Intervista a Luigi Miraglia, latinista

Page 1

PRIMO PIANO

Venerdì 26 Febbraio 2016

11

E anche il greco antico. Il metodo nuovo (ma anche molto vecchio) lo propone Luigi Miraglia

Il latino lo si può parlare bene

In pochi mesi si impara più che in quattro anni al liceo nica, raggiunge, Cicerone Virgilio, R. Sì, in effetti. Per questo fondamDI GOFFREDO PISTELLI Orazio, Petrarmo una casa editrice per diffondere ca, Vico. i metodi di studio dell’accademia, atino lingua morta? Non ditelo D. Migliorò il suo latino? un’iniziativa di grande successo. Pena Luigi Miraglia, napoletano, R. Imparai più in pochi mesi a Vivasi che quest’anno siamo i primi nei classe 1965, fine umanista che, cambi di libri di testo, ossia le nuove per far rivivere la classicità, ha ra, che in quattro anni al liceo. E detti adozioni, nelle scuole superiori italiaimpegnato il patrimonio familiare. Da una delusione a mio padre. D. Perché mai? ne. E nel 2011, abbiamo cominciato una ventina d’anni, con l’Accademia R. Lui era un primario di tisioloanche a fare lezioni per gli esterni Vivarium novum (www.vivariumnoche vengono a trascorrere periodi di vum.net) forma instancabilmente gio- gia, s’aspettava per me una carriera studio. Ma non facciamo vacanze, invani alle lingue e alle lettere antiche, scientifica, e io viceversa scelsi lettere tendiamoci. in un collegio in cui si parla latino classiche, laureandomi e poi facendo D. Per carità... e greco antico. Quell’esperimento, un dottorato. E decisi che dovevo laR. Vengono persino dall’Australia, apprezzato dagli atenei di tutto il vorare per la classicità. Cominciai a stanno a studiare anche 12 ore al mondo, e, come accade spesso, quasi promuovere convegni internazionali, giorno. E dal nulla riescono a passaignorato in Italia, potrebbe diven- con il sostegno dell’Istituto italiano re alla lettura corrente di Cicerone, di tare un grande progetto internazio- di studi filosofici di Napoli. Il primo, Sallustio, della poesia latina. Grazie nale: l’Accademia sta per trasferirsi del 1991, si intitolava «Latino sì ma all’uso di tecniche di glottodidattica, nell’ex-sede Invalsi a Villa Falconieri, non così». D. Una critica al modo di insema anche degli antichi metodi degli a Frascati (Rm), sui Colli di Roma, e umanisti. studia con Tor Vergata l’utilizzo della gnarlo nei nostri licei? R. Esatto. E arrivarono studiosi da D. Il futuro, qual è professore? bellissima Villa Mondragone, per fare Luigi Miraglia R. Il futuro è Villa Falconieri, exun Campus mondiale dell’umanesi- tutto il mondo. Ne seguì un altro a sede Invalsi, che il demanio ci sta mo. Procida e Domannella stes- si stava per cancellare greco e latino per assegnare grazie all’attenzione Ho scoperto che col latino, si poteva da. Professa Vivara. dall’insegnamento, la distruzione del- del suo direttore, l’ingegner Roberandare alla scoperta dell’ossatura sore, come Q u i n d i la scuola formativa di una coscienza to Reggi. stessa della cultura occidentale. Si D. L’ex sottosegretario all’Istrule è venuto cominciai critica e non solo prestata alle azienpoteva studiare la fisica, la mediin mente di a trasfor- de. Protestarono in molti, io lo feci zione. R. Lui. Poi abbiamo chiesto di diconsacrarmare l’Ac- scrivendo l’appendice di un libro di cina, le scienze, la filosofia, l’arte. si all’insec a d e m i a Lucio Russo, Segmenti e bastoncini ventare collegio di merito al ministero Da Leibniz a Spinoza fino Pascoli, il dell’Istruzione. gnamento i n u n a (Feltrinelli). latino abbracciava tutto. Altro che D. Lo ricordo, un saggio che D. Come la Normale o gli storici di latino scuola inlingua morta, è una lingua divenuta collegi pavesi come il Borromeo. e greco? ternazio- fece discutere. immortale perché non soggetta alla R. Certo, poi seguì un altro grande R. Esatto. E poi con la seconda uniRisposta. nale, spotrasformazione incessante, un favoloDa ragazzo, standone convegno, sempre a Napoli, col tito- versità di Roma, Tor Vergata, ci siamo scambiati appassional a s e d e lo eloquente, so strumento di comunicazione, con lettere di to di natura nella ver- Docere, con cui attraversare lo spazio e il tempo Nella nostra Accademia vengono intenti e militante de Irpinia più di cento persino dall’Australia, stanno a stuper utilizWwf, andavo nel 1995, atenei da tutdiare anche 12 ore al giorno. E dal zare Villa spesso sull’isola di Vivara, nel Golfo dove mi fu offerta una villa rustica to il mondo, Mondradi Napoli, un luogo incontaminato. in affitto: ci realizzammo 34 stanze sui metodi di nulla riescono a passare alla lettura insegnamento gone, di Questi momenti di vita separata dal per accogliere gli studenti. corrente di Cicerone, di Sallustio, delle lingue loro promondo, mi facevano vedere le realtà D. Con quali mezzi? della poesia latina. Grazie all’uso di prietà. e i mali del mondo da un altro punto R. Eh. Cominciai a intaccare le fi- antiche; ditecniche di glottodidattica, ma anche D. Studi vista. nanze di famiglia. Prima quelle liqui- mostrammo degli antichi metodi degli umanisti. così che non penda D. E che c’entra il latino, mi de, poi il patrimonio mobiliare… Il futuro nostro è Villa Falconieri, si potevano villa tuscusi? D. E andò oltre? scolana R. Aspetti. Su quell’isolotto, c’era R. Non bastavano i soldi. Toccò alla c a n c e l l a r e ex-sede Invalsi, che il demanio ci sta di Monun personaggio straordinario, Gior- case di villeggiatura: prima quella di dalla nostra per assegnare grazie all’attenzione teporzio gio Punzo, un professore di Anato- montagna, poi quelle al mare. Quindi scuola. del suo direttore, Roberto Reggi D. E l’acCatone mia comparata in pensione, un orni- fu la volta di qualche casa in città. (Rm). tologo, fondatore della Lega per la D. Il sacro fuoco della classicità, c a d e m i a R. Era la villa del Papa. Qui Gregoprotezione degli uccelli (oggi Lipu), chiedeva il suo prezzo. E i suoi? cresceva, immagino. R. Siamo arrivati a 60 ragazzi, a rio XIII promulgò la bolla che cambiò un vero naturalista. Un personaggio Nessuno le diceva: «Luigi, sei imconvitto, con otto dipendenti. E fra i il calendario. E siccome è al centro di di vastissima cultura, formatosi dai pazzito»? Gesuiti, il quale mi insegnò a studiare R. Moltissimi mi davano del pazzo, ragazzi inserimmo anche sette alba- un sistema di ville, collegate da un grande parco, inclusa la Falconieri, il latino in un modo diverso. ma sono sempre stato accompagnato nesi minorenni... D. Albanesi? l’idea sarebbe quella di fare un unico D. Ossia? dalle mie sorelle, che mi hanno semR. Sì, erano minori non accompa- campus dell’umanesimo. R. Ossia ampliando il vocabolario, pre sostenuto, e da mia madre. gnati, sbarcati sulle nostre D. La politica ci sta? utilizzando le strutture linguistiche, coste e giunti fino ad AvelliR. Abbiamo avuto visite dei ministri acquisendo la fraseologia, così come Nella mia Accademia siamo arrivati no per guadagnare qualcosa Stefania Giannini e Dario Francefacevano gli antichi, i medievali, i a 60 ragazzi, a convitto, con otto con la raccolta delle casta- schini, e dell’onorevole Michela Di rinascimentali. E non a partire daldipendenti. E fra i ragazzi inserimmo gne. Il Tribunale dei minori Biase, che hanno molto apprezzato il la grammatica, come facevo al liceo anche sette albanesi minorenni. Erace li affidò tutti e sette. progetto. dove per altro andavo, fino ad allora, D. E voi? D. Cosa potrebbe significare per piuttosto male. no minori non accompagnati, sbarR. Noi cominciammo a far- la cultura italiana? D. Che successe? cati sulle nostre coste e giunti fino li studiare. Nel 2009, Artur, R. Ridare all’Italia una vocazione stoR. Che Punzo mi fece leggere, sì, i ad Avellino. Ce li affidò il Tribunale il più anziano, s’è laureato rica, quella di essere guida dell’umaneMagna itinera di Cesare, il Passero di dei minori. Nel 2009, Artur, il più in Lettere classiche e lette- simo. E un apporto di cultura, pensiero, Lesbia di Catullo, ma mi fece capire anziano, da ragazzo a rischio che rature comparate a Napoli e formazione umana. che, col latino, si poteva andare alla era, s’è laureato in Lettere classiche poi si è preso un dottorato in D. Professore, quello che c’è non scoperta dell’ossatura stessa della filologia classica a Cassino. basta? cultura occidentale. Si poteva stua Napoli e poi si è preso un dottorato D. Da ragazzino a riR. Io vedo solo archeologie, ossia diare la fisica, la medicina, le scienin filologia classica a Cassino schio che era... la voglia di trasmettere ricordo del ze, la filosofia, l’arte. Da Leibniz a R. Da quell’esperienza passato. Vedo relitti, colonne spezzaSpinoza fino Pascoli, il latino abbracmi venne in mente di internaziona- te, frantumi: non sono vivi, non sono ciava tutto. Altro che lingua morta, D. E l’accademia crebbe? una lingua divenuta immortale perR. Crebbe assieme a una battaglia lizzare la nostra scuola. Di nuovo col nella realtà quotidiana. C’è solo una sostegno dell’Istituto italiano di studi concezione museale della classicità. ché non soggetta alla trasformazione in difesa del liceo. filosofici e del suo direttore, professor Noi vogliamo ripartire dalla lingua incessante, un favoloso strumento di R. Siamo nel? comunicazione, con cui attraversare R. Siamo nel 1997-98, quando sui Giovanni Pugliese Caratelli e del per riportare i giovani all’umanesimo. lo spazio e il tempo. licei si stava per abbattere la scelle- presidente Gerardo Marotta. D. In che senso? rata riforma che andava sotto il nome D. Il patrimonio si assottigliava, R. Nel senso che col latino lei comu- di «bozza Maragliano». Praticamente temo. continua a pag. 12

L


12

PRIMO PIANO

Venerdì 26 Febbraio 2016

È come la tassa sulla casa: per raccogliere 3 mld se n’è fatto perdere 3-4 mila al sistema

Bail-in: peggio el tacon del buso

Chi lo appoggia non ha una visione economica d’assieme DI

PAOLO SAVONA

C

ontinuano a sentirsi fandonie sull’utilità del bail-in, quasi tutte centrate sul tema che esso protegge la collettività dagli effetti delle crisi bancarie. La giustificazione è piuttosto pelosa perché la legge scarica le responsabilità degli errori di politica economica (fiscale, monetaria e bancaria) commessi dalle autorità sulle spalle della clientela bancaria e perché dà la colpa all’ignoranza finanziaria della clientela senza che si tenga conto delle omissioni dovute (volute?) di informazioni in possesso dalle autorità. Far credere inoltre che le crisi bancarie recenti siano solo il risultato di malagestione bancaria è falso e aizza in direzione sbagliata e comoda per le autorità le reazioni della pubblica opinione, oltre che ovviamente quella dei risparmiatori penalizzati. Affermare, vantandosi, che la Banca d’Italia ha fronteggiato e superato un centinaio di crisi va certamente a merito della stessa, ma solleva il problema che la clientela di questa banche non è stata informata dei rischi che essa correva. Se di malagestione si deve parlare, ossia se si entra nel campo dell’etica che provoca ondate di moralismo, allora mi sembra che la cerchia degli interessati si allarghi. La tesi che con il bailin gli interessi della collettività ricevono maggiore protezione è sostanzialmente falsa e ci sono cascate anche persone per bene, ma che non hanno una visione complessiva delle complesse interrelazioni tra le variabili dell’economia. Con il bail-in si ripete il dramma italiano dello spegnimento del motore delle costruzioni indispensabili per la crescita ritenendo che bastasse puntare sul funzionamento del motore delle esportazioni, verso cui si sono indirizzati gli impegni di riforma dell’Ue e dell’Italia. Infatti per raccogliere poco meno del 2% di nuove tasse sulle abitazioni (circa 30 miliardi di euro) in nome della giustizia distributiva tra chi possiede immobili e chi non li possiede (sbrigativamente individuati tra ricchi e poveri) e in ottemperanza agli impegni europei si è inflitta al patrimonio immobiliare una perdita nell’ordine di 3-4 mila mld. Per «dare una lezione» ai piccoli risparmiatori «ignoranti» della Banca Etruria e avvertire i futuri clienti bancari di stare attenti dove mettono i

loro risparmi si sono causati due effetti dirompenti: hanno concorso a destabilizzare i valori di borsa delle banche nell’ordine di circa il 30% e causato una grave lesione al patrimonio di credibilità di cui godevano le banche italiane, da sempre un’attività non scritta nei conti dell’economia e della società italiana. E’ così che si difendono gli interessi della collettività?

Ignazio Visco Ma non basta: si afferma che coloro che possiedono depositi bancari inferiori ai 100 mila euro sono protetti alle condizioni previste dalla legge. Prima di tutto occorre prendere posizione se questa fosse l’intenzione della

nostra Costituzione quando decise di porre tra i suoi principi fondanti la protezione del risparmio, di tutto il risparmio. Poi domandarsi se questa protezione dichiarata maschera la realtà se non indica i limiti oggettivi della garanzia prestata obbligatoriamente dalle banche se gli interventi generano altre crisi bancarie fino al caso limite di una crisi sistemica, ossia diffusa a tutte le banche. L’esistenza di questi limiti comporta necessariamente l’intervento della collettività (leggi lo Stato, tanto per uscire dall’equivoco alimentato dalle dichiarazioni delle autorità) per evitare che il salvataggio di alcune banche trascini in crisi le altre. Questi limiti possono essere calcolati seguendo il principio dell’ottimalità di Vilfredo Pareto, grande economista dimenticato, che i governanti italiani ed europei trascurano: l’ottimo economico e sociale si raggiunge quando il vantaggio di uno non si raggiunge a spese di un altro. Se il salvataggio dei depositanti che possiedono meno di 100 mila euro mette in crisi altre banche e, quindi, altri depositanti di pari importo,

GIANNI MACHEDA’S TURNAROUND L’Italia parteciperà alla missione in Libia semplicemente facendo partire da Sigonella aerei senza pilota. Droni, non ci sono paragoni. *** Ci sono voluti nove anni di lavoro per fare atterrare l’uomo sulla Luna. A ben vedere, la metà di quanti ne serviranno per completare la SalernoReggio Calabria. *** Renzi alla Settimana della moda. Ha presentato la Collezione figure barbine autunno-inverno 2017. permettere che ciò avvenga senza preordinare una risposta viola i sacrosanti principi della buona gestio rispetto alla mala gestio. Il bail-in, così com’è rientra nella seconda categoria. Se i 4 mld di euro «spesi» per il salvataggio delle 4+1 banche fossero stati ripartiti pro-quota tra le associate al Fondo tutela depositi invece di essere anticipati da tre banche, probabilmente il sistema non sarebbe incorso in questa crisi a catena. Essendo anch’io sprovvisto delle informazioni di cui le autorità dispongono, probabilmente le banche chiamate a intervenire avrebbero potuto assorbire l’onere senza entrare in difficoltà. Ma il problema

rimane. Conclusione: a seguito del bail-in la collettività paga un onere maggiore di quello che avrebbe sopportato se lo Stato fosse stato chiamato a intervenire pro-quota, ossia ad assumersi le sue responsabilità per tutelare il vero interesse collettivo che non hanno saputo tutelare. L’esempio del maggior onere subito dalla collettività americana e del resto del mondo, Italia compresa, a seguito del mancato intervento di copertura dei crediti subprime insolventi e dei debiti della Lehamn Brothers per dare una lezione a chi aveva praticato l’azzardo morale non ha insegnato proprio nulla ai nostri © Riproduzione riservata

SEGUE DA PAG. 11 D. L’umanesimo, viceversa, a che scendiamo nel profondo, questa radice passatista? comune dell’ideale umano c’è. E non serve? R. No, è attualissimo. Basta osserR. C’è la logica della guerra per risol- parlo di valori, attenzione. vare la tecnocrazia pragmatica che ha D . Va l e a portato alla finanziarizzazione dell’invere le controversie dire? umane, c’è lo schiacdustria, per capire quanto bisogno ci R. I valori sono sia di umanesimo. E ora arriva il Ttip, ciamento vigliacco Vogliamo ridare all’Italia un concetto mer- Trattato transoceanico. Noi vogliamo delle masse inconsail ruolo di guida dell’umacantile. Non è un insegnare latino non per studiare gli pevoli, gli odi che sonesimo La filosofia, la caso che la parola antichi romani, ma per dare, ai giovani stituiscono la carità. letteratura, l’arte non sono nel latino anti- una chiave per parlare con Petrarca, non L’umanesimo può frepiù strumenti fra i quali i co non esista. Il per decifrarlo. nare l’esondazione con giovani possono trovare le valore cambia in i suoi argini. D. Che cos’ha da dire Petrarca? D. Qualche esemR. Nel Secretum, colonne della loro vita: al pio? analizza la depressiolimite sono solo strumenti R..Platone, Seneca, ne, parla di abbandoChe cos’ha da dire Petrarper il carrierismo univerErasmo, f Tommaso no totale, incuria, aceca a un giovane di oggi? sitario o ornamento per Moro: ci possono far dia, del non curarsi di Nel Secretum, analizza la distrarre. È la cultura moprendere consapevonulla, per cui nulla ha depressione, parla di abbanmentanea, che si trasforlezza dei nostri tempi. peso e prezzo. Petrardono totale, incuria, di acePrenda Erasmo. ca analizza la cosa in ma in festival, in evento dia, per cui nulla ha peso e D. Prendiamolo. modo migliore desubitaneo, con cui distrarR. Lui parlava del gli psicoterapeuti, prezzo. Analizza il problema si. La concezione del bello conflitto generato: scende nel profondo meglio degli psicoterapeuti, è museale. Noi invece nel De bello Turcis anche crudelmente, scende nel profondo anche lo rendiamo vita inferendo spiega che affonda il coltello fino crudelmente, affonda il colla guerra ai Turchi alla radice, parla del tello fi no alla radice, parla ha ben altri scopi che conflitto di due parti difendere la cristianità. E parla della base alle valutadella volontà, della del conflitto di due parti delconciliazione delle fedi nell’unico dio. zioni della società. necessità di liberarsi la volontà, e della necessità E poi c’è Pietro Abelardo, col Dialogo Parlo di virtù fondalla soggezione agli di liberarsi dalla soggezione fra un filosofo, un ebreo e un cristiano, e damentali, per le affetti perversi, di riagli affetti perversi, il De pace fidei di Niccolò Cusano. E quali non è l’uomo scattarsi. di riscattare se stesso che dire di Joannes Bodinus, che par- il metro delle cose, D. Si sente parlala dell’ideale di concordia più che della ma ci sono cose che re di un ritorno del tolleranza, ossia del trovare le cose che danno un metro latino. Non hanno ci uniscono nella comune humanitas o di all’uomo. Latino e greco ci offrono la anche tradotto Harry Potter? Locke nella sua Epistola de Tolerantia. chiave delle cose solide di cui abbiamo R.Sarebbe un divertissement per erudiE abbiamo qui ragazzi cinesi, coreani bisogno, perché ci sono cose profonde e ti. Se si limitasse a questo, la lingua non che sentono Omero, Virgilio, Erasmo umane che non sono calcolabili... sarebbe morta, lo sarebbe tre volte. D. Non teme d’essere preso per un come vicini alla loro cultura. Quando © Riproduzione riservata


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.