Editoriale You want it, you got it!! Lo avete voluto, ed allora eccovi l'editoriale!! Ok, arriva in ritardo di due numeri, ma spero possiate perdonare la mia mancanza. Ci sarebbero sempre mille cose da dire e da fare, ma purtroppo non sempre si ha il tempo e la pazienza di portarle a termine, e queste non vogliono essere delle scuse!!! Dunque, sulla genesi della fanzine, avrete capito in molti che Graveyard Symphony nasce come tributo alle due label nostrane che, in questi anni, hanno aiutato le formazioni tricolori a farsi conoscere in territorio internazionale, anche perchè, chi più di Maurizio e Giuliano possono dire di aver contribuito, e di continuare a contribuire, a far si che i sogni di molti artisti di casa nostra si trasformino in realtà concreta? Bene, quello che andrete a leggere è il terzo numero della “rivista”, stiamo cercando di dare una cadenza bimestrale, cercando di sfruttare pause lavorative, tempo libero ed altro, nella speranza di portare a galla realtà musicali che, ne siamo certi, potrebbero meritare la vostra considerazione. La strada è ancora lunga e tortuosa, e di questo ne siamo ben consci, anche se, molte volte, il traguardo non ha molta importanza, quello che conta è il cammino che si ha intenzione di intraprendere. Le difficoltà sono molteplici, nessuno lo nega, prima fra tutte la grande diffidenza che aleggia fra molti degli addetti ai lavori, ma cercheremo di superare anche quelle con la passione e la dedizione che da sempre ci contraddistinguono. L'importante per noi è aver trovato uno zoccolo duro di appassionati, gli stessi senza i quali questo numero non sarebbe stato possibile, per cui il nostro ringraziamento speciale va a: Sandro Buti sempre comunque fonte di ispirazione, questa è per te, Luca e Silvia Moraschi grazie di tutto, Elisa Fossà, Kevin Magnaghi, Francesco Ruvolo, Marco Matis e Lorenzo Castiglioni passione, passione ed ancora passione, Enrico Pulze grande uomo, Egidio Casati tieni duro, Imerio Comini, Alfredo Plaitano, Roberto Borrelli un uomo un mito, Sergio Nardelli l'unico vero ed inimitabile, Luigi Papi, Gianluca Carlini grazie per la pazienza, Miriam Maiorano, Enrico Leccese, Susy e Victor grandissime persone, Gianluca Clemente grazie di cuore per le belle parole, Andy Menario, Dany All, Jowita Kaminska, Mario DeGiovanni, Andrea Tognetti, Marco, Tony e Tanatos, Agostino Carpo il mito, Andrea Tito, Stefano Giusti....e tutte le band apparse in questo numero..... Contatti: hardnheavvy@email.it
Interviste a: Morbid Sin pag.3 Heretic pag. 6 Scarab
pag.8
Sleepy Hollow
pag11
Skelator pag.13 Syron Vanes pag.15 Matiria pag.17 Wotan pag.19 Atkins/May pag.22 Controsigillo pag.24 Fogalord pag.26 Icy Steel pag.28 Shining Blade pag.31 Tanatos pag.33 Great Master pag.36 In Aevum Agere pag.39 Hell Theater pag.41
Un vero fiume in piena, una volta innescato Bobby “Leatherlungs” Lucas, non si ferma più, veramente!!! Motivo di questa nostra lunga chiacchierata face to face, sono naturalmente i Morbid Sin, formazione rimasta fino a questo momento in una posizione marginale, una delle poche band odierne attorno alle quali si è creato un vero e proprio culto, anche perchè, la demografia ufficiale del combo, era a conoscenza di quei pochi veri appassionati, che ne hanno seguito le appassionanti vicissitudini musicali sin dai primi anni ottanta. Ed è ancora una volta grazie all'ottimo lavoro della StormSpell Records che, oggi, possiamo finalmente assaporare la genuinità intrinseca di una band che, nel suo piccolo, ha aiutato a rendere immortale un certo modo di intendere la musica concepita e suonata....... Intervista raccolta da: Beppe Diana Ciao Bobby, grazie per il tuo sostegno e la gentilezza, non ti voglio chiedere la biografia della band, ma che cosa puoi raccontarci dei primi anni dei Morbid Sin? È stata la tua prima vera occasione di suonare all’interno di in una band all’epoca? Ciao Beppe e grazie a te. No, in realtà la mia prima band in cui ho cantato sono stati gli Harlot. Questo è stato nel 1981. Ero solo una matricola della Perth Amboy High School, con i ragazzi ci siamo conosciuti negli spogliatoi dopo la lezione di ginnastica. Ho sempre amato l'effetto del rimbombo dell’eco, così ho deciso di fare un giretto ed urlare "Victim Of Chaaaaangeeesss!" (dalla canzone del classico dei Judas Priest, ovviamente) ... beh, un ragazzo arrivò di corsa verso di me dicendo: "Porca puttana! Puoi farlo con un microfono in mano?". Io gli dissi che non ne avevo mai avuto uno, ma che avrei potuto fare un tentativo! Quel tizio era John 'Johnny Lama' Schieni, un mio amico, molto prima che batterista. E 'stato come un sogno che si avverava, ci sembrava tutto cool. Molti hanno apprezzato come il mio stile, e come la mia voce si adattava al nostro repertorio composto quasi esclusivamente di cover di Iron Maiden, Judas Priest, Scorpions, Twisted Sister, e Kiss. Abbiamo suonato insieme per un paio di anni e
con diverse formazioni. I ragazzi andavano e venivano, io e Johnny eravamo le uniche costanti. Ci fu un breve periodo di tempo, in cui ci siamo chiamati anche Jagged Edge, se non erro. E 'stato poco prima che abbiamo smesso di suonare, prima di formare i Morbid Sin, in realtà Johnny Lama è stato il primo batterista di quella band per poco tempo, un vero peccato…. La band proponeva un attacco classic metal influenzato da alcuni elementi doom ed aperture progressive, un mix perfetto di Black Sabbath, Savatage, Mercyful Fate e King Diamond, sei d'accordo con me? Assolutamente. Ho avuto la fortuna di essere un adolescente durante la NWOBHM, io ed i miei amici abbiamo vissuto molto della nostra adolescenza al “Rock & Roll Heaven”, che è stato il leggendario negozio di dischi di proprietà di Jonny Z., si, lo stesso che ha scoperto i Metallica. È stato proprio in quel locale che ci siamo imbattuti per la prima volta in gruppi come Exciter, Manowar, Mercyful Fate, Fates Warning, Distruction, Accept, Virgin Steele, Witchfinder General e Savatage. Avevo anche un paio di amici più grandi di me, che erano più underground di noi, gli stessi che mi fecero scoprire ed ascoltare per la prima volta band come Venom, Cirith Ungol, Savage Grace, Angelwitch, e anche Attaccker!
Quindi, insieme ai miei soliti gruppi come Maiden, Judas e Sabbbath (la mia top 3), ero a conoscenza di molte formazioni minori fin dal primo giorno. I gruppi metal più 'tradizionali', hanno avuto un'influenza su di me, così come quelli più ricercati come Fates Warning, Mercyful Fate, Exciter e Celtic Frost! Quindi è naturale che questo si sente nel mio songwriting con i Morbid Sin. È stato il fondatore della band, il chitarrista ritmico, nonché mio buon amico, Bubbenheimer Brian, ad incoraggiarmi nella scrittura di materiale originale, mi ha insegnato molto nel periodo in cui stavamo facendo cover dei Venom, Exciter, Metallica, WASP e Maiden. Anche la parte iconografica era un aspetto molto importante per la band, giusto? Quando decidesti di utilizzare l'escamotage del face painting? E 'stato il tuo modo personale di rendere onore al tuo amore personale per alcuni film horror? Passione che poi veniva riversata anche nei testi di composizioni come "Devil in the flesh" .... Sì. Il Face painting era dovuto al mio amore per tutte le cose dal lato oscuro, sia nella musica, che nel cinema. Essendo un fan di Alice Cooper e dei Kiss, quando ero piccolo, ed anche dei King Diamond, ho voluto pagare il mio tributo al genere horror,
in modo da emulare i miei idoli nella musica. Da bambino i miei genitori sono stati quelli che per prima mi hanno in qualche modo inculcato la passione per i film con i classici “mostri”, e dell’horror in generale. Mia madre da piccolo mi ha fatto diventare un fanatico di Godzilla, e mio padre invece mi ha inculcato la passione per Frankenstein. È stato lui a darmi la mia prima copia di Famous Monsters, una rivista molto famosa all’epoca, e a farmi costruire il kit del mostro Aurora, che rimase con me fino a quando lasciai casa. Ho ancora oggi la mania di raccogliere e costruire modelli i kit dei nuovi mostri d’oggi… Quando ho formato i Morbid Sin, ho sempre avuto una visione della band. Nei nostro spettacoli dal vivo, avevamo delle porte del cimitero, alcune punte di lancia nelle quali avevamo impalato teste rimpicciolite, usavamo addirittura la macchina per la nebbia, ed io ero solito uscire da una bara prima ancora che lo facesse lo stesso King Diamond, giuro!!!! I nostri spettacoli dal vivo nel New Jersey erano leggendari. Si, in definitiva, mi sono ispirato molti FILMS dell’orrore nei miei testi, come “Devil In The Flesh” e “Dracula”. Dopo la pubblicazione di alcuni demo, la band ha la possibilità di registrare "Sins of the Flesh" nel 1998, un album che non ha visto la luce del giorno fino al 2010, ci potresti spiegare come mai? Certo. La risposta è che tre dei cinque membri dei Morbid Sin, si unirono ai Seven Witches con il chitarrista Jack Frost. Jack stava suonando nello stesso club nel quale la nostra band era andata ad esibirsi. Al momento la sua formazione principale erano i Frostbite, entrambe le band aprivano per i Fates Warning. Dopo lo spettacolo, Jack mi si avvicinò e ci scambiammo i complimenti reciproci sulle nostre formazioni. Lui amava la mia voce, ed io pensavo che fosse un grande chitarrista. Ci spiegò che aveva alcuni legami con delle etichette, e mi chiese se ero interessato a fare un disco. A quel punto della mia vita, mi sono trovato a suonare, registrare demo ed album,
sostituto in Billy Mezick. E 'successo tutto così in fretta, nel giro di un anno abbiamo registrato un demo con tre brani, firmato on la Massacre Records, e quattro di noi (io, Brian Vincent, Jack, e Billy) siamo andati in Germania per lavorare con l’eccezionale produttore Siggi BEMM nei Woodhouse Studios. Era un sogno che diventava realtà per uno come me, non lo dimenticherò mai. Fare quel primo vero album con Jack è stato uno dei momenti migliori della mia vita. Scusami se posso sembrarti molto curioso,
ma vorrei chiederti come ed in che occasione è nata l’idea di pubblicare i due cd che ho acquistato? Ah, è stato grazie ad un amico di nome Bruce 'The Wanz' Wanzie. Ho incontrato Bruce, dopo che lui ha contattato gli Overlorde e gli ha fatto i complimenti per la mia performance sull'album che ho registrato con loro. Ho risposto alla sua e-mail, e siamo diventati amici. È stato lui che ci ha fatto firmare il contatto con la Stormspell records, per me è stata finalmente una liberazione pubblicare il materiale legato ai Morbid Sin. Per fortuna Iordan, boss dell'etichetta, aveva sentito qualcosa del nostro materiale, ed era già seriamente interessato ad una nostra realease. Sono molto grato sia a Bruce che a Iordan. Il Wanz è come un'enciclopedia del metallo, soprattutto degli anni '80 e la scena undergound più oscura è la sua vera passione. E nel metal al '110% !!!
Quindi mi pare di capire di poterti ritenere particolarmente soddisfatto del lavoro della vostra label, è così? Assolutamente. Un altro aspetto importante, è stato che Iordan mi ha permesso di usare la mia inventiva per le copertine degli album in entrambe le versioni. Sono anche un artista, quindi a cercando di tenere le bande insieme, ed a lottare parte i loghi per i Seven Witches, Exhibition e Overlorde, questa era con i miei demoni personali. la prima volta che uno dei miei Ho colto al volo l'opportunità di registrare disegni fosse stato usato. finalmente un album. Avevamo appena Volevo dipingere una nuova completato le registrazioni ed il mix di 'Sins Of Flesh” ma avevamo le mani legate perché Brian, copertina più attuale per il disco dei Morbid Sin, ma a Iordan è Larry ed io, eravamo con Jack. Naturalmente il piaciuta la versione originale che nome della band lo scelsi io, Seven Witches era avevo fatto, tanto che mi ha detto il nome di un luogo in uno dei miei film preferiti di tenere quella. horror chiamato 'Psychomania'. Larry si chiamò Lui ha detto che aveva fuori all'ultimo minuto, e Jack trovò il degno
un'atmosfera molto old school, e che sarebbe stato difficile per me fare qualcosa nello stesso stile. Per quanto riguarda invece il 'Demo Years', il disegno si basa sul testo del brano 'Sisters Of Salem” che parla di un sogno che ho fatto in cui ero coinvolto con un amante-strega in una vita passata, la donna che veniva catturata e bruciata davanti ai miei occhi da alcuni puritani. Perché avete deciso di lasciato da parte brani come "Nightstalker" o "13th child"? Pensi di avere la possibilità di pubblicare un'altra raccolta di demo? Sto cercando di ristampare 'Demo Years' con altre etichette, le richieste sono numerose, la label ha stampato solo 500 copie, adesso il mio contratto con la Stormspell è scaduto. Sto considerando di aggiungere i 3 brani che abbiamo registrato nel promo 2006 che divenne “13th Child”, oltre che una rara traccia bonus dal vivo dal 1989. Spero di poter trovare un'etichetta disposta a farlo con me al più presto. Sì, infatti molte persone dicono che la band nel periodo 93/95, ha registrato due diverse demo, tutto questo corrisponde alla verità? Sì esiste in realtà una sorta di 'demo perduto' dei Morbid Sin da qualche parte!! Io sono in contatto con il batterista di quel periodo, il suo nome è Lou Olko. Nella formazione c’eravamo io, Wade Tyler e il bassista David DePietro. Il motivo per cui questa demo non è mai uscita, è che nessuno di noi all’epoca era soddisfatto del mix e della produzione. Siamo andati nei Pyramid studios nel New Jersey e non riesco nemmeno a ricordare il nome del ragazzo con il quale abbiamo lavorato, ma devo dire che è stata l'esperienza in studio più orrenda dei miei 25 anni di carriera. Era come se questo ragazzo facesse le cose deliberatamente “a cazzo”, in modo da guadagnare più soldi. E questa è la verità. Abbiamo speso migliaia di dollari, ma sembrava di ascoltare merda. Forse sarebbe stato meglio non produrlo. Ma ora, col senno del poi, sarebbe divertente sentirlo solo a fini nostalgici. Alcune delle canzoni che erano su quel demo erano 'War Mammoth “, 'No Return', e "Violent Crimes". C'è anche un altro demo inedito con la stessa formazione come 'Sins Of Flesh', solo che in quell’occasione ci chiamavamo ancora Proud Flesh. Era la stessa band, tranne per il nostro batterista, che era a quel tempo era JJ Petri (figlio del batterista dei Twisted Sister e Plasmatics, Tony Petri). Questo demo è abbastanza datato, ed ha una registrazione più ruvida essendo orientato sul thrash metal. Una volta che Brian Vincent è tornato ad essere il nostro batterista, ed abbiamo avuto una formazione con i tre membri originali di nuovo insieme, il nostro sound è tornato quello che volevamo. Brian ci dava l’attacco in doppio pedale ideale per noi, era molto importante per il suono che volevo. Lo stile compositivo era orientato verso un suono devastante, così abbiamo cominciato a parlare di cambiare il nome alla band in Morbid Sin prima che 'Sins Of The Flesh'
fosse finito. E veniamo al giorno d'oggi, ho letto sulla vostra pagina di myspace, che state già componendo dei brani per un nuovo album! Puoi darci qualche dettaglio in più? Le nuove composizioni seguiranno il vecchio stile della band? Ti prego, dimmi che ci siamo preparando per un grande ritorno ... Purtroppo dovrete aspettare un bel po’, dal momento che la pagina myspace non è aggiornata da mesi. Il chitarrista Wade Tyler che era con i Morbid Sin dal 1988, ha dovuto lasciare la band perché il suo stile compositivo adesso è orientato su soluzioni 'symphonic black metal' che NON è quello che i Morbid Sin hanno bisogno adesso. Questa è solo la mia opinione, tutto in quella merda suona allo stesso modo per me. Ok, sarà pure uno stile molto di moda questo suono finto 'sinfonico' con blast beats, rythm guitar super veloci, e dei ragazzini che urlano come dei pulcini che emettono un suono dolce e melodico!! . Fanculo quella è merda. Questo è il suono che Wade stava seguendo recentemente, e lo stava mettendo in mostra nella sua musica. Allora ho fatto un incontro con tutta la banda per risolvere questo problema, dal momento che sono sempre stato una parte importante del processo di composizione ed un autore di tutti i brani dei Morbid Sin che ritengo come “il mio bambino”. Ho fatto sapere a Wade che avrei voluto inserire più parti legate ad un suono classico nel suo approccio alla scrittura della musica, lui mi ha detto: "Allora stiamo per avere un problema." Quella è stata l'ultima volta che ci siamo visti. Se si ascolta '13th Child', quelle tre canzoni sono state tutte scritte musicalmente da Wade, con alcuni contributi dal chitarrista John Motley. Si tratta di un demo molto diverso dal nostro solito approccio. Quello è un fattore molto indicativo di ciò che il songwriting stava diventando. Il mio contributo era solo per i testi e le melodie vocali. Su tutto il resto della demografia dei Morbid Sin, ho avuto una parte molto importante nel versante compositivo. Questo perché sono anche un chitarrista, e ho una visione completa
di quello che la band dovrebbe suonare. Questo è essere della vecchia scuola, non-'nu-metal' o symphonic black metal. Spero ancora di fare un altro album con i Morbid Sin un giorno, se riesco a trovare una etichetta interessata a pubblicare qualcosa di nuovo. Ho molte canzoni che ho scritto per i Sin, alcune anche negli anni '80, che non sono mai state registrate. E forse posso farlo con uno o due dei membri originali con cui sono ancora in buoni rapporti essendo i miei migliori amici. Recentemente il nostro bassista originale Andy 'Six' Zeleniak, si è messo in contatto con me. Chris Mace vive solo in fondo alla strada, e parlo con Brian Vincent quasi ogni giorno. In caso contrario, potrei suonare tutte le chitarre ritmiche, cantare tutte le parti vocali, ed invitare dei chitarristi solisti su molte canzoni. Ho intenzione di usare lo stesso batterista su tutte le tracce, anche se non so quando questo accadrà.
produzione è attuale e potente. Per cui, adesso ti trovi di fronte al dilemma di sostituire il grandioso Bob Mitchell, un cantante amato dai fan della band, lo sai vero? Ahhh ... Sì. Suppongo che ogni cantante che passi in un gruppo già stabilito, affronta questo tipo di dilemma. Ovviamente una delle ragioni per cui ho ottenuto questo posto, è stato perché ero in grado di garantire il giusto supporto alle composizioni registrate con entrambi i cantanti. Per me è stata una sensazione molto particolare, visto che sono So che negli ultimi tempi ti sei aggregato stato anche un fan della band. alla line up ufficiale degli Attacker piccola Credo che Bob sia un cantante fantastico, noi in leggenda underground del New Jersey, realtà siamo molto amici. Ho disegnato il suo cosa ci puoi raccontare in merito? C'è la logo per l’album con i Vyndykator!!! Così è stato possibilità di registrare un nuovo album? Avevo sentito dal mio amico Mark Edwards degli con una certa dose di gioia e di apprensione che ho preso il suo posto nella band. Overlorde che gli Attacker avevano problemi a Sarei un bugiardo a dire che non sono stato trovare un nuovo vocalist che potesse cantare nervoso. Ho pensato, ma i fan degli Attacker mi sugli stessi registri vocali del loro storico singer. accetteranno? Saranno in grado di notare i Si, Bob Mitchell e gli Attacker hanno miglioramenti che posso portare al suono della nuovamente intrapreso diversi percorsi artistici, band? Poi mi sono detto, lasciando la band letteralmente “posso solo fare del mio con il culo per terra. meglio, e poi vedremo”. Conoscevo Mike Sabatini per Onestamente, devo dire che, averlo incontrato al Keep It true da quello che sto sentendo festival qualche anno fa, ed dalle nostre ultime sessioni in avevo espresso a Mark Edwards studio, con l'album nuovo della la mia voglia di provare a band potremmo prendere a cimentarmi con calci in culo tutti i nostri il materiale detrattori. della band Il suono è leggermente anche solo per diverso, ma è pur sempre un una prova, e disco degli Attacker. Posso dirti che sarei stato che è più simile a 'The Second molto onorato Coming' con sfumature miste a registrare un a la 'The unknown'. disco con la band!! Mark si è portato avanti dicendolo a Mike, Si, se mi pongo la domanda se un vero fan del metal possa acquistare il nostro album, la con il quale eravamo diventati riposta la maggior parte delle volte è, “si, amici su facebook. Lui sapeva ASSOLUTAMENTE ..” che ero un fan della band. Ho imparato cinque brani, e sono andato a provare con loro. Ah, ah, ok, prima della fine, c'è qualche notizia sulla cult band Overlorde? Quanti Ero molto nervoso, e la mia anni dovremo aspettare per un'altra voce non era al meglio per via release? dello stop forzato di qualche anno. Voglio dire, l'ultima volta Onestamente, ti posso solo rispondere che, se avessi una sfera di cristallo, la mia sarebbe rotta che avevo cantato era stato in in questo momento! Ma sul serio, quello che ha una tribute band dei Iron portato alla rottura degli Overlorde è che due dei Maiden 4 anni prima! Per mia nostri soci e parte della spina dorsale della band fortuna ho tirato fuori una prova appena (John 'Kong' Bunucci e Dave Wrenn), si sono sufficiente per la selezione!!! Devo ringraziare sposati ed adesso vivono in altre città. Adesso Mike Sabatini per aver creduto in me. Da allora ho raggiunto una forma migliore, e ora la voce è sono tutti occupati con le loro vite. Sono in contatto con i ragazzi, e si parla di prove a fare di nuovo al top della forma!!! Devi essere al qualcosa, cercando di utilizzare internet per meglio per cantare questo tipo di musica. scambiarci file ed utilizzare in modo migliore 'Battle At Helms Deep' è un vero classico, ma internet e la nuova la tecnologia. Ho fatto sapere sono rimasto favorevolmente colpito da 'The che, quando finirò di scrivere le mie parti Second Coming'. John Singer Leone era un dio musicali, voglio registrare un nuovo album degli (R.I.P.), è un album più coeso, e la produzione Overlorde. era fantastica. Speriamo che questo accadrà prima o poi! È incredibile, è stato registrato nello stesso studio di cui ti parlavo prima, quello in cui abbiamo ottenuto un suono schifoso (il Piramid), ma all’epoca gli Attacker avevano dietro il mixer il leggendario Alex Perialis, e non uno scarpone!!!! Ahahhah…. Dei loro album in studio conoscevo solo l’ultimo 'The Unknown', e sono rimasto sbigottito da questo lavoro. È stato bello vedere e sentire Bob Mitchell tornare a suonare con la band, la
Hey Bobby, amico mio, questa è la fine, grazie per tutto, la parte di chiusura è tutta tua ...... Voglio dire grazie a te per l'interesse nei Morbid Sin e nella mia carriera di musicista, e ringraziare la maggior parte di tutti i metallari, per la loro passione inestinguibile per questo tipo di suono! Senza di voi non siamo nulla. Dio benedica tutti voi!
Roba da non crederci!!! Si, saranno state più o meno queste le parole che sono scaturite dalle bocche di molti appassionati della prima ora alla notizia della reunion ufficiale degli Heretic, formazione californiana di lunga militanza, ed anche se della storica line up è rimasto praticamente il solo chitarrista Brian Korban, l'emozione di vedere nuovamente un album con il logo del gruppo statunitense in bella evidenza, era troppo forte!!! Ci ha pensato ancora una volta la piccola, ma intraprendente, Metal on Metal records, a dare la possibilità alla band di tornare ad esprimersi dopo una pausa riflessiva durata solamente quattro lustri, un silenzio mediatico spezzato dall'uscita di “Time of Crisis” album con il quale, la band, torna naturalmente a ribadire il proprio status di grandeur. La parola all'amico Brian.... Intervista a cura di Beppe Diana Ciao Brian e benvenuto sulle pagine di Graveyard Symphony, come stai? So che prima di riformare gli Heretic, l'ultimo album in cui hai suonato la chitarra, è stato quello dal vivo con i Reverend nel 1992, che cosa hai fatto in tutti questi anni? Sei stato coinvolto in altre band o progetti musicali? Brian: Ciao Beppe. Dopo che i Reverend si sono sciolti, con i restanti membri della band, abbiamo reclutato il nuovo cantante Chris Roseberry, ed abbiamo formato i SEED. Non abbiamo mai firmato per un'etichetta, ma abbiamo fatto diversi demo. Il Grunge aveva preso il sopravvento su tutto il resto, e l'industria discografica stava lentamente morendo, quindi la band avrebbe fatto sicuramente poca strada. A mio modesto parere, i SEED sono stati uno dei migliori gruppi in cui ho suonato, pensa che alcuni dei brani, in una nuova veste, sono poi finiti nella release dei nuovi Heretic. Ho anche provato a cantare in una band, i Control Issues, assieme all'attuale chitarrista Glenn Rogers. Abbiamo anche registrato dei demo, ma anche questa volta non abbiamo mai firmato con un'etichetta. Credo che sia estremamente difficile riportare gli Heretic in pista dopo che la band è stata inattiva per oltre 20 anni ... quale è l’elemento che ha fatto scatenare la
scintilla per questo come back? Brian: Glenn Rogers ha fatto si che la scintilla si riaccendesse in me qualche anno fa, dicendomi che il metal classico in Europa stava vivendo una seconda giovinezza. Lui ha avuto la fortuna di suonare in tour con gli Hirax qualche tempo addietro. Ricordo di aver visto le foto di lui al festival di fronte a migliaia di persone, e ho pensato "mi piacerebbe che…." Così, quando Julian Mendez mi ha chiesto se avessi avuto il piacere di riformare la band, ho colto al volo l'occasione.
meglio? Brian: Mi piace moltissimo dall'inizio alla fine. Lo abbiamo registrato in sei giorni. Non avevamo un grosso budget purtroppo, credo che nessuno avrebbe potuto fare di meglio nelle nostre condizioni, quindi non ci abbiamo pensato troppo, e ci siamo tuffati anima e corpo nella realizzazione del disco. E poi John Haddad è un produttore geniale, e Glenn ha veramente il senso del musicista da studio….
Si, naturalmente uno dei punti di forza dell'album è proprio la produzione di John Haddad e dei Trench Studios, credo proprio Ok, perfetto, ma come ti senti dopo aver che vi abbia cucito addosso un suono dato alle stampe questa nuova fatica moderno che, comunque, guarda al discografica? Sei più soddisfatto per la passato. Cosa ne pensi? qualità del prodotto, o solo perché Brian: Shhhhhhh! Vogliamo mantenere il nostro finalmente avete pubblicato un nuovo segreto su John Haddad. Con lui è veramente album? facile lavorare. Brian: So che può suonarti retorico, ma è la pura Credo che presto possa diventare uno dei verità, questo è di gran lunga il mio album produttori più apprezzati in ambito metal. preferito realizzato fino ad oggi. Ora che sono Glenn Rogers merita anche la mia massima vecchio, penso di poter godere dei tour molto di ammirazione ed il mio totale rispetto, così come più di quanto non facessi anni addietro. Non c'è Alex Pohl, che ha masterizzato l'album. pressione attorno alla band, stiamo solo scrivendo ottime composizioni, ed a livello Quale ritieni siano le principali differenze umano, ci divertiamo più di prima. tra "Time of Crises" e le vostre precedenti release in studio? Ma a mente fredda, pensi che ci sono degli Brian: Sicuramente i musicisti sono diversi, accorgimenti che avresti potuto realizzare ovvio, anche se il songwriting rimane lo stesso.
Sento che le nostre nuove composizioni e quelle vecchie, si intrecciano in maniera perfetta. Non a caso il nostro live set è composto del 60% di brani vecchi, e dal 40% di nuovi, quindi dovremmo avere una buona presa su quello che i fan ed il pubblico vogliono sentire. Il classic metal supera la prova del tempo, quindi speriamo che "Time of Crises", possa tenere fede a questo mio personale punto di vista. L'intero album sembra perfetto, non ho notato nemmeno un filler, credo che tu abbia potuto scegliere il meglio dei brani che hai composto ... quante canzoni hai scritto dopo la reunion? Brian: Grazie per il complimento. Scrivo sempre (sono ossessionato dalla musica, mi risuona nella testa, finchè non esce fuori), infatti ho già buttato giù la maggior parte delle idee per il prossimo CD. La scelta è stata fatta su un lotto di una trentina di idee per le canzoni da scegliere. Anche il titolo dell’album cattura al meglio la situazione odierna in cui versano la maggior parte dei governi internazionali, che è anche quella della gente semplice. Pensi che ci possa essere una via d'uscita? Brian: Sì, ma siamo a corto di tempo. L'umanità deve svegliarsi e mettere da parte la politica, al fine di risolvere i guai che tutti noi, nessuno escluso, abbiamo fatto. Negli Stati Uniti, tutte le questioni sono divise a metà. Votiamo per il nostro schieramento politico (per la maggior parte), giusto o sbagliato che sia, ed il governo invece di risolvere i problemi che si sono creati, riesce ad impelagarsi in situazioni internazionali senza via d’uscita. Sono sicuro che è la stessa storia in tutte le nazioni del mondo. Il surriscaldamento globale è una questione politica, invece di una crisi, in modo da avere una ragione in più per combattere, piuttosto che cercare di risolvere il problema. A tal fine, cosa ci può dire di alcuni testi come ad esempio "Betrayed" o "Police State", che trovo veramente significative? Brian: " Betrayed " tratta del rapporto intimo fra due partner in crimes, che va ben oltre la semplice cupidigia, finche' uno non vende l’altro per salvarsi la pelle. "Police State" invece, tratta dell’argomento di come il governo ci stia pian piano togliendo la libertà , sia essa di espressione, che di parola, senza rendercene affatto conto. Rimaniamo ancora sul tema della crisi,
come vedi personalmente la scena heavy metal oggi? Io ho come l'impressione che l’heavy metal sia in un periodo di transizione, ma mi piacerebbe conoscere la tua opinione. Brian: Ci sono tanti stili diversi al giorno d'oggi, ed è estremamente difficile tenere il passo (haha). Sono felice di vedere bande di giovani che abbracciano gli insegnamenti delle vecchie band di metal classico. Priest, Maiden, Motorhead, UFO, Scorpions, Accept, questi gruppi hanno ancora così tanto da offrire per quanto riguarda la melodia ed i riff. Le formazioni di oggi dovrebbero cercare di
mettere insieme un set completo di brani che variano un po’ di più, ma è alquanto difficile. Dodici canzoni che suonano tutte alla stessa maniera, alla fine diventano veramente monotone. Mi piacciono i suoni ribassati, anche se rimango un tradizionalista, quando si tratta di scrivere. Permettimi l’ardire, dal momento che sei un vecchio "membro" della scena metal americana, vorrei chiederti come hai vissuto tu la sua evoluzione e quello che, secondo te, ha maggiormente contribuito alla sua creazione? Perché qualche tempo addietro gli Heretic hanno mollato la presa? Brian: Eravamo una buona band, certo, non come Metallica, Slayer e Anthrax. La scena heavy metal a Los Angeles era un mix di band Glam e bande più metal come noi. Abbiamo perso il nostro cantante nello stesso modo di come ce lo avevano presentato, per cui non abbiamo mai avuto l'occasione giusta per dimostrare al mondo quello che avremmo potuto fare. Com’è suonare in una band con un batterista italiano? Perché Ignazio è italiano, vero? Brian: E 'un italo-americano, con un forte orgoglio ed un amore incondizionato per le sue origini. Senz’altro uno dei migliori batteristi con cui ho avuto il piacere di lavorare. Quali sono i vostri progetti per il futuro? Credi che verrete a suonare presto in Europa? Brian: Come ti dicevo poco fa, sono già in una fase avanzata di stesura per i brani del prossimo CD. Abbiamo intenzione di fare un salto da voi in Europa nel 2013, per un festival o anche due. Spero che ci sarà data la possibilità di suonare dal vivo il più possibile, per contribuire a ripagare l’affetto dei nostri sostenitori!!! Questo è tutto. Ti ringrazio per il tempo che ci hai voluto dedicare, ti auguro tutto il meglio per gli Heretic e il resto delle tue attività extramusicali…. Brian: Grazie Beppe, è stato un piacere.
Volete sapere com'era suonare in una giovane band inglese durante l'esplosione del movimento della NWOBHM? Allora non potete perdervi quest'intervista intercorsa con il buon Paul Britton, cantante/chitarrista degli Scarab, cult band anglosassone con un solo singolo ufficiale da poter ostentare con onore, ed una miriade di demo registrate nei primi anni di vita artistica della band che, come spesso accade, sono diventate il fulcro centrale del doppio cd antologico “Rolling like thunder”, che raccoglie molte di quelle composizioni, e ce le presenta in una nuova veste molto più competitiva ed attuale......
Intervista di Beppe Diana Ciao Paul, ti do il benvenuto sulle nostre pagine, grazie per il tuo supporto, come prima cosa volevo chiederti com’era per una giovane band come gli Scarab provenire da una zona come Birmingham che, all’epoca, aveva un bacino d’utenza heavy rock niente male?
Ciao Beppe un saluto ai tuoi lettori. Beh, Birmingham era un ottimo posto per mettere insieme una band nei primi anni '80, una zona molto vivace. Non ci siamo mai sentiti messi da parte delle varie mode musicali che si sono successe nei primi anni della vita artistica della band, come ad esempio l’hair metal che ottenne un buon riscontro commerciale a partire dall’84. Band come gli Shy , Trouble, Steel, Briar, o gli stessi Tobruk, erano dei comprimari che, nel bene o nel male, avevano tutte lo stesso suono melodico, e la stessa proposta a livello compositivo. Noi invece non volevamo essere parte di questo giro, a noi piaceva suonare soprattutto al di fuori dell’area della stessa Birmingham, anche in realtà piccole dove avevamo un buon seguito. Parlo di posti come Tamworth e Litchfield dove abbiamo potuto realmente esprimerci nel migliore dei modi, anche davanti ad un pubblico sicuramente più devoto all’hardcore che al metal. Non dico che abbiamo suonato ogni sera davanti a dei responsabili di etichette discografiche o a dei promoter, ma faccia a faccia con dei veri appassionati, questo si. Nel periodo in cui abbiamo cominciato a muoverci in giro per suonare, c’erano altre centinaia di band pronte veramente a tutto pur di potersi esibire sui palchi più rinomati, era difficile tirarsi fuori dal marasma, ma era anche stimolante, molto stimolante!! Leggendo le note biografiche che accompagnano il doppio cd, ho capito che in qualche modo l’esistenza della band non doveva essere per niente facile all’epoca… Cercare di mettere assieme una line-up
competitiva come vuoi tu, è difficile adesso come lo era allora. Ho sempre avuto un buon partner come Dave Parrish, ma i batteristi sono sempre stati la nostra rovina. Non mi sono mai piaciuti i poser o tutti quei musicisti che interpellati, ti rispondevano, no grazie, suono già in un’altra band!! Ho trascorso 3 anni a morire di fame e a lavorare in posti di merda per pochi soldi al giorno per pagare i danni causati nei concerti. Avremmo potuto fare quello che tutti gli altri facevano, si, ma non saremmo stati noi, sai, non c’è stato un singolo live show in cui ce ne siamo andati a casa con un penny. Avevamo messo su un vero e proprio spettacolo pirotecnico ad ogni concerto, in più ci portavamo dietro un impianto luci veramente stratosferico, anche se non potevamo permettercelo, e nel 1985 il debito che avevamo accumulato, era troppo per poterlo coprire, e ci siamo separati dopo qualche temo. Quando la band si sciolse, Dave e io dovevamo risarcire un sacco di persone per un totale di ben 1000 sterline!!! Non solo la polizia, ma anche le radio ed i pub tentarono in tutti i modi di mettervi i bastoni fra le ruote, è vero? Già, eravamo sempre nei guai. Ho capito subito come stavano le cose, e me ne sono fregato altamente, anche perché il solo modo di far parlare della band, non era certo quello di cercare di ottenere un’intervista alla radio o su di una rivista. Noi spendevamo ogni centesimo che avevamo nella registrazione di nuovi demo che nessuno voleva ascoltare… Ma l'atteggiamento del "vaffanculo" che avevamo adottato, non ci ha aiutato molto. Non pensare male, non eravamo dei menefreghisti, non siamo mai stati in competizione per un contratto discografico, per quanto ci riguarda, eravamo in competizione per raggiungere qualche fan in più, o per avere i soldi per la benzina per il
prossimo concerto. Eravamo coinvolti nelle vicissitudini della band al 100% giorno e notte, quando non stavamo registrando, eravamo su un palco a suonare, quando non stavamo scrivendo, stavamo facendo delle prove, tutto era praticamente spinto al massimo. Non conosco altre bande della nostra area che hanno fatto quello che abbiamo fatto noi, o se la gente si sia potuto prendere la briga di ascoltare le nostre canzoni o di cercarle alla radio, o almeno di venire a un nostro spettacolo, era difficile seguirci, anche perché neanche noi sapevamo dove si sarebbe svolto il nostro prossimo concerto. Gli Hell stavano facendo la stessa cosa a Nottingham, sapevamo di quei ragazzi e anche se non abbiamo mai suonato con loro, abbiamo tenuto gli occhi puntati sulla band, e quando abbiamo saputo che loro avevano ottenuto un contratto nel 85/86, ho pensato "GREAT"…. ci avevano dato speranza, ed abbiamo festeggiato il loro successo . E 'stato un peccato che l’etichetta poi sia fallita…. Ad un certo punto tutte le band di Birmingham di cui ti parlavo poc’anzi, hanno firmato dei contratti discografici, anche se, nessuno di loro, ha avuto il successo auspicato. Anche noi abbiamo avuto diverse offerte, ma nessuna valeva la pena di essere presa sul serio. Pensa che la WEA ci ha seguito per un po’, ma non siamo mai arrivati a niente. Non abbiamo mai avuto un suono "commerciale", non avevamo il look da prima pagina, e non frequentavamo i locali alla moda solo per farci vedere in giro, come ti ho spiegato prima, volevamo solo salire sul palco e fare il più possibile casino, e così abbiamo fatto fino ad oggi….. quando metto uno spazzolino da denti in bocca, sento il bisogno di pisciare, cosa che, per 3 anni, ho fatto dal lato di un furgone Ford Transit…
Il più delle volte il nome della band è messo in relazione con il titolo dell’unico singolo da voi realizzato, ce ne puoi parlare? “Poltergeist” è stato registrato nel peggiore studio di Birmingham, con un piccolo budget a disposizione. Sono sempre stato orgoglioso di quella canzone, mi piace pure ricordare la storia basata sul tema di “Poltergeist”. Le voci aggiunte all'inizio ed alla fine del brano, sono state un’ottima idea, all’epoca odiavo la mia voce, la
gente pensava che stavo cercando di imitare Dave Halliday, ma non era così, giuro!!! Ho scritto e pubblicato "Soul for a soul" utilizzando le stesse tematiche di “Poltergeist”, avevo intenzione di chiamarla “Poltergeist 2”. Ho tre diversi provini del brano scritti e pronti da registrare per il nuovo anno prima del "Brofest" in cui suoneremo. Saranno tre tracce rilasciate su cassetta e su CD.
un certo legame con il proprio, ma un sacco di band di spicco si sono macchiate di come back di scarso interesse artistico in nome del dio denaro.. Cosa c'è di sbagliato a chiamare il tuo nuovo gruppo con un nome diverso e del tutto nuovo? Si dovrebbe avere abbastanza fiducia in ciò che si fa, senza il bisogno di dover lucrare sul nome di una vecchia band.
Ci sono delle liriche di brani che appartengono al vostro repertorio alle quali ti senti più legato? Si, potrei citarti la stessa“Poltergeist “, le tematiche sono tratte dal film che ha lo stesso nome, all’epoca quella pellicola mi era davvero piaciuta e così ho scritto quella canzone. Praticamente ho scritto gran parte del materiale della band, ma Dave Parrish mi ha sempre fornito un grosso aiuto nella stesura completa di Puoi svelarci come e quando è nata l’idea di ogni composizione. “Poltergeist” è uno di quei ri-masterizzare tutto il vostro vecchio casi. La registrazione non rende giustizia al repertorio? Ventidue composizioni sono potenziale del brano come ti ho detto tantissime, molte di più del singolo di cui precedentemente. parlavamo poco!!! " Rolling like Thunder” doveva essere il Come ti ho accennato, avevamo registrato seguito di Poltergeist come nuovo singolo. parecchio materiale nei primi anni della band. All’epoca avevamo organizzato un incontro con Ci sono altre tracce che sono rimaste fuori dal un responsabile della WEA a cui piacque il pezzo, doppio cd della HRR, tra cui una registrazione di ma non se ne fece niente perché volevano grande qualità presa da una diretta da un mettere "Hell on Wheels" come lato A del programma radio con nuovi brani registrati a singolo, e noi non lo avremmo mai permesso. partire dall’85, più altri 7 brani demo. Ma a Lo studio era stato prenotato e tutto sembrava questo punto sono abbastanza riluttante a andare nel verso giusto fino a quando non venne pubblicarli. Forse dopo che il mio nuovo progetto a chiederci quest’idea stupida. “Rolling like sarà finito, chissà. Thunder” è un ottimo brano, parla di un uomo Devo ringraziare personalmente Rich Walker dei impazzito, immobilizzato in una cella dopo Solstice per avermi dato l'idea di mettere essere stato venduto da un suo superiore che lo assieme l'album degli Scarab. ha incastrato incolpandolo d’omicidio. Lui sogna Lui è stato un fan della band sin da subito, e di star scavando un via di fuga per ottenere la sono orgoglioso di poterlo chiamare amico. E 'un sua vendetta. tipo molto difficile con cui lavorare, però non In realtà lui è sognatore e niente più... posso negare la sua passione per questo genere “Acid Trap” è un brano strano, mostra di metal, gli sarò sempre grato per il suo l’ingenuità che avevo nei miei primi anni di sostegno nel periodo che va dal 2009 al 2010. musicista. Tratta del tema della dipendenza dalla Abbiamo registrato tutto “Soul for a soul” che droga. abbiamo pubblicato per la sua etichetta la ”Into the Labyrinth” invece è sempre stato un Miskatonic nel 2009, ed abbiamo progettato un grande inno dal vivo, il brano preferito dai nostri intero album, che comprendeva tutto il materiale fan, proprio come “Prisoners”. nuovo, ma poi mi sono unito ai Solstice che, Abbiamo in programma di ri-registrare naturalmente, non sono mai andati avanti per quest’ultimo brano per il tape del Brofest altri impegni in progetti paralleli, così ho messo i festival. sogni degli Scarab chiusi in un cassetto, mentre Non lo dico per vantarmi, ma gli Scarab avevano Dave ha pensato bene di formare una sua band i alcune grandi composizioni, ma non abbiamo Nightblade. mai avuto il modo di registrarle come avremmo Momentaneamente Dave vuole solo suonare dal voluto, e questo è un gran peccato!! vivo, lui non mi vuole aspettare, mentre io sono in giro nel mio studio personale “24/7”, che è più Quindi mi fai capire che la band, almeno per o meno quello che faccio ora. te, era davvero tutto all’epoca, dico bene? Però ci sono otto nuove composizioni scritte e in Gli Scarab sono stati e saranno sempre una attesa di essere registrate come SCARAB, ma mi grande parte della mia vita. Non importa quello limiterò a farlo solo se Dave sarà con me. Le che gli altri pensano della band, è stato un potrei registrare come un progetto solista, ma a grande momento per tutti noi, e personalmente me non è ai piaciuto fare certe cose. sono molto orgoglioso di essere stato il loro Posso capire tutti coloro che vogliono mantenere cantante.
L’intero movimento della NWOBHM non era costituito solo da band di prima fascia come Maiden e Saxon che amavano fare le cose in grande stile, c’erano anche le piccole band come la nostra che dovevano sudare giorno dopo giorno, farsi il culo e vivere in un furgone, dormendo all'addiaccio tra uno spettacolo e l’altro, mangiare nei ristoranti più merdosi e fare letteralmente i salti mortali per arrivare al prossimo concerto!!! Non si trattava di avere i capelli riportati con la lacca, o i vestiti con le paillettes, si trattava di avere o meno la giusta attitudine, l'amicizia, di fatto era come stare in guerra, ma mi piaceva molto. Quali sono stati i tuoi sentimenti quando hai ascoltato le vecchie registrazioni della band, ti sei commosso? È stato piuttosto difficile, almeno a livello puramente emotivo. Devo ammettere di aver versato più di una lacrima mentre scrivevo le note che accompagnano il cd, ricordare alcuni ottimi amici, i vecchi membri della band, i nostri fan dell’epoca, molti ricordi da mettere assieme… Gli Scarab erano una banda unita, il roadie che caricava e scaricava il furgone ogni notte, aveva la stessa importanza di un membro effettivo della band, come me e Dave. Questo erano gli Scarab ...ancora oggi posso contare su molte di quelle persone che sono state coinvolte nella storia degli Scarab, in un modo o nell'altro sono ancora tutti degli ottimi amici. Dave ed io lo saremo per sempre, certo, ma anche Carl il roadie di cui ti parlavo, è stato testimone al mio matrimonio di sei anni fa. Normalmente mi tengo in contatto con molti degli ex membri e del roadcrew della band. A livello puramente tecnico, quali sono state le difficoltà a cui hai dovuto fare fronte nel recupero archeologico dei vostri primi demo tape? Il problema principale per me è stato dover combattere per ottenere la miglior qualità possibile del suono di quei nastri. Alcuni li avevo
riversati su alcune cassettine dell’epoca per cui, per il loro re-mastering, sapevo già che non sarebbe stato facile. Penso che, alla fine, quello che siamo stati in grado di tirare fuori, possa in qualche modo essere considerato più che buono. Non mi piace la versione CD. E 'incompleta, manca una parte della biografia che ho scritto e che, nella versione doppio vinile apribile, invece, è venuto fuori in maniera meravigliosa.. La High Roller records ha fatto un ottimo lavoro, anche se è stato difficile lavorare con loro vista l’immane molte di release che hanno da mettere fuori ogni mese. Ma con una buona dose di pazienza siamo arrivati a pubblicare l’intero progetto, dopo di
che siamo passati a quello successivo, ovvero il disco dei TRAPPAZAT. Mi piacerebbe lavorare ancora con la High Roller per pubblicare il vinile degli Ancient Britton se riusciamo a metterci d'accordo. La qualità che hanno è di un livello molto alto.
brani per il Brofest festival nel nuovo anno, se tutti i membri della band saranno d’accordo, sarà un’edizione limitata a cento copie, avremo anche un CD gratuito le stesse composizioni. Stiamo cercando in altri live show, ma dovremo aspettare e vedere come ci sentiamo dopo il Brofest.
"sensazione" di affiatamento durante la registrazione. Ci sono molte band che vengono in studio e mi chiedono “che genere si suono hai intenzione di utilizzare per noi?”, ed io si solito rispondo “quello che sarete in grado di offrire”.. Il Protools a mio parere non ha trovato il suo giusto Infatti, dopo la scissione degli Scarab ci fu utilizzo, tutto quello che sta facendo in questo una sorta di vostro secondo ritorno con un La New Wave Of British Heavy Metal è stato momento è permettere a molti artisti, magari di altro gruppo, ovvero i Trappazat appunto, l’unico movimento nato spontaneamente talento, di "barare" e correre prima di che registrano l'lp " From Dusk Till Dawn", negli ultimi trent’anni, dopo di che il niente camminare. che cosa è successo dopo nella tua carriera più assoluto, che cosa ne pensi? Ci sono troppe band nelle quali scrive tutto un musicale? Beh, non posso che essere d'accordo. Sono un solo musicista con il suo portatile, e poi fornisce Ho vissuto solo quattro anni fuori del business po’ triste perché nessuno di Birmingham, di quel il resto alla band che deve imparare le sue parti. musicale tra il 1979 e il 1998. Ho fatto il periodo, è diventato famoso. Nessuno vuole jammare su di un riff e costruire gioielliere per due anni fra l’87-89, e poi un Credo davvero che i Jameson Raid, la linea up un brano partendo da una piccola idea. altro biennio fra il 1990-1992 dopo aver del periodo con Ian Smith, sarebbero potuti E 'tutto un po' troppo incasinato per me, realizzato l’album dei Trappazat. diventare una big band attorno al 1980, ed davvero!!! Poi, nel 1998, la mia ex moglie ha deciso di invece non lo sono mai stati. Mi piacerebbe lavorare con band vere.... lasciarmi letteralmente in mezzo ad una strada, I Diamond Head hanno avuto un poco di fortuna Adesso sono in grado di poter scegliere con chi e sono diventato un genitore single con mia in più degli altri, ma devono anche ringraziare i lavorare in studio. Mi annoio se non c'è il figlia adolescente di sei anni, mi sono ritrovato a Metallica che hanno coverizzato un paio di loro talento, e poi devo trovare delle scuse per rinunciare alla Studio che possedevo, ed ho brani, però, quando erano al top e stavano sbarazzarmi di loro..Speriamo che il passato non dovuto affrontare dei corsi per poi lavorare in un veramente per compiere il grande salto, continui a mettere in ombra il presente, o il ufficio. problemi di ego hanno portato i vari talento sarà al minimo livello entro 20 anni .... . Il lavoro d'ufficio mi ha quasi ucciso, ma ho cambiamenti all’interno della band e la magia è dovuto stringere i denti se volevo tenere mia svanita. Prima di concludere, cosa puoi dirci del figlia con me, ho dovuto avere un lavoro Ho sentito un sacco di cosiddetto nu metal. progetto Shadow Lands? ragionevole secondo il parere dei giudici Possedere uno studio mi ha dato la possibilità di Come fai a sapere dell’esistenza di questa band? affidatari. L'ho fatto fino a quando la mia ascoltare e di avvicinarmi a tutti i tipi di metal, Shadow Lands era il moniker usato dai China bambina non ha compiuto i 16 anni, poi ho vecchio e nuovo, ma ho sentito molto poco che White quando aprirono i concerti per gli Scarab lasciato il lavoro, venduto la casa in periferia, e non è influenzato dalla NWOBHM. È stato un nel 1985. ho comprato una casetta su una montagna in momento magico per il metal e per la prima Mi piacevano, e visto che avevano la possibilità Galles e ho mandato la figlia all’università. Ho volta nella storia del rock, i mezzi di di investire del denaro per registrazione di un trovato un lavoro nella più grande cover rock informazione si sono messi a seguire con singolo, io gli ho fatto da produttore e da band gallese, ed ho fatto quello per circa 12 interesse quello che accadeva fra le giovani band manager per qualche tempo. Non erano male. mesi. dell’epoca. Dave Martin, che ha continuato a essere il Poi per fortuna ho incontrato Ness, ed abbiamo Tra il 79 ed l'84 centinaia di band andavano e batterista nei Marshall Law, è un vero e proprio comprato una piccola azienda, una piccola venivano, lasciando forse solo un singolo o un rompicoglioni, non mi lasciava mai dire la mia, e fattoria, nel Galles occidentale, e qui ho costruito demo per poi sparire nel vuoto!!! così litigavamo spesso, fino a quando non li ho il mio studio in un fienile in pietra, ed ora eccomi Musicisti giovani, freschi e vivaci formavano mollati per sempre. Ho ancora una scatola con qui!! band che hanno vissuto il sogno per alcuni mesi dei singoli della band da qualche parte, ne sono Le registrazioni del mio progetto "solista" per poi sciogliersi come neve al sole. Ed il sogno sicuro. Ancient Britton mi hanno tenuto occupato per un di tutti noi musicisti dell’epoca era quello di Il cantante, Kevin, era un’ottima persona ed un bel po’ di tempo, l'album si chiamerà "A requiem essere in grado di elaborare un riff che avesse buon cantante dal vivo, sono ancora in contatto of war "ed è un concept album basato su storie permesso alla gente di battere il piede e con lui, ed anche il batterista Steve. Entrambi raccontate da mio padre sulla seconda guerra scuotere la testa, io stesso ho sempre preferito bravi ragazzi mondiale. Sono davvero molto soddisfatto di avere cento persone davanti al palco che si come sta venendo fuori, un suono molto muovono sentendo le tue canzoni, piuttosto che Ok man, ti lascio carta bianca per la parte NWOBHM con elementi di tipica estrazione averne centomila che canticchiando il tuo finale…. doomy. motivetto in ascensore.... Ok, un messaggio a tutti i rocker italiani….. Sono più interessati a mantenere il suono caldo Che cosa farete quando sarete intorno ai e fedele alle mie radici che cercare di “inventare Cosa ne pensi del fatto che molti giovani di cinquant’anni? Comprerete una macchina la ruota ancora una volta”, non mi interessa oggi vadano sempre più allo scoperto di sportiva? Giocherete a golf? quello che accade la fuori, adesso che ho band poco conosciute e dimenticate come Oppure vi metterete a raccogliere le rose nel nuovamente uno studio di registrazione a la vostra? vostro giardino personale? Le vostre passioni disposizione, voglio fare quello che mi pare. E 'bello che i giovani guardino al passato per non vi lasceranno? Sono un metalhead, quando E 'già una offerta per pubblicare la versione in cercare di costruire un futuro migliore. Ascoltate sto guidando la mia auto, o quando sono in sella vinile l’ho ricevuta inviando una semplice demo. i Maiden dei primi album, o i Judas di "Sad alla mia moto, lo sono adesso mentre sto per Quando avrò finito tutto il master, lo invierò a Wings of Destiny" questi album suonano ancora diventare, un papà di una figlia meravigliosa, io poche persone che conosco, mettere insieme attuali, e così sarà fra 35 anni. Nei dischi delle sono ancora quando prendo per mano la mia una band, e girerò un video e voglio proprio nuove generazioni non sento il groove, e questo bella moglie Ness, sono un metalhead sposato, vedere cosa succede ... La cosa più importante è preoccupante!! ma la cosa più importante che posso dirvi è: per me è mantenere quella sensazione Tutto suona ed è registrato in maniera troppo vivete il vostro sogno dico, mantenete viva le underground su ogni cosa che faccio. perfetta. Nessuna delle giovani band suona vostre passioni e le vostra amicizie, la vita è Come ti ho detto, gli Scarab registreranno tre insieme nella stessa sala per ottenere quella troppo breve per portare rancore!!!
Splendida chiacchierata telematica organizzata con il mitico Bob Mitchell, vocalist statunitense ritornato in auge con i cult heroes Sleepy Hollow, che arrivano a varcare la soglia del secondo fatidico platter ufficiale, a ben più di venti anni dal debutto. Nell'intervista che segue, scoprirete un Bob Mitchell diverso da come ve lo sareste immaginato, un musicista maturo, una persona cortese, ed un ottimo interlocutore, ben distante dal classico artista interessato solamente a promuovere il proprio disco, per cui......
release ufficiale degli Sleepy Hollow, siamo diventati buoni amici con alcuni lottatori professionisti locali. In realtà, loro venivano ai nostri concerti dopo i loro combattimenti. Così, quando la prima parte del nostro tour si è conclusa nel 1992, uno dei ragazzi si avvicinò a me, e mi chiese se mi sarebbe piaciuto Intervista raccolta da: diventare un ring announcer. Ecco, questo è quello che ho Beppe Diana fatto fino al 1999. E 'stato un grande momento nella mia vita e come tutti sanno, io sono da sempre un fan del prowrestling, e questa passione all'epoca era diventata anche Ciao Bob, come stai? Le ultime notizie sulla un lavoro per me! band raccontano dell'ingresso nella line up Ho viaggiato tanto, e sono diventato amico di molti dei di Rick Craig famoso per essere stato uno personaggi che avevo ammirato dei fondatori dei cult heroes Halloween, quand'ero più giovane. Dopo puoi introdurre il vostro nuovo chitarrista? Ma certo, sarò più che felice di farlo. Rick Craig è che molte frequenze sono state acquistate da rinomate un membro a tempo pieno degli Sleepy Hollow, emittenti private, e di ha delle fantastiche credenziali, ed è uno dei conseguenza, è diventato migliori uomini che abbia mai incontrato, un sempre più difficile lavorare in grande musicista, un artista fantastico e un maniera autonoma, ho sentito uomo di famiglia. la necessità di tornare alla Solo per darvi una panoramica dell'artista di cui musica. stiamo parlano, lo riassumono in questo modo, Sono tornato con una cover Rick Craig è uno dei membri fondatori degli band per vedere se avevo HALLOWEEN le leggende di Detroit (dei buoni ancora lo smalto giusto per amici) ed è anche un ex membro della band di stare su un palco, e dopo un rock classico HUMBLE PIE ed MC5. Stiamo già paio di concerti, non c'è voluto elaborando delle idee per la prossima release molto per rendermi conto che avevo ancora ufficiale degli Sleepy Hollow che si chiamerà veramente voglia di cantare, per questo mi sono "United". Siamo già molto entusiasti delle incontrato con alcuni amici ed ho prospettive di formato i Vyndykator e, allo stesso questo album. tempo, mi sono unito con gli Alchemy X e con entrambe le band, Come mai sono stato in grado di pubblicare abbiamo dovuto due ottimi album. Quelle attendere così esperienze mi hanno condotto qui tanto per un dove sono oggi. nuovo album della band? Quindi mi pare di capire che Venti anni sono un puoi ritenerti soddisfatto del lasso di tempo vostro nuovo step discografico, troppo lungo, non vero? credi? Sapevo che avevamo un buon Beh, non ho mai album, ma non mi sarei aspettato preso una pausa da di ottenere la reazione che sia la qualsiasi cosa, in band che il disco stanno ottenendo. realtà (ride). Ma se Si, sono molto soddisfatto di come posso ti darò un stanno procedendo le cose.. breve resoconto di quello che è Perdonami se te lo chiedo, ma successo in questi c'è stato un momento durante il anni, in modo che vostro break in cui hai pensato siano tutti coinvolti che gli Sleepy Hollow non negli avvenimenti avrebbero mai rilasciato un della band. altro album? Durante la prima
Te lo dico seriamente, e mi devi credere, io non ho mai pensato che l'attività musicale della band si sarebbe fermata, giuro, oggi stiamo semplicemente continuando il discorso musicale proprio da dove lo avevamo lasciato. Per quanto possa sembrare strano, è la pura verità. In realtà, quando ci siamo fermati nel 1992, eravamo ancora molto popolari nella nostra zona. Non possiamo certo asserire la stessa cosa adesso, ma non si sa mai nella vita... adesso siamo più maturi sia come persone che come musicisti, come si dice, meglio tardi che mai. OK, capisco, ascoltando più volte il cd, quello che mi ha sorpreso positivamente è la varietà dell'album. Come te lo spieghi? Grazie per avermelo chiesto. Le linee principali di ogni brano le avevo in testa da mesi e mesi, è bastato veramente poco per trasformarle nei brani che adesso potete ascoltare. Parlo per me, sono veramente molto orgoglioso di essere un cantante, ho imparato diverse cose nel corso degli anni per riuscire a migliorare la mia voce a seconda di come è strutturato una composizione. Per esempio, "Facemelter" è un brano aggressivo, e quindi richiede un certo approccio da parte mia. Poi ci sono episodi come "Eternal Bridge", "Spiral Effect" ed "Inquisition", che sono fra le mie preferite, e questo perché utilizzo un registro canoro molto più naturale. Nei brani più heavy uso quella che io chiamo “la voce trovata”. A mio vantaggio, uso tutti i registri della mia voce in maniera abbastanza efficace, e ai nostri fan sembra che la cosa piaccia molto, sai, è una tecnica che ho sempre utilizzato. Per me sarebbe più facile cantare tutto nello stesso modo, anche se questo non mi renderebbe orgoglioso. Dean Martin aveva una regola per cantare, diceva sempre: "Se devi forzare la tua voce, allora non cantare". In altre parole, durante la scrittura di testi e parti vocali, ho sempre fiducia del mio primo istinto. Che cosa ci puoi dire sul modo in cui sono nate le nuove composizioni? E se puoi, mi
di un gruppo alle prime armi, io do rispetto ed incoraggiamento. Credo che questi siano gli elementi chiave per mantenere una certa longevità nella nostra professione. Io sono amico di molte formazioni, non è per semplificare il discorso e non fare nomi, ma credo che ci sia rispetto reciproco ed l'ammirazione l'un per l'altro. Lo stesso principio vale per le relazioni con i fan del metallo. piacerebbe sapere qualcosa in più sulle liriche che fanno parte dei testi!! No, non proprio (ride). Siamo molto informali nel nostro stile di scrittura. L'unica cosa che posso dirvi è che alcune delle canzoni erano quelle che avevamo scritto venti anni fa, e non hanno mai visto la luce per motivi vari nel nostro album di debutto. Così ora abbiamo avuto l'occasione di inserirle su "Skull 13". Alcune delle altre canzoni sono state scritte di recente, esattamente due anni fa. Così abbiamo preso quello che avevamo, e quello che ascoltate è il risultato. Non abbiamo mai pianificato niente a livello di composizione. Dal mio punto di vista personale, quando si tratta di scrivere canzoni, ascolto la musica e scrivo le linee principali, sai, le melodie e la struttura dei brani sono la cosa più importante. Poi ogni singolo appassionato di musica ha la propria interpretazione di quel che una canzone significa, sto parlando sotto l'aspetto lirico naturalmente. Ad esempio, come ho fatto presente in un'altra intervista che ho appena fatto, la canzone dei Beatles "Lucy In the Sky With Diamonds", è stata interpretata in tanti modi, per cui ritengo gente la gente abbia dimenticato che la canzone è stata scritta da John Lennon, in omaggio al figlio che si era reso protagonista di una piccola opera artistica a scuola, chiamando quell'opera proprio come il titolo del brano... Capirai che, per me, spiegarti quello di cui parlano i miei testi, sarebbe inutile, perché io non do molto peso alle liriche, anche se so che sono una parte ben importante di un brano. Molte volte, dopo che ho finito la stesura di una composizione, vorrei trovare un significato intrinseco, anche se le sensazioni e i sentimenti interpretati in una singolo brano, senza la musica che fa da sottofondo, non hanno valore, per cui, sono aperto ad ogni tipo di interpretazione!! La scena Hard 'n Heavy è notevolmente cambiata rispetto a molti anni fa, secondo te come pensi si sia evoluto il vostro modo di rapportarvi alla musica concepita e suonata? Sai, credo fortemente che, quando si scrive della buona musica, e la si sostiene con le proprie energie, il passare del tempo non assume poi quella certa rilevanza. La musica mi ha aiutato a stare bene, ad esorcizzare le mie paure da più di 25 anni, è altrettanto fa adesso, forse ancora più di prima, perchè, se si è fedeli a se stessi, si può sempre stare bene.... Il mio modo di vedere la musica, i fan del Rock e del Metal è sempre lo stesso, erano pazzi e fedeli all'epoca, sono sempre gli stessi oggigiorno. Bene, ultimamente la scena metal in USA ha visto la nascita di molti interessanti formazioni che si ispirano alla musica di voi primi movers, hai qualche relazione di amicizia, e rispetto, con qualcuno di queste band? Da parte mia, c'è un rispetto reciproco che do a tutte le bande, non importa di quale livello loro siano. Che si tratti di una band di lungo corso o
Come dicevamo ad inizio intervista gli Sleepy Hollow sono on the road da diversi anni, anche perchè il vostro primo lp è stato registrato nei primi anni 90. Puoi descrivere i primi anni della band? Cosa ti ricordi? I primi anni sono stati divertenti. E 'stato una sorta di processo di apprendimento, e sono giunto solo adesso ad apprezzare quello che ho ora. Credimi, di solito non mi soffermo mai troppo sul mio passato, anche se si impara sempre dagli sbagli, ed il tempo aiuta a mitigare gli animi. Sto continuando ad avere una grande carriera, suppongo più che dignitosa, e più intelligente, permettimi il termine, di quanto non lo era allora, ma è semplicemente una progressione naturale. Non c'è niente di nostalgico in me, almeno non lo credo, sono maturato come uomo e come cantante, ma la voglia di imparare è sempre la stessa. Ho appreso un sacco allora, e continuo a farlo adesso. Ti capisco pienamente, ritornando alla band, avete pianificato una sorta di tour di supporto in appoggio al nuovo arrivato, soprattutto per quel che concerne un discorso al di fuori degli Stati Uniti? Stiamo giusto terminando alcune date per quel che concerne un mini tour di spettacoli dal vivo nel nostro stato, e poi nel 2013 ci saranno alcuni tour negli Stati Uniti, in Europa e nel Regno Unito Quando una band ha un contratto, è di vitale importanza rimanere attivi e continuare a muoversi, e questo è quello che abbiamo intenzione di fare per i prossimi mesi. Infatti, abbiamo appena annunciato le prime date, ci sarà una condivisione di palco con gli OZ e gli OMEN al Festival Ragnarokr a Chicago, IL, nel maggio del 2013 e poi da lì, ci dirigeremo verso l'Europa e Venerdì 19 luglio 2013 al Fullhouse Club a Ter Apel, Paesi Bassi, suoneremo con i VORTEX e poi il Sabato 20 luglio 2013 sarà la volta del Club Wilemeen a Arnhem, sempre nei Paesi Bassi con i MARTYR di supporto, poi saremo al Headbangers open Air in Germania nel mese di luglio tra il 25 e il 27 del 2013 , insieme a quella data, forse riusciremo ad inserire altri due live in giro per Europa. Poi in autunno saremo nel Regno Unito. Speriamo di avere più date fra i vari festival, comunque i nostri fan potranno venirci a trovare su facebook per saperne di più. Mentre sto facendo questa intervista per voi, le offerte sono
in arrivo tutti i giorni, quindi posso dure di ritenerci veramente fortunati. Ok, capisco, ma avendo la possibilità di guardare in un'ipotetica palla di cristallo, quali credi possano essere i vostri piano da qui a qualche mese, a parte i concerti dal vivo? La creatività della band è più forte di quanto non lo sia mai mai stata. Aiuta il fatto che abbiamo un deal vincolante che ci lega con la Pure Steel e questo ci terrà legati fra di noi come band, ma anche con i nostri fan. Loro meritano di avere il meglio dalla band e questo è quello che siamo concentrati a fare da questo punto di vista. Inoltre, nel modo in cui il contratto è delineato, dobbiamo pubblicare almeno tre album nel corso dei prossimi sei anni. Per il momento il primo è andato, quindi ne mancano due. Tuttavia, non vogliamo fermarci qui, quando sarà il momento, rinnoveremo il nostro contratto e continueremo da lì fino a quando l'etichetta e i fan ci vorranno ancora, ah ahah. Prima di concludere la nostra chiacchierata, so che molti ascoltatori vi conoscono solo per essere stati la band che ha lanciato il bassista Mike LePond, cosa ne pensi? E 'un bel complimento. È un musicista che ha avuto una grande carriera, sono molto orgoglioso di lui. E' una persona gentile e un amico meraviglioso. Mike Lepond ci ha chiesto di essere il nostro bassista dal vivo finché non ne avessimo trovato uno in pianta stabile. All'epoca il nostro bassista originale non poteva impegnarsi a titolo definitivo con gli Sleepy Hollow, avevamo accettato delle offerte per partecipare ad alcuni spettacoli live, ed accettammo l'offerta di Mike che, molto gentilmente intervenne contribuendo a ristabilire la band sul versante live. Con noi ha letteralmente brillato sul palco, ma i suoi impegni e le priorità sono state dedicate ai Symphony X e ai suoi progetti collaterali. In realtà, è stato proprio attraverso le sue raccomandazioni che poi abbiamo incontrato Alan D'Angelo. Ricordo benissimo che con Mike discutemmo a lungo sull'areo di ritorno da un nostro concerto a Chicago e pochi giorni dopo, Alan si unì alla band come membro effettivo. Anche se il suo contributo alla causa degli Sleepy Hollow è stato veramente determinante . Ringrazio Mike per essere un grande amico e per averci aiutato a lungo durante la rinascita degli Sleepy Hollow. Alan è un grande musicista ed un grande intrattenitore. Averlo assieme è come aver aggiunto una nuova dimensione alla band. Personalmente, è la cosa migliore che mi sia mai capitata nella mia carriera Ok Bob, la parte finale è per te, vorresti fare un saluto speciale ai nostri lettori? Apprezzo l'opportunità che mi hai concesso di parlare ai nostri fan italiani. Beppe, spero di vederti quando verremo a suonare in Europa il prossimo anno. Questo non è un "ritorno" si tratta di una continuazione del mistero di Sleepy Hollow, stiamo continuando dove avevamo lasciato, non vediamo l'ora di suonare per i nostri fan europei nel 2013, siamo entusiasti per il nostro prossimo album, credo che potrà scatenare la reazione di molti nostri sostenitori! Grazie a tutti, Ciao per ora!
Irriducibili Skelator!! Già, credo proprio che la formazione oggetto delle nostre attenzioni, non abbia proprio bisogno di ulteriori presentazioni, identificando appieno lo spirito e l'anima dell'heavy metal più puro ed intransigente di matrice tipicamente '80ies che, album dopo album, ha permesso al quintetto con base operativa a Seattle, di potersi costruire un folto seguito di die hard fan in giro per il globo. I nuovi paladini del true metal? Si, certamente, ed il loro nuovo “Agents of Power”, è arrivato a sancire definitivamente l'ascesa di una band cui è veramente difficile sottrarsi.... Intervista raccolta da: Beppe Diana e Miriam Maiorano Ciao ragazzi e benvenuti fra le pagine di Graveyard Symphony paper zine, come prima cosa vorrei sapere qual'è attualmente la situazione all'interno della band? Jason: Tutto va a gonfie vele, suoneremo qui in west coast ad ottobre e in Germania a febbraio 2013. Rob: Ciao, ci stiamo tenendo davvero occupati! A breve scriveremo nuovo materiale, abbiamo già due pezzi quasi terminati manca solamente la messa a punto finale e regolazioni. Bene, cosa potete dirci sul nuovo “Agent of power”? Potete svelarci come sono nati i nuovi pezzi? Se non è troppo il processo compositivo è stato più fluido rispetto ai lavori precedenti? Jason: Ogni pezzo nasce a modo suo. Nel passato iniziavamo la stesura avendo i nostri
testi, riff e arrangiamenti pronti al di fuori delle prove, in fine ci incontravamo e capivamo come effettivamente suonavano messi assieme. Ma ora abbiamo più idee di gruppo e i testi nascono dopo. Penso che tutto ciò renda la stesura dei nostri pezzi più fluida ma al di fuori di questo ora siamo più maturi e abbiamo le idee chiare sulle nostre idee musicali. Rob: Siamo tutti orgogliosi di come Agents of Power è venuto fuori. Ci abbiamo messo molto entusiasmo nella stesura dell’album, le recensioni sono tutte assolutamente positive e i fan sembrano gradire il lavoro. Per la parte concept dell’album, Jason aveva delle bozze di tutto quello che voleva trattare, abbiamo avuto alcune idee base per ogni brano e abbiamo scritto l'album intorno a tutto ciò. Infatti leggendo i testi, ho capito che una parte del disco è incentrata su una sorta di concept su Elric di Melniboné dell'autore Michael Moorcock, giusto? Jason: Esattamente!!! Rob: Per la questione concept dell’album, Jason si è focalizzato su una parte differente della storia di Elric. Elric ha dato una forte influenza sui testi di tante band, ma noi abbiamo fortemente provato a portare una storia, quasi un saggio, diverso dalle tematiche degli altri gruppi, e crediamo di esserci riusciti. La storia è piuttosto varia e invoca un bel po’ di sentimenti diversi che vanno dalla rabbia (Macerie e Ash) alla tristezza (Cymoril) in modo che le canzoni a loro volta coprano un bel po’ di tematiche.
Anche la copertina parla chiaro, come ho detto nella mia personale recensione, gli Skelator sono la versione moderna dei Cirith Ungol, siete d'accordo con me? Jason: Non credo. Non fraintendetemi, amo i Cirith Ungol, ma la mia fonte di ispirazione per l'epica di Elric sta più nei Domine, Manowar e Helstar. Rob: Per la prospettiva dell’artwork siamo d’accordo, le copertine degli album dei Cirith Ungol, realizzate da Michael Whelan, sono tutte incredibili. E 'uno dei miei artisti Horror e Fantasy preferiti. Ma intendiamoci, penso che abbiamo preso ispirazione per la copertina da molte altre band.... Voi suonate un heavy metal, o epic se volete, vecchio stile, per me è un grande rischio da correre è un genere ormai vicino al suo punto di saturazione, e probabilmente l’ha già raggiunto. Il rischio è che molti produttori potrebbero accusarvi per mancanza di personalità nello stile del vostro sound. Siete d’accordo o pensate che ci sia ancora una porta aperta per molte band a venire? Jason: Non m’importa davvero di quello che pensano i critici. Scrivo musica che voglio ascoltare. Se alla gente piace è grandioso! Se pensano che suoni come tutte le altre “true” metal band che ci sono.. è grandioso! Fin quando si rendono conto che abbiamo passione per la nostra musica sono contento. Rob: Fino ad ora la band è attiva da oltre dieci anni e penso che i critici sappiano che non siamo paglia che brucia, che non seguiamo le mode del momento per un fatto di popolarità.
Per quanto riguarda l'originalità, sin dagli inizi le band hanno sempre indirizzato il loro sound in base alle loro influenze. Ci sono davvero poche band ormai con un sound “originale” che fanno sentire e vedere quello che valgono veramente.
questa chance. Non è solo una cospirazione nell’industria del metal. Ma il vero problema delle reunion delle band è che l’album di ritorno non è mai un gran che. Voglio dire, prendiamo ad esempio i Judas Priest, ero davvero contento che Rob Halford tornasse nella band, ma quando Quindi gli Skelator continueranno a ho ascoltato Angel of Retribution è stato suonare nella stessa maniera in futuro o mediocre, quando poi ho ascoltato Nostradamus, sperimenterete altre atmosfere con il ho realizzato che hanno perso tutta la loro vostro sound? originalità, ma comunque continuo a seguirli in Jason: Sperimentiamo sempre, sicuramente concerto perché voglio ascoltare i miei pezzi avrai notato più tastiere più cori e una più preferiti. intensa produzione. Ma alla fine saremo sempre Rob: Sebbene io pensi che i fan heavy metal una band heavy metal in tutto e per tutto. Certo, sono sempre stati presenti per i loro gruppi non sentirete mai un dj o una session rap quindi preferiti, penso che c'è stato un crescente non c’è da preoccuparsi. interesse per le classiche band che non hanno fatto nulla in un istante, soprattutto nella scena dei festival metal europei. Siamo davvero gelosi di alcuni bill che mettono su con fantastiche band classiche, Jason ha ragione, però, a volte è meglio lasciare che le vecchie canzoni facciano il loro lavoro e non preoccuparsi di creare nuove, che siano album o musica. Ritornando al vostro album, ho notato che è stato pubblicato di nuovo con la by Metal on Metal Per quanto mi riguarda posso dire che è record, quant’è importante per una band necessario essere un die-hard fan di gruppi giovane come la vostra, avere un’etichetta come Liege Lord, Cirith Ungol, Manilla Road che creda nelle vostre potenzialità? e in generale di heavy metal, come una Jason: è molto importante perché sono gli unici volta negli anni 80, è lo stesso anche per che ti promuovono. Se voi? Per quanto riguarda la scena metal non credono nelle tue moderna a quale gruppi vi ispirate? potenzialità non ti Jason: Personalmente amo tutte le tre band promuovono del tutto, citate e mi hanno influenzato parecchio, ma amo hanno fatto un ottimo il metal tedesco anni 80 molto più del metal lavoro finora e noi moderno americano ( a parte i Manowar e gli continueremo a tenere Helstar) Per quanto riguarda le nuove band mi il passo e continuare a piacciono molto gli Split Heaven, Evil Survives, fare cazzutissimi album Spellcaster, Vanlade, Enforcer e Stonewall. heavy metal. Rob: L’heavy metal classico anni 80 è molto influente negli Skelator come anche il power Rob: La Metal on Metal metal europeo degli anni 80 e 90. Anche se non ci permette di fare credo si noti complessivamente nel nostro esportare la nostra sound, gli Slough Feg sono una grande fonte di musica in tutto il ispirazione nel modo di suonare la chitarra mio e mondo. Senza di Robbie. un’etichetta gli Skelator sarebbero Negli ultimi anni, ci sono state moltissime stati più underground reunion di vecchie band ed altre sono di come lo sono adesso tornate all’attivo, mi piacerebbe conoscere e probabilmente la vostra opinione a riguardo, pensate che avremmo avuto più le scelte di queste band siano davvero difficoltà ad espandere sentite o c’è qualcos’altro? la nostra musica alla Jason: Penso che principalmente lo facciano massa. Ci supportano perché ci sono molti in ogni modo e fanno tanto per vecchi fan in giro a noi. Siamo davvero grati per il cui manca davvero loro duro lavoro. vedere suonare dal vivo le loro band Infatti credo che il vostro preferite, e che c'è mercato principale è quello un pubblico di legato al vecchio continente, irriducibili in Europa almeno a livello di feedback, che pregherà loro di ma come è per voi la farlo. Ad esempio, se situazione nell'altra parte del fra cinque anni gli mondo, in particolare nel Skelator si vostro paese di origine? E ' sciogliessero e dieci vero che l’heavy metal made anni dopo ci in USA è diventato un chiedessero di essere movimento underground? headliner al Keep it Jason: E' molto underground. True e le etichette ci Siamo una delle tre band metal a pregassero di Seattle che suonano metal scrivere un nuovo tradizionale. Tutte le altre album… penso che ci butteremmo a capofitto in suonano Black/Death/Doom Metal. Ma abbiamo
comunque il supporto della nostra scena e abbiamo la possibilità di aprire i concerti migliori del nostro genere (Accept, Primal Fear, Anvil, Rhapsody of Fire...ecc). Per quanto riguarda l’aspetto live della vostra band, avete la possibilità di suonare nelle vostre zone? Che tipo di pubblico c’è ai vostri concerti? Potete descriverci la tipica atmosfera che si respira nei vostri show? Jason: BIRRA!! Tanta birra! E si, suoniamo tanto nella nostra città. Almeno una volta al mese o quasi. Se non suoniamo in giro è perché stiamo scrivendo nuovi pezzi o stiamo registrando. I concerti a Seattle possono essere noiosi perché non c’è la gente nel mood giusto per una serata, ma se c’è la gente giusta il concerto esplode, c’è gente che sale sui monitor e fa headbenging dappertutto. Su youtube c’è un nostro video dove suoniamo “Evil Has No Boundaries” degli Slayer e il pubblico è davvero impazzito!! Rob: Quando è un concerto in zona (non un tour) di solito l'atmosfera può essere molto calma o sopra le righe, suoniamo in location più piccole, con gli irriducibili fan del metal. Siamo fortunati ad avere un fantastico gruppo di fan e amici a Seattle che ci sostengono e per noi significa davvero tanto. Dal punto di vista delle performance, non siamo il tipo di band che sta lì e non si muove, facciamo molto headbanging e siamo attivi. In realtà, è molto difficile non muoversi soprattutto mentre suoniamo i nostri ultimi pezzi. Prima di chiudere quest’intervista, potete dirci qualcosa sui i prossimi passi della band da qui alla fine dell'anno? Jason: Dopo aver terminato il tour nel West Coast ad ottobre, continueremo a scrivere nuovi pezzi per il prossimo album. Non esiste un vero e proprio piano di ciò che faremo prossimamente o non ci sono scadenze, sta a noi capire quando è il momento giusto per farlo. A parte questo, registreremo una cover di “Cut Loose” per il tribute album degli Anvil “Strong as Steel” entro
il 2013. Rob: Abbiamo parlato molto due mesi fa e deciso che vogliamo continuare a suonare molto e dare alla luce nuovi pezzi senza forzarli troppo. Alcune bad decidono a tavolino di registrare un album o un Ep, noi vogliamo solo che le cose escano fuori naturalmente. Continueremo a scrivere molti pezzi e a suonare molto e quando saremo pronti a registrare, sceglieremo i migliori pezzi e registreremo l’album. Siamo arrivati davvero alla fine, grazie ancora, potreste fare un saluto speciale per i nostri lettori? Jason: vorrei ringraziare tutti i nostri fan italiani per il sostegno avuto in tutti questi anni e spero di incontrare alcuni di voi al Metal Assault festival a Würzburg in Germania. Il mondo è nostro conquistiamolo, la guerra è dichiarata, MORTE AL FALSO METAL!
Sono sensazioni uniche quelle provate durante questa chiacchierata via mail con il chitarrista Anders Hahne per tornare tornare a parlare dei Syron Vanes, formazione svedese artefice di due splendidi album a cavallo fra la prima metà degli '80is in piena era NWOBHM, editi dall'allora attivissima Ebony records, ed il venire a sapere che, nonostante le difficoltà oggettive, la formazione non ha mai cessato di esistere, è per noi vecchi appassionati di certe sonorità vintage, un ulteriore stimolo per andare avanti in questa sorta di percorso a ritroso. Un album nuovo alle porte, e la ristampa ufficiale di quei due album sopracitati, sono stati gli elementi di partenza in questo escursus davvero senza tempo...... Intervista raccolta da: Beppe Diana Ciao Anders e benvenuto sulle nostre pagine, grazie per il vostro sostegno, prima di tutto, quali sono le ultime novità all’interno della band? Potete confermare la presenza di Mats Bergentz dietro le pelli? Ciao Beppe e grazie per avermi dato l'opportunità di parlare dei Syron Vanes. Le ultime notizie sulla band? Ti dico che abbiamo un nuovo album in uscita intitolato “Evil Redux”, con questo album siamo veramente tornati alle nostre radici heavy metal. Abbiamo una track list di ben 13 canzoni, fra le quali abbiamo anche inserito una nuova registrazione del brano “Bringer of Evil” dall'album del 1984 che ha lo stesso nome. Questo è il nostro miglior album di sempre, so che suona come un cliché di marketing, ma abbiamo davvero dato il meglio di noi in studio, parlo sul serio. Confermo quanto hai detto, Mats Bergentz è il nostro nuovo batterista, ed è incredibile! E' stato in tour per un lungo periodo di tempo, ed è perfetto per la band, ci ha dato una nuova dimensione. Forse qualcuno di voi lo ha in altre band come Silver Mountain e Mr Kite. Ok, puoi parlarci della vostra ultima fatica in studio? Avete finito le sessioni di registrazione, o siete ancora in fase di mixing finale? Ho visto il video di “Race me to hell” ed è proprio geniale!!
Grazie, si, pensa che la storia che si cela dietro quel brano è quasi reale, anche perché il chitarrista /cantante Rimbert Vahlstroem è anche un pilota di racing, proprio come potete vedere nel video. Non va veloce solo sul suo manico. Questa canzone e il video sono stati girati per uno show televisivo in Svezia su TV4 Sport, prima che l'album fosse concluso, e per questo è già sul canale youtube da diverso tempo. Abbiamo lavorato sull’album per circa due anni, ed adesso che abbiamo finito, siamo veramente felici. C'è stato un ritardo nella pubblicazione, ne siamo ben consci, ma il fatto è che siamo in attesa di firmare un accordo, che dovrebbe arrivare a giorni. Ed allora visto che ci siamo, dacci qualche info in più!!! Beh, la registrazione l’abbiamo fatta nel mio studio personale chiamato Studios Mixtrak, anche perchè abbiamo deciso di utilizzare il più possibile apparecchiature analogiche. Stiamo utilizzando amplificatori reali, cinque in tutto, non il tipo di amplificatori dei computer. La ragione è semplice, se avessimo fatto tutto in digitale, non avremmo di certo ottenuto quel colore e quella incisività dei vecchi dischi, come se stessimo percorrendo un'altra strada, lo so. Il digitale è ottimo per la sua precisione, ma non ti dà le variazioni casuali come l’analogico che, a
sua volta, rende la musica più interessante a mio parere. Un’altra cosa importante è che ci volevamo allontanare dal suono che impera oggi nei dischi di decine e decine di formazioni odierne!! Penso che oggi ci sono un sacco di buone band, ma le produzione hanno tutte lo stesso suono. Sto producendo e mixando l'album, mentre il mastering è stato fatto da Thomas Eberger a Stoccolma. Sì, capisco, negli ultimi mesi sono uscite le versione ristampate delle prime due opere della band, vale a dire "Bringer of Evil" e "Revenge", innanzitutto come è nato l'accordo con l'etichetta italiana Steelheart records? Pensi che possa essere interessata anche sul nuovo album? Gia' alla fine anche quegli album sono finalmente stati stampati su CD e grazie a Primo Bonali che ha reso il nostro sogno reale e tangibile!!! Un giorno abbiamo ricevuto una email da Primo, che ci chiedeva se volessimo ristampare gli album su CD. La cosa divertente è che una settimana prima dell'e-mail, avevamo deciso di riversare su cd questi due album e pubblicarli noi stessi. Primo avrà sicuramente letto il nostro pensiero, ah ahha. Non abbiamo ancora discusso nulla per il nuovo album. Ma gli abbiamo inviato un paio di nuove canzoni.
Entrambi gli lp sono stati pubblicati all’epoca dalla Ebony record gloriosa etichetta il cui lavoro, in quegli anni, era sistematicamente screditato da molte riviste, e che, nonostante tutto, ha aiutato molte band a farsi conoscere, quali sono i tuoi ricordi? Conservo solo dei buoni del periodo della Ebony. Vedi, avevo solo 18 anni, allora il mondo girava così. Il proprietario Darryl Johnston era un ottimo ragazzo, e nutro ancora un grande rispetto nei suoi confronti e non solo perché ha aiutato un sacco di band a farsi conoscere. Sono sicuro che è anche grazie al suo operato che la scena NWOBHM ha raggiunto quello stato di grandeur che tutti ora conosciamo. Lo studio di registrazione era nella sua casa di Hull in Inghilterra, e mi pare proprio di capire che la maggior parte dei dischi dell’etichetta siano stati registrati proprio lì. I Syron Vanes avevano effettivamente firmato un contratto per cinque album, ma dopo due dischi, abbiamo lasciato la Ebony perché volevamo avere una etichetta più importante. Vorrei anche dire che senza il nostro direttore Ola Nilsson non avremmo mai ottenuto il deal iniziale. Se non mi sbaglio assieme agli EF Band, voi eravate uno delle poche band di pochi non inglesi fra il roster di quest’etichetta, giusto? Quanto dici è corretto, per quanto ne so. Però credo che ci fosse un'altra band svedese, ma è solo un vecchio ricordo!! Fu anche questo il motivo per cui il nome di tutti i membri della band erano mascherati da un gusto anglofono? Si, la maggior parte delle band della NWOBHM erano inglesi e per non intralciare il lavoro dell’etichetta, avevamo deciso di utilizzare dei nomi artistici. Non so se avrebbe fatto differenza utilizzare i nostri nomi di battesimo, anche perchè, all’epoca, la scena svedese non era poi così rinomata come lo è oggigiorno. So che abbiamo ingannato un sacco di fan, sai, ho incontrato un ragazzo che l'anno scorso, dietro le quinte, mi ha detto che ha sempre pensato che fossimo una band inglese fino a quel momento, forse l’ha sorpreso quando ho aperto bocca, ah ahah.
Heavy Metal"? Beh, è strano ascoltare le vecchie canzoni dalle registrazioni originali, e rivivere un sacco di ricordi. Non ascoltavo quei brani da molti anni, mi sono sentito bene, soprattutto orgoglioso del nostro lavoro. Come ben sai, abbiamo registrato un sacco di canzoni demo, ma abbiamo deciso di scegliere le canzoni bonus che nessuno aveva mai sentito prima.
I nostri demo, quelli più heavy, sono stati oggetto di collezione per anni, ed ora sono facilmente scaricabili dal nostro sito web. Una cosa su quelle canzoni, nella maggior parte dei siti dove si possono trovare da scaricare, le nostre demo sono state duplicate nella velocità sbagliata, quindi se sentite una voce tipo “Paperino che urla con il suo culo”, siete pregati di scaricarle dal nostro sito web ufficiale alla giusta velocità. A mia opinione "Bringer of evil" era sicuramente più pesante del vostro secondo tentativo che, invece, mostra una vena melodica anche molto ricercata, sei d'accordo con me? Assolutamente, “Bringer…” era più pesante e credo perché, in generale, la musica fino al 1984, era sicuramente più pesante. Nel 1985 tutto ha iniziato ad essere più melodico, quindi penso che abbiamo istintivamente seguito quella tendenza. Non è stato intenzionale, credimi.
È solo una leggenda che, dopo l'uscita di "Revenge", si erano interessate a voi sia la EMI che la CBS per il futuro della band? Nel 1987 la EMI ha mostrato il proprio interesse, Che cosa hai pensato quando hai riascoltato ma non abbiamo potuto lavorare con loro. Per quanto ne so, con la CBS non ne avevamo le vostre vecchie registrazioni? E mai parlato. soprattutto, perché non avete aggiunto come bonus il primo demo "If you prefere
So che è difficile da spiegare, ma è stata questa la ragione che sta dietro allo split della band? Ed inoltre, è vero che, prima di essa, l 'americana Azra record International, si mosse per portarvi sotto le sue ali? Vedi, i Syron Vanes non si sono mai veramente separati, abbiamo cambiato solo alcuni elementi nella formazione un paio di volte. Con la Azra si ripete la stessa storia della EMI, non abbiamo potuto lavorare con loro!!! Ok Anders, ritornando ai giorni d'oggi, so che nel 2011 la band è stata invitata al festiva internazionale Headbanger Open Air in Germania, qual è stata la reazione del pubblico durante il vostro spettacolo? E 'stato splendido, il concerto è andato bene e credo che il pubblico abbia reagito nello stesso modo, ne siamo sicuri. La più grande sorpresa è stata al momento di incontrare e salutare i nostri fan, e vedere quanti nostri vinili ancora giravano che poi abbiamo dovuto firmare. Molti di loro custodivano gelosamente quei dischi da anni e improvvisamente hanno avuto l'opportunità di farseli autografare. Questo è stato assolutamente uno dei grandi momenti della mia vita. . Pensi che avrete la possibilità di fare qualche altro spettacolo dal vivo di supporto alla vostra ultima release? Si, per quanto mi riguarda mi piacerebbe suonare dal vivo per il reso della mia vita, per me concepire musica e fare concerti è ciò che mi appaga di più. Siamo sicuri di andare in tour per supportare il nuovo album, questo è certo!! Tutto questo tempo passato on the road, ha cambiato la tua visione della musica dai tuoi inizi fino ad oggi? Questa è una domanda difficile, ma penso che lo spirito alla fine sia lo stesso, e la musica è cambiata, ma si può ancora sentire che si tratta dei Syron Vanes. Stiamo facendo canzoni nello stesso modo, le prove sono uguali. Le registrazioni più recenti hanno un suono migliore e forse suoniamo ancora meglio di prima. Questo è un buon segno. La musica è maturata come noi, ma siamo ancora gli stessi ribelli di trent’anni fa. Ok Anders siamo alla fine, quindi ... Grazie Beppe, grazie tanto! È stato molto divertente parlare con te.
Emozionante, il come back discografico dei romani Martiria si porta dietro sentimenti e stati d'animo che ci trasportano per mano in un vortice di infinite sensazioni che fluiscono con lo stesso ardire con i quali poi vengono trasposti su pentagramma, attraverso un viaggio onirico in dieci tappe tappe fondamentali, che hanno come teatro la storia della città eterna per antonomasia. Ed il nuovo “Roma S.P.Q.R” è un disco che, nel complesso, si trascina dietro ben più di una novità, prima fra tutte l'ingresso del nuovo singer Freddy, che va a sostituire lo storico Rick Anderson, con il quale la band ha deciso d'intraprendere questo nuovo ed entusiasmante nuovo percorso musicale...... Ciao Andy, ti do il benvenuto sulle pagine di Graveyard Symphony, allora, il nuovo cd dei Martiria è stato pubblicato solo da qualche settimana, puoi dirci qual'è lo spirito che aleggia all’interno della band alla vigilia della partenza di questa nuova avventura? Andy: Ciao Beppe, beh…come al solito, grande emozione e curiosità. L’uscita di questo nuovo album ci rende ancor più ansiosi di conoscere le impressioni di pubblico e critica; questa volta non si tratta soltanto di una nuova produzione musicale, ma anche di un cambio importante di line up e sappiamo che questo può generare diverse reazioni. Ma sai, quando abbiamo fatto ripartire il progetto, nel 2003, doveva essere qualcosa di non vincolato a nulla, quindi siamo in tutti i casi fieri ed orgogliosi di quel che abbiamo fatto per questo nuovo CD! Ed, ovviamente, speriamo che chi ci segue la pensi come noi. Vuoi presentarci il nuovo vocalist?.... puoi spiegarci come mai utilizza solamente il nome di battesimo? Avete in qualche modo voluto aumentare il mistero attorno alla sua entrata in gioco? Andy: Freddy è un caro vecchio amico. Abbiamo suonato insieme per anni, cover di tutti i tipi, fino a circa una quindicina di anni fa. Quando abbiamo preso la decisione di sospendere l’attività con Rick, abbiamo provato molti cantanti, ma la scena attuale italiana nella stragrande maggior parte dei casi propone cantanti fotocopia di Dickinson o Tate, ecc. Non poteva essere uno di quelli il nuovo singer dei Martiria! E non volevamo una copia di Anderson, ma qualcuno che avesse una propria personalità, una timbrica riconoscibile e che rappresentasse un cambiamento netto. Cosi, dopo mesi (perché veramente sono passati mesi!), abbiamo ricontattato Freddy, proponendogli il nostro progetto. Erano diversi anni che Freddy non cantava, quindi ha valutato con estrema attenzione la proposta, però si è reso conto subito che si trattava di una cosa importante ed alla fine ha accettato. Non ci sono grandi misteri sul nome che utilizza, semplicemente come noi, fa un lavoro particolare per il quale preferisce evitare di utilizzare il canonico nome e cognome. Ok, a parte la sofferenza del distacco con Rick, ho capito che lo avete fatto soprattutto per incrementare il versante live della band, ma dopo ben quattro album, non ti sembra di aver fatto una scelta troppo tardiva? Andy: Può darsi... anzi sicuramente agli occhi di chi ci segue musicalmente parlando - può sembrare che sia così, ma il gruppo ha seguito un percorso lungo, e molte
scelte sono state dettate dalla necessità e dalle contingenze. L’aspetto live è sempre stato molto importante nella nostra attività musicale, per anni abbiamo continuato a suonare cover, poi ad un certo punto abbiamo preferito provare a rendere i Martiria qualcosa di più di un progetto da studio. Quello che è certo è che era un’evoluzione necessaria, soprattutto dopo 4 album. Marco: Anche perché la situazione attuale del mercato musicale – mi riferisco allo scaricamento selvaggio ed ai lettori mp3 sovraffollati di pezzi musicali tirati giù perché-ègratis che non verranno mai davvero “ascoltati” - penalizza fortemente i gruppi di studio. Internet è diventato un mare magnum dove l'offerta di gruppi musicali supera quasi quella di potenziali ascoltatori... se c'è (se) ancora un po' di spazio per farsi sentire, sicuramente sta negli eventi live. Non è che lo sappiamo da oggi, ma è soltanto da oggi che possiamo, effettivamente, muoverci in questa direzione. Ma poi, tardi perché? Finché gli Stones restano sul palco, possiamo farlo anche noi! (Andy, mi raccomando di mettere in valigia il defibrillatore...)
Quindi mi fate capire che “Roma S.P.Q.R.” rappresenta il tipico esempio del disco di rottura che sancisce la fine di un capitolo della vostra carriera, per aprirne uno totalmente nuovo, è veramente così? Andy: Mah…non la vedrei cosi categorica. Diciamo innanzi tutto che “Roma S.P.Q.R.” è un lavoro che da continuità ad un iter musicale che si era interrotto con “Time of Truth”. Come spiegato altre volte, “On the way back” è una riproposizione di brani scritti e concepiti negli anni '80, certo parzialmente rimaneggiati ma, comunque, fuori continuity. Ovvio che, più che mai, questo cambio di line up crea uno stacco rispetto ai precedenti lavori, ma ti assicuro che musicalmente è semplicemente un upgrade lineare. Marco: Esatto, andando a riascoltare quel che abbiamo fatto in questi anni, è evidente un cambiamento continuo (direi una evoluzione). Ogni lavoro contiene elementi nuovi e differenti, senza però perdere di vista quello che il … marchio di fabbrica della band. Questo Roma S.P.Q.R., però, è di gran lunga il lavoro più complesso tra quelli fatti finora. Sia dal punto di vista dei testi che, soprattutto, da quello musicale. Come se la band avesse raggiunto una nuova maturità. Ma non lo vedo affatto come un punto d'arrivo quanto, piuttosto, come l'apice della rincorsa, prima del salto. Non credo siamo mai stati così tesi e determinati. Speriamo solo di atterrare sul morbido :) Capisco, a parte il precedente “On the way back” che raccoglieva brani concepiti dalla band nei suoi primi anni di esistenza, mi sembra di capire che il nuovo album arrivi soprattutto a caratterizzare una certa continuità che, da qualche anno a questa parte, ha caratterizzato il vostro sentiero discografico… Andy: Esatto. Lavoriamo disco per disco con idea ben precisa da seguire. “Roma S.P.Q.R.” è un disco che avevamo in mente da diversi anni, come tutte le nostre produzioni è stato voluto cosi come lo senti. Una particolarità della band è quella che da sempre vi lega all'amico/scrittore Marco Roberto Cappelli da tempo immemore sorta di “paroliere” ufficiale della band, nonché quinto membro effettivo dei Martiria, mi incuriosisce il vostro modus operandi, di solito nasce prima il testo, e poi la musica, o viceversa? E quanto è difficile dover adattare l’uno all’altra? Andy: Si, Marco è a tutti gli effetti
il quinto membro della band ed ha anche un ruolo fondamentale, diciamo che negli anni con lui si è creata una alchimia artistica che ci permette di lavorare alla nostra musica in grande semplicità. Abbiamo un iter lavorativo piuttosto standard: generalmente si comincia confrontandoci su quelle che possono essere le tematiche da trattare (su un album o, nello specifico, su un brano), poi io gli invio dei provini con delle linee melodiche sulle quali costruisco una “scansione metrica sillabica”. Su questa struttura Marco crea il testo che viene poi, se necessario, modificato in fase di rifinitura degli arrangiamenti. Ovviamente il percorso si modifica quando parliamo di concept; visto che, in questo caso, partiamo da temi ben definiti sui quali lavoriamo parallelamente, lui per quanto riguarda il testo, io per costruire una musica adatta al tema. Marco: Questa cosa del tempo immemore mi fa sentire un po' vecchio. O forse è il colpo della strega... In verità è sempre difficile capire perché un meccanismo funzioni. Forse non è neppure saggio indagare oltre. Anni fa avevo sviluppato una passione per gli orologi meccanici e ne ho rotto più di uno cercando di lubrificare il meccanismo. Due cose però le ho imparate: che non sarei mai diventato un orologiaio e che,
finché le lancette si muovono a tempo, è meglio lasciarle stare. Si, infatti, ma di solito ai singer lasciate il modo di adattare la loro musicalità intrinseca ai testi, oppure siete alquanto rigidi nella vostra visione personale di ipotetici Mogol/Battisti in salsa epic metal? Andy: Nessuna rigidità. Ogni musicista all’interno della band ci mette del suo e guai se non fosse cosi. Nello specifico il singer si trova davanti una base con una linea melodica precisa e un testo. Ma dato che né io né Marco siamo dei cantanti, i piccoli aggiustamenti metrici o melodici spettano al cantante. Questo accadeva con Rick ed oggi accade con Freddy. Mi piacerebbe sollazzare le orecchie del pubblico con i miei gorgheggi strazianti, ma ho ancora un po’ di lucidità quindi evito…non è detto che questa possa essere l’evoluzione del futuro dei Martiria, ah ahahahahha!! Ah, ahah, ok mi arrendo!!! Leggendo il titolo del disco, si può facilmente evincere che lo stesso sia una sorta di concept album nel quale, le liriche ed la musica si uniscono in maniera univoca, adesso non voglio chiederti di farci un’analisi dettagliate dei testi, ma se ci puoi fare una panoramica, te ne sarei grato…. Andy: Prima di lasciare la parola a Marco, posso dirti che musicalmente mi sono orientato su atmosfere molto più epiche e dinamiche rispetto agli altri album. Ci doveva essere più energia in questo lavoro. Cosi una volta decisi gli argomenti da trattare su ogni pezzo con Marco, mi sono messo a lavoro. Di questa esigenza ovviamente ne abbiamo parlato con tutti gli altri, quindi tutti abbiamo lavorato in questa direzione. Marco… Marco: … dunque, quanto tempo abbiamo? Forse è meglio che ci mettiamo seduti. Ovviamente sto scherzando, ma va detto che questo Roma S.P.Q.R. è stato un album
estremamente faticoso da costruire, ma anche divertente, e stimolante. Confrontandomi con personaggi e miti che hanno affascinato musicisti, scultori, pittori, poeti e scrittori per secoli, mi sono sbizzarrito nel cercare fonti e riferimenti e ad infarcire i testi di doppi (e tripli) piani di lettura, citazioni ed ammiccamenti che rappresentano una vera e propria sfida per gli ascoltatori più attenti. Senza entrare nel dettaglio delle singole canzoni, possiamo considerare questo album come una collezione di istantanee che spaziano dalla fondazione di Roma (Tale of two brothers – titolo dickensiano per la mia personale interpretazione del fratricidio più famoso della storia, con buona pace di Caino e Abele) alla caduta di Costantinopoli. Esattamente come accade in certe foto d'autore in bianco e nero, che riescono a congelare un evento o un momento storico in un singolo fotogramma, nessun dettaglio, per quanto appaia casuale, è realmente tale. Alcuni personaggi diventano secondari rispetto alla storia che abbiamo deciso di raccontare, quasi una scusa, altri appaiono e riappaiono legando assieme i vari testi con un filo sottile ma tenace. Così può accadere che la spada calibica di Giulio Cesare sopravviva alle Idi di Marzo per ricomparire misteriosamente tra le nebbie della Cornovaglia. In alcuni casi ho seguito la storiografia canonica, più spesso ho preferito affidarmi a suggestioni letterarie (o cinematografiche o pittoriche) che vanno da Shakespeare a Virgilio, da Valerio Massimo Manfredi a Stanley Kubrick. Perché quando un avvenimento attraversa tanti secoli, ciò che rappresenta o ha rappresentato, diventa più importante di ciò che, effettivamente è successo. E non importa se nessun indovino ha mai ammonito Cesare, ricordandogli che le Idi di Marzo ancora non erano ancora finite, ciò che conta è che quella battuta di Shakespeare è perfetta oggi come quattrocento anni fa e che, per quattro secoli, ha affascinato, commosso, emozionato spettatori di ogni età, razza e condizione sociale. Ma non ci sono solo i grandi della storia in questo disco, tra Cesare e Nerone, tra Romolo e Attila, trovano posto semi-dimenticati
studio Marco Ruggeri. Alcuni brani presentano degli interessanti inserti folkloristici ed alcune atmosfere dal vago sapore progressivo, mi sbaglio? Andy: mi fa piacere che tu abbia carpito queste sfumature. Come detto precedentemente l’album suona molto più epic, più heavy nel suo complesso; ma non c’è nulla da fare, le influenze prog, celtic, operistiche alla fine dovevo trovare il modo di inserirle, d’altronde credo che abbiano contribuito un pochino a rendere riconoscibile il sound dei Martiria negli anni. Ecco perché, anche in questo nuovo album, sono presenti cori, cambi di atmosfera, passaggi acustici e molti riff diversi. Quali sono le aspettative che avete affidato a questo primo vagito musicale? Come pensi possa essere accolto dai vostri fan? Andy: Spero si accolto come gli altri. Ogni volta che si produce musica si vive nella speranza che il prodotto realizzato incontri il favore del pubblico, non fa eccezione questo album. Magari in questo caso, c’è un pizzico di emozione in più visto il cambio dietro il microfono, ma siamo soddisfattissimi di quel che abbiamo realizzato quindi pronti a tutto! Ahahahahah!!! Per la provincialità e l’ottusità dell’ascoltatore medio italiota, a livello heavy rock, siamo e saremo sempre un paese di serie B zona retrocessione, pensi che prima o poi questo statement cambierà, o siamo condannati a compiacerci fino alla fine? Andy: A mio parere dipende tutto dalla cultura che assorbiamo crescendo, quella che viene dalla società che ci circonda. E, purtroppo, non c'è molto da aggiungere. La linea di comunicazione che abbiamo coi canali convenzionali (radio, televisione, ecc) è completamente pilotata dalle grosse label che la fanno da padrone ed impongono un prodotto assolutamente “standard”. Con l’avvento di internet questa costruzione artificiosa sta cominciando a crollare (vedi i pianti delle majors per le mancate vendite dei CD ecc.), ma siamo ancora in una fase di confusione globale. Non vedo in giro la capacità (o la voglia, o il tempo) di approfondire le proprie conoscenze in generale, quindi anche sotto il profilo musicale; e l'offerta caotica e sterminata del web spinge ad allontanarsi ancora di più da tutto quello che è fuori “standard”, non facilmente categorizzabile. Ma credo (spero) che le cose sotto questo punto di vista stiano migliorando anno dopo anno. Inoltre, la storia si ripete ciclicamente e credo proprio che tra breve vedremo una nuova ondata heavy, legata a vecchie e nuove sonorità. E' vero che la nostra penisola non è mai stata altamente ricettiva nei confronti delle sonorità dure, ma esistono dei veri cultori del genere che possono fare da elemento trainante per il resto del pubblico.
Ok Andy, siamo alla fine, ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato, ti lascio campo libero…. Andy: Bene, grazie a te bibliotecari bizantini e misteriosi vescovi perduti Beppe che ci concedi sempre grande spazio e in labirintiche catacombe (Callistus Wake). soprattutto grazie a chi continua a supportare Ancora una volta, i Martiria non sono una band tutta la scena rock e metal italiana. Questo per accumulatori di mp3! movimento è pieno di persone/musicisti che ci mettono l’anima e fanno grande sacrifici per Curiosità, come mai le parti di batteria ed il creare e far conoscere la propria musica. Invito flauto sono state registrate in un altro tutti coloro che hanno voglia di seguire o studio rispetto al resto degli strumenti? sperimentare nuove realtà a supportare al Andy: perché Umberto è di Avellino, quindi era massimo (comprando Cd e assistendo ai live) la più agevole per incastri lavorativi e familiari scena italiana, sono sicuro che troveranno registrare le parti di batteria e di flauto (suonate tantissime nuove realtà in grado di conquistare dalla moglie di Umberto Maria Luisa) nello studio le loro emozioni! Come diceva il grande Ronnie dove generalmente lui lavora. Inoltre dopo il James : “Long live Rock’n’roll!” precedente lavoro, mi era piaciuto tantissimo il modo di lavorare del proprietario e fonico dello Intervista di Beppe Diana
Senza parole!!! Già, esprimere la stima ed il rispetto che noi tutti noi amanti di una certa frangia della musica dura, nutriamo per questa istituzione della scena tricolore, potrebbe risultare alquanto effimero, anche perchè, da sempre, i Wotan rappresentano non solo la quintessenza dell'epic metal più puro ed intransigente, ma anche la dimostrazione più tangibile che, la forza di volontà, unita alla sagacia, ed alla determinazione messe in gioco in venticinque anni di onorata carriera, sono il sinonimo di una solida reputazione underground che va ben oltre i patri confini. Il nuovo “Nibelungenlied” è alle porte, al chitarrista della band Mario DeGiovanni il compito di introdurci quest'ennesimo avvincente capitolo discografico della band....
Intervista di Beppe Diana internet è certo una comodità in più ma a mio avviso non deve sostituire la vendita tradizionale, una cosa non esclude l'altra e possono vivere bene parallelamente ) e credimi il non poter soddisfare le richieste della gente è la cosa più frustrante. Perfino un negozio di Milano specializzato come il Mariposa, ha avuto parecchie richieste del cd, ma non ha mai avuto nemmeno una fornitura. Sembra una barzelletta in tempo di crisi, ma è cosi. Va beh potrei continuare per ore, “Bridge to Asgard” lo consideriamo un'uscita " incompiuta ", una sorta di uscita fantasma, sia perché è proprio invisibile sia anche perché, formalmente che legalmente, non esiste proprio. Presto verrà ristampato in una nuova versione, ma su questo voglio tornarci dopo. Inutile dirti che il prossimo imminente lavoro non avrà niente a che vedere con la My Graveyard. Ok, capisco, comunque per tutti noi “Bridge of Asgrd” era un mini cd che avevamo visto come un ipotetico antipasto per un imminente album che, invece, non vedrà la luce prima del prossimo anno, come mai questa scelta? Ciao Mario e grazie di cuore per il tempo che ci stai volendo dedicare, partirei subito con la prima domanda, qual è lo stato attuale della band in questo periodo si apparente stasi mediatica? Ciao Beppe, grazie a te per l' interesse, fa piacere vedere che gente come te abbia mantenuto viva questa passione da tutti questi anni.... mi ricordo una tua intervista o recensione del nostro secondo demo risalente a oltre 12 anni fa ! Attualmente siamo in fase di pre-produzione delle nuove canzoni, prima di entrare definitivamente in studio ad inciderle ( le registrazioni sono previste per gennaio ). Non vediamo l'ora di avere il prodotto finito, sia perché lo consideriamo il nostro capolavoro e anche perché cosi riprenderemo l'attività live, che avevamo un po' interrotto in questi ultimi due anni proprio per concentrarci maggiormente sulla composizione dei nuovi pezzi. Ok, capisco, dunque il vostro ultimo step discografico è stato pubblicato solamente qualche mese addietro, quindi è logico che ti chieda che genere di riscontri avete ottenuto da “Bridge to Asgard”, visto che segnava il cambio di etichetta in favore della nostra My Graveyard Production? Siete soddisfatti del lavoro di Giuliano?...e sempre se non è troppo, pensi che in futuro la vostra collaborazione possa rinnovarsi?
“Bridge to Asgard” è un lavoro che noi avevamo, ed abbiamo, molto a cuore. Abbiamo deciso di pubblicarlo per il semplice motivo che avevamo dei pezzi che non rientravano nel progetto del nuovo concept album, canzoni che se non pubblicavamo rischiavano di andare perdute, come appunto “Bridge to Asgard”, “Goyatla” o “Lone Wolf”. E anche per non far passare troppo tempo tra le due uscite discografiche. Diciamo che se il prodotto fosse stato promosso, supportato e valorizzato un minimo, sarebbe stato meglio. Perchè non è avvenuto niente di tutto ciò. E' un prodotto fantasma, che quasi non esiste, se non in qualche bancarella delle fiere specializzate o su ebay. E aggiungo che a tutt’oggi noi non abbiamo ricevuto alcun contratto da parte di Giuliano della My Graveyard.... Siamo tutti profondamente delusi, mi spiace dirlo ma è cosi. E non per una questione economica, ma di rispetto. Essere presi per il culo non è mai bello, soprattutto da gente che fino a qualche anno prima ritenevi potesse essere la persona giusta per poter portare avanti i nostri lavori, anche futuri. Abbiamo ricevuto personalmente, tramite mail e face book, non so quante richieste di dove poter comprare il CD, di gente che non compra via internet o che non ha paypal ( perché sembrerà strano, ma nel 2012 e aggiungo per fortuna, non tutti comprano solo esclusivamente via internet;
La scelta è stata pressoché obbligata in quanto molte canzoni erano già state scritte prima dell' uscita di “Bridge to Asgard”, ma non tutte, anzi ne abbiamo anche aggiunte altre per poter esprimere al meglio il concept, cosi i lavori si sono dilungati un po' e i tempi si sono inevitabilmente dilatati, complice alcune sfighe personali tipo quando il batterista si è rotto una mano e siamo dovuti star fermi un po'. Ottimo, quindi mi fai capire che il songwriting per “Nibelungenlied” è già in fase avanzata, vero? Reminiscenze scolastiche mi hanno ricordato che la "Canzone dei Nibelunghi" è un vecchio poema epico apparso per la prima volta nel XIII° secolo in terra di Germania, una passione questa, che vi portate dietro dai vostri esordi fin dalla scelta del monicker Wotan, ce ne puoi parlare? Si, siamo sempre stati affascinati dai poemi epici, e Vanni in particolare - l'autore dei testi di tutte le canzoni dei Wotan - oltre che appassionato è un vero e proprio studioso della materia.La " Canzone dei Nibelunghi " è un progetto al quale stiamo lavorando da anni, Vanni me ne parlava fin dal 1997 ! Si, anche perché lo stesso Richard Wagner basò la sua celebre tetralogia “L'anello del Nibelungo” proprio sull’intero poema.
egualitari ed individualisti , infatti combatterono strenuamente per non farsi assoggettare dall’Impero Romano. Lo stesso vale per la figura di Wagner , nel 1849 fu sulle barricate della rivoluzione insieme al maestro del pensiero anarchico Bakunin e fu arrestato dalla polizia per sedizione ma il suo nome ancora oggi è legato ai bui momenti della Germania nazista, di certo non ne sarebbe felice . Ci da molto fastidio essere accomunati a questo o altri tipi di pensiero politico , mi ricordo anche sul nostro primo sito dove c'era una sorta di guestbook che dovemmo chiudere perchè ci scrivevano anche pseudo nazisti del cazzo. , in Italia c'è molta Si, e infatti considero questa opera di Wagner la sua migliore. Se chiudi gli occhi e ascolti Sigfried ignoranza in materia, basta appunto una frase, un monicker o una spada per essere associati Funeral March ti sembra di vivere in un'altra politicamente. Noi tutti detestiamo quando la dimensione.... musica Metal viene associata alla politica di Metal e classica, da sempre un binomio che qualsiasi tipo, la politica non deve entrare nel si lega in maniera indissolubile, tanto da far mondo dei Wotan se qualcuno vuole far politica vada altrove , perciò tengo a precisare una pensare che, l’heavy metal sia proprio la volta per tutte che i Wotan sono un gruppo musica classica del ventunesimo secolo, tu totalmente apolitico. come la vedi? Non posso che esserne d'accordo. Sull'argomento binomio metal/classica si sono spesi già fiumi di parole, basti pensare ai Manowar o a Malmsteen e ancora prima ai Deep Purple. Poi chiaro ognuno con le proprie influenze e correnti, dal barocco ( mi vengono in mente i Rhapsody ), al neoclassico ( il già citato Malmsteen ,tutta la schiera di guitar hero degli anni 80 ma anche gli Stratovarius) appunto a Wagner ( e qui è inevitabile citare i Manowar più epici, quelli di Secret of Steel, March for Revenge, Battle Hymn e via dicendo ). Tornando all’album, mi pare di capire che, anche questa volta, darete ampio risalto alle liriche di ogni singola traccia, espediente questo che mi lascia presagire che, dietro alla stesura dei testi, c’è un lavoro di studio ed analisi approfondito, dico bene? Si, come ti dicevo Vanni è davvero " dentro " questo poema epico, ogni canzone rappresenta un episodio, abbiamo cercato di far emergere, gli episodi più significativi e importanti se no appunto invece che un doppio ci voleva minimo un quadruplo in stile Wagner ! Domanda pungente, credi che qualcuno possa trarre facili conclusioni legando il motto “wotan mit uns”/Richard Wagner/Germania, e possa accusarvi di essere schierati a livello politico? No, te lo chiedo solo perché, come si dice in questi casi, la mamma del bimbo minkia italiota è sempre incinta.. Vanni: Questi accostamenti sono superficiali e ci urtano parecchio perchè denotano che ancora esistono certe distorsioni della storia. Per esempio il “Nibelungenlied “ il Canto dei Nibelunghi, viene spesso travisato, è un bellissimo poema epico– cavalleresco del 1200 (ispirato ad una leggenda più antica) ed è un classico esempio del romanzo cortese medievale nella cui vicenda possiamo trovare tutti gli argomenti caratteristici del genere : l’etica cavalleresca , l’amore non corrisposto , la lealtà e il senso dell’onore, niente a che vedere con le idiozie ideologiche del nazismo che in passato ha manipolato la storia a scopi propagandistici con risultati devastanti. Ancora oggi c’è qualche idiota che accosta le culture degli antichi popoli nordici al nazismo, dimostrando quanto poco conosce la storia, perché questi popoli sono quanto di più lontano c’è da questa ideologia razzista, per esempio i vichinghi avevano un vero e proprio parlamento chiamato “Allthing “ e mai si sarebbero fatti assoggettare come uomini liberi da un regime totalitario come quello del Reich , gli stessi antichi germani erano molto
Ok, ottimo, a livello di arrangiamenti e di atmosfere, che genere di difficoltà avete trovato nel dover amalgamare un album che doveva seguire un certo filo logico anche a livello strumentale? Questa in effetti è stata la fase più complessa. Mentre i testi erano già in gran parte pronti in quanto già scritti da Vanni in precedenza musicalmente dovevamo partire da zero. Alcuni pezzi hanno avuto subito una sorta di magia e nel giro di due - tre prove si sono amalgamate subito melodie e armonie, in altri abbiamo lavorato tantissimo per cercare di dare quella giusta atmosfera. E' un album molto complesso e variegato, sono 19 tracks "vere " senza nessun filler, intermezzo, intro, narrazioni. Tutte sempre nel nostro stile, forse questa volta, per rendere al meglio le canzoni, abbiamo calcato di più la mano sul lato prettamente epic. Le canzoni forse sono meno solari, ma hanno comunque tutte una certa spiccata melodia, componente fondamentale della nostra musica. Anche a livello di arrangiamenti questa volta abbiamo speso più energie, curando meglio ogni dettaglio. Ok, capisco, come mi anticipavi, il disco uscirà nei primi mesi del 2013, una anno molto importante per la band perché segna il venticinquesimo anni di attività, essendo la formazione on the road dal lontano 1988, un traguardo niente male…. Si, il disco, che ricordo sarà inevitabilmente un doppio, dovrebbe uscire in tarda primavera, se tutto fila liscio. E voglio ricordare che uscirà anche una Limited Edition ( alla quale sta già lavorando una nostra amica disegnatrice ) con la storia illustrata del concept : una sorta di booklet illustrato a tavole con gli episodi più salienti. In effetti il 2013 rappresenta il 25° Anniversario dalla nascita della band. Anche se le produzioni discografiche si sono sviluppate negli ultimi dieci anni e il nostro primo cd “Carmina barbarica” è solo del 2004 non vanno dimenticati gli anni dei demo e dei numerosi concerti fatti negli anni passati. E guardandosi indietro, nonostante i tanti calci nel culo presi, sono molte di più le soddisfazioni che le delusioni. Non voglio fare un elenco, ti dico solo che l'aver suonato in praticamente tutta europa in questi anni ci ha dato emozioni ogni volta uniche. Anche perché siamo un gruppo molto affiatato di
amici prima ancora che di musicisti, e quindi l'elemento " funny " alla "Amici Miei " per intenderci, è sempre presente. L'aver condiviso il palco con artisti dei quali siamo prima di tutto fans ( Virgin steele, Riot etc ), l'aver jammato on stage al Keep It True Revelation con Ross the Boss... tutte cose che non hanno prezzo. E speriamo vivamente che dall'anno prossimo possiamo ritornare a suonare in Italia in contesti decenti. Cosa c’è di vero sul fatto che proprio il prossimo anno usciranno per l' occasione delle ristampe in edizione limitata dei vostri primi lavori?.....avete in mente di arricchirli con del materiale bonus? In effetti è più che un'idea. Vogliamo cogliere l'occasione del 25° Anniversario per ristampare tutti i nostri cd, in primis perchè non è che si trovino facilmente, poi perchè vogliamo arricchirli di informazioni etc. Noi abbiamo i diritti di tutti i nostri pezzi , cosi abbiamo totale libertà di poter fare un po' quello che vogliamo con le passate produzioni. Il primo ad essere ristampato sarà ovviamente “Bridge to Asgard”, di modo che la gente potrà finalmente acquistarlo. Sicuramente Bridge to Asgard uscirà con una o due bonus tracks per le quali stiamo già lavorando, e , sfruttando le sessions di registrazione del nuovo concept non faticheremo a incidere uno o due pezzi in più. Sarà l'edizione completa e definitiva. “Epos” abbiamo idea di ristamparlo magari in digipack e con una cover differente, mentre su “Carmina…” il lavoro sarà un po' più complesso perché vorremmo rimettere mano al master e rieditarlo rimasterizzato e magari remixato con dei suoni migliori .... Di progetti ne abbiamo molti come vedi ! Si, ho notato, senti una cosa, tracciando una linea di demarcazione sul vostro passato, possiamo asserire che i Wotan sul versante live hanno sempre preferito percorre sentieri diversi dal resto delle altre formazioni di casa nostra, pensi che questo vostro modo di concepire l’aspetto più importante per un musicista vi abbia portato più “problemi” o gratificazioni? Mah, forse problemi. A livello di visibilità di sicuro. Però non mi piacciono quei gruppi che suonano sempre a ogni occasione, si viene a perdere un po' l'attesa dell'evento del concerto. Sinceramente se un gruppo suona tutti i mesi nelle stesse zonem a me rompe i coglioni. Si, mi rendo conto che, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo suonato davvero poco dal vivo. Un po' per scelta nostra (non siamo una band con dei profitti, non abbiamo la scimmia che hanno ad esempio molte cover band di trovare sempre una data tutte le settimane per poter portare a casa la pagnotta) un po' per certe
situazioni davvero al limite, ci è capitato diverse volte - e mica 20 anni fa - di suonare nel pub o nel locale a 20 km da casa magari di martedì sera davanti a 30 persone e sentire pure le lamentele del gestore del locale a fine concerto perché c'era poca gente (eh si perché il suonare a gennaio di martedì sera con 5 gradi sottozero invoglia molto la gente a muovere le chiappe,
chissà perché poi però di venerdì sera o di sabato sera fanno suonare sempre gli stessi gruppi paraculi di cover di Ligabue o di Vasco. Roba da vomito). Quindi è una questione anche di situazioni, se c'è l'ambiente giusto e il contesto giusto non ci siamo mai tirati indietro a suonare in Italia. Anzi...Dopo l' uscita del cd ci concentreremo maggiormente sugli eventi Live, questo è certo. Dalle prime registrazioni amatoriali al nuovo album che è in procinto d'uscire, come pensi sia cambiato in tutti questo lasso di tempo il vostro modo di rapportarvi alla musica suonata e concepita? Domandona Beppe, potrei dilungarmi per ora qui..... A livello prettamente strumentale ti posso dire che siamo migliorati tutti parecchio, devi sapere che nessuno di noi ha studiato musica, siamo tutti autodidatti, però sentendo le registrazioni di vecchi concerti e sentendo quelle di adesso il miglioramento è sensibile. A livello invece di concepire musica, che è forse la cosa più importante, anche qui mi sento di dire che c'è stato un miglioramento netto. Le prime canzoni composte sono un po' diverse da quelle che abbiamo composto ultimamente. Sono forse più articolate, sicuramente più curate negli arrangiamenti. Non voglio dire migliori o peggiori, semplicemente diverse. C'è stata un'evoluzione sicuramente pur mantenendo una forte matrice di stampo heavy metal classico o epico come lo si vuol chiamare. Non abbiamo paura nel 2012 a comporre un pezzo musicalmente in MI/RE/DO, non ce ne frega niente di queste critiche. Per me se un pezzo ha la melodia giusta e il mood giusto non deve guardare in faccia a nessuno, ne al presente ne al futuro e men che meno al
passato. Non sono per le innovazioni in questo sono altre per me.... Sono aver suonato da soli genere di musica. Non è facile spiegare in poche ad Oslo in Norvegia e finito lo show aver parole questo concetto. incontrato e conosciuto due ragazzi tedeschi che erano venuti apposta ad Oslo per assistere al Quant’è difficile portare avanti una realtà nostro concerto. musicale come la vostra in un paese dove il successo/riconoscimento arride sempre e Si, anche perché, nonostante tutto, negli comunque ai soliti due/tre nomi? ultimi anni abbiamo assistito al fiorire di un vero mugolo di giovani formazioni dedite anima e cuore alla causa del true metal, secondo te quali sono le formazioni nostrane da tenere particolarmente sotto osservazione? Ti devo dire che non seguo molto la scena attuale (italiana e non), non so darti dei pareri su molte bands italiane che conosco solo di nome. Ho avuto modo di sentire, anche live, gli Aeternal Seprium, una band davvero valida.
E' solo la passione per la musica che ci fa portare avanti tutto. E l'affetto dei fans. Nient'altro, siamo consapevoli - come lo eravamo agli inizi - di tutto il sistema e del business che ci sta dietro, e se vuoi suonare questo genere, in primis in Italia sei tagliato fuori. Ma anche in tutto il mondo.... I pochi gruppi heavy metal che vanno avanti sono quelli storici e con un certo nome, gli altri sono rilegati a suonare ai vari festival ultraspecializzati e ultraunderground. Che siano Manilla Road, Doomsword o Wotan poco importa. Tutti gruppi che vanno avanti per pura passione di questo genere musicale. Ma le gratificazioni
Nibelungenlied Track by Track – Mario DeGiovanni
Non si può parlare di Wotan senza nominare il popolo ellenico, ricevete ancora richieste per apparizioni live da quelle parti? Si per fortuna da quelle parti non smettono di osannarci.... abbiamo davvero tanto tanto seguito, infatti siamo già d'accordo con un promoter (che ci ha organizzato gli ultimi eventi live in Grecia) di fare un tour di 5/6 date dopo l'estate.... Ok Mario, siamo alla fine, concludi l’intervista come vuoi…. Beppe, un grazie di cuore per l' intervista e lo spazio dedicatoci, ormai in Italia siete in pochi a portare avanti da cosi tanti anni questa passione, un po' come noi. Non vedo l' ora di farti ascoltare i nuovi pezzi, ti farò avere il cd non appena sarà tra le mie mani ! Per avere news sulla band controllate la nostra pagina Facebook perchè attualmente è l' unica cosa attiva gestita da noi... Un saluto a tutti.
voce la canzone diventa una furia. Tra le più veloci del disco ( siamo a 180 di mentronomo se ben ricordo ). Una furia epica. Dealdy Challenge : up tempo molto veloce con un bel chorus epico.
The Land of the Nibelungs : è l'opener, la prima canzone composta per questo cd ( era praticamente già pronta nel 2007 - l'abbiamo comunque arrangiata meglio dopo ) parte con un riff di chitarra per evolversi in una cavalcata mid tempo, chorus che dopo una volta non te lo togli dalla testa e bridge a mio avviso memorabile. Chiaro che detto da me fa sorridere perchè sono un pelo di parte eh. Ma è davvero quello che penso.
Untamed Queen ( Gunther's Weddings ) : un pezzo che inizia basso e batteria, con un tiro incredibile, per poi proseguire con un riff di chitarra maestoso. Ecco, questa è una di quelle canzoni che per magia è nata e conclusa in due - tre prove, c'è una sorta di alchimia nel pezzo, non so spiegarvi a parole. Ah, e il chorus è davvero speciale, evocativo, marziale e melodico.
Kriemhild's Dream : canzone che parte come una ballad, con chitarra arpeggiata e voce, ma che presto si trasforma in un power mid tempo ultraepico.
Suspect : un pezzo che parte mid tempo molto cadenzato, quasi sulfureo, che sfocia poi in una parte drammatica ultraepica dove ci sarà anche un organo e una parte cantata da una cantante soprano.... La canzone sfiora i 10 minuti.
Sigfried's Journey:un pezzo che inizia drammatico con un arpeggio, dopodichè si " apre " in un mid tempo marziale pieno di pathos, con un cantato di Vanni evocativo. Il pezzo si chiude sempre con l'arpeggio iniziale di chitarra.
Hagen : questa canzone era già presente sul precedente Bridge to Asgard, verrà riregistrata e in parte modificata, anche se la struttura rimarrà fondamentalmente la stessa. C'è la possibilità di uno special guest alla voce in questa canzone, ma non voglio sbilanciarmi in quanto non siamo sicuri al 100% di questo...
Schilbungs and Nibelungs : uno dei pezzi tirati dell'album, con uno starting che mi ricorda i migliori Riot ( con le dovute proporzioni eh ) per The Hunt : si parte con un riffone di chitarra per poi procedere con un poi sfociare in un pezzo veloce ma melodico. pezzo classico che alterna parti più veloci a parti più cadenzate. Albrich the Dwarf : cavalcata epica veloce ( un po' sullo stile di Ride of Murder : altra canzone"alchemica " sviluppata in un paio di prove, un Templars per intendecri ) che sicuramente non mancherà nei prossimi crescendo di pathos fino allo sviluppo del chorus, su base speed. concerti dal vivo Balmung ( The Gold, The Sword and the Magic Cloak ) : anche questa canzone è una delle prime che abbiamo composto per questo cd, sempre intorno al 2007 o 2008. L'abbiamo anche eseguita dal vivo in qualche occasione. E' un mid tempo con un tiro eccezionale che si sviluppa su un riff di chitarra melodico; e c'è anche qui un chorus nello stesso tempo epico ma di facile presa. Fafnir ( Dragon's Blood ) : la canzone parte con un'atmosfera maligna, con la voce di Vanni un po' sussurrata e diabolica. Poi prosegue in una cavalcata slow tempo molto epica. Fateful Love : ballad, o power ballad se si preferisce in quanto parte molto dolce per poi evolvere in una situazione più prettamente heavy, anche se la melodia la fa davvero da padrona. Probabilmente la canzone più " catchy " dell'intero lotto, anche se attenzione, la componente epic è sempre ben presente. Virgin Warrior ( Brunhild ) : dopo una parentesi iniziale di chitarra e
Sigfried's Funeral March : il pezzo più intenso forse. Parte in stile marcia funebre, dove la componente epica è davvero spinta al massimo, alterna parti più calme a parti trionfali, sempre però molto drammatiche. Insieme a Suspect il pezzo più lungo dell'album. Journey to Vengeance : la canzone parte con un arpeggio di chitarra per proseguire su binari più prettamente heavy. Ha uno schema strano questa canzone, non ha la solita struttura strofa ritornello. E' una delle più particolari dell'album.. Krimhild's Revenge : tra i pezzi più veloci e "incazzati" dell'album. Breve ma intenso ! Epilogue - The Triumph of Death : prima nell'intervista abbiamo citato Wagner... non voglio aggiungere altro !! Ipezzi possono essere soggetti ancora a qualche piccola variazione in quanto qualche arrangiamento particolare ci può venire in mente in fase di recording.
Che intervista!! Noi di Graveyard Symphony siamo lieti di ospitare sulle nostre pagine il leggendario Al Atkins, membro fondatore di una delle band più importanti del movimento inglese e del vecchio continente, il quale si ripresenta ai nastri di partenza più motivato e deciso che mai, e grazie a questo progetto musicale condiviso con il chitarrista Paul May, già ascia dei dischi soliti dello stesso Atkins, nonché membro dei sottovalutati christian rockers A.N.D., deciso nuovamente a rimettersi in gioco per l'ennesima volta, consapevole del fatto che, gli anni sono sicuramente passati, ma la voglia di musica concepita e suonata, è sempre quella degli esordi, e ad ascoltare il loro “Serpent Kiss”, come dargli torto? Ciao Allan, l'album di debutto dell'Atkins/May project è stato pubblicato qualche mese addietro, ci potresti dare qualche informazioni su questa band? Se non sbaglio Paul è stato il chitarrista nei tuoi album da solista, giusto? Ciao, si, Paul il chitarrista del progetto è stato effettivamente uno dei musicisti che mi hanno accompagnato nei miei primi quattro album da solista, prima di diventare un cristiano rinato praticante, uno dei motivi che lo hanno spinto ad allontanarsi dalla band. Infatti, sul mio quinto album solista 'Demon Deceiver', ho avuto molti ospiti che si sono occupati delle parti di chitarra come ad esempio Simon Lees (Budgie), Brian Tatler (Diamond Head) e Bernie Torme (Ozzy, Gillan), per citarne alcuni. Poi ho formato gli 'Holy Rage' che sono diventati la mia band dal vivo nel corso degli ultimi 4 anni, con loro ho registrato un album omonimo due anni fa. Scusami, ma la nascita di questo nuovo progetto, prevede la fine degli Holy Rage? No, perché il vostro album di debutto mi era piaciuto parecchio!! Il nuovo progetto con Paul ci ha colto di sorpresa con le vendite dell’album, e le ottime recensioni in tutto il mondo, i ragazzi della nostra etichetta ci hanno chiesto di registrare un follow-up album, che uscirà il 5 novembre dal titolo "Valley of Shadows ", e ti dico già che abbiamo messo in cantiere anche un terzo platter. Così, grazie a questo progetto, e agli altri in cui sono stato coinvolto nel corso degli ultimi dodici mesi, ho maturato la decisione di mettere gli Holy 'Rage nel cassetto per un po’. Capisco, quindi se i rocker di tutto il modo si stavano chiedendo se il bene e il male potessero trovare unione della musica, ora la risposta è sì, sei d'accordo con me? Beh, certamente ed il progetto musicale tra me e Paul lo ha ampiamente dimostrato…. Sì, quello che mi ha sorpreso in positivo in "Serpent Kiss ", è la varietà, un perfetto equilibrio tra melodia e chitarre pesanti, una sorta di carezza in un pugno. Carezza in un pugno!! Mi piace, la posso utilizzare nei miei testi? Paul è un chitarrista/produttore brillante, abbiamo cercato di rendere la nostra musica moderna, pesante e con una produzione speculare che attraversa metal e classic rock, grazie a passaggi melodici. Hai perfettamente ragione, la produzione del disco è senz’altro uno dei punti focali
dell’intero lavoro, quante settimane avete trascorso in studio per ottenere questo risultato finale? Avete utilizzato programmi moderni, e, in generale, pensi che per un musicista come te, la tecnologia può essere una cosa utile oppure no? Abbiamo trascorso mesi e mesi in sala di registrazione per 'Serpent Kiss', e lo stesso
nel sud del Galles, e ci siamo divertiti molto, grazie anche grazie ad un bassista e al batterista che sono delle semplici guest provenienti dalla formazione dei Back Pocket Prophet una heavy metal band britannica. C'è un aspetto, secondo il quale l’heavy metal è uno dei pochi genere musicali ad avere uno stuolo di appassionati molto esigenti. Prima di tutto sei d'accordo con questa affermazione, ed in secondo luogo, in che modo concepisci la parola heavy metal all’interno del tuo essere musicista e nella tua vita quotidiana? Beh, quando ho sentito 'Black Sabbath' nel '68 volevo solo proseguire su questa strada, volevo una band con un nome come quello ed ho formato la prima line-up dei 'Judas Priest' nel '69, da quel giorno ho mantenuto vivo il mio amore per l'heavy metal. La maggior parte degli altri stili musicali sono rimasti gli stessi, prendete ad e empio il rock melodico, non è cambiato niente dal tempo in cui i Magnum proponevano i primi loro dischi, oggi lo stile è lo stesso, ma l’heavy metal è un animale completamente diverso ed è progredito negli anni, dando forma ad altre branchie come Grunge, Death Metal, Black Metal Hardcore, chiamatelo come volete… Alcuni kids preferiscono un genere piuttosto che un altro, io invece posso ascoltare nella stessa giornata Slayer, Lamb Of God o i Maiden e godermeli tutti ....
Essere giovani oggi ed avere pochi soldi a disposizione, ti porta a dover far fronte ad un eterno dilemma, spendere i tuoi pochi risparmi cercando di dicasi per “Valley of Shadows”. Paul ha usato un acquistare dell’ottima musica, per poi non sacco di tecnologia informatica per ottenere doverti pentire in seconda battuta, tutto delle distorsioni per la chitarra su alcuni dei suoi questo per chiederti se puoi spiegare ad un brani, abbiamo trovato molto utile alcune di giovane appassionato i motivi per i quali queste tecnologie, anche perché, come ti dicevo, dovrebbe comprare il vostro disco.. volevamo dare all’album un taglio al passo con i Alcuni fans acquistano il nostro disco solo a tempi che corrono. causa della mia connessione con i Judas Priest, Penso che abbiamo portato a termine quello che ma dovrebbero prima ascoltare quello che loro ci eravamo prefissi di fare, e le recensioni hanno hanno da offrire adesso. dimostrato che ai critici musicali, questo è Buoni motivi? Beh, musica onesta da ascoltare piaciuto molto, certo, non si può mai piacere a ad alto volume in macchina, qualità intrinseca tutti, questo è impossibile, ma siamo veramente più che buona, ed un ottimo chitarrista come felici del prodotto finito. Paul May, possono bastare?? Anche il video di "Fight" è davvero ottimo.. Siamo stati invitati dalla nostra casa discografica a girare un video per una delle canzoni più commerciali e più brevi dell'album, e la scelta più ovvia è ricaduta su "FIGHT" .... lo abbiamo registrato in una vecchia casa, un piccolo club
Certo!!! Senti Al, in passato ti sei sempre definito come un “Victim of Changes”, hai cambiato il tuo punto di vista a riguardo? La gente dice sempre che sono un “Victim of Cahnges”, ma lasciatemi dire che ho lasciato la band a causa di problemi di denaro, all'epoca ero
l'unico sposato con un figlio da mantenere, nessuno mi ha mai sbattuto fuori!! Ho lasciato la band dopo 4 anni di duro lavoro, suonando su e giù per i club del Regno Unito, e sono stato sostituito con l'allora giovane dio del metal Rob Halford, quindi la band era in mani sicure. “Victim of Cahnges”, è nata da una delle mie canzoni chiamata “Whiskey Woman”, quando Rob si è unito alla band, ha aggiunto alcuni passaggi del mio brano, all’interno di un lento che aveva intitolato “Lady Red Light”, solo dopo qualche prova, la band ha deciso di aderire alle modifiche e di reintitolarla “Victim of Cahnges”..... ottima mossa!!! Tornando al progetto, avete messo a punto una serie di date in supporto al nuovo disco di cui parlavamo prima, soprattutto al di fuori dell'Inghilterra? Si, sto pensando di mettere insieme una nuova
line up degli Holy Rage, con l'aggiunta di Paul alla chitarra, per condividere il suo estro con quello di Chris Johnson, una mia vecchia conoscenza .. Abbiamo già chiesto di fare concerti in posti lontani dall’Inghilterra come gli Stati Uniti e anche in India, chissà ….
cd, ma non l’ho mai trovato? Nel 2010 negli Stati Uniti d'America il chitarrista/compositore Andy Degiselmina, ha registrato un concept auto finanziato chiamato Lyraka, caratterizzato dalla presenza di vocalist come Tommy Heart e Graham Bonnet, una sorta di metal opera. Il disco ha venduto molto bene sia negli Stati Quali sarebbero i vostri Uniti che in Giappone, abbastanza per Andy per piani se potessi registrare un follow-up album. guardare attraverso Infatti Lyraka 2 sarà caratterizzato da non meno un’ipotetica palla di di 8 cantanti da tutto il mondo, e da un doppio cristallo? cd con gente come Graham Bonnet, Liz Vandall, Mi piacerebbe suonare in Mark Boals, Tommy Heart, Veronica Freeman, Giappone, o da qualche Rob Diaz, Robert Lowe e me stesso. Credo per parte in cui non ho ancora quest’album sarà più facile entrare in possesso suonato.. di un deal internazionale nel 2013. Proprio ieri ho fatto un’intervista con uno dei Ok Al, la fine è tua, vorresti fare un saluto magazine musicali più speciale ai nostri lettori? letti del sol levante, Ciao a tutti gli Headbangers italiani, spero di quindi se ci fosse data la suonare presto dalle vostre parti per soddisfare i possibilità, potremmo fare un salto a Tokyo e miei fan nel bel paese.. dintorni.. Nel frattempo, mantenete alta le bandiere alta della musica metal, mi auguro ogni bene per il Prima di finire, cosa ci puoi raccontare futuro .. Grande Beppe, grazie per dell’album Lyraka? Ho provato a cercare il l’intervista!!!!.
Si, per gli amanti della scena musicale underground italiana, il 2012 sarà ricordato anche come l'anno del come back ufficiale dei Controsigillo, i quali sono tornati a farsi sentire a ben nove anni di distanza dal seminale “Chaos 3.9.1.” demo che, in qualche modo, aveva sancito la discesa in campo della formazione dell'hinterland biellese. Il nuovo album omonimo invece, amplifica dove possibile l'approccio musicale della formazione nostrana, sempre proteso verso soluzioni al limite del progressive/thrash metal , e li spinge nel nuovo millennio, grazie ad una raccolta di composizioni che mostrano una band in crescita. Al vocalist Enrico Pulze il compito di condurci alla scoperta del nuovo arrivato.... Intervista a cura di Beppe Diana
Ciao Enrico e benvenuto sulle nostre pagine, come stai? Grazie di cuore per aver accettato di rispondere alle nostre domande, come prima cosa, puoi dirci qual è lo stato attuale di salute della band oggi? Grazie a te per l'opportunità e lo spazio che ci concedi,è un piacere. Dopo mille vicissitudini i Controsigillo sono tornati a vivere e personalmente è una soddisfazione immensa. Adesso rispondi alla domanda che molti dei vostri fan di vecchia data si stavano facendo da tempo immemore, ovvero, ma che diamine di fine hanno fatto i Controsigillo? Che cosa è successo dalla pubblicazione del vostro primo demo sino ad oggi? Tante cose, forse fin troppe. Cambi di line up e una serie infinita di situazioni "spiacevoli e sfortunate", contrattempi continui che hanno rallentato la nostra attività e messo in serio pericolo l'esistenza della band. Così a dover ripartire ogni volta gli anni passano senza quasi accorgersene. Gli ultimi due anni poi, sono stati veramente terrificanti da questo punto di vista. Ma siamo ancora qui, contro tutto e tutti... Dove avete trovato la forza per continuare ed andare avanti, quando sarebbe stato più facile gettare definitivamente la spugna e mollare tutto? Perchè i Controsigillo sono più di una semplice metal band. Siamo veramente una famiglia, pronti ad aiutarsi uno con l'altro. Anche nei momenti più bui e difficili non ho mai sentito dire "ok avventura finita". L'amicizia e la stima che c'è tra di noi è stata probabilmente la cosa che più di ogni altra ci ha fatto andare avanti, sempre e comunque. Quindi mi pare di capire che sotto la cenere ha covato sempre il fuoco sacro dell’heavy metal, ed anche per questo che non siete rimasti, come si dice, con le mani nelle mani, vero? Yeah, anche nei momenti di inattività forzata ognuno dei fondatori ha sempre pensato alla band. E sono sicuro che Davide e Simone stanno pensando nelle loro teste a nuove soluzioni musicali per i brani futuri. Non siamo un gruppo da un disco all'anno, questo è sicuro, perchè la stesura dei brani per noi è piuttosto complessa. E' un continuo sovrapporsi di idee, valutazioni, intuizioni.
Come e quando è nata l’esigenza in voi di uscire nuovamente allo scoperto con un nuovo album questa volta auto prodotto? È stato una sorta di espediente per tastare il terreno per un imminente ritorno, o cosa? Inizialmente avevamo la sensazione che fosse una sorta di saluto. Anche se non lo ammetteremo mai (io compreso) ho idea che il pensiero comune fosse di registrare questo disco per noi, per incidere "fisicamente" quello che abbiamo creato insieme. Poi è cambiato un pò l'orizzonte, si è rinnovato l'entusiasmo e la conseguenza diretta è stata quella di iniziare a promuoverlo. Così eccoci qua. Ok, capisco, quindi che genere di feedback avete ottenuto con l’uscita del cd? Non farci credere che non avevate trovato nessuna label interessata alla vostra proposta musicale? Controsigillo è uscito il 30 gennaio 2012. La data non è stata scelta a caso perchè è il nostro compleanno (la prima prova insieme fu il 30 gennaio 2000!) e il primo feedback è stato molto positivo, sia tra le mura amiche che all'estero. Per il momento però di label non si è ancora parlato, e sinceramente in questo momento non è un problema. Vedremo nei prossimi mesi, può essere che qualcosa ci sia all'orizzonte, ma è veramente troppo prematuro parlarne Un cd che porta con se delle novità significative, dal lavoro d’artwork, ad un suono molto più ricercato, che in passato, e che, pur mantenendo un forte legame con le vostre radici musicali classiche, risulta orientato verso reminiscenze classiche, sei d’accordo? Sì, pienamente d'accordo. Rispetto a Chaos 3.9.1. i brani sono decisamente più complessi nelle strutture e negli intrecci dei riff. Soprattutto a livello ritmico è stato fatto tanto, con passaggi
quasi progressive rock (se mi passi il termine) e tempi dispari. Pensiamo di aver messo abbastanza carne al fuoco e sinceramente sono fiero ed orgoglioso di questo lavoro. Ritengo di poter dire che non ci siamo ancorati ad un genere preciso, ma che ci siamo mossi tra tutte quelle che sono le nostre influenze. Anche se ad un primo ascolto due brani come Infected oxigene e Lupin 3.... possono sembrare essere usciti da gruppi diversi e lasciare magari spiazzati, ad un ascolto più approfondito potrai sicuramente notare una sorta di legame, di marchio di fabbrica. Puro Controsigillo style, il non accontentarsi del banale, la ricerca di uno stile personale, magari non innovativo ma che rifletta esattamente quello che siamo A livello puramente strutturale come sono nate le composizioni che ne fanno parte? E’ stato un processo naturale, o avete trovato delle difficoltà oggettive a cui fare fronte? Il processo è stato assolutamente naturale, non vi sono state forzature o imposizioni da parte di nessuno. L'unica difficoltà nella scrittura di un nostro brano sta nel fatto di non accontentarsi, cerchiamo sempre di migliorarlo, di aggiungere qualche spunto. Lavoriamo fin da subito su diverse possibilità di arrangiamento di ogni singola parte, cercando sempre nuove soluzioni, anche al di fuori dell'ambito propriamente heavy.
Non fraintendermi, siamo tutti metallari e fieri di esserlo ma quando scriviamo un brano non ci
poniamo barriere di genere. Non deve essere per Bertetto, un amico oltre che musicista nei suoi forza "true" o "evil" o "prog" o chissà cosa altro, studi privati a Pavignano. Ci ha dato una gran deve essere lo specchio di noi stessi. mano, ha molta più esperienza di noi in questo campo e ci ha dato più di una dritta su come Tutto frutto di un’unica mente, o anche il affrontare le take. E noi per ringraziarlo lo resto della band ha collaborato nella abbiamo fatto bestemmiare non poco, aggiungendo nuove idee nel bel mezzo della registrazione.... Penso che si sia pentito di aver lavorato con noi..... Lui stesso ci ha definito pazzi (e a ragione direi), ci sono molti aneddoti divertenti del periodo Quali sono le aspettative che avete nei confronti dell’uscita di questo ennesimo parto discografico? Non mi piace parlare di stesura dei nuovi brani? aspettative, siamo consci che che non sia Assolutamente frutto di una collaborazione proprio un disco facile ed immediato. Va collettiva. 5 persone in uno spazio comune che ascoltato più volte, capito e assimilato in pieno uniscono idee, sensazioni, emozioni, impressioni. per poter cogliere tutte le sue sfumature. Non E spesso in allegria, con un sorriso. Possiamo abbiamo la presunzione di piacere a chiunque, partire da uno spunto qualsiasi, un riff di ma sono più che sicuro che se qualcuno cerca un chitarra, un ritmo di batteria o chissà cosa altro, qualcosa di non scontato da noi lo può trovare. E ma sempre insieme. Non è mai successo che comunque i primi responsi sono più che buoni, qualcuno si sia presentato con un brano intero e forse oltre quello che pensavamo. Non ho idea che non succederà mai, perchè tanto fraintendermi, crediamo moltissimo in queste verrebbe stravolto dagli altri. Solo i testi sono a canzoni, sono lo specchio delle nostre vite, c'è totale appannaggio del sottoscritto, anche se tutto di noi, ma ripeto, non siamo proprio easy spesso chiedo ai ragazzi di scrivere qualcosa. Ma listening. La nostra aspettativa è solo quella di da questo punto di vista sono timidi.... riuscire a smuovere un po' di opinioni nella testa di chi ci ascolta, fargli capire che diverse Toglimi una curiosità, dove si sono svolte le influenze possono coesistere nell'heavy metal. sessioni di registrazione e, soprattutto, Tutto qua. avete fatto tutto da soli, o dietro alla consolle c’era un membro esterno che vi ha Ponendo uno sguardo al vostro passato, ho dato qualche dritta? pensato che, rispetto a tutto il movimento Le registrazioni sono state curate da Rudi Coda heavy di casa nostra, i Controsigillo hanno
preferito percorre sentieri diversi dal resto delle altre formazioni di casa nostra, quindi giunti a questo punto della carriera, pensi che questo vostro modo di concepire la musica vi abbia portato più problemi o agevolazioni? Agevolazioni direi proprio di no. Però è anche vero che non ci siamo creati una fama di band power metal.... Ripeto, la nostra prerogativa non è mai stata quella di essere i nuovi Metallica o i nuovi Iron Maiden e tantomeno quella di essere inquadrati in un genere preciso. I Controsigillo sono i Controsigillo punto. Possiamo piacere o non piacere, rispettiamo le opinioni di tutti e soprattutto quelle diverse dalle nostre, ma non cambierei una virgola delle nostre idee in ambito musicale. Non vogliamo essere una tribute band mascherata, se poi quello che facciamo viene apprezzato la soddisfazione è doppia. E mi fa piacere che tu dica che abbiamo voluto percorrere sentieri diversi, scelta forse coraggiosa in Italia. Nel periodo che va dal 1996 al 2003 abbiamo vissuto un lustro di apparente splendore artistico per le band di casa nostra dove, qualsiasi cosa uscisse in cd, era cool, che ricordi hai tu di quegli anni? Splendido. All'epoca collaboravo anche con una fanzine e ricordo la miriade di demo tape (esistevano ancora) che arrivavano in redazione. Mamma mia, periodo fertile, però se posso muovere un piccolo appunto il 90 per cento dei gruppi che nascevano allora erano power.... Forse una maggiore ricerca e diversificazione sonora avrebbe aiutato di più l'intero movimento. Se posso fare tre nomi del periodo Elvenking (custodisco ancora gelosamente i demo) CMKY e i nostri amici Brain Dead, tra i pochi a staccarsi da quei canoni. Ok Enrico siamo veramente alla fine, ti lascio campo libero, non prima di aver salutato a dovere i nostri lettori più affezionati!!!! Un abbraccio sincero a te e a tutti i lettori di Canavese In Rock. Se volete darci una chance il disco è interamente scaricabile presso la nostra pagina facebook . Tutto gratis. Siamo presenti su tutti i Social network principali, raggiungetevi, scaricate lasciate i vostri commenti, segnatevi in mailing list...... Insomma noi siamo qua e se possiamo fare due chiacchiere sulla nostra musica saimo felici. Stay heavy
Arrivano al debutto assoluto i Fogalord, formazione emiliana costituita attorno al nucleo principale dei Synthphonia Suprema che, in questa nuova avventura discografica, si rendono artefici di un power metal sinfonico contornato da continui influssi in ambito epic metal, che danno luogo ad un avvincente album nel quale, tecnica e melodia la fanno veramente da padrone... in nessun modo sulla musica, ma solo successivamente sugli aspetti legati all'immagine e alla grafica, consigliandoci ad esempio Felipe Machado che aveva già curato l'atrwork di Rhapsody, Blind Guardian e tanti altri... Scusami la franchezza, dopo l’abbandono dei Rhapdosy, il buon Limb mi sembra sia alla ricerca del nuovo pezzo forte, credi seriamente che i Foga-lord possano essere quella band? Ah non lo so, cioè mi piacerebbe, ma non me la sento di paragonarci a loro, anche perchè sai, 15 anni fa loro sono usciti con un cd che in qualche modo ha creato un genere all'interno del metal e che poi è stato seguito da decine di altre band. Quindi non ti posso rispondere, è chiaro che tu dall'interno della band pensi sempre che il tuo disco sia una bomba, ma poi la storia fa il suo corso, e sarà quindi il tempo a dirci se 'A Legend To Believe In' sarà in grado di emozionare e rimanere nel cuore dei metalhead, proprio come 'Legendary Tales' ha fatto. Io ci ho provato, ho dato il massimo e ho fatto tutto quello che ho potuto, poi staremo a vedere! Si, anche perché, con le debite proporzioni, il suono della band e l’attitudine lirica, collimano alla perfezione… Ciao Dany e grazie per il tempo che ci stai intermedie, mi fa comprendere l’enorme Sì ma da soli non bastano, certi dischi (come mi volendo dedicare, incominciamo con la determinazione che si cela dietro a questa disse una volta il buon Frank Andiver, che colgo classica domanda d’apertura, come e nuova creatura, dico bene? l'occasione per salutare!!) sono 'magici': non lo quando hai cominciato a porre le basi Sì diciamo che non essendo il primo disco per puoi decidere tu a tavolino, lo sono e basta e attorno ai Fogalord? nessuno di noi (a parte Stefano, il chitarrista), non serve nemmeno cercare di copiare uno stile Dobbiamo guardare alla band come ad un non è che arrivassimo proprio dal niente, tanto alla perfezione. Prendi 'Nightfall on The Middle semplice progetto parallelo, o come ad un più che ci sono guests del calibro di Alex Lotta Earth' dei Blind Guardian, per esempio: puoi ensamble dotato di una sua anima (che ha suonato sui cd storici dei Rhapsody) rifare i pezzi a tavolino come strutture e testi il artistica? quindi questo ci ha aiutato ed è stato più facile più uguale possibile, puoi anche chiamare Hansi Ciao e innanzitutto siamo noi che ti dobbiamo uscire direttamente senza tappe intermedie, a cantarci, ma il tuo cd non sarà mai magico ringraziare per lo spazio!! Quando ho cominciato come dici tu. In realtà un demo con 3 pezzi lo come quello originale, nemmeno loro sono a porre le basi dei Fogalord? Beh diciamo avevamo fatto nel 2008, ma anche se quelle riusciti mai a replicarlo! Tu puoi solo scrivere la praticamente da quando ho iniziato ad ascoltare canzoni poi (più o meno rivisitate) sono finite sul tua musica con onestà e sperare che il tuo disco metal, e cioè dal 97 circa! debut-cd, quelle registrazioni fanno talmente trasmetta alle persone quello che tu sentivi in L'idea di fare un concept incentrato sulla nebbia schifo che è meglio si siano sentite poco in giro!! quel momento...ma se invece scrivi i pezzi così è stata forse la prima cosa a cui ho pensato Ahaha! senza nessuna ispirazione allora, come quando sono, diciamo, 'diventato metallaro'... purtroppo si sente spesso in giro oggi, il risultato Anche il nome della band è molto vecchio e Debuttare sotto l’egida di una è la solita roba che dopo un ascolto finisce nel risale infatti a quell'epoca, ma dopo che varie label/management importante e dimenticatoio (almeno per me) anche se è circostanze mi hanno portato a registrare i primi lungimirante come il vostro, ha suonata dai migliori virtuosi registrati nei migliori due cd dei Synthphonia Suprema, ho deciso di sicuramente i suoi pro ed i contro come in studi di produzione. prendere di nuovo in mano il progetto (intorno al ogni cosa, si può ottenere un’ottima 2006) e ho deciso che avrei cmq tenuto il nome esposizione mediatica da una parte, oppure Che cosa rispondi a tutti quei fans e a quei a cui avevo pensato a quei tempi, per strano che essere relegati ai margini dall’altra, pensi pseudo recensori che, quasi sicuramente, vi potesse essere, perchè così il progetto era nato che nel bene o nel male di aver fatto potrebbero etichettare con troppa facilità e così secondo me doveva andare avanti. un’ottima scelta? come l’ennesima band clone? I Fogalord erano il mio sogno da ragazzino...e Sì senza dubbio è stata un ottima scelta...e poi è Gli risponderei tipo: ''eh ma allora non vi và cambiare il nome del progetto sarebbe stato per dal lontano 1997 quando per la prima volta ho bene un cazzo!! Quando abbiamo cercato di fare me come lasciarne un pezzo per strada. avuto in mano 'Legendary Tales' dei Rhapsody qualcosina di un pò diverso con i Synthphonia Guarda, in questo momento ti posso dire che i che sognavo di uscire per la Limb Music, quindi Suprema, ci avete detto su perchè mischiavamo Fogalord sono una vera e propria band, anche se direi che già una parte del mio piccolo sogno si è troppe cose e non eravamo true... adesso coi sono nati come un mio progetto personale, ma avverata.... Fogalord siamo troppo simili ad altri... oh, questo non prevede cmq la fine dell'attività dei decidetevi!! Ahaha!! No dai, scherzo (ma non Synthphonia Suprema, per cui anzi ci sono già Esatto, anche perché oramai è molto troppo!!)...cmq non credo, se uno ascolta bene il alcune canzoni pronte per il terzo cd. difficile trovare qualcuno che appoggi in cd possa definirci cloni...certo, chiaramente pieno le scelte artistiche di una band… inquadrabili in un genere sì, ma non di sicuro Perfetto, quindi il solo fatto che arriviate al Beh sai alla fine la Limb Music ha preso il master uguali ad una band in particolare, perchè nel cd debutto discografico senza tappe già finito, quindi comunque non sono intervenuti
puoi sentire sicuramente come si diceva qualcosa dei (primi) Rhapsody/Turilli, ma anche tante cose più vicine ai Manowar, oppure al periodo di Tunes Of War-Excalibur dei Grave Digger per arrivare alle ultime cose di band come Ensiferum, Turisas o Tyr, quindi cmq cose abbastanza variegate, seppur all'interno dell' Epic/Power...
storia...ahaha!
Quali sono le attese che avete in qualche maniera riposto nei confronti del vostro Nelle nostre e-mail mi raccontavi che debutto assoluto? l’intero disco è stato registrato nel tuo Sinceramente, non lo so. Io ho scritto questo cd home studio personale, espediente questo principalmente per me stesso, perchè era quello che mi fa capire che: che sentivo di fare e di suonare, e forse la cosa a) il budget a disposizione era esiguo che mi preme di più è che questo venga recepito b) la sicurezza e le capacità acquisite nel dagli ascoltatori...avrei potuto adottare soluzioni tempo, sono state oramai affinate.. ….si, più 'commerciali' o 'moderne' se avessi voluto, Ok, visto che ci siamo, da quel che si può ma tutto questo non può risultare anche ma non l'ho fatto, a mio stesso discapito, perchè facilmente evincere, “A Legend to Believe snervante? credevo (e credo) fermamente che la storia che In” è un disco che ruota attorno ad un Sì, infatti ci ho messi secoli a finire!!! Infatti ho avevo da raccontare andava raccontata proprio concept di tipica estrazione fantasy, puoi iniziato nel 2006 a ritirare fuori le vecchie idee e così, perchè a me piace questo stile di musica! dirci quali sono gli argomenti trattati, e ad assemblarle in vere e proprie canzoni, Poi chiaramente non mi nascondo, se ci fossero soprattutto da cosa hai tratto ispirazione scrivendo ex-novo tutte le parti e le canzoni buoni risultati e bei concerti/festival da fare nella stesura dell’intero “racconto”? mancanti. Poi ho perso un paio d'anni cercando il ovviamente saremmo tutti più che felici! Sì come ti dicevo prima, il concept sulla nebbia cantante (!) con il cd già registrato viene da lontano. Ero ancora un ragazzino strumentalmente: ad un certo punto dopo Cosa credi abbiano in più da offrire i quando decisi di voler fare una storia che l'ennesima defezione, uno per i soldi, uno per la Fogalord rispetto alla decina e decina di raccontasse le gesta di questo eroe, questo distanza, uno perchè non aveva tempo, un'altro sparring partner oggi in circolazione? signore della nebbia che viveva in una terra 3 giorni prima di iniziare le registrazione me E' troppo difficile risponderti, qui sono molto in idealmente simile alla Pianura Padana d'inverno, l'hanno rubato, l'altro mi faceva cagare (no dai difficoltà, perchè ognuno crede che la sua band dove abito io. Quindi questa figura è un po' scherzo!) alla fine ho deciso di cantarlo io, sia ovviamente il top...è difficile essere ispirata al Re Longobardo che fondò Carpi, rinunciando forse a qualcosa in termini di tecnica imparziali valutando il proprio lavoro... ti dovrei facendo volare (come dice la leggenda) un falco ma forse guadagnandoci in interpretazione, girare io la domanda a te: quindi caro Beppe, magico: questo si posò su un albero di Carpine perchè almeno non dovevo spiegare a nessuno sempre che ci sia, cosa abbiamo in più degli (da qui appunto il nome Carpi) è lì fù fondata la gli stati d'animo e il modo in cui affrontare i testi altri? città. Un altro personaggio che mi ha ispirato è e la storia...dopo però mi sono accorto che nelle Alberto III Pio, un mecenate che regnò il L'umiltà!!! Quanto sarà difficile portare feudo nel bellissimo castello di Carpi su uno stage le atmosfere attorno al '500 e a cui dedicammo anche magniloquenti presenti all’interno di una vecchissima canzone (sarà stato il song come “At the Gates of the Silent 1999...si chiamava Albert III) con una Storm” o della mastodontica “Of War proto-formazione di quelli che and Resurrection”? diventarono i Synthphonia: e ti dirò la Avete escogitato delle trovate sceniche verità, una piccola parte di quel pezzo (di per le date live? cui non abbiamo nessun demo registrato, Ti risponderò molto praticamente. Dovevo ma di cui ho trovato fortunosamente lo fare una scelta, suonare o cantare, tutte e spartito che credevo perso dopo anni!) è due insieme dal vivo per me è finita sulla canzone ''Of War and impossibile...perchè purtroppo non sono Resurrection'' perchè anche se era un po' Roby Facchinetti dei Pooh!!! Ahahah! Quindi datata quella melodia mi piaceva un ovviamente dovendo cantare tutte le casino! Per il resto della storia..beh è tastiere, cori e orchestrazioni finiranno tutto spade, battaglie e epicità!!! Aahaha! nelle basi (che di conseguenza non si sentiranno un cazzo dal vivo perchè di Quindi una sorta di contrapposizione solito i fonici gli danno giù a manetta!!) ma ai temi futuristici legati invece alla allo stesso tempo, al 99%, avremo due tua band madre, come a dire: l’altra chitarre per reggere meglio la parte ritmica faccia della stessa medaglia? e solistica, quindi verrà enfatizzata di più la Esattamente, ma vedi è come leggere componente metal. E' una cosa già cmq libri: puoi avere un genere preferito ma pensata prima, infatti, se ascolti bene, però ogni tanto hai voglia anche di tutte le parti principali del cd sono fatte cambiare. A me piace molto la dalle chitarre, soliste o ritmiche, e le fantascienza, specialmente quella un po' orchestrazione, per quanto abbondanti, ''pompata'' nel mondo del cinema, da servono più che altro come atmosfera e Blade Runner a roba tipo Atto di Forza o come arrichimento epico del sound, quindi Terminator...e sono tutte influenze che cmq i pezzi potrebbero stare in piedi anche tiro fuori con i Synthponia Suprema. senza, volendo. La suite 'Of War And Dall'altro lato della mediaglia, come hai Resurrection' invece ci pone qualche giustamente notato tu, sono un fanatico problema in più: tagliarla o farla tutta dal del Fantasy, quindi ho sempre sentito il vivo? Sono 15 minuti e contando che la bisogno di creare una band come i prospettiva di live medio di una band come Fogalord ispirata a Tolkien, Harry Potter, la nostra è di una mezz'ora, significa che se Conan ecc.. difatti cmq il primo demo dei la fai tutta metà show va via così. D'altra Synthphonia (quando non ci chiamavamo parte tagliarla, anche se è possibile ancora così ma io, il cantante e chitarrista accorciarla a 7-8 minuti non sappiamo se parti incazzate me la cavavo ma in quelle più eravamo gli stessi già nel 1998!) era un demo sia la scelta giusta. Mi metto io dall'altra parte: atmosferiche facevo pena! Aahaha! Allora dato symphonic-power con tematiche fantasy... se vado al concerto e Kai Hansen mi suona che ho la fortuna di avere al mio fianco una Halloween tagliata lo ammazzo! E così quando persona che, oltre a supportarmi tantissimo, in Anche perché, ascoltando il disco, si ha ho visto nel 2003 i Blind Guardian hanno fatto tutto questo tempo è anche una cantante molto tutta 'And Then There Was Silence' ed è stata come l’impressione di trovarsi di fronte al trailer di una pellicola cinematografica a cui brava, e cioè mia moglie Serena, ho deciso di una figata pazzesca! Quindi non lo sò, siamo farle cantare a lei. Da qui è nato il duetto per la musica, fa naturalmente, da ipotetica molto indecisi! Tu cosa faresti??? Consigli?? esempio nella ballad 'Our Last Nightfall'. Poi c'è colonna sonora… Questa è una cosa che deriva dal mio amore per stato da registrare il coro sinfonico, poi il mix e Prima di finire la classica domanda, quali infine all'alba dei ottobre 2012 il cd è uscito... e Richard Wagner: ho cercato di utilizzare la sua sono i piani futuri della band da qui a tecnica dei motivi conduttori e cioè, come faceva ormai ho la barba bianca... qualche mese? lui, di creare un tema per le varie cose o Vogliamo finalmente suonare dal vivo e portare Quindi per la masterizzazione ed il mixing personaggi. Troverai quindi il tema della spada, 'A Legend ToBelieve In'' su una dimensione un finale, il buon Frank Andiver è risultato della nebbia, del Fog Lord, ecc.. e questi temi po' diversa, come ti dicevo prima, perchè i pezzi ancora una volta determinante, dico bene? ritornano all'interno del cd quando quella suoneranno più Metal on stage e le tastiere Dici benissimo, infatti dopo le registrazioni nel determinata cosa ritorna nella storia. E pensa avranno un peso minore. Poi appena avrò un che questo procedimento, che Wagner invento a mio studio sono andato nei suoi mitici Zenith attimo di respiro devo continuare la Studio e abbiamo riaperto le sessions per metà 800 è poi stato testualmente ripreso 100 composizione del prossimo album, e stavolta anni dopo nelle colonne sonore cinematorafiche! mixarle, cosa che con i mezzi a mia disposizione non passeranno 6 anni, anche perchè se no la non avrei potuto fare, e comunque è sempre Questo aiuta anche nella comprensione della Limb Music ci riempie di sblerle!!! Ahahah! Ok storia: se ci fai caso, infatti, il tema del Fog Lord meglio affidarsi al lavoro di una persona dai di cazzate ne ho dette abbastanza, chiudo, preparata (un mito!) come lui, perchè quando (che fa la chitarra solista all' inizio di 'The Fog non prima di averti ringraziato nuovamente per il sei troppo dentro ad un progetto, non senti le Lord' viene ripreso alla fine di 'Of War And supporto e lo spazio che ci hai dedicato, con la cazzate che fai...e Frank è la persona giusta! Ci Resurrction', nel momento della vittoria finale nostra frase preferita con cui devasto i maroni a mette un secondo a dirti che una cosa fa dove Fog Lord il Signore in persona vince la tutti ogni giorno su facebook...FOLLOW THE cagare...e ha quasi sempre ragione!! Ahahah! guerra! Ops però ho svelato come va a finire la FOG!!! Ciao.
Anteporre i fatti alle parole!!! Già, l'esistenza artistica dei sassaresi Icy Steel è sempre stata caratterizzata da questa coraggiosa presa di posizione che ha sempre premiato la formazione oggetto oggi delle nostre attenzioni, che torna a farsi sentire a ben due anni dalla precedente release discografica, e lo fa con un nuovo platter che, nell'insieme, mette in mostra i passi in avanti compiuti dai nostri verso quella definitiva consacrazione che, solo qualche anno addietro, sembrava solo molto lontana. Nelle parole del chitarrista/cantante Stefano Galeano, la genesi che ha portato alla realizzazione del loro terzo album. Intervista di Beppe Diana Ciao Stefano e benvenuto sulle nostre pagine, allora partiamo con la prima domanda facendo un piccolo passo indietro, in che modo è stato accolto il precedente disco in studio “As the Gods Command”? Ciao Beppe e un grande saluto a tutti i lettori. " As The Gods Command" posso dire che ha avuto un buon riscontro sia dalla critica che dai nostri sostenitori ma possiamo dire con una buona dose di certezza che forse non è stato promosso come ci aspettavamo sin dall'inizio (come ad esempio è successo con "Icy Steel") o che forse la Pure Steel si aspettava di più da noi.. Tutto sommato non è andata affatto male e non possiamo lamentarci. Ok, capisco, se non mi sbaglio a livello di cambio di label, siete i primi a compiere il tragitto al contrario dalla Pure Steel alla MyGraveyard, come è maturata questa decisione? Vi sentivate in qualche modo lasciati in disparte? Guarda, solitamente non ci lasciamo andare alle critiche o ai rancori ma penso sinceramente che una band che persegue un punto di arrivo non possa fossilizzarsi e fermarsi soltanto da una parte, ragion per cui abbiamo deciso di "cambiare"... Il rapporto inoltre con la Pure Steel, pur essendo un ottimo rapporto, sembrava diventare un po' difficile proprio per i tempi di risposta troppo lunghi e a volte per i pareri un po' contrastanti. E' stata una ovvia conseguenza anche perchè dopo due album con la Pure Steel gli Icy Steel avevano bisogno di terra nuova dove mettere il seme. La My Graveyard è stata una scelta della quale non ci pentiamo affatto e siamo felici di poter attraversare questo bel periodo con loro.
entrato a far parte della band in un secondo momento essendo comunque già una vecchia conoscenza. Flavio è stato l'apporto che ci serviva per poter dare un groove decisivo ai brani e non solo per Krònothor in studio ma specialmente in live e con i vecchi pezzi.
Pietro e Flavio in fin dei conti si sono rivelati quello che fino ad ora mancava agli Icy e che io e Roberto possiamo dire di aver finalmente trovato.
In che maniera sono nate le nuove composizioni? È stato un processo di scrittura più complesso che in precedenza, oppure oramai avete trovato un modus operandi che vi permette di sprigionare la meglio la vostra istintività artistica senza il bisogno di confrontarvi l’uno con l’altro? . …e sempre se non è troppo, qual è stato l’apporto dei nuovi arrivati in fase di songwriting? La nascita di un album e in particolare di un Parliamo dunque del nuovo disco che, come pezzo è una cosa che viaggia sempre sul filo del rasoio per tutta una serie di motivi primo fra detto in sede di recensione, porta con se tutti l'instabilità dell'ispirazione artistica. L'arte alcune novità abbastanza rilevanti, prima (come spesso amo sottolineare) non è fra tutte i due inserimenti nella line up ufficiale della band, puoi presentarci i nuovi matematica e, fortunatamente, ha i suoi picchi soltanto in determinati momenti e in determinati arrivati? modi. L'arte oscilla proprio come un filo Si, in effetti la prima novità lampante è proprio nell'acqua ed è proprio per questo che ne l'entrata in veste del tutto ufficiale di Pietro apprezziamo l'originalità e l'unicità nelle proprie Bianco alle chitarre e Flavio Fancellu alla manifestazioni. Anche gli Icy Steel in quanto batteria. Pietro Bianco entrò a far parte della artisti (nel senso più identificativo del termine band poco prima della pubblicazione di "As The senza auto attribuirci capacità o doti di alcun Gods Command" infatti risulta persino nel book genere) devono fare quotidianamente i conti con dell'album anche se parte delle registrazioni delle chitarre sono state fatte da Simone Spissu la precarietà e i capricci della loro ispirazione artistica, quindi devono lasciare che il flusso altro grande chitarrista che ha collaborato con vada da solo e devono lasciarsi trasportare noi in alcuni live come turnista. L'apporto alla esattamente dove il flusso vuole. Certo è vero band è stato immediato e sin da subito io, che una tecnica compositiva di base c'è e non Roberto, e Pietro ci siamo messi sotto nelle potrebbe non esserci ma anche se si conoscono i composizioni di Krònothor. Flavio Fancellu è
metodi basilari per comporre un pezzo non si può non fare i conti con l'ingrediente che rende il pezzo unico, personale e sincero: la Spontaneità. Gli Icy Steel sono una band e per quanto l'idea di un pezzo o di un testo arrivi da molte fonti personali di ognuno è sempre la band a deciderne le sorti. Quello che sono i pezzi lo si deve solo agli Icy Steel come band. Se un riff viene proposto sono gli Icy Steel a determinare se il riff può andare, se una linea vocale si inserisce in un pezzo è perchè gli Icy Steel decidono che può andare. Non si lavora mai come singoli individui ma si lavora ad uno scopo comune che è la band. Ognuno mette a disposizione le proprie energie e capacità per la band. Ovviamente l'apporto delle new entry Pietro e Flavio è stato altrettanto determinante quanto lo è stato in tutti questi anni quello mio e di Roberto. Hanno messo molto di loro nei brani come è nei loro ruoli e hanno fatto il loro rispettivo 50% (25% ognuno) di quello che è l'album finito che ora ascoltate. Molti elementi mi fanno capire che dietro il disco c’è anche un grosso lavoro di preproduzione, quindi avevate ben in mente come i brani dovevano suonare, oppure qualcuno di questi ha subito degli accorgimenti in fase di registrazione finale? Si, dici bene. C'è sempre un lavoro di preproduzione sui nostri brani perchè non lasciamo nulla di inosservato ma è anche vero che a volte lasciamo spazio all'improvvisazione. Il lavoro che avviene durante la registrazione è sempre anche un lavoro di conferma di quello che potrebbe essere l'album effettivo e ogni cosa che si andrà a registrare vi rimarrà per sempre quindi, registrando, a volte capita che pur avendo studiato i pezzi e avendoli ben preparati in sala per la corretta esecuzione in studio ci lasciamo andare alle migliorie e agli abbellimenti che solo sul momento e all’improvviso possono saltare fuori. Un lavoro non è mai finito fin quando non è finito. Perfetto, anche perchè mi sembra di capire che “Kronothor” sia in qualche modo il disco più ambizioso di quelli rilasciati dalla band fino a questo momento, se non il migliore, sicuramente quello nel quale i particolari, anche i minimi, sono stati curati in modo oserei dire maniacale…cosa ci puoi dire in merito? Stai cogliendo nel segno molti punti. Krònothor è un lavoro maniacale ed ossessivo. Certamente ogni nostro lavoro è ossessivo ma
come lo è d’altronde il rapporto verso la nostra arte ma, Krònothor, è per noi un punto di svolta decisiva sotto molti aspetti. Il primo fra tutti è quello di poter contare su una line up completa e sicura che non conta aiuti da parte di turnisti ma anzi composta da membri saldi ed effettivi; poi in questo album abbiamo cercato di mischiare tutto il sapere di quattro menti per poter dare maggior freschezza ai brani e maggior continuità possibile all’album cercando di dare a Krònothor un senso tutto suo come se fosse un concept ma anche cercando di dare massima identità ad ogni singolo pezzo; abbiamo cercato al meglio ogni variante nelle registrazioni e analizzato ogni arrangiamento avvalendoci anche del sapiente orecchio di Cristian Scarponi già fonico dei Necrodeath. Abbiamo quindi provato a dare a Krònothor lo stesso senso che si può dare ad un antico tomo di arcani segreti, un senso di compattezza che renda il tutto un opera unitaria che racchiude un discorso che inizia e finisce, non è a caso infatti la scelta di un nome “proprio” per l’album che sarebbe la fusione di due nomi di due divinità differenti: Kronos e Thor. Essendo Kronos il dio del tempo nella cultura greca e Thor il dio del tuono e quindi manifestazione di potenza per la cultura norrena abbiamo dato al nome il significato di “Potenza del Tempo” togliendo la “S” di Kronos che distoglieva la fluidità nella pronuncia e attaccando Thor a Krono; inserendo poi un accento sulla prima “O” del nome si ha quindi una parola che sia nella fonia che nella scrittura ha un sapore arcaico e senza tempo e il risultato finale è per l’appunto “Krònothor”. Come vedi gli aspetti maniacali in questo disco non vengono a mancare! ;) Un disco nel quale, avete preferito mettere in secondo piano la tecnica fine a se stessa, per puntare gran parte del vostro giocoforza, mi si permetta l’ardire, sull’aspetto emotivo, dico bene? Esattamente. L’aspetto emotivo. L’atmosfera pura e semplice di un senso di malinconia e nostalgia. Si, crediamo che l’album sia carico di emotività. Noi Icy Steel non puntiamo mai troppo sull’aspetto prettamente tecnico ma cerchiamo in ogni modo di prendere la via della “pelle d’oca” e del “magone prima del pianto”,
cerchiamo di raggiungere quel senso del sublime che si ha guardando un mare in tempesta o lo spazio infinito.. La tecnica fine a se stessa non è mai stato il nostro punto di arrivo e neanche il nostro punto di partenza di fatti per noi la “tecnica” è semplicemente un mezzo di espressione, ma per di più penso che non sia affatto necessario in un genere come il nostro perché il marciare di un gigante si può descrivere solo con gesti e rumori e non con parole sopraffine, permettimi il termine: cerchiamo di dare un senso onomatopeico al nostro lavoro. Se mi trovassi a definire “Kronothor” come un disco più intimista, credi che commetterei un errore? Anche perché l’epos che traspare da alcune composizioni, si può veramente tagliare con un coltello…. NO no non sei affatto in errore perché già come ti dicevo prima Krònothor mira ad essere un album sincero e struggente che va dritto al punto senza passare per vie alternative e sono contento che tu te ne sia accorto. Da sempre le vostre tematiche liriche sono rivolte alla valorizzazione delle civiltà nordiche, questo disco in particolar modo, che cosa lega veramente una band italiana con miti e leggende del settentrione d’europa? Son contento che tu abbia toccato questo tasto perché è un punto sul quale spesso gli Icy Steel ribattono. Non ti nascondo affatto che gli Icy Steel subiscono il fascino della cultura norrena e lo si vede da alcuni pezzi quali Mjollnir e Secret Of Rune ad esempio, però sono casi isolati in quanto gli Icy Steel non nascono come band di Epic Nordico o Vicking di alcun tipo. La componente è senz’altro epica e anche volutamente fredda però la matrice è Heavy. Abbiamo comunque un approccio epico, freddo e nordico ma non prettamente norreno. In altri pezzi ad esempio si parla di cultura egizia (vedi ad esempio “The Holy Sun”) , di tematiche ben distanti dalle culture religiose di qualsiasi civiltà in particolare o magari semplicemente di stati emozionali che anche se sempre in chiave
epica non necessariamente con accenni a culture di qualche tipo. Quei 2 o 3 casi isolati dove menzioniamo esplicitamente la cultura norrena che tanto ci affascina rimangono appunto casi isolati che son dedicati soltanto ai pezzi che contengono quel tipo di liriche; al contrario preferiamo avere un approccio epico e glorioso verso le emozioni interiori e lo si vede spesso nei nostri testi. Puoi parlarci dello Spacecraft studio? I suoni che siete riusciti ad ottenere, mi sembrano davvero competitivi, quante settimane di duro lavoro si nascondono dietro a quelle dieci tracce? In realtà il duro lavoro si è racchiuso più o meno in un mese e mezzo totale ma con sessioni di registrazione di anche 7 – 8 ore l’una. Abbiamo registrato l’album con Cristian Scarponi già fonico dei Necrodeath che ha incredibilmente contribuito a questo album, realizzando dei suoni molto professionali e competitivi. Ci siamo inoltre avvalsi di 3 Special Guest quali Dick Laurent dei Cadaveria che ha partecipato nel solo di …Wind… , Gian Mario Solinas che ha prestato all’album la sua sapienza con il suo favoloso Hammond in Memories From The Past, Astrologic Centuries, An Epic Love e …Wind… ed infine Ilaria Celste con una piccola parte di un magico flauto in Memories From The Past. Tutto questo ha contribuito largamente ad avere una maggiore resa. Come è nato quel cameo di puro progressive rock a la Pink Floyd che si scorge fra le trame di “Earth”? Un tributo voluto, o è nato tutto spontaneamente? Se per tributo voluto intendiamo un tributo voluto ai Pink Floyd in particolare, allora no, non lo è. Sicuramente è un tributo voluto a quella che fu la scena hard rock e rock progressive anni settanta che gli Icy Steel tanto amano e che comunque fa parte delle radici del nostro amato Heavy Metal. Gli accenni sono direttamente puntati verso quel periodo e lo sottolineiamo anche con l’inserimento dell’Hammond che contribuisce fortemente a sottolineare quel tipo di atmosfere. Non ti nascondo inoltre che nelle nostre
Si esalta il suo lato oscuro da veggente e astrologo dando il titolo al brano con il nome di alcune sue importanti quartine: le “Centurie Astrologiche”. La “ballata” dell’album è dedicata direttamente all’Amore Epico della propria vita che tanto ispira la vita di un essere vivente quanto la condiziona. E’ di fatto un testo romantico con parole struggenti e senza tempo, ricco di analogie e metafore che vanno a sottolineare il Grande Amore in tutte le sue forme. Arrivando al “mini-concept” dell’album “Earth… , …Wind… , …Sky” composto da tre brani gli Icy Steel fanno venire fuori tutta la loro anima pagana e ringraziano gli elementi naturali con una preghiera tutta epic. In Earth… è l’incedere della durezza e della fermezza della terra a capeggiare e nel testo si omaggia tale elemento che diventa supporto e materia allo stesso tempo, da dove si crea la Krònothor – Track by Track vita e in tempi lontani si trovava riparo, in … Dopo lo strumentale Spacecraft che ci Wind… lo sguardo sale e si rivolge all’aria e al introduce nell’album abbiamo la introspettiva soffio del vento e anche qui si omaggia la “The War Within” che parla del rapporto che potenza delle correnti e la leggerezza dell’aria ogni essere vivente ha con i propri problemi e che ti accompagna alla contemplazione del di come cerca con perseveranza e speranza di Cielo, infatti sull’ultima parte …Sky l’omaggio è distruggere i “demoni” che lo tormentano. Il strumentale, senza testo perché parole non ci testo di The War Within è comunque un testo sono per descrivere la magnificenza del Cielo avvincente e speranzoso nella battaglia della in tutti i suoi momenti , i suoi colori e le sue vita. Subito dopo abbiamo “Memories From forme. “King Without Kingdom” è dedicata The Past” che appare un pezzo dalle liriche direttamente a tutti i coloro che sputano fortemente nostalgiche dove viene descritta la sentenze sugli altri e che tanto si vantano del capacità di ognuno di noi di sentirsi parte di regno che non hanno, a tutti quello che qualcosa di più antico e dimenticato quasi non conquistano terre aride e disabitate per poi facente parte più del nostra epoca che poi è un vantarsi di quali condottieri essi siano e come tema che spesso ricorre nei nostri testi. In si legge nel testo “Tu sei una spada di legno Memories From The Past è la nostalgia di sorretta dal un cavaliere di plastica”e detto qualcosa che non si ha mai vissuto che la fa da questo non penso sia il caso di aggiungere padrone, infatti è un pezzo dedicato altro. Con “Return To Roots & Follow The direttamente ai vecchi nostalgici ma anche a Flag” e la strada attraverso un bosco quei vecchi nostalgici come noi che davvero dormiente e riflessivo che ci porta come in un credono di avere all’interno di se il cuore di varco spazio-temporale ad un ritorno alle radici qualche antico guerriero. Con Astrologic in un avvincente presa di coscienza di se stessi Centuries si omaggia direttamente (anche se con un brano tutto Heavy in puro stile anni 80. mai menzionato) la figura carismatica di Nostradamus e le sue visioni in tempi lontani. A voi l’ascolto ora.
uscire di casa prima delle 10 il popolo metal per un concerto, c’è anche il problema grave (e più volte l’ho detto) della mancanza di “gente” ai concerti. Non ci sono presenti. Nemmeno ai concerti un po’ più rilevanti. Questa cosa non fa altro che far scemare una scena già difficoltosa per via dei pochi luoghi dove poter esibirsi. Ai concerti bisognerebbe presenziare il più possibile e non voglio accusare nessuno in particolare ma in generale c’è un po’ di menefreghismo. La vera tristezza e cosa assai più grave forse è l’invidia. Si, perché ci sono troppe persone che parlano male delle band e a volte anche band che parlano male di altre band. In pratica una grande telenovela del metal sardo. Una schifezza. La cosa assurda è che lo stesso popolo metal underground sardo è composto dalle stesse band che contribuiscono a fare la scena e per via di stupidissime invidie la scena va scemando.. Io non so se è un difetto italiano generale ma la situazione qui nella provincia di Sassari è questa.
Da quanto ho capito, sei un artista a tutto tondo, ovvero, a parte la musica, un altro tuo elemento distintivo è l’arte grafica come la pittura ed il disegno, me ne parleresti? Si, oltre la musica sono pittore e disegnatore. L’arte in generale, ovvero la manualità artistica, l’ho sempre avuta sin da quando ero piccolo e il mio percorso scolastico è sempre stato di stampo artistico, infatti a breve darò la tesi di laurea all’Accademia di Belle Arti di Sassari. La mia pittura si rifà moltissimo al tema alieno, mi interrogo su tutti gli aspetti che riguardano l’ufologia moderna e antica e adoro fare questo con ogni tecnica che mi permetta di raggiungere un buon risultato. Mi sono sempre diviso in due parti distinte; quella della Musica dove prediligo sonorità più rock (Heavy Metal su tutti)e poetiche dettate da un animo epico e battagliero, e quella dell’Arte Grafica dove sono sicuramente più di larghe vedute e con meno dogmi artistici e dove continuo ad essere ossessionato dal tema composizioni molte cose avvengono in maniera di ottime formazioni provenienti dal vostro ufologico e alieno.. Io sono ossessionato dallo del tutto spontanea e che perciò ci siamo bacino d’utenza metallico, ma la vera spazio e in gran parte della mia pittura ritrovati davanti a delle influenze settantine domanda è: com’è veramente la situazione l’ossessione è ben presente, ma sono anche anche in maniera involontaria perché, essendo per una giovane e promettente band come ossessionato dai “danni” irreversibili che l’uomo degli estimatori del genere, le influenze sono la vostra in una provincia apparentemente può fare alla Terra e dai cambiamenti sostanziali arrivate in un 40% in maniera del tutto naturale. apatica come Sassari? A parte la mancanza che questi “danni” possono provocare. Non a delle infrastrutture, l’appoggio del popolo caso ho inserito la parola “danni” tra virgolette Uno degli aspetti che più di ogni altro mi underground c’è? per il semplice fatto che tutto quello che l’uomo hanno sempre stimolato degli Icy Steel, è Nella nostra provincia (ma poi anche in tutta la pensa come nocivo e distruttivo in realtà è senza alcun dubbio il fatto che la band ha Sardegna)è un vero incubo il fattore soltanto un mutamento della Terra, un semplice sempre preferito anteporre i fatti alle “infrastrutture” per un genere musicale come il modo che il nostro pianeta adotta per cambiare parole…. Metal e la scena underground non è la sola a pelle e purificarsi, magari purificarsi proprio da Anteporre i fatti alle parole è una cosa che risentirne. Quello che io trovo stupido ad noi virus infetti e quindi ricreare un nuovo ciclo dev’essere alla base di ogni buona band e non esempio è il dover iniziare un live in una fascia vitale. Questo è ciò che affronto nella mia solo all’inizio della carriera ma SEMPRE. Noi non oraria che oscilla tra mezzanotte inoltrata e l’una Pittura. Al contrario come disegnatore lavoro su abbiamo mai promesso nulla e non ci siamo mai di notte (se va bene). commissione e prevalentemente a matita. vantati di nulla e quello che abbiamo conquistato Il popolo underground è abituato ad uscire di Spesso mi commissionano ritratti e raramente in questi anni che sia poco o molto è stato casa alle 11,30 se è presto e questo si soggetti inanimati come nature morte o conquistato con fatti e non con parole.. ripercuote sul locale che è costretto ad iniziare la paesaggi. Sono felice che tu veda in noi questo perché è serata minimo a mezzanotte se non più tardi, Come nella musica io sono sempre alla ricerca di per noi cosa assai importante. facendo cosi iniziare a far suonare la band in un personalità e a volte tendo a ripudiare la via più orario dove il fisico dovrebbe riposare. Con ovvia e facile e tendo quindi ad incastrarmi nelle Ok, potrei stare qui a citare decine e decine questo non voglio dire che io non passo e non ho vie più personali ed impervie. La mia poetica su mai passato notti tutto, sempre e comunque, nella Musica come insonni (ci sono state e nella Pittura. anche adesso può capitare) ma quando si Prima di finire, avete organizzato qualche tratta di professione e data live in supporto del disco? professionalità io sono Ne abbiamo fatta solo una per ora a Sassari ma peggio di un monaco ne verranno delle altre. In questo periodo ci buddista anche perché stiamo muovendo proprio su questo fronte. A sono un cantante e breve qualcosa arriverà .. come tutti i cantanti sapranno la voce non è Ok Stefano, siamo alla fine, per cui… uno strumento sicuro e Per cui ringrazio te a nome mio e a nome degli va curata parecchio. Icy Steel per l’opportunità di espressione L’iniziare un concerto concessaci in questo spazio. Non è mai scontato all’una di notte è per poter dire la propria davanti a dei lettori. me fatica doppia ed è Voglio allora cogliere l’occasione di salutare tutti inoltre un modo per i lettori, tutti i nostri fan e tutti i coloro che ci mettere molto sotto ascoltano e ci supportano. stress le mie corde Alla prossima allora… e grazie ancora a te vocali. Beppe! Ma, oltre Stay True! Stay ICY! all’impossibilità di far Stefano “Icy Warrior” Galeano
Shining Blade È stato veramente emozionante aver avuto la possibilità di intervistare Jimmy Troccoli, chitarrista dei cult heroes Shining Blade, formazione barese attiva a cavallo fra i primi anni ottanta e la metà della decade, passata alla storia grazie alla realizzazione di due ottime demo e di un album, lo stupefacente “Touch the night” che, dopo ben venticinque anni, vede finalmente la luce grazie soprattutto alla sagacia dello stesso chitarrista e dell'etichetta messicana Under Fire records, che ha reso finalmente disponibile un sogno veramente senza tempo.... Intervista a cura di Beppe Diana
Ciao Jimmy e grazie di cuore per il tempo che ci stai volendo dedicare, allora finalmente la stampa di “Touch the night” è uscita da qualche mese, ci sono voluti più di venti anni, meglio tardi che mai, dico bene? Ciao Beppe, dici benissimo! Il disco sarebbe dovuto uscire nel 1986, per cui c’è anche qualche annetto in più dei venti…
ed a migliorare, così come ha fatto per l’audio, riuscendo a trarre il meglio da quello che era ancora disponibile.
Ok, capisco, quindi mi fai capire che la scelta del particolare art work della cover è pure della label, dico bene? L’artwork della cover è stato realizzato appositamente da un artista messicano che ha Come ed in che maniera sei entrato in uno studio professionale, Ekannss Artedisegno, contatto con la label messicana UnderFire che ha interpretato le mie indicazioni, o forse sussidiaria della più prestigiosa EBM elucubrazioni!!! La spada scintillante (SB) per il records? Non ci vorrai fare capire che qui nuovo confronto (On the Battle Fields) è portata da noi in Italia non si era mai mosso da un serpente alato (Winged Snake), nessuno per ristampare uno dei dischi più attraversando la notte (Tonight, Touch the Night) agognati di sempre!! e i quattro elementi (Strange World). Insomma Da alcuni anni eravamo stati contattati da label, voleva avere il significato di riportare alla luce la anche italiane, con proposte di stampa e spada e farla nuovamente scintillare dopo anni distribuzione. di buio, citando anche i titoli dei brani del cd. Sinceramente all’inizio eravamo anche stupiti per Credo ci sia riuscito egregiamente e per questo un risveglio di interesse dopo un ventennio di ha ricevuto meritati ringraziamenti nel booklet inattività della band, ma poi abbiamo iniziato a del CD, insieme ovviamente a Jose Luis. valutare più concretamente questa possibilità. Fra le varie proposte, vi era anche quella della “Touch the night” è un disco che arrivava in Under Fire records, di Città del Messico e devo qualche modo a sancire la maturazione dirti che il contatto con il fondatore della label, compositiva di una formazione, la vostra, Jose Luis Cano, che è un grande estimatore e che aveva iniziato sotto auspici più heavy conoscitore del genere, è stato stimolante anche rock, cosa ci puoi raccontare del primo sul piano del lungo lavoro che si è reso periodo della band? necessario per la realizzazione del progetto, che Il primo periodo della band ci ha visti crescere ti assicuro è stata davvero impegnativa. insieme musicalmente e sul piano della Lui è riuscito con grande pazienza e composizione, ma anche nel senso letterale del professionalità a seguire ogni tappa, ed a fornire termine, visto che ero stato reclutato quando un valido contributo anche per quanto riguarda i avevo 15 anni ed al primo concerto ne avevo suggerimenti e le valutazioni sulle fasi che via appena compiuti 16. via si dovevano affrontare. La passione per il rock degli Zeppelin, Deep Ad esempio, ha insistito molto per aggiungere Purple, Black Sabbath ci spingeva a ricercare del bonus material, risultando poi entusiasta sonorità dure, ma più in sintonia con le tendenze della dell’epoca. mia idea di inserire dei video introvabili Quindi iniziammo ad orientarci anche verso dell’epoca, che ha provveduto a rimaste rizzare atmosfere Maideniane e Priestiane, come appare
evidente dai due demo tapes che producemmo quasi consecutivamente. Come hai ben osservato, la musica di Touch the Night rappresenta la fase di maggior maturazione della band, con arrangiamenti articolati ed intrecci di armonie più dure, metal oriented con sonorità invece più melodiche. Si, infatti, oltre ai vostri ascolti, anche lo stesso music business dell’epoca era orientato verso atmosfere più morbide e quasi easy listening, ed il successo commerciale di formazioni americane di un certo spessore non faceva altro che avvalorare quest’ipotesi.. In effetti, fu proprio una tendenza dell’epoca che credo recepimmo in pieno. Erano gli anni in cui Randy Rhoads aveva aperto nuovi orizzonti con l’introduzione di sonorità attinte dalla musica classica, in embrione nei Deep Purple (vedi ad esempio “Burn”), poi fatte proprie e portate ai massimi livelli da Malmsteen. Ma c’era anche la frangia del Glam Rock, dei Motley Crue, Ratt, Twisted Sister, molto in voga in quegli anni, che avevamo anche preso come fonte di ispirazione. Poi, l’uscita di 1984 dei Van Halen ha fatto il resto… Ti ricordi in qualche maniera come nacque il contratto che vi legava all’allora iper attiva King Classic? Se non ricordo male, si accorsero di voi grazie alla partecipazione ad una delle tante compilation dell’epoca.. Si credo proprio che la nostra presenza nella compilation internazionale Speed Metal Hell, con il brano Winged Snake, abbia dato un importante contributo alla diffusione del nome della band. Fummo contattati dalla King Classic e, dopo aver constatato lo spessore delle band
Eppure brani come “On the battlefield”, “Night walking” o il capolavoro “Foolish life” suonano ancora fresche e competitive, quindi o sono brani immortali, oppure molta della musica che si scrive adesso, è solo roba usa e getta!!! In effetti, ancora oggi ricevo feedback entusiastici da chi ascolta i nostri brani e vi trova una musicalità ancora attuale e fruibile. Quello che posso dire è che quando fai qualcosa con il cuore, alla fine si vede. Non importa il tempo che passa.
Dopo la separazione della band che cosa combinasti a livello prettamente musicale? Ha tentato di “riciclarti” in un saccente e preparato turnista pop come molti dei tuoi colleghi dell’epoca, oppure hai sempre preferito agire in formazioni musicali di un certo rilievo? E degli altri ragazzi che ne è stato? Sei sempre in contatto con qualcuno della band? Il tempo ha aiutato a mitigare gli animi? A parte i diversi modi di vedere la cosa, siamo rimasti davvero molto amici anche dopo lo scioglimento del gruppo. So benissimo che l’hai fatto notare nella Del resto, dopo anni passati vivendo insieme, breve biografia che accompagna il cd, ma poiché la nostra frequentazione andava al di là quant’era difficile all’epoca essere una rock dei soli momenti musicali, ma era in pratica band in una città del sud?...e se non è costante, anche discussioni e contrasti erano troppo, ti sei ritrovato in qualche modo nei sempre appianati molto velocemente. che produceva e le condizioni favorevoli del personaggi di “Tutto l’amore che c’è” di Questo perché nel gruppo si parlava molto e si contratto inviato, entrammo in studio di Sergio Rubini? condividevano pensieri ed idee di ognuno di noi, registrazione. Come tutti noi del Sud ben sappiamo, avviare decidendo poi sulla unanimità. Dopo, ognuno ha qualsiasi progetto in questo strano pezzo intrapreso strade diverse. Francesco d’Elia, è ….sei a conoscenza che la label è ancora in dell’Italia richiede un lavoro che si scontra con tornato a cantare soul e r’n’b e continua a farlo, attività, e sotto il nome di Monster records ogni tipo di difficoltà. A tutti i livelli. Ecco perché Michele Ranieri ha collaborato con alcuni progetti sta pubblicando parte di quei master chi può si trasferisce altrove. di band locali in generi più commerciali, Fabio dell’epoca? Forse, l’aver combattuto su questo terreno di Pignataro si è rivolto a sonorità più jazz-fusion Questo non lo sapevo… E non ti nascondo che la battaglia ai limiti delle possibilità ed averlo fatto ed attualmente suona come band principale nei prima cosa che mi viene in mente allora è che con determinazione, alla fine ha dato qualche Chiaroscuro, un gruppo di musica italiana “tutto il mondo è paese”!!! risultato anche a noi. d’autore, il Maestro Gianfranco Sannicandro è Ecco, uno di questi finali “all’italiana”, di società direttore di un’accademia musicale classica a fallite che poi riemergono sotto altro nome, non Essendo siciliano, ricordo benissimo il Salisburgo, Francesco Colella si è trasferito in è certo quello che può far piacere, anche in clamore della vostra performance a Lentini, Olanda e suona attivamente in una rock band considerazione di quanto avevamo puntato sulla sai, i vecchi rocker dell’epoca ricordano locale. realizzazione di quel disco, sia in termini ancora quell’esibizione, tu che ricordi hai Per quanto riguarda me, ho sempre continuato a economici, che di aspettative ed impegno. delle vostre serate live? Qual’era l’energia studiare lo strumento, formando altre band con Ma adesso quel master, se lo hanno ancora, non che si sprigionava durante i vostri concerti? le quali ho suonato principalmente rock anni ’80 lo potranno riutilizzare, grazie al contratto con la Ricordo anche io benissimo Lentini, l’ospitalità e blues per diversi anni nei club locali. Under Fire. della gente, lo stupore nel vedere un gruppo di Ultimamente, nel momento in cui lavoravo ad un ragazzi bardati con pellami e borchie in un progetto personale del tutto metal, ho iniziato a Quindi mi pare di capire che, come molte paesino da film d’epoca, in cui tutti si fermavano suonare con una band power-prog metal già produzioni dell’epoca, anche il master del e si giravano a guardarti, ma alla fine ti avviata e con un ottimo seguito, i Twilight Gate, disco fu in gran parte sovvenzionato dalla accoglievano sempre con disponibilità, con la quale ho partecipato all’Agglutination band, è così? Che ricordi educazione e Metal Fest ed adesso stiamo per registrare un hai di quelle sessioni di gentilezza. brano con video professionale da utilizzare a registrazione? Avevate Questo scopo promozionale, cui seguirà un cd. trovato uno studio caratterizzava i adatto alle esigenze di nostri live. Guardando per un attimo al tuo passato, una band hard rock? Non solo la pensi di avere qualche rimpianto? Se Per termini contrattuali, il performance, potessi ritornare indietro, rifaresti tutto o master era a carico della che era c’è qualcosa che cambieresti? band, mentre stampa, adrenalina pura, Probabilmente, se mi fossi trasferito oltreoceano, produzione e distribuzione ma anche quello come avevo intenzione di fare subito dopo lo erano a carico che accadeva scioglimento della band, avrei potuto avere dell’etichetta. prima e dopo, qualche possibilità in più. Infatti ero andato a Lo studio in cui nel contatto con sondare il terreno a Los Angeles per un po’… registrammo era di certo il la gente, con Ma, chi può dirlo? Al momento sono soddisfatto più attrezzato in zona, un nuovi amici e per quello che sta accadendo anche adesso. 24 piste, con tecnici di anche qualche provenienza dal Nord, ma post-concerto Mi parleresti del progetto musicale che stai con esperienza nella trascorso tutti tentando di mettere in piedi? produzione delle hit italiane insieme nei Il progetto musicale che sto provando a di quegli anni, di certo locali a realizzare nasce dall’idea di un concept album alquanto lontane dalle festeggiare… ispirato alle leggende dei samurai, perché nostre sonorità. insieme alla musica ho sempre praticato arti Dovemmo un po’ Ok, quindi a marziali e sono appassionato di quel tipo di sconvolgere e riadattare lo parte il cultura orientale. studio con la nostra fallimento Le composizioni sono in continua evoluzione e strumentazione e le nostre della label, per adesso sto lavorando sulla struttura dei richieste un po’ fuori penso che i brani. dall’ambito del precedente vari servizi Le sonorità sono orientate al metal, con lavoro dei sound engineers. militari prima, influenze prog, ma puntando sempre alla e l’esigenza di melodia come parte più importante. Un po’ una So che può sembrare trovare un ripresa di quello che facevo negli Sb, ma in una domanda retorica, ma all’epoca delle lavoro remunerativo, siano state le scintille chiave più attuale. registrazioni, ti saresti mai immaginato di che decretarono la fine del vostro sodalizio comporre dei brani che, venti anni più tardi, interno, anche se all’epoca si vociferava di Prima di finire, come dicevamo il disco è sarebbero diventati oggetto di mero un ipotetico cambio d’indirizzo verso uscito per una label messicana che, dai noi, collezionismo e di scambio? sonorità jazz, cosa c’è di vero in tutto è distribuita con scarso interesse, per cui No, sinceramente, questo non me lo sarei mai questo? gli appassionati che vorrebbero entrare in aspettato. Di sicuro, le nostre aspirazioni, com’è Si, credo che lo scioglimento definitivo della possesso di una copia del vostro cd, cosa ovvio, erano di sfondare nel mondo del rock, ma band sia proprio avvenuto per le diverse devono fare? che la nostra produzione potesse diventare, direzioni musicali che internamente si stavano Per il cd degli Shining Blade chiunque fosse come dici, oggetto di collezionismo e scambio, sperimentando. La produzione musicale interessato può contattarmi via facebook: non lo avrei mai potuto immaginare. Ma, ancora successiva al master fu un tentativo di tenere www.facebook.com/jimmy.troccoli, o via e-mail: oggi, non ci credo!!! ancora insieme delle menti che invece si jimmytroccoli@tin.it Il fatto di sentirmelo dire da più parti, mi rende orientavano verso percorsi musicali davvero ancora incredulo. Così come lo sono stato poco compatibili tra loro. Ok Jimmy, ti ringrazio ancora per la tua quando ho di recente suonato ad un metal fest E la frangia che voleva mantenere un assetto disponibilità, ti lascio campo libero… di rilevanza nazionale (XVIII Agglutination Metal rock-metal si scontrava con quella che aveva Grazie a te Beppe per il tuo interesse e la tua Fest) e sono stato fermato da alcuni che mi intrapreso direzioni in effetti più orientate verso dedizione. hanno riconosciuto e mi hanno richiesto il jazz. Il risultato non poteva che essere quello Ci sentiamo quando uscirà il mio album solista, materiale degli Shining Blade. Incredibile! che di lì a breve poi vi è stato. magari per un'altra intervista...
È una storia fatta di amicizia, sacrifici, rinunce e passione, tanta passione quella che si cela dietro al trascorso artistico dei Tanatos, formazione storica della scena romana attiva per circa un decennio, che seppe consolidare uno status di fama underground arrivando a pubblicare una manciata di ottime composizioni, e a registrare un album che, come la storia ci insegna, non ha mai visto la luce. Un cordiale Tony Arcuri, chitarrista storico della band, ci condurrà per mano alla scoperta di questa piccola leggenda metropolitana... Intervista raccolta da Beppe Diana Ciao Tony e benvenuto sulle pagine di Hard n’Heavy, grazie per il tempo prezioso che ci stai volendo dedicare, io partirei dagli inizi chiedendoti quando è maturata in te l’idea di diventare un chitarrista rock e di fare di una passione di gioventù una sorte di motivo di vita. Grazie a Graveyard Symphony per l’interesse mostrato nei confronti dei Tanatos! Beh, per quanto riguarda la domanda, diciamo che sin dalla prima infanzia, grazie ad uno zio batterista hard rock, che viveva a casa con noi, sono letteralmente cresciuto a pane, Hendrix, Sabs, Purple, Zeppelin ed in seguito Kiss, Queen e Van Halen… dunque per me ascoltare musica Rock e suonare la batteria era una cosa più che naturale, ma poi, un po’ per colpa dei miei (tenere una batteria in casa… ti lascio immaginare) e molto per colpa di Ace Frehley, iniziai a sognare la Gibson Les Paul, in tenera età e non ho più smesso! Ahah! Quindi prima S.O.S e Martiria formazioni con le quali ti sei fatto le ossa, e poi Tanatos, come ed in che occasione entrasti a far parte di quella band? È vero che avevi già militato per un breve periodo in una delle prime reincarnazioni dei nostri? Si, in realtà prima i Martiria e poi per qualche mese SOS, dopodiché, parliamo del 1989, i Tanatos mi chiesero di unirmi a loro, colsi l’occasione al volo! Eravamo amici da sempre e come gruppo mi erano sempre piaciuti, tanto che già nel 1985 ne feci parte per un breve periodo, ma non essendo ancora all’altezza, pensai bene di presentare loro Max Ciccotta, gran chitarrista che, poi nel tempo, si è rivelato una colonna portante del gruppo, sia a livello compositivo (quasi tutti i pezzi provengono da sue idee) che come persona, un grande amico tutt’oggi, come tutti gli altri ex componenti dei Tanatos. Capisco, comunque il primo passo ufficiale di questo sodalizio, fu proprio la registrazione del demo “Wall of Glass”, terzo lavoro del gruppo che ti vedeva finalmente protagonista in prima persona, che ricordi hai di quelle sessioni di registrazione? Dunque, le cose andarono così: il demo non era in programma ma, grazie ai 4WD, storica band romana, venimmo contatti da un ragazzo che stava cercando di produrre una compilation di metal romano, il quale era disposto a pagare lo studio per la registrazione. Così, cogliemmo l’occasione al volo ed oltre al pezzo “prodotto” da questo “santo” (Wall of
per coprire almeno i costi e per fare ciò si suonava spesso insieme ovviamente ad altri gruppi proprio per dividere le spese e cercare comunque di creare “l’evento” (mamma mia che parolone!). Era tutto veramente emozionante e coinvolgente, sia per i gruppi che per l’audience ed io posso dirlo, avendo fatto parte di entrambe le cose.
Glass), registrammo a nostre spese un altro brano (Arkham), ed ecco così il demo “Wall of Glass”, che ebbe un discreto riscontro tra le fanzine nazionali e straniere, tra l’altro venne anche recensito su Flash, mensile hard’n heavy di allora a tiratura nazionale. Ci parleresti di come ed in che maniera nacquero i brani? Beh, ricordo che i due brani furono composti poco prima del mio ingresso nella band, se non altro a livello di bozze, poi come in tutti i gruppi, soltanto suonando e risuonando ancora, un brano prende realmente forma, e fu proprio ciò che successe con i brani in questione. ….e a proposito di concerti, qual’era l’impatto live della band in quel periodo, avevate adottato delle trovate sceniche particolari per il vostro pubblico live dell’epoca? Riguardo ai live, sai, parliamo di un periodo in cui se riuscivi a fare 7/8 gig all’anno, potevi ritenerti fortunato, quindi ti lascio immaginare l’energia che veniva sprigionata in quelle occasioni… Era una cosa comune a tutti i gruppi di allora, si sfogavano tutte le frustrazioni di chi suonava musica metal in cantina ogni volta che avevi l’occasione di salire su un palco! David ed io poi, eravamo degli scalmanati, ahahah! Calcola comunque che stiamo parlando di ragazzi ventenni o poco più…Pensa che poi non era come adesso dove ci sono locali più o meno specializzati per la musica rock, allora o riuscivi ad imbucarti in qualche festival estivo, in qualche centro sociale, oppure dovevi affittarti teatrini di prosa, spesso dai preti, con tutto cio’ che implicava, lasciare la cauzione, pagare la Siae e sperare di vendere più biglietti possibili,
Fingernails, Schwartz, Stiff, Raff, Metal Force, solo per citarne alcune, com'era in quel periodo la scena heavy metal a Roma vista con gli occhi di un giovane musicista dell’epoca? Ah, quanti ricordi! Mi vengono subito in mente i concerti al Teatro Mongiovino dove calarono addirittura gli STEEL CROWN da Trieste e dove per un certo periodo quasi ogni sabato potevi assistere ad esibizioni di gruppi romani e non. A Roma poi c’erano una miriade di gruppi metal! Era tutto un fermento! Prima di tutto c’erano i RAFF, e qui signori miei, giu’ il cappello! A mio parere, il gruppo metal più sottovalutato della penisola! Semplicemente micidiali! Poi gli Stiff che dal vivo avevano una professionalità rara per
i gruppi metal del periodo e una produzione veramente all’altezza dei gruppi anglosassoni più blasonati. I Thunder poi trasformatisi in Schwartz, altro grande gruppo, sottovalutati anche loro a mio parere, poi Tir, Overange, Metal Force, i Messershmitt, gli Aggressor, una delle prime Black Metal band della penisola, gruppo che fece molto parlare di se pur avendo avuto vita breve, gli Ambush del mio amico Marcello, gli Astaroth, che fecero un EP per la Rave on Records, etichetta olandese che pubblicò l’esordio discografico dei Mercyfulfate, i Fingernails del grande Maurizio “Angus” Bidoli, tutt’ora in piena attività, le Jailbait, forse la prima all female band della penisola, ricordo anche i validissimi Fire, i Miss Daisy, che fecero un disco per la GWR prodotti da Eddie fast Clarke e che andarono in tour con Motorhead e Blue Oyster Cult, i Wildee di Rudy Costa, l’Edward Van Halen romano… Insomma, Roma era una fucina di gruppi e ce ne era per tutti i gusti dal glam al trash! Mi ricordo che nel giro di 200/300 metri c’erano le sale prova dei succittati Thunder, Raff, Miss Daisy, dei Rude, dei Line Out (che poi divennero i Dhamm e parteciparono pure ad un paio di festival di Sanremo raggiungendo anche il disco d’oro)… Non credo ci fosse in Italia un altro posto con una simile situazione musicale in ambito metal. Senza pensare alle fanzine romane come Metal Militia o Metal Gods. Erano tempi in cui se incontravi qualcuno con chiodo e capelli lunghi ti ci fermavi come minimo a parlare delle ultime uscite discografiche… molti dei miei attuali amici, li ho conosciuti cosìl!
Sai in quel periodo non era facile che un fonico, in Italia, conoscesse la parola Heavy Metal, mentre al Pan Pot sapevano fare bene il proprio lavoro.
Anche in questo caso, quali sono i tuoi ricordi che affiorano se pensi a quei giorni e quelle ore passate nei famigerati Pan Pot studio? Pensavate realmente di avercela fatta, o vivevate la vita giorno dopo giorno come sempre? No, anche se eravamo giovani non ci illudemmo minimamente! Certo, capivamo l’importanza dell’opportunità che ci era stata offerta ma eravamo anche consci della situazione, stavamo soltanto registrando quello che poi sarebbe potuto divenire un Lp e da qui’ ad avercela fatta, ne passa… Al contempo eravamo ovviamente coinvolti in tutto e per tutto nella cosa, come si può ben immaginare. Era la nostra prima volta, voglio dire, avevamo già registrato dei demo, ma un disco è tutto un altro discorso, un altro approccio, curammo i dettagli in maniera esasperata e nonostante ciò eravamo, visti con gli occhi di oggi, veramente “ingenui” ed inesperti, ma ci divertimmo un casino! Quindi mi pare di capire che fu proprio il Arrangiavamo e ri-arrangiavamo in successo inaspettato ottenuto da “Wall of continuazione, in più non c’era nemmeno stata Glass” ad aprirvi le porte per il sospirato messa fretta per completare le registrazioni, per salto di qualità, tanto che Biagio Pagano, il cui passammo veramente molto tempo in studio. padre di Via Veneto Jazz, si interessò a voi, A pensarci oggi, forse la figura di un produttore e proponendovi di registrare un master, che in studio ci mancò, dal momento che il buon portò la band a concepire quel “Scream Biagio, almeno agli inizi, musicalmente ci diede from Miskatonich Valley”, rimasto carta bianca. inspiegabilmente inedito fino a questo Senti Tony, scusami se ti posso sembrare inopportuno, ma quel master esiste ancora? Se si, chi detiene i diritti di “Scream..”? Se ci fosse un’etichetta interessata alla pubblicazione del vostro materiale, con chi dovrebbe avere a che fare? Guarda, a quel che ricordo io, il master esiste ancora e dovrebbe essere da qualche parte. Il copyright dei pezzi è ovviamente nostro, mentre per le edizioni, un’eventuale etichetta interessata (???) alla pubblicazione del disco, non dovrebbe avere nessun problema… Basta chiedere al sottoscritto, ma non credo che un etichetta di oggi, possa essere interessata ad un gruppo di 20 anni fa e più… per di più stiamo parlando di un lavoro che non ha mai avuto un missaggio definitivo, ma solo dei pronti momento, ci parleresti di come andarono le ascolto, come quelli che si possono ascoltare sul cose? profilo myspace dei Tanatos… Beh, parlare di successo mi sembra esagerato però come ti dicevo prima ci furono dei buoni riscontri. Ovviamente, una volta finite le registrazione del demo, come ogni band che si rispetti, iniziammo a proporlo a tutto ed a tutti. Contattai personalmente Biagio Pagano il quale rimase favorevolmente impressionato dalla band e decise così di produrla. Il tutto comunque, molto prima della Via Veneto Jazz o di Anonimo Italiano o Sergio Cammariere ecc. A quel punto, Biagio ci propose di registrare un disco e chiese a noi di scegliere lo studio. Puoi immaginare la nostra reazione! Erano anni in cui non capitava tutti i giorni che qualcuno potesse venire da te facendoti una simile proposta! Ovviamente accettammo e scegliemmo di registrare al Pan Pot studio di Roma, dove avevamo già registrato il demo “Wall of Glass”e dove ci eravamo trovati veramente bene.
assolutamente contrario. Non credo che la lingua italiana si sposi con le sonorità hard, sono pochi gli esempi riusciti in questo senso, la maggior parte delle cose che ho ascoltato mi sono sempre sembrate forzate… Strana Officina a parte, of course!
Dopo un periodo di riflessione, la band comincia a sfaldarsi pezzo dopo pezzo, fino allo scioglimento avvenuto nel 1993, e….. Beh, in realtà, l’unico che lasciò la band fui io, che decisi di andare a vivere a Londra, seguito poco dopo da David, il cantante. Capisco, anche perché finita l’esperienza con i Tanatos, decidi di trasferirti in Inghilterra in cerca di nuove occasioni, e fra un’audizione e l’altra, entri a far parte saltuariamente e per un breve periodo dei prime movers Chariot di mr. Pete Franklin, ce ne parleresti? C’erano degli amici romani che già si erano trasferiti e così provai anche io a giocare quella carta. Per quanto riguarda i Chariot, ad essere sinceri non posso dire di esserne entrato a far parte, ho fatto con loro una prova o due, se ricordo bene. Comunque l’esperienza londinese mi è stata molto utile, in un certo senso ha contribuito a sprovincializzarmi e mi ha fatto capire che suonare rock e vivere rock a volte non sono poi la stessa cosa, conta molto più quello che hai da dire veramente piuttosto che sparare riff pompatissimi e assoli ultraveloci.
Conclusa anche l’esperienza d’oltremanica torni nella capitale, e ti dedichi prevalentemente a due cover band, ovvero i “Restless Heart” band tributo ai Whitesnake del tuo idolo John Sykes, e gli Ac Hd doveroso omaggio agli Ac Dc, scusami se sono cattivo, da normale fruitore ho sempre pensato che le cover band sono come il traguardo ultimo della creatività di un artista che si adagia a ripetere le architetture musicali edificate da altri musicisti, inoltre un vecchio detto Zen dice che “i sentieri già battuti non portano Quello che doveva segnare la grande mai a niente”, qual’è il tuo pensiero? svolta, in realtà si traduce come l’inizio Dunque, tornato a Roma inizio a collaborare, su della fine, ovvero dopo le sessioni di invito di Biagio Pagano, con gli Anima Nuda, una registrazione lo stesso Biagio Pagano band di rock italiano, dove tra l’altro militavano capisce che, l’unico modo per promozionare anche ex membri degli Schwartz. al meglio la band, è quello di proporre i Fu una bella esperienza che ci portò anche alla brani cantati in lingua madre, espediente pubblicazione di un video ed alla partecipazione che, naturalmente, viene rifiutato in toto da alle selezioni di Sanremo Giovani. tutta la band, fu veramente questa la In seguito riprendo i contatti con Marco Mazzini motivazione che mise la band con le spalle e Fabio Splendori, rispettivamente basso e al muro di fronte ad una decisione difficile batteria dei Tanatos ed iniziamo a suonare in da prendere? trio. Si assolutamente ….. Dopo anni ed anni di prove senza neanche una Sai, posso capire il ragionamento che fece Biagio serata live, ci rendemmo conto che per suonare (RIP) allora, ma a tutt’oggi continuo a non dal vivo hard rock, almeno qui a Roma, o fai condividerlo. cover o nisba o quasi… Era come snaturare la nostra musica. E debbo Nascono così insieme a Marcello “Lardocchio” comunque anche dire, ad onor del vero, che ci Orlandini i Lonely Days, tributo ai vecchi provammo pure, ma il risultato non fu Whitesnake… poi da cosa nasce cosa, ed entro a minimamente di nostro gradimento. Io poi ero far parte nel 2006 dei Restless Heart, tributo
italiano ai Whitesnake, dove ho trovato vecchi e nuovi amici come Marco Palazzi, anch’egli ex chitarra dei Tanatos ( se è piccolo il mondo, figurati Roma!) e dove ho avuto l’opportunità di suonare anche se soltanto per una data con il grande Neil Murray (ex Whitesnake, Gary Moore e Black Sabbath, tra gli altri), oltre a quella di poter suonare al “Raise Your Hands” Festival in Olanda.
trovi su un palco, ti piace più fare sfoggio di tecnica strumentale, o pensi che il feeling trasmesso venga sempre e comunque prima di ogni cosa? Pur volendo non potrei fare sfoggio di tecnica strumentale, non sono mai stato un virtuoso dello strumento, non è nella mia natura, ho sempre costruito un solo ascoltando il pezzo e non ho mai composto un brano intorno ad un assolo. Preferisco ascoltare Ace Frehley o Pete Townshend piuttosto che Malmsteen e compagnia bella! Ho sempre pensato al brano in se stesso alle emozioni che può trasmettere, piuttosto che a stupire l’audience con una cascata di note, anche perché non ne sono capace ahaha!
Toglimi una curiosità, che cos’è la “Sfarzo” di cui sei endorser? Si tratta di una fabbrica californiana della Bay Area di corde per chitarra, gente veramente in Senza contare che un paio di anni fa, grazie alla gamba, che ho avuto modo di moda dei tributi che ultimamente sembra vada conoscere durante un mio forte anche nel Regno Unito, ho avuto anche l’opportunità di fare qualche data da quelle parti viaggio in California in occasione di una Guitar Clinic con un tributo Kiss italo-britannico, dimostrativa. impersonando Space Ace, cosa che mi ha fatto Tra gli altri vanta come divertire un casino! Guarda, se per un verso il endorser chitarristi notevoli tuo discorso sulle tribute band, non fa una piega, c’è però da dire che, almeno per quel che come Terry Laudardale o mi riguarda, mi diverte tanto suonare i pezzi che Kiyoshi Morgan dei Vicious adoro sin da quando sono bambino e poi non ho Rumours, Mary Cary, Dario Lorina ed artisti come Ron mai pensato a me stesso come un artista, per Keel. Fare parte di questo carità! parco chitarristi mi fa Non ho mai composto più di tanto e mi diverto immensamente piacere e mi quando attacco il jack alla chitarra ed al riempie di orgoglio, anche se Marshall, tutto qui, senza alcuna pretesa e proprio per questo, con alcuni amici sto iniziando ancora non riesco a capire come ciò sia potuto accadere! un tributo ai Saxon ed uno ai Led Zeppelin con alcuni membri dei Restless Heart. Che consigli potresti dare Vero anche, che sempre insieme a David Ciccotta, ex voce dei Tanatos, stiamo dando vita ad un giovane musicista che muove i suoi primi ad un progetto di musica originale (alcuni dei passi all’interno del fantomatico music biz pezzi si possono ascoltare sul mio profilo odierno? myspace), ma il tutto sempre con alla base Guarda sinceramente non credo di essere nella tanto divertimento, visto che per campare posizione di dare consigli a chicchessia, non facciamo tutt’altro! credo tra l’altro che esista un vero e proprio music biz al giorno d’oggi, come quello degli Si, certo che si sente che ci metti l’anima anni ‘80, dal momento che la maggior parte quando suoni, a proposito, ma quando ti delle band, anche quelle storiche, vedi Anvil,
sono costrette a lavorare tutti i giorni o ad intensificare allo stremo l’attività live per racimolare qualche dollaro in più, dal momento che oramai si vendono pochissimi dischi grazie ad internet…sigh! L’unica cosa utile per un giovane musicista credo sia quella di confrontarsi con gli altri e di non fossilizzarsi a casa con i metodi o su youtube per vedere come tizio fa quell’assolo o come Caio suona quel passaggio. L’importante è quello che si ha da dire, poi il modo per dirlo lo si trova! Ascolti ancora qualche classico hard n’heavy dell’epoca, oppure ti sei rincoglionito come molti dei tuoi colleghi dell’epoca che ascoltano solo jazz e musica classica? Ahah! Si può dire che ascolto soprattutto i classici Hard’n’Heavy dell’epoca e sono talmente integralista che sinceramente non conosco tutto quello che è stato pubblicato dopo il 1987, anche perché non credo l’hard abbia avuto più nulla da dire dopo l’omonimo album dei Whitesnake…(Blue Murder e Sykes a parte, of course)… Grunge, no grazie! Certo poi non ne farei una questione di generi se un pezzo mi piace, non mi metto ad analizzare a quale genere musicale possa appartenere. Mi piacciono molto comunque anche il R’n’B, il Funky e Jeff Beck. Chi è il Tony Arcuri di tutti i giorni? Cosa fai per vivere? Abiti ancora dalla parti di Roma? Abito a Roma, sono felicemente sposato, faccio l’impiegato e mi diverto a suonare con gli amici di un tempo, sia cover che musica originale, il tutto ripeto, per puro divertimento. Ok, siamo veramente alla fine, ti lascio carta bianca, concludi l’intervista nella maniera che più ti aggrada….. ROCK ON!
Sono arrivati alla soglia del secondo platter ufficiale anche i veneziani Great Master che, nel nuovo cd “Serenissima”, si sono imbarcati nella stesura di un concept album che, nelle liriche dei dodici brani originali che lo compongono, riassume le fasi salienti della storia della loro beneamata città natale, sottolineando con sagacia e passione, alcune vicissitudini che anche i libri di storia hanno saputo rendere per sempre immortali!!! Intervista a cura di Beppe Diana Certo condensare il tutto in un’ora di musica non è stato semplice, si è dovuto fare una cernita degli argomenti più importanti e inquadrarli in un mega-riassunto storico temporale cercando di usare le giuste parole e i più accattivanti sviluppi musicali. Perfetto, questo mi fa capire che il lavoro di recupero a livello di informazioni, è stato veramente imponente, dico bene? Quando ti appresti a scrivere un concept sai che come prima cosa devi essere ben informato e questo sapere, te lo può dare solo la lettura. Si la raccolta di informazioni è stata senza dubbio ampia, anche a volte, se hai la fortuna di avere per mano pochi libri scritti da grandi scrittori, ti riesce tutto molto più facile. Noi poi abitando da una vita nel territorio, abbiamo la fortuna di conoscere dicerie, leggende, storie popolari che magari non son neanche riportate nei libri, o se lo sono, le trovi solo in libri di “nicchia” che son pure difficili a recuperare. Molti veneziani hanno a casa dei veri e propri tesori in questo senso, e il solo metterci le mani sopra per trarne ogni piccola informazione ti esalta alla grande. Quindi anche a livello personale mi pare di capire che ti sei arricchito culturalmente, sbaglio? C’è qualche capitolo al quale ti sei Ciao Gianluca e ben ritrovato, grazie per Qui ha suonato in una cover band dei Megadeth, maggiormente appassionato e che aver accettato questa intervista, esibendosi in una decina di concerti. conoscevi solo superficialmente? innanzitutto vorrei sapere qual è lo stato Il lavoro di entrambi ha dato un peso molto La vita è strana, fino a quando andavo a scuola attuale della band alla vigilia della partenza concreto allo sviluppo del nostro “Serenissima”. non ho mai voluto approfondire le materie di un nuova avventura discografica? Se non storico/letterario. Poi una volta che ne sono erro, rispetto al passato avete inserito due Ok, capisco, parliamo per l’appunto del uscito, mi sono appassionato nel campo storico, nuovi membri nella line up della band ci nuovo “Serenissima” che, come lascia tanto che per ogni posto che visito, cerco di presenteresti i nuovi Marco Antonello e presagire lo stesso titolo, dovrebbe essere reperire ogni informazione storica che lo Francesco Duse? incentrato su un concept che riguarda da riguardi. Così lo è stato anche per alcuni pezzi Ciao Beppe! Nell’ultimo anno e mezzo son vicino la vostra Venezia, dico bene? del precedente album. cambiate un po di cose nella band, nel senso che Dici bene, Serenissima è un concept dedicato Aver avuto la fortuna di scrivere queste canzoni ci son stati diversi cambi di formazione in quanto alla nostra città e alla sua storia. L’idea è nata mi ha arricchito molto dentro. Tanto che nella non si riusciva mai a trovare una stabilità nel tutto da un pezzo che è un inno al Mare, che poi composizione di ogni pezzo cercavo di line up. è stato incluso nell’album, anche se per certi viverlo, di ritrovarmi mente e corpo in certe Dall’anno scorso però è cambiato tutto, con versi, non ha nessun legame con il concept. situazioni storiche. Di Venezia si è sempre l’entrata nella band di Francesco alla Il progetto è sicuramente ambizioso perchè narrato la grande cultura delle opere, la batteria e Marco al basso. La band ha ritrovato credo non ci sia stata ancora una band nazionale ricchezza derivante dai suoi commerci e delle stabilità, dall’ottima unione, così siamo riusciti a e non. che abbia dedicato un intero album a sue terre. Oggi probabilmente è conosciuta solo definire i pezzi per poter concludere il nostro Venezia se non al di la di alcune canzoni. per il suo carnevale.. Ma Venezia era anche una ultimo album. L’idea era buona, e poi siamo orgogliosi ad potenza medievale con cui era meglio non Marco inizia la sua avventura col metal nei primi essere i primi a portare nel campo vento 1100 scherzare o prendere alla leggera. Tutti la anni 80 con i “Nightmare” divenuti poi “Nightlife” anni di storia veneziana. temevano. Era ricca e poteva far girare la band del territorio veneziano di Classic Metal. politica del tempo come più gli conveniva. Per Poi come accade spesso a tante band, sono sorti Ma nella stesura delle liriche, avete preso molto tempo è stata la città con il più alto problemi vari, e nel 1986 si son sciolti. come riferimento un certo periodo storico, numero di abitanti dell’attuale Europa. Ha continuato la sua carriera musicale oppure avete preferito spaziare ed avere Un episodio che mi è particolarmente piaciuto dedicandosi alla composizione di pezzi propri e più spunti sui quali lavorare? approfondire, è la stata la cosi detta “Guerra di militando in alcune band locali rock/hard rock, Nella stesura delle liriche si son presi a Chioggia” in cui per la prima volta Venezia ultime tra queste gli “Avip & Co” gruppo rock riferimento i maggiori temi della Repubblica si è trovata alle corde, ad un passo dall’invasione stile americano. Si è dovuto poi fermare per un Serenissima che possono essere le battaglie più ad opera della rivale Genova. periodo causa problemi di salute, fino a quando decisive, i personaggi più importanti, le E li si è visto la volontà della gente dai più alti ai non gli è giunta la mia mail. campagne più rappresentative i fatti popolari più più bassi ranghi tutti pronti a combattere a dare Francesco invece proviene dal campo eclatanti. tutto se stessi per poter difendere la propria Heavy/Trash ha uno stile molto muscolare da cui Dall’inizio alla fine della sua storia, la Repubblica patria dall’invasione nemica. derivano i colpi secchi e potenti nelle ritmiche. ne ha viste di tutti i colori. La storia della Ne è nato un pezzo che ho voluto esaltare sia Ha avuto la possibilità di affinare la sua tecnica repubblica italiana è una manciata di anni nei nei contenuti, che nella durata, partendo negli Stati Uniti dove è rimasto un paio d’anni confronti della durata millenaria della repubblica dall’infausta situazione fino ad arrivare al trionfo per motivi di lavoro. di Venezia.
finale. ma dal scrivere e comporre qualcosa che Sicuramente è uno dei pezzi più riusciti e che più riguarda un determinato mito o leggenda mi piace del disco. nordica, all’essere un convinto “vichingo” c’è un abisso spaziale, quest’ultimi sinceramente mi fan A livello puramente compositivo, il un po ridere. Son sempre stato affascinato dai processo è stato più fluido che in passato? luoghi del nord Europa, da quelle lande fredde e Avete scritto prima i testi e poi la musica? E a volte inospitali. se ti è possibile, che difficoltà oggettive Quelle foreste oscure e tenebrose che avete trovato a far collimare le liriche con potrebbero nascondere chissà cosa. Queste terre le atmosfere che si venivano a creare? hanno generato le loro storie e i loro miti. Ma L’esperienza passata senz’altroci ha aiutato in credo che non si potrà mai rendere al 100% se questo. Partiamo sempre dalla musica e non sei nativo di queste parti. cerchiamo di creare le atmosfere giuste, poi, Possiamo solo immaginare cosa si prova e elaborati i testi, si cerca di “incastrarli” nel modo corretto con le musiche magari rivedendo anche le liriche stesse per adattare la strofa o il ritornello con la giusta rima. Difficoltà son sopraggiunte nel dover cercar di sintetizzare estremamente la storia, o l’episodio particolare adattandolo al pezzo. Ma dall’idea iniziale è arrivato quasi sempre il contributo della band che ha fatto in modo di far girare al meglio ogni singola traccia. Si, anche perché la vostra città a livello storico e di tradizioni, ha un background immenso, come altre zone del nostro bel paese, dico bene? La penisola italica come si suol dire “ne ha vista passare DI acqua sotto ai ponti”…di storia qui ne abbiamo a volontà ed ogni posto è unico. Venezia essendo stata una Repubblica al quanto longeva (1100 anni) di tradizioni, storie, leggende, culture, ecc. ne ha davvero un bel po. Infatti un concept è irrisorio per descrivere la storia delle serenissima…ci vorrebbero molti più album!! Per quanto piccola come città, ci vorrebbe una botta di tempo per visitarla per bene e per capire come è legata alla sua storia. Già perchè ogni angolo di Venezia è storia. Molti vanno sempre nei soliti posti da buon turista-pecora quando magari le cose più belle e interessanti e misteriose, se vuoi le trovi in una calle o in un campiello piccolo e sconosciuto. Domanda pungente, che cosa ne pensi di quelle formazioni nostrane che si rifanno a leggende nordiche o a storie pagane, equidistanti dalle nostre tradizioni? Che dovrebbero trasferirsi altrove se ne avessero la possibilità.. se riescono a farsi accettare. Ognuno è libero di fare ciò che vuole
com'è vivere li. Possiamo documentarci, ascoltare, leggere, guardare queste cose, ma siamo completamente fuori contesto, quindi è meglio se ci concentriamo su ciò che ci appartiene e che in molti ci invidiano. Per quel che mi è parso di capire, oltre alla voce del più volte confermato Max Bastasi, anche il genere musicale della band, è rimasto più o meno inalterato, anche se, in alcuni episodi lo spessore enfatico, si è notevolmente amplificato… Su Serenissima siamo tornati più sulla strada del vecchio e sano Heavy Metal, abbandonando in parte l’ormai più che blasonato Power Metal. Se la gente cerca un disco come il nostro primo album “Underworld”, si troverà di fronte un prodotto abbastanza diverso. Vuoi perchè lo richiedeva l’argomento, vuoi perchè mi piaceva far ritorno ad atmosfere un po più epiche. Tuttavia i pezzi sono molto più curati anche nella tecnica. Max ha fatto un lavoro titanico con
le voci vista la coralità che ha dato ai pezzi. In studio quando è arrivato il momento di mixare “Enemies at the gates”, i fonici volevano alzarsi e chiudere la porta visto che si son trovati di fronte una cosa come 120-130 tracce!!! Tuttavia non abbiamo rinunciato totalmente allo stile power, perchè ci sono ancora diverse tracce che ne sono caratterizzate. Altra conferma importante per la band, è il nuovo deal che vi lega alla Underground Symphony di Maurizio Chiarello, quanto è importante per una band come i Great Master trovare un produttore esecutivo che crede nelle tue qualità artistiche? Molto!! Poi Maurizio è un vero amico e sopratutto una persona che ha un bagaglio culturale notevole. Sentirsi dire che il pezzo è un capolavoro secondo lui, è una vera soddisfazione. Ho ancora una lettera da qualche parte in cui Maurizio mi aveva risposto all’epoca del primo demo nel 1994, in cui mi diceva che i pezzi erano belli ma che dovevamo raffinare un po la tecnica... parole dovute. Ad ogni modo, quando ci siamo ripresentati alla sua soglia diversi anni dopo con del materiale migliore, non ha esitato a distribuire il nostro primo disco che sicuramente aveva un milione di difetti, ma i pezzi piacevano. Serenissima sicuramente ha un contesto migliore, perchè il lavoro è stato molto più curato e spero che questo faccia la differenza. Senti Gianluca qual è la relazione che vi lega con i classici social network? Pensi che, se usati bene, siano un buon vicolo di promozione per una band relativamente giovane come la vostra? Credo che siano molto importanti. Di certo ogni anno ne nasce uno di diverso…ed è sempre una corsa continua per starci dietro con il continuo aggiornamento di informazioni per la promozione di dischi, concerti, news varie, ecc. Fanno però sicuramente la differenza nella promozione. La tecnologia aiuta. Son cose che erano impensabili fino a 10-15 anni fa. Oggi se vuoi hai la possibilità di registrarti un disco da solo, promuovertelo e trovare centinaia, migliaia di fans tramite questi mezzi. La cosa per me è positiva, per altri invece negativa perchè dicono
che in questo modo spuntano fuori troppe band inutili che tolgono spazio e visibilità a quelle che sono già affermate….poveretti… In tutti questi anni, come pensi sia cambiato il tuo modo di rapportarti alla musica suonata e concepita? Son passati 18 anni dal primo demo..una vita.. e di cose ne son cambiate di sicuro, perchè la vita insegna sia nel bene, che nel male. Di sicuro non è cambiato l’emozione che provo nel comporre una canzone, trovando il giusto ritornello che poi mi resterà in testa per giorni e giorni. Come ben sai i Great Master fanno della melodia uno dei punti di forza, e capisco che la melodia del ritornello è quella giusta quando continuo a canticchiarmelo di continuo…a volte è un tormento. Mentre il metodo di concepimento della musica è rimasto quello negli anni. Forse perchè il 99% dei pezzi dei Great Master li ho composti io e non ho mai trovato/provato una strada diversa. Più volte ho chiesto agli altri componenti di apportare delle loro modifiche ma quasi sempre il pezzo è rimasto inalterato forse perchè piaceva già così. Cosa vuol dire per una band come la vostra nel 2012 portare avanti un discorso musicale, che si muove ormai in un ambito
Serenissima
sempre piu' ristretto di sostenitori e che, spesso, sembra essere snobbato perfino da certa cosiddetta “stampa specializzata”? Con il metal di certo non ci vivi, almeno oggigiorno e avere pochi ma buoni sostenitori è già una fortuna ed una soddisfazione. A Venezia si dice:”Meio pochi ma boni”!! In Italia poi è proprio la cultura musicale che si adagia su un letto di ignoranza. La stampa specializzata non è immune. Mi verrebbe da dire: ”E chi se ne frega!”, se almeno si voltassero dall’altra parte e facessero finta di ignorarti, invece vogliono pure metterci il dito nella piaga magari criticando il tuo lavoro in male e il più delle volte questa cosa è sostenuta da forze avversarie del mercato discografico. Quindi lunga vita a fanzine come la tua che è sostenuta da gente culturalmente preparata. Son sicuro però che ci sarà un ritorno al metallo vecchio stile perchè ha ancora molte cose da raccontare e da insegnare a certa gente!!
Ok Gianluca, siamo veramente alla fine per cui…… Per cui Grazie Beppe per il tempo e lo spazio che ci dedichi. Sei sempre il numero uno per la Grazie!!!! Prima di concludere, puoi disponibiltà e la passione che dimostri in ricordarci quali saranno le prossime mosse queste cose. ufficiali della band da qui a qualche mese? Invito tutti i sostenitori del metallo epico ad Avete pianificato delle date dal vivo a andare subito a bussare alla porta supporto del disco in uscita? dell’Underground Symphony per richiedere una Ci sarà sicuramente il release party del disco una copia di Serenissima perchè non rimarranno volta uscito. L’idea è di fare una festa qui a casa delusi. nostra, magari invitando anche i vecchi membri
per poi tornare sui suoi passi e lasciare la scomunica solo ai Veneziani al doge Dandolo al quale importava ben poco della cosa. La crociata non arrivò mai in Terra Santa perchè Il disco è composto da 13 pezzi di cui il una volta approdati a Costantinopoli per aiutare tredicesimo è una cover al di fuori del concept. Alessio IV imperatore detronizzato e non Si inizia con un intro strumentale “The ricevendo quanto promesso da quest’ultimo per Ascention” che descrive il magico momento del il favore accordato decisero di prenderselo da giorno dell’Assenza che ancora oggi viene soli mettendo mettendo a ferro e fuoco la città. festeggiato qui a Venezia in cui il Doge l’allora Fu un disastro, un vero inferno che durò ben 14 signore di Venezia compiva il gesto simbolico di giorni!!! gettare l’anello in mare per decretare l’unione tra Venezia e il Mare che tanto ha dato a questa città dal rifugio iniziale contro le orde barbariche alla sua ricchezza ed espansione. Poi arriva l’opener “Queen of the Sea” dal cui nome si intuisce già a chi è riferita. E’ un pezzo che va a descrivere in modo riassuntivo la grande potenza di Venezia come regina del Mare dalla sua nascita al suo sviluppo portando in esaltazione il suo simbolo…la sua bandiera…il Leone di San Marco!!! Il terzo pezzo di intitola “Doge”. Non poteva di certo mancare il riferimento al signore di Venezia. Non c’è documentazione su quando fu eletto il primo doge, il tutto si perde nella “notte dei tempi” di certo però la carica di doge era la figura della vera democrazia. Non c’è nessuna figura odierna che possa avvicinarsi come riferimento al doge. Una volta eletto non aveva potere decisionale totale e doveva contribuire personalmente al proprio mantenimento!!! Cosa molto Molte delle opere d’arte che oggi si trovano in onerosa. Agiva a seconda dei tempi da “supremo piazza San Marco derivano da questo brutto atto notaio” o da condottiero. E non era di certo l’età il famoso “Sacco di Costantinopoli”!! a fermare il doge che anche ad 80 anni era Il sesto pezzo è dedicato a una delle celebrità capace di guidare la flotta e l’armata in tempi di veneziane. Marco Polo. Chi non conosce Marco guerra. Polo? L’uomo delle nostre amate mille lire!! Quarto pezzo è dedicato ai mercanti di Venezia Scherzi a parte, mi è piaciuto descrivere in che primi fra tutti hanno reso ricca e importante questo pezzo l’atmosfera sognante quasi irreale questa città con i loro commerci. Si intitola per che immagino vivesse Mr. Polo nei suoi lunghi l’appunto “The Merhant”. E’ un pezzo molto viaggi nel vedere luoghi lontani, genti straniere, epico che spero piacerà molto ai cultori del altre culture fino a giungere in quelle terre genere. Arriva poi “Golden Cross” che descrive lontane in oriente. il tema della campagna delle quarta crociata Il settimo pezzo si intitola “Across the Sea” e nella quale Venezia fu ingaggiata dal Papa a come ti avevo precedentemente introdotto è un mettere a disposizione la propria flotta per inno al Mare che è stato il precursore dell’idea trasportare i crociati in Terra Santa. Sebbene del concept. Di per se non è legato alla storia di Venezia avesse a simbolo il segno di un Venezia. Ma cosa sarebbe stata Venezia senza il evangelista come Mare? unico Dio aveva il denaro… e non vedendosi Arriva poi “Black Death” uno dei momenti più ripagata nelle sue spese della flotta ne dal Papa tragici e oscuri della storia veneziana. Il Morbo ne dai crociati decise di prendere al balzo la della Peste Nera che si rivelò a metà del 1300 situazione sfruttando l’esercito crociato prima diffondendosi tutta Europa in due ondate fino al per riprendersi l’isola di Zara dopo averla 1500.E’ un pezzo lento e cadenzato quasi a aggredita e saccheggiata. Il Papa inorridito per descrivere la sofferenza che c’era e la totale l’attacco a una città cristiana scomunicò tutti incapacità di cura verso questa malattia che solo
track by track - Gianluca Carlini
della band e bissare la cosa anche da qualche altra parte. Tuttavia non abbiamo ancora nulla di concreto oggigiorno, perchè la data effettiva di uscita di Serenissima non è ancora stata confermata. Possiamo solo dire che comincerà il tutto prima che termini il 2012. Lo stesso vale per le successive date in cui vogliamo portare Serenissima Live anche perchè abbiamo già ricevuto alcune richieste. E’ in programma anche la realizzazione di un video, ma la cosa ci sta creando diverse difficoltà nella realizzazione dell’ambiente in cui girarlo, visto la particolarità degli argomenti trattati e al giorno d’oggi non è che si possano spendere cifre notevoli per queste cose visto il ritorno che se ha.
a Venezia uccise i tre quinti della popolazione. Quando la medicina non serviva ci si rivolgeva sempre al supremo…per ben tre secoli la peste nera devastò il territorio, nel momento in cui il male sembrava invincibile il senato veneziano decise di chiedere l’aiuto divino facendo voto di costruire una chiesa al redentore se questa piaga fosse scomparsa. Così fu e oltre alla costruzione della chiesa ancora oggi si festeggia tale ricordo con la Festa del Redentore. Il nono pezzo si intitola “Enemies at the Gates”. Uno dei miei brani preferiti. Parla del conflitto tra le due potenze marinare Venezia e Genova che culminò nella decisiva “Guerra di Chioggia. E’ una piccola opera in se anche dalla durata visto che si avvicina ai 10 minuti. L’epicità regna sovrana in questo pezzo e dentro c’è di tutto dalla coralità, all’esaltazione, dall’esercito in marcia per scacciare gli invasori alle cannonate per abbattere le fortezze Chioggiotte conquistate dai Genovesi. La “Guerra di Chioggia” fu infatti la prima volta in cui i cannoni vennero impiegati sulle galee veneziane. Il decimo pezzo si intitola “Marching on the Northen Land”. Ti avevo per caso detto che nel disco regna onnipresente il tema dell’epicità? No? Allora devi ascoltare questo pezzo per sentire l’esercito Veneziano scendere in campo a decretare il proprio dominio anche sulla terra ferma visto che in mare era già più che ben consolidato. Undicesimo! “Lepanto’s Call”!! La più grande battaglia navale tra galee che la storia abbia mai conosciuto! Nello scontro fra turchi e l’alleanza cristiana vi era anche la flotta veneziana che fu fondamentale in questo scontro con i suoi armamenti divenuti poderosi negli ultimi anni rispetto a quelli turchi. Nella flotta veneziana vi erano sei nuove potentissime galeazze che per prime aprirono il fuoco distruggendo completamente la testa della flotta turca. Il pezzo è molto cadenzato e roccioso proprio per descrivere questo epico scontro. Il dodicesimo pezzo che conclude il concept si intitola “The Fall” e va a narrare gli ultimi momenti della Repubblica di Venezia caduta a causa dell’esercito Francese e di quel Napoleone che a Venezia è ancor oggi non è particolarmente amato… Ultimo brano del disco come ti dicevo è una cover e precisamente è l’omonima canzone dei Medieval Steel che ho deciso di inserire nel disco come omaggio all’epic metal..ovviamente rivista nello stile Great Master.
Irriducibile Bruno Masulli!!! Geniale, eclettico, poliedrico, un artista mai domo, pronto a mettersi sempre e comunque in discussione, il talentuoso songwriter partenopeo, riesce finalmente a raccogliere i frutti di anni ed anni spesi a promulgare il verbo del sacro metallo, sia esso in forma più prettamente classica, gli ottimi Power Beyond, con un suono più frontale e deleterio, il caso dei thrashers Annihilatormancer, ed ora con i più tetri ed oscuri In Aevum Agere, pronti al debutto ufficiale dopo tre splendide demo in studio che, in qualche modo, ne hanno amplificato la fama in ambito puramente underground. Nelle parole dello stesso Bruno la genesi legata ad un disco atteso per tanto, troppo tempo!!! Intervista a cura di Beppe Diana Ciao Bruno e grazie per aver accettato questa intervista telematica, partiamo dall’imminente futuro e dal disco degli In Aevum Agere “The Shadow Tower” che vedrà la luce il prossimo dicembre e che vede la band finalmente al debutto dopo una lunga gavetta underground.. Grazie a te per l’opportunità che mi dai. Si, esatto, finalmente questo lavoro è stato ultimato e presentato alla Pure Steel Records che lo pubblicherà a dicembre. Un lento e accurato lavoro che ha avuto uno straordinario riscontro presso l’etichetta teutonica, e questo non fa che gratificarmi, soprattutto per la costanza profusa.
Parlando di In Aevum Agere, The Shadow Tower è tutto questo! Una somma di tutto ciò che è stato, dal primo riff scritto per questo progetto alle tante cose che impari durante le composizioni, in sala prove e in studio durante le registrazioni. Le forti emozioni riesci a comunicarle quando sei tu stesso che ti emozioni, quando fai le cose tanto per farle nulla potrai comunicare se non il nulla! Quello degli In Aevum Agere è sicuramente una proposta musicale fatta di sonorità oscure senza dubbio, beh si, i brani sono molto pesanti benchè dal cantato più che mai evocativo ed interpretato assai, ma sono molte le sfaccettature e anche se si parla di doom o di Capisco, a livello si sonorità, il disco in power doom qual dir si voglia i brani hanno tutti questione verte attorno ad atmosfere una loro peculiarità, e il disco comunque oscure e magmatiche che, pur reincarnando risulterà molto versatile. all'apparenza i soliti schemi musicali prestabiliti che mettono al bando orpelli Il doom metal non è un genere per tutti, è deleteri come perizia tecnica fine a se uno stile musicale che puoi suonare solo se stessa, riuscendo pur sempre ad infondere lo senti veramente dentro. Il doom non e a comunicare forti emozioni, inquietudini sarà mai una moda o un trend, non sarà e stati d'animo, tu come la vedi? mai commerciale, che cosa spinge un Ma, guarda, posso semplicemente dirti che la artista del tuo calibro a cimentarsi in un mia musica è cresciuta con me durante gli anni genere di nicchia? Passione, pazzia, amore ed io con lei. Sembra un gioco di parole ma è sviscerato per certe tematiche tenebrose e così. suoni dilatati, o cos'altro? Le composizioni, i brani tutti sono stati generati Questo è un genere che apprezzai molto quando da questa ispirazione e mera esperienza che ebbi l’occasione di ascoltare quelli che sono percepisco ogni giorno della mia vita. comunque i fautori più diretti del doom metal, Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo non fine a quali i Candlemass. se stesso, ma che va ad arricchire il mio Era il 1990; ricordo di un loro cd dal vivo che si bagaglio tecnico e culturale. Il mio background, chiamava semplicemente LIVE. Nonostante le come si dice in gergo. mie radici siano comunque prettamente thrash
metal questo genere mi ha subito appassionato ed ispirato. Sono pienamente d’accordo con te sul fatto che il genere non sia commerciale ed è sperabile che rimanga di nicchia, non dirlo a me che in una città come Napoli ebbi l’assurda idea, un tentativo di creare un tributo a Candlemass e le conseguenza traile tu senza difficoltà alcuna. Ebbi poi negli anni che seguirono del nuovo millennio, le prime ispirazioni compositive del genere e cominciai a scrivere del materiale inedito, che tra l’altro rimase in cantiere per altri anni, ed ecco poi che nacque, a quell’epoca, la one man band degli In Aevum Agere. Posso dirti che l’ispirazione a comporre del materiale doom fu assolutamente naturale e progressivo. Cessai di cercare elementi e realizzai la prima demo ufficiale, ma non appena pubblicai il cd, nonostante la penuria, non fu tuttavia impossibile trovare elementi che mi seguissero almeno dal vivo. Ok, capisco, quindi da quanto mi pare di capire, " The Shadow Tower " è come per le precedenti release, un'auto produzione, quindi come avete deciso di fare tutto da soli? Budget limitato o piena convinzione delle proprie capacità? “The Shadow Tower” parte come prodotto auto finanziato, come del resto credo tutte le produzioni del panorama underground. Sono praticamente il produttore esecutivo e il budget non è proprio da sottovalutare, e comunque la convinzione delle proprie possibilità erano alla base.
Anche se le registrazioni del disco si sono avute in due studi diversi, ho comunque avuto un ingegnere del suono d’esperienza (Luca Coppola) e sicuramente anche del genere metal in generale che ha ben curato i suoni e le riprese, ma ero assolutamente sicuro che se il prodotto fosse uscito come si sperava avrei avuto immediatamente un ingaggio discografico! Presunzione? No, semplicemente fiducia in quello che faccio da anni e così è stato fin oltre le aspettative. Con orgoglio aggiungo che in Germania aspettavano da tempo il disco e questa è stata decisamente una spinta in più. Puoi darci qualche delucidazione sulla track list finale del disco? Conterrà alcune riproposizione dai vostri vecchi demo, oppure sarò composto da brani di nuova concezione? I brani del disco sono tutti inediti scritti dopo l’uscita delle due demo principali. Ovvio appaiono nella tracks list 5 dei brani (rimissati per l’occasione e naturalmente rimasterizzati) del promo MMXI uscito l’anno scorso a scopo prettamente promozionale più una peculiarità che farà parte del sound degli In Aevum Agere, ma più che altro del marchio di fabbrica del gruppo, ossia, recitazione di poemi, che per ora sono proposti come tracce multimediali, ma col tempo assumeranno, come spero, una tipicità sempre più evidente. In più, se me lo permetti, oltre alle parti di batteria che sono state registrate da Andrea Cannata (già batterista degli Annihilationmancer) e che fa parte ora anche della line up dal vivo, il lavoro è stato arricchito anche dalla collaborazione di due membri esterni, quali: Marco Ruggiero (dei Savior From Anger, grande chitarrista nonché mio ottimo amico) che ha registrato diversi assoli duettando anche con me, e di Annalisa Belli degli Alchem che con una professionalità e amicizia disarmanti, non comuni, anche perché non ci conoscevamo, ha registrato una parte vocale su di un brano molto speciale del disco perché è cantato in italiano. Risultato eccellente direi! Disco il vostro, che vede continuare la vostra collaborazione con l’etichetta specializzata Pure Steel Records che ha già preso sotto le proprie grazie l’altra tua band Annihilationmancer, come a dire nemo profeta in patriam… Si, come accennato, questo è un album atteso dalla Pure Steel, mi contattarono addirittura dopo “From the depth of soul” e ti sto parlando del 2007, perché ne furono entusiasti, e da allora apprezzano davvero molto del mio materiale negli svariati miei progetti e non posso che esserne felice, anzi entusiasta, anch’io di rimando. Appena ho ricevuto il master ho immediatamente spedito il materiale in Germania. Ah ah ah, si, anche perché il latino fa parte del vostro bagaglio culturale da sempre, anzi, non hai mai pensato di coverizzare qualche brano dei The Black o dei Requiem da sempre legati alla doppia commistione lingua latina/heavy rock? No, ho sempre pensato di inserire il latino in brani inediti. Rispetto enorme per The Black o altri grandi del genere, ma le uniche cover che facciamo sono tradizionalmente dei Candlemass, e le proponiamo anche dal vivo e ti dirò (con una puntina di ironico dire), prendendo in prestito una frase del grande Totò: “con un piccione abbiamo preso due fave”, fare le cover dei Candlemass dal vivo è come fare anche un piccolo tributo alla faccia di chi all’epoca non era interessato quindi, con gli In Aevum Agere ho una doppia soddisfazione. Come dicevamo poc’anzi, il pubblico estero sembra molto più affezionato a band come la vostra e manifestazione come quelle di
Malta o lo stesso Hammer of doom, ne sono la più lampante testimonianza.. Si, anche se ne faccio sempre una questione di fenomeno underground. Scenari esteri assolutamente più vivi e quindi coltivati in maniera più significativa e concreta sotto tutti i punti di vista. Credi che la provenienza così come la posizione geografica della vostra Napoli possa essere un freno per l'affermazione nazionale e non solo della vostra band? Guarda Beppe, premettendo che personalmente di affermarmi in un paese così maledettamente condizionato come l’Italia non me ne frega più nulla, eccetto chi davvero mi ha supportato, ti posso dire che la posizione geografica non conta assolutamente. Perché se hai le carte in regola, talento e perseveranza prima o poi queste peculiarità pagano, indipendentemente dalla tua posizione nel globo. Io penso che oggi una heavy metal band di Milano abbia gli stessi problemi di affermarsi di una band di Roma, anzi da Trieste in giù o da Palermo in su il problema è analogo. Forse nel nord Italia ci sono più locali, forse chissà più sbocchi ma alla fine il discorso cade sempre su di un punto focale ossia soprattutto su di un fenomeno underground italiano frammentario e pochi interessi a mantenerlo in vita. Nondimeno sono contento di essermi creato il mio posticino soprattutto in territorio teutonico lavorando ai miei progetti con assoluta costanza, convinzione e pazienza, circondandomi col tempo delle persone giuste. Ok, cambiando argomento, segui la scena
tante valide realtà del sotto mondo con le quali ho interagito e interagisco tutt’ora con piacere e più o meno siamo anche tutti coetanei. Lo stesso Ruggiero e i suoi Savior from anger, Your tomorrow alone, che chiamo affettuosamente gli amici fraterni gotici, Eversin, Alchem, Crimson dawn, diversi generi, e dalle più disparate zone italiane. Quali sono le tue band preferite in questo momento? E quelle relativamente sconosciute a cui dobbiamo prestare attenzione? Ma, io sono sempre stato un thrasher e nonostante io abbia una certa versatilità nell’ascolto nell’heavy metal tutto, davvero tante sono le bands storiche che ammiro e non basterebbe un’ intervista intera per elencarle tutte, conoscenti e amici sanno che il mio ispiratore principale non c’è più e sto parlando di Chuck Schuldiner ovviamente, colui che mi dava davvero qualcosa in più rispetto agli altri; come m’ispirava il Dave Mustaine di una volta. Circa le band preferite non posso che parlare al passato che non sarà più, tuttavia in ambito doom è evidente che ho sempre seguito i Candlemass, anche se nonostante i notevoli nuovi album, riascolto con nostalgia sempre quelli con Messiah Marcolin, ma se devo citare qualche grande band che secondo i miei gusti s’è distinta da un punto di vista compositivo in questi ultimi anni posso parlare dei Paradise Lost, in ambito più estremo ho apprezzato il nuovo album dei Kreator; qualche bel lavoro significativo è senza dubbio uscito, band note e meno note che rilasciano ottimi lavori non mancano ma essendo legato comunque a sonorità passate apprezzo i nuovi lavori sempre non più al 100%, molto raro, c’è quella parte di me che amava altri tipi di approcci alla registrazione e alla composizione, i suoni di oggi non mi piacciono, adoro l’analogia e la “differenziazione” che c’era prima tra suoni, distorsioni, tra bands. Oggi si è arrivati ad un piattume digitale con vere e proprie gare al mastering più alto, ben venga la tecnologia ma a migliorare non ad appiattire il suono. Le mie bands preferite rimangono quelle di una volta, compresi i loro lavori di una volta salvo qualche nuovo disco ancora ispirato.
Essere giovani oggi ed avere pochi soldi a disposizione, ti porta a dover far fronte ad un eterno dilemma, spendere i tuoi pochi risparmi cercando di acquistare dell’ottima musica, per poi non doverti pentire in seconda battuta, tutto questo per chiederti se puoi spiegare ad un giovane appassionato i motivi per i quali dovrebbe comprare il vostro disco.. La domanda è importante ma la risposta è strettamente collegata al discorso di mantenere vivo non solo l’heavy metal, ma l’heavy metal di “sottoterra”, purtroppo non riesco a limitare il discorso solo al mio disco, e l’invito che posso fare ad un giovane appassionato è di rimanere tale guardando sicuramente a coloro che sono diventati grandi a partire da Metallica, Slayer e allo sterminato mondo delle bands professioniste ma soffermandosi anche qualche volta su di un mondo musicale non molto lontano da lui incoraggiandone l’esistenza, magari si, comprando una demo o un album anche perché oggi, a differenza di ieri, v’è la metal nazionale? Se si, quali sono i cinque possibilità di non acquistare a scatola chiusa, si lavori, e le cinque bands (rigorosamente da un ascolto su internet anche perché di underground) che maggiormente ti hanno materiale valido in giro, direi genuino, ce né e colpito negli ultimi tempi, e perche'? ciò dev’essere uno stimolo a comprare album dal In passato si, compravo le riviste metal e mi “catalogo” underground e soprattutto quello di catapultavo subito nel reparto underground, scambiando o addirittura comprando demotapes, non andare solo ai concerti dei grandi ma di intervenire e di supportare i piccoli eventi, ti parlo dei primi anni ’90. Ora mi rifaccio molto alla scena vissuta in prima significato originale del vero Heavy Metal. persona, suonando dal vivo e partecipando e Ok Bruno, siamo alla fine, per cui…. discutendo in maniera molto viva insieme a Ti ringrazio per l’opportunità concessami e keep molte bands che incontro. all the metal alive! Beh posso più che altro citarti solo alcune delle
Torniamo ad occuparti nuovamente degli Hell Theater, anche se questa volta lo facciamo per parlare del loro fantastico album di debutto, un disco che raccoglie in un unico contenitore compositivo, partiture che arrivano in eguale misura sia dal versante più tacitamente classico, leggasi pure heavy/thrash metal, che da quello legato a doppia mandata ad un filone più oscuro e tetro, elementi questi che, addizionati a liriche dalla valenza horror, danno luogo ad un affascinante concept album dal titolo quanto mai esemplificativo di “Reincarnation of Evil”. Al vocalist Victor Solinas il compito di prenderci per mano e trasportarci fra i meandri di uno dei debutti migliori degli ultimi anni..... Intervista raccolta da: Beppe Diana Ciao Victor e ben trovato, partiamo subito con la prima domanda, vorrei sapere qual è lo stato d’animo della band alla partenza della vigilia di un’avventura chiamata “Reincarnation of Evil”? Disco che segna un ulteriore passo in avanti verso quella definitiva maturazione, ed evoluzione stilistica, e proietta la tua band verso un futuro pregno di soddisfazioni personali, almeno questo è quello che ci auguriamo tutti, sei in parte d'accordo con me? Ciao Beppe! Innanzitutto siamo onorati per averci concesso per la seconda volta uno spazio sulla tua eccelsa fanzine! Devo dire che non è stato un travaglio semplice la composizione di quest'album. Dal lato musicale non ci sono state queste grandi difficoltà, e questo lo devo sopratutto al fatto che penso di avere dei grandissimi musicisti affianco a me, quindi tutto è stato abbastanza scorrevole, poi certo, qualche canzone ci ha portato via un po' di tempo in più, ma niente di che. I grossi problemi li abbiamo avuti all'inizio, con i continui cambi di line up, e anche prima di entrare in studio, quando sia Perenz che Bob, hanno lasciato la band. Potete capire che cosa ci passava per la mente in quel momento..il nostro primo album, la registrazione imminente, e i tempi da rispettare con la My Graveyard. Ci siamo comunque tirati su le maniche ed abbiamo detto: “Cazzo! Questo album deve uscire!”. Eravamo convinti della buona riuscita di questo lavoro. Meno male che Bob è rientrato nei ranghi, ed abbiamo trovato in poco tempo un degno sostituto di Perenz. Devo comunque dire che, anche se uscito dalla band, Perenz si è impegnato a registrare tutte le sue parti di basso. Quando eravamo in studio di registrazione l'album sembrava non finire mai e la tensione saliva, ma quando finalmente il lavoro era finito, siamo stati tutti molto contenti. E' stata una vera soddisfazione registrare quest'album. Come tu hai detto, ci sono state delle evoluzioni stilistiche, ma non nel nostro genere, bensì sulla lavorazione delle songs. Abbiamo curato molto di più ogni piccolo aspetto, concentrandoci molto sugli arrangiamenti e sulle armonizzazioni, cosa molto importante nel nostro genere.
Potenza e melodia, sembrano questi i caratteri distintivi della band, ma quando siete in fase di composizione, cercate di bilanciare a priori questi due elementi, oppure vi lasciate andare al vostro istinto di musicisti? Non scegliamo nulla a tavolino, lasciamo che la
ad ogni trovatello di cui non si conosce l'origine. Moron è oggetto d attenzioni di Lucy, la “signora delle candele” la più crudele tra tutte le infermiere/i. Moron cresce ed inizia a sentire voci da una stanza di fronte alla sua. Una stanza buia con la porta aperta, che tanto gli ricorda il luogo dov'è morta sua madre (nel bagno vi era un altra stanza buia dove Moron provò l'unica volta un piacere sconosciuto vedendola). Da quel momento la storia diventa una spirale di morte, orrore e buio..che ora ..non vi racconterò..altrimenti che gusto avete quando acquistate l'album!!??
Personalmente reputo “Escape from the Bloody House on the Hill” e “Slaughter in the House of the Witch” le migliori composizioni del nuovo arrivato, due episodi che sintetizzano al meglio la vostra attitudine, secondo te c’è un brano che rappresenta al meglio l’essenza vera della band? Secondo me non c'è un vero pezzo che rappresenta in toto gli Hell Theater, tutti i pezzi che ci sono, rappresentano la band. Noi siamo un gruppo a disposizione della musica. Capirai quando sentirai le nuove songs (abbiamo iniziato a scrivere già qualcosa per il prossimo album) che non abbiamo una canzone fissa, ma che adattiamo a nostro creatività faccia il suo corso. Di solito è Brian a portare l'idea iniziale, lo scheletro della canzone, piacimento le musiche alla storia. Concedimi solo poi tutti assieme lavoriamo perchè la song venga di sirti che forse la canzone che forse più rappresenta gli Hell Theater di “Reincarnation “ è al meglio. Tutt'al più di solito do lo spunto di come dev'essere il mood della canzone perchè si “The end of the beast” almeno a livello musicale. Questa canzone è stata un'impresa. Lì c'è tutto! inserisca bene nel testo. Quindi non scegliamo quanta potenza o quanta melodia dev'esserci, ci La considero un po' il nostro “capolavoro”. lasciamo solo trasportare dall'aura nera della Quanta dose di follia e quanta di nostra ispirazione. convinzione si nascondono dietro a “Reincarnation of Evil”? So benissimo che ogni vocalist che si Più che dose di follia, direi che per scrivere un cimenta in un concept album, lascia al pubblico il libero arbitrio dei suoi testi, però concept horror, devi un po' vivere o aver vissuto certe situazioni. Fin da piccolo ho amato l'horror concedimi il privilegio di chiederti di e ho vissuto certi stati d'animo indescrivibili. A riassumere i tratti salienti dei temi trattati volte viaggiando con l'immaginazione pensavo di nelle liriche del disco? vivere tutte queste storie surreali che c erano C è una donna morta in una vasca da bagno. Il nella mia mente. Ho sempre vissuto come se suo volto è il volto dell'orrore. Prima di morire ha visto qualcosa o qualcuno che l'ha spaventata fossi in un altra dimensione. Non fraintendetemi, non sono un cultore del male o altro, anzi, però a morte. Di fronte a lei c è un bambino, il suo sono, uno che viaggia molto con l'immaginazione sguardo è vuoto, assente, non c'è amore o odio nel suo cuore.. solo buio. Il bambino cresce, ma e l 'horror è sempre stato il mio pallino in testa. dopo la morte della madre, viene mandato in orfanotrofio. In questo luogo gli infermieri maltrattano in ogni modo i degenti, e non ne è immune neanche Moron (nome affibbiato al bimbo ad inizio storia), è un nome che si affibbia
….si, anche perché voi poi on stage riproponete fedelmente il sound dei vari brani del disco, anzi, ti dirò che dal vivo avete una carica una carica dirompente…
Sì, c'impegniamo molto facendo molte prove in sala per riprodurre al meglio le nostre songs. Anche perchè se non ci tenessimo in allenamento, perderemo la “mano”, e questo proprio non lo vogliamo. Le canzoni non sono impossibili tecnicamente, ma neanche semplici, e quindi hanno bisogno di essere sempre suonate. Direi che oltre la carica, cerchiamo di rendere lo spettacolo il più interessante possibile. Spero con il tempo di riuscire ad inserire elementi sia umani che materiali che rendano lo show il più bello possibile. Per fare un esempio arrivare a rendere uno show molto teatrale tipo King Diamond o Alice Cooper. Ma ci vogliono soldi, e quelli al momento sono pochi
Quali sono le difficoltà oggettive a cui avete fatto fronte nel momento immediato alla realizzazione di un disco oggettivamente ambizioso come il vostro? Ti dirò, da parte mia era il primo l'album che registravo, quindi ero un po' teso. Sì, ho registrato alcuni demo nella mia esperienza musicale, ma album interi no. Registrare un album non è un demo! Cavoli, a volte avevo delle fortissime emicranie a ripetere più volte acuti altissimi. Ho voluto che l'album fosse naturale al 100% a livello vocale. Quindi niente ritocchi alle vocals, ma solo la mia fottuta voce! Certo qualche messa punto si, ma niente di che. Lì c'è la mia voce al 100%. Brian, Diego e Bob in questo campo avevano più esperienza di me, e difatti per loro c'è stata meno tensione, ma credimi, non è stato facile nemmeno per Quant’è importante per una giovane loro. Comunque è stato uno spasso vedere la formazione come la vostra, aver trovato professionalità e la forza messa in campo da l’appoggio incondizionato di una label come tutti loro. Perenz è stato incredibile, ha
Devo dirti la verità, ancora devo vederlo affianco ai nomi “importanti” del genere, ma penso che quando lo vedrò non riuscirò a trattenere tutta la mia felicità. Penso che per gli altri sia così. Siamo innanzitutto dei fans del metal e quindi vedere il proprio lavoro affianco a dei nomi importanti è un sogno. Mi piace tantissimo il concetto di teatro dell'inferno, tutti noi siamo come degli attori, che recitiamo sul più importante dei palchi che è la vita, o cosa? Ho sempre distinto il concetto teatro inferno, dalla vita reale, o almeno lo spero ah ah ah! Però nella vita comune sia io che gli altri siamo persone semplicissime che fanno una vita tranquillissima. Sopra il palco diventiamo demoni per darvi sempre uno spettacolo sempre sopra le righe, ma solo sul palco. Oddio non so se per me è sempre così ah ah ah! Adesso volevo porti un mio piccolo cruccio, personalmente credo che l’errore più grossolano commesso da molte giovani formazioni di casa nostra, sia quello di non conoscere affatto la scena musicale ne della propria zona, ne tanto più della propria nazione, non arrivando a capire che, il primo impulso positivo verso qualcosa di concreto, arriva soprattutto dai musicisti della porta accanto, qual è il tuo pensiero a riguardo? A Treviso tranne qualche vecchia gloria non vi è mai stato un gruppo che abbia mai lasciato il segno. Di grandi abbiamo avuto i Black Jester poi divenuti i Moonlight Circus e negli ultimi tempi si stanno distinguendo dalla massa sicuramente i Burning Black, che io auguro di poter avere sempre il meglio, ma purtroppo non abbiamo avuto un gruppo che ha dato un segno indelebile nel metal. Discorso diverso per l'Italia dove secondo me abbiamo dimostrato negli anni di non essere secondi a nessuno. Band come Dath SS, Necrodeath, Sadist, Domine, Eldritch e tantissime altre si sono fatte valere perchè valgono!
Cambiando argomento, che dischi o artisti stai ascoltando in questo ultimo periodo? Essendo un musicista da tempo, riesci ancora ad emozionarti quando ascolti un disco, o sei sempre piuttosto critico? Quali sono le aspettative che avete posto Il metal mi emoziona e mi fa viaggiare come nei riguardi di un album come quando a 9 anni ascoltai per la prima volta gli “Reincarnation of Evil” che, nonostante un AC/DC, gli Iron Maiden e i Metallica. Io sono un titolo ed una copertina moderna, sembra fottuto metallaro che vive il metal con la invece orientato su sonorità passione e l'immaginazione e non con il senso moderatamente vecchio stampo? critico di giudicare e basta. Quello lo lascio agli Tutti noi siamo cresciuti con il metal e il thrash sfigati che purtroppo popolano i concerti e anni '80. E' invece che pagare, bere e divertirsi passano il normale che ne loro tempo ad aspettare un errore della band o siamo influenzati. una stecca del cantante. Meno male che non Però c è anche tutti sono così. Io vivo il metal nella vecchia La produzione speculare molto di anni '70 maniera divertendomi e viaggiando con la dell’intero lavoro, oltre a dentro. Tante mente. In questo momento non ho solo un risaltare ogni strumento e parti progressive musicista/band che ascolto maggiormente. ad infondere incisività ala derivano da quei Ascolto tutto quello che mi passa per la mente stragrande maggioranza magnifici anni. che sia metal o anche punk, altro genere che dei brani, mi fa capire che, Solo Alessandro adoro. per il vostro ritorno in Young ha gusti grande stile, volevate che un po' più Prima di concludere, puoi ricordare quali tutto, ma proprio tutto, moderni, sempre saranno le mosse principali della band da fosse curato nei minimi metal qui ai prossimi mesi? particolari…. intendiamoci, ma Suonare, suonare, suonare, suonare...portare l E dovevi vedere quanto lui essendo ben inferno nei palchi e nelle nostre case e … bere, rompevamo le balle a Nicolò più giovane di bere, bere, bere ah ah ah! (il proprietario del “Music noi, è molto City” dove abbiamo registrato influenzato dagli Ok Victor, siamo alla fine, per cui……. l'album nonché colui che ci anni '90. Per cui Beppe innanzitutto ti ringrazio a nome ha registrati, mixati e Le aspettative della band , e ce ne fossero persone come te che masterizzati) ah ah ah! Lo sono che la credono nell'underground e che si sbattono per stavamo facendo impazzire! Ah ah ah! Era nostra musica suoni da est ad ovest e da nord a aiutare le bands come noi, saluto e ringrazio importantissimo che tutto si sentisse bene con la sud del globo terrestre, spero piaccia a tanti. So tutte le persone che acquisteranno il nostro mole di parti chitarristiche e vocali che ci sono che non potrà piacere a tutti, anzi, mi aspetto album e che verranno ai nostri concerti. nell'album. Posso solo dire che ultimato l'album prima o poi pareri e recensioni non positive, ma Ricordo per chi volesse scambiare opinioni con e ascoltandolo ora, siamo tutti felici. spero possano fare breccia il più possibile alla noi siamo su www.facebook.com/helltheater Penso sia il massimo che potevamo dare gente che ama il metal più puro e duro. sito ufficiale www.helltheater.com entrambi, noi e Nicolò. Certo con più budget e www.myspace.com/helltheater e altri siti!!! tempo, avremmo curato di più alcuni particolari.. Che genere di emozioni vi suscita vedere il We are the evil in the deep of your soul...stay ma giusto per essere pignoli, e noi lo siamo. Ah vostro cd assieme di quelli delle band con i Hell...forever!! ah ah! quali siete cresciuti? Ciao!! la MyGraveyard che sembra credere molto nelle vostre potenzialità.. E' importantissimo!! La My Graveyard ci ha fatto subito sentire quanto eravamo importanti per loro. Giuliano è una persona che ti mette molta carica, e ti fa sentire subito parte di una splendida famiglia. E poi una cosa importantissima, non ci ha mai detto cosa dovessimo fare o non fare in campo musicale, e questo per noi è importantissimo. Noi abbiamo bisogno di massima libertà per le ambientazioni a livello musicale. Possiamo solo ringraziare Giuliano e la My Graveyard
registrato il tutto in una giornata e mezza. A livello compositivo invece nessuna, tutto veniva fuori in maniera super spontanea.
Antithesis - Dreaming Reality Come resistere immuni agli stravolgimenti della propria line up ufficiale, quando la musica non rappresenta l’unico vero sostentamento di una vita fatta di enormi sacrifici, e quando, per registrare un disco, stamparlo e distribuirlo, si deve compiere degli autentici salti mortali, puntando quasi esclusivamente sui propri sforzi, e non solo economici? Provatelo a chiedere agli statunitensi Antithesis, i quali hanno fatto fronte a queste problematiche con la pubblicazione di “Dreaming Reality”, a più di nove anni dal precedente “Dying for life”, con un album che, se ascoltato attentamente, mette in risalto la sagacia di una formazione, oggi sicuramente più matura e duttile che in passato, in possesso di un ottimo bagaglio strumentale, nonché di un assetto compositivo di prim'ordine, artefice di un sound intricato che si incrementa di soluzioni atmosferiche a volte più spigolose, fra partiture di techno-thrash metal, echi melodic death, ed aperture dal vago sapore hard rock. Un versante musicale che, naturalmente, poggia gran parte della propria indole metallica sull’impatto fisico delle due asce, ben sorretto da una sezione ritmica davvero compatta e dinamica, come ben si evince lungo le note di "Endless Circle" thrash metal nudo e crudo costruito su un riffing al vetriolo, o sull’altrettanto pungente “The Prophecy”, song dall’incedere sicuramente più cupo e claustrofobico, mentre se “Venom Divine” con le sue aperture più atmosferiche e dilatate da una parte, e “Blue” con le evoluzioni hard rock dall’altra, rappresentano il giusto anello di congiunzione con il passato, l’intrigante “Inside”, costruita su linee melodiche d’un certo fascino arcaico, rappresenta sicuramente quanto di meglio gli Antithesis abbiano potuto offrirci nelle ultime loro release ufficiali, dando pienamente dimostrazione di una crescita artistica veramente di prim’ordine. Che dire, i nostri hanno sempre goduto di fortune alterne che, hanno seriamente minato la definitiva consacrazione dei cinque per tanto lungo tempo, purtroppo oggi le cose purtroppo non sono cambiate, ma la voglia di continuare un percorso artistico intrapreso anni or sono, e lasciarsi finalmente tutto alle spalle, è più forte persino del destino avverso, speriamo bene!!!! (Beppe Diana)
un’autoproduzione, incentrata soprattutto sulla crudezza d’esecuzione dei cinque musicisti chiamati in causa per l’occasione, che, per tutta la durata del disco, si prodigano in accelerazioni repentine, chitarre stoppate, arpeggi dai risvolti inquietanti, ed angoscianti riferimenti lirico/filosofici, da sempre perno portante di una certa cultura thrash d’elite. E nei cinquanta minuti scarsi di durata, “Eternal Foe” riesce veramente a fare terra bruciata attorno a se, sprigionando una carica a volte davvero disarmant, grazie soprattutto a composizioni mirate come nel caso dell’irrefrenabile “Sent to war” e delle sue feroci incursioni in ambito speed metal, la più quadrata “The end of the war” che mette in evidenza il lavoro ritmico di una sezione che non sbaglia veramente un colpo, la claustrofobica “Betrayed” che abbina intensità, groove metallico e pulizia d’esecuzione, o della stessa title track up tempo capace d’infervorare anche gli animi più pacati grazie ad un incipit tagliente come una lama di rasoio. Forse, anzi credo sicuramente, gli Agresiva non inventeranno nulla di nuovo continuando a proporre pedissequamente quanto propinatoci in passato da decine, forse centinaia, di formazioni prima di loro, ma ciò non toglie che i quattro, almeno, credono ciecamente nel proprio operato, e lo espletano nella maniera più professionale possibile che, il più delle volte, si traduce in composizioni dal forte retrogusto ottantiano, spruzzato pur sempre da un dinamismo sonoro che, se non altro, è un vero toccasana per lo spirito e per l’animo metallico di noi vecchi appassionati, voi, naturalmente, pensatela come volete… (Beppe Diana)
Concrete - Madness Più che buono il dischetto dei Concrete, quartetto con base operativa nell’hinterland milanese, che con l’ep "Madness", arrivano a varcare la fatidica soglia del debutto ufficiale, dopo un primo periodo speso più che altro ad assestare una line up ufficiale che, in questo primo lavoro, riesce a convincere, grazie ad un lavoro che verte attorno a sei ottime composizioni inedite, che mettono in evidenza un aspetto compositivo di tutto rispetto, contraddistinto da un suono che guarda da entrambe le sponde, sia quella più tacitamente americana, Agresiva - Eternal Foe che quella tedesca, per un risultato complessivo, Arrivano al disco di debutto i qui recensiti veramente degno di nota. Agresiva, formazione con base operativa in quel Contornato da un’ottima veste grafica, e da una di Madrid, che si ripresenta ai nastri di partenza, produzione volutamente raw and wild, l’ep in ad un paio di anni dal debut demo “Sent to war”, questione, dicevamo, riesca a combinare in e lo fa grazie ad maniera partiture tecniche e veri e propri assalti un nuovo platter all’arma bianca che producono deleterie che, sin dal partiture metalliche della portata della titolo che lo belligerante title track, brano che media accompagna, l’irruenza tipica del thrash metal più arrembante mette ancora in e cinico, con fraseggi di chitarra di stampo evidenza lo sicuramente più speed, o di una “Devastation” spirito che, facendo riferimento al titolo, punta gran combattivo in parte del proprio giocoforza attorno a una possesso dai sequela di riff serrati e di ritmi incalzanti, mentre nostri, spirito se “Fuckciclation” è una vera e propria mazzata che anima ed cronica, la marziale “Lobotomized”, mette invece infiamma le in evidenza alcune dissonanze sonore vicine per torride concezione ad un versante teutonico Kreator e incursioni musicali del combo in questione, quasi Sodom in primis. sempre incanalate su tessuti musicali e sonori, Che dire, la convinzione e la determinazione fortemente debitrici di un certo retaggio classico vanno sicuramente di pari passo con una presa di scuola thrash metal, naturalmente bay area. di coscienza oramai più che radicata, il salto di Un disco pregno di un humus metallico degno qualità potrebbe essere a portata di dei maestri del genere, suonato con il cuore e mano….continuate così!!! con la passione da gente che ha fatto dell’heavy (Beppe Diana) metal più di una semplice ragione di vita, contornato da una produzione esemplare, se si pensa che siamo pur sempre di fronte ad
Clenched Fist - The Gift Of Death Forgiato nel metallo più puro ed iridescente, arriva finalmente anche il secondo step discografico dei carioca Clenched Fist band che, già all’epoca del demo di debutto nel lontano 2003, aveva saputo catalizzare l’attenzione dei fan più integerrimi e tradizionalisti, e questo grazie soprattutto ad una proposta musicale tacitamente radicata negli ‘80ies, con la quale i nostri sono riusciti a dimostrare, più con i fatti che con le parole, di essere in possesso di doti compositive veramente degne di nota E nel nuovo“The Gift of Death”, il quintetto con base operativa in quel di São Paulo, torna nuovamente a cimentarsi lungo un tour de force compositivo che, oramai, si è fatto sempre più intrigante ed intricato, e che porta in dote alcuni episodi veramente carichi di quel pathos barbarico primordiale che, in questa nuova occasione, è stato addirittura rafforzato da una produzione minimale, espediente che, è facile intuire, fa accrescere, e di gran lunga, il feeling sprigionato da ognuno dei dieci episodi contenuti. Ne scaturisce un lavoro in cui i cinque ragazzi arrivano a far convivere in perfetta simbiosi sia la sontuosità e la magnificenza di un certo versante epico di fondo, con l’irruenza e l’aggressività del metal più classico ed iconoclasta, riuscendo nel non facile compito di risultare in egual misura pesanti ed evocativi. Un diamante grezzo che riflette una luce policroma che illumina un sentiero sonoro intriso di emozionanti escursioni senza tempo, che si concretizzano ascoltando brani del calibro del mid tempo cadenzato di “Medieval Land”, song dal vago sapore doomish di fondo, sul quale i nostri riescono a ricamare degli affreschi epici di tutto rispetto, della marziale "Asgard" sicuramente fra gli episodi più riusciti dell'intero lavoro, che porta con se tutto il vigore e l'epos migliore senza per questo scendere a compromessi, o del vero e proprio capolavoro che risponde al titolo di "Codex Gigas", brano che con le sue movenze sinuose ed il suo appeal dannatamente melodico, rappresenta sicuramente l'apice qualitativo di questo nuovo lavoro, davvero esagerato l'inciso così come l’incedere sostenuto ed intenso. Che dire, i Clenched Fist sono riusciti nuovamente a dare dimostrazione di essere una band dalle enormi potenzialità artistiche e dal grande vigore sonoro, la voglia quasi spasmodica di mettersi ancora una volta in discussione, accresce se vogliamo la stima ed il rispetto che nutro verso questo giovane ensamble brasiliano, se amate alla follia i Manilla Road più sinceri, e non potete fare a meno degli Ironsword. Menace - Heavy Lethal This is what i like because this is heavy metal!! Potrebbe benissimo sintetizzarsi attorno a questo slogan coniato giusto per l’occasione, il come back sulle scene dei vicentini Menace, formazione di lungo corso della scena tricolore, che ritorna al disco in studio a ben nove anni dal precedente “Quake Metal”, e lo fa grazie ad un platter che, da quanto potuto appurare con mano, dovrebbe servire da perfetto viatico per il rilancio delle quotazioni di una band veramente pronta per il grande salto di qualità. Riformati attorno allo zoccolo duro della band, i nuovi Menace dicevamo, si ripresentano ai nastri di partenza con tanta esperienza, molta motivazione, e quell’immutata voglia di rimettersi nuovamente in discussione, e gettarsi nella mischia, proprio come ai vecchi tempi, grazie ad un vero e proprio tour de force musicale, che riesce a sprigionare una carica devastante, a base di heavy metal di matrice classica, nel quale convergono sia l’amore incondizionato per certi Judas Priest d’annata, il
range vocale sul quale si esprime il ritrovato Rob Savegnago, non è tanto distante dal “falsetto” del Rob più famoso, che le tipiche cadenze di scuola prettamente speed metal old style. Nove brani brani semplici e lineari, suonati con gusto e con la convinzione di chi sa che non ha nulla da perdere, e tutto da guadagnare, fra i quali un ruolo importante lo giocano senz’altro l’incalzante mid tempo “Duke of Death”, micidiale nelle sue alternanze atmosferiche, l’heavy metal tuonante di “She Spider” che viaggia veloce su binari classici, la liberatoria “Double Trouble”, contraddistinta da ottime chitarre armonizzate e da un refrain al cardiopalma, o ancora l’opening track “Heavy Lethal” che, sicuramente, non avrebbe sfigurato sull’ultimo platter del prete di giuda per antonomasia, mentre quando ad irrompere è il riffing portante del classico “Straight to the grave”, non si può che inchinarsi di fronte a cotanta veemenza ed abnegazione artistica. Niente artifizi o giri di parole, questo è heavy metal nella sua forma più classica e virile, metallo fuso che sgorga copioso dall’altoforno e che si condensa all’interno di un pentagramma di note che vengono sviscerate con la stessa convinzione con le quali sono state concepite, niente di più niente di meno….questo è quello che mi piace, questo è heavy metal, buy or die!!! (Beppe Diana)
ordinaria follia, terrore e disperazione, condite da un malsano senso macabro, fanno naturalmente da contraltare alle escursioni tipicamente horror metal della band, tanto che composizioni come la veloce e furiosa “Escape from the Bloody House on the Hill” tipica song votata all’headbanding più sfrenato, adornata da un ottimo guitar work, la più quadrata e lineare “Wallking Through the Flames of Hell” ed il suo incedere dannatamente thrash metal, o l’heavy power tout court di” The Room of a Million Voices”, una song davvero micidiale, possono benissimo rappresentare degli ottimi biglietti da visita… Un disco dunque valido sotto ogni punto di vista, sia esso artistico che sonoro, che naturalmente, ci restituisce in pieno le aspirazioni di un combo veramente agguerrito, in grado di ribadire ancora una volta lo stato di grazia attraversato, e di innalzarsi, come dicevamo, una spanna sopra a quella schiera di formazioni che, seppur più valide e rinomate, non hanno nemmeno il benché minimo appiglio artistico sfoggiato dai quattro americani lungo l’ascolto ripetuto di questo “Reincarnation of Evil”. Da avere ad ogni costo….. Buy or die!!! (Beppe Diana)
un particolare modus vivendi tutto underground. (Beppe Diana)
Razorwire - Another Dimension Attitudine!!! Potrebbe celarsi dietro a questa semplice locuzione il disco di debutto dei neozelandesi Razorwire, qui al rientro dopo un mini di pochi mesi addietro, i quali, durante l’ascolto di “Another Dimension”, mai titolo è stato più profetico, riescono nel non facile compito di riuscire a catturare la vera essenza del suono ‘80ies style, ridonandogli nuova linfa vitale, grazie ad un assetto compositivo che, quantunque non apporti niente di assolutamente innovativo, riesce comunque a risultare avvincente e convincente!! Una sapiente rilettura dei dettami tramandati negli anni dai maestri del genere, ecco cosa ci propinano i cinque metal head del nuovo continente su Icy Steel - Kronothor queste undici Interessante come back discografico per gli Icy semplici locuzioni metalliche, giocate attorno ad Steel, formazione con base operativa atmosfere old fashioned, chitarre affilate come nell’hinterland sassarese, i quali, dopo la lame di rasoio, e una sezione ritmica solida e parentesi teutonica firmata Pure Steel, si compatta, il tutto sormontato da armonizzazioni ripresentano ai nastri di partenza con un nuovo veramente degne di nota, che piacciono proprio disco, il terzo per la loro semplice ingenuità di fondo. per loro, che, a E alla luce di quanto potuto appurare con mano, ben vedere, si può tranquillamente ribadire in questa sede porta con se che i Razorwire, possono considerarsi di diritto delle novità come i nuovi custodi del verbo truemetal, rilevanti, prima riuscendo nel non facile compito di agglomerare, fra tutte il in poco più di quaranta minuti scarsi di durata, passaggio alla alcune propensioni di tipico retaggio Hell Theater - Reincarnation of Evil nostrana My heavy/classic metal, le inclinazioni speed metal ….and the nightmares is just began... Graveyard a la Savage Grace meets Agent Steel, il tutto Arrivano al fatidico disco di debutto anche i Production, irrobustito da velate propulsioni in campo new trevigiani Hell Theater che, ad un anno esatto nonché una line wave, per un risultato finale sempre e comunque del demo “Smell of blood”, che ne aveva in up parzialmente ad alta gradazione voltaica. qualche modo sancito l’ascesa fra i nomi che rivoluzionata, Brani come ad esempio l’incalzante “Nightblade”, contano, almeno per quel che riguarda un con l’innesto di due nuovi elementi che si vanno l’up tempo sanguinolento di “Knight of fire”, che ambito prettamente underground, riescono ad aggiungere al navigato bass player Roberto abbina velocità d’esecuzione, ed un epos addirittura a compiere un decisivo passo verso Ladinetti, ed al timoniere Stefano Galenano, che davvero preponderante, o la più cadenzata quella definitiva maturazione artistica, arrivando conducono il vascello sardo verso porti sicuri che “Desert Inferno”, sono costruite attorno a a pubblicare un disco che, se da una parte portano ben impresso il marchio di un epic metal variazioni melodiche e a partiture che riescono a conferma appieno le crescita esponenziale, tout court, che cerca di mediare una buona farsi apprezzare risultando nel tempo dall’altra ne amplifica, dove possibile, il raggio tecnica di fondo, con un versante emotivo che, coinvolgenti, proprio come nel caso del pezzo da d’azione, andandosi a posizionare sui gradini più in quest’occasione, raggiunge davvero il proprio novanta “Speed Warrior”, o dell’altrettanto alti delle uscite zenit. persuasiva “Hanman noose”, ipotetico vertice degli ultimi Non a caso “Kronothor” è forse il lavoro più espressivo dell’intero lavoro!!! mesi!!! ambizioso registrato dai nostri negli ultimi anni, Un disco intenso e vibrante che ha se non altro Non a casa la ancor più del precedente, anche perché riesce a l’ardire di riesumare uno spettro sonoro ed uno formazione mettere in evidenza un approccio artistico dotato stile compositivo, così datato ed obsoleto, che nostrana si di una valenza squisitamente armonica, pregno neanche i prime movers sarebbero stati in grado prodiga ancora com’è di locuzioni compositive che si legano in di riportare a nuova vita, e questo non è una volta in un maniera quasi univoca tanto all’heavy metal più poco….a noi comunque piace. estenuante tour puro ed integerrimo, quanto a soluzioni dal vago (Beppe Diana) de force musicale sapore progressivo di fondo, ascoltate le che verte attorno atmosfere della pragmatica “Earth”, o le a soluzioni aperture folk di “Memories from the past”, e Joe Thrsher – Cries of War sonore vicine ad capirete, senza per questo dimenticare Aria di come back ufficiale anche per i canadesi una concezione quell’approccio mistico di fondo, da sempre vero Joe Thrasher che, con il nuovo “Cries of war”, classic metal di e proprio trade mark della formazione oggetto tornano a ribadire quanto di buono espresso sul chiara impostazione tipicamente heavy/dark, con oggi della nostra disquisizione riassuntiva. precedente “Metal Forces” riuscendo ad i famigerati King Diamond/Mercyful Fate come Un disco intenso e passionale, dotato di una amplificare, dove possibile, la propria totale principali termini di paragone, da sempre cardini spiccata personalità, caratterizzato da una devozione per un certo sound scevro da delle velleità artistiche dei nostri, e si permea, a produzione speculare e da una cura per i qualsivoglia volte, di chiari riferimenti che derivano da una particolari, siano essi arrangiamenti, che contaminazione certa corrente musicale, naturalmente semplici melodie, che ha quasi del maniacale, moderna, d’estrazione US metal style, che vede come “Kronothor” rappresenta molto di più di un sempre e proprie muse ispiratrici tutto quello stuolo di nuovo punto di partenza, anche perché episodi comunque formazioni che, come i nostri, condividono una riusciti come ad esempio la marziale “The war indirizzato verso spasimante devozione verso certe tematiche within”, tipico esempio di epic metal senza territori che horrorifiche come i devastanti, e per me geniali, compromessi, o l’ipnotica “King without sanno di Impaler ed Halloween, o i truculenti Moore, Kingdom”, ne sono la più lampante partiture thrash quelli americani naturalmente. testimonianza!! metal, Non a caso nei dodici episodi che si legano in Potenti ed intricati quanto basta, epici e irrobustito da maniera quasi univoca al nuovo “Reincarnation persuasivi come non mai, gli Icy Steel continue of Evil”, i nostri riescono ad imbastire un procedono dritti e spediti verso il proprio iniezioni di sano intricato, quanto intrigante, concept album, in obbiettivo finale che, in conclusione, risulta speed metal. cui la musica, naturalmente, funge da ipotetica essere ben più di una semplice proposta artistica Una proposta sonora che, naturalmente, non colonna sonora, all’interno del quale storie di e musicale, andando ad incarnare alla perfezione sposta da una virgola il versante compositivo
propinatoci in passato dai tre nord americani che, in più occasioni, dimostrano ampiamente d’aver trovato non solo un ottimo affiatamento globale, la line up della band è la stessa dagli inizi dell’avventura, ma soprattutto di poter contare su un una forma canzone contratta, imperniata attorno a stilettate metalliche che non concedono un solo passaggio a vuoto. Potenza, determinazione e una buona padronanza tecnica, sono ancora questi i vertici attorno ai quali ruota la riuscita di questo nuovo arrivato, e se alcuni episodi più truculenti, il caso della selvaggia “Leatherhead” o dell’altrettanto convincente “Metal til you puke”, non sono altro che dei veri e propri assalti all’arma bianca, contraddistinte da partiture musicali acuminate e spigolose, al limite dello speed più deleterio di scuola Exciter, episodi più cadenzati come la sostenuta “Out for blood”, “We are ones” o dell’inno “Canadian metal”, mostrano invece una compagine alle prese con sonorità più tradizionali, e questo grazie anche ad un heavy metal classico sicuramente meno furente, giocato su atmosfere primigenie pregne di rimandi alla scuola ‘80ies di casa Anvil. Buona la produzione globale, davvero particolare il lavoro d’artwork di un disco che, ancora una volta, mette in primo piano le velleità artistiche di un combo che, a livello puramente underground, può contare su di un seguito più che accanito Da ascoltare.. (Beppe Diana)
Una formazione questa che, nelle otto tracce di cui si compone quest’omonimo debutto, si rende artefice di un heavy metal d’impostazione classica, edificato su atmosfere a volte più oscure e penetranti, altre su sentieri meno pragmatici, senza per questo perdere di vista l’approccio melodico di una proposta che, sempre più spesso, si colora di armonizzazioni ed accenti ricchi di tonalità epiche e tradizionali. Una band che, nonostante la giovane età, mette in risalto un ottimo l’appeal compositivo ed un certo fascino arcano, certo, la strada verso la definitiva consacrazione è ancora tutta in salita, ma se le basi per lavorare in prospettiva futura sono queste, beh, ci dobbiamo attendere solo grandi cose da questa formazione, questo è certo….
pregiudicano un certo aspetto tecnico, anche perché il loro thrash metal, si potente e quadrato, presenta diverse armonizzazioni melodiche. Episodi che denotano una certa spigliatezza compositiva, il caso dell’intensa e vibrante “Fire escape”, sicuramente fra i brani più introversi e riusciti di tutto il disco, o dell’altrettanto valida “Gears of fate”, pragmatica nel suo incedere dirompente, ben si amalgamano ad atmosfere giocate attorno a soluzioni che risultano essere il perfetto compendio di tecnica, gusto compositivo e cambi di tempo, come l’ottima “Bastards Of Noise And Aggression”, speed/thrash allo stato puro, e dell’altrettanto valida “Fatal Infection”. Certo, la strada per la definitiva consacrazione definitiva è sempre più ardua, ed in salita, ma i Vindicator hanno dimostrato ancora una volta di avere le carte in regola per poter ambire a traguardi di una certa portata, anche se la confusione che regna all’interno del mercato discografico dell’ultimo periodo non li aiuterà di certo.... speriamo bene!!! (Beppe Diana)
Salvacion - Way more unstoppable Si portano dietro un moniker ed un lavoro Morpheus Rising – Let the sleeper awake d’artwork che potrebbe lasciare trasparire La pubblicazione di cinque release ufficiali non lontane origini ispaniche, ed invece i qui hanno ancora permesso ai Morpheus Rising di recensiti Salvacion provengono dal North abbandonare per sempre quella posizione di Carolina e, con questo “Way more unstoppable” eterno sparring partner che ricoprono da qualche giungono alla seconda fatica da studio, e anno a questa parte, nonostante una line up nonostante le difficoltà oggettive dell’autoufficiale oramai rodata da tempo, ed un bagaglio produzione, riescono a dare vita ad un album tecnico/strumentale davvero di prim’ordine. competitivo, posto ancora una volta come Betrayer – Betrayer E “Let the sleeper awake”, ennesimo step ipotetico crocevia fra reminiscenze classic metal, Non deve essere facile portare avanti una band, discografico e divagazioni che sanno di influenze dal vago soprattutto quando suonare non rappresenta della compagine sentore seventies l’occupazione principale che ti permette di inglese in style. vivere, per cui trovare le motivazioni, comporre questione, è Una formazione e registrare un nuovo disco, è come scalare una senz’ombra di questa, che montagna insormontabile. dubbio un disco mette in mostra Difficoltà oggettive, e cambi di line up, sono alla completo che, un vettore base del nuovo disco dei canadesi Betrayer, che nonostante caratteriale ben si ripresentano nuovamente ai propri fan dopo graviti attorno preponderante, e ben sette lunghi anni dal precedente “Shawed ad accostamenti la giusta forces”, e lo fanno nuovamente in forma compositivi determinazione, strettamente pesanti come un elementi questi auto finanziata, e macigno, riesce che conducono a con un disco, il comunque a composizioni secondo per loro, regalarci alcuni momenti topici di rara intensità, ambiziose come che, a ben grazie a brani qualitativamente di ottima fattura, la cadenzata “Let us prey”, brano dagli accenti vedere, segna dei che vertono attorno ad un’inebriante spinta tipicamente epic metal di stampo statunitense, notevoli passi in artistica, sottolineati da una produzione piuttosto diciamo a la Cirith Ungol/Manilla Road, dominato avanti verso speculare, sempre pronta a sottolineare i vari da un ottimo guitar working, la più quadrata quella cambi d’atmosfera che si vengono a creare. “Epic Beer Run” da una parte, e l’incalzante maturazione Arrembanti soluzioni compositive, splendide “Thou Shall Rock” dall’altra, che spingono stilistica, in armonizzazioni vocali, e ritmi sempre sostenuti, nettamente il piede sull’acceleratore, grazie precedenza completano il quadro di un disco che, sebbene all’impulso delle due asce che disegnano solamente non sarà mai considerato un classico in campo architetture che alimentano un apparato paventata. heavy/prog, presenta tutti, ma proprio tutti i compositivo che vibra d’intensità armonica. Prodotto da Glenn Fricker e masterizzato da crismi del genere preso in esame dai nostri. Produzione analogica che cattura la vera essenza Fredrik Nordstrom, che per i nostri rappresenta Edito ancora una volta in maniera privata, live della band, ed uno splendido packing, sicuramente più di una semplice garanzia, il distribuito direttamente sul sito ufficiale della completano il quadro di uno degli album più nuovo disco dei quattro musicisti nordamericani, band, “Let the sleeper awake” è un disco che vi interessanti a livello underground… si può benissimo riassumere come un può far conoscere una realtà ben più (Beppe Diana) concentrato di heavy metal classico come nella interessante di quel che possa sembrare a primo migliore delle tradizioni europee, un perfetto acchito, dategli una chance, non vi deluderà!!! vademecum di integralità stilistica intrisa di (Beppe Diana) richiami alla scuola anglosassone per Fallin Fuckin Angels – Italalian Resturant antonomasia. I Fallin Fuckin Angels sono cresciuti, e questo Un platter che cresce dentro con gli ascolti, Vindicator – United we fall non solo perché rivolto ad un pubblico per cui, la passione per la Velocità d’esecuzione, oculatezza compositiva ed sono giunti al sacra fiamma del metallo, non si è mai sopita. impatto sonoro, verte ancora attorno a queste terzo album (Beppe Diana) prerogative ufficiale di una principali il come carriera back sulle scene discografica Existance - Existance degli americani, infinita, ma Una questione di famiglia? Si, anche perché dell’Ohio, proprio perché, quando hai un padre che per molti anni è stato Vindicator, nelle ultime alla guida di una delle formazioni musicale fra le quartetto che pubblicazioni, più attive, almeno a livello underground, non continua a sono andati in può essere altrimenti!! macinare uscite contro verso E Julian Izard figlio del più noto Didier, ex discografiche a quella crescita vocalist dei cult heroes H-Bomb, dimostra di scadenza esponenziale e a portare avanti con smisurata passione una annuale, e che quella tradizione ben radicata in un contesto familiare, con il nuovo progressione stilistica che, solo qualche anno grazie soprattutto al duro lavoro svolto “Unted we fall”, addietro, poteva sembrava solamente un all’interno degli Existance, neonata formazione riesce a mettere finalmente a fuoco un versante miraggio irraggiungibile. nella quale si occupa, sia delle parti vocali, che compositivo abbastanza definito. Come sempre portabandiera di quel sense of di chitarra ritmica. Impatto e fisicità che, comunque, non humour tipicamente toscano, pregno di
riferimenti ironici contraddistinti da uno spiccato sottofondo sarcastico, la formazione versigliese è riuscita, in questo nuovo frangente, a sviluppare un approccio compositivo sicuramente più duttile e definito che in passato, in una sorta di ritrovato equilibrio, che si asseconda ben volentieri ad un versante musicale sicuramente più ragionato, ma non per questo meno pesante, con una formazione che si immola anima e corpo all’interno di un tessuto sonoro non tanto distante da un speed metal tout court. Suggestivo ed efficace, proposto con la convinzione e la giusta veemenza di sempre, il versante compositivo degli FFA, è pronto a fare breccia nei cuori degli appassionati di uno dei generi più oltranzisti ed anticonformisti per antonomasia, vuoi per quelle tipiche accelerazioni fast and furious che, sempre più di sovente, fanno capolino all’interno di composizioni deleterie ed infuocate come ad esempio “Annapurna” e “Veganazism”, incentrati su ottime partiture metalliche, o anche solo per la propensione di episodi sicuramente più deliranti come nel caso di “B Movie Mania”, proposta nell’idioma italico, o di “Road Pigs On The Highway” avvalorata dalla presenza dell’ospite Andreas Geremia, che si evolve in uno slow motion che si divide fra classic metal e partiture più cadenzate. Che sia veramente questa la volta buona? Ci auguriamo di si!!! (Beppe Diana) Wartime – Aganist destiny Emana piacevoli sensazioni di dejà vù il nuovo album dei bulgari Wartime, e non solo perché il loro “Aganist destiny” segna il divario che esiste fra la band e le decine e decine di formazioni underground dell'Europa dell'est, ma soprattutto perché lo stile compositivo dei nostri, si assesta ancora una volta attorno a sonorità che portano in alto il vessillo di un thrash metal old style, ma di una forma abbastanza evoluta e ricca di soluzioni pregne di armonizzazioni tipicamente tecniche, che, in qualche modo, aiutano a restituire incisività e credibilità ad una versante compositivo veramente di primo piano. Brani come la veloce ed incalzante “The drifter” giocata su ritmi veloci ed incalzanti, la più cadenzata title track, costruita su una sezione ritmica precisa e quadrata, o l’altrettanto belligerante ”Preordained Game” caratterizzata da un guitar work serrato e spacca ossa, ed un dinamismo sonoro molto più vicino technical thrash metal di quanto non si possa pensare, possono rappresentare da sole un ottimo biglietto da visita. Detto che, per quel che concerne la veste grafica, il cd è sormontato da uno splendido cofanetto in cartoncino con poster, sottobicchiere e plettro della band, non ci rimane che sottolineare ancora una volta l’ottima verve di una band che, questo è un mio parere personale, fareste bene a contattare!! (Beppe Diana) Pagan Altar – Judgment of the dead Pervasa dalle coltri nebbie che da sempre la circondano in un fascinoso abbraccio di chiaroscuri, l’Inghilterra dei primi anni ottanta è stata per lungo tempo l’unica vera patria concettuale di un
certo dark metal tetro ed oscuro, inteso sia come espressione musicale, che come stile di vita, tanto che molti artisti delle epoche a venire, hanno tratto fortemente ispirazione dalle gesta di eterni capostipiti e muse ispiratrici come Black Sabbath, Angel Witch, Witchfinde General, e di tanti altri piccoli epigoni come i qui recensiti Pagan Altar. I figli illegittimi del doom metal, ecco come potremmo definire i quattro albionici di cui andremmo a parlare in questa recensione, la band che meglio di ogni altra ha saputo mettere a frutto l’eredità artistica del sabba nero per antonomasia, riuscendo ad affascinare migliaia di adepti grazie ad un sentore di culto, che i nostri hanno saputo perseverare in tutti questi anni. Contraddistinto da un nuovo titolo e dal lavoro d’artwork originale, torna finalmente sul mercato il già osannato “Volume 1”, disco che raccoglieva alcuni brani composti dalla band nel primo periodo di attività, vale a dire dal 1978 al 1983, arricchito per l’occasione dalla bonus track “The dance of the banshee”, precedentemente omessa, e che vedeva la formazione dei fratelli Jones, da sempre il fulcro centrale del progetto musicale, alle prese con un doom metal etereo ed ancestrale che, grazie soprattutto ad una resa sonora debitamente low-fi, cerca di infondere maggiore spessore artistico alle sette composizioni ivi incluse. Atmosfere lugubri e sinistre, tonalità catacombali e sulfuree, si rincorrono lungo ognuna delle composizioni incluse, mantenendo inalterato quel fascino primordiale che si perde nella notte dei tempi, e che vedono brani come la maestosa “Pagan Altar”, o la più progressiva title track, fra gli episodi più riusciti dell’intero lavoro. Un recupero artistico sicuramente degno di nota. (Beppe Diana)
Majesty of Revival - "Through Reality" From Ukraina with love. Già, è proprio dal profondo est europeo, che arrivano a noi i Majesty of Revival giovane ed interessantissimo quintetto che con il qui recensito “Through of Reality”, arriva a varcare la soglia del fatidico platter d’esordio, dimostrando, non solo d’avere parecchie frecce al proprio arco, ma soprattutto di riuscire ad inanellare con malizia, e con una certa spontaneità compositiva, un buon numero di brani, ben undici per la precisione, in cui riescono a convivere influenze musicali ed artistiche che portano comunque tutte allo stesso comune denominatore, ovvero ad un melodic power metal dai risvolti prettamente sinfonici. Ed è proprio su questi elementi ben distintivi che si plasma il sound dei cinque, forgiato nella melodia pura e limpida, fatta di memorabili refrain e partiture che arricchiscono architetture sonore e voli pindarici al limite del progressive metal più mobile ed elitario. Certo, la produzione è sicuramente uno di quegli aspetti da rivedere, i suoni a volte sembrano troppo “impastati” anche se, qualitativamente parlando, l’approccio compositivo, così come la tecnica messa in campo, rappresentano pur sempre delle ottime basi sulle quali edificare il proprio futuro…chi vivrà, vedrà… (Beppe Diana)
Hekz- Tabula Rasa Badano veramente al sodo senza lasciarsi condizionare da elementi esterni gli Hekz, giovane formazione inglese con base operativa in quel di Bradford, i quali, oltre ad un moniker
piuttosto particolare, portano in dote un suono che, nonostante trovi le proprie radici ben salde in un passato remoto, che poi così tanto passato non è, riesce comunque a risultare abbastanza “moderno”, e questo grazie soprattutto ad una produzione oculata, ed alla presenza di ben tre chitarre all’interno della line up ufficiale della band che, se non altro, appesantiscono, dove possibile, un apparato compositivo che, cerca di mediare l’irruenza sonica primigenia, con armonizzazioni di natura prettamente progressiva. Ne scaturisce un album che mette in risalto le qualità peculiari di cinque che, più volte, si cimentano su partiture musicali che danno vita ad una forma/canzone nel quale la coralità, e la tecnica strumentale, danno luogo a vere e proprie chicche come nel caso dell’hard rock viscerale di “As Rome burns” pregno di reminiscenze rosso porpora, con tanto di hammond a rafforzare un paragone già di per se evidente, o della straripante “Bring the fire”, caratterizzata da ricami classici e melodie magniloquenti, e se “Seize the Day” raccoglie influenze che vanno dall'heavy metal più classico e roboante, all'hard rock mainstream, “Don’t turn you back”, con i suoi undici minuti di durata, è sicuramente l’episodio dotato di un appeal e di una sensibilità artistica sicuramente più accesa. Gli Hekz sono una band con tutti i crismi e le peculiarità delle grandi formazioni che hanno fatto, e stanno facendo, la storia della musica dura per antonomasia, sicuramente l'essere legati così fortemente ad un mercato di nicchia come quello delle auto produzioni, potrebbe togliere loro i meriti e le riconoscenze che un disco come "Tabula Rasa" potrebbe benissimo portargli, perciò se lo trovate in giro, fatelo vostro, non ve ne pentirete. (Beppe Diana)
Teodor Tuff – Soliloquy Progetto parallelo o band con un’anima artistica ben definita? Questo non ci è dato sapere, quello che invece si evince dal debutto dei Teodor Tuff, quintetto norvegese che annovera fra le sue fila ben due elementi dei conterranei Divided Multitude, è un gran bel disco caratterizzato da un melodic power metal, sempre elegante ed elaborato, e dagli spiccati accenti progressivi, che musicalmente parlando riecheggia lo stile di band come Conception, Elegy o dei rinati Ivanhoe. Una band che nell'arco delle dodici composizioni contenute, riesce sempre e comunque a mantenere viva l'attenzione, grazie ad uno stile compositivo snello, arrangiamenti raffinati e ricchi di soluzioni ad effetto. Brani ad alto tasso metallico come l'opener "The Last Supper", o come "Mountain Rose" o l'altrettanto valida "Delusion of Grandeur", giocate maggiormente su un versante molto più heavy/prog, diciamo a la Queensryche/Fates Warning, si alternano a mirabili brani dai graduali risvolti sinfonici come ad esempio "Mind over metter", "Addiction", fino alla più melodica "Heavenly Manna", contraddistinte da splendide aperture ed armonizzazioni. In mezzo una produzione perfetta, tanta classe, determinazione e perspicacia, bilanciate
costantemente da una verve strumentale davvero esagerata. Una band pronta per il grande pubblico? Senz’ombra di dubbio!!! (Beppe Diana) Wolf’s Gang – Apocalypse Non proprio fresco di stampa, il debutto sulla lunga distanza dei tenaci Wolf’s Gang, quartetto proveniente dai sobborghi di Auxerre, mostra una band che ostenta una sicurezza ed una spigliatezza artistica, che va ben oltre la loro giovane età. Una band che sa come arrivare al cuore dell’ascoltatore, grazie ad una proposta musicale che, naturalmente, trae fortemente ispirazione da una scena musicale dalla lunga tradizione come quella transalpina dei primi anni ottanta, presentando un lotto di composizioni, ben dieci, che vertono su qualità espressive ed attitudinali, proprie di un versante compositivo che si regge sulla classica forma canzone strofa/rima/strofa che, nonostante tutto, riesce ancora una volta a risultare gradevole, catturando l’attenzione dell'ascoltatore in un turbinio di ricordi e sensazioni che hanno nella title track “Apocalypse”, con le sue cadenze tipiche memore delle lezioni impartite dalla vergine di ferro per antonomasia, e nell’heavy rock di “Marèchal De Fer” dalle scansioni classiche, due dei vertici espressivi dell’intero lavoro, che portano ben impresso nel proprio gene artistico, i cromosomi compositivi di formazioni a torto considerate di secondo piano come Attentat Rock, Demon Eyes e Stators, anche grazie ad un guitar work intenso e coinvolgente. Un lavoro semplice, ricco d’appeal ed un fascino arcano, sicuramente da ascoltare!! (Beppe Diana)
art of the knife”, primo capitolo discografico per i tedeschi Slaughtered Existence, formazione che arriva dalla Sassonia, e che fa dell’estremismo sonoro una propria ragione di vita, arrivando ad imbastire una commistione di suoni atta ad amalgamare in un unico contesto sonoro, partiture di thrash di estrazione tipicamente teutonica, con un claustrofobico death metal di matrice floridiana, imperniato esclusivamente attorno a growls vocals, che caratterizzano un vero e proprio assalto all’arma bianca. Ne scaturisce un groove musicale a tratti deleterio, dotato di un retrogusto unico, che rapisce e trasporta l’ascoltatore in una dimensione fatta soprattutto di ambiguità, dolore e sofferenza, la perenne antitesi di chiaro/scuro come in una vecchia pellicola di Bmoovie horror. Istinto e violenza perpetrati con convinzione, cinismo e determinazione, elementi questi sottolineati da una produzione minimale che fomenta ancora di più l’istintività cronica di ognuna delle sette composizioni dall’iniziale “Damend to die” fino alle note finali della title track, in un massacro sonoro senza respiro. (Beppe Diana)
riescono nuovamente a propinarci la loro personale visione di hard rock dai tipici risvolti folk, che vede le sue radici ben salde e radicate all’interno di una certa corrente filosofica di natura araba, come in una sorta di convivenza simbiotica che avvicina sensibilmente l’oriente e l’occidente, dove naturalmente la cultura musicale islamica, gioca evidentemente un ruolo molto importante, e non solo a parole. Il risultato di un percorso musicale così intrigante e pregno di emozioni come quello messo in atta dai tre, altro non è che un groove ben articolato, fra ricami acustici di chitarre gitane, violini sempre in evidenza, e le stentoree armonizzazioni metalliche dal vago sapore progressivo di fondo, che danno vita ad un intricato discorso musicale molto più vicino di quanto non sembra a quanto proposto in passato dai Medina Azahara. Musica per molti, ma non per tutti, quella dei Taifa è senza alcun ombra di dubbio la conferma che molte volte la dedizione e la costanza portano veramente lontano, molto lontano, verso quei lidi e quei territori artistica che si chiamano originalità, anche perché i sentieri già battuti non portano mai a niente… (Beppe Diana)
Heathen Hoof - Rock Crusader Certe band o le ami o le odi, senza mezzi termini… Prendete ad esempio questi Heathen Hoof, finlandesi, costituiti attorno ad uno zoccolo di die hard fan di certa musica dura, dai trascorsi artistici piuttosto travagliati all’interno di compagini minori della scena nord europea, con all’attivo una manciata di demo tape, edite quando le cassettine erano già fuori moda, Dream Master – Spread your wings caratterizzate da art work minimali, ma a loro Finalmente!! Si, finalmente anche gli argentini modo affascinanti, e da un versante compositivo Dream Master sono riusciti a varcare i patri che, seppur confini e a trovare una label che ha dimostrato di immerso in un credere nelle qualità artistiche di un combo che, contesto classico, da anni oramai, si è messo in luce grazie ad una ha sempre brillato crescita artistica esponenziale, perfezionata di di luce riflessa. pubblicazione in pubblicazione. Registrato e Ed il nuovo “Spread your wing”, mai titolo è mixato in poche stato più settimane, la profetico, produzione scarna registrato e e minimale prodotto presso lascerebbe Void Moon - On the Blackest of Nights gli studi "La presupporre un Scansioni sabbatiche, ritmi cadenzati, atmosfere nave de approccio quasi lugubri e claustrofobiche, i Void Moon non Osberg", è live oriented, tradiscono affatto le proprie origini, e si lasciano ancora una “Rock crusader” è un disco nel quale, la andare lungo un tortuoso turbinio di sonorità che volta un formazione in questione, riesce a dare alito alle vertono attorno a reminiscenze doom metal, in concentrato di proprie velleità artistiche, portando a galla un un debut album che ha se non altro la pretesa di professionalità lavoro che, se da una parte presenta il nuovo mettere in e dedizione, percorso artistico intrapreso dai nostri, dall’altra mostra le velleità pervaso da un mette in risalto quelle che erano le influenze artistiche di humus musicali del quintetto in passato. quattro giovani metallico, Ed è proprio grazie a questo confronto/raffronto musicisti, che sempre e comunque proteso verso soluzioni fra passato e presente, che si riesce ad fanno veramente musicali che si colorano di tonalità vicine come evidenziare una netta forbice fra passato e di tutto pur di concezione ad un power metal di estrazione presente, con una formazione che, nel primo risultare attaccati tipicamente europea. caso propende per soluzioni più deleterie, a certi dettami Un album fluido che sottolinea l'intelligenza di incentrate su un heavy tout court di episodi che si perdono una band che si prodiga su ottime trame sonore come “Faust”, la micidiale “Modern inquisition”, o veramente come nel caso della maideniana "Into your la stessa “Hangin Horse”, nei quali la band mette nella notte dei eyes", del melodic power metal di "Never give in mostra la propria smisurata devozione per un tempi…. up", di "Just a lifetime” giocata su atmosfere sound quadrato, marziale e di derivazione Una componente maggiormente speed, con tanto di chitarre Mercyful Fate, mentre per quel che concerne il musicale a volte astrusa ed enigmatica, ma terzinate, o della più Helloween oriented "Last nuovo percorso intrapreso, le atmosfere oltre a sicuramente affascinante, una sorta di viaggio chance", il vertice qualitativo dell'intero disco. farsi meno spigolose e più rarefatte, vertono su onirico, in cui è proprio l'istintività dei quattro Un ottimo come back.... partiture strumentali molto più semplici e strumentisti chiamati in causa, a regalare le (Beppe Diana) spontanee, a volte pure troppo, che legano l’una maggiori emozioni, dando luogo a delle vere e all’altra, episodi come l’epica e cadenzata “The proprie jam session, caratterizzate ora da Taifa – Desperando el Silencio explorer”, la stessa title track, con il incedere dilatazioni magmatiche e voluttuose, ora da Originalità. Sembra proprio celarsi dietro questa denim and leather a la Saxon, o l’heavy metal aperture più pragmatiche, che ci conducono al semplice locuzione, schietto e sincero di “On my own”, tutte cospetto di brani corposi dai toni plumbei e dalle il segreto posto comunque caratterizzate da ottimi refrain e da inflessioni catacombali. Buona la produzione, alla base del armonizzazioni strumentali più che dignitose. ottima la resa sonora, ancora una volta progetto Taifa, Disco dalla doppia valenza che si lascia ascoltare un'ottima release in campo doom metal. formazione con piacere senza tuttavia provocare sussulti, (Beppe Diana) spagnola formata sicuramente in giro c'è di meglio, ma anche di attorno ad un peggio, d’altronde certe band o le ami, o le odi…. nucleo di validi (Beppe Diana) Slaughtered Existence The art of the knife musicisti, che in Brutale, selvaggio, enigmatico, in una sola questo loro nuovo parola dannatamente heavy!!! Già, queste sono capitolo le prerogative principali insite all’interno di “The discografico,