den- estreme, che D. I miti ci nell’ombra, nascosti, sapevano, magari senza no deviare le dire questo tro di noi da sempre, come se osano l’impossuggerirebbeanonimi. La vita di ognustudiare… Vuol dire che cose a nostro a lei, che nei qualcuno ce li avesse raccon- sibile. Oggi ro di tornare no può essere un capolaanche solo il racconto piacimento. giornali latati prima che nascessimo. Io al massimo al pudore? voro, anche se non è in classe li aveva colpiti N e l l ’ a n t i - vora. ho solo provato a ri-raccontarli raccontiamo R. Le faccio di dominio pubblico chità tutto D. Lo caper scritto, con le parole che i sentimenti, un esempio era destino; pisco, ma oggi sono le nostre, perché ma non facciadall’Odissea: non c’erano ogni cosa al suo posto. tutti li avessimo sempre a di- mo più inconquando Ulisse torna a Itaca, fa R. Resto convinta che non strage dei Proci e poi arriva da sposizione. trare l’umano col divino. Non anticoncezionali, l’aborto, la D. Qualcuna l’ha coinvol- c’è più il dio Amore, che viene fecondazione assistita. Era- si possa privare i ragazzi di Penelope, e lei, la moglie, non lo ta più di altre? ogni notte ad amare una fan- vamo immersi nel corso degli queste storie: Epica si fa solo riconosce, non crede. R. Da sempre mi piace Or- ciulla che si chiama Psiche e eventi, dominati da una divi- un anno alle superiori, in priD. Gli chiede una prova. feo, ogni volta che ci penso mi le chiede di non guardarlo mai nità assoluta, Ananke, ossia la ma (a meno che non si faccia il R. Nulla la convince, e allocommuove. in faccia, di lasciarsi amare al Necessità: ciò che non può non classico), quindi c’è un’unica oc- ra lo sfida: chiede ai servi di essere. Questo dava ai nostri casione nella vita d’incontrare portare lì, davanti a loro, il loro D. Che buio. va a riD. E Psiche gesti, e ai nostri amori, un velo Achille, Ettore, Ulisse, la maga talamo. Ulisse sa bene che non Tenerci un segreto è fascinoso di ineluttabilità. Circe. E poi bon, fine, i ragazzi è possibile, avendolo scolpito prendersi non ce la fa. bene, può salvare le D. Ananke, una dea vera non ne sentiranno più parlare. lui nel tronco di un ulivo, e lo agli inferi R. E no, accennostre vite. Una cosa che Le pare che possiamo fare che dice. Penelope allora riconosce l’amata de il lume e lo e propria. mi stupisce ogni volta R. Ma che non aveva fisio- perdano queEuridice. il marito, che guarda. E il dio R. Cerle mancava Amore la puni- nomia, né altari dove offrirle sto incontro? è: cosa ci sarà di tanto D. A proto, non si da vent’anni. sce, la abbando- sacrifici. D’altronde, non si può Anni fa, quando scrissi straordinario nel piatto rassegna Ecco, questo na. E allora, ci si pregare la Necessità. Regola p o s i t o d i La scuola raccontata al che abbiamo davanti al alla morte; è un esempio chiede, cosa vuol la vita di tutti, uomini e anche giovani, ma mio cane (Guanda), me ristorante? Dimostra la e siccome di cosa sia pridire? dobbiamo dei, che non sono affatto onni- non solo, che la prendevo molto con i voglia irrefrenabile di sa cantare vato: solo loro lasciarci amare potenti, anch’essi assistono al senso può miei colleghi che decide- è il primo due sapevano. senza voler sa- compiersi delle leggi naturali, avere oggi essere protagonisti, di vano di non fare Epica, riscrivere le poeta del Ma ci sono alpere? l’amore è senza potersi opporre. mostrarci, il bisogno di D. Dei che si innamorano storie della mondo, altri esempi. inconoscibile? ma di far leggere i giorriflettori, anche sul nulla classicità, al tro che Bob D. Prego, D. Lei radu- degli uomini. nali in classe. Per carità, R. E’ quel che mi commuove tempo del Dylan! -, Mastrocola. na alcune di esiste la libertà didattica. incanta con la sua musica le queste storie sotto le voci di più, nei miti. Gli dei ci ama- s o c i a l n e t R. Fedra, Ma per me è un crimine no, ma sanno che con noi è per work? divinità infernali. Mi piace an- «fuga» e «rapimento». la sorella di contro l’umanità R. Viviamo che molto Pigmalione, che non Arianna, quelR. È la situazione eterna e forza un amore a termine. Fortrova mai la donna giusta, e al- universale, l’uomo insegue e la se ci amano proprio per questo, immersi nei la che Teseo lora se la scolpisce come vuole, donna fugge. Ma perché la don- perché siamo effimeri, perché social, assorbiabbandona ti da schermi e attaccati a ta- su un’isola. Teseo sposerà poi in forma di statua... na fugge? Da cosa esattamente? non duriamo. D. E chiede alla dea Le risposte sono tante. Dafne D. Queste storie le ha stiere. Però, vogliamo vederne Fedra. La quale si innamorerà dell’Amore di renderla scappa perché non ha capito anche insegnate, quando il lato buono? di Ippolito, figlio di Teseo, ma D. Proviamoci. viva. non glielo dirà mai, per pudore che è un dio a inseguirla; sente era in cattedra in un liceo R. Gli amori virtuali che appunto. Sarà la nutrice a farlo, R. Vede, i miti ci interrogano: uno che corre dietro di lei, che scientifico. l’amore dunque è costruzione, ansima, che la vuole prendere, R. Ho amato moltissimo in- creiamo su Facebook possono e finirà malissimo, Fedra che si non è incontro fortuito? Ce la pensa che tutto ciò sia un male segnare Epica. L’Iliade, l’Odis- anche assomigliare, in qual- uccide, e tutto il resto. forgiamo noi da soli la persona e ha paura. Invece Atalanta è la sea… Quando facevamo Epica che modo, a un amore pensato, continua a pagina 8 da amare, a nostro piacimen- ninfa che vuole restare libera, eravamo tutti felici, le ore di immaginato, ideale insomma, DI

I


8

Mercoledì 2 Novembre 2016

PRIMO PIANO

Berlusconi lo ha designato ma gli lesina il sostegno. I suoi avversari in Fi sono feroci

Parisi viene lasciato a se stesso È difficile riprendere gli elettori che se ne sono andati DI

CESARE MAFFI

C

ome recuperare i voti persi? All’interrogativo, Silvio Berlusconi ha risposto per anni sostenendo la ricostituzione di Fi modello ‘94, puntando su un’estesa mobilitazione popolare. I risultati negativi non sono mancati: plurimi e laceranti abbandoni, sconfitte elettorali, sondaggi in picchiata. Invece di riprendersi chi un tempo lo sosteneva, il Cav ha patito nuove defezioni. Da ultimo ha deciso di puntare su Stefano Parisi, quasi una riedizione di sé stesso dopo oltre due decenni. È presto per capire se l’ultimo delfino sia in grado di risalire la china. Per ora, l’appoggio di Berlusconi appare debole rispetto a quel che al mancato sindaco di Milano sarebbe necessario per imporsi a vasti settori di Fi che di lui proprio non vogliono sapere. Se Parisi riuscisse soltanto a rabberciare la baracca, difficilmente potrebbe riportare a casa una parte dei tanti delusi. Bloccherebbe l’emorragia, ma non rinsanguerebbe l’organismo. C’è poi una peculiare condizione degli elettori già di centro-destra che complica parecchio l’impresa di Parisi e altresì, alle sue spalle, del Cav. Sembra infatti che il sentimento dominante in chi se n’è andato sia la sfiducia verso il mondo politico: nei confronti di Berlusconi come uomo di governo, senza dubbio, poi nei suoi stessi uomini e, ancora, nella politica in generale. A dimostrare questo generale sconforto sta un fatto: un certo numero di ex elettori azzurri condivide il richiamo da partiti che titillano l’antipolitica e quindi sostiene

il M5s, ma la maggior parte rifiuta pure gli appelli grillini preferendo astenersi. Nei loro confronti diventa difficile trovare proposte, linguaggio, temi, e anche persone, che servano a persuaderli al voto. Non che i contenuti proposti da Parisi siano irragionevoli: tutt’altro. Ma possono scuotere elettori scettici verso tutti e verso tutto, stanchi e amareggiati al punto di non accettare nemmeno le lusinghe della protesta pentastellata? Vi sono poi segmenti di elettorato che sentono ancora vibrare temi schiettamente politici, però non paiono in consonanza con quelli propugnati da Parisi. In materia di sicurezza, di migranti, di euro, di Europa, sono semmai maggiormente lusingati dalle urla di Matteo Salvini e, in ben minor misura, dai motti di Giorgia Meloni. È vero che dietro imprecazioni e parole d’ordine della destra non c’è sovente alcuna concreta e realizzabile proposta; tuttavia la reazione è appunto emotiva e sentimentale, poco lusingabile dalle positure di Parisi. Un richiamo è, infine, esercitabile dalle persone. Berlusconi ne è arciconvinto, persuaso com’è della quasi stanchezza ormai segnata, fra gli elettori, da quelle che giudica le solite facce dei politici che da decenni lo contornano. Vorrebbe un rinnovamento pressoché totale. Non ne ha il coraggio, gli manca pure la possibilità, è conscio del seguito che, sia pur ridotto, quegli uomini ancora hanno. E poi, ci sarebbero tanti volti nuovi, pronti e capaci di richiamo? In questi marosi naviga la barca di Parisi: più scorre il tempo, più emergono ostacoli per arrivare alla meta.

SEGUE DA PAGINA 7 cosa: l’albero non era mai solo un albero, ma D. La lezione qual è? R. Che tenerci un segreto è bene, può salvare una ninfa. Un fiume poteva essere un dio. E le stelle siamo noi quando moriamo, e un dio le nostre vite. D. E invece mostriamo persino la pizza per pietà ci trasforma… D. Il panteismo. E oggi? che stiamo per mangiare. R. Oggi siamo lontani mille miglia, non stiaR. Una cosa che mi stupisce ogni volta: cosa ci sarà di tanto straordinario nel piatto che mo certo coltivando la nostra parte più spirituale. Ora, lei rammentava Papa Francesco, abbiamo davanti al ristorante? che ha una grande audience, un grande seD. Che risposta si è data? R. Be’, la più facile: è questa voglia irrefre- guito, ma copre altri bisogni secondo me, direi nabile di essere protagonisti, di mostrarci, il più sociali. Il suo appeal appartiene a un’albisogno di un palco quotidiano, di riflettori, tra zona, la retorica dei buoni sentimenti, il politicamente corretto. Il suo è un messaggio anche sul nulla. D. I famosi quindici minuti di notorietà certamente utile, ci aiuta a essere buoni - pendi cui parlava Warhol, ma dilatati all’in- si al tema dei migranti, o della povertà. Ma la spiritualità è un’altra cosa, è la vita dello finito. spirito, staccata dalla realtà R. È che il mondo ci mette concreta, è il pensiero astratsempre davanti al successo Sono convinta che non si to, il dialogo interiore… di quei pochi che diventano possa privare i ragazzi di D. Ce ne sarebbe bisofamosi, così troviamo banali queste storie: Epica si fa gno? le nostre esistenze, troppo solo un anno alle supeR. Direi di sì. Oggi viviamo nascoste, troppo insignificantutti troppo collegati, relazioti. Invece è bellissimo vivere riori, in prima, quindi c’è nati, sempre all’esterno, “fuonell’ombra, nascosti, anonimi. un’unica occasione nella ri di noi”. Forse ci manca un La vita di ognuno può essere vita d’incontrare Achille, contatto con noi stessi, con un capolavoro, anche se non Ettore, Ulisse, la maga un “dentro” che si chiama è di dominio pubblico. La feCirce. E poi bon, fine, vita interiore. licità, in fondo, non è mai così D. Lei, alla fine, ricorda condivisibile… i ragazzi non ne sentirani tanti scrittori che hanD. Come scrive in una no più parlare. no riscritto i miti e di cui nota finale, «A un certo Le pare possibile? dice d’essere tributaria. punto gli dèi ci hanno abQualcuno più di altri? bandonati. O noi abbiamo R. Ovidio, senza dubbio. Le Metamorfosi, le abbandonato loro, decidendo di non crederci più». Ma una religiosità à la Papa Eroidi. La mia prima lettura mitologica è stato Francesco, per intenderci, non risponde lui. Ma anche I dialoghi con Leucò di Cesare oggi, in un modo moderno, allo stesso bi- Pavese, me lo porto dietro dall’età del liceo. E, tra i più recenti, senz’altro Roberto Calasso. sogno interiore che ha generato i miti? R. A me pare che la vera religiosità sia andaD. Mastrocola, ma perché oggi, ta perduta. E forse i miti potrebbero aiutarci. nell’anno 2016, ha senso scrivere e Ci riportano a un’umanità bambina, delle ori- parlare di miti? gini, senza Chiesa né scienza, quando l’uomo R. Perché non ci parlano del presente, se era solo davanti alla natura e alle grandi prove Dio vuole. Ci parlano di un “non tempo” che della vita: la morte, il tradimento, l’amore… comprende tutti i tempi, illuminandoli. È D. Il mito era un modo di rispondere ai proprio andando nell’inattuale che possiamo nostri interrogativi. meglio capire l’oggi, non certo affondando, e R. Alle domande eterne che non trovano annaspando, nell’attualità. risposta. Il mito era trovare il divino in ogni twitter @pistelligoffr

IL SOTTOSOPRA DI FILIPPO MERLI

Una grillina pensa che il sisma sia un test di Renzi. Uno è lì che sta per votare No. Trema la terra, perde l’equilibrio e fa il segno sul Sì DI

P

FILIPPO MERLI

eggio dei frigoriferi. Stavolta il sistema ha fatto davvero sul serio. E ha taroccato la magnitudo del sisma che ha colpito il centro Italia. La cospirazione, però, non è riuscita. Sono stati i paladini di M5s, come per i frigoriferi, a scoprire le trame dei potenti. «Il Tg1 apre dichiarando una scossa di 7.1 e poi la declassa a 6.1, ancora menzogne per interessi economici di governo!», ha scritto su Facebook la senatrice grillina, Enza Blundo. «Anche il terremoto che ha distrutto L’Aquila fu addomesticato a 5.8... Il tutto per non risarcire i danneggiati al 100%». Qualcuno, chissà perché, le ha dato della complottista. Be’, noi, senatrice Blundo, le crediamo. Le diciamo di più: secondo noi, non solo le forze oscure della politica hanno declassato la magnitudo, ma hanno addirittura ori-

ginato il sisma. Guardiamoci attorno. Potrebbe essere stato chiunque. E per qualunque ragione. Il primo indiziato non può che essere Matteo Renzi. La scossa potrebbe essere stata un test in vista del referendum del 4 dicembre. Uno è lì che sta per votare no, la terra trema e, perdendo l’equilibrio, fa la croce sul sì. Andiamo più in alto. Al Quirinale. La presidenza della Repubblica potrebbe aver escogitato un piano perfetto: buttiamo all’aria il centro Italia per ricordare al mondo intero l’esistenza di Sergio Mattarella e dei suoi potenti discorsi istituzionali: «Il nostro pensiero va ai terremotati». Non possiamo escludere la minoranza Pd. Il terremoto potrebbe essere stato opera di Massimo D’Alema. Il motivo è chiaro: fare in modo che i selfie di Maria Elena Boschi sul treno per Roma, dove s’è riunito il fronte del sì,

venissero mossi. I sospetti cadono anche su Silvio Berlusconi, che, a 80 anni, ha bisogno di qualche sobbalzo sul letto di Putin per mantenere la sua fama di latin lover. Poi c’è Sky. Guarda caso, la pay tv ha dato la notizia del sisma prima della Rai. Come se fossero stati preparati. Come se avessero saputo tutto in anticipo. Oppure, perché no, potrebbero essere stati gli abitanti di Goro e Gorino. La loro vita è stata sconvolta da battaglie ideologiche e polemiche, la loro tranquilla esistenza è stata minata dalle troupe televisive. Potrebbero aver fatto tremare la terra per distogliere l’attenzione dei media, in modo che si parlasse d’altro. E se fossero stati gli stessi terremotati? Perché no? Potrebbe trattarsi di una sorta di esperimento sociale: «Restiamo senza casa, poi vediamo se a noi italiani ci vogliono, a Goro e Gorino». Gli scenari, però, potrebbero es-

sere più ampi. Il complotto, si tenga forte, senatrice Blundo, potrebbe essere internazionale. Che ci dice di Hillary Clinton? Fa tremare la terra e tac: la mano di Donald Trump finisce sul culo di una ventenne. Ennesimo scandalo a sfondo sessuale, ennesimo calo nei sondaggi e vittoria assicurata per i democratici. E di Kim Jong-un non diciamo niente? Se fosse stato un test nucleare finito male? Bomba su Amatrice invece che su Amsterdam, un paio di generali giustiziati e l’Italia devastata. Al giorno d’oggi, soprattutto in politica, non ci si può fidare di nessuno. Ma di una cosa, senatrice Blundo, siamo sicuri: per originare una scossa di terremoto, e per far sì che le conseguenze siano a tuo favore, occorre pensare, avere conoscenze tecniche, basi scientifiche, bisogna pianificare, calcolare, leggere, capire, studiare. Quindi non è stata lei.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.