Intervista a Sabino Cassese, ItaliaOggi 7 febbraio 2017

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Martedì 7 Febbraio 2017

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Lo dice Sabino Cassese, grande giurista, ex ministro e giudice emerito della Consulta

È certo: Roma sta affondando

Eppure le soluzioni esistono. Ce ne sono almeno due corpo politico senza esperienbucano l’asfalto, sono ormai D. Dice per il traffico? za, e in più distratto dalla vialberelli, perché lì, la mano R. Dico per i sampietrini, cende del corpo politico stesso. tutti avvallati. Lo sa perché? o studio di Sabino Cas- dell’uomo non si posa da molQuindi, una carenza storica Perché li mettono male. Ora sese non è lontano dal- ti anni. Nessuna manutenzioche è andata accentuandosi lei mi dirà: Cassese pensa la Grande Moschea di ne, nessun riordino. E guardi negli ultimi anni. Su queste d’intendersi di cubetti di porRoma e dal blasonato che io sono qui dal 1957. D. Perché accade? due debolezze grava una fido (ride)? Circolo Canottieri Aniene. QueR. Si ha l’impressione che D. Confesso d’averlo penfunzione di capitale con due sto grande giurista – amminidiversi Stati, un unicum nel sato. strativista di vaglia e giudice per il Comune di Roma l’attiR. Ma glielo dico con cognimondo. Aspetti... emerito della Consulta – già vità di gestione non esista. D. La Giunta capitolina zione, perché l’altro giorno, ministro della Funzione pubblica nel governo Ciampi, vie- non se ne accorge? Si alza, guarda uno andando a piedi al Consiglio R. Qui finisce il Cassese ne ad aprire la porta e prende scaffale, rimugina un mi- di Stato, ho visto collocare dei in consegna il paltò dell’ospite. cittadino ed comincia l’ananuto, cerca («i libri sono ven- nuovi sampietrini. Il problema In una sala foderata di libri, il lista . Sono stato il primo, due timila»), ma poi estrae La è che mettono sotto solo un po’ computer acceso in un angolo, ci anni fa, in un editoriale del fonction administrative dans di sabbia, mentre in Germania si posa materiale diverso su più ritroviamo seduti a un grande Corriere, a usare quell’espresla ville di Bertrand. tavolo di legno chiaro a parlare sione, su Roma «in uno stato D. Una problematica strati, e poi i sampietrini. D. Pensavo si riferisse al della «sua» Roma. Cassese è un di abbandono». E ricordo che non nuova, dunque. R. Certo, in questo libro si traffico, perché poco fa mi irpino, essendo nato ad Atripal- i primi lettori della bozza ebSabino Cassese parla de «l’impatto del potere sono fermato in un bar in da nel 1935, ma è nella Capita- bero qualche dubbio. esecutivo nella capitali nazio- Piazza Euclide e, dalla sala le da sessant’anni tondi. D. Ossia? Domanda. Professore da R. Che il tema fosse troppo Greater London Council. Per nali». Insomma, che le città ca- thè, che è in alto, ho visto Roma si potrebbe pitali debbano avere regole par- un lato della piazza riemdove cominciamo? pensare a un alto ticolari. Noi siamo al paradosso: pirsi di auto parcheggiato Risposta. CominceAgenor de Gramont, ambasciatore francommissario di rango da un lato, una città come Roma in mezzo alla sede stradale: rei dal dato essenziale: cese presso la Santa Sede ai tempi di ministeriale. ha esigenze molto eterogenee e tre, quattro, dici, alla fine Roma sta affondando; è Pio IX, scriveva, e badi bene che siamo D. Perché? complesse, dall’altro, dovrebbe hanno superato la ventina, in uno stato di abbandoR. Roma è capitale servirsi di un’amministrazione tanto che dopo è arrivato no. Lo notano coloro che nel 1860, c’est-ici que l’Orient commennella quale vi sono i molto peggiore di altre. Sa cosa un mezzo più grande che vivono a Roma e questa ce, l’oriente comincia qui. E l’ambascianon passava. Alla fine, sono vertici di due Stati, dicono molti? valutazione è condivisa tore continuava con un parallelismo fra arrivati i vigili. ha cinque universiD. Mi dica. anche dalla stampa inRoma e il Levante, spiegando i punti di R. Vede? Basta andare in giro tà, e chi è a capo del R. Che ormai, per Roma, ternazionale e dal Vaticontatto. Ecco, siamo tornati al passaComune di Roma ha non bastano più i prefetti, ci per rendersi conto dell’incuria, cano. to. Pensavamo, con l’unità d’Italia, o, meglio, dell’assenza enormi compiti D. Una situazione di amministrazione. compresi quelli che viene da lontadi aver superato questa situazione Io cammino molto, vado spesso D. Va bene profesdi rappresenno. drammatica, ma ci siamo di nuovo da casa mia al centro. Le posso dire sore, ma ora veniatanza che, se R. Certo, una situache ci sono strade di Roma che strade mo a questa giunta vuole, sono suzione pregressa, ma che non sono più, sono buche. Ci sono grillina. si sta aggravando, di giorno in locale. E invece, mi creda, que- periori a quelli del capo R. Il M5s ha scelto giorno, con i problemi della lea- sto è un problema nazionale. dello Stato italiano. Per marciapiedi dove gli arbusti, di quelli dership del M5s che assorbono Tanto che, nel settembre scorso, molto tempo, a causa di persone senza espeche bucano l’asfalto, sono ormai albecontinuamente le energie di chi quella stessa espressione è sta- questo, i sindaci hanno rienza, con due o tre relli, perché lì, la mano dell’uomo non dovrebbe governare. ta usata dal cardinal Angelo concepito il loro ruolo in eccezioni. Non basta si posa da molti anni. Nessuna manumodo un po’ «ciambellaD. Certo. E che cosa le Bagnasco. la volontà popolare. tenzione, nessun riordino. E guardi suggerisce questo stato di D. Vero. Parliamo delle nesco»: accompagnare Bisogna anche saper il Papa quando partiva, abbandono? responsabilità? gestire. Anche il poche io sono qui dal 1957. Si ha l’imR. Mi ricorda un testo di R. Molti problemi si sono riceverlo quando tornapolo può sbagliare. pressione che per il Comune di Roma Agenor de Gramont, l’amba- aggravati col sindaco Ignazio va, accogliere i capi di Ricorda quando fu l’attività di gestione non esista sciatore francese presso la San- Marino, che non ha fatto il Stato stranieri. la prima volta? D. Invece? ta Sede ai tempi di Pio IX. sindaco, ma il gran ciambelD. Imm a g i n o R. Invece il problema è vogliono i generali. Oramai il quando scelsero BarabD. Che diceva? lano, invece di porre rimedi ai R. Scriveva, e badi bene disastri combinati da Gianni interessarsi della gestione, disfacimento amministrativo e ba. siamo nel 1860, c’est-ici que Alemanno, che era stato forse dare gli indirizzi, controllare la totale incuria... R. Esatto. Siamo figli di l’Orient commence (la pronun- un buon ministro, ma è stato un i risultati, amministrare il D. Ce la potrebbe fare un quello sbaglio. Ma la diricia di Cassese è perfetta, come pessimo sindaco. Ma c’erano ca- personale, guidare le società prefetto? genza politica capitolina non quella dell’inglese, che userà renze anche precedenti, dovute dipendenti (che sono troppe). R. Torno empirico. Prendo solo manca di esperienza, è più avanti, ndr). a disattenzione per i problemi Sono stato uno dei tre autori a prestito le parole del Gali- anche presa giorno e notte D. «L’oriente comincia amministrativi, che dovrebbero dello statuto del comune di leo di Brecht, che parlava ai dalle difficoltà che derivano qui». Ricorda un po’ la «li- essere al centro dell’atcardinali suoi giudici, dalle prime scelte sbagliate, nea della palma» di cui par- tenzione di un sindaco. dico: «Guardate coi nel selezionare i collaboratoMolti problemi si sono aggravati col lava Leonardo Sciascia, colvostri occhi». Vada alle ri. Si trova nella situazione D. Soluzioni, prosindaco Ignazio Marino, che non ha locandola però più a Sud. 8, alle 9 del mattino, di Clinton quando scoppiò fessore, ne vede fatto il sindaco, ma il gran ciambellaR. Già. E l’ambasciatore con- all’orizzonte? in un ufficio dei vigili l’affaire Monica Lewinsky: tinuava con un parallelismo fra urbani. Non penserà quell’uomo, che si doveva ocR. Cominciamo dalno, invece di porre rimedi ai disastri Roma e il Levante, spiegando i la Costituzione. Roma mica che stiano per cupare dei problemi del moncombinati da Alemanno, che era stato punti di contatto. Ecco, siamo è l’unica città ivi menstrada, vero? Son tutti do, come poteva farlo, se gli forse un buon ministro, ma è stato un tornati al passato. Pensavamo, zionata. L’articolo 141 là che dialogano. Qui chiedevano conto dei suoi pessimo sindaco. Ma c’erano carenze con l’Unità d’Italia, di aver su- dispone che «è la capivicino - se non fosse rapporti sessuali? anche precedenti, dovute a disattenperato questa situazione dram- tale della Repubblica. tardi, ce la condurreiD. Ma ora, oltre a essere zione per i problemi amministrativi, matica, ma ci siamo di nuovo. c’è una scala pedonale eventualmente distratta La legge dello Stato D. Da che cosa si vede, disciplina il suo ordisu cui si è abbattuto un delle vicende nazionali, che dovrebbero invece essere al centro professore? albero. Le potrei dire da Virginia Raggi sarà presa namento». Spetta al dell’attenzione di un sindaco R. Dalle evidenze empiriche, Parlamento nazionale quanti decenni il tronco anche dalle indagini che come dicono gli economisti. Par- dare un ordinamento sta là. la riguardano. la il cittadino Cassese. Il M5s a Roma, anche facendo fare un Roma, ai tempi di Franco D. Decenni? R. La situazione peggiora. non ascolta la voce del popolo? passo indietro ai partiti, sce- Carraro sindaco, e ho avuto R. Sì, un giorno cadde. E sta Vorrei sapere quanto tempo modo di conoscerne l’ammini- ancora lì: l’hanno tirato di lato. la giunta riesce a dedicare ai D. Facciamo sentire la gliendo persone competenti. strazione dall’interno: ebbe- Il marmo della scala è ancora propri compiti essenziali, se sua. D. La seconda? R. Bene, io cammino molto, R. La seconda è analoga a ne, ci sono persone di buona rotto. ogni giorno viene fuori una vado spesso di qui al centro. Le quella di molti Paesi, che asse- professionalità ma lavorano in D. L’oriente, diceva l’am- magagna diversa, che neposso dire che ci sono strade di gnano alla capitale un ministro una marasma. basciatore ottocentesco... cessariamente prende tutta D. Migliaia di dipendenti. Roma che strade non sono più, senza portafoglio. Per la stessa R. Oppure vada in Piazza l’attenzione di coloro che dosono buche. Ci sono marciapie- Londra, con diversi rimaneg- E la politica? Venezia, diventata un ottovo- vrebbero amministrare. R. Oggi siamo di fronte a un lante. di dove gli arbusti, di quelli che giamenti, era stato creato il continua a pag. 6 DI

GOFFREDO PISTELLI

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Martedì 7 Febbraio 2017

PRIMO PIANO

Al congresso veneto del Pd, il gruppo Orfini-Orlando va con la minoranza bersaniana

Correntone renziano in allerta

Prime crepe nella maggioranza pd: fuori i Giovani Turchi DI

RAFFAELE PORRISINI

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n segnale preoccupante dal profondo Veneto giunge nelle stanze del Nazareno. Non si tratta dell’ennesima scoppola rimediata dal Pd in quella regione, bensì di un nuovo riequilibrio di forze dentro al partito che potrebbe mettere a rischio il correntone della maggioranza renziana. Per il congresso regionale in programma domenica 19 marzo, appuntamento atteso da un anno e mezzo dopo essere stato rimandato più volte, la minoranza bersaniana rappresentata dal deputato veneziano Davide Zoggia e dall’ex sindaco di Padova Flavio Zanonato è scesa a patti con i Giovani Turchi. Significa che l’area antirenziana pronta

addirittura alla scissione pur di spodestare Matteo Renzi dalla segreteria, in Veneto ha trovato l’accordo su un candidato comune per la leadership regionale con il gruppo Rifare l’Italia (detto dei Giovani Turchi) guidato da due pezzi da novanta della maggioranza renziana (seppure rappresentanti l’ala di sinistra) come il presidente del Pd Matteo Orfini e il Guardasigilli Andrea Orlando. La convergenza in terra veneta è stata sancita sulla figura di Giovanni Tonella, docente universitario e capogruppo del Pd a Treviso, Comune strappato qualche anno fa dai dem al Carroccio nella provincia più leghista d’Italia. La cosa non è stata presa bene dal resto del corpaccione

renziano, che quasi per reazione si è compattato dopo i balletti delle ultime settimane. Forti del supporto dell’area vicina al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, che garantisce qualche copertura a sinistra dopo lo smottamento dei Turchi, i renziani hanno individuato nel sindaco di Noventa Padovana Alessandro Bisato l’uomo giusto per guidare il partito regionale verso le imminenti elezioni amministrative (si vota in tre capoluoghi: Verona, Padova e Belluno) e soprattutto verso la compilazione delle liste delle prossime politiche. Senza dimenticare che dopo la dolorosa sconfitta di Alessandra Moretti alle regionali del 2015 contro Luca Zaia, le dimissioni del segretario regionale renziano

Roger De Menech (finora mai rimpiazzato) e la batosta referendaria di dicembre, il Pd in Veneto è da raccogliere col cucchiaino da terra. Al di là delle beghe locali che caratterizzano ogni congresso regionale, dove le contrapposizioni tra correnti si incrociano con le diatribe tra territori, in Veneto si registra il primo smottamento di rilievo nella maggioranza renziana. Mai prima d’ora gli orfinian-orlandiani avevano messo in dubbio l’accordo con il segretario; alle amministrative 2016, si ricorderà, avevano candidato la loro fedelissima (e perdente) Valeria Valente a Napoli in cambio del sostegno al renziano Roberto Giachetti a Roma. Adesso però qualcosa si è in-

crinato. Che sia solo un fuoco di fiamme circoscritto al Veneto? Vista la progressiva solitudine che sembra circondare Renzi al Nazareno, qualcosa potrebbe covare anche in chiave nazionale. Con la minoranza bersaniana che minaccia scissioni, Massimo D’Alema tornato al centro della scena, uno scatenato Michele Emiliano ed Enrico Rossi che dalla Toscana si ritaglia progressivamente il suo spazio, i Giovani Turchi rischiano di vedersi sacrificati sull’altare dell’accordo renziano. Saltato il quale, per loro si aprirebbero le porte di un lungo periodo di deserto. Ecco, forse qualcuno in Veneto ha pensato bene di mettere le mani avanti. Chissà. © Riproduzione riservata

SEGUE DA PAG. 5 D. Quel riferimento ai «troppi D. Tuttavia questa crisi comincia delinquenti nel Pd capitolino»? prima della Raggi. R. Con Marino - lo accennavo prima Anche prima c’era stato qualche - c’è stato un tracollo. E Marino è stato altro problema. R. La gestione di Gianni Alemanno è un buon parlamentare, non dimentichiamolo. Anche lui è stato preso dai stata disastrosa. Un assessore mi concompiti di rappresentanza, era più interessato ad apparire che Prima soluzione: Roma è l’unica città ad amministrare. nella Costituzione. L’articolo 141 diD. Ricordo che andò anche a vedere il Papa a Philadelspone che «è la capitale della Repubphia e Francesco non la prese blica. La legge dello Stato disciplina bene. il suo ordinamento». Spetta al ParlaR. Ci sono due modi diversi di mento nazionale dare un ordinamento fare il sindaco. a Roma, anche facendo fare un passo D. Quali? indietro ai partiti, scegliendo persone R. Ricordo un colloquio fra due sindaci famosi: Maurizio Valencompetenti. Le carenze non si sono zi, primo cittadino di Napoli e, fatte certo vive solo con Marino Diego Novelli, sindaco a Torino. e nemmeno con la Raggi Valenzi: «La mia porta è sempre aperta a tutti i cittadini». fessò allora come si faceva il bilancio. D. E Novelli? D. Vale a dire? R. Novelli: «Devo lavorare per far R. Gli stanziamenti erano due. Uno funzionare il comune, se stessi ad ascoltare i cittadini, non risolverei i era quello del Campidoglio, il secondo era il bilancio di ogni assessore, con loro problemi». D. Concezioni diverse. Roma ha l’indicazione di quello che chiedeavuto anche sindaci importanti, va: l’apertura di un circolo, l’intervento su un’area, il potenziamento penso a Carlo Argan. R. Anche Walter Veltroni fu un di una municipalizzata. Talora per buon sindaco. Francesco Rutelli, fu fini collettivi, spesso per fini politici sindaco nel l’anno giubilare. Esser sin- personali. D. Qual è la regola per ammidaco a Roma, vizia, perché i riflettori nistrare bene? sono sempre accesi. Invece... R. Ricorda Annamaria CancelD. Invece? R. Invece non c’è solo l’input, os- lieri? D. Certo, intende quando fasia la domanda dei cittadini, c’è – ed è essenziale - l’output, il risultato. La ceva il commissario prefettizio popolarità vera si acquisisce gestendo a Bologna? R. Esatto. La prima cosa che fece bene, non promettendo, dialogando, presenziando. Occorre, come diceva fu girare a piedi le strade della città, Walter Rathenau (giurista tedesco, per controllare le buche. Se va a Pavissuto a cavallo del secolo scorso ndr), rigi, vede tanti di quei netturbini in «far andare i battelli sul Reno». giro, con gli scopettoni verdi. Difficile D. C’è però un tema che non ab- vederne a Roma, eppure ci sono e ci biamo toccato, la responsabilità costano. Per non parlare dei trasporti dei partiti in questa situazione: milanesi, a paragone coi nostri. I fonl’enorme numero di addetti del damentali di un’amministrazione, sono comune, la proliferazione delle strade e trasporto urbano. municipalizzate vengono da ere D. Che fanno gli attuali assessori politiche successive. romani? R. Lo so, lo so bene. La politica a R. Ho sentito un assessore capitolino Roma è stata a lungo una fogna. Non dichiarare d’essersi interessato di non dimentichi quello che disse Marianna so quale torneo di tennis, mentre manMadia, qualche tempo fa. ca l’essenziale. Come se uno che stesse

lei. Ma han costruito una democrazia di facciata. La colpa, comunque, non è solo loro. D. Di chi è, professore? R. Dei partiti tradizionali. Non hanno mai voluto una legge che li regolasse, come aveva invece suggerito Costantino Mortati, uno dei padri della Costituzione. Decine di disegni di legge rimasti al palo. D. Ce n’è uno in discussione, proposto dal deputato democratico Matteo Richetti. Ma una legge che cosa avrebbe comportato? R. Se ci fosse stata una norma, questa avrebbe previsto che i partiti sono associazioni, che debbono avere uno statuto, che lo statuto deve prescrivere metodi democratici, che i partiti vanno in qualche modo registrati. Il M5s rifiuta di essere un’associazione, ma si definisce una rete, ha un «nonstatuto», non ha una organizzazione interna democratica e rifiuta ogni tipo di riconoscimento. D. Professore, chiudiamo su Roma, con una nota biografica. C’è un’immagine, di questi suoi sessant’anni da romano adotLa seconda soluzione è analoga a tivo, che rappresenti una fase positiva di una città che non quella di molti Paesi, che assegnano c’è più? Un’immagine che sia alla capitale un ministro senza portal’opposto di quella del tronco foglio. Per Roma si potrebbe pensare a crollato e lasciato là per deun alto commissario di rango ministecenni. riale. Roma è capitale nella quale vi R. Nel 1960, Roma ospitò le sono i vertici di due Stati, ha cinque Olimpiadi. Furono fatti i sottopassi che da Corso Italia portano università, e chi è a capo del Comune giù al Muro torto. La terra di quel di Roma ha enormi compiti compresi grande sbancamento fu portata quelli di rappresentanza che, se vuole, qua vicino, dove c’erano zone acsono superiori a quelli del capo quitrinose, delle «marrane», dei dello Stato italiano riaffioramenti del Tevere. Riempirono per una profondità di circa dieci metri un’area vasta. SofR. Il loro è un finto populismo. In- frimmo l’andirivieni dei camion per un nanzitutto perché, al massimo, han anno, ma ora Corso d’Italia consente di fatto consultazioni con 40mila persone: andare da una parte all’altra di Roma che cosa sono rispetto alla popolazione molto velocemente. di Roma? Poi perché, in ogni documenD. Solo un anno, per quei lavori? Oggi to, prima o poi, spunta il «Garante» o il chissà quanti ne occorrerebbero. «Capo Politico», con le maiuscole. Ossia R. Fa impressione, vero? Un po’ come Beppe Grillo. l’Autostrada del Sole, in pochi anni arD. Non è populismo? E cos’è? rivarono da Roma a Milano, bucando R. Lo potremmo chiamare cesari- l’Appennino. smo, bonapartismo, leaderismo, veda twitter @pistelligoffr morendo dissanguato si preoccupasse della ricrescita dei capelli. D. Ma i romani non hanno colpe? R. I romani, alla fine, non sono troppo diversi dai milanesi. Invece, Milano è gestita bene, Roma pessimamente. C’è anche un problema di classe dirigente nazionale. Quando Roma divenne capitale, Quintino Sella pensò di far costruire i ministeri lungo la direttrice di via XX Settembre, perché vicina alla stazione ferroviaria, perché la capitale doveva servire la nazione e quindi essere facilmente raggiungibile anche per chi non abitasse a Roma. D. Oggi invece? R. Oggi la politica nazionale non si rende conto che la capitale serve alla nazione, la politica locale è più interessata alla «rappresentazione» che alla «rappresentanza». D. Oggi conta chiedere il consenso alla Rete. Gli input di prima. R. Ho studiato i documenti politici dei Cinque stelle. D. Che ne ha ricavato?


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