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ROSAE CRUCIS – FEDE, POTERE, VENDETTA
Uno degli aspetti più intriganti di un appassionato come il sottoscritto, è quello di trovarsi a scambiare quattro chiacchiere, anche se in forma telematica, con i propri idoli musicali, ed il dover spiegare a parole la stima e l’affetto che da sempre si nutre verso questi artisti, è un’impresa veramente ardua. Questa sorta di preambolo, solo per introdurre l’intervista con i capitolini Rosae Crucis, formazione navigata della scena nostrana che, da qualche anno, sembra veramente rivivere una seconda giovinezza artistica, e questo grazie soprattutto alla tenacia ed alla dedizione di cinque musicisti fortemente attaccati al più nobile ed elitario delle forme del metal tradizionale. Lascio la parola al maestro d’ascia Andrea Magini, il quale si è sottoposto con sagacia al fuoco delle nostre domande…. Ciao Andrea e ben trovato, come stai? In che modo stai passando queste giornate di apparente stasi mediatica nella tua splendida Guidonia?
arde.. e come tutto ciò che arde, all'improvviso Divampa e diventa incendio.. Sono in un momento particolarmente ispirato, nonostante la vita faccia di tutto (da salute a problemi economici) per fermarmi. Ciao Beppe e ben ritrovato anche a te. Splendente Il disco (che per ora come titolo provvisorio, si Guidonia è una parola grossa, si tratta di una chiama "Massoneria"), sta procedendo in maniera delle più brutte e bistrattate periferie di Roma. affascinante.. I pezzi nascono spontanei Diciamo che tra lavoro, famiglia e Rosae Crucis, nonostante la difficoltà nella stesura delle liriche, non mi annoio. La stasi mediatica, se riferita alla molto complesse a causa della particolare nostra, è perché ci stiamo riprendendo un po tematica che stiamo andando a trattare. distaccandoci da quello che sta succedendo E' un disco in cui crediamo molto e dove tutti in questa disastrata scena musicale (non solo stanno mettendo del proprio , coinvolgendo in metal) italiana, tutto sembra andare a rotoli , tutti particolare Piero (il batterista) e Tiziano (l'altro continuano (tranne pochissimi) a far finta di chitarrista) nel songwriting . niente, e quindi meglio prendere un po le Tecnicamente sicuramente più evoluto dei distanze, per riallineare idee e progetti e capire predecessori, e quindi più impegnativo da suonare cosa fare , come e quando..e poi non abbiamo e registrare. Per questo ci stiamo prendendo tutto soldi, quindi siamo impossibilitati da pagarci il tempo necessario. viaggi per andare a pagarci cene in bettole di Antonio (Keller , della Jrr) non ci sta mettendo infimo livello, per suonare in serate mal gestite e pressioni, anzi ci segue passo passo per ora mal pubblicizzate e senza rimborso , nella migliore aspettando i provini dei pezzi, e questo per noi e' delle ipotesi. molto importante. Quali sono le novità rilevanti in casa Rosae Crucis? State pianificando la realizzazione di un nuovo disco? Avete del materiale pronto dal quale scegliere un’ipotetica track list finale?
Già, anche perché da “Worm of the earth” ad oggi, sono quasi due lustri che non fate uscire qualcosa di relativamente nuovo…
Beh si, a parte alcune tracce mai rilasciate prima, come Sangue e Acciaio, Yes We Tank e Venarium, Le novità sono sostanzialmente la sospensione di tutto il materiale rilasciato apparteneva ai nostri quasi tutte le attività live, abbiamo rifiutato quasi vecchi demo. tutte le collaborazioni che ci sono state offerte in Se dovessi marcare una linea con il passato e dirti vista di questa estate per tre principali motivi, il quale pezzo uscito in precedenza ci traghetta fatto di dover lavorare ad un disco nuovo, il fatto verso il nuovo disco, posso tranquillamente citarti di aver pochi soldi da "sacrificare" per pagarsi Sangue Acciaio con un pizzico del misticismo de Il viaggi e pernotti per i concerti, e il fatto che la Re del Mondo.. maggior parte di queste offerte prevedevano un In realtà prima di Massoneria abbiamo lavorato nostro "coinvolgimento economico" per quasi due anni ad un altro disco che purtroppo nell'organizzazione degli eventi.. ovviamente per ora rimarrà solo un sogno nel cassetto, sto mettete voi in ordine i tre aspetti. parlando di Kingdom Undead, un concept Diciamo che fondamentalmente stiamo dedicando interamente incentrato sull'apocalisse zombie, e tutto il nostro (purtroppo poco) tempo a sulla resistenza di un manipolo di uomini, i disposizione nella stesura dei brani che Brothers in Hell.. comporranno il nuovo disco. Abbiamo buttato giù Di questo disco abbiamo già pronti tutti e 12 i tonnellate di idee in questo periodo,e la tracklist e' pezzi che lo compongono, ma per ora ci siamo quasi pronta. accordati per l'uscita di Massoneria e poi vedremo.. Quindi mi sembra di capire che sotto la Devo dire che nella band c'e' stato un bel po di cenere, cova sempre il fuoco della sacra trambusto a causa di questa scelta, perché il disco passione, dico bene? era praticamente finito, dovevamo solo registrarlo.. ma non rimarrà a lungo sepolto. Il fuoco c'e'.. a volte scoppietta un po di più, a volte sembra brace destinata a spegnersi, ma Ovvio, anche perché secondo me la
pubblicazione della Overlord Edition di “Fede Potere Vendetta” mi sembra che sia arrivata a chiudere un capitolo, per aprirne uno nuovo, voi come la vedete? Beh la Overlord Edition è nata per più di un motivo. Sicuramente a chiusura di un periodo molto attivo per noi, che ha visto l'uscita di due dischi e un ep, sia in vinile che cd, con tante collaborazioni e tante date live, sia per zittire un po le voci che si lamentavano del disco in italiano che ha avuto un vero e proprio lancio in tutta Europa , e dove, in alcuni paesi abbiamo ricevuto pesanti critiche a causa della lingua italiana. Volevamo dare a tutti la possibilità di ascoltare e capire i nostri testi, e devo dire che alla fine in molti si son convinti della validità del prodotto italiano. La Overlord comunque ci ha permesso di toglierci un piccolo sfizio,quello di collaborare con una persona del calibro di Chris Bolthendahl dei Grave Digger, che ha preso parte attiva nel riarrangiamento inglese e nelle vesti di cantante coadiuvato da Ciape, nel pezzo Venarium, facendoci un regalo veramente fantastico. Devo dire che economicamente parlando ne noi ne la JRR avremmo voluto metterci in gioco in questa impresa che ci ha tolto oltretutto molti mesi di lavoro, ma, e questa è la prima volta che lo raccontiamo, siamo stati raggirati da un personaggio del mondo metal italiano che ci ha completamente abbindolati e convinti a far questo prodotto perché sarebbe stato poi distribuito da un'importante etichetta europea.. Sai , ti auguri sempre il meglio per i tuoi figli e quindi ci siamo lasciati trasportare dalle emozioni. Mesi e mesi di lavoro, sui testi, sulle tracks, rifacendo tutte le voci, e tutto rischiava di finire nel vuoto a causa di questa Mistificatrice. Alla fine grazie ad Antonio e alla JRR siamo comunque riusciti a far uscire il prodotto in tutta Europa. Domanda obbligatoria, ma il futuro della band è più legato al cantato in lingua madre, all’inglese, o credi che continuerete a proporre il vostro repertorio in entrambe gli idiomi? Sinceramente in molti stanno iniziando a proporre i dischi in due idiomi in Europa. basti pensare al lavoro svolto dai Sabaton con l'ultimo disco, ai Falconer, e a molti altri. E' sicuramente un lavoro mastodontico, ma forse potremmo riproporlo . Per
ora continuiamo la strada cantando nella nostra lingua madre, ma la via non è definitivamente scelta. Tutto può' cambiare. Ovviamente poi tutto dipende anche dalla complessità del disco.. Ad esempio Kingdom Undead, contiene testi in italiano, altri in inglese e addirittura altri pezzi che hanno il Refrain in inglese e il resto delle liriche cantate in italiano (cosa fatta molto spesso ad esempio dai Novembre). Non sempre la nostra lingua è facilmente utilizzabile. Il discorso a mio avviso è strettamente legato alle tematiche trattate . Diciamo che , se avessimo la spinta giusta sul mercato italiano, potremmo abbandonare l'inglese e proporre solo l'Italiano. Ma per far questo e poter approcciare un mercato estero a testa alta, devi avere un buon supporto di vendite nel tuo paese, a fungere da trampolino per i distributori esteri. Già, anche perché la storia ci insegna che avete avuto ragione a credere pienamente nelle vostre qualità compositive e nel cantato in italiano… Sicuramente rende molto di più e aiuta ad avere un prodotto più originale. L'italiano ha un suo fascino antico che l'inglese, per quanto alla portata di tutti, non riesce minimamente a raggiungere. E' anche vero che viviamo in un paese che ha perso ogni attitudine identitaria, che non crede più nel suo prodotto interno, e che non crede più nella sua storia, e nella sua cultura. Questo paradossalmente penalizza molto band come la nostra che basa tutto su un complesso gioco di musica e liriche per suscitare determinate emozioni nell'ascoltatore. Noi esaltiamo il coraggio, l'audacia e la ribellione, il tutto legandolo all'aggressività artistica che da sempre ci distingue. Questo ci rende poco appetibili agli occhi di bimbi minkia, emo ascoltatori dell'ignoto e in generale a tutta la frangia estrema oltranzista, esterofila ,del metallo italico, troppo occupata a ruttare l'odio per se stessi e per il loro paese che li ha generati , separando, etichettando, giudicando senza nemmeno conoscere.. Un parossistico esercito di bigotti benpensanti, travestiti da metallari, o semplicemente, per quelli della nostra età, una grande e grossa sconfitta.. più disastrosa dello Spread. Anni e anni di lotta ai bigotti, anni di ribellione contro un sistema che ci vuole tutti uguali e etichettati, e arrivano loro, con le loro mille definizioni a surclassare, catalogare e mettere in uno scaffale ogni variazione al tupa tupa non conforme..
simile , puntando al proprio paese. Questo è molto importante, come ci insegna la svezia, se non si ha prima un buon successo in casa, sarà quasi impossibile creare interesse al di fuori delle nostre 4 mura. Gruppi più estremi hanno iniziato a rilasciare materiale in italiano (anche se li magari si nota poco la differenza , data la natura atavica e primordiale dei suoni riprodotti, che in un certo senso sembrano astrarsi dal concetto di lingua), mentre c'e' una buona ripresa nei generi più prog e doom che ben si prestano all'utilizzo dell'italiano. Dove si soffre maggiormente è proprio nell'Heavy Metal più classico, fino a sfociare nel Power Metal e Speed.. Li causa tematiche e rischio banalità testi, la scrittura delle liriche in italiano risulta per molti ancora un Taboo. Però vorrei precisare un mio pensiero.. I testi in italiano sono difficili da scrivere quando non hai idee, quando ti sforzi di comunicare per forza qualcosa anche se sei vuoto dentro.. E quindi in italiano ti sembra difficile, e in inglese usi le solite 4 parole del cazzo trite e ritrite ma ti sembra di aver scritto qualcosa di veramente "catchy"… Tristezza a palate. La difficoltà non è nell'usare la nostra lingua, ma nel comunicare qualcosa.. nello scavarsi dentro, o guardandosi intorno e sentire il bisogno di comunicare qualcosa.. Tutti i nostri pezzi (o quasi) hanno molteplici chiavi di lettura, perché utilizzando metafore legate all'acciaio, al sangue, alla guerra, cerchiamo di parlare anche d'altro, e sono molto più attuali di quello che si pensa.. Cerco sempre di nascondere una chiave di lettura attuale ai testi, qualcosa che sia legato alla rabbia interiore che mi distingue da sempre, dalla voglia di essere, e non semplicemente sopravvivere, dalle grida di odio puro verso questo inferno chiamato società, all'attacco totale e assoluto verso le religioni e a qualsiasi forma di associativismo clientelare che contraddistingue oramai questi culti a delinquere. Visto che ci siamo cosa ne pensi di band come i Compagni di Baal o de L’impero delle Ombre?
Sui compagni di Baal posso dirti poco perché non li conosco personalmente, ho solamente ascoltato il loro demo e poi il disco. Devo dire che sono una formazione molto interessante, con molte idee e sicuramente con molte possibilità di stupirci. Il disco è ben fatto e i pezzi e i testi sono molto interessanti. Antonio come sempre ha un buon orecchio oltre che ad un ottimo occhio di falco e so che stava dietro a questa uscita da molto tempo. Un ennesima Non a caso grazie a voi e alla vostra ottima tacca per la JRR. etichetta, la Jolly Roger, si è venuto a creare Su l'Impero delle Ombre il discorso è diverso.. un nuovo interesse verso le band nazionali Conosco i fratelli Cardellino da sempre, dai tempi che si esprimono usando il cantato in lingua del demo de Il Re Del Mondo, che mi ha portato madre, credi che un giorno non troppo ad avere prima un buon rapporto espistolare e poi lontano i Roase Crucis possano essere telefonico continuo con Giovanni. ricordati come dei capostipite? Sono tra i migliori artisti a mio avviso in circolazione in italia.. Il primo disco, un vero Beh tra i capostipiti no, ce ne sono stati altri. manifesto del cemetary rock è una vera perla, Sicuramente ci abbiamo creduto, provato, anche se ancora acerbo e devo dire che il sofferto. L'attenzione un po si è smossa, e devo secondo, i Compagni di Baal è un vero e proprio dire che molte band stanno iniziando un percorso capolavoro..
Forti della collaborazione con Oleg Smirnoff hanno tirato giù un disco che rasenta la perfezione a mio avviso, soprattutto se si è visti l'omonimo sceneggiato anni 60.. Giovanni è un grande personaggio, un grande artista e un grande amico.. quando succede qualcosa alla sua band o alla mia, è il primo a telefonare con il suo immancabile "ciao Andre sono Giovanni, da Gallipoli" . Son quelle persone che vorresti abitassero vicino a te per condividere la passione sfrenata per la musica e per la scena italiana. Probabilmente siamo un raro caso di Idolatria reciproca . Piccolo particolare, fu proprio Giovanni Cardellino a mettermi in contatto con la Jolly Roger Records e a far nascere la nostra collaborazione. Il disco dell'Impero "I Compagni di Baal" è ascolto oramai quotidiano nella mia playlist . Visto che ci siamo, quanto è importante per una band come la vostra aver trovato una label che crede molto nelle vostre qualità artistiche? E' probabilmente l'unico modo per sopravvivere e resistere a questo decadimento continuo che e' il mercato discografico e la relativa scena che pian piano scema ai minimi storici di affluenza arrivando a gettarti nel baratro della depressione.. La Jolly Roger Records ha creduto e crede molto nei nostri lavori e nelle nostre potenzialità di artista, e abbiamo intrapreso un ottimo rapporto di collaborazione che va ben oltre quello di Band /Etichetta. Antonio è un amico (oltre che un cagacazzi sul profilo lavorativo per quanto e' preciso e professionale e un membro attivo all'interno della nostra formazione , come produttore.. Devo dire che negli ultimi anni ci son stati anche grandi scazzi tra me e lui, perché entrambi teniamo molto al progetto Rosae Crucis , e questo pero' a parte qualche tensione nervosa, porta tutti a cercare di dare il massimo. Si litiga, ci si scanna ma perché entrambi crediamo che il progetto Rosae Crucis possa dire ancora molto. Quanto è stato duro in questi anni trovare la forza per andare avanti? Avete mai pensato di mollare la presa per sempre? Questa è una domanda da milioni di dollari.. La forza sicuramente è il pubblico, i nostri fan (una manica di folli che adoriamo allo sfinimento) . Un improbabile armata Brancaleone di gente eterogenea nel credo, nei gusti, nella fede, nella politica e nelle passioni, tutti accumunati dalla passione per l'Heavy Metal, quello vero.. quello senza etichette quello scritto e suonato con il cuore. In secondo luogo l'immensa voglia di comunicare, di raccontare, di poter far provare emozioni, motore principale, sephira del nostro perpetuo partire e fermarsi,tra alti e bassi , tra stati di eccitazione per la creazione di nuovi pezzi, alla depressione più totale per la mancanza di opportunità e spazi che possano permetterci di dare il massimo. Scrivo decine e decine di pezzi al mese, per poi riplasmarmi buttarli , e la stessa cosa vale per il mio compagno di avventure di sempre, Ciape.
Passiamo serate intere nel nostro studio a pensare, scrivere, ri-arrangiare, con gran fatica visto il poco tempo che la vita ci riserva , dovendo purtroppo fare tutto questo come hobby.. Fortunatamente mollare non è nel nostro dna e quindi contro tutto e tutti, contro ogni avversità, andiamo avanti, in questo mare privo di pesce azzurro e abitato solo da squali affamati, pronti sempre ad un nostro passo falso per banchettare allegramente. Anche perché come canta Gatto Pancieri “succede a chi ci crede”… Ok son dovuto andare su google a cercare il testo di questa canzone perché non la conoscevo. Si effettivamente succede solo a chi ci crede.. a chi pensa che ogni proprio singolo pezzo scritto sia come un figlio.. una chimera divenuta realtà, con la paura di averla messa al mondo troppo presto o troppo tardi.. un artista alleva cuccioli di chimera ogni giorno, all'interno di cassetti ben serrati.. ogni tanto uno di questi cuccioli cresce e matura e si arriva al momento di liberarlo.. ed e' quasi una liberazione , come se ci si liberasse di una metastasi artistica, un bisogno quasi perverso di comunicare e raccontare, di narrare una storia che diventa troppo pesante da trasportare da soli. Quando si ha questo tipo di malattia, si va ben oltre il "devo fare 2 dischi l'anno". E per questo che le batoste , quelle vere fanno sempre più male.. Più è pesante il fardello di pezzi mai lasciati, mai pubblicati e più fa male cadere in terra.. Dovendo poi lavorare con pochi mezzi e poco tempo, la paura di sbagliare, o sprecare occasioni è devastante. Il Ciape da una parte, Tiziano e Piero dall’altra, sono impegnati in altrettante formazioni capitoline, tu a parte i tuoi tre splendidi bambini, non ti sei mai dedicato a nessun progetto parallelo? Beh direi che tre figli sono gia un bel progetto parallelo!!!! In realtà se scrivessi un mio progetto solista, verrebbe fuori un nuovo disco dei Rosae Crucis, e quindi sarebbe completamente inutile. Mi piacerebbe creare un progetto di sole All Stars italiane, ma la vedo dura. Molti dei pezzi che ho preparato in passato per dei miei progetti solisti, sono finiti poi in realtà dentro i Rosae Crucis.. E' successo con Traian's Tower Fall, è successo con Venarium, è successo con tanti pezzi che poi ho cannibalizzato e ri-arrangiato insieme a Giuseppe. Comunque non si può mai dire mai.. Magari un esperimento, con altri componenti potrebbe essere una bella sfida. Di idee ne ho veramente tante.. è il tempo di crearle fisicamente che manca. Tempo fa iniziai a scrivere un disco solista, denominato appunto Kiraya.. una sorta di viaggio nel tempo molto particolare.. chissà che non lo ritiri fuori a breve. Se non erro, da qualche anno oramai ti dedichi anche all’home recording, quanto è importante per una band come la vostra avere la possibilità di disporre di uno studio di registrazione proprio? E' l'unico modo di sopravvivere. Oramai i costi degli studios sono alle stelle e i rimborsi da parte delle etichette, sempre più bassi (se non addirittura inesistenti). Conviene investire in qualcosa di personale in modo da lavorare più tranquillamente. Questo sicuramente crea maggiore stress e attività sulle nostre spalle ma ci permette di focalizzarci sulle idee e non sul tempo a disposizione per realizzarle. Allunga i tempi, ma siamo a casa nostra. Se c'e' una serata no, non sei li con il terrore di buttare 400 euro.. ti saluti e ci riprovi il giorno dopo.. Sai spiegarmi perché quando ascolto “Crociata” me viene da piagne….. Ahahah non lo so, ma a me fa lo stesso effetto. Perché probabilmente va a toccare un nervo
scoperto, un ricordo ancestrale, un insieme di frequenze che smuove qualcosa nel tuo dna. Un ricordo riflesso di ciò che sei stato. A me succede con Crociata, con Venarium e con “Il signore delle tempeste”. Le stesse sensazioni le ho ascoltando l'ultimo disco degli Holy Martyr ad esempio (spettacolare), con l'Impero delle Ombre, con alcuni pezzi stratosferici dei SubHuman..Quando testo e musica si legano alchemicamente arrivano a fondersi in maniera indissolubile e a rafforzare il livello empatico generato. Questo attesta ulteriormente l'importanza di ascoltare musica nella propria lingua..
Grazie della splendida intervista, ogni tanto ricevere delle domande un po diverse fa piacere e grazie per tutto l'interessamento nel metal italiano. In un mondo normale non dovremmo stare qui a parlare di metal italiano o straniero, ma parleremmo solo ed esclusivamente di buona musica, indipendentemente da dove arrivi. Il problema nasce quando una pesante esterofilia, legata e ingigantita da un rifiuto secolare della propria cultura, arriva a creare delle fratture immense sulla scena, sbilanciando completamente il mercato, e le possibilità a disposizione degli artisti . Da qui la necessità di entrare in gioco e difendere Dimmi la verità, a cuor sereno, ma il nuovo una specie a rischio. una specie che a mio avviso album dei Manowar ti piace? più dare tanto e dire molto.. Abbiamo splendide formazioni e splendidi album Domanda di riserva? Che ne so tipo, cosa faresti che non hanno nulla da invidiare al resto del per risolvere il problema della fame nel mondo? mondo.. perché li una risposta ce l'avrei. Quello che ci manca e che dobbiamo invidiare Tu lo sai.. io porto tatuato addosso l'imperativo apertamente è la scena che non abbiamo, la DEATH TO FALSE METAL, non me ne vergogno , cultura che ci manca, la voglia di riscoprirsi italiani anzi ne vado fiero.. Il Death to false metal, è un e non darla vinta a quei quattro bigotti del cazzo concetto che va capito.. è un editto di morte verso che ci governano politicamente e religiosamente.. cio che non è fatto con reale sentimento e Quindi , come dice sempre Ciape, ricordatevi che trasposizione.. Senza passione.. il metal italiano non è secondo a nessuno .. è il Con la testa e con il portafoglio.. Ecco.. l'ultimo metallaro medio che si trova in cattive acque.. dei manowar è un disco fatto in fretta e furia con FEDE POTERE VENDETTA tanti mezzi usati malissimo, e con poche, anzi Intervista a cura di Beppe pochissime idee. Purtroppo il vaso di pandora è vuoto.. Joey non ha più demoni dentro.. Li ha placati… A che serve parlare di guerra se sei in pace con tutti ? Solo sterili racconti. Il disco trasuda sudditanza e rassegnazione degli altri membri, oramai arresi alla follia di un uomo che per me è stato come il Big Bang.. Un lutto.. un ennesima sconfitta .. Ma l'ho ascoltato pochissimo, magari tra qualche mese potrei dirti di piu.. Posso dire che il missaggio fa schifo.. Eric Adams sembra fare una marchetta sterile , un favore ad un amico.. Logan , vabbe, bravo ragazzo, ma completamente fuori luogo, e la batteria sembra elettronica.. Amen..(ed ora tutta una folta schiera di nuovi warriors of the world united in the sky of fire where the kings of steel's chariots runs everywhere thundering and pounding a destra e a manca, mi odieranno a morte, ma pazienza sono abituato) Prima di concludere, chi sono i Rosae Crucis di tutti i giorni? C’è un rapporto di amicizia che vi lega anche al di fuori della band? I Rosae Crucis, sono un software architect, un artista metallurgico (con specializzazione nella lavorazione del rame, bronzo e ottone), un esperto di burocrazia e tecnico commerciale, un analista programmatore esperto di opendata, e un vigile del fuoco.. Tramite un pulsante nel nostro culo, riusciamo a tirar fuori le tuniche dalle natiche che ci trasformano nei power metal rangers di tivoli, cinque disadattati supereroi del metal italiano. C'e' un rapporto di amicizia che ci lega e che a volte tende a rovinare o a rendere complesso il lavoro nella band. Io e Tiziano ci conosciamo dai tempi delle elementari, siamo amici di infanzia, per me Tiziano è come un fratello. Giuseppe ha iniziato il tutto con me, è un fratello nella vita e nella morte.. Daniele anche è un amico di lunga data, prima ancora di iniziare l'esperienza nei Rosae Crucis, ci accompagnava nei nostri concerti, e Piero con il tempo è entrato a far parte di questa pazza famiglia di strampalati musicisti per caso. L'amicizia ti da la forza di continuare insieme, di accettare i difetti di tutti, ma ti limita anche.. A volte un bel vaffanculo e un "sei fuori dalla band" servirebbe a velocizzare i tempi, ma magari per paura di ferire qualcuno, ci si tiene di più, si cerca di essere più controllati. E' più facile suonare con dei perfetti sconosciuti. Però a cena siamo insuperabili.. Se vuoi assistere ad una serata di Zelig per nerds e metallari, beh, ti invitiamo….. Ok fratello, siamo alla fine, per cui….
STEEL ASSASSIN – METAL OF HONOR Il come back ufficiale degli Steel Assassin, è uno di quegli avvenimenti discografici che ogni defender degno di questo nome stava aspettando da tempo, vuoi perchè la dedizione e l'abnegazione della formazione americana ha oramai convinto anche i più scettici , vuoi perchè le uscite discografiche dei nostri, dopo la reunion inaspettata di qualche anno addietro, hanno sempre regalato ben più di un momento di pura estasi sonora. A Phil Grasso il compito di presentarci il nuovo arrivato...
Ciao Phil, e benvenuto sulle pagine di Graveyard Symphony fanzine, prima di tutto grazie per il tempo che hai dedicato a rispondere a quest’intervista! Mi piacerebbe sapere come è lo spirito all'interno della banda adesso prima di iniziare una nuova avventura chiamata "WWII: Metal of Honor"? Phil: "Ciao Beppe, il piacere è tutto mio!. Sai, uno dei momenti migliori della nostra carriera è stato proprio quello in cui abbiamo avuto l’occasione di venire a suonare in Italia per il festival PLAY IT LOUD nel 2008! Venendo alla tua domanda, la band è psicologicamente in buono stato adesso che il nostro nuovo lavoro in studio è stato pubblicato. Inoltre, mentre sto scrivendo le risposte a quest’intervista, ci stiamo preparando al meglio per affrontare i nostri primi live di supporto al disco, e devo confessarti che le prime prove sono davvero incoraggianti, stiamo cercando di bruciare letteralmente le tappe!! Attorno alla pubblicazione del disco si sono sovrapposte diverse ipotesi, possiamo fare un po di chiarezza se possibile? Si, allora, abbiamo un ottimo rapporto con Steffen della HRR, da alcuni anni pubblicano regolarmente tutte le nostre uscite discografiche su vinile da collezione Hanno anche pubblicato il vinile di " From the Vaults "che avevo pubblicato sulla mia etichetta personale GME Record nel 1998. Effettivamente sulle pubblicazioni ufficiali del materiale appartenente alla band, so che c’è un poco di confusione, ma facciamo chiarezza una volta per tutte. Dunque, la SENTINEL STEEL records ha pubblicato "War of the eight saints" in CD nel 2007. Noi abbiamo autoprodotto "In Hellfire forget" in cd nel 2009, ed anche noi, in realtà, ci siamo occupati di stampare in via ufficiale quest’ultimo CD "WWII: Metal of Honor". Solo nelle ultime settimane abbiamo concesso la licenza per il mercato europeo alla HRR, che ha fatto uscire una versione fantastica in CD di questo disco, che dovrebbe arrivare nei negozi più grandi, attraverso un distributore importante, ma il rilascio ufficiale di questo CD in tutto il mondo è ad appannaggio dalla band, mentre la HIGH ROLLER RECORDS ha gestito tutte le versioni in vinile.
Bene, l'album è stato pubblicato da un paio di mesi se non sbaglio, quale è stata l'accoglienza che gli hanno riservato sia i fan che i così detti addetti al settore?
abbastanza materiale inedito da registrare e, a malincuore, abbiamo dovuto accantonare qualcosa. Anni fa quando abbiamo pubblicato " War of the Eight Saints ", avevamo registrato tutte le E 'stato accolto molto bene. C'è una rivista in composizioni che avevamo, senza tenere conto Germania, che ci ha elencato in un top 10 come della durata dell’album in considerazione della loro numero 3, al numero 1 c’è il nuovo album degli versione in vinile perché, sai meglio di me, che a ACCEPT, mentre al secondo il recente album dei seconda della durata dei brani, un vinile può GRAND MAGUS. contenere non più di una certa quantità di Considerando quanto l’influenza degli ACCEPT sia musica.. preponderante all’interno della nostra band, ed il Da quando abbiamo iniziato a lavorare con la fatto che entrambe queste bande hanno firmato HRR, ci siamo imposti dei limiti per una certa dei contratti con etichette molto più blasonate quantità di musica da inserire in un disco in vinile. della nostra, è una cosa che ci onora molto…. E, naturalmente, tenendo conto anche dei prezzi dello studio di registrazione fra mix e master, i Leggendo il titolo del disco, è facile capire prezzi lievitano. che tutti i testi dell'album sono concentrati Così, con queste limitazioni, e la consapevolezza attorno ad un concept sulla seconda guerra che "Ca-35" e "Breakout ..." erano già disponibili, mondiale. Può dirci qualcosa in proposito? So abbiamo deciso di includere solo tutte le canzoni che Kevin Curran ha scritto tutti i testi per le inedite… canzoni ... Capisco, quindi quali sono state le difficoltà Sì dici bene, Kev è un grande storico nel suo che avete dovuto affrontare prima della piccolo, come si evince dal precedente disco “War pubblicazione del cd?...ed in definitiva, of the Eight Saints”, non a caso, finite le sessioni potete ritenervi soddisfatti del prodotto di registrazioni di quest’ultimo, Kev ha cominciato finito? a stendere la stesura delle liriche del nuovo disco, pensa che avevamo alcune liriche pronte già dalla Sai, siamo una band indipendente in tutto e per fine del 2007. tutto, noi finanziamo le spese di registrazione dei master e paghiamo le opere dei lavori d’artwork, Secondo te, c'è una canzone che ha un quindi capisci da solo che abbiamo dovuto far significato particolare per tutti voi? ... e se è fronte ad innumerevoli problemi finanziari in possibile, potresti spiegarci com’è nata l'idea questo periodo, che entrano in gioco nella di includere la cover dei Rush "Red Sector registrazione di un album. A"? .... e ancora, perché non avete incluso il Abbiamo dovuto far fronte ad un sacco di ritardi precedente singolo "Ca-35" che in qualche che ci hanno coinvolto nella produzione di questo modo anticipava il concept di cui parlavamo? disco che, prima, non avevamo incontrato. Abbiamo iniziato la registrazione del CD con 3 Di brani preferiti, non proprio, anche se mio zio ha settimane di ritardo perché la band in studio ha fatto lotta a Guadalcanal… dovuto sistemare alcune cose. Per quanto riguarda l'aggiunta di "Red Sector A" Poi ci sono state le difficoltà tecniche e problemi di al disco, devo dire che è stata un’ottima trovata di attrezzature. Mike, lui è un gran fan dei RUSH, era da tempo Abbiamo fatto fronte a dei ritardi per dei problemi che voleva includere quel brano in un nostro disco familiari di alcuni membri della band e di altre facendone una versione metal, e dal momento che persone coinvolte nel processo di registrazione, il soggetto interessato di quel brano si sposava quindi abbiamo dovuto cercare qualcun altro per bene con una parte della storia della seconda fare il mix, e altre cose che non ti sto a dire… guerra mondiale, abbiamo colto l'occasione di Pensa che il piano iniziale era quello di registrare tributare il giusto riconoscimento ai maestri l'album a partire da giugno, e di avere il CD canadesi. pubblicato a fine settembre 2011, mentre le La ragione per cui non abbiamo incluso "CA-35", o registrazioni si sono concluse alla fine di anche la b-side "Breakout a St. Lo”, è semplice quell’anno, e il disco lo abbiamo solamente perchè, quando siamo arrivati in studio avevamo pubblicato nel marzo 2012.
Quindi c'era dell’ansia e la giusta pressione necessaria per avere questo album finalmente pubblicato, anche se, mi sembra che ne sia valsa la pena, no?
questi propositi, capiranno che quello che il nostro attenzione? operato come band è rivolto solo ed esclusivamente all’amore che noi abbiamo per la A dire la verità, ultimamente non ho ascoltato musica, e non per quello del vile denaro!!! nuove formazioni. Mi è piaciuto molto il nuovo disco degli ACCEPT Certamente, sai, c'è un aspetto, secondo il Come dicevamo poco fa, il nuovo album sarà più di ogni altra cosa, un buon esempio di heavy quale l’heavy metal è uno dei pochi genere pubblicato anche in una imperdibile versione metal nudo e crudo. musicale ad avere uno stuolo di appassionati in lp, come per dire che le tradizioni sono Per quanto riguarda quello che ascolto molto esigenti. Prima di tutto sei d'accordo difficili a morire ..... normalmente, è roba che ho ascoltato fin dagli con questa anni settanta. Il mio gruppo affermazione, ed in preferito sono i Jethro Tull, e secondo luogo, in quest'anno ricorre il 40 ° che modo anniversario del mio album concepisci la parola preferito, "Thick as a Brick". heavy metal Ian ha pubblicato quest’anno all’interno del tuo anche un sequel, "Thick as a essere musicista e Brick, 2". nella tua vita Ed è proprio quello che sto quotidiana? ascoltando di più ultimamente. Beh, d'accordo che i Faccio di tutto pur di non veri fan dell’heavy ascoltare metal, perché non metal sound sono voglio che la musica degli fortemente attaccati altri artisti influenzi a livello a questo genere di subconscio la nostra musicale, tanto musica.. quanto ad altri generi nobili come ad Ok Phil, prima della fine, esempio la stessa quali sono i piani futuri musica classica, o il futuri degli Steel Assassin blues ad esempio. da qui a qualche mese? Il termine" heavy metal "ha Il più grande obbiettivo che sicuramente subito gli STEEL ASSASSIN abbiano varie connotazioni nel mai avuto, dalla loro nascita corso degli anni, fino ai giorni nostri, è stato proprio perché si quello di suonare il più sono venuti a creare possibile in Europa. diversi sottogeneri. Questo è ciò per cui viviamo, Infatti, se pensi agli se c’è il modo di suonare da anni settanta, come voi, prego ogni promotore, heavy metal si consideravano i Black Sabbath e i Beh sì, la High Roller ha pubblicato tutte i nostri ogni organizzatore di eventi di contattarmi Judas Priest, in seguito c’è stato il movimento personalmente, grazie! album in vinile. della NWOBHM, a catalizzare l’attenzione e a La cosa buffa è che negli ultimi anni della vedere associato quel binomio al nostro genere riscoperta dell’amore per il vinile, non possedevo Siamo veramente giunti alla fine, grazie per musicale, poi sono venuti gli allora sconosciuti la vostra pazienza e per il tempo che hai più nemmeno un giradischi, l’ho dovuto Metallica nel '83 e '84, ed il METAL ha cambiato avuto nel rispondere alle nostre domande, si ricomprare quando Steffen della HRR mi ha pelle! potresti fare un saluto speciale in lingua contattato proponendomi la ristampa su vinile di italiana ai nostri lettori, considerando che quegli album… Essere giovani oggi ed avere pochi soldi a due membri della band sono di origine disposizione, ti porta a dover far fronte ad un Ad inizio intervista mi parlavi di concerti live, italiane? eterno dilemma, spendere i tuoi pochi quanto sarà difficile portare on stage risparmi cercando di acquistare dell’ottima Oltre a me e John Falzone, la madre di Mike è in l'atmosfera dell'album? Avete pensato a musica, per poi non doverti pentire in qualche trovata scenica tipo armi da guerra, realtà italiana. seconda battuta, tutto questo per chiederti Noi amiamo l'Italia, e chiedo niente di meglio che aerei o altro? se puoi spiegare ad un giovane appassionato venire a suonare li per tutti i nostri fans! i motivi per i quali dovrebbe comprare il Grazie per tutto quello che riuscirete a fare per Non avevamo nessuna considerazione in merito vostro disco… quando abbiamo iniziato a registrare il disco, o di noi e per il vostro sostegno. Come detto prima, chiunque sia interessato a come sarebbe dovuto suonare dal vivo e E 'vero, in giro ci sono band che pubblicano molti quant’altro, sapevamo che dovevamo dare il ottenere i nostri comunicati, può contattarmi dischi, anche migliori di quello nostro, e le meglio di noi stessi e registrare i brani cercando di direttamente. decisioni su quale sia quello da scegliere, non Teneteci in forte considerazione per i vostri non lesinare le nostre energie. sono facili da prendere. Ad essere onesti, qui dalle nostre parti le richieste festival, non chiedo di più… Ma i giovani oggi hanno anche la grande Grazie anche a te Beppe! per i live non sono poi tantissime, bisogna possibilità di ascoltare il materiale audio messo a accontentarsi di quello che si ha. Phil Grasso loro disposizione dalle band, di leggere i loro Ecco perché ci piace così tanto venire a suonare comunicati e le news riguardanti le uscite Intervista di Beppe Diana da voi in Europa, perché voi ci fate capire che è discografiche, molto più di quanto non facevamo così che la scena metal dovrebbe essere negli noi ai nostri tempi. states. Ammettiamolo, chiunque può andare su youtube in questo momento conoscere centinaia di band e Che tipo di pubblico è ascoltare la propria musica senza dover spendere quello che viene ad un centesimo. assistere ai vostri Quindi non è come andare in un negozio di musica concerti? Come puoi e prendere 3 o 4 CD e cercare di scegliere quale spiegarci le emozioni che acquistare non avendo modo di sentire la musica. si respirano durante i E poi ci sono ancora AMAZON, e iTunes, e tutti i vostri live show? siti nei quali si possono ascoltare le preview di 10 secondi di ogni singolo brano del disco al quale si Come detto prima, da noi è interessati… non ci sono i veri fans Quindi, se qualcuno ascolta la nostra musica e gli irriducibili dell’heavy metal dovessero piacere gli Steel Assassin, credo che come quelle che abbiamo possa effettivamente essere attratto dall’acquisto incontrato in Europa del disco. purtroppo, i nostri sono per In più, una parte del motivo per cui comprano un lo più un gruppo ristretto di CD, è proprio quello di contribuire a sostenere una vecchie glorie, diciamo così… band che ha dato veramente il meglio di se stessa per pubblicare un disco, e che, soprattutto, non Quali sono le tue band cedendo alle richieste di tutte le case preferite in questo discografiche che cercano di mettere sul mercato momento? E quelle musica che li rende più ricchi di quanto non lo relativamente sconosciute siano già adesso, quindi se hanno ben in mente a cui dobbiamo prestare
STEELWOLF – PASSION AND WARFARE È una storia di sacrifici, perplessità, ripensamenti e passione, tanta passione, quella che si cela dietro al trascorso artistico dei cult heroes Steelwolf che, dopo quasi tre decadi di attività musicale, sono riusciti a pubblicare il proprio album di debutto solo negli ultimi mesi, grazie anche all'interessamento della mai doma Monster Mighty Records che, finalmente, ha concretizzato il sogno di una formazione che ha speso gran parte della propria esistenza nella ricerca di una dimensione artistica veramente travagliata...
Ciao Warren e grazie mille per questa intervista. Non ho intenzione di chiederti di fare un escursus sul passato della band, ma sono davvero curioso di sapere come mai, sul sito personale della band, non ci sono nozioni sul passato della band, nonostante un trascorso storico di una certa rilevanza? Ciao Beppe, ti do il benvenuto nel nostro mondo, e ti ringrazio per averci chiesto quest'intervista. Per rispondere alla tua domanda sulla storia degli Steelwolf, come hai potuto notare, sul nostro sito non abbiamo mai effettivamente dedicato molto tempo alla parte grafica e a tutto quello che riguarda i contenuti. Poiché la nostra è una storia lunga e complicata, ci sarebbe voluto troppo tempo per mettere nero su bianco tutti gli avvenimenti che si sono sviluppati negli anni, anche perché sappiamo che i nostri fans vorrebbero saperne molto di più di quello che sanno. Tuttavia, abbiamo passato più tempo a scrivere e registrare musica rispetto a quello dedicato al sito. Bene, almeno puoi darci in più qualche dettaglio sulle registrazioni di "No One Gets Away", quanto tempo avete dedicato al vostro lavoro di debutto? Abbiamo iniziato a lavorare sull'album dalla metà, fino fine degli anni novanta. Anche se all'epoca non avevamo un vero e proprio prodotto finito, ma eravamo ben felici dei risultati ottenuti. Nel 2004, abbiamo contattato un nostro caro amico, Kevin Davis proprietario degli Studio 5, che ci ha dato una mano a concretizzare meglio le nostre idee. Fino ad allora, abbiamo lavorato per affinare ancora di più il nostro repertorio, e poter fare ancora meglio di quanto non avessimo fatto in passato. In che modo è nata la vostra collaborazione con la Monster Mighty Records? Avete avuto contatti con altre etichette prima? Sei soddisfatto del loro operato finora? La Mighty Monster Records ci ha contattato nel mese di dicembre dello scorso anno. Fin da subito i ragazzi dell'etichetta si sono mostrati realmente interessati alla band, e questo è stato uno dei motivi principali per i quali noi
abbiamo firmato per loro. Se c'erano altre etichette interessate alla band? Devo dire di si, non tante, ma quando abbiamo ricevuto l'offerta della nostra attuale label, abbiamo puntato forte su di loro!! Deve essere stato molto difficile portare avanti una band come la vostra per tutti questi anni, soprattutto nel periodo in cui la band, per vari motivi, è stata in standby, per molto tempo. Cosa vi ha dato la forza per andare avanti? Beh, non lo nego, è stata veramente dura. Molte volte avremmo voluto semplicemente buttare via tutto e farla finita. Ma le nostre famiglie, gli amici e i nostri fan, ci hanno fatto capire che suonare è veramente quello che amiamo fare, e che loro stessi ci stimano e ci sostengono proprio per quello che facciamo. La loro dedizione nei confronti degli Steelwolf, è la forza che ci spinge ad andare avanti, e la nostra ispirazione per continuare imperterriti nel nostro cammino.
molto. Chris è stato uno di quei sostenitori che ci ha spinto ad andare avanti... I brani del vostro debutto sono focalizzati attorno ad un heavy metal vecchio stile, o classico se vogliamo, un genere musicale che, per qualche benpensante, è destinato a morte sicura perché ha raggiunto un punto di saturazione. Il rischio dunque è che molti recensori vi potranno accusare di mancanza di personalità, sei d'accordo con queste affermazioni, pensi che ci sia spazio per le giovani band?
Credo che negli ultimi anni c'è sempre stato spazio per la buona musica, non importa lo stile o il genere. Gli appassionati sanno ciò che vogliono ascoltare e comprare, di contro, anche noi sappiamo benissimo di rivolgerci ad una stretta cerchia di sostenitori, ma credo che, finchè ci saranno loro, non si potrà mai raggiungere la saturazione di un genere musicale. Credo che l'heavy metal nella sua forma più Che cosa vi aspettate dalla pubblicazione di classica, quella alla quale la nostra musica si questo disco… avvicina tendenzialmente, nonostante i riferimenti musicali si perdano nella notte dei tempi, si è Credo che la risposta che ti aspetteresti sia quella comunque evoluto e, se mi permetti, maturato di conquistare il mondo, vero? rispetto agli inizi. In tutta onestà vogliamo solo che il nostro album Quindi, no, non posso dire d'essere d'accordo con possa essere di gradimento ai nostri fan, non quello che dici, i nostri riferimenti saranno pure chiediamo altro. classici, datati, ma la nostra musica è anche molto Il nostro lavoro di debutto è dedicato proprio a personale in pieno stile Steelwolf... tutti gli appassionati che si sono interessati alle Non esisteranno mai due bande che potranno vicende legate alla nostra band, e ai nostri nuovi riprodurre un brano esattamente nello stesso sostenitori, se ce ne saranno. identico modo, ed è anche per questo che l'heavy metal non morirà mai. Ho notato che il vostro album è stato Ci sono stili diversi musicali, grazie a dio, ma il dedicato alla memoria di Chris Pennel, quindi metallo è sempre metallo. possiamo dire che vi ha ispirato durante la stesura dei brani del disco? Le tue parole mi fanno capire che tu stesso sei un die-hard fan dell’heavy metal vecchio Chris. . . Chris Pennell, si, era un nostro amico di stile, quali sono le tue influenze? ….e della vecchia data, era un membro di una band scena attuale, quali credi siano le band sulle chiamata Cerebus. quali puntare forte? I Cerebus sono stati una band fantastica, molto popolare nel nostro stato. Wow, da dove cominciare? Ci sono tante band Però ai tempi della versione originale di "No One metal che ci hanno influenzato nel corso degli anni Gets Away", non sono sicuro di cosa Chris stesse e continuano a farlo oggi. effettivamente combinando. Tuttavia, vorrei dire con certezza che le nostre Abbiamo trascorso molti bei momenti insieme prime influenze provengono da Iron Maiden, Judas durante gli anni, e devo confessarti che ci manca Priest, Black Sabbath, UFO, ecc
Ma più di ogni altra cosa credo che sia proprio la necessità delle band di cercare la propria identità, la loro personalità, che ha generato una sorta di evoluzione nell'ambito della musica metal, così come avviene in qualsiasi altro genere di musica. Dalla vostra zona in passato ho avuto modo di recensire i Crescent, conosci questa band? Ed in generale, in che rapporto sei con altre band della scena metal come i Damascus Steel, Bother o la piccola celebrità Corrosion of Conformity? Sì, conosciamo molto bene i Crescent, li considero come buoni amici. Non siamo venuti mai in contatto con le altre band che hai menzionato, anche se non nego che non sarebbe assolutamente una brutta cosa l'opportunità di incontrare e conoscere personalmente anche le altre formazioni da te nominate. Avete suonato in sede live in questi ultimi mesi, o prevedete di suonare a supporto della promozione di "No One Gets Away"? Se non sbaglio la band è stata invitata a far parte di alcuni concerti dal vivo in Germania, è vero?
Le band moderne per le quali nutriamo rispetto sono invece artisti del calibro di Shaddows Fall, DemonHunter, Amon Amarth e molti altri.
incredibile, ed il desiderio, sempre più crescente,
Negli ultimi anni band appartenute al passato si sono riunite ed hanno riacceso il desiderio nei fan della prima ora come me e te, per questo vorrei chiederti la tua opinione al riguardo. Pensi che ci sia vera passione dietro a queste reunion?
Qual è il tuo sogno per gli Steelwolf? Cosa dobbiamo aspettarci da voi in futuro? Il sogno degli Steelwolf, è sempre stato e continuerà ad essere quello di scrivere musica metal per i nostri supporters. Continueremo lungo il percorso che abbiamo iniziato molti anni fa. Per il nostro futuro, vogliamo continuare a crescere come band e far crescere ed espandere la nostra base di fan non solo da qui negli Stati Uniti, ma anche in altri paesi.
L'heavy metal è sempre alla continua ricerca delle proprie radici, ed oggi come oggi, la riscoperta delle fondamenta del classic metal, è sempre più forte, ed il fermento sembra veramente non fermarsi. Questo significa solo che ci sono ancora molti appassionati di questa musica, come abbiamo detto in precedenza, e bada bene, questa non è una seconda ondata, come invece si era avverato per altri generi….. se è l'heavy metal puro e classico quello che volete, non avete che da chiedere.
Bene Warren siamo alla fine, potresti fare un saluto speciale ai lettori italiani.....
Visto che sei un vecchio sostenitore della scena metal americana, vorrei chiederti notizie sulla sua stupefacente evoluzione, che cosa secondo ha maggiormente contribuito a questo sviluppo? Come ti dicevo in precedenza, l'evoluzione della musica metal nel corso degli anni è stata
Ultimamente abbiamo fatto alcune apparizioni live, ed attualmente stiamo preparando per altri spettacoli per quest'estate. In passato invece, non abbiamo suonato molto, sia perchè eravamo impegnati con le nostre famiglie, sia perchè eravamo presi con la stesura del nuovo materiale. Abbiamo in programma un tour in supporto di "No One Gets Away", e c'è stato qualche suggerimento dalla Mighty Monster Records un piccolo tour tedesco nel corso dell'anno.
delle giovani band di diventare la big next sensation, ha rappresentato veramente il vero fattore positivo.
Ciao a nostri nuovi amici in Italia! Stiamo aspettando con impazienza di poter incontrarvi, e suonare dal vivo per voi al più presto. Ricorda, con gli Steelwolf "Nessuno si allontana!" E per tutti i nostri nuovi fan italiani, vi ringrazio molto. Intervista a cura di Beppe Diana
MYRIAD LIGHTS – MARK OF VENGEANCE
Giovani ed intraprendenti!! Si, hanno dimostrato veramente di aver bruciato le tappe i new come Myriad Lights, formazione che arriva dall'hinterland milanese e che, con il disco di debutto “Mark of vengeance”, in uscita a breve sotto Underground Symphony, riescono a dimostrare, più con i fatti che con le parole, che per dare del tu a certa musica suonata e concepita, e di concezione tipicamente classica, non si deve per forza essere avanti con l’eta….. Al chitarrista/compositore Francesco Lombardo l’arduo compito di introdurci alla scoperta di questa nuova realtà musicale!!!! Ciao Francesco, inizierei con la classica domanda di rito, vuoi presentare i tuoi Myriad Lights ai nostri lettori? Vista la vostra giovane età, credo sia la prima esperienza di una certa rilevanza artistica, dico bene? Ciao Beppe, innanzitutto ti ringrazio per questa intervista, la primissima dedicata al nostro album di debutto, quindi sentiti onorato! Ah-ah-ah! Dunque, i Myriad Lights sono una band di heavy metal classico sostanzialmente, con influenze che spaziano dall’hard rock anni 70 all’heavy anni 80, con sonorità moderne, come sottolineo sempre. Come dici tu, questo primo disco rappresenta la nostra prima esperienza degna di rilevanza artistica nel panorama metal underground e non solo. E’ un lavoro a cui siamo stati dietro tanti anni, e che finalmente vede la luce. Un buon traguardo per noi, ma che rappresenta in realtà un primo passo nel mondo discografico, nonché nel nostro cammino musicale.
sembrato un’eternità! Sai una cosa, per essere solo un debutto, il vostro nuovo lavoro suona dannatamente heavy, per questo vorrei chiederti, chi si è occupato della produzione del disco? Per una band relativamente giovane come la vostra penso sia il top, a te piace come suona, o al contrario cambieresti qualcosa?
Ottima osservazione. Il disco suona molto heavy, proprio come avevo in mente. La produzione è stata curata da Simone Fiorino, presso il suo studio SFSoundDesign di Albignano (MI), con la nostra supervisione ovviamente. Per essere un disco di debutto, siamo contenti del risultato ottenuto, anche perché ci siamo stati dietro un anno intero. Certo, ci sono tante cose che vorrei cambiare, ma lo dico perché è da più di un anno che ascolto i nostri pezzi, quindi so cosa sarebbe da cambiare e dove, per renderli migliori. Con la stesura dei brani poi stiamo lentamente Arrivare alla registrazione del disco di avanzando, quelli del primo disco ormai suonano debutto dopo pochi mesi dalla nascita, non vi già un po’ vecchio alle nostre orecchie, ma ora è il sembra di aver bruciato le tappe in maniera momento che finalmente li ascolti il pubblico. Alla troppo affrettata? fine sono soddisfatto della produzione ottenuta, perché quello che avevo in mente si è In realtà il progetto è nato nel febbraio 2006, con concretizzato, ma da qui si parte per maturare e nome e formazione totalmente diversi, ma con migliorarsi. idee simili a quelle attuali. Avevo in mente determinate cose che non riuscivo a realizzare Pensi che al giorno d'oggi l'uso della pienamente, ma nel momento in cui ho trovato le tecnologia in uno studio di registrazione sia persone adatte, il tutto è nato spontaneamente e più un fattore positivo o negativo? con tutta calma. I Myriad Lights protagonisti del disco in questione Non vedo una vera e propria risposta. L’uso della nascono dopo uno scioglimento momentaneo nel tecnologia aiuta molto i gruppi emergenti, tutti settembre 2010. Da lì a poco ho proposto ai miei possono produrre un buon disco oggigiorno, soci la mia idea del disco e ne sono rimasti intendo a livello di produzione. entusiasti. Credo però che il suono e la profondità di Entrati in studio, ci siamo presi tutto il tempo di frequenze che si otteneva in passato senza cui avevamo bisogno, per non realizzare un lavoro tecnologia odierna, sia qualcosa di inarrivabile, fatto male, bensì un ottimo biglietto da visita. come lo è il vinile rispetto al CD e all’mp3 odierno. Quindi tutto questo lasso di tempo a me è
Personalmente nelle produzioni “digitali” vedo alcuni fattori positivi, come il restringimento dei tempi in fase di registrazione, e altri negativi, ad esempio a me tante produzioni suonano fredde e non sanno di niente. Posso solo dire che in passato o sapevi suonare o non sapevi suonare. Comunque il risultato premia senz'altro la vostra caparbietà musicale, quanto tempo avete passato fra registrazione e mixing finale dei brani? ...e se non è troppo c’è qualche simpatico aneddoto capitatovi in studio che puoi raccontarci? Sì dai, alla fine ci riteniamo comunque soddisfatti. In totale il lavoro ci ha preso un anno esatto, dal marzo 2011 al marzo 2012, in grosso modo come avevamo previsto prima dell’entrata in studio. Aneddoti in studio? Troppi da raccontare… Ahahah! Con il nostro fonico di fiducia Simone Fiorino ne abbiamo combinate proprio di tutti i colori. Ti posso dire che io ho un po’ la mania dei video, e ogni minuto ero a riprendere nostre “imprese” demenziali… ahahha! Dunque, in che maniera sono nate le idee compositive dei brani inerenti al primo capitolo discografico? E' stato un processo naturale, o la loro stesura è stata in qualche modo travagliata? Direi che il processo di composizione è stato piuttosto naturale, anche perché alcuni pezzi che fanno parte del disco sono stati composti nell’arco di anni, e col tempo modificati e rivisitati. Di solito io dò il via alla stesura di un nuovo brano, scrivendo un riff dal quale poi sviluppo tutta la struttura di una canzone. Il problema è che non sempre quello che hai in testa riesci a tramutarlo in musica, perché è un linguaggio diverso. Posso dire però che i pezzi del disco sono nati
principalmente senza troppi pensieri o stress, bensì in modo veloce, naturale e spontaneo, perché la vena ispiratrice non è qualcosa che riesci a comandare… Potenza e melodia, credo proprio che la vostra musica sia il risultato della perfetta antitesi di questi due elementi, quindi mi piacerebbe capire se, quando scrivete i vostri brani, tenete sempre conto di questo equilibrio oppure lasciate che la ispirazione non abbia limiti… Hai detto benissimo, teniamo sempre conto a questi due elementi in qualche modo opposti, ma tenendoli in equilibrio. Questo è il nostro stile che ci contraddistingue. Credo che l’ispirazione non debba avere grossi limiti, ma solo qualche paletto per non sforare dall’identità naturale di una band, altrimenti si ha un risultato scarno e anonimo. Che cosa si cela realmente dietro ad un titolo come "Mark of vengeance"? Cosa puoi dirci delle liriche che ruotano attorno alle singole tracce del vostro album di debutto? Che genere di sentimenti vi sentite di comunicare con la vostra musica? Quali sono i messaggi legati alle vostre canzoni?... se ti è possibile, ti andrebbe di fare un piccolo track by track? “Mark Of Vengeance” è il titolo anche di un nostro singolo estratto dal disco, e pensavamo semplicemente che rappresentasse il nostro cavallo di battaglia per presentarci, sia come pezzo che come “motto”. E poi credo che sia un titolo che attiri un po’ il fan del classic metal. I testi sono eterogenei, parlano di esperienze di vita, concetti come la speranza o il tempo, ma anche del divertimento e della pazzia che fa parte della nostra età. O ancora di storie inventate, con messaggi attualizzabili. Le nostre canzoni spero diano all’ascoltatore un senso di forza, voglia di fare, carica, spensieratezza, divertimento. - The Descent è semplicemente un Intro strumentale, che prepara l’ascoltatore subito con chiarezza a quello che sarà il disco. - Slum Devil parla di un demone di periferia, personaggio ideato da noi nel quale ci rispecchiamo. E’ un personaggio con tratti
vampireschi sullo stile Ottocentesco, che dedica la ogni mese per divertirci e far girare il nome. sua vita al vagabondaggio e al divertimento. Abbiamo suonato con buona frequenza finora, Curiosità: inizialmente il disco doveva intitolarsi credo però che per l’estate non avremo altre date. “Slum Devils”. Un piccolo periodo di pausa. Penso piuttosto che il tour promozionale del disco partirà il prossimo - Livin Rock è un singolo molto orecchiabile sul inverno, vogliamo prepararlo bene. rock abbastanza allegro. Parla della forza e della Certo se in futuro si presenta l’occasione di palchi passione che ogni giorno mettiamo in ciò che prestigiosi, ben venga! facciamo. Puoi spiegarci che genere di atmosfera si - Mark Of Vengeance è senza dubbio il cavallo di respira durante un live set della vostra band? battaglia. Tratto da un fumetto di Dylan Dog, il Siete soliti eseguire delle cover dal vivo, o marchio rosso, parla delle differenze sostanziali date pienamente spazio al vostro repertorio? della società e le relative ingiustizie. Si respira aria di tranquillità. Abbiamo già le idee - Whisper Of The Night è la nostra “power chiare quando saliamo sul palco, sappiamo cosa ballad” del disco. Tratta il tema della depressione fare e siamo pronti. in conseguenza al fatto di non riuscire a creare o Di solito prepariamo bene i concerti in ogni vedere un futuro positivo parlando in generale, aspetto, e li rendiamo sempre più interessanti di sempre però con un briciolo di speranza. volta in volta. Qualche cover nota per la gioia del pubblico ci sta - Fury Of Time rappresenta il pezzo più vecchio sempre, ma tendenzialmente diamo sempre più della band, scritto nel 2008 se non erro. Come da spazio agli inediti, come da quando è nata la titolo, parla dello scorrere del tempo in maniera band. irreversibile. Ma quando suoni la tua chitarra ti piace di - Wandering Spirit è l’unico pezzo acustico del più fare sfoggio di tecnica, o credi che il disco, non una ballad però. E’ una storia feeling sia sempre e comunque determinante “western” inventata che sa tanto di forza, spirito nell'arte comunicativa? di gruppo, identità. Quando suono cerco solo di trasmettere ciò che - Golden Cell è l’ultimo pezzo scritto in ordine ho dentro, un modo di comunicare diverso dalle cronologico, che parla di gloria e morte. parole, che sono solo perdita di tempo e incomprensioni. - Asylum! Il disco si chiude con un pezzo di 7 A volte qualche collega chitarrista mi definisce minuti, leggermente diverso dal nostro stile ma “virtuoso”, ma io non mi sento affatto così, che al contempo è un’ottima chiusura. Io la essendo autodidatta, e poi ho ancora tantissimo considero un po’ la nostra “Gates Of Babylon”. da imparare. Anche qua storia inventata, che mischia elementi Cerco solo di suonare pulito e chiaro, con tanto come la pazzia mentale, la realtà e la verità in feeling. Per farti capire, prendo tanto spunto e modo grottesco. ispirazione da chitarristi dotati di buona tecnica, ma con feeling incredibile come Lanny Cordola e Da quel che ho constatato vedendo il video di Kendall Bechtel. “Livin Rock”, mi pare di capire che la dimensione live per voi abbia una certa Siamo veramente alla fine, concludi tu rilevanza, vero? Speri di poter suonare su l’intervista….. qualche palco prestigioso quest'estate? Ok Beppe, ti ringrazio per l’opportunità. Mando un La nostra band è fatta per suonare dal vivo! Credo grosso saluto a tutti i lettori, e spero di vedervi in che addirittura molti pezzi rendano più dal vivo tour prossimamente, rimanete sintonizzati sul che non dal disco. canale “Myriad” mi raccomando!! L’aspetto live non è mai stato trascurato da parte nostra, cerchiamo sempre di trovare qualche data Intervista a cura di Beppe Diana
SHOK PARIS – THE AMERICAN DREAM
Stanno per tornare!! Si, sembra proprio che il 2013 possa essere l'anno del come back ufficiale degli Shok Paris, formazione storica della scena US Metal che, superate le prime difficoltà oggettive, sono riusciti a rimettersi in carreggiata e, con una line up che vede coinvolti solo due membri della storica formazione statunitense, stanno tentando di riconquistare quell'agoganto posto al sole che, in precedenza, avevano solamente sfiorato con un dito. Che possa essere veramente questa la volta buona? Speriamo di si, anche perchè dalle parole del buon Vick Hix, sembra proprio che gli Shok Paris del nuovo corso abbiano ancora veramente tantissime cose da dire....
Ciao Vic e grazie per il tempo che stai volendo dedicare alla nostra fanzine, puoi dirci come è la situazione oggi all'interno degli Shok Paris? Gli Shok Paris sono nuovamente in marcia a pieno regime, pronti a prendervi per la gola. La band è solida con tre nuovi membri, stiamo lavorando molto duramente al nostro prossimo cd intitolato "Full Metal Jacket", attualmente stiamo registrando le ultime parti di chitarra, la speranza è quella di avere la registrazione pronta per il tardo autunno, in modo da pubblicare l’album a Natale di quest'anno o per lo meno, nei primi giorni del 2013. Ok, bene, quando è nata l'idea di rimettere in piedi la band? Puoi darci qualche dettaglio? .. e perché nella nuova line up troviamo solo te e Ed? Dove sono finiti gli altri ragazzi? Nel 2004 con la maggior parte della vecchia lineup degli Shok Paris, avevamo partecipato al "Bang Your Head" Festival in Germania, all’epoca ero molto preso con gli AfterShok, e davvero nessuno di noi a quel tempo era interessato a riformare la band, ma nel 2010, poco prima dell’edizione dello "HeadBangers Open Air", abbiamo deciso di rimettere in sesto gli Shok Paris ed iniziare a lavorare al nuovo materiale. Per questo abbiamo parlato nuovamente con i vecchi compagni d'avventura, ma, come ti ho accennato, nessuno era veramente interessato, così io e Ken Erb, il chitarrista fondatore, abbiamo deciso di andare avanti con dei nuovi innesti. I nuovi ragazzi hanno dato nuova linfa vitale ai Shok Paris, finalmente siamo risorti dalle ceneri ancora più forti di prima! Il primo sforzo della nuova line up è stata la realease del singolo digitale "Those Eyes", ci puoi raccontare l'emozione di registrare questa canzone? Come è stato tornare in studio a registrare una nuova composizione
targata Shok Paris?
"Those Eyes" sia solo un mattone per la realizzazione di un nuovo full lenght, giusto? La canzone “ Those Eyes "è un brano che tratta di Puoi raccontarci alcuni dettagli sul nuovo un tema a me caro, di vecchi ricordi d’infanzia, di materiale che avete composto? Si può come nella nostra mente a volte si condensino supporre che il 2013 possa essere l'anno pensieri di cose ed avvenimenti che rimangono della nuova release degli Shok Paris? con noi per tutta la vita! È stato veramente emozionante tornare in studio Abbiamo composto circa venti brani da scegliere, con la band dopo tutto questo tempo ed iniziare a dei quali dieci o dodici finiranno quasi sicuramente comporre nuovo materiale. nella track list finale del nuovo disco, posso Abbiamo suonato il vecchio repertorio per tanto asserire con tutta onestà che noi, Shok Paris, e tempo in passato, ed era giunto finalmente il Bill Peters, abbiamo la sensazione che il lotto di momento che i nostri fan potessero ascoltare del brani scelti, sono fra le cose più ruvide che materiale nuovo che, sono sicuro, potrà piacergli abbiamo mai registrato da molto tempo a questa parecchio!!! parte, anche perché per tenere il passo con quanto registrato in passato, non potevamo fare Anche Jason Vanek degli Eternal Legacy, di meno. hanno fatto un gran lavoro nei suoi Questo è uno dei motivi per il quale il nuovo Mercinary Studios, giusto? arrivato ci sta portando via parecchio tempo, dobbiamo tenere fede al nostro trascorso, e non Sì, Jason ha fatto veramente un ottimo lavoro, rinnegare quello che gli Shok Paris sono stati, abbiamo usato il suo studio, e lui si è messo a puro classic metal, come da tradizione, questi nostra completa disposizione, pensa che abbiamo siamo noi. inciso questa canzone nel corso di un week-end, e Come ti accennavo poco fa, stiamo pianificando di Jason si è fatto veramente il culo per arrivare alla avere il Cd stampato a Natale o nei primi giorni scadenza che ci eravamo prefissati, ovvero quello del 2013, non più tardi. per la partenza per la Grecia, Si, si è rivelato un grande! Poco fa mi accennavi al fatto che la band è stata invitata per la settima edizione dell’Up La pubblicazione del nuovo singolo continua the Hammers Festival, qual è stata la collaborazione con la storica Auburn l'accoglienza che vi hanno riservato i fan Records dell’amico Bill Peters, quanto è greci? importante per una band come la vostra Era la prima volta per voi nella nazione avere un’etichetta alle spalle che crede nel ellenica, giusto? vostro potenziale? Suonare al Festival "Up the Hammers" di Atene in È molto importante avere una label che crede Grecia, è stato come realizzare un sogno, i fan in nelle qualità della tua band al 100%, Bill Peters è Grecia e, naturalmente, anche quelli del resto stato con gli Shok Paris dagli inizi, pensa, siamo d’Europa, ci hanno lasciato senza parole, è stato stati la prima band a firmare un contratto con la uno show memorabile e non potremo mai Auburn Records nel 1984, Bill è sempre stato un dimenticare la risposta da parte del pubblico fan, ed è quello che lo rende speciale per noi. ellenico, spero di tornarci presto! La Grecia è un ottimo posto per suonare, ma è Quindi, questo mi porta a pensare che soprattutto un paese molto bello da vedere!
Quindi ritieni ancora che il pubblico europeo rappresenti ancora la principale fonte di sostegno per la tua band? Non c'è alcun dubbio, il pubblico europeo è troppo avanti per certi versi rispetto a quello di casa nostra, loro ci hanno sempre sostenuto, come hanno sempre sostenuto gran parte delle metal band statunitensi in questi anni, ogni fan sa tutto quello che c'è da sapere sui propri gruppi preferiti, e si muove in tutta Europa per vederli e sostenere il vero metallo. Vorremmo questo tipo di sostegno negli Stati Uniti, per fortuna se si vuole assistere a dei grandi spettacoli, si deve venire da voi in Europa..
RYAL – ALLIANCE
Ascoltare la tua voce sulle vecchie composizioni, mi porta a pensare che ora mostri una maturità e una versatilità che, qualche anno fa, non avevi, cosa ne pensi? Quando si invecchia si tende ad ascoltare la propria voce, diversamente da quando si è più giovani, solo così si riesce a maturare, cercando di non cadere negli stessi errori del passato. Si, in qualche modo hai ragione, adesso il mio timbro forse è meno potente e stentoreo che in passato, ma ho guadagnato un po’ in versatilità, avvalendomi di registri canori che non avevo mai utilizzato in passato, ho fatto tesoro di qualche piccolo accorgimento, che mi sta aiutando anche a salvare la voce. Guardando al tuo passato, credi di avere qualche rimpianto? Lo chiedo perchè dopo l'uscita dell’album "Concrete Killers", c'è stato un periodo in cui la band avrebbe potuto avere la possibilità di diventare un grande nome della scena americana, che cosa è successo da portare allo scioglimento deli Shok Paris? Non abbiamo rimpianti dopo tutti questi anni, e questo perché lo stile di musica che suoniamo, è caduto in disgrazia alla fine degli anni '80. Come detto, in America i fan amano passare da uno stile di musica all'altro, un po’ come una moda, quando i fan si erano “diradati”, ed i locali per suonare avevano smesso di portare sui loro palchi l’heavy metal, abbiamo avuto l’impressione che il nostro treno fosse passato, ed abbiamo deciso di dividerci, tutto qui!!!
Non può che intitolarsi "Alliance" il disco di debutto dei Ryal, nuova formazione tricolore che vede militare fra le proprie fila musicisti con un trascorso artistico di una certa valenza underground come il vocalist Alessandro Bordigoni, ex Salem's Lot, ed il chitarrista Carlo Olla, già nelle fila degli Holy Martir, i quali hanno deciso d'unire i propri intenti all'interno di questa nuova ed interessante realtà musicale nostrana che, a quanto potuto appurare con mano, è veramente degna della della massima attenzione... Ciao Alex, ciao Carlo e benvenuti sulle pagine di Graveyard Symphony, comincio con il dirvi che la vostra è la prima intervista per questa neonata fanzine cartacea, per cui vi ringrazio per la disponibilità, partiamo con la prima domanda d’obbligo, potete tracciare un piccolo escursus della band dalla sua creazione, fino ad oggi? Com’è scattata la scintilla che vi ha portato alla creazione dei Ryal? A livello puramente artistico e musicale, c’era della stima reciproca per il vostro trascorso musicale?
…ed adesso pensi che questa sia la volta buona?
Alex: La cosa è partita da noi due. Ci conoscevamo da molto tempo, ma non avevamo mai suonato insieme. Credo che da parte di Il nostro obiettivo principale è quello di avere il entrambi ci fosse la sensazione di avere ancora nuovo cd da dare ai nostri sostenitori, come ti dicevo, siamo mancati per troppo tempo, amiamo qualcosa da dire a livello musicale. A posteriori, e senza voler blandire Carlo, dico che rimpiango di suonare le vecchie canzoni per i nostri fan, ma pensiamo che loro meritano di più, hanno bisogno non averlo incontrato prima. di nuovo materiale, e noi siamo pronti a Carlo: A dir la verita' fu Alex a propormi di soddisfare le loro esigenze! suonare ,proprio in un momento in cui la musica ormai non rientrava piu' nei miei progetti . Facebook ci ha messo del suo facendoci rincontrare dopo diversi anni e visto che tutti e due eravamo liberi da impegni musicali decidemmo di collaborare per un progetto che veramente ne valesse la pena. Questo mi fa capire che sotto la cenere ha covato sempre il fuoco sacro dell’heavy metal, ed anche per questo che non siete rimasti, come si dice, con le mani nelle mani, vero? E visto che siamo in argomento, che cosa pensate di aver portato all’interno della band, delle vostre precedenti esperienze? Alex: E invece devo ammettere che per un bel po' l'Heavy Metal mi aveva stancato. Per alcuni anni ho coltivato altre passioni come il teatro, la Ok, in chiusura, vorrei dire grazie a te Beppe per poesia, ascoltato altra musica, cantato altra l'intervista, e per essere un fan degli Shok Paris, musica... e la cosa evidentemente per me era grazie anche a tutti i fan degli Shok Paris italiani, necessaria, perché quando ho ripreso con i RYAL spero di vedervi tutti molto presto, avrete un ho ritrovato una passione e un trasporto nuovo cd da sostenere che non vi deluderà, siamo incredibili, come se avessi incontrato nuovamente la luce che non svanisce mai, siamo l’acciaio e la un antico amore. polvere di stelle, siamo e saremo sempre in piedi, Classic Metal al suo culmine.. Carlo: Nel 2004 lasciai gli Holy Martyr, suonai il We will Keep It True forever!!! mio ultimo live con loro in occasione del Keep It Intervista a cura di Beppe Diana True . Avevo dei grossi problemi a livello familiare Siamo alla fine Vic, per cui…
e dovevo gestire diverse situazioni ..la musica ne pago' le conseguenze e per diversi anni appesi la chitarra al chiodo .In 5 anni di inattivita' musicale le offerte da parte di altri gruppi non mancarono ma non ne volevo sapere fino a che non rincontrai Alex . Alex godeva di tanta mia stima lo conoscevo da anni e tante volte andai ai suoi live ,alla fine non fu difficile metterci d'accordo e ritornare a fare buon vecchi Heavy Metal ! Leggendo la vostra biografia ho notato che ci tenete a puntualizzare di aver puntato da subito attorno ad un repertorio originale, espediente questo che mi fa capire che sia la passione, che la convinzione, siano due vettori fondamentali nell’economia principale della band, è così? Alex: Se non avessimo la “nostra” musica da proporre, non credo suoneremmo insieme. Con i Salem's Lot facevamo show con una grande quantità di cover (soprattutto Manowar), ma abbiamo sempre continuato a proporre canzoni nostre. Con i RYAL è lo stesso, a parte il fatto che di cover in repertorio ne abbiamo una. Carlo: Sicuramente non mi sarei mosso per nulla.. La prima cosa che dissi ad Alex fu: "o qui si fa sul serio o e' inutile provarci". Abbiamo ancora molti colpi da sparare e questo disco lo dimostrera'. Quindi è anche questo che vi ha spinto ad imbracciare nuovamente i vostri strumenti e a mettervi nuovamente in discussione, è così? Non riesco a immaginare per quale altro motivo mi sobbarcherei la fatica di suonare un genere di nicchia, in cui non girano soldi, spendendo energie, tempo, denaro, se non per il desiderio dilasciare un tassello tutto nostro, anche se microscopico, nel grande mosaico della musica. Sono certo che anche per gli altri è così. Carlo: Riprendere a suonare per me non fu semplice,ci pensai molto,sono molto contento di come siano andate le cose e di come stiamo procedendo. Abbiamo tante idee e tanto da dimostrare. Alla fine questa musica fa parte del mio DNA che voglia o no e' parte di me. Soldi,visibilità e sacrifici passano tutti in secondo
piano . Uno dei primi fondamentali step della nuova creatura, è stata la registrazione di un master per un ipotetico full lenght cd, dove si sono svolte le sessioni di registrazione e, soprattutto, avete fatto tutto da soli, o dietro alla consolle c’era un membro esterno che vi ha dato qualche dritta? Alex: Ormai il disco, che si intitolerà "Alliance", ha superato lo stadio di ipotesi. L'uscita è inevitabile, può subire qualche ritardo, certo, ma uscirà presto. Dal punto di vista tecnico, abbiamo registrato la batteria al 2112 Studio di Cagliari e il resto allo Studio '98 di Mario Picci a Quartu S. Elena. In entrambi i casi abbiamo scelto di avvalerci di tecnici capaci. Carlo: Buttar giù un concept alla prima uscita non e' cosa per niente semplice,a vevamo le idee chiare su tutto . I diversi studi e persone al quale ci siamo affidati ci hanno dato una mano entrando in perfetta sintonia nelle parti. Capisco, quindi siete entrati in studio sapendo già come sarebbero dovuti venire fuori i brani, oppure qualcuno di questi ha subito delle piccole modifiche in fase di registrazione?
Nicola, il bassista, hanno arrangiato le rispettive parti. Sono musicisti incredibilmente bravi e preparati, e non avrebbe senso, per me (e credo anche per Carlo), dire loro come suonare il loro strumento: posso chiedere un tempo piuttosto che un altro, o richiedere un fraseggio più o meno melodico, ma ognuno rimane il padrone del proprio strumento. Dal punto di vista vocale, io ho scritto tutti i testi e la maggior parte delle melodie: Carlo è un chitarrista atipico anche in questo, perché presta enorme attenzione alla voce, alla melodia, e a volte propone lui stesso le parti di voce.
Carlo: L'aspetto compositivo nei Ryal e' un qualcosa di particolare... difficile spiegarlo in Alex: I brani erano completi fino all'ultima poche parole . virgola. Avendo optato per una registrazione il più Ci sono delle regole ben precise, insomma, non si professionale possibile per le nostre tasche, va a briglie sciolte. Tra le idee che si propongono abbiamo cercato di arrivare in studio con ogni ci sono scelte dei tempi, scelta della tonalita' su aspetto definito al massimo. Le uniche cose che si cui esprimere il pezzo, modulazioni e cambi sono evolute durante la registrazione sono gli modali... tutto e' studiato nei piu' piccoli dettagli . intermezzi, l'intro, l'outro e in generale tutte le Penso che questi aspetti saranno più presenti nei parti che non sono "canzoni". successivi brani che verranno dopo questo disco, ma gia' in questo non mancheranno brani in 6/8, Carlo: Come dice Alex era tutto ben deciso, 3/8 e chiaramente 4/4 a parire dall'intro in cui qualche enfatizzazione di alcune parti con l'uso abbiamo un arpeggio in 5/4. delle tastiere ma non voglio svelare nulla: sara' Senza entrare nello specifico dico che per un una sorpresa !! gruppo epic speed come il nostro qualche innovazione c'e' pur rimandendo nel seminato del A livello puramente strutturale come sono buon vecchio Metal. nate le composizioni che fanno parte del disco? E’ stato un processo naturale, o avete Pensate di aver dato fondo a tutte le vostre trovato delle difficoltà oggettive a cui fare velleità artistiche, o avrete modo di fronte? amplificare il discorso nelle prossime e future produzioni della band? Alex: Alcuni sono brani "recuperati" dalla mia ultima produzione, che non avevano ancora visto Alex: Scherzi? Abbiamo già metà del prossimo propriamente la luce. Gli altri sono stati scritti ad disco pronto! La verità è che, con Carlo, ci siamo hoc. Una volta completata la lista dei brani, grazie guardati in faccia e abbiamo deciso di piantarla di ad un'abbondante dose di assenzio, mi sono reso aggiungere cose nuove a questo disco! conto che le canzoni potevano essere accomunate tra loro in un concept. Carlo: No come ti dicevo prima il bello deve L'idea ci ha preso subito, al punto che poi ancora venire ,non so se sono piu' entusiasta dei abbiamo reclutato due attori incredibili, Simeone nuovi pezzi o di questo primo cd che sta per Latini e Nunzio Caponio, per recitare (ovviamente uscire !! in inglese) le parti narrate tra un brano e l'altro. Per me la cosa più stressante è stata proprio Quant’è difficile far convivere all’interno di scrivere le parti narrate... Non avevo mai fatto una band come la vostra le personalità e niente del genere, e dover cominciare proprio col dunque i gusti musicali, di cinque sottoporre il proprio lavoro a due attori persone/musicisti apparentemente agli professionisti con all'attivo un repertorio antipodi come voi? shakespeariano, beh, mi riempiva di dubbi e di incertezza. Alex: Ormai i RYAL sono quattro. Siamo persone A posteriori, ti dico che i complimenti di Simeone mature, quindi la convivenza non è difficile. sono forse una delle soddisfazioni più grandi che Abbiamo tutti un carattere forte e siamo sicuri del ho avuto finora. nostro, quindi che ci siano degli scontri e degli attriti è inevitabile. Carlo: Molte cose di questo cd sono frutto di riff o La nostra carta vincente è il fatto che ci diciamo le arpeggi o interi pezzi scritti anni fa che abbiamo cose, brutalmente, in faccia. I gusti musicali sono ripreso riarrangiato e inserito nel disco. Avere decisamente diversi, è vero. unito le idee con Alex e' stato decisivo per la Io, per esempio, dal punto di vista del Metal vado riuscita di questo disco ,molto importante e' molto d'accordo con Giacomo. Ad entrambi piace l'affinita' di gruppo e soprattutto compositiva . Il il metal estremo, il gothic, il metal sinfonico... Con tutto e' avvenuto i maniera naturale e divertente! Carlo abbiamo gusti molto simili nel campo della Penso che il bello dovra' ancora venire.... musica classica e sinfonica in genere. Perfetto, altra curiosità riguardo l’aspetto compositivo, mi premeva sapere se le song del disco sono tutto frutto di un lavoro a quattro mani, o se anche il resto della band ha collaborato nella stesura finale? Alex: Alcune canzoni sono state scritte completamente da Carlo, altre completamente da me, e poi abbiamo reciprocamente "ficcato il naso" nel lavoro altrui... Giacomo, il batterista, e
Alex: Rispetto alla produzione musicale, l'insularità non conta niente. La difficoltà è nel trovare contesti adatti in cui esibirsi, e pubblico diverso per non inflazionarsi. Proprio per questo, noi suoniamo poco dal vivo, anche se ci piacerebbe farlo più spesso. Carlo: La musica ormai viaggia sul Web e questo e' gia' una gran cosa, mentre per i concerti ci sono dei pro e dei contro. Certo, è una seccatura il trasporto dell'attrezzatura a bordo dell'aereo e infatti buona parte rimane a casa. Per il resto non vedo differenze . Alex questa è solo per te, da tuoi inizi con i Salem’s Lot fino ad oggi, come pensi sia cambiato in tutti questo lasso di tempo il tuo modo di rapportarti alla musica suonata e concepita? Alex: Ho meno tempo per comporre e per scrivere. Musicalmente mi pare di essere cresciuto, di avere idee migliori, più articolate. Da un punto di vista vocale credo di essere migliorato un bel po'. Con l'età ho perso un po' di estensione, certo, ma smettendo di fumare ho pareggiato un po' il conto. Non mi posso lamentare. Se guardo fuori vedo maggiore preparazione ma meno passione. Contrariamente al passato, moltissimi sanno suonare ma in pochi sanno comporre o provano a farlo. Vedo una pletora di tribute band inutili, che non aggiungono niente alla musica, e che sono l'espressione di una concezione della musica alla X-Factor che a me ripugna. Come stanno andando le prime date di supporto ad “Alliance”? Che generi di feedback avete ottenuto fino a questo momento? Alex: Abbiamo fatto solo una serata di preview del disco in un bel locale cagliaritano, il Fabrik. Per l'occasione abbiamo portato anche un premix dell'intro, con voci, effetti sonori e musiche. L'accoglienza mi pare sia stata molto buona. Carlo: Molto bene , c'e' entusiasmo e supporto da parte di molti ottimi responsi anche sui pezzi. Ok ragazzi, siamo veramente alla fine, vi lascio campo libero, non prima d’avere ricordato ai nostri lettori quali sono le mosse principali della band da qui a qualche mese!!!
Alex: Abbiamo programmi prevedibilissimi: finire il disco, promuoverlo con dei bei concerti. Carlo: E' difficilissimo !! ahahah soprattutto se nel Registrarne un altro al più presto. Il tempo fugge. gruppo hai due caratteri come quello di Alex ed il mio! Per fortuna siamo coadiuvati da Giacomo e Carlo: Abbiamo avuto qualche contrattempo in Niko che sono due persone molto pazienti ! fase di realizzazione cd ma speriamo adesso volga tutto nel miglior modo possibile anche perche' Domanda pungente, pensi che la posizione abbiamo quasi pronto il secondo disco e non geografica della vostra splendida terra possa vorrei attendere molto . Facciamo uscire questo in qualche modo compromettere cd e non escluderei qualche live fuori dalla nostra l'affermazione su vasta scala dei Ryal? isola..
HEIMDALL – NEVER SAY DIE
Chi? Gli Heimdall? Si, proprio loro!!! Data molte volte per spacciata, la formazione campana in questione, è riuscita nuovamente a mettere insieme una line up finalmente competitiva, che sembra veramente pronta per il ritorno in grande stile, e il nuovo concept album, oramai pronto per la stampa, potrebbe garantire ai sei musicisti salernitani, un ritorno trionfale che, da più parti, sembrano pronosticare. La stima e l'affetto che proviamo per questa piccola/grande realtà nostrana, ci ha spinto a metterci in contatto lo storico chitarrista Fabio Calluori, per quest'intervista face to face.... Ciao Fabio e benvenuto sulle pagine di Graveyard Symphony, grazie per il tempo prezioso che ci stai volendo dedicare, partiamo subito con il piede sull’acceleratore, passione, dedizione voglia di ributtarsi nella mischia, cosa c’è realmente dietro la reunion degli Heimdall? Che cosa è successo dalla pubblicazione di “Hard as iron” sino ad oggi? Innanzitutto grazie mille per l’intervista ed il supporto…ok, cominciamo anche perché è passato qualche annetto quindi sono successe parecchie cose. Dopo Hard As Iron abbiamo iniziato la promozione del cd con interviste, concerti da headliner e la partecipazione ad alcuni festival estivi. In seguito abbiamo cominciato la composizione di nuovi brani e abbiamo registrato dei promo da far girare visto che il contratto con la Scarlet era terminato. Nel frattempo ho aperto il mio studio, i Sonic Temple, dove abbiamo iniziato le registrazioni del 5° album che ci hanno portato via molto tempo. Nel 2007 c’è stato lo split con Giacomo per ragioni musicali, e ci siamo trovati ancora una volta alla ricerca di un nuovo singer. Anche questo ci ha rallentato e non poco. Abbiamo provato vari singer fino a contattare Tony D’Alessio (ex Scenario) che ha cantato tutto il cd ma che, per vari motivi personali, non era disposto ad entrare stabilmente nella band. Tutti questi contrattempi ci hanno portato a rallentare di molto le nostre attività e nel frattempo alcuni nella band in particolare per motivi personali e di lavoro, hanno cominciato ad allontanarsi. Alla fine, abbiamo deciso di prenderci una pausa. Ok, capisco, come e quando è nata l’esigenza in voi di uscire nuovamente allo scoperto? I tuoi progetti paralleli non ti soddisfacevano abbastanza? L’idea è nata all’inizio del 2011 dopo le registrazioni del promo della mia band hard rock Beautiful Monster, un progetto nato per divertimento che vede coinvolti anche Nicolas (batterista degli Heimdall) e Gandolfo (nuovo cantante degli Heimdall). Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che era ora di ripartire con gli Heimdall, così abbiamo immediatamente chiamato Carmelo che ha
risposto subito in modo entusiasta. valenza underground? Per quanto riguarda gli altri ex membri della band erano semplicemente non disponibili avendo Allora…oltre a me, Nicolas e Carmelo abbiamo ben cambiato completamente vita! 3 nuovi compagni di avventura. Con Gandolfo Ferro (vocals) ci conosciamo da Quindi mi pare di capire che sotto la cenere diversi anni e già in passato l’avevo coinvolto per ha covato sempre il fuoco sacro dell’heavy un mio progetto. Inoltre è il singer della band metal….. siciliana The Opera. Ha una voce differente dai nostri precedenti cantanti, più graffiante ed Ma si certo, anzi è stato sempre vivo e forte…in estesa. realtà per me gli Heimdall non si sono mai sciolti Umberto, chitarra, è un vero e proprio talento ed ma si sono semplicemente presi un lungo periodo assieme a Carmelo formano una coppia di pausa!! Non ti nego che se guardo indietro, mi formidabile dal punto di vista solista. dispiace non aver suonato con la band in questi Oltre agli Heimdall, suona nella sua band Magnolia ultimi anni ma si vede che questo era il volere già da diversi anni, oltre ad aver suonato con altre degli dei!! (risate) band locali in passato. Infine, c’è Vincenzo D’Auria al basso che suona “Non conosci il vero valore delle cose fino a con Umberto nei Magnolia, anch’egli con varie quando non le hai perse per sempre”, ti trovi esperienze musicali alle spalle. d’accordo con quest’affermazione??? Capisco, qual è adesso l’aria che si respira Ehi ti sei letto i nostri testi?? La ‘perdita’ di all’interno della band dopo le prime prove ed qualcosa o qualcuno è uno degli argomenti i primi concerti? centrali delle lyrics degli ultimi tre album degli Heimdall. Ottima! Abbiamo fatto qualche concerto e devo Se ci pensi, la musica e in generale tutte le forme dire che l’impatto live è stato eccezionale, poi tre d’arte, sincere e reali, nascono dalla perdita e chitarre dal vivo sono uno spettacolo! quindi dalla necessità di creare qualcosa che Naturalmente i nuovi componenti hanno portato possa colmare il vuoto che abbiamo dentro. ulteriore entusiasmo e voglia di fare. La risposta Perdere qualcuno a cui siamo profondamente del pubblico che ci ha visto suonare dal vivo è legati, è un’esperienza fondamentale per tutti noi stata eccezionale e anche via internet ho avuto che ci aiuta a crescere, a renderci più forti ma in molti consensi per la ‘reunion’! alcuni casi ci fa sprofondare nel baratro. Ora abbiamo previsto qualche altro concerto nella Poi sta a noi saperci risollevare e andare avanti… nostra zona questa estate anche se la priorità per in questo la musica gioca un ruolo fondamentale il momento è terminare l’album! come fosse una vera e propria terapia contro l’assenza, proprio perché ci da l’opportunità di In che modo è cambiato il vostro modo di creare qualcosa di nuovo e ci aiuta a ricucire la rapportarvi con la musica concepita e ferita. suonata in tutto questo lasso di tempo? Quanto alla tua domanda, si sono d’accordo, Pensi che gli automatismi che regolavano il molto spesso è così, ci rendiamo conto del vero processo di composizione all’interno della valore delle cose solo dopo che le abbiamo perse. band, siano solamente da lubrificare? Oggi la vita è frenetica, veloce quasi non abbiamo il tempo di goderci a fondo le persone che ci Io sono stato da sempre il principale compositore circondano e quindi non ci si rende conto di molte nella band quindi da questo punto di vista non è cose apparentemente piccole che invece cambiato molto anche se la fase degli andrebbero apprezzate di più… arrangiamenti è stata sempre fatta da tutta la band. Puoi presentarci in maniera più dettagliata i In pratica compongo e registro i riff portanti e la nuovi arrivati in seno alla line up? Gli linea melodica, e poi arrangiamo il tutto insieme Heimdall sono la loro prima esperienza aggiungendo assoli, modificando dei passaggi ecc, importante, o in passato hanno avuto modo così ognuno apporta il suo contributo che diventa di cimentarsi con formazioni di una certa fondamentale per la buona riuscita di ogni brano.
Si, infatti se non erro state lavorando ad alcune nuove composizioni, credi che potranno fare parte di un ipotetico quinto album in studio? Ce ne puoi parlare in maniera più dettagliata?
Il gusto di provare nuove cose ti porta a perdere tempo. Diciamo che bisogna darsi dei tempi, altrimenti ci si impiega troppo come è accaduto per noi! Dal punto di vista artistico devo dire che anche in passato non abbiamo avuto mai pressioni Si abbiamo realizzato due nuove song più un altro esterne…in fondo la totale libertà espressiva è ciò paio in lavorazione, e devo dire che sono che rende il metal (o parte di esso!!!!) una musica veramente belle!!!(Risate). speciale e unica!! Una è una power speed song dal grande impatto, l’altra è più varia con bei riffettoni heavy metal e Avete già avuto qualche contatto con un tema epico in pieno stile Heimdall. etichette interessate alla band, oppure credi Proprio in questi giorni stiamo valutando se che “Aeneid” possa essere un parto inserirle o meno nel cd. Da una parte mi discografico totalmente prodotto e piacerebbe anche perché rappresentano la band di distribuito in maniera indipendente? oggi e ci piacciono molto, dall’altra non vorrei allungare ulteriormente i tempi visto che stiamo Anche questa è una cosa che stiamo valutando, in ri-registrando alcune cose che non ci questi ultimi anni sono stato in contatto con soddisfacevano totalmente dell’album! etichette interessate alla band, quindi saprei a chi Ora vediamo, l’importante è terminare il tutto per rivolgermi una volta terminato il master e credo questa estate e far uscire l’album prima possibile. che questa sia la strada che intraprenderemo. Vedi ho più volte pensato di distribuire il cd in A parte il voler trasporre in musica l’opera di modo indipendente ma un’etichetta ti può Virgilio, quali sono le difficoltà oggettive alle garantire una maggiore visibilità e promozione. quali state cercando di fare fronte in questi mesi? Nel periodo in cui siete rimasti inattivi, alcuni social network tipo facebook, sono Il tempo! Diciamo che 24 ore sono pochine per diventati di rilevante importanza una giornata ce ne vorrebbe qualcuna in più. nell’autonomia di una band, quindi quel’è il Vedi…tra lavoro, bambino e studio non riesco a vostro rapporto con la rete estesa? Avete ritagliarmi molto tempo. avuto modo di allacciare dei rapporti di Il cd è praticamente pronto, stiamo ri-registrando amicizia con qualche band in particolare? alcune cose inserendo l’apporto di Umberto e Gandolfo. Comunque come ti ho anticipato, ci Si, quando siamo partiti noi tra il 94 e il 98 (anno siamo dati come tempo massimo quest’estate. di pubblicazione di Lord of the Sky), internet non Il cd è molto vario con composizioni veloci, mid aveva l’importanza che ha oggi, ed effettivamente tempo sostenuti, una ballad qualche inframezzo non esistevano social network come Facebook. breve…è un bel lavoro non vediamo l’ora di Va detto che anche in questo caso ci sono pubblicarlo. vantaggi e svantaggi. Dal punto di vista delle lyrics, per certi versi il Il rapporto con le altre band e con i fan è lavoro è stato abbastanza complesso…ci sono sicuramente più immediato e veloce. E’ più facile delle parti narrative tra i brani e sono piuttosto fare promozione sia della propria musica che dei lunghi vediamo se riusciremo ad inserire tutto nel live. booklet! Certo il download illegale ha rappresentato una svolta in negativo, e l’inizio di una crisi profonda Logico, quindi essendo tu stesso la persona del mercato ma è anche vero che nessuno ha dietro i Sonic Temple Studios, è lecito che ti cercato di combattere questo fenomeno in chieda quale sia il vantaggio di poter maniera intelligente. lavorare, e quindi registrare, con una certa Mi spieghi come può un ragazzino di 17 anni tranquillità, senza il timore riverente di comprare tutti i cd dei suoi gruppi preferiti? pressioni esterne… Bisognerebbe tutti fare un passo indietro e cercare di abbassare i costi e di conseguenza i Come in tutte le cose ci sono i pro e i contro. prezzi dei cd a partire dal bollino siae e dall’iva al Avere il proprio studio è innegabile, è importante, 21%. ti da la possibilità di lavorare con calma senza Poi ci sono troppi passaggi, i mail order sono gli guardare l’orologio e di sperimentare varie unici che riescono a mantenere dei prezzi soluzioni, però a volte il problema è l’opposto! competitivi probabilmente anche perché riescono
ad avere meno passaggi e ad abbattere i costi. Dal 1994 al 2003 abbiamo vissuto un lustro di apparente splendore artistico per le band di casa nostra dove, qualsiasi cosa uscisse in cd, era cool, che ricordi hai tu di quegli anni? Bellissimi…c’era un entusiasmo fortissimo attorno alla scena italiana e attorno alla band e siamo contenti di aver vissuto a pieno quel periodo. L’attenzione era enorme e non solo in Italia. Il metal italiano stava per la prima volta prendendo larghi consensi anche all’estero. L'Heavy metal nostrano è stato visto per la prima volta come un punto di riferimento, oserei dire come un movimento musicale. Tu pensa che i nostri mercati principali oltre all’Italia sono Giappone, Germania, Grecia e Sud America…il supporto dei fan e dei giornalisti esteri in questi anni mi ha fatto capire l’importanza che il nostro metal ha da una decina di anni a questa parte. Pensi che la vostra posizione geografica abbia in qualche modo nuociuto all’affermazione su vasta scala della band? Probabilmente si, e soprattutto dal punto di vista dei live che rappresentano una parte importantissima per ogni band. Spostare 6 persone ha un costo piuttosto alto, e molti degli eventi principali si tengono nel nord Italia o all’estero. Poi un altro aspetto è la produzione e la registrazione. Da questo punto di vista all’estero ci sono figure specializzate, veri e propri produttori metal, figure che in Italia stanno cominciando ad uscire solo da qualche anno. Da qualche anno le cose stanno cambiando e si vede dal livello realizzativo superiore delle nuove uscite discografiche ma il gap c’è ancora…diciamo che c’è ancora tanta strada da fare o come dicono gli AC DC… Its a long way to the top if you wanna Rock And Roll... Prima della conclusione una domanda che mi porto dietro da tempo, mi sai dire che fine hanno fatto gli Eterya autori di un pregevolissimo debut demo, e scomparsi nell’oblio dopo pochi mesi? Si sono sciolti poco dopo la pubblicazione del demo. Sinceramente non ti so dire molto altro. Erano una band valida, hanno aperto i nostri concerti una o due volte oltre al fatto che Sergio e Gianni (ex tastierista e bassista degli Heimdall) facevano parte del progetto. Da quello che so hanno preso strade musicali e personali diverse. Ok Fabio, siamo veramente alla fine, ti lascio lo spazio per i saluti finali non prima di aver ricordato ai nostri lettori gli appuntamenti più rilevanti degli Heimdall da qui a qualche mese…. Come ti dicevo stiamo ultimando le registrazioni del nuovo CD e stiamo valutando le offerte di diverse case discografiche, comunque contiamo di pubblicare l'album prima della fine dell'anno, seguito da diversi concerti promozionali in stile Heimdall e cioè... Una Mazzata tra Testa e Collo di Heavy Metal!!! Detto questo ci tenevo a salutare e Ringraziare tutti i ragazzi che ci seguono e quelli che ci hanno sempre seguito, i quali hanno dimostrato un attaccamento alla Band, Incredibile! Difatti appena abbiamo fatto girare la notizia che saremmo ritornati in pista, siamo stati sommersi da e-mail e messaggi su facebook ecc. dove ci scrivevano quanto era atteso il nostro ritorno, quanto siamo stati importanti per la scena Italiana e non solo ecc. E a tutto questo noi rispondiamo dando sempre il massimo! Onore e Gloria a Tutti Voi Guerrieri....Heimdall è Tornato!!! Intervista raccolta da Beppe Diana
SAVIOUR FROM ANGER - KILLING GREED
Certo che se ognuno di noi avesse solo la metà della tenacia e della perseveranza messe in campo da questo musicista, il panorama musicale nostrano, potrebbe essere sicuramente migliore!! E non sono frasi fatte o di circostanza, anche perchè, carte alla mano, lungo la sua storia artistica, il buon Marco Ruggiero ha saputo dimostrare, più con i fatti che con le parole, di saper ricominciare nuovamente da capo, senza ripensamenti o il timore di doversi guardare indietro, e il nuovo album dei suoi Saviour From Anger, ne è la più lampante testimonianza..... Ciao Marco, partiamo subito con la prima domanda, facciamo un piccolo passo indietro, come e’ stato accolto il primo album dei Saviour From Anger?
A parte il drummer Michele Coppola, che ormai mi segue da moltissimi anni, mi sono occupato io di chitarre, voci e basso. Ho preso questa decisione nel 2011, avendo difficoltà a trovare musicisti adatti al genere che suono. Ho fatto anche molte Ormai sono passati tre lunghi anni dal primo audizioni, ma mi sono reso conto che ormai è album “ Lost in the Darkness” del 2009, uscito per avvenuto un drastico cambio generazionale che ha la tedesca Rock it Up records. L’album è stato portato i musicisti odierni ad allontanarsi sempre accolto bene dalla critica nazionale e più dalle sonorità old style, e trovare persone con internazionale e nonostante i tempi duri che l’attitudine giusta è diventato davvero difficile. iniziavano a prospettarsi per il metal, mi ha dato molte soddisfazioni.
Si, hai perfettamente ragione, come ti sei trovato per la prima volta ad indossare i panni dello screamer? Beh, forse screamer è una parola grossa, questa per me è stata la prima esperienza dietro il microfono e come ben sai, per il genere che propongo, lo US Power, che è sempre stato caratterizzato da grandi singers, non è facile cantare su quei registri ed eguagliare quelle interpretazioni. Comunque mi sono divertito molto, è stato fantastico essere protagonista anche delle parti vocali, cantarle come le sentivo dentro, cosa che finora non era mai accaduta, mi ero sempre dovuto accontentare.
Vi siete tolti alcune enormi soddisfazioni come suonare dal vivo fuori dall’italia e per lo piu’ come spalla agli storici Vicious Rumors. Fu un esperianza meravigliosa, come tu sai i Vicious Rumors sono tra le mie bands preferite, e fargli da opener in Europa è stato grandioso. Ero già in contatto con la bands via chat, e telefonicamente, ma conoscerli personalmente è stata l’esperienza più bella della mia carriera artistica. Cya Geoff&Larry.
Ovvio, anche perche’ se non ricordo male, anche le altre volte le linee melodiche dei brani erano opera tua, dico bene?
Ok, dalle ultime nostre telefonate, mi hai detto che avete appena finito di registrare un nuovo album, ce ne puoi parlare in maniera piu’ dettagliata? Certo. Siamo entrati in studio ad inizio anno per le registrazioni del nuovo album dei Savior from Anger, registrazione che avevo pianificato già da tempo, ma che a causa di imprevisti avevo rimandato. L’ambum è pronto, ed è in fase di mixaggio. Lo abbiamo registrato presso gli Albatros studio di Napoli, uno studio di recente nascita, ma molto all’avanguardia dal punto di vista tecnico. L’album conterrà 10 pezzi inediti e avrà una produzione degna di nota finalmente. Oggi purtroppo bisogna investire sulla produzione di un cd se si vogliono raggiungere traguradi importanti, il mercato lo impone praticamente. Trovarti dietro al microfono questa volta e’ una grande sorpresa, come mai lo split con Dopo i recenti rimpasti di line up, puoi Alessandro Granato che ha registrato i primi presentarci i musicisti che ti hanno album della band? accompagnato in studio a parte l’onnipresente Michele Coppola? E’ stata una sorpresa anche per me, sono stato I SAVIOR FROM ANGER negli ultimi anni hanno subito degli stravolgimenti, soprattutto in studio.
serviva a me. Alessandro ha intrapreso altri percorsi artistici, si è buttato a capofitto nel teatro, lavora attivamente con una compagnia, di conseguenza, non essendo facile sostituirlo, ho deciso di assumere io questo importante ruolo, visto che mi occupavo già della stesura delle parti vocali e dei testi.
costretto a prendere questa decisione, ho audizionato diversi singers per le registrazioni del disco, ma erano molto lontani da quello che
Si, non sbagli. Mi sono sempre occupato di scrivere le parti vocali dei miei pezzi, nonché i testi dei brani, in un secondo momento i vari vocalist con i quali ho collaborato le interpretavano. Ma fare tutto da solo è stato molto più veloce e pratico, nessuno può interpretare una canzone meglio di te che l’hai composta e sai come deve suonare. Come sta procedendo il mixaggio del disco che, se non ricordo male, dovrebbe vedere il vostro ritorno in uno studio completamente partenopeo, dico bene? Il mixaggio è ormai ultimato, mancano poche settimane. Il disco l’abbiamo registrato presso gli Albatros studio di Pianura, in provincia di Napoli.. Anche alcune session di “ Lost in the Darkness” furono registrate a Napoli, mentre le altre a Roma. Quindi stavolta mi fai capire che anche i suoni saranno veramente all’altezza delle
aspettative? Ho investito tanto in questo disco, e sono molto soddisfatto. Oggi purtroppo se non esci sul mercato con mega produzioni, vieni molto criticato , per questo ho optato di abbandonare i suoni old style, che da sempre hanno caratterizzato la mia discografia, adottando soluzioni più moderne e tecnologiche, avvalendomi di strumentazioni all’avanguardia. …ed a proposito di aspettative, quali sono le speranze che hai riposto nel nuovo disco? Pensi possa essere quello della vostra definitiva consacrazione? Ormai, ho abbandonato questa aspettativa da anni. Oggi sono molto più coerente e con i piedi per terra, e suono per me stesso, perché il mercato discografico è molto corrotto ed è difficile sfondare nel mondo della musica come 20 anni fa. Mi accontento di firmare per una discreta label che mi pubblicizzi decentemente e distribuisca il disco nel mondo, e riscuotere consensi sinceri dai pochi veri amanti del genere. …..per cui questa volta non dovresti faticare piu’ di tanto a trovare una label che creda in pieno nelle potenzialita’ della band, oppure il nuovo disco uscira’ ancora una volta per la Rock it up che, in passato, ha dimostrato veramente tanto di tenervi in considerazione? Oggi la ricerca di una label, è diventata molto difficile, c’è molta crisi nel music business, ed è difficile prevedere le proposte contrattuali che possono arrivare. Mi farebbe piacere firmare nuovamente per Rock It Up records, in questi anni mi sono trovato davvero bene, ma sono aperto anche ad altre proposte contrattuali, speriamo ne arrivino tante in modo da poter scegliere. ( ride) Come ci si sente a suonare un genere musicale che, salvo sporadiche formazioni teutoniche, in Europa trova pochi epigoni?
Questa cosa mi inorgoglisce tanto, tu conosci bene i miei percorsi con Landguard e Nameless Crime, e sai bene che negli ultimi 20 anni mi sono battuto per la causa dello US Power da solo, ed oggi sapere che sono rimasto il solo a suonarlo in Europa, mi rende orgoglioso e soddisfatto. Il Power a stelle e strisce negli anni è sempre stato uno stile di musica sottovalutato, snobbato dalle case discografiche ma la passione che ho per questo genere è grande e continuerò sempre anche a costo di stamparmi i dischi da solo. Che cosa e’ rimasto della scena heavy metal napoletana che, anni addietro, sembra quasi rigermogliare?
Questo accade quando due musicisti fondatori di una band, non riescono più a trovarsi con le idee, nascono così molte divergenze e la divisione diventa inevitabile. Entrambi voglino continuare con il moniker Marshall, cosa che penalizza entrambi a mio avviso, anche se le band fanno due generi completamente differenti. Altri al posto tuo avrebbero gettato la spugna da molti anni, forse qualcuno l’ha gia’ fatto, tu non ti sei mai fermato un attimo a pensare :”chi mo fa fa’”? Dove trovi la forza per andare avanti?
Questo non accadrà mai, avrei buttato tanti anni di carriera a vuoto. Nel corso degli anni molte Ormai a Napoli di formazioni storiche ne sono label mi hanno fatto la proposta di cambiare rimaste davvero pochissime, genere musicale, magari orientarmi verso un siamo in 3, 4 al massimo, ci Power sinfonico più commerciabile e vendibile sono tutte formazioni giovani, soprattutto, ma mi sono sempre rifiutato. Ti ripeto e non old style. Va molto ormai suono solo per me stesso e per le poche l’estremo, il gothic e il prog, persone che apprezzano ancora lo US Power, e c’è stato un cambio saltano dalla sedia ascoltando brani dei Metal generazionale che ha spazzato Church, Riot, Vicious Rumors, Savatage, Crimson via tutto. Glory etc… Nella mia musica ci saranno sempre queste influenze. ( ride) Quindi i live che avete organizzato assieme a lino Dal primo demo dei landguard ai savior from dei marshall non hanno anger, come credi sia cambiato il tuo modo fatto altro che ribadire il di rapportarti e concepire la musica buon stato di salute composta e suonata? dell’intera scena musicale, o no? Ovviamente negli anni c’è stata una crescita artistica, tanti ascolti musicali, esperienze di vita Con Lino dei Marshall, ho un’ che hanno arricchito il mio background. agenzia la PMP& MRM Tecnicamente sono migliorato, grazie anche a PRODUCTION con la quale studi approfonditi di teoria musicale che mi hanno organizziamo eventi sul fatto crescere come chitarrista e ora come vocalist territorio nazionale. e bassista, forse un giorno mi appassionerò anche Ultimamente abbiamo alla batteria, così non avrò più bisogno di nessuno organizzato il Woodstock in Naples con Blaze Bayley al Palapartenope di Ok, Marco siamo veramente alla fine, per Napoli. La scena Partenopea è in ottima salute, cui…. sono nate tantissime bands valide come: gli Ephesar, i Black inside, gli Your Tomorrow Alone, Caro Beppe, ci conosciamo da anni, eravamo gli In Aevum Agere, i Members of God i Silent ragazzini, e mi hai sempre supportato da quando Grave e tanti altri. lavoravi con le piccole fanzine, alle testate delle riviste specializzate, e ti ringrazio per il tuo A proposito di Marshall, che cosa ne pensi supporto costante che non mi ha mai lasciato. dello strano caso delle due formazioni che Grazie infinite dai SAVIOR FROM ANGER vedono contrapposte l’ex batterista e l’ex bassista della band? No nti sembra una Intervista raccolta da Beppe Diana situazione paradossale?
HELL THEATER – TO HELL AND BACK
stampa di un cd, sicuramente le soddisfazioni personali, così come il “profitto”, permettimi il termine, sarebbe maggiore di quello ottenuto con la firma per una label che, al contrario, vi esporrebbe ad una maggiore gratificazione di pubblico e critica, ma a guadagni irrilevanti o quasi, cosa ne pensi di questa annosa antitesi manageriale? In particolare adesso con la crisi del mercato discografico le Label tendono più che ad aiutare le band a sfruttarle (le Label più o meno grandi). Noi Hell Theater ci riteniamo fortunati a far parte del team della MyGraveyard perchè negli anni si è dimostrata una delle poche etichette atte a valorizzare al massimo una band, e siamo sicuri che anche sotto l'aspetto promozionale farà di tutto per promuovere la nostra opera. Chi vi ha visto on stage giura che la vera dimensione della band sia proprio quella live, ci spieghi quel’è l’atmosfera che solitamente si respira all’interno di un vostro live show?
Interessante realtà della scena musicale nostrana, i trevisani Hell Theater si apprestano a riscuotere i consensi favorevoli di una frangia di cultori della musica dura per antonomasia, e con il loro pregevole heavy metal di matrice tipicamente horrorifica, sono in grado di rappresentare gli ipotetici trait d'union fra gli amanti dei Mecrcyful Fate e di tutta quella frangia di formazione deidte ad un lugubre e heavy metal funereo Ciao Victor e benvenuto sulle nostre pagine, innanzitutto grazie per la tua disponibilità, inizierei con la classica domanda di rito, vuoi presentare i tuoi Hell Theater ai nostri lettori tracciando una breve linea biografica sul trascorso della band, partendo proprio dalla genesi del vostro moniker così particolare? Ciao! Il nome della band nasce dall'unione delle mie passioni per le tematiche horror teatrali unite ad un certo stile di metal, mai troppo scontato ma molto articolato. La band nasce nel finire del 2009 e dopo svariati cambi di line up siamo arrivati a una formazione stabile, oltre a me (Victor) ci sono alle chitarre Brian e Bob, alla batteria Diego e al basso da poco,dopo la defezione di Alex, Alessandro. Con questa formazione siamo riusciti a comporre le 12 canzoni che saranno presenti nel nostro debut album. Esatto, anche perché guardando le vostre foto promozionali, è facile evincere che, l’aspetto squisitamente iconografico, rappresenta sicuramente uno degli elementi distintivi della vostra formazione, dico bene? L'aspetto iconografico è una cosa venuta in maniera del tutto naturale ispirandoci appunto alle tematiche affrontate nelle nostre canzoni. Ognuno di noi rappresenta esternamente il male che ha dentro di sé. Per noi l aspetto visivo ha un importanza molto elevata e che però, purtroppo per mancanza di soldi, per ora è ancora molto limitato certamente nel futuro vi daremo molto di più. Altro tratto peculiare è sicuramente quello del suono attorno al quale è edificato il deut demo che ho fra le mani, un perfetto melange di partiture all’interno delle quali confluiscono sia elementi riconducibili da un certo metal classico che vira sensibilmente attorno a soluzioni power/thrash metal metal, che elementi vicini ad una concezione tipicamente heavy/dark…. Tutti i generi da te menzionati fanno parte del nostro back ground, spero però che oltre ad essere paragonati a questi generi o ad altre bands venga riconosciuto dall ascoltatore la nostra originalità che ci contraddistinge dagli altri. Penso che il suono Hell Theater sia qualcosa di molto personale e che non si è mai sentito in giro. Siamo alla ricerca di sperimentare nuove soluzioni
all interno delle nostre creazioni. Alcuni elementi del cd, ed alcune metriche liriche, potrebbero indurre ad una conclusione ben ponderata, ovvero a quella di trovarsi di fronte ad una sorte di concept dotato di uno spiccato humus horrorifico, è veramente così? Sì, il nostro debut album è un concept imperniato attorno ad una storia scritta dal sottoscritto. La sua stesura mi ha accompagnato nelle lunghe notti insonni, in un periodo particolare denso di incubi. La storia è l'anello di congiunzione tra la mia vita reale ed il mondo onirico, molti momenti del concept sono tratti dai miei incubi. A volte sento dentro di me un qualcosa o qualcuno che mi spinge a scrivere queste storie.
Ti dico solo 2 parole: Hell Theater!! Da qua puoi capire quello che noi rappresentiamo on stage, noi vi portiamo l'inferno!!!!! Personalmente ritengo Internet un importantissimo mezzo di comunicazione, e quando si tratta di musica underground svolge un ruolo di prim’ordine; sei della mia stessa opinione? Anche gli Hell Teather devono parte del loro seguito alla rete? Sicuramente gli Hell Theater come tutto l'uderground mondiale ci ha giovato, ci sono però i pro e i contro. E' da tenere in considerazione il fatto che nel web sei dentro un grande calderone e a volte i gruppi validi fanno fatica ad emergere è li che scatta l importanza di una label che lavora per te. Oramai è davvero innegabile non dover ammettere che un certa frangia del metallo classico sia tornata nuovamente a mietere proseliti sia da parte della critica che del pubblico sempre più interessato a sonorità old style, quindi è logico che ti chieda come state vivendo voi questo momento d’oro, visto che oramai siete della partita da quasi da qualche anno?
Sicuramente è vero, ma per le grandi band storiche (Metallica, Iron, Judas..) per le band minori la vedo ancora molto dura, noto che la Ok, capisco, allora visto che ci siamo, a gente non ha più l estro di scoprire nuove band livello puramente compositivo, come nasce ma si affida a ciò che i media scelgono per loro. una tipica song degli Hell Theater? C'è Noi comunque proponiamo la nostra musica , qualcuno nella band che ha l'onore o l'onere crediamo di essere nel momento giusto con il di dare lo start iniziale, oppure ognuno di voi prodotto giusto e con la Label giusta! apporta le proprie idee e poi le amalgamate Cosa si può voler di più? in un unico contesto sonoro? …..e cosa penseresti invece se ti dicessero Lo start iniziale per la gran parte delle che vi state adagiando al trend del composizioni viene dal plettro affilato di Brian momento? ispirato dalle tematiche della storia, dopodiché la song viene sviluppata da tutti i componenti della Chi dice una cosa del genere non ha capito un band. Mi ritenengo particolarmente fortunato cazzo degli Hell Theater e della musica in perchè lavoro con dei musicisti eccezionali che generale! Alla fine più o meno sono quasi una riescono agevolmente a trasformare in musica i ventina d anni che suoniamo questo genere. miei incubi peggiori. Capisco, nobile scelta, prima di concludere, Ascoltando tracce come "Slaughte in the puoi svelare ai nostri lettori quali saranno le house" e "Smell of blood", s'intuisce sin da mosse della band da qui a qualche mese? subito l'enorme determinazione di una band che vuole andare subito al sodo senza La nostra aspirazione maggiore è scovare in ogni perdersi in voli pindarici senza senso, è così? angolo del pianeta i Serial Killer che apprezzino la nostra musica e che il nostro album raggiunga Le nostre composizioni non badano a fronzoli, ciò ogni angolo del mondo e la caina dell inferno, nonostante sono spesso molto articolate senza Scuoteremo anche quello! lasciare nulla al caso, lo potrai maggiormente constatare nell'album in uscita. Ok Victor, grazie del prezioso tempo che ci Tutti e cinque abbiamo una solida esperienza hai voluto dedicare, ti lascio carta bianca, musicale che ci consente di avere le idee molto per cui….. chiare sull'obbiettivo da raggiungere. Rimanete sintonizzati perchè il 22 Settembre Adesso permettimi una piccola uscirà l album che scuoterà le vostre vite! Stay considerazione alla quale tengo non poco, tuned in hell forever. dunque, nel caso una band come la vostra dovesse finanziarsi completamente la Intervista a cura di Beppe Diana
EPITAPH – SACRED AND PROPHANE
Prima formazione tricolore ad essere presa sotto esame in questa sorte di viaggio onirico all’interno di una scena musicale che purtroppo non c’è più, ma che continua a vivere nella memoria e nell’immaginario di chi, quella scena l’ha vissuta intensamente sulla propria pelle. E come prima tappa ci spostiamo verso l’est dello stivale, un’area geografica che da sempre ha visto un prolificare di giovani leve dedite al culto della sacra fiamma dell’heavy metal più integerrimo ed incondizionato, come la splendida Verona forse a torto considerato un avamposto di secondo piano, andando alla ricerca delle radici del genere più anticonformista per eccellenza come il doom metal, per scoprire l’operato di formazioni di assoluto valore artistico che rispondono al nome di Black Hole, All soul’s day, Sacrilege ed Epithaph.. Già, per uno strano caso del destino, tutte le band da me citate, provengono tutte dall’area metallica veronese, capoluogo che, nonostante la visione patinata che noi tutti abbiamo di “città degli innamorati”, ha da sempre covato fra i propri meandri, la passione per l’ignoto e per il male, inteso come espressione filosofica e musicale, amore che, sempre più spesso, è sfociato nella realizzazione di ottime espressioni musicali come nel caso dei grandiosi Epitaph appunto. Di sicuro una delle migliori realtà italiane che il filone metallico del nostro paese ricordi, gli Epitaph si formano a Verona sul finire del 1989 dalle ceneri dei già citati Sacrilege, formazione con una demo con cinque brani all’attivo, grazie all’amicizia che legava il chitarrista/bassista Nicholas Murray (Nicola Murari) e il batterista Luther Gordon (Mauro Tollini), in precedenza fra i ranghi dei Black Hole del vocalist Robert Measles (Roberto Morbioli). La sinergia alchemica che si viene a creare fra i tre è tale che decidono di dare vita ad una nuova band che, partendo dalle reminiscenze gotiche e oscure della band madre, riuscisse in qualche modo ad incarnare in pieno il sound e l’attitudine musicale e teatrale di band come Black Sabbath,Trouble,Saint Vitus naturalmente, e per fare questo, chiamano a se il bass player Andrea Picchi , ed il cantante Giampero Tomezzoli.
direttamente gli Angel Witch del maestro Kevin Heybourn, grazie ad un chorus esplosivo, partiture chitarristiche davvero lisergiche e tappeti tastieristici degni del miglior Paul Chain. Con un track set di questa portata, il successo, seppur circoscritto alla sola Italia, non tarda ad arrivare, ma quando tutto sembra filare per il verso giusto, grazie anche ad un’intensa attività live, la band cambia ancora una volta fisionomia.
orrori quotidiani. “Out of nightmare” si apre con un bel arpeggio di chitarra, per poi sfociare in uno slow doom metallico davvero degno di nota, che lascia spazio alla splendida “Wiched lady”, di sicuro il brano più riuscito del lotto, che fra reminiscenze di power metal e partiture più easy, si staglia in testa sino a rosicchiarti il cervello cellula dopo cellula. Così, tocca alla title track “Sacred and prophane”, che ci restituisce ai nostri il dark sound degli Mark II - “Sacred and prohane” albori, chiudere un lavoro che in molti Infatti, il chitarrista Nicola Murari lascia la band ricorderanno come uno dei migliori mai partoriti per accasarsi presso i più quotati A.C.T.H., il dalle nostre parti. Una musica rarefatta e sospesa, bassista Andrea Picchi, da piena forma e sostanza tetra ed arcana allo stesso tempo, questo il ai suoi All Souls Day, così che le parti di basso marchio di fabbrica che gli Epitaph coniarono con passano nelle mani del vocalist Giampiero le proprie composizioni, dando ancora una volta Tomezzoli, mentre entrano a fare parte degli prova di essere una delle migliori metal band Epitaph dapprima il chitarrista Massimo "Macley" italiane di sempre, e le innumerevoli apparizioni Dal Frà, già in forza agli Icy Steel, hard rock band live al fianco dei vari X-Hero, Dark Age e Mortuary famosissima nel circuito veronese, e in seguito il Cell, lo dimostrarono in pieno. dotatissimo vocalist Fabio Fiocco. Pian piano la band riprende con vigore e decisione Mark III - “Mental Walls” l’attività live, da segnalare la partecipazione ad Intanto nasce anche un’associazione, chiamata eventi di grossa portata come il festival veronese Riflessi sonori, e gestita dal fratello del vocalist, “Rockestate” e il premio “Rugantino”, che se non ovvero Gino Fiocco, per supportare le iniziative altro aiutarono a consolidare la coesione con i della band nella sua crescita artistica sfociata nuovi acquisti. ancora una volta nella realizzazione di un Ma dovremmo aspettare sino al 1992 per ennesimo demo dal titolo alquanto emblematico di riascoltare un nuovo lavoro degli Epitaph. Infatti, “Mental Walls”, una sorte di viaggio all’interno in quell’anno i nostri danno vita ad un altro della psiche umana, che già dalla copertina così Mark I - “The lord of Evil” capitolo della loro storia discografica, pubblicando tetra ed ambigua, raffigurante un bimbo in Con una line-up così composta, l’esordio non si fa il mastodontico “Sacred and prohane”, un demo lacrime, lasciava poco spazio all’immaginazione. attendere più di tanto, infatti dopo qualche mese che mostra ancora una volta la crescita artistica Sicuramente, ci troviamo di fronte al lavoro più dalla formazione, nella primavera del 1990, la del combo veronese. completo mai partorito dai nostri, in cui la band, band incide il fondamentale demo “The lord of Si, anche perché il dark tout court ed ossiniaco del in continua evoluzione artistica, da prova della sua Evil”, cinque brani più intro, di atmosfere sulfuree primo lavoro, ha lasciato spazio ad un doom metal classe ed esperienza, e dove il doom ed il classic e darkeggianti che non possono non ricordare le molto più elaborato e strumentalmente arricchito metal, nell’eccezione più pura della parola, lezioni impartite dai maestri Death SS, Goblin dall’apporto dei nuovi elementi che marchiano in trovano il loro connubio migliore, il tutto esaltato (provate ad ascoltare l’intro malefica, e mi saprete maniera indelebile il nuovo lavoro. da una produzione davvero stupefacente e da un dire, NdBeppe), Saint Vitus e tutto il movimento Così, sin dalle note dell’opening track “Behind the trittico di brani davvero esplosivi. dark metal inglese con Quartz e High Tide in mirror”, il chitarrista Macley da piena Così, per dimostrare l’avvenuta crescita artistica, primis!! dimostrazione della sua caratura tecnica, la band stavolta pone come brano d’apertura, Brani dal forte sapore evocativo come snocciolando un’insieme di riffs degni della vena addirittura una suite di 12 minuti, un compendio “Necronomicon”, o la splendida “Epitaph”, danno compositiva di sua maestà Tony Iommi, di estasi sonora, fra parti rallentate, momenti più solo una vaga idea delle potenzialità artistiche innalzando un wall of sound davvero heavy, e porzioni di musica etnica, grande il solo della band, potenzialità che esplodono impenetrabile, mentre il vocalist Fabio Fiocco da di sitar posto in apertura che rende la suite ancora letteralmente in brani dall’incedere oscuro e par suo, con la sua carica espressiva innata, ed più oscura e misteriosa, con la prima parte “The cavernoso come “The night”, song degna del un’ugola al vetriolo che ricorda molto quella del loser one” molto più cadenzata e di classico Sabba nero per antonomasia, ma soprattutto la miglior Sean Harris dei mai dimenticati Diamond stampo doomy, alla quale fa da contr’altare il title track “The lord of Evil” che chiama in causa Head, incanta, dando vita visioni inquietanti e ritmo forsennato di “Crystal minds”,
Per certi versi si,credo che i Sacrilege siano serviti per maturare poi quello che veramente volevamo fare. Diciamo che è stata la fase embrionale degli Epitaph. Il primo step ufficiale della neonata formazione scaligera è lo splendido demo “The lord of the Evil”, puoi dirci dove fu registrato e chi erano all’epoca i musicisti che facevano parte della band? The Lord of Evil è stato registrato all'havana studios di Peschiera del Garda nell'estate dell'ottantotto. Ricordo che faceva un caldo bestiale e non sapevamo più come salvarci dalla calura, lo studio sembrava un forno. Registravamo per otto ore al giorno nei fine settimana. Fu la prima vera esperienza in uno studio professionale. La line up comprendeva: Giampy Tomezzoli alla voce, Andrea Piki basso-chitarra, Nicola Murari chitarra-basso ed io alla batteria. Andrea e Nicola si alternavano al basso e alla chitarra nei vari pezzi. Sai, ascoltando l’intro di “Necronomicon”, non si può non pensare ai vecchi Goblin dell’epoca d’oro, sei d’accordo? …e se non è troppo, quali erano all’epoca le band dalle quali traevate la vostra ispirazione.
contraddistinto dall’eccelso lavoro dietro ai tamburi del leader Mauro Tollini, insomma una song da ascoltare… “The battle of inside”, molto cupa e tenebrosa è una dark song sino al midollo, contraddistinta da riffs pachidermici, veri mammoth sonori, sui quali si staglia un cantato evocativo capace di disegnare arcane liturgie e visioni espressive ed inquietanti degne del miglior Tony Hill (High Tide, NdBeppe), mentre “S.I.N.S”, molto più catchy ed orecchiabile, è la classica riproposizione dei dettami impartiti dai maestri Mercy, Nemesis e Candlemass , quelli di “Solitude” tanto per intenderci, brano che nella sua interezza rappresentava al meglio il lato melodico espresso dai nostri, e che gli permise di partecipare al primo volume della compilation Area Sismica in compagnia di band come X-Hero, Wartrains, White Skull e altri. Senz’ombra di dubbio, il 1994 fù l’anno di maggior splendore per la band, che dopo “Area Sismica2, firmano una sorta di contratto di management con la “AM song” di Mirko Galliazzo (ex vocalist degli X-Hero), che li mette in contatto con la nascente label ligure Underground Symphony, alla quale cedono la splendida “Beyond the mirror” per il primo, ed unico, volume delle compilation marchiate U.S. I contatti così come i concerti raddoppiano, e pare che dei nastri degli Epitaph arrivino addirittura a Berlino, città dove ha sede all’epoca la celebre Hellbound records etichetta specializzata in dark e doom metal, ma quando tutto sembra filare per il verso giusto, alcuni ripensamenti ed incertezze, mettono la parola fine al progetto Epitaph. Il vocalist Fabio Fiocco, si riproporrà, ma ad un pubblico differente e con ambizioni diverse, prima con i Terra Madre, band in cui pare abbiano suonato per un beve periodo alcuni membri degli Epitaph, e poi come solista e cantautore di musica pop. Improvvisamente nel 2006 cominciano a circolare voci insistenti di una reunion ufficiale della band e conseguente registrazione di un nuovo promo, ma il tutto fino a questo momento non ha portato a niente!!! Gli Epitaph ci lasciano tre splendide demo condite da quindici gemme di musica dark, un vuoto immenso ed incommensurabile, e quell’amaro in bocca del poteva essere, e non è stato... Ai posteri l’ardua sentenza... Per rendere il discorso più completo abbiamo contattato il batterista della band Mauro Tollini che si è sottoposto al fuoco incrociato delle nostre domande...
INTERVISTA A MAURO TOLLINI Ciao Mauro benvenuto sulle nostre pagine, grazie di cuore per il tempo che ci stai concedendo, la prima domanda riguarda proprio la tua band madre, come mai ad un certo punto della tua carriera decidesti di lasciare i Black Hole che, almeno a livello puramente underground, stavano riscuotendo un certo tipo di successo? Ciao Beppe, intanto ti voglio ringraziare per esserti ricordato di me e degli Epitaph, fa sempre molto piacere. Vedi, io devo molto ai Black Hole, è stata la prima band con cui ho iniziato a suonare. All'epoca avevo 16 anni e devo dire che ho imparato molto da quella esperienza. Però dopo due anni passati con loro, mi sono reso conto che mi stava diventando stretto il fatto di essere solo il batterista di quella band, avevo molte idee che non potevo esprimere perché i Blach Hole erano il progetto di Robert Measles (al secolo Roberto Morbioli) e quindi tutte le composizioni le voleva fare lui senza scendere a compromessi. Anche Nicola aveva lo stesso problema e quindi dopo averne parlato a lungo,abbiamo deciso di formare una nostra band! Ok, capisco, potresti per favore fare luce proprio sul secondo progetto portato avanti da alcuni Black Hole con il moniker di Sacrilege, che come unica testimonianza ha lasciato ai posteri un solo demo di cinque brani? Oltre a te e Nicola Murari, chi faceva parte della line up ufficiale?
Sai, quell'intro lo facemmo in studio con il fonico,che era anche un ottimo tastierista e venne fuori in modo molto naturale,come se lui avesse già capito cosa volessimo. Amo i Goblin e ti ringrazio per l'accostamento ma credo sia troppo!!! “ha ha ha” Riguardo alle band da cui traevamo ispirazione erano molteplici, Black Sabbath,Trouble,Saint Vitus,Metal Church, ma anche band come Savatage, Queensryche e molte altre. Scusami se posso sembrarti invadente, ma con dei titoli di questa portata la domanda nasce spontanea, ma qualcuno all’interno della band era seriamente interessato agli studi di pratiche esoteriche o di maia bianca? No assolutamente! Non siamo mai stati interessati a questo tipo di cose. Come mai, nonostante i buoni riscontri di pubblico e di critica, quella line up andrò in contro ad uno split alquanto inaspettato? C'erano molte tensioni all’interno della band, soprattutto tra Nicola e Andrea.Non riuscivano ad andare d'accordo quasi su niente. Ricordo le mega litigate in sala prove per un riff o per un assolo. Proprio non si capivano! Capisco, quindi perdeste l’apporto del buon Nicola Murari che andò nei più elementari A.C.T.H, mentre ad infoltire la rosa arrivarono il vocalist Fabio Fiocco e l’ottimo chitarrista Massimo "Macley" Dal Frà, già in forza ai grandiosi Icy Steel, è così?
A Nicola venne offerto di suonare il basso negli A.C.T.H. pop punk band veronese dell'epoca ( band che sta ancora sulle scene ma senza Nicola al basso). Io e lui li conoscevamo molto bene,erano e sono degli amici. Nicola aveva voglia di suonare in giro per l'Italia,cosa che per noi al Dopo aver lasciato i Black Hole,io e Nicola momento era impossibile, e gli A.C.T.H. in quel abbiamo iniziato a mettere in piedi il nostro periodo suonavano molto e dappertutto,era progetto. Abbiamo cercato per molto tempo l'occasione che lui voleva e ci persone che fossero,come noi,attratte da questo salutammo,artisticamente, da buoni amici. genere particolare e dopo molte audizione,il Nel frattempo anche Andrea ci salutò per formare progetto prese piede con Luca Gorna alla voce, i suoi All SOUL'S DAY,che sta ancora portando Marco Fill al basso,Fleanna Pampagnin alla avanti direi con molto successo. Artisticamente tastiera e logicamente con me alla batteria e parlando Andrea è un genio ma con un pessimo Nicola alla chitarra. carattere. Comunque è un musicista che stimo Il progetto andò avanti per qualche anno con non molto. Quindi rimanemmo io e il grande Giampy pochi problemi. Oltre ai continui conflitti trà Luca che nel frattempo decise di passare al basso,con e Fleanna c'era di mezzo anche la mia NAIA da ottimi risultati direi,ed iniziammo le ricerche dei fare!!!Siamo riusciti solo a fare un demo e qualche nuovi componenti della band. Dopo un po’ di concerto. Comunque ho dei bei ricordi di quel tempo, io conobbi Massimo dal Frà (detto il periodo. Macley). Lo conobbi ad una festa privata dove fui invitato Quindi possiamo considerare gli stessi da amici, mi venne presentato da un amico in Epitaph, come il logico proseguimento di comune. Parlammo a lungo di musica e verso la quel gruppo, o no? mezzanotte fummo invitati a suonare un pezzo
con il bassista e cantante di una cover band che stava suonando a quella festa. Ricordo che facemmo Paranoid. Nacque subito un enorme feelig musicale e poco dopo gli proposi di entrare a far parte degli Epitaph. Mancava il cantante!!!! Dopo varie audizioni,si presentò un certo Massimiliano (che in seguito diventò il cantante degli Unleaded,notevole progmetal band veronese) accompagnato da un amico. Il destino volle che quell'amico fosse Fabio Fiocco, il resto lo puoi intuire. A livello prettamente artistico, sei d’accordo nel definire questa come la line up migliore di tutta la tua carriera da musicista nonché quella più prolifica? Certo!! Tra di noi c'era un'intesa musicale notevole e tanta voglia di suonare!!!! Che ricordi hai di festival di un certo spessore come “Rockestate” ed il premio “Rugantino”? Qual’era all’epoca l’impatto live degli Epitaph? Avevate scelto di portare sul palco qualche trovata scenica per fare scalpore, o no? Ricordo che quell'anno fummo invitati a suonare per il premio Rugantino da un noto giornalista veronese,critico musicale, il grande Rizzetto. Quella sera suonammo veramente bene e tutta la giuria rimase molto colpita dalla nostra performance tanto che alla fine ci fecero tutti dei grandi complimenti. Purtroppo non vincemmo il concorso!! In seguito abbiamo saputo che fecero vincere un gruppo pop perché gli Epitaph, musicalmente, era un gruppo troppo rumoroso per la Verona bene........Rizzetto rimase molto male e ci disse che la vittoria era nostra, ma...... E siamo così arrivati al secondo ed importantissimo nastro “Sacred and prohane” che arriva nel 1992 a coronare un bel periodo dell’esistenza degli Epitaph…. Con Sacred and Profane iniziava la nostra
maturazione artistica,abbiamo lavorato molto per realizzare quei pezzi. Molta sala prove e molti riff scartati. Avevamo molte idee ma facevamo fatica nel metterle in atto. Fu un periodo duro ma con molte soddisfazioni.
Loro mettevano a disposizione i teatri e l'impianto e noi tutto il resto dell'organizzazione, ma la Riflessi Sonori non ha mai chiesto una lira per se stessa!!!!!! Anzi,molte volte ci autotassavamo per fare di più. Abbiamo fatto molte belle cose e dato la possibilità a molti gruppi di potersi esibire. Poi Un lavoro in cui il dark tout court ed ad un certo punto,non abbiamo più avuto il ossiniaco del primo lavoro, ha lasciato spazio supporto dei comuni e quindi ci siamo dovuti ad un doom metal molto più elaborato e fermare. strumentalmente arricchito dall’apporto dei nuovi elementi, sei d’accordo con me? La crescita artistica degli Epitaph sfociata ancora una volta nella realizzazione di un Si, concordo perfettamente con te. Lavoravamo ennesimo demo dal titolo alquanto tutti a pieno regime, io e il Giampy lavoravamo emblematico di “Mental Walls”, questa volta delle ore sulla sezione ritmica, volevamo che registrato a Brescia, una sorte di viaggio basso e batteria fossero perfettamente all’interno della psiche umana, che già dalla sincronizzate. copertina così tetra ed ambigua, raffigurante Fabio cambiava molte melodie di voce, non era un bimbo in lacrime, lasciava ben poco mai soddisfatto, cercava sempre quel qualcosa in spazio all’immaginazione, è così? più. Il buon Macley lottava con gli assoli, insomma volevamo sfruttare tutto il nostro potenziale Credo che con Mental Walls abbiamo raggiunto la dell'epoca. maturazione artistica che cercavamo. A differenza di S.& P, i pezzi sono venuti quasi da soli, come se Intanto nasce anche un’associazione, fossero già stati scritti dentro di noi. I testi di quel chiamata Riflessi sonori, e gestita dal fratello demo parlano soprattutto della natura umana, del vocalist, ovvero Gino Fiocco, per delle angosce e paure che molte volte ci supportare le iniziative della band, ce ne vuoi affliggono. Dei conflitti interni che molte volte ci parlare? logorano, diciamo la parte "nera" dell'anima!!! Volentieri! Fiocco Gino era per noi il quinto elemento degli Epitaph, noi pensavamo a suonare e lui a tutto il resto!!! Una grande persona che avrà sempre la mia stima e il mio rispetto!!!! Dove eravamo noi c'era sempre anche lui, si faceva veramente in quattro per noi. Non ha mai chiesto niente, diceva che lui era appagato nel vederci sopra un palco. Gino era un grande amante della musica e decise di fondare, con il nostro aiuto, un'associazione musicale chiamandola Riflessi Sonori. Era un'associazione che voleva dare la possibilità ai gruppi soprattutto meno noti, di poter suonare nei teatri e nelle feste. Ci tengo a precisare che non abbiamo mai chiesto un soldo a nessuno per organizzare gli eventi. Normalmente le serate si facevano nei teatri comunali organizzate con gli assessorati di quei comuni.
Una domanda che mi sono sempre posto, ma “Mental Walls” è un concept vero e proprio, oppure no? Diciamo che in parte lo è!!! Già, anche perché per dimostrare la vostra maturità artistica, avevate posto come brano d’apertura, addirittura una suite di 12 minuti, in un compendio di estasi sonora, fra parti rallentate, momenti più heavy, e porzioni di musica etnica, ma quello strumento che si sente nell’intro di “The loser one” è un sitar? Se si, chi lo suona? No è una chitarra acustica! È un pezzo che avevo trovato io in una compilation di new age, non ricordo di chi fosse esattamente. Appena lo sentii
pensai che fosse perfetto per aprire il nostro demo, come se fosse stato scritto per noi, lo feci sentire ai ragazzi e decidemmo di usarlo come intro, sia per il demo che per i concerti a venire. Il successo del nuovo arrivato è tale che ben due brani vengono scelti per altrettante compilation distribuite a livello puramente internazionale, ce ne vuoi parlare? Dopo l'uscita del demo,ci contattò mister Chiarello dell'Underground Symphony che ci chiese di poter mettere Confuse the Light nella sua nuova compilation. Ricordo che a lui piacevano molto i pezzi del demo, tanto che ci voleva produrre il primo cd. Ci venne a trovare in sala prove, era un sabato e venne con il nostro amico Gianni della Cioppa. Gli facemmo sentire dei pezzi nuovi a cui stavamo lavorando e poi parlammo fino a tarda serata. Dopo qualche tempo ci chiamò Mirco Galiazzo (cantante dei vicentini X Hero) che stava collaborando con l'etichetta A.M. alla realizzazione di una compilation di gruppi metal. Ci chiese il pezzo Sins. Fu una grande soddisfazione per noi. Se non erro foste scelti dal management degli Extrema per effettuare uan serie di date di supporto alla famosa band milanese, ricordo bene ? Credo che fosse il 95, partecipammo al concorso Magic rock a Brescia lo vincemmo. La sera della finale in sala del teatro c'era Diego Spagnoli, allora manager dei milanesi Extrema. Dopo la premiazione venne da noi presentandosi, noi non lo conoscevamo, disse che gli era piaciuto molto il nostro modo di suonare e che eravamo la band che stava cercando. Ci propose di produrre il primo cd ed in seguito di aprire i concerti per gli Extrema che stavano preparando un mini tour europeo. Ma è vero che all’epoca si era parlato addirittura dell’interessamento della label berlinese, specializzata in doom metal ed affini, o sono tutte cazzate? No,mai nessuna etichetta estera ci contattò! Come mai arrivaste alla decisione dello split anche questa volta prematuro? Era una situazione davvero insanabile, oppure si poteva in qualche modo salvare il salvabile? Vedi, specialmente negli ultimi sei mesi di vita della band, facemmo un sacco di concerti in giro per il nord Italia, una cinquantina se non ricordo
male, la pressione era tanta. Molta carne al fuoco. Dovevamo decidere se iniziare la collaborazione con Diego o con l'Underground, tante cose insomma. Fabio andò in crisi totale, era molto stressato in quel periodo e non sapeva più cosa fare. Si prese una pausa e poco dopo lasciò la band. Noi in quei momenti pensammo che gli Epitaph senza Fabio non potessero avere più un senso. Ci consideravamo una famiglia, e da lì a poco decidemmo di sciogliere la band. Fu la peggior decisione che potessimo prendere e tutto finì. Fabio Fiocco si ripresenterà dopo qualche tempo in un’usuale progetto con i Terra Madre, mentre tu e Giampiero a livello puramente artistico cosa avete combinato? Molto tempo dopo, Fabio ci chiamò per un incontro. Ci presento un suo nuovo progetto i Madreterra appunto. Voleva fare una band di rock italiano. Io e Giampy accettammo. Coinvolgemmo nel progetto l'amico Stefano Pisani (chitarrista degli Spitfire e dedli EX) ed iniziammo a comporre pezzi. Sempre con il management di Gino facemmo parecchi concerti,aprendo anche per Afterhours, Negrtita e molto altri. Preparammo anche un demo per le etichette, ma la cosa non funzionava molto bene. Forse la mia anima è troppo nera per quel genere!!! ha ha ha Poi dal 2000 al 2005 giravamo come cover band in compagnia degli amici Stefano Magagna (ex Carillon) e il grande Alberto Caria (ex Arthemis e All Soul's Day. Ora milita nei veronesi Woodrock), proponevamo classici pezzi dei Sabbath, Led Zeppelin, AC/DC e molti altri. Puro e sano divertimento tra amici. Qualche tempo addietro si è paventata una sorte di reunion che, oltre ad alcune serate live, doveva portare ad un promo di quattro brani, invece che cos’è successo? Dal 2005 io e Giampy parlavamo spesso di riformare i vecchi Epitaph,ma solo dal 2006 iniziammo a pensarlo veramente. Reclutati Emiliani Cioffi (ex cantante degli All Soul's Day) e Giancarlo Piubelli,chitarrista molto giovane ma valido,iniziammo a rispolverare i vecchi pezzi dei demo e nuovo materiale. L'anno scorso preparammo un demo di quattro pezzi ( due nuovi e due del demo Mental Walls) lo mandammo a una nota etichetta del nord, che sembrava molto interessata a noi. Tuttora non abbiamo ancora ricevuto una risposta!!!!!! Verso la fine dell'anno scorso, Giampy inizio a non essere più convinto del
progetto, si sentiva come in una morsa nel rifare i vecchi pezzi. Ne parlammo a lungo, anche con i ragazzi,e decidemmo di abbandonare. Attualmente stiamo lavorando ad un nuovo progetto che per il momento non ha un nome, ma solo delle idee da sviluppare in sala prove. Adesso ti prego di dirmi la verità, so benissimo che ti è stato più volte chiesto di ristampare in cd il vecchio materiale della band, ma hai sempre e comunque desistito, preferendo di gran lunga cambiare discorso, come mai? Vuoi farmi capire che sia “Sacred and Profane” che “Mental Walls” sono proprietà dell’associazione Riflessi sonori che ha apposto una sorta di veto su quei brani? Assolutamente no!!!! Tutti i pezzi sono depositati da me e il Giampy, non abbiamo nessun vincolo con nessuno. Abbiamo ricevuto molte offerte per la ristampa in cd dei vecchi demo, ma l'idea era quella di re-incidere i pezzi con la nuova formazione. Ora che è tutto sfumato credo che li faremo ristampare. Prima di finire, so benissimo che è un sogno di un fan di lunga data, ma pensi che nel tuo futuro ci sia ancora spazio per la parentesi Epitaph, o ritieni che quello sia un capitolo chiuso. Bella domanda! Non sò cosa succederà nel futuro, ma una cosa è certa. Non rinnegherò mai gli Epitaph, è stata la cosa più bella che ho creato, quindi mai dire mai. Comunque questo nuovo progetto rimane con la stessa line up e la stessa anima nera, quindi magari cambierà solo il nome...... Ok Mauro, siamo alla fine, ti lascio campo libero, concludi l’intervista nel modo che più ritieni opportuno…. Caro Beppe, ti ringrazio per avermi chiesto di raccontare la storia di una umile band veronese. Band che ha sempre lavorato duramente con il cuore. Ringrazio tutti quelli che, nel corso degli anni, ci hanno supportato e regalato emozioni e sono tanti credimi. Grazie all'amico Giampy per avermi sopportato per 18 anni (forse ci siamo sopportati a vicenda) e spero che continui a farlo. Nella speranza di ritornare ON THE ROAD al più presto, FROM MY BLACK SOUL A BIG HUG.........ora torno nella mia catacomba “ha ha ha” Intervista e speciale a cura di Beppe Diana
DARK KING- SON OF STEEL
Domanda: ma giunti oramai da qualche anno alla soglia del nuovo millennio che avanza, si può ancora suonare ed essere definiti come una band di metal classico influenzati dall'epic metal dei primi anni ottanta? Risposta: certo che si, diamine, al costo di dover passare per forza come dei malinconici nostalgici o degli integerrimi tradizionalisti, se certa musica ti scorre nelle vene e pompa a più non posso, è difficile sottrarsi al richiamo di certe muse ispiratrici, e i Darking, formazione che giunge a noi da Piombino, sono riusciti veramente a dimostrare di essere in grado di poter rinverdire certe sonorità dannatamente old style, parola di Agostino Carpo. Ciao Agostino, qual è la situazione odierna in casa Darking? Le ultime notizie che ci arrivano sono abbastanza confortanti, buone recensioni per il vostro primo CD e, recentemente, la vostra partecipazione al tributo dei maestri Omen. Il primo CD ci ha regalato diverse soddisfazioni: molte recensioni (direi tutte!) hanno parlato di noi in termini assolutamente lusinghieri! Francamente non mi aspettavo tutto questo interesse e questa considerazione, ero già molto soddisfatto di avere un gruppo di amici con cui condividere la mia passione per la musica Heavy e di aver prodotto insieme a loro alcuni buoni pezzi... Poi è arrivata la registrazione del “demo” e la trasformazione di queste registrazioni in un CD grazie all'intervento di Giuliano Mazzardi che ci ha fatto uscire sotto la sua etichetta, la “MY Graveyard Productions”... poi le recensioni, alcune serate live (anche di spalla a Etrusgrave, Dark Quarterer e Domine), il tributo agli Omen e ancora in sala prove a suonare e comporre... la situazione in casa DARKING è quindi al momento nettamente positiva direi! Proprio la partecipazione al tributo ci ha consentito di promuovere ancora meglio il nostro nome avvicinandolo a quelli di altri gruppi emergenti (o già noti) di qualità... probabilmente la situazione potrebbe essere migliore semplicemente suonando dal vivo con più continuità... cosa, come sappiamo, non semplice. Ma ci stiamo lavorando... A parte la cover degli Omen, avete composto del materiale nuovo in vista di un ipotetico secondo full lenght album? Puoi darci delle piccole anticipazioni? Al momento abbiamo sei nuovi pezzi che a rotazione proponiamo anche live insieme agli estratti dal CD; stiamo lavorando su altro materiale inedito per arrivare ad avere il numero e, soprattutto, la qualità di pezzi necessaria a produrre un nuovo disco. Vorremmo dare quanto prima un seguito a "Sons of Steel" e il nuovo materiale ci sembra francamente buono: se tutto andrà bene contiamo di iniziare a registrare entro l'anno e, visto che i brani sono praticamente tutti oltre i 6 minuti, pensiamo ad un lavoro comprendente 7-8 brani e probabilmente una
cover: pensavamo a una piccola sorpresa per chi segue i DARKING e, soprattutto, per chi si ricorda di quando militavo nei Domine!
Purple, i Rainbow, i Warlord e ovviamente i primi Domine... ma ascolto veramente di tutto in campo Metal: dai Testament ai primi Metallica passando per i grandiosi Riot e i magnifici Savatage per poi magari tornare ai Led Zeppelin, agli Uriah heep, ai Il vostro debutto “Sons of steel” è uscito già Van Halen o a Hendrix... da più di un anno, quindi mi sembra Il resto del gruppo è invece assai variegato negli doveroso chiederti se ti va di trarre assieme ascolti: si passa da Leo (il batterista) che è a noi delle conclusioni, siete pienamente preparatissimo e ascolta veramente di tutto pur soddisfatti del vostro primo vagito musicale? avendo una una predilezione per la psichedelia Per essere un debutto assoluto, mi sembra di anni '70 e il doom contemporaneo più brutale, per capire che avete ottenuto degli ottimi arrivare a Matteo (il bassista) che ascolta gruppi riscontri, è veramente così? Trash dai nomi per me spesso incomprensibili e illeggibili, fino a Mirko (il cantante) che ha una "Sons of Steel" è uscito nel marzo 2010 ed vera venerazione per gli Iron Maiden... e come immediatamente ha ricevuto ottime recensioni sia dargli torto! dalla stampa specializzata che dalle testate Metal sulla rete: e francamente siamo rimasti molto Toglimi una curiosità, ma le otto sorpresi! Praticamente eravamo (e per certi versi composizioni che fanno parte dell’album, siamo ancora) degli emeriti sconosciuti: ad sono tutte nuove, o qualcuno di questa è più eccezione del fatto che per 10 anni (dal 1983 al datata? Puoi parlarci di come sono nati brani 1993 circa) io ho suonato con i Domine (nella loro come “Promise of Evil”, “Magic Man” o della fase piombinese), nessuno sapeva nulla di noi... e stessa title track che sembra quasi un vostro di fatto abbiamo pubblicato un CD senza aver spontaneo omaggio ai DIO dell’epoca d’oro? fatto circolare demotape, con pochissime uscite live e senza che il nostro nome fosse conosciuto I pezzi inseriti in "Sons of Steel" nascono se non da pochissimi addetti ai lavori!... spontaneamente negli anni di concepimento degli Questo immagino deve aver spiazzato il pubblico stessi DARKING come li conosciamo adesso, metallico che probabilmente non aveva (e non ha ovvero dal 2005 in poi quando insieme a Leo ancora) nell'orecchio il nome DARKING! C'è decidiamo di mettere insieme una band per ancora molto (moltissimo!) lavoro da fare quindi divertirci a fare cover... la cosa poi ci ha preso un per la promozione della nostra musica, po la mano e tra un cambio di bassista e un altro, specialmente sul fronte live: contiamo molto sulla l'incontro con l'ottimo cantante Mirko, l'arrivo di qualità del nuovo materiale e sulla prossima uscita Matteo (e quindi lo stabilizzarsi della attuale discografica per avere più visibilità mediatica formazione), siamo riusciti a sviluppare nel tempo possibile e per suonare finalmente di fronte ad un una serie di riff e di melodie che sono diventati i pubblico importante, magari in qualche festival nostri primi brani e la nostra cifra stilistica (che è Metal... e penso che questo farà anche "riscoprire" comunque sempre in evoluzione)... (a chi non l'ha ancora sentito) il nostro primo CD! "Promise of Evil" risponde al nostro lato più veloce ed energico, mentre "Magic Man", che è l'ultimo Album il vostro che cerca di recuperare pezzo scritto quando avevamo appena saputo che appieno alcune radici musicali ben salde il "demo" (che non ha mai circolato) sarebbe all’interno di un genere musicale che odora diventato un CD, raccoglie la parte più "doom" di ambientazioni classiche ad ogni della nostra ispirazione; "Son of Steel" invece è passaggio, dico bene? un pezzo dal sapore classicamente Heavy Rock con la ritmica cadenzata, un bel chorus e una Non è un segreto che io sia un estimatore del ispirata parte arpeggiata... un pezzo concepito Power Metal anni '8o e soprattutto dell'Epic Metal molto velocemente e ispirato alla vicenda di un anche se non disdegno l'Heavy più spinto e amo i amico che ha deciso di terminare classici dell'Hard Rock: i miei riferimenti sono ben drammaticamente la sua sfortunata avventura saldi negli anni '70 e negli '80 in cui sono terrena... è una canzone alla quale sono molto cresciuto! quindi sono e rimangono i Black legato che non manca mai dal vivo... anzi spesso Sabbath (in ogni loro manifestazione), i Deep finisce il set.
A proposito, com’è stato ritornare in uno studio di registrazione dopo tutti questi anni? Quali sono state le tue emozioni di questa “seconda volta”? Per "prima volta" credo tu intenda Firenze 1989 ai Much More Studios con i Domine per le registrazioni di "Champion Eternal", un demo che ancora oggi sento citare ad esempio come se si trattasse della registrazione di un vero e proprio disco: fammelo dire! come una pietra miliare nella discografia dell'Epic Metal italiano!.. bei ricordi... bei tempi... ma tanto tempo fa... Per la "seconda" ho aspettato il 2009, "solo" 20 anni dopo!... ed ovviamente è stato molto diverso proprio per la diversa maturità conquistata in tutti questi anni... anche se, proprio perchè lo scopo non era inizialmente quello di produrre un CD, c'è stata molta serenità e nessuna forzatura: ho registrato tranquillamente cercando di divertirmi... In realtà credo che sarà più dura la prossima volta (se mai ci sarà!) perché sento la grossa responsabilità di non deludere chi crede in noi e ho la precisa determinazione di andare ben oltre quanto già fatto: sarà necessario produrre del materiale di grande qualità tecnica e di forte ispirazione per dare un degno seguito a "Sons of Steel"... proprio per questo sto lavorando anche su alcuni dettagli legati al suono che precedentemente avevo un po trascurato concentrandomi invece solo sulla tecnica
sottoscritto il tuo nome è legato in maniera indissolubile con quello della band dei fratelli Paoli, che cosa ricordi degli anni passati all’interno della line up di quella formazione?
Proprio di recente, in occasione di interviste o di chiacchierate tra amici, stavo riconsiderando gli avvenimenti che mi avevano legato a Enrico e Riccardo (i fratelli Paoli) e più in generale alla fondazione e permanenza nei Domine per 10 anni insieme a Stefano Mazzella (voce) e Carlo Funaioli (batteria) in quel di Piombino... quello che penso della mia permanenza nei Domine si può ben descrivere con un esempio: nella mia collezione di cassette d'epoca c'è la registrazione di un concerto che facemmo a Pisa il 15.11.1991 con i mitici Tossic del compianto Satana... fu una bellissima serata e, purtroppo, uno degli ultimi concerti insieme: poco dopo io dovetti laurearmi e partire per il militare e, sostanzialmente, la mia avventura musicale sembrò finire nell'iniziare l'attività professionale di Architetto mentre, nello stesso periodo, i fratelli Paoli si stabilivano in via definitiva a Firenze. Fortunatamente la registrazione testimonia i pezzi che suonammo in quella occasione e te ne cito qualcuno: "Blood Brothers Fight", "Ship of the Lost Souls", "Dark Emperor", la suite di "Eternal Champion", "Stormbringer" ecc ecc... tutti pezzi che erano sui nostri ultimi due demotape e che sarebbero finiti sui primi CD dei Domine cantati dalla ineguagliabile voce dell'allora già famoso Sabotage, Morby... insomma i Domine, a mio giudizio, erano già allora un gruppo che avrebbe meritato la possibilità di realizzare un LP ma, per varie ragioni (soprattutto per la posizione geografica, a mio parere), non poterono arrivare a tale risultato quando altre formazioni, sicuramente meno valide soprattutto dal punto di vista compositivo (ma più attive in sede live, con più contatti e meglio piazzate geograficamente) produssero quelli che ora sono considerati i capostipiti del Metal italiano... Fortunatamente il tempo è galantuomo e negli anni ha esecutiva prima e sulla composizione poi... perfino reso giustizia all'enorme lavoro di Enrico, Riccardo nell'arrangiamento dei nuovi brani stiamo e dei loro attuali compagni facendo diventare il diventando dei perfezionisti... insomma la nome Domine famoso e acclamato in campo maturazione non finisce mai! nazionale ed internazionale, e ha regalato a me, ancora una volta, la possibilità di suonare Per una band come la vostra legata a a ottimi livelli insieme ad amici e musicisti tradizioni e a certi dettami che si perdono straordinari con la soddisfazione di pubblicare il nella notte dei tempi, quant’è stato difficile primo CD! entrare in contatto con diavolerie moderne Per il resto: la vita ci ha allontanato ma è sempre come Pro-tools, Nuendo e Q-base? un grande piacere per me ritrovarci; e lo è stato ancora di più in occasione del concerto che ha Di cosa stiamo parlando scusa? Che lingua è? visto i DARKING aprire proprio per i Domine a Credimi ma non ho la più pallida idea di Prato quando mi è stato anche regalato il grande cosa sia 'sta roba e soprattutto di come si utilizzi! onore di salire sul palco insieme alla nuova In realtà io mi limito ad infilare il jack formazione per suonare "Stormbringer" a due nell'amplificatore e a suonare (meglio possibile)... chitarre così come era nata... una grande durante le registrazioni il tecnico al mixer mi dice emozione... "vai" oppure "la rifacciamo" (quando non sono io a dirlo!) e si va avanti così fino alla fine del pezzo Non si può non ammettere che Piombino nel con il minor numero di sovra-incisioni possibili per suo piccolo, sia la città con la più alta densità avere di band legate all’epic metal d’Italia, come te sempre una certa rispondenza con i pezzi fatti dal lo spieghi? vivo (visto che il nostro gruppo ha un solo Anche perché, se l’Inghilterra è stata la chitarrista e troppe sovraincisioni snaturerebbero i nazione che ha dato i natali alla nostra pezzi!)... francamente il mio approccio alla amata musa ispiratrice, la Toscana nel suo tecnologia è molto low... piccolo, ha sempre visto il proliferare di Per lavoro utilizzo continuamente il PC, ma la ottime formazioni dedite al buon vecchio musica esce solo da chitarra e amplificatore... heavy metal…. persino il mio utilizzo di effetti è assolutamente moderato: un suono pulito e un suono distorto... Su questa cosa ci ho spesso riflettuto e mi pare ed è già molto: solo di recente ho aggiunto uno che le similitudini tra Piombino e Birmingham (e wha-wha per differenziare un po alcune parti faccio un nome a caso!) siano addirittura soliste... imbarazzanti! Il clima operaio con le sue lotte sindacali, la cittàCome dicevamo poc’anzi, per i vecchi fabbrica e i suoi fumi, i quartieri dormitorio, un conoscitori della scena musicale come il certo senso di ribellione dei giovani verso un
destino preordinato. Aggiungiamo nel nostro caso anche un pizzico di quella creatività tutta Toscana (per cui la nostra regione è famosa nel mondo) e del carattere ribelle e alternativo tipicamente Livornese; da Mascagni alla Strana Officina innegabilmente la musica non si è mai fermata nelle nostre zone, nonostante niente e nessuno aiuti questo fenomeno sociale importantissimo e fondamentale come fonte di aggregazione giovanile nel territorio. Sta di fatto che Fulberto Serena e i Dark Quarterer (musicisti ben radicati negli anni '70) composero 2 dischi fondamentali per l'epic italiano alla fine degli anni '80 e noi Domine, più giovani di qualche anno, che con loro abbiamo diviso anche la sala prove, siamo partiti dalle cover dei Maiden e dei Saxon per giungere a pezzi originali dal forte carattere power epic... oggi ci sono decine di gruppi che suonano musica Rock e ci sono tantissimi giovani molto bravi! E ci sono ancora i Dark Quarterer più attivi che mai, gli Etrusgrave di Fulberto Serena che hanno appena pubblicato il secondo CD e, ultimi nati, i DARKING... Da buon conoscitore della scena Metal, come stai vivendo questo rifluire di nuove e vecchie pellacce che sono tornati a varcare i cancelli dell’oblio in cerca di una nuova occasione? Gli anni '80, quando tutto ebbe inizio, sono stati anni duri e spietati: il terrorismo, il mostro di Firenze, l'AIDS, inciuci politici a non finire, guerre e crisi varie... non tutti hanno avuto la possibilità di esprimersi e spesso chi c'è riuscito non aveva le qualità e il valore per farlo e soprattutto per durare... oggi è più facile, attraverso la rete, avere quei famosi 5 minuti di notorietà che spetterebbero a tutti... La qualità è sicuramente più diluita ma ci sono molte più possibilità per conoscere e valutare di persona i valori in campo. Una occasione è giusto che ce l'abbiano tutti... poi però occorre la qualità e il lavoro: di artisti veri ce ne sono pochi... e sicuramente non vanno a "X -factor" o a "Amici"! Siamo quasi alla conclusione, puoi svelarci quali sono le principali mosse della band da qui a qualche mese? Semplicemente suonare! cioè quello che facciamo con continuità da qualche anno: fare le prove, comporre pezzi nuovi, prepararci per qualche live e per le registrazioni che, come ho detto (crisi economica permettendo!) vorremmo effettuare entro l'anno... nel frattempo stiamo allacciando un buon numero di contatti grazie a internet e ai social network... Tanti amici ci manifestano apprezzamenti, nuovi amici ci conoscono e sta nascendo qualche contatto interessante che speriamo porti ad intensificare l'attività live... quindi auguro ai DARKING un 2013 con l'uscita del nuovo CD e qualche buona uscita live in giro per l'Italia! Ok Agostino, ti lascio la parola per i saluti finali…. I saluti sono per tutti i lettori di questa intervista: grazie per il tempo che avete dedicato a me e ai DARKING... Vorrei poi rivolgere un sincero ringraziamento a tutti coloro che continuano a significarci i loro entusiastici apprezzamenti alla nostra musica ascoltata su CD oppure fruita attraverso i filmati presenti su You Tube: spero di vedervi tutti ai nostri concerti!... Poi, se permetti, vorrei esprimere profonda riconoscenza a chi, come te Beppe, passa il suo tempo libero ascoltando musica Metal, recensendo CD underground e facendo interviste a gruppi come il nostro. Siete fantastici: fate con grande passione a un livello professionale un lavoro fondamentale per la cultura musicale del nostro settore! Grazie! Intervista a cura di Beppe Diana
In tutti questi anni ho avuto l'opportunità di ritrovare ed intervistare numerose band underground perse nell'oblio della storia dell'heavy metal, formazioni soprattutto italiane, ma questa band del Texas degli anni '80, occupa un posto speciale nel mio cuore. Sì ragazzi, quelli di voi che posseggono il primo album della band, conoscono l'inizio della scena metal americana, che possedeva un'energia vitale, e quel senso di ricercatezza che animava i cuori di molti cultori e tape trading dell'epoca. Questa intervista è stata realizzata grazie alla buona verve di uno dei membri storici della band, il chitarrista Kevin Cox, un buon musicista e un grande uomo. Magari è un sogno che non si realizzerà mai, ma se conoscete qualcuno che possa farli suonare qui da noi in Europa, è pregato di mettersi in contatto con la band, la quale vorrebbe ritornare a suonare e riconquistare l'affetto dei suoi sostenitori come avevano fatto nei primi anni del 1980 ..... Ciao Kevin, e benvenuto sulle nostre pagine, so che non è facile per te, ma puoi raccontarci qualcosa sugli inizio degli Xcel? Ciao Beppe! E 'un piacere parlare con te. Per quanto riguarda l'inizio dell'avventura Xcel, ricordo che la band nacque da una costola di una precedente formazione chiamata 'Wizzard'. Pete e Barry erano già nei Wizzard da tempo, anche se Barry li aveva lasciati per unirsi ad un'altra formazione sicuramente più promettente. Dopo il suo abbandono, gli altri ragazzi mi chiesero di unirmi a loro, e così feci. Per farla breve, Barry volle ritornare fra i ranghi della band dopo aver visto verso che direzioni musicali la band stava dirigendosi, ma al ritorno di quest'ultimo, prima il batterista, e poi il vocalist decisero di lasciarci per motivi personali. Con tre membri nuovi su cinque, era inutile continuare con il vecchio moniker, per cui, optammo per Xcel, così Peter, che conosceva Kevin Luke, lo invitò a provare con noi, e lo stesso Kevin Luke portò con se un suo vecchio amico, ovvero Dag. Eravamo veramente entusiasti di entrambi, con loro cominciammo a suonare e a provare i nostri pezzi, tenedo la formazione segreta fino a quando non decidemmo di uscire veramente allo scoperto.
piacere a qualcuno, noi per primi. Di sicuro posso dirti che su quelle sessioni, non c'era ancora Dag, anche perchè quelle prove furono effettuate con l'ausilio del vecchio drummer dei Wizzard. Il video live su YouTube, è l'unica registrazione conosciuta con Dag a suonare la batteria, l'unica che io sappia naturalmente.
Puoi raccontarci all'epoca quali erano le vostre influenze principali? Beh per quel che mi riguarda sicuramente i primi Queensryche, Iron Maiden, Dio, Judas Priest. Tuttavia, all'intero del materiale scritto, abbiamo cercato intenzionalmente di non sembrare troppo vicino a nessuno, e penso che in parte ci siamo pure riusciti. Barry era un molto concentrato, il suo songwriting era veramente unico, vorrei avere la metà delle sue idee o dei riff che ha partorito all'epoca, se funzionavano, li tenevamo, se non ci piacevano, li scartavamo.
Era la prima grande occasione per ogni ragazzo della band, o qualcuno di loro aveva già suonato in alte formazioni? So che gli altri ragazzi erano coinvolti in altri progetti prima di formare gli Xcel, ma niente di veramente serio da quel che ricordo. Prima dei già citati Wizzard suonavo in una band anche se il nostro unico pensiero era quello di fare festa e fare casino più che lasciarci andare in qualcosa di relativamente serio ed importante, tanto più produrre musica originale. Quindi posso ritenere gli Xcel come la prima vera prima band seria nella quale tutti condividevano gli stessi obiettivi e la stessa etica del lavoro. Eravamo come fratelli.
definitivo ed avessero il giusto tiro, in modo da rimanere poco tempo in studio, e così abbiamo fatto. Purtroppo gli ingegneri dello studio non sapevano cosa fare con noi, ancor di più non sapevano come comportarsi . Di solito registravano bande musicali dei paese, e non avevano proprio idea di cosa fare con una band heavy metal come la nostra. La qualità del suono dell'album è terribile e non riflette le nostre peculiarità attitudinali, ma era tutto quello che potevamo permetterci, e non sapevano come “tradurre” ciò che eravamo su nastro. Penso che abbiamo registrato il tutto in una settimana o due, con sessioni stile maratona che, a volte, duravano fino a tarda notte. Pensa, prima mi trovavo in una stanza con il mio Marshall che eruttava suoni brutali e terribili, dopo di che mi spostavo nella sala del mixer per sentire quello che avevo appena suonato. E' stato tutto molto frustrante, giuro.
Avete saputo che, qualche tempo fa, il vostro disco è stato ristampato in via non del tutto ufficiale da un'etichetta greca? Cosa ne pensi? Ok, da sempre il nome del gruppo è correlato con il capolavoro "Deliver this dream", ci può raccontare alcuni dettagli sulla registrazione, il tempo che avete trascorso in studio di registrazione? Avevate avuto a disposizione un budget decente?
Oh sì, abbiamo saputo di questo proposito, infatti ne abbiamo comprato uno per curiosità, perché volevamo vedere come suonava. Pensa che in questo master c'è un suono di tastiera che l'originale non ha, qualcuno ha pensato bene di ottimizzarlo!! Ci sono state delle demo pubblicate prima Non sono sicuro che l'etichetta sia greca come Oltre allo split iniziale della band, questo è della registrazione del disco d'esordio? Lo dici, penso invece che la label sia proprio italiana, probabilmente l'argomento più frustrante da chiedo, perché ho ascoltato la versione live perchè il cd che mi è stato spedito proveniva trattare, per quel che concerne la nostra storia. di "Out to maim" suonata dal vivo a proprio dal tuo paese, almeno, lo sono quelli dai Avevamo un budget molto limitato, ed abbiamo Beaumont, Texas nel 1986 ... potuto completare le registrazioni facendo leva sui quali abbiamo comprato una copia. nostri risparmi, anche se non ne avevamo molti a Il suono della tastiera non mi piace affatto, non lo Non c'è mai stato una demo ufficiale per quella lo avremmo mai utilizzato, e questo è solo uno di dire la verità. song. quei motivi che mi fanno arrabbiare, anche perchè Quindi, al fine di facilitare il processo di Ricordo che siamo andati nello studio di casa di un registrazione, e spendere il nostro tempo in studio qualcuno stà cercando di lucrare sul nostro duro nostro amico, ed abbiamo registrato a nostre in modo oculato, abbiamo provato senza sosta per lavoro e sui soldi che noi abbiamo speso di tasca spese il brano, solo per sentire come suonava e nostra. mesi prima di entrare a registrare. stabilire se eravamo veramente in grado di poter Volevamo che quelle canzoni suonassero in modo Il lato positivo invece è che, proprio grazie a
quella pubblicazione amatoriale, stiamo ricevendo il consenso di molti nuovi fans da tutto il mondo, e questo ci ha spinto a rimettere mano a quel master e a remixarlo e rimasterizzarlo, in modo da riportare in vita il master originale e far ascoltare la versione primordiale dell'intero disco proprio come l'avevamo prevista noi. Quindi, se qualcuno vuole la copia del disco remixato e rimasterizzato, dovrete rimanere sintonizzati. In caso contrario, la copia che avete acquistato da uno di questi rip off, è solo spazzatura. Ma hey, è il vostro denaro che state sprecando!!!
live, dopo che abbiamo finito di suonare in quel concerto. Eravamo veramente forti, ed abbiamo suonato divinamente qualla sera!! La musica di "Deliver this dream" è un classic metal con un tocco progressivo, intriso di partiture melodiche con ottime parti strumentali, né thrash o hair metal, i due tipi di musica che, alla fine degli anni ottanta, regnavano all'interno delle classifiche americane, pensi che sia stato questo il motivo per cui il disco finì presto nel dimenticatoio?
Toglimi una curiosità, chi è il proprietario del No. Non credo che sia questa la ragione che non master? ci ha permesso la definitiva consacrazione. Il tempo ci ha insegnato che è fatto di corsi e di Ho il master fisico del nastro originale a casa mia, ricorsi, e la scena grunge con i vari Nirvana, Pearl gli Xcel detengono tutti i diritti sull'originale, Jam, ecc, stava iniziando a decollare. credimi, abbiamo trasferito tutto in digitale, ed E come spesso succede, anche negli USA alle ognuno di noi ha un master digitale originale, ma prese con una nuova moda, in molti presero a sono tutti sotto chiave, per ovvie ragioni. snobbare l'hard rock ed il metal. Inoltre, quando il mercato azionario crollò qui Avete mai ricevuto delle proposte serie da negli Stati Uniti nel 1988, tutti quelli che in qualche label interessata a ristampare qualche modo avevano investito nella band, ci ufficialmente il disco? lasciarono veramente con il culo per terra, preferendo investire i propri soldi altrove. Non Abbiamo avuto alcuni contatti, ma in questo c'era proprio nessun interesse. momento la nostra attenzione è rivolta solo al re- Abbiamo avuto un paio di occasioni mix e re-master del disco, e questa volta supplementari, ma il manager che avevamo vogliamo controllare l'intero processo. Che cosa all'epoca, ci ha fregati, e non ha usato gli succederà dopo? Non lo posso sapere ancora, investimenti che sono stati offerti specificamente vedremo. Continua a controllare la nostra pagina per Xcel. di Facebook.... Voleva usarli per altre band vicine al pop, ma non ci è riuscito, anche perchè cui gli investitori si Ma all'epoca, per una band come la vostra, erano rifiutati di dargli i soldi. provenire dal Texas era un vantaggio? E se Abbiamo scoperto tutto questo circa un anno più non è troppo, avete avuto mai la possibilità tardi dell'accaduto, dopo lo scioglimento del di suonare con band come First Strike, Militia gruppo. e Watchtower? Su metal-archives c'è riportato che nel 1987 Direi che la nostra posizione è stato più uno avevate registrato un singolo per il brano svantaggio per noi, anche perchè, il nostro tipico “Last Ride Of Ichabod Crane”, avevate timbro musicale, nella parte sud-est del Texas, intenzione di stampare un secondo disco? non poteva godere di un'esposizione mediatica come quella che invece c'era in altre regioni degli Non mi ricordo in particolare quando abbiamo Stati Uniti ed in Europa in particolar modo, ci rilasciato il singolo, ma sono abbastanza sicuro sentivamo isolati dal resto del mondo. che era prima del 1987. Tuttavia, abbiamo Quando abbiamo firmato con la Accent Records sicuramente pianificato di rilasciare un secondo per pubblicare il nostro singolo, abbiamo pensato album. Avevamo abbastanza canzoni per che, anche per noi, sarebbe arrivato il momento pubblicare anche due album, se non ricordo male. di decollare e farci conoscere anche al di fuori del A mio parere, la musica che abbiamo composto Texas. per il secondo album, era più pesante e anche Ma come al solito non se ne fece nulla, era solo migliore di quella che si trova fra le trame di un'altra 'promessa' di quelle persone che ti “Deliver this dream”. promettono il mondo e non mantengono mai!! All'epoca provavamo incessantemente stavamo Le band che hai citato tu, le ho sentite nominare cercando di ottenere un nuovo contratto con negli ultimi anni, non ero a conoscenza della loro un'etichetta diversa dalla prima. esistenza all'epoca, sono sicuro che ci sarebbe In più, questa volta, tutta la band era stata piaciuto suonare con loro, avremmo dato qualsiasi coinvolta nel processo di composizione. Piter cosa all'epoca per suonare dal vivo, ma ci siamo aveva composto un brano intitolato "Paris 1940" dovuti accontentare di qualche sporadica veramente eccezionale. Barry, naturalmente, apparizione live e niente più. aveva scritto la parte musicale, ed aveva composto assieme a me il brano "The Queen Has Avevate relazioni di amicizia con band come Fallen" una delle mie canzoni di tutti i tempi del CRIMSON GLORY, VICIOUS RUMORS, METAL repertorio Xcel. CHURCH? Abbiamo registrato anche un singolo da dare al nostro promoter che ci permettesse di essere Ha, ha. No, non conosco nessuno di quei gruppi ascoltati da alcune label e tentare anche qualche personalmente. Ho ascoltato i Crimson Glory e i Metal Church però. Credo di avere un paio di loro album. Quindi non posso dirti nulla al di fuori di quello che probabilmente già sai. Quali sono i tuoi ricordi vostri dei vostri show più fortunati dei gloriosi anni '80? Per quanto riguarda i nostri lve show, quello del 3 gen 1986 è stato sicuramente il più migliore e memorabile, abbiamo affittato il Civic Center e fatto la promozione tutto da soli. Arrivati dietro le tende prima del concerto, ci siamo accorti che c'erano quasi 200 paganti che aspettavano il nostro debutto ufficiale, molte di più di quelle che ci aspettavamo, pensa che abbiamo dovuto stampare dei biglietti a mano per permettere alle persone che erano fuori di poter entrare ed assistere al nostro concerto, quei biglietti non finivano mai!! Un altro spettacolo che ricordo con affetto fu la data fatta ad Houston, in Texas. Abbiamo finito per firmare con una società che gestiva i nostri
passaggio in radio. Di passaggi in radio, ne abbiamo ottenuti sia sulla costa occidentale, che nella parte nord-est degli Stati Uniti. Ma non nella nostra città natale, credo che fossimo troppo pesanti per essere ascoltati in radio a quei tempi, oppure c'era qualche politica in gioco di cui noi non conoscevamo l'esisrtenza. Non lo sapremo mai, e non riuscirò mai a capirlo. A livello musicale, che cosa hai combinato dopo lo split della band? Dopo che gli Xcel si separano, ero abbastanza depresso. So che tutti lo erano. E' stato come passare attraverso un divorzio che nessuno voleva. Mi mancavano le prove, gli spettacoli, o il solo essere in giro con i ragazzi della band, è stato davvero difficile. Ma suonare in una band, non paga le bollette, così mi sono lasciato tutto dietro, per andare al college e ricominciare da capo. La cosa divertente è che, mentre ero al college, ho avuto a che fare con gente che conosceva gli Xcel e la loro musica. Mi sono imbattuto in persone che avevano il nostro album, e questo mi bruciava ancora di più. Ma è stato bello sentirsi dire che eravamo una buona realtà musicale. Questo mi ha fatto capire che se gli Xcel avessero avuto il giusto sostegno, avrebbero potuto fare grandi cose. So che Barry, Dag, e Kevin Luke hanno fatto un po 'di cose con altre band in seguito. Li ho persi di vista per un bel po di tempo. Perchè sai, andare a vedere dei live show di altre band è un sentimento misto per me. Una volta ho detto a mia moglie che guardando la folla che assiste ad un concerto, avrei potuto indicargli chi fra loro era un musicista. Sono quelli che studiano ciò che viene fatto sul palco. Sembra che non siano interessati all'evento o a quello che sta succedendo sul palco, ma lo sono, di sicuro. Pensa che quando siamo andati a vedere i Primal Fear una volta, mia moglie si rivolse a me e mi disse: "Non ti stai divertendo?". Ho detto "Sì, perché?", e lei "sembra che non ti stai godendo il concerto." Mi sono messo a ridere e le ho detto: " me lo sto godendo appieno invece, è che sto andando fuori di testa. Stai scherzando? ". Ho solamente avuto un momento difficile a concentrarmi su dei musicisti che suonano in maniera perfetta. È incedibile vedere da vicino in che maniera canta Ralf Scheepers, e poi quel Alex Beyrodt, accidenti.... Ripensando al trascorso della band, pensi di avere qualche rimpianto? Sai, onestamente non ho alcun rimpianto, diversi di noi forse erano troppo fiduciosi. Penso agli Xcel come ad un animale che è stato tenuto in gabbia e che non ha avuto il piacere di godersi la sua libertà. Non posso parlare per il resto della band, ma personalmente rifarei nuovamente tutto da capo. Mi piacerebbe vedere gli Xcel mettere fuori del nuovo materiale con un suono all'altezza delle aspettative!!! Sono sicuro che se vi è piaciuto “Deliver This
Dream”, amerete la roba nuova, se mai ce ne sarà data la possibilità. In termini di dare del nostro meglio? Sì, mi sento che lo abbiamo fatto. Le cose non hanno funzionato allora. Ma mi piace pensare che il meglio deve ancora venire!
DRAKKAR – REVENGE IS DONE
Hey Kevin ma che cosa significa oggi la parola heavy metal per te? Wow, bella domanda. Io ascolto un po di tutto, ma nota bene, musica suonata da veri musicisti Posso apprezzare una buona canzone, e il talento per qualsiasi cosa, tranne il nonsense della 'musica' rap. Non sopporto assolutamente quella roba. Non riesco a trovare la qualità musicale. Per me la musica è il suono di una chitarra, della batteria e di una voce, musica fatta con veri musicisti e non qualche campionamento o roba programmata. Ho amato quel tipo di musica da quando mi sono avvicinato al mio primo album di hard rock, Kiss Alive II. Mi sedevo nella mia stanza prima di iniziare a suonare la chitarra, bastava guardare la copertina di quell'album, che lo ascoltavo più e più volte. Sono stato attratto nel vortice, e non mi sono mai tirato indietro.. Non so darti uno specifico significato su ciò che l'heavy metal significhi per me, mi spiace. Ma posso dirti che la musica metal mi eccita e mi emoziona quando la sento. Si tratta di pura potenza che mi vibra denro. Quindi arrivare a suonare in realtà è un 'farmaco' in se stesso. Quali sono le tue band preferite in questo momento? Se non lo hai ancora capito, la mia band preferita in assoluto in questo momento sono i Primal Fear. Li ho trovati per caso, un giorno mentre ero alla ricerca di diversi tipi di musica. Li ho sentiti e mi sono detto "Questo è tutto! .... Questo è il suono!" La voce di Ralf Scheepers, le chitarre di Matt Sinner, che formano la spina dorsale di ogni brano, e la batteria di Randy Black. Mi hanno letteralmente stato spazzato via. Questa è la direzione musicale che avrei amato per gli Xcel, anche se conosco un sacco di persone ci hanno paragonato più volte ai Queensryche nel corso degli anni, ma non è la mia opinione personale. Ascolto anche Annihilator, Brainstorm, Disturbed, Accept, Iron Maiden, King’s X, etc. Anche se non lo definirei pesanti, non esiste un musicista sul pianeta che non ama ascoltare Rush. “Moving Pictures” è ancora uno dei miei album preferiti di sempre.
I Drakkar sono ancora con noi, tornati dal limbo mediatico in cui sembravano gravitare da diverso tempo, per ribadire lo status di grandeur a cui ci avevano abituato in un recente passato, dopo una pausa riflessiva, che è servita ai nostri per ricaricarsi in vista di una nuova avventura che, dati alla mano, potrebbe catapultare la band nell'olimpo dei nomi che contano, grazie ad un suono che recupera le proprie radici musicali ed artistiche, oggi ancorate, ancor più che in passato, a stilemi classic metal di tipica estrazione ottantiana. Lascio dunque con piacere la parola al nostro interlocutore, il chitarrista/compositore factotum Dario Beretta, che ci aiuterà a capire quello che si nasconde dietro ad una delle release più attese degli ultimi mesi….. Ciao Dario e grazie del tempo che ci stai volendo dedicare, come sta procedendo la promozione di "When Lightning Strikes" in questi giorni di apparente stasi mediatica? Bene, il grosso a livello di stampa e web ovviamente è stato fatto, adesso siamo concentrati sui live. Abbiamo anche stampato delle magliette, visto che dopo qualche tempo lontani dalle scene eravamo a corto di merchandising. Tutto procede bene e tra poco cominceremo a lavorare seriamente sul prossimo disco, abbiamo già parecchio materiale abbozzato, ora si tratterà di dargli la forma migliore.
riprendono in qualche modo le atmosfere epiche e solenni di dischi come “Quest for Glory”, e ne amplificano le coordinate melodiche, soprattutto per quel che concerne alcune armonizzazioni, tu come la vedi?
Sicuramente c'era l'intenzione, da parte nostra, di recuperare certe sonorità epiche che si erano un po' perse in "Razorblade God", senza però rinnegare le innovazioni di quel disco, come i riff più taglienti e l'uso dell'organo hammond per dare più colore al nostro sound. Riguardo il discorso delle armonie, abbiamo lavorato in modo molto spontaneo e naturale, lasciando Dave libero di inventare e sperimentare diverse soluzioni. Alla Ok, il nuovo disco arriva a rompere un fine, abbiamo ottenuto un risultato che ci soddisfa silenzio artistico durato tanto, troppo tempo, molto. I cori di questo album a mio parere sono di nuovo al livello di quelli, già molto buoni, di Ok man, siamo veramente alla fine, vuoi fare quindi è logico che ti chieda, che cos’è successo in casa Drakkar dalla pubblicazione "Gemini", che era il nostro disco in cui le parti un particolare saluto ai lettori italiani? del precedente ep “Classified”? corali erano state sfruttate meglio. Vorrei solo dire che vi sarò eternamente grato per Disco che, da quanto potuto appurare con il sostegno e l'interesse che avete mostrato per gli Beh, sai, solite questioni... impegni nella vita di tutti i giorni, lavoro, famiglia, e via dicendo sono mano, dovrebbe ruotare attorno ad un Xcel, anche oggi. Faccio fatica a capire come il andati a sommarsi alle difficoltà di line-up, in concept in cui, la musica, naturalmente, sogno legato a “Deliver this drem”, continua ad particolare dal punto di vista della batteria. Al funge da ipotetica colonna sonora, dico andare avanti da solo dopo tutti questi anni. tempo, dietro le pelli avevamo Giulio Capone dei bene? E se non è troppo, puoi parlarci del Invidio l'Europa e il vostro amore per l'heavy Bejelit, ma sfortunatamente anche lui a un certo magnifico lavoro d’artwork di cui l’album si metal. Avrei veramente voluto che ci fosse la punto ha mollato il colpo perché non riusciva a fregia? stessa passione qui negli Stati Uniti. conciliare i suoi impegni con noi con quelli con i Niente mi renderebbe più felice di venire in Esattamente, si tratta di un concept che ruota Europa un giorno e incontrare un sacco di persone Bejelit e il suo studio di registrazione, quindi ci siamo trovati di nuovo senza batterista e col attorno a un protagonista che, reincarnandosi, che ancora amano la nostra musica. Lo trovo morale sotto i tacchi. Abbiamo avuto il dubbio se attraversa vari luoghi ed epoche della storia affascinante, e ne sarei estremamente felice. E' una sensazione incredibile sapere che qualcuno fosse ora di chiudere l'esperienza della band, ma umana. In un lontano futuro, scoprirà che la ragione di tutto ciò è l'intervento di una razza apprezza il tuo operato, qualcosa in cui hai messo ci spiaceva buttare via il tanto materiale che avevamo da parte, e che per noi era molto buono, aliena che ne ha fatto una sorta di "registratore tutto te stesso, riversando il cuore e l'anima. perciò abbiamo deciso di non mollare e di arrivare vivente" dell'evoluzione dell'uomo, con lo scopo di Mi piace il modo con cui voi tenete in forte determinare se la nostra vera natura sia troppo considerazione la nostra musica, continuate così, almeno a completare e registrare l'album. Del futuro avremmo deciso in base al risultato violenta e pericolosa per poterci consentire di e sostenete quelle band che ci danno dentro con ottenuto. Avrebbe potuto essere un epitaffio o un continuare a esistere, o se ci sia qualcosa in noi la musica che noi tutti amiamo così tanto. che meriti di essere preservato. Amo l'Italia e spero di venire a visitarla un giorno, nuovo inizio... e per fortuna si è verificata la seconda ipotesi! Ovviamente, è stato quindi se un giorno mi vedrete, siete pregati di fondamentale l'apporto di Mattia Stancioiu, che ci A livello puramente strutturale come sono venire a salutarmi, sul serio! ha fatto sia da fonico che da batterista: senza di nate le composizioni? E’ stato un processo Per tutti voi ragazzi, andate alla pagina ufficiale lui, forse non saremmo qui a riparlare di un nuovo naturale, o avete trovato delle difficoltà degli Xcel su facebook cliccate “mi piace” album dei Drakkar... oggettive a cui fare fronte? Beppe, grazie ancora ed in bocca al lupo per tutto!!! Capisco, a livello prettamente musicale ho Qualche difficoltà c'è stata, ed è nata soprattutto notato che i suoni del nuovo vagito musicale, dal fatto di aver scritto i pezzi in un periodo di Intervista a cura di Beppe Diana
Luca ha messo su una bella famigliola e non canta più in maniera regolare, ma è spesso ospite ai nostri concerti, dove non manca mai di fare qualche duetto con Dave. Del resto, l'ha fatto anche sul disco, nel brano "My Endless Flight". Abbiamo appianato ormai da anni le divergenze che portarono alla sua uscita dal gruppo e posso dirti tranquillamente che Luca fa e farà sempre parte della "Drakkar Family". Io e lui abbiamo anche parlato di fare di nuovo qualcosa insieme in futuro, al di fuori del contesto dei Drakkar. Vedremo se riusciremo a concretizzare, sarebbe senz'altro divertente... Come sta procedendo il tour di supporto al disco? Se non erro avete già avuto la possibilità di esibirvi dal vivo con gruppi come gli Aeternal Seprium e i Bejelit.
tempo piuttosto lungo e con una line-up in cui la figura del batterista, come ti dicevo, non è mai Beh, come ti dicevo Mattia è stato fondamentale stata molto stabile. Detto questo, dopo aver per il nostro ritorno in scena. Se il disco è venuto scritto così tante canzoni, un'idea piuttosto com'è venuto è anche per merito suo. E se il precisa di cosa funziona e cosa no ormai ce risultato non fosse stato così positivo, come ti l'abbiamo, quindi si è trattato più che altro di dicevo prima, sarebbe stato probabilmente un trovare il modo di valorizzare le idee che epitaffio per la band. Invece, già dopo le prime avevamo, dare a ogni brano la giusta dinamica e il sessioni di registrazione, abbiamo capito che con giusto respiro. Matt avevamo la possibilità di fare qualcosa di speciale, sia per le sue indubbie capacità di Tutto frutto di un’unica mente, o anche il batterista, sia per la sua bravura e passione come resto della band ha collaborato nella stesura fonico. Spesso ci siamo affidati ai suoi consigli, dei nuovi brani? anche perché ha la capacità di metterti pienamente a tuo agio e di darti sempre un La storia del concept e i testi sono di mia feedback su quello che stai facendo senza per creazione, ma musicalmente parlando si è trattato questo voler imporre le sue idee al gruppo. Il fatto come sempre di un lavoro di gruppo. Io poi che sia un vecchio amico ovviamente non generalmente scrivo una prima stesura di ogni guasta. Personalmente sono entusiasta della pezzo nelle sue parti principali (riff-strofa-bridge- nostra collaborazione, tant'è che tra un mesetto ritornello), ma poi ci si lavora tutti insieme. In circa tornerò all'Elnor Studio per iniziare la particolare, Corrado è spesso responsabile della produzione del primo album dei Crimson Dawn, il stesura di molte parti strumentali che vanno a mio side-project Epic-Doom. completare la struttura di base da me proposta, e in generale ognuno ha la libertà di arrangiare le Quali sono le aspettative che avete nei sue parti come meglio crede. Anche le linee vocali confronti dell’uscita di questo ennesimo sono di solito frutto di una collaborazione tra me e parto discografico? Pensi che "When Davide: ormai suoniamo insieme da 12 anni, ci Lightning Strikes" possa rappresentare un capiamo perfettamente e sappiamo fidarci l'uno nuovo inizio per voi? delle idee dell'altro. Non a caso i responsi e i primi commenti, sembrano avere dei toni entusiastici, dico Quindi mi pare di capire che i Drakkar del bene? nuovo corso sono diventati una macchina perfetta… Assolutamente sì, l'album ha ottenuto consensi quasi unanimi e, te lo dico sinceramente, non mi La perfezione non è di questo mondo e si può aspettavo dei feedback di questo livello. Pur sempre migliorare, avendo la consapevolezza di ma la nostra aver fatto un ottimo lavoro, intesa è davvero in cui abbiamo creduto e ottima, questo sì. investito tanto a livello di Penso che durante lavoro e impegno, non ci la stesura di aspettavamo di ricevere quest'album non ci recensioni così positive, sia mai capitato di alcune delle quali discutere più di 2 assolutamente minuti su un entusiastiche. C'è arrangiamento... addirittura chi ha scritto che questo ti dà l'album è capace di dare un'idea di quanto nuova linfa al Power Metal siamo ormai in un momento difficile, e affiatati, questa è una cosa che compositivamente ovviamente ci riempie di parlando. orgoglio. Come ho già detto più volte, il futuro della Come molte band dipendeva da questo band della disco... e ora come ora è un vostra area futuro assicurato e geografica, decisamente interessante! anche voi vi siete affidati nelle mani sapienti di Mattia Già, a parte un vostro fan dal Brasile che Stancioiu dell'Elnor Studio, com’è stato auspica un ritorno dietro al microfono da lavorare con un fonico che di metal ne parte di Luca Capellari….a proposito, che fine mastica abbastanza? ha fatto?
Esattamente, abbiamo fatto già un po' di date e altre ne faremo dopo l'estate. Per ora tutto abbastanza positivo, anche se devo dire che è un po' deprimente la situazione generale dei live in Italia... è molto difficile ottenere un minimo non dico di considerazione, ma almeno di rispetto. Gli spazi sono pochi, sempre meno, e le band sempre di più, così spesso si va a scadere nella guerra tra poveri. Sinceramente, se il disco ci sta dando tantissime soddisfazioni, dal punto di vista live in Italia mi sembra che le cose non facciano che peggiorare. Noi comunque tireremo avanti per la nostra strada, come abbiamo sempre fatto. Anni fa mi ricordo di un papà Beretta manager a tempo perso e fan scatenato, è ancora in azione? Assolutamente sì, oggi come oggi non riesce più a seguirci come un tempo a livello "manageriale" ma non si perde mai un concerto e spesso si presta a fare da addetto al merchandising, autista e tuttofare... in un modo o nell'altro, è sempre coinvolto nella vita del gruppo. A cuor sereno, che ne pensi del nuovo disco marchiato Running Wild? Ti saresti mai aspettato una caduta di stile di una delle tue band preferite di sempre? Sinceramente, io sono tra quelli che non lo ritengono una caduta di stile ma un naturale proseguimento del discorso iniziato con dischi come "The Brotherhood" o "Rogues On Vogue"... La cifra stilistica di Rock 'n' Rolf è questa ormai da un decennio: è uno stile che guarda al passato, alle sue influenze originali, a band come Thin Lizzy, primi Judas Priest e via discorrendo. Sicuramente più hard rock che "heavy metal" in senso stretto, ma a me "Shadowmaker" è comunque piaciuto parecchio: lo trovo un disco molto sincero e divertente. Di certo siamo lontani dai capolavori degli anni d'oro, nondimeno preferisco chi come Rolf porta avanti un suo discorso personale e sincero a chi invece non fa che riciclare se stesso per paura di rischiare troppo. Prima di concludere, che ne e’ stata della tua collaborazione con testate giornalistiche come Metal Hammer? Chiusa ormai da anni, è stato un bel periodo, mi sono divertito e ho conosciuto tanti dei miei idoli grazie a quell'attività, ma a un certo punto stava diventando troppo impegnativa per un semplice "hobby" e di certo non potevo farne una professione, perciò ho dovuto lasciare perdere. Ok Dario, siamo alla fine, ti lascio carta bianca, per cui… Posso solo ringraziarti tantissimo per lo spazio che ci hai concesso: poter apparire su una fanzine cartacea nel 2012 è già di per sé una figata per quanto mi riguarda! Grazie per la passione e l'impegno che ci metti: davanti a tanta gente che supporta la scena solo a parole, tu lo fai con i fatti... Ed è una gran cosa, credimi. Stay Metal! Intervista raccolta da Beppe Diana
Building a Castle Sicuramente uno dei come back meno attesi e per questo ancor più gradito, quello degli inglesi Dawn Trader, è un nome che si lega a doppio filo alla scena NWOBHM, sia per averne incarnato appieno l'essenza primordiale, sia per le qualità attitudinali, che ne hanno fatto una delle formazioni più seguite della loro area. Con un solo ep alle spalle, ma con bottino di quasi settanta brani composti in pochi anni di esistenza, la band con base operativa a Notthingham, è riuscita solo negli ultimi mesi a pubblicare il proprio album di debutto, riuscendo a recuperare alcune di quelle vecchie composizioni, e lo spirito che alimentava l'animo artistico della formazione.... Ciao ragazzi, e benvenuti sulle pagine Graveyard Symphony, allora so che è difficile, ma volete provare a introdurre dawn treaders ai nostri lettori con una breve storia? Ciao Beppe, beh, come Dawn Trader abbiamo iniziato la nostra carriera a Nottingham durante il fenomeno conosciuto come NWOBHM, dalla nascita di questo movimento, vale a dire nella fine degli anni settanta, fino alla sua decadenza, più o meno a metà degli anni ottanta. Ci hanno detto che noi siamo una delle prime band di quel movimento, e uno dei più bei esempi da seguire. Eravamo conosciuti e ammirati come ottimi musicisti, per la nostra energia e per un'esplosiva presenza scenica davvero senza rivali. Spesso avevamo ospiti come Bernie Mardsen, Pete Haycock e Graham Oliver che salivano sul palco per unirsi al caos, eravamo conosciuti come la band che suonava dovunque e con chiunque. Riconoscimenti che non si sono mai trasformati in successo commerciale, motivo per cui, non abbiamo mai ottenuto una grande popolarità, questo fino a poco tempo fa. Degli screzi all'interno della band, all'epoca ci fecero portare alla decisione di sciogliere il gruppo, questo fino alla reunion.
che che sentisse la nostra mancanza!
Whisky, birra e belle donne! Beh amico, tornando al presente, come e quando è nata l’idea di pubblicare il nuovo cd che include i vecchi brani della band?
Abbiamo fatto insieme una lista di canzoni, e siamo andati in una sala prove per vedere se potevamo ancora fare del rock ‘n roll, e se i brani continuavano a suonare freschi. Se non fosse stato così, avremmo abbandonato l’idea iniziale. Abbiamo fatto pure un ottimo concerto con una folla in delirio, e ci hanno pagato bene!!! Allora il nostro manager Ashley Mortimer ci ha detto :“sapete cosa dovete fare adesso, no?”..è per questo che abbiamo registrato “Castle”. Abbiamo moltissime persone da ringraziare per la riuscita di Suonavamo per amore della musica e avevamo quest’album. E' stato per la volontà e per la conservato i migliori ricordi nel nostro cuore e non determinazione di molti nostri sostenitori, assieme nella vita di tutti i giorni. all'abilità di alcuni nostri amici fonici, che ci hanno Quello che ci ha sorpresi è stato sapere come permesso di farcela, anche se si tratta di vecchio tante persone ci ricordassero, e conoscere i nuovi materiale, non avevamo tempo di scrivere nuove fan che ci siamo fatti registrando l’album, canzoni, eravamo e siamo molto occupati da altre soprattutto perchè molti di questi sono veramente cose. molto giovani!! La vostra unica uscita ufficiale all'epoca fu l'ep “No one gonna better than me”, cosa ti ricordi di quel periodo?
A livello musicale, cosa avete fatto dopo lo scioglimento della band fino ad adesso? “No one gonna better me” è stato registrato agli Perché negli ultimi anni sono circolate poche Spacewood Studios a Cambridge in sole 12 ore. notizie sulla band? Non eravate preoccupati Era un seminterrato, ricordo che abbiamo che i vostri fan vi avessero dimenticato? registrato su un otto piste, mentre la sala per il missaggio era su un altro piano. Dopo lo split dei Trader, molti dei ragazzi cercarono dei “guadagni commerciali” suonando in Il loro motto era: lavoriamo sui suoni, non a alcune band e facendo sessioni con altri musicisti vista... e con noi ha funzionato in parte. di diversi generi nel regno unito, e in altre parti Siamo rimasti delusi del risultato finale, per la del vecchio continente. produzione che, invece, non aveva grande smalto. Personalmente, ho continuato a scrivere canzoni La traccia “No One Gonna Better Me” è stata la con i Bad Reputation, ma il mio cuore non ha più mia prima canzone con i Trader ( scritta assieme seguito la musica dopo la perdita di alcuni miei a Chris Allard), mentre “Yuo On My Mind” era cari amici, e mi sono allontanato da tutto per 15 conosciuta per il Wall of Sound tipico del Trader anni. Tutti quanti abbiamo intrapreso nuove vite, messo style, un addetto musicale di un mensile inglese, su famiglia creando una nuova generazione di delirando ammise che il suono di quel brano, era musicisti di talento ed attori. nettamente migliore di molte uscite discografiche La band, da quel che hai capito, è rimasta lontano dell'epoca, e che ci avrebbe permesso di dalle scene del rock, abbiamo vissuto in maniera raggiungere il livello di band come Def Leppard e felice per venticinque anni, e non c’è stato mai molto da dire su di noi. Non abbiamo mai vissuto Tigers Of Pang Tang. Bhè questo non è mai sotto la pressione del passato, e non ci siamo mai successo! preoccupati del fatto che qualcuno ci ricordasse o Vuoi sapere che cos’era che ci influenzava?
Puoi dirci quali sono state le vostre emozioni, dopo aver registrato di nuovo quelle vecchie composizioni che facevano parte della storia della band? Abbiamo provato molte emozioni, riascoltando le canzoni, ci sono venuti in mente molti ricordi. In molte occasioni siamo stati sottoposti a più pressioni che non in tutta la nostra storia. I nostri fan volevano l’album, noi abbiamo cercato di fornire qualcosa di cui potevamo essere orgogliosi, e che loro avrebbero ricordato per sempre. Molte persone continuano a chiederci perché nell’album non c’è quella o quell’altra canzone. Chissà forse un giorno potremmo registrare un nuovo disco, forse due.... Quante settimane siete rimasti in studio per registrare i brani che fanno parte del vostro disco? Ancora una volta non sono state settimane, ma ore. Credo che in realtà abbiamo registrato tutto in sole cinquanta ore. Gli ingegneri hanno aggiunto qualche ora di lavoro straordinario, ma noi abbiamo fatto tutto in poco tempo.
Pensa che abbiamo registrato la batteria e il basso in una presa diretta. Suonavamo, e poi registravamo. Quindi mi fai capire che, per la registrazione, avete utilizzato dei programmi e tecnologie avanzate? La tecnologia dovrebbe servire a farti registrare tutto in modo più veloce, ma non sempre è così, ti agevola, questo si, ad ottenere un suono migliore rispetto a come si faceva con i nastri e le bobine. L’abilità dei tecnici e degli ingegneri non potrà mai essere sostituita. Noi abbiamo due fantastici ragazzi Paul Blakeman del Club 60 Studio di Sheffield, dove abbiamo registrando le tracce, e John Paul al Mine Music di Nottingham, dove abbiamo registrato le voci, le sovra incisioni, prodotto e masterizzato l’album. Toglimi una curiosità, com'è la scena musicale in una città alquanto atipica come Notingham per una band come la vostra? Noi siamo molto fortunati, pensa che continuano a ricevere un sostegno fantastico da Nottingham. Abbiamo una buona reputazione nella nostra città, e la gente mostra di volerci bene, chiedendo di volerci vedere dal vivo. Certo, ci sono molte band di Nottingham che hanno pubblicato numerosi album, ma forse nessuna di queste è diventata il vero sinonimo della scena musicale della nostra città, come noi Dawn Trader. Abbiamo scritto un paio di brani ed intitolato l'album “Castle” proprio in omaggio al castello di Nottingham ed alla sua postazione strategica che si affaccia in modo da dominare l'intera città. Oddio, oggi come oggi, di quel castello non sono rimaste che delle rovine, ma se guardi bene il disegno di copertina, ti accorgerai che abbiamo tentato una sorta di ricostruzione al computer. C'è una vibrante scena musicale da noi, per lo più legata al nu metal (guarda ad esempio i Line of Fire), ma le band di rock classico hanno ancora abbastanza spazio per suonare. Pensa che lo scorso anno, abbiamo suonato un concerto con gli storici Y&T, registrando un tutto esaurito..
Sicuramente fra le band rivelazione degli ultimi mesi, i 4th Dimension, oltre ad un monicker particolare, possono fare leva su di un ottimo album di debutto che, oltre a godere di una produzione speculare, riesce a fondere con una certa sagacia partiture derivanti da un certo heavy metal di scuola tipicamente sinfonica, con ambientazioni più prettamente melodic power metal, elementi che, naturalmente, caratterizzano un songwraiting ricco di sfumature ed altamente competitivo che fanno dei cinque musicisti, una delle migliori espressioni nostrane dell'ultimo periodo. Al cantante Andrea Bicego l'onore di presentarci la band.
Ma dopo aver pubblicato il disco, avete avuto occasione di presentare i brani dal vivo? Ciao Andrea, come stai? Qual è lo spirito all’interno del gruppo oggi? Come state No, purtroppo non abbiamo avuto il tempo, ma passando questo periodo di apparente stasi abbiamo delle buone possibilità in un prossimo mediatica? futuro. Qualche settimana addietro ho avuto l'occasione Ciao Beppe, mi fa molto piacere fare questa di parlare con Scott Gorham nel backstage di un chiacchierata con te, un vero fan del metal fatto concerto dei Thin Lizzy, ci ha detto che se con l’anima e non solo coi soldi. avessimo avuto pazienza, si poteva organizzare Guarda, ti posso dire che la band è molto qualcosa assieme, vedendo come suonano i nuovi concentrata sul futuro prossimo. Il lavoro svolto Lizzy oggi, non ci rimane che sperare in bene!! l’anno scorso ci ha dato soddisfazioni e ci ha fatto anche capire cosa serva per restare a galla in Secondo te che cosa spinge realmente un questo fantastico e al contempo complicato appassionato a comprare il disco di una band ambiente. come la vostra? Ti posso dire che siamo in piena fase di songwriting per dare forma al successore del Sicuramente il metal ed il rock in generale hanno nostro attuale album THE WHITE PATH TO ancora un seguito enorme in tutto il mondo, sono REBIRTH e che il 2013 sarà davvero un anno due generi musicali che attraggono un pubblico pieno per noi. nuovo e sempre più giovane. Hanno un cuore e un'anima che non potrà mai Ed a proposito del titolo alquanto enigmatico invecchiare. del vostro primo lavoro da studio, potete Io sono come Ozzy, proprio come lui, il mio spiegarci come ed in che maniera lo desiderio musicale è stato ispirato dai Beatles dobbiamo interpretare? E se non è troppo, ci quando ho sentito “She Loves You”, sapevo che sono relazioni fra lo stesso e il lavoro un giorno avrei suonato in una band. Amo ancora d’artwork che lo caratterizza? la musica degli anni sessanta perché quel periodo di tempo ci ha dato tutto nel Rock N'Roll, i Beatles “Il bianco sentiero che conduce alla rinascita” è i Rolling Stones, The Kinks (i padrini del metallo, l’immagine suggestiva che funge da filo molti dicono), gli Who, Staus Quo, Free, Led conduttore, in modo peculiare, per ciascuna delle Zeppelin... canzoni contenute nel disco, disco che è un concept in senso letterale, quindi con un’idea di Siamo veramente alla fine, ti lascio campo base comune ai diversi pezzi. libero per un saluto ai nostri lettori... Nello specifico la transizione dal buio della notte alla luce del giorno, che rappresenta una costante A tutti i fan di metalli in Italia, ricordo. per ogni fase e ogni aspetto della vita dell’uomo. Rock and roll è musica ad alto volume sempre suonare forte. Carte alla mano, credo abbiate avuto Pace e amore dannatamente ragione a puntare su di una componente compositiva cosi Intervista a cura di Beppe Diana compiutamente articolata, ma a mente
fredda, siete totalmente soddisfatti di come sia venuto fuori il lavoro, o pensate che, potendo, cambiereste qualcosa? Si vorrebbe sempre cambiare qualcosa Beppe, credimi. Dopo così tanto tempo dalla sua incisione considero TWPTR un bel disco che con qualche accorgimento o soluzione diversa sarebbe potuto suonare ancora meglio. Ma tant’è, dal nostro debut non potevo onestamente aspettarmi di più, tante sono le soddisfazioni che ci ha dato e continua a darci. La ricchezza compositiva che riscontri all’interno dell’album poi è dovuta esclusivamente al fatto che non ci siamo posti freni o paletti. Il disco è la fotografia di quello che era nelle nostre possibilità due anni fa. Ci son pezzi più pomposi e altri più diretti, alcuni con richiami folk altri più gotici, alcuni epici, altri evocativi in modo classicheggiante, altri ancora infine con richiami e venature prog. Ma nulla costruito a tavolino. Nulla nemmeno nato per caso del resto. Insomma, i nostri gusti personali sono stati trasportati direttamente sulle canzoni dell’album… Symphonic, melodic power metal, ed accenti progressive di fondo, il vostro suono è un melange perfetto che bilancia più elementi distintivi, e li riesce a far convivere all’interno di un unico tessuto sonoro in maniera equilibrata, so che è un’impresa abbastanza ardua, ma potendo, come descriveresti i 4th Dimension a chi non ha avuto ancora la possibilità di ascoltarvi? Come ti dicevo prima non siamo una band caratterizzata da un suono monocromatico. Non usiamo una struttura fissa, una tipologia fissa di canzone, cerchiamo di adattare musica e
sensazioni, musica ed emozione. Proviamo a dare colore a quello che le note intessono. Credo che potremmo piacere a chi cerca da un disco metal una certa varietà. Una volta una persona mi ha detto che descriverebbe il nostro disco non come un fantastico pranzo a base di pesce di tutti i tipi ma un pasto con pietanze tutte diverse, dalle quali si può scegliere cosa gustare e in quale momento. Credo abbia reso bene l’idea. Che poi si chiami power metal, melodic metal, symphonic metal o altro, questo è solo un modo necessario per dire che non suoniamo musica estrema…
Ecco bravo! Le soddisfazioni, queste sono le vere gioie. Non bastano a farti mangiare ma ti dissetano l’anima. Ti dico, vedere le recensioni positive in tutta Europa è bello, ti fa capire che tutto sommato qualcosa di buono hai fatto, ma le vere soddisfazioni sono le parole dei fans, sapere che un tuo pezzo ha regalato certe emozioni. L’emozione più grande è stata sentire durante il tour europeo le persone cantare i ritornelli di alcuni nostri pezzi. Non pensavo che mi sarei emozionato tanto.
Da quel che mi pare di capire, i Quanta dose di follia e quanta di convinzione vostri testi si nascondono dietro a “The White Path to esprimono storie Rebirth”? di vita vissuta, è cosi? Mi Onestamente TWPTR è l’opera dell’ingenua parleresti delle presunzione di cinque persone che dopo anni di tematiche sulle gavetta hanno pensato che forse avevano quali si basano le qualcosa da dire e tutto sommato se avessero composizioni che provato a dirlo non avrebbero fatto male a fanno parte del nessuno. vostro cd brani? E’ un disco genuino Beppe, te lo posso garantire, un disco nato con calma da piccole idee arricchite I testi sono tutti giorno dopo giorno, un disco che ha il sapore di molto personali, si ore passate in un garage a provare e riprovare, o basano sulla mia in una piccola cucina nel cuore dell’inverno vita, ma credo dell’Altopiano di Asiago con l’odore di legna nella possano essere stufa a riscaldarci e il suono di un pianoforte che visti al contempo faceva da colonna sonora alla neve che cadeva come universali e fuori. che chiunque, leggendoli, possa trovare qualche Da quel garage e da quella cucina sono uscite le punto in comune con la propria esperienza. canzoni… e da lì quei cinque ragazzi hanno iniziato Parlano di amore, di morte, dei ricordi, della la loro avventura. Sembra una favola, io la vivo necessità di spiritualità, dell’amore per la madre così. terra. Alcuni (“Labyrinth of Glass”, “Winter’s Gone”) risultano sicuramente più difficili da Quanto tempo avete passato in studio di interpretare, sono volutamente ermetici, e questo registrazione per ottenere un disco di questa perché si riferiscono a concetti o sensazioni difficili portata? da spiegare a parole e più facilmente descrivibili con immagini: per questo li vedo come piccoli Allora, Alex è stato sicuramente la persona che dipinti… per prima ha creduto in noi ed è stato lui che ci ha consentito di realizzare TWPTR con una qualità Domanda scontata, come nasce di solito un che da soli sicuramente non avremmo ottenuti. Gli brano tipico dei 4th Dimension? siamo grati, ci ha fatto credere nelle nostre potenzialità e ha tirato fuori da noi il meglio di Il disco è stato composto principalmente da quello che due anni fa potevamo offrire. Con lui si Talete, il tastierista e cofondatore della band, e è imparato tanto, tantissimo, in tanti sensi, in dal sottoscritto. Solitamente ognuno di noi porta i studio prima, in tour dopo. propri pezzi già con una struttura abbastanza Il periodo richiesto per l’incisione è quello che di definita, poi ci si lavora con tutta la band per solito si propone nel classico “pacchetto di migliorarli e arrangiarli. incisione” nei vari studi, ma in realtà abbiamo Lavoriamo anche al pc scrivendo le linee principali lavorato in modo discontinuo a causa degli dei nuovi pezzi usando vari programmi come impegni di lavoro di tutti noi quindi dalle riprese di guitar pro e passandoci poi così le idee anche batteria al mastering sono passati 7 mesi buoni. quando non è possibile trovarci di persona, dato Soprattutto il mix ha occupato parecchio tempo… che comunque abitiamo in zone diverse. c’erano così tante tracce incise che trovare un Posso già dirti che nei nuovi pezzi che stanno giusto bilanciamento non è stato facile. nascendo un grande apporto sta venendo anche dal nostro bassista Stefano Pinaroli, le cui idee Quanti sacrifici e non solo economici si stanno contribuendo a dare al materiale che sta nascondono dietro il vostro debutto? nascendo una varietà e una freschezza ancora maggiori. Tasto dolente. Se ti facessi il Pensi che, nella vostra novero dei seppur breve carriera sacrifici fatti o di musicisti " The dei soldi spesi ci White Path to Rebirth" metteremmo le possa rappresentare mani sui capelli più un punto di tutti e due. partenza o di arrivo? Dietro a un disco c’è tanto lavoro, TWPTR è quello che è. tanta passione, Un disco. Potrebbe tante essere il migliore che discussioni, mai faremo. O solo uno tante piccole dei tanti. O uno dei crisi. C’è un pochi. Potrebbe essere impegno che il suo successore lo economico non surclasserà o forse lo indifferente visto farà rimpiangere. Ma che le spese non inferenze a parte TWPTR si limitano alla resta il nostro primo sola incisione. disco. E gli dobbiamo Ma vabbè tanto. Se siamo qui a parliamo di cose piacevoli ahahha parlare io e te ora, Beppe, lo dobbiamo a questo album. I 4th Dimension sicuramente non si …si, ma le soddisfazioni? Anzi, visto che ci sentono arrivati. La mia speranza è che il nostro siamo, ke genere di emozioni ti suscita viaggio sia appena iniziato… vedere il vostro cd assieme di quelli delle band con i quali siete cresciuti? So che la domanda può essere banale, ma
vorrei sapere ugualmente qual'è lo scopo finale che vi siete posti di raggiungere con questo nuovo interessantissimo lavoro da studio... Ti rispondo in modo più ampio… con la nostra musica vogliamo regalare emozioni positive, sensazioni benefiche. Per citare uno dei testi “Feel the surge of power heal you from within”. Il giorno in cui inizieremo a scrivere musica vuota appenderemo gli strumenti al chiodo e sarà la fine del viaggio. In un mondo pieno di ombre se possiamo portare con una canzone un po’ di luce o dei piccoli messaggi positivi lo vogliamo fare. Il che non vuol dire che le nostre canzoni debbano essere allegre per forza… anzi, spesso non lo sono… ma tutto nasce dal capire, dal rendersi conto, dal semplice riflettere. Quindi TWPTR ha solo lo scopo di farci conoscere. Non saremo mai famosi, non saremo mai ricchi. Ogni volta che qualcuno si avvicinerà alla nostra musica percependo un legame empatico con essa allora avremo ottenuto lo scopo primario. Che generi di riscontri state ottenendo in questi giorni? Come dicevo prima, giornali e webzine europee e non solo si sono interessante al nostro disco e ci hanno dato pareri molto buoni davvero. Accanto a ciò il tour europeo dell’anno scorso con SONATA ARCTICA & LABYRINTH ci ha consentito di avvicinare un gran numero di persone che non ci conoscevano ovviamente ma che ora ci seguono assiduamente. Noto con piacere che nel nostro piccolo ci stiamo costruendo in Italia e all’esterno una fan base affezionata e mi auguro davvero di poter suonare ovunque queste persone vivono per dar loro l’occasione di sentire i 4th Dimension sul palco! Siamo quasi alla fine, prima di concludere vorrei che ci svelassi quali sono le mosse principali della band da qui a qualche mese… C’è un disco nuovo di zecca che sta nascendo… e non sarà un clone di TWPTR. Oltre a questo non posso davvero dirti altro Beppe… ci sono tanti progetti, tante idee…. Ma se riusciremo a portarli a compimento sarà solo il tempo a dirlo. Su una cosa puoi star sicuro, cercheremo di non deludere nessuno! Ok, siamo veramente alla fine, potete concludere la nostra chiacchierata ricordandoci le prossime mosse della band, non prima di aver fatto un saluto ai nostri lettori…. Intanto un mega saluto a te Beppe e lunga vita al tuo progetto! Questa fanzine è un ritorno al passato scaraventato in faccia al futuro. E la cosa è grandiosa. Stima massima! A chi ci legge ora suggerisco invece di andare su youtube (www.youtube.com/user/Massy4th/videos) o su facebook (www.facebook.com/4thdimensionmetal) o sul nostro sito web (www.4thdimensionmetal.com) e cercare i link alle nostre canzoni. Ascoltatevi “The White Path to Rebirth”, dategli il tempo di depositarsi dentro di voi e non ve ne pentirete… … e soprattutto venite a sentirci dal vivo! Il prossimo importante appuntamento è il 20 ottobre a Rozzano (Milano) per il Thunder Gods Fest, dove suoneremo con altre band supportando FREEDOM CALL e POWER QUEST. Intervista a cura di Beppe Diana
Tutto quello che posso dire è che ero nella banda da più di due anni, Shaun e Tony mi avevano accolto come un fratello, e lo per me erano la mia seconda famiglia!! Gli Xinr sono stati la mia prima band metal, erano il mio sogno, erano il mio amore. L'incidente ha cambiato il percorso della vita di molti di noi, compreso la mia! Sai ho dovuto continuare come musicista per loro e per me. L'anno successivo, il 1985, è stato difficile affrontare la tragedia quando abbiamo dovuto renderci conto che, oramai, la nostra partecipazione al progetto Pacific Metal Project, era stata pianificata. Jeff Gilbert, il deus ex machina del progetto, ha voluto dedicare lp alla memoria di Shaun e Tony, un gesto molto nobile, eravamo così felici al momento, anche se molto addolorati per la loro scomparsa! Non c'era alcun modo che noi membri sopravvissuti Roger, Kenny, e Paul, potessimo continuare come Xinr, non si potevano sostituire grandi musicisti come Shaun e Tony!!
XINR – EVER PRESENT ANGEL Emozionante, non ci sono altri aggettivi per descrivere l'intervista che andrete a leggere, anche perchè, è proprio la storia che si cela dietro al trascorso artistico degli Xinr, ad emanare sentimenti come passione ed amore incondizionato per la musica, quello stesso amore che ha spinto la coraggiosa Storm Spell Records, ha pubblicare "Beyond Woodward", una raccolta celebrativa dedicata alla scomparsa di Shaun Tramel ed Anton Joseph "Tony" Saiz, morti nel dicembre del 1984 in un tragico incidente stradale. La parola a Steve Decarlo..
Nel 1989 torni con un'altra band chiamata Cruella, con i quali pubblichi un disco più che buono come "Vengeance Is Mine", che include due canzoni dei Xinr, una sorta di omaggio speciale?
Ho formato i Cruella alla fine del 1985, con una line-up originale a cinque elementi, con una bassista come Kate Wilson, ma i tempi all’epoca non erano ancora maturi per noi. Kate era una grande influenza nella mia vita artistica, lei aveva portato il nome della band, ed in più aveva scritto molti dei testi delle composizioni dei Cruella. Ciao Roger, e benvenuto sulle nostre pagine, soddisfatto, dico bene? Abbiamo fatto un paio di registrazioni, un demo di grazie per la tua disponibilità, dunque, fino a brani cinque brani in cassetta che abbiamo inviato questo momento il nome della band è legato Sono molto contento, hanno curato in prima a diverse etichette. ai ricordi di chi vi ha visto suonare all’epoca, persona tutto, anche i suoni, adesso si che è un Nel 1987 molte cose sono cambiate, Kate fu l'unico collegamento con gli Xinr è il brano vero piacere riascoltare quei brani, mi portano sostituita da Rob Conrad, Wes Johnson alla "Ever present angel" presente sull’album indietro nel tempo con la memoria a grandi batteria, fu invece rimpiazzato da Dave Haval, e il “Pacific metal project”, so che è difficile per ricordi. chitarrista Kirk Johnson invece smise di suonare. te, puoi provare a raccontarci qualcosa sugli I ragazzi hanno fatto davvero un grande lavoro Abbiamo registrato "Vengeance is Mine" nel 1987. inizi della band? È vero che il vostro nome con la produzione e tutto il resto. Ho dedicato il disco alla memoria di Shaun e Tony all’inizio è stato X-Sinner? Fondamentalmente come ti ho detto, è stata e agli Xinr. Abbiamo registrato " The devil's gone " un'idea loro pubblicare un intero cd, e devo Ok Beppe, sono entrato a far parte dei Xinr nel ringraziare moltissimo Iordan il label manager che e "Fight the dragon" come omaggio a loro. I Cruella si separarono nel 1992, un altro periodo 1983, sono stato il quinto e ultimo membro a si è messo in contatto con me, dopo tutti questi molto triste. farne parte, Shaun e Tony si erano già fatti anni di silenzio!! conoscere con quel nome. Quali sono i ricordi più profondi che ti porti Li ho incontrati qui a Portland, in Oregon; non ci Visto che siamo in argomento, ci potresti dietro di quegli anni? sono stati altri nomi che la band ha usato. dare ulteriori ragguagli sulle registrazioni? Ho conosciuto Tony Saiz nel 1983, è stato lui che Il ricordo più emozionante che ricordo fu quando i mi ha incoraggiato ad entrare negli Xinr, sarà che Parto con il dire che ci siamo finanziati da soli le gli sono stato subito simpatico, anche perché non registrazioni, all’epoca non costava molto, ma non Cruella firmarono con la label tedesca Shark records/U.S. Metal records.. pensavo di suonare la chitarra così bene. sono sicuro dell'esatto importo! A Dean Cole Ricordo i live fatti di spalla a Kreator, Exodus, All’inizio provavamo tre o quattro giorni a l’ingegnere del suono di cui ti accennavo, Forbidden, Judas Priest e gli Slayer! settimana. piacevamo noi e la musica dei Xinr, sai, con il Con i Metallica facemmo da opening act.. Dopo qualche mese ho scritto le mie prime tempo diventò anche il nostro fonico quando canzoni "The devil's gone" e "All hallows eve" e ne suonavamo dal vivo, ed anche per questo ci diede sono molto orgoglioso. Cinque mesi dopo, ho più tempo per registrare i brani che puoi ascoltare E dopo i Cruella invece, so che sei diventato suggerito alla band di registrare una demo con oggi! Era tutto pi spontaneo all’ora, sai, durante le un insegnate molto preparato ed esperto. almeno cinque o sei canzoni. sessioni di registrazione, suonammo davanti a più Così nel marzo del 1984, siamo andati al Dean di mille persone come spalla alle leggende locali i Dopo i Cruella sono stato nella line up di una band thrash metal cruenta ed assatanata ovvero gli Cole underground Sound recording studio, a "Wild Dogs",era l'agosto del 1984. Aracnide, era il 1990 fino al 1992, la Storm Spell registrare brani come la già citata "Ever present si sta occupando pure di loro!! angel", "Evil apple", "Don't tell no lies", e qualche Visto che siamo in argomento, cosa puoi Hai ragione, insegno anche lezioni di chitarra, e altro brano. raccontarci di brani di "The hill have eyes" cerco di ispirare i giovani chitarristi della nuova Solamente dopo la tragica scomparsa dei ragazzi oppure "Evil apple"? ondata. Ho avuto un negozio di musica dal 1996 abbiamo in qualche modo deciso di scegliere il al 1998, mi occupavo della vendita e del brano “Ever present angel” sulla raccolta, Purtroppo, io non no mai scritto i testi dei brani, originariamente avevamo intenzione di presentare mi occupavo principalmente gli arrangiamenti per commercio di cassette CD, LP e video musicali. È stato il periodo più pazzesco della mia vita, "Hallows eve". le chitarre ed elaboravo quello per la batteria. Posso dirti che "No lies" è diventata "Don't tell me anche perché il negozio era grande, ed io avevo Puoi raccontarci quanto e come è nata l'idea no lies", abbiamo solo cambiato il titolo, tutto qui. dato la possibilità di effettuare delle jam session dentro il locale, e la gente che veniva a comprare di pubblicare il cd che ho in mano? Tutto quello che ti posso dire su "The hills have da noi, non ci riusciva a credere!!! eyes" è che gli occhi di cui si parla, sono puntati I ragazzi della Storm Spell mi spedirono un esulle nostre coscienze, mentre il testo di "Evil Ok Roger, siamo veramente alla fine, grazie mail, dove mi chiedevano se avevo conservato apple" tratta dell’eterna storia dei primi umani qualche brano della band in modo da coprire sulla terra, ovvero Adamo ed Eva, anche si riflette di cuore per il tempo che ci hai dedicato e... l'intera durata di un cd da pubblicare... su problemi un po’ più profondi. Sono molto grato a Beppe per avermi concesso certamente gli dissi. Abbiamo re-missato tutti i questa intervista, vorrei incoraggiare tutti i brani del 1984, e poi abbiamo cercato di pulire i Ora una questione delicata, ma fu proprio giovani chitarristi, non mollate mai! suoni il più possibile. A lavoro finito, la Storm l'incidente di Shawn e Tony, che arrestò Anche io sono di sangue italiano, sono molto Spell ha voluto che firmassimo un contratto. l'attività della band? onorato di aver concesso quest'intervista per una fanzine del mio paese!!! Un giorno vorrei visitare Sì lo so, la Storm Spell records ha fatto un Personalmente ero proprio a terra, affranto da l'Italia e diffondere la parola dell'Heavy Metal gran lavoro con quel cd, il packing è davvero questo tragico evento, non sapevo veramente fantastico e il booklet è molto ben cosa fare, non sapevo come vivere, sai, mentre ti venite a visitare il mio sito, nutzorog.net Intervista a cura di Beppe Diana strutturato, credo che tu possa essere scrivo in questo momento, il cuore mi piange.
Un altro tassello mancante nel variegato mosaico del metal tricolore degli anni ottanta, forse il più importante, almeno per il sottoscritto, un ensamble partorito dalla nostra patria in quegli anni, contraddistinti dall'insorgere iracondo di centinaia di metal band che, chi nel buio ammuffito di qualche cantina, chi da veri headliner e capostipiti, stava, proprio in quel periodo, poggiando le basi per il futuro della scena metal del bel paese, e i romani Astaroth erano sicuramente una di queste band. Ciao Shining, innanzitutto lascia che ti ringrazi per la tua gentilezza e la tua disponibilità, inizierei la nostra lunga chiacchierata partendo proprio dagli antipodi, in che modo hai conosciuto gli altri ragazzi e quando avete deciso di formare gli Astaroth? Ciao Beppe, beh, gli Astaroth erano apparsi in primis sulla scena musicale a Roma nella zona di Monteverde. Il primo nucleo, fresco di pochi mesi, lo conobbi attraverso Giovanni Onofri, forse uno di quegli incontri in cui vedi uno con giubotto di pelle e capelli lunghi che gira dalle tue parti, all’epoca era destino che ci si parlasse fra rocchettari e metallari, eravamo talmente pochi... Seppi, sempre se ricordo bene, da lui che avevano questa band ed erano in cerca di bassista e cantante, lui e Simone Triscari insieme a Stefano Lenti, stavano scrivendo materiale e avevano provato con un bassista, tale Flavio, ma non aveva funzionato per divergenza di gusti. Io intanto avevo conosciuto da poco, a un concertino di fine anno al Morgani, dove avevo suonato con una mia band (The UGO), Bob Cattani. Bob era piu’ grande di me, io avevo appena finito il primo e lui si era diplomato, jammammo assieme un paio di brani e mi sembro’ un tipo tosto, cosi’ lo dissi a Giovanni e provammo assieme. Appena sentii il sound che questi tre stavano creando mi sentii subito che quella band avrebbe fatto per me, Stefano era uno di quei chitarristi classici alla Tony Iommi, pero’ con il gusto per la ricerca stilistica e per la potenza espressiva, e quindi tirafa fuori dei gran riff, Simone era rozzissimo in senso positivo, preciso come una lama e solido come una macina. Sapevo che sarebbe stato un bel cammino. Giovanni credo fosse il baterista piu’
veloce e originale mai sentito, molto musicale nell’uso dei tamburi, non un picchiatore solo tecnico. Cominciammo a scrivere assieme dei brani, Bob ci mise un po’ a capire che taglio dare con la voce, ma a un certo punto credo che ognuno avesse la liberta e la gioia di mettere del proprio e cosi’ si battezzo il primo sound degli Astaroth. Come mai decideste di chiamarvi proprio Astaroth, che se non sbaglio si riferisce proprio al demone della lussuria? C'era qualcuno all'interno della band realmente interessato all'esoterismo o allo studio dell'occulto?
Quella potrebbe essere l’unica registrazione in studio ( se cosi’ si puo’ dire) con Steve Lenti, avevamo un paio di demo dal vivo in circolazione, registravamo i concerti e poi ne vendevamo le cassette, ci si finaziava cosi’ l’impianto voci o la sala prove. Infatti, quello di cui tu parli era una combinazione vivo/studio. Mi ricordo dalle parti di piazzale della Radio eravamo stati in uno studio, credo fosse due piste, cosi’ registrammo prima su una traccia la band tutti alla prima, e poi Bob sovraincise.
Toglimi una curiosità, ma l'idea di adottare un'immagine da legionari romani, fu un escamotage per rendersi diversi dalla moltitudine di band dell'epoca, oppure Sia Giovanni che Stefano ricercavano dei nomi credevate vivamente di riuscire a riportare in particolari per la band, non so a chi venne per auge un tipo di personaggio facente parte primo l’idea, pero’ il nome ci piaceva, d'altronde si della ricca tradizione storica della vostra sa che ci sono periodi in cui la ricerca esoterica va città?.... e se non è troppo, che cos'erano le anche un po’ a soddisfare una ricerca di "Astaroth Legions"? conoscenza alternativa da quella che ci viene proposta a messa la domenica, quindi ad alcune Non avenne subito. Gia’ dai primi concerti noi leggittime domande esistenziali in adolescenza, si avevamo una scenografia particolare, una sorta di cerca di dare una risposta nel mondo dell’occulto, campo da battaglia con scheletri e tumefatti vari, l’occulto puo’ voler dire tante cose, fra cui pero’ l’idea era piu’ di noi piombati indietro nel “nascosto” o non vedibile, la ricerca puo’ portare tempo in questo campo da battaglia. Poi andando in tanti posti, noi non abbiamo mai fatto messe da Rancati, che e’ uno di quei magazzini che nere o sgozzato le galline, l’esoterismo e’ un affittano i costumi per Cinecitta’, vedemmo queste campo riconosciuto o perlomeno accettato di armature e ne rimanemmo affascinati, e cosi’ Bob studio. A dirti il vero, anche oggi covo una ebbe l’idea, ci sembro’ originale e l’adottammo, curiosita’ riguardo certe leggi della natura e spacco’ un po’ la scena dei fans e opinionisti vari, dintorni... chi grido al genio, chi allo scempio e chi al circo Orfei... Comunque le Legions erano vere e proprie E' solo una leggenda o risponde a verità che schiere di fans che si erano costruite prima del mitico nastro "Demon Tape", spontaneamente ai concerti, specialmente in Nord riusciste a pubblicare un demo dal vivo Europa, esisteva una lista di centinaia di isritti, intitolato "Voices from the void"? non c’era l’internet e quindi si mandavano delle
lettere per scambiarsi nastri, magliette, foto e feci sul treno mentre andavamo a registrare, cassette e poi ci seguivano fedelmente ai concerti, quindi no, a noi interessava solo fare musica che grande spirito! ci piacesse, tutto qui!
Tutto vero come ti dicevo prima. Sono emozioni indimenticabili quelle, ci sarebbe da farci un film. In un giorno si potevano passare quattro frontiere e ogni volta che la macchina veniva perquisita, Se non ricordo male, fu proprio la fanzine Un mini lp accolto bene in Italia, ma c’era da ridere. "Metal Militia" dell'amico Stefano Gardin che soprattutto all'estero, ricordo con orgoglio le Spade, elmi, colonne di resina cosi’ vere, vi tacciò di perseguire idee politiche di recensioni di Aardshock e Loudness, e tu? incredibile. Alla fine del primo concerto in Olanda sinistra, verò? tutti gridarono "Zugabe, Zugabe..." Noi non So che all’epoca ne andavo fiero, ma oggi come sapevamo se era un complimento o un Questo non me lo ricordo “annatevene a casa”, poi proprio. C’era persino chi scoprimmo che voleva dire pensava che fossimo in Bis! qualche modo di destra A volte dovevamo ripetere per la vicinanza dell’idea dei brani perche’ di impero romano alla continuavano a gridare e la dittatura mussoliniana, gente non andava via. che follia!!!! Nemmeno Grandi emozioni. Radio Onda Rossa ci trasmetteva piu’, e il .. e del concerto a povero Yogi che faceva il Napoli con Motorhead programma di Heavy, fu ed Onslaught, che mi cacciato perchè ci dici? difendeva, almeno questa era la voce che Chicco Marin, mi era arrivata. l’organizzatore, ci diede L’ignoranza non ha l’opportunita’ e noi non colori. Il nostro era un deludemmo, fu una grande gruppo che faceva gioia potersi esibire su quel musica e non politica, palco, migliaia di ognuno di noi aveva i headbangers e un mega propri credo e impegni impianto, poi Lemmy che nel privato se lo voleva. ci aveva preso l’elmo da E’ proprio il caso di dirlo centurione e non voleva che ce ne dissero “di toglierselo... tutte i colori”! Prima "VideoMusic" e In che modo arrivaste poi "Disocring" ed al contratto con "Orecchiocchio", un l'olandese Rave on segno di un successo records la stessa che stava crescendo etichetta che avevano sempre più, quindi, in sotto contratto gli che modo maturò la allora pezzi da decisione "dastrica" oggi non ricordo davvero cosa scrissero. Poi se novanta Mercyful Fate? della partenza per gli States, e come mai non sbaglio, moltissime recensioni erano in proprio la California che con il metal epico olandese, giapponese, tedesco! Scherzi a parte, Io vendevo dischi la domenica al mercatino di espresso finora da voi, c'azzeccava ben Porta Portese, e qui e la’ invece che venderli tutti continuo a fare musica, e non sarebbe normale se poco? quei dischi, li scambiavo con cio’ che mi sembrava rimanessi a vivere di glorie passate, a me quello che dispiace e’ che non riuscimmo mai a interessante, rimasi intricato dalla copertina del E chi lo sapeva che il nostro stile non ci azzeccava primo EP dei Mercyful Fate e lo presi. Capii quasi registrare un altro disco con la formazione con con la scena ad LA. Noi sapevamo che c’era la Max Cipicchia e poi con Jan D’amore, eravamo subito che quella casa discografica ci avrebbe Metal Blade, gli Slayer, gli Hirax con cui eravamo sevamente forti e avremmo meritato di piu’... potuto aiutare. Diedi il nome del produttore e amici, e poi non si puo’ chiamare Discoring un Grazie a magazines come la tua si puo’ fare un po’ segno di successo per una band metal! Noi l’indirizzo a Bob che aveva un biglietto gratis per di giustizia poetica, ma il rammarico di non avere avevamo bisogno di un contratto, un gruppo vive l’Europa, che ando’ in Olanda per due giorni. nemmeno i demos registrati a Parigi dagli HPurtoppo all’indirizzo che aveva non rispose di dischi e tourne’, la Rave On aveva chiuso e Jac nessuno e cosi’ lui dormi’ li’ col suo sacco a pelo, Bomb,quello si’ che mi dispiace, piu’ che leggere aveva ricominciato a suonare con la sua band, in le riviste, mi piacerebbe assistere da spettatore a Europa ci avevamo provato, ma alla Roadrunner proprio in quel giardino. I vicini insospettiti un nostro concerto dell’epoca, o potermi risentire interessavano solo i Mercyful Fate, tutte le Majors chiamarono a Jac Hustinx che era andato fuori quei brani. citta’. Bob cosi’ ebbe mod di lasciare il nostro in Italia ci avevo riso dietro, erano anni duri senza demo a Jac e riparti’. Dopo qualche settimana Jac le indipendenti e senza internet. Io non sapevo era a Roma a sentirci suonare. Sembrava destino, Ok, quindi mi pare di capire che assistere ad nemmeno dove fosse Los Angeles nella carta un concerto degli Astoroth, doveva essere sono quelle cose inspiegabili che si avvertono giografica. un'esperienza unica, giusto? Cosa puoi dentro... Vedi, la componente “paura” non esisteva per noi, raccontarci in merito? Un promo periodo comunque ricco di ognuono con la propria energia contribuiva a soddisfazioni con i concerti nei vari Eravamo cattivissimi, provavamo tutti i giorni e questo credo che distruggeva ogni timore e ci Trobadour e al Gazzeri's e ben due demo metteva in viaggio in cinque in una macchina, tre raramente sentivo gruppi con quel suono come "Demo Usa" e "Dream die first"..... massiccio ma preciso. All'epoca io avevo i capelli di dietro con le chitarre e i bassi sulle gambe, le fino alla vita e bangaggiavo come un pazzo, chi testate Marshall nel cofano e sul portabagagli le No comment- Un gran mazzo, tanti casini e poche l’ha visto dovrebbe parlarne, so che dal palco mi corazze e i braceri! soddisfazioni per noi qui, come band s'intende, se sentivo a casa, felice, realizzato e tiravo fuori poi vogliamo parlare del valore umano Che ricordi hai delle sessioni di registrazione tutta l’incazzatura di un quotidiano un po’ difficile dell’esperienza e’ un altro discorso. Noi in Olanda e credo questo i kids lo avertissero, li sentivo di "The long loud silence" avvenute in veri avevamo fatto da Headliners in Festivals dove vicini, non credo, e spero, di aver fatto la star, io partecipavano Manowar, Anthrax e Metallica. In studi professionali sotto l'egidia proprio del giravo anche ai raduni e a supportare le altre mago del suono Jec Hustinx? Belgio abbiamo fatto una tourne’ con i Black bands e bangheggiavo insieme a loro, era un Widow che erano forti dal vivo, poi diviso il palco connubbio, e questo, insieme alla musica, e alla Ottimo ricordo di lui, l’unico problema lo ebbi con i Motorhead e lo sfortunato episodio del parte visiva ricca di scenografie, credo rendesse i concerto con i Deep Purple poi cancellato, ma quando volle a tutti i costi che io suonassi con il plettro, io amavo il suono con le dita, sai passavo nostri concerti dei momenti che sopravvivono comnunque dopo cio’ andare a suonare davanti a ore ed ore ad allenarmi, ero velocissimo, quindi a nella memoria di chi c’era. Per assurdo anche 20 persone al Troubar era deprimente. Paolo Zaccagnini, che scriveva le recensioni sul un certo punto su "She-Wolf" mi son messo il Messagero, ed e’ un noto critico musicale, quando Ci racconti delle vostre scorribande lungo il plettro in bocca e mi sono girato di spalle ... E lo rincontrai casualmente dopo anni, ne parlava cosi’ e’ sul disco... Sunset Boulevard? Ma è vero che a quei ancora con lo astesso entusiasmo di allora. Che si tempi avete condiviso tanti sogni con gli Piccoli gioielli metallici del calibro di "Die to voglia o no, quelle serate hanno lasciato un allora giovani Warrant come voi alla ricerca segno! (perlomeno per il volume un segno be alive" o "Jack in the box" sono davvero di un contratto? dei brani immortali, ma all'epoca avresti mai indelebile all’udito!!!) pensato che quelle tracce avrebbero in Le scorribande sul Sunset, beh, all'epoca il Sunset Ci racconti del vostro mini tour fra Olanda, qualche modo fatto la storia della scena Blvd, era un vero centro di musica a Los Angeles, Svizzera e Belgio? Quindi è vero che vi heavy metal italiana? nella fascia del Sunset chiamato lo Strip c'erano trasportaste tutto l'armamentario dietro, (alcuni ci sono ancora) I clubs piu' importanti, il capitelli compresi? Beh grazie del complimento. Sai, il riff di JITB lo Gazzarri's, il Whiskey au-go-go e il Roxy fra gli
altri, il fine settimana la strada era piena di gente, la maggior parte gruppi che facevano volantinaggio e poi le famose groupies che erano il vero pubblico che seguiva i concerti. Bob conobbe un ragazzo tipico americano con un Lunar Track, uno di quei furgoncini scoperti con le ruote gigantesche e quindi questo neo-legionario ci accompagnava sul Sunset e noi andavamo su e giu' nel retro del camioncino con tanto di spade e corazze e lanciavamo fotografie e volantini per promuovere i concerti. L'idea era buona a parte il fatto che proprio la prima volta che andammo beccammo una rara torrenziale pioggia e tornammo a casa infreddoliti e oserei direi... Arruginiti! Comunque a volte era divertente stare sullo Strip, si conoscevano persone e poi si vendevano i biglietti per i concerti. Non so se gia' ne ho parlato ma all'epoca qui si doveva pagare alle produzioni I biglietti in anticipo, te ne davano 100 a 6 o 7 dollari e quindi in pratica se li vendevi rientravi dei soldi se no era una perdita. Questo sistema era chiamato Pay-toplay, una vera porcata, non so come cio' potesse essere legale. Negli anni successivi quando gli Astaroth erano gia' sciolti e io stavo con i No Alibi decisi di cercare di cambiare le cose cosi' da solito visionario andai direttamente da Mario Maglieri, un italomericano proprietario del Rainbow, del Whiskey e del Roxy e lo convinsi ad affittarmi I suoi locali e con la mia casa di produzione, la Crazy Horse Production, inventai le No-Pay-toPlay nights dove lasciavo che i gruppi suonassero gratis. Inutile dire che in pochi mesi andai in bancarotta, i gruppi erano talmente pigri e abituati a questo sistema di merda che non avendo la pressione di dover far promozione e vendere I maledetti biglietti non faceva nulla per promuovere le serate e quindi fini' il tutto in fumo. Per fortuna l'ultimissima searta al Whiskey la feci in beneficenza e la dedicai al popolo nativo dei Lakotas, fu favoloso, suonarono Randy Castillo, Rudy Sarzo, Ray Gillen, Frankie Starr e I Four Horseman, elementi dei White Lion e tantissimi altri musicisti di nome e divenne un'indimenticabile serata, un pienone, mi ricordo mandai parecchi soldini in South Dakota per aiutare alla costruzione di un ospedale nella riserva indiana.
i soldi assieme per ricomprare la chitarra a Simone e gli amplificatori che avevano rubato. Quest'iniziativa e inventiva ci apparteneva di natura e per questo possiamo vantare traguardi tipo le tourne' in Europa, il disco e tante altre cose.
di macchina chiamata Chevy Montecarlo e rimorchiavo belle biondine, conoscevo gente da tutto il mondo e sentivo di essere vivo e vero e fedele ai miei pensieri, a tagliarmi i capelli sono stato io dopo 20 anni e non lo Stato, questo e' realizzare i sogni, forse non quelli che mi ero fatto di megacontratti e tourne' mondiali, ma quelli che Che cosa facesti nel periodo post split? Credo contano e rimangono per tutta la vita. Rifarei che senza permesso di soggiorno, i primi tutto. mesi siano stati proprio duri, è così? Continuasti a suonare il tuo basso, o cosa? Ti sei sposato, hai figli? Che lavoro conduci negli ultimi tempi? Ti capita ancora di Si, fu tutto in salita... I primi cinque anni ero ascoltare qualche vecchio disco di hard bloccato poiche' ero scappato dal servizio militare rock/heavy metal? e quindi se fossi tornato in Italia sarei stato arrestato per renitenza alla leva, poi qui senza la Sposato no, figli nemmeno (che io sappia, ma carta verde potevo solo fare lavori umili. Al speriamo di no...). Ho uno studio di registrazione principio lavavo bicchieri e posa ceneri in un piccolino dove scrivo e produco musica. Vivo di nighclub di musica Salsa molto grande, poi quello, poi partecipo in veste di coordinatore di imparai a fare il barman, ho fatto il cameriere, produzione e casting nei dischi di Vasco, Eros, l'imbianchino, il giardiniere, la comparsa nei film, Pausini, Calentano, chi lo avrebbe mai detto, certo chi piu' ne ha piu' ne metta... Poi Clinton fece quelli sono i cantanti che snobbavo di piu' in Italia l'amnestia per gli illegali della California e cosi' e ora mi ci trovo a lavorare fianco a fianco a volte presi la carta verde e le cose furono un po' piu' per mesi... C'e un video di Vasco su un grattacielo facili. Dal punto di vista musicale dopo gli a Los Angeles e se guardi bene chi e' il bassista Astaroth presi un break fino a che una sera avrai una sorpresa... Con Vasco fare certe storie incontrai un tipo strano al bar dove lavoravo, e' divertente e' una persona incredibile e mi ha sembrava fosse stato mandato per parlarmi, supportato in varie produzioni. Per quanto faceva domande strane che avevano dei riguarda ascoltare musica del passato mi capita riferimenti al mio passato come se mi conoscesse, certamente, non disdegno mai un bel disco del forse coincidenze, pero' prima di andar via mi metallo con cui sono cresciuto, certo che facendo disse "...ricordati che il tempo che lasci indietro e musica dalla mattina alla sera e' dura sentire che dici di riposo, e' perso per sempre..." lascio' musica per svago. Ogni tanto mi concedo qualche una grossa mancia che io usai il giorno dopo per concerto, recentemente i Maiden che pero' ho iscrivermi a una scuola di musica per studiare un trovato un po' stagnanti a livello di materiale po' il basso. Dopo pochi mesi suonavo con i No nuovo anche se emozionanti nel vecchio. Alibi al Whiskey. Duro' un po', poi decisi di Fra le tanti produzioni che faccio ogni tanto mi formare un altro gruppo, i Word, che erano piu' capita anche qualcosa di coinvolgente, ho crossover, con quella band beccammo un ingaggio collaborato in un brano di Battiato con Cristina dei per fare un disco di Fortis (Alberto, musicista pop, Lacuna Coil e poi ho instaurato un ottimo rapporto ndBeppe) per la Virgin, una strana coincidenza con loro, ho anche partecipato a delle registrazioni che poi mi riporto' in Italia in tourne'... Buffo che con Piero Pelu' col quale sono amico da anni. proprio partendo con Max dicemmo addio all'Italia Presto finiro' un mio disco con un gruppo che si promettendoci di tornarci on tour, peccato questo chiama Soup ed e' una fusione di diversi generi, non avvenne con gli Astaroth... anche dei momenti vagamente Astarothiani con dei 5/4 e cambi di tempo vari, alla batteria c'e' A parte Jan Saul, Sai dirmi che fine hanno Vinnie Colaiuta, un grande amico ed un mostro fatto gli altri ragazzi della band? Sempre da sacro, questo sar' un po' un viaggio in tanti anni fonti non ufficiali, si dice che Bob Cattani di musica che ho vissuto. abbia aperto dapprima una pizzeria, per poi Per me prima era un amore a senso unico per il finire addirittura in carcere per seri problemi metallo poi al tempo del glam e del metallo Quanto era difficle all'epoca per una metal con la legge californiana.... sputtanato mi sono dato al jazz e alla fusion per band italiana trovarsi al confronto con una rigetto, e poi ho scoperto il funk, l'afrocubano, realtà avanzata come quella del mercato Preferirei mantenermi sul NO COMMENT per l'electronica, la classica, ho persino scritto un discografico americano degli anni ottanta? quanto riguarda Bob e la sua vita privata... Max e' disco di aree d'opera con Gino Vannelli, mi firmo Pensi che la mancanza di un manager, abbia tornato a vivere qui e fa il grafico, mi ha anche come SAGE visto che il mio vero nome e' ostico in qualche modo condizionato la non disegnato un gran bel sito per il mio studio all'anglosassone. affermazione della band a quel tempo? www.sagestudio.net, siamo grandi amici e lo saremo per sempre, Jan e' a New York come gia' Ok Shining, siamo alla fine, grazie di cuore Beh, a parte la mancanza di manager il problema sai e ogni paio d'anni ci si riesce anche a vedere, per la tua infinita pazienza,per me è stato un per noi era essere nel posto sbagliato, ci grande persona, lo stimo molto. vero onore poter scambiare queste "quattro" mettemmo un po' a capire che il metallo vero chiacchiere via e-mail, ti auguro il meglio americano non era certo a Hollywood e il nostro Scusa la mia sfrontatezza, ma, nel bene o nel e...... lunga vita agli Astaroth!!!! sound non era giusto,forse San Francisco sarebbe male, pensi d'aver in qualche modo stato un posto piu' adatto. realizzato il tuo sogno americano? Grazie a te e a chi ha avuto la pazienza di leggere queste scambio, a chi si ricorda degli Astaroth e In che modo si consumò lo split degli Domanda difficile, vivo di musica e questa e' una ne mantiene viva la memoria, quegli otto anni Astaroth allora? Quale fu la goccia che fece grande meta, certo i sogni erano altri, ma e' cosi'non andranno mai persi! Lunga vita agli traboccare il vaso? Da noi arrivarono notizie anche vero che la vita non e' finita e i sogni si Astaroth e a tutti i veri che credono in cio' che addirittura di scontri fisici non indifferenti, e plasmano con il presente. A 19 anni vivevo solo fanno con passione! vero? del mio lavoro, con i miei amici della band e Intervista raccolta da Beppe Diana suonavo nei clubs storici, giravo con un attrezzo La memoria è un grande filtro e quindi ti posso dire che se pur ci furono dei forti contrasti interni. Dopo tanti anni sono ancora in contatto e in ottimi rapporti con Max e Jan, Simone era rimasto in Italia come gia' sai, e per un periodo avevamo continuato a corrispondere. Quando dividi delle storie cosi' forti legate alla musica e all'adolescenza, e' chiaro che esiste un legame indelebile. Io credo molto nel fatto che gli Astaroth fossero un gruppo con uno spirito unico, il creare qualcosa dal nulla con grande spirito di inventiva. A Roma ripeto, non esistevano teatri dove suonare e noi convertimmo teatrini di prosa in templi di metallo pesante, facevamo attacchinaggio per Roma tutta la notte pur dovendo poi la mattina stare a scuola o al lavoro, poi anche quando subito i due ignobili furti della strumentazione nella sala prove non ci fermammo al pianto e cosi' lavorando tutta l'estate in pizzeria gli altri e io in un cantieri da manovale mettemmo
STIFF – H.M. MAD ATTACK Corrado Cecere....non so a quanti di quelli che stanno leggendo questa intervista, il nome del nostro corrispondente risulti familiare, ma a beneficio del dubbio, possiamo solo dire che l’amico Corrado è stato uno dei personaggi musicali più attivi della scena heavy rock nostrana dei primi anni ottanta, essendo stato bassista prima dei cult heroes Stiff, formidabile formazione di hm classico nostrana, e poi come membro portante degli altrettanto validi Miss Daisy, sicuramente più conosciuti al grande pubblico, grazie anche all’unico lp rilasciato “Pizza Connection” prodotto da quel Eddy “Fast” Clarke, già chitarrista dei Motorhead e dei Fastway. Ma è proprio del primo periodo della carriera legata agli Stiff, che vogliamo parlare in questa nostra intervista, una cult band che, con base operativa a Tarquinia, con la pubblicazione di soli due nastri, ha saputo creare quell’aura ammantata di mistero e di ambiguità, che cercheremo di svelare in questa sede. Ciao Corrado, benvenuto sulle nostre pagine, e grazie del prezioso tempo che ci stai concedendo, come prima domanda volevo chiederti in che occasione conoscesti gli altri ragazzi e soprattutto quando decideste di mettere insieme un gruppo di heavy rock?..e sempre se non è troppo, come mai decideste di adottare un moniker così particolare come STIFF?
qualche contadino, per un periodo provavamo nel garage di casa mia, prima che ci cacciassero a causa del volume eccessivo e la presenza delle botti del vino casareccio che continuava a diminuire. Ma la scena musicale Tarquiniese in quegli anni era sorprendente, c`erano molti gruppi e musicisti validissimi che si dannavano cercando di tirare fuori la loro creativita`. E non era come adesso con le cover-bands,etc., nonostante spesso i gruppi almeno inizialmente si Ok, dunque, mi trasferii a Tarquinia da Roma auto-finanziavano facendo serate e veglioni a all`eta` di 16 anni, dopo qualche tempo fui suon di liscio e mazurke, una volta acquistati chiamato a fare “ i tre giorni”, la visita di leva, che strumenti etc., ogni band lavorava duro e cercava all`epoca era occasione per ogni Italian young di tirar fuori farina del proprio sacco. man di trascorrere 3 giorni lontano da Mamma per C`era veramente del talento grezzo, fuori dai la prima volta...da Tarquinia ci spedirono a circuiti urbani e libero di dare sfogo alla Perugia e viaggiai insieme ad un gruppo di creativita` a briglia sciolta. Non per niente quella Giovani di Tarquinia come me, alcuni dei quali parte della “West Coast” Maremmana ha prodotto diventarono figure fondamentali durante la mia negli anni nomi importanti nel “cross-genre” adolescenza, e con i quali tutt`ora siamo in musicale Italiano, giusto per citare qualcuno a contatto, 2 ragazzi in particolare erano membri di caso , Max Annibaldi (Stiff, Raff,), Max Cipicchia una Band,Vincenzo Cipicchia, bassista (fratello di (Astaroth),Luca Gatti (Diaspora, Space Police, Max di Astaroth-iane memorie) e Giancarlo Dr.Cat Experience), Sandro Pippa (Ennio “Giambo” Capitani, il singer-drummer. Morricone) e molti altri. Cosi` , di ritorno da una 3 giorni di bagordi e risate a crepapelle ci cominciammo a frequentare. Il primo demo “Steel Force” era un lavoro Io all`epoca ero intento a squassare i timpani che, nonostante la qualità sonoro alquanto altrui a casa da solo malmenando un basso, deficitaria, presenta un trittico di quattro prestato da un amico, e un chitarrone semibrani pregni di un humus epico e di acustico che non ricordo dove rimediai, tramite un armonizzazioni metalliche che, questo te lo ampli senza nome, trovato in un ripostiglio del dico con il cuore in mano, non risentono padre di un amico, un affarone curioso con un minimamente dell’usura del tempo, rivestimento in finta pelle bianca, uno sportello suonando ancora attuali e fresche come che non si capiva a cosa servisse e 2 all’epoca, ma durante il missaggio delle potenziometri. bobine, ti saresti mai aspettato di aver Con il potenziometro oltre il massimo quel coso lasciato ai posteri delle melodie, diciamo, produceva un volume straordinario ed un suono “immortali”? distorto che mi faceva arrapare piu` di una foto di Carmen Russo (ok, “come “ la foto di Carmen Beh` come dicevo, durante il missaggio eravamo Russo), ripensandoci, sara` stato il misterioso eccitatissimi, come di prassi per ogni giovane sportello, ma come suonava quell`armadietto!! musicista arrapato che entra in “studio” per la Comunque dopo un po` ai ragazzi servi` un prima volta.....quanto all`immortalita`, non bassista dato che Vincenzo Cipicchia era in altre esagererei, anche se devo ammettere che ho quei faccende affaccendato, e cosi` mi unii al gruppo. brani sul mio Ipod e che a volte in macchina Il nome era frutto del classico pezzo di carta con quando sono in vena di amarcord,me lo sparo 50 nomi da scegliere. pure io...non troppo ad alto volume pero` senno` si rischiano i timpani con overdose di frequenze Toglimi una curiosità, quanto era difficile medie! essere una band di rock duro in una città tranquilla come la vostra Tarquinia, città di Ascoltando brani come “Crystal Ball” o provincia, apparentemente distante dal “Darkness in the grave yard” si ha come grosso circuito romano di quegli anni? l’impressione di essere circondati da un alone di mistero tipico di una cultura se Per la verita` devo dire che il fatto di essere in vogliamo enigmatica ed antica, come quella provincia non fosse un handicapp, anzi. Gli spazi Etrusca, la stessa della vostra città natale, non erano mai un problema, c`era sempre a era davvero questo lo scopo che vi eravate disposizione qualche rimessa o qualche casale di prefissati?
Mah, all`epoca e` chiaro che le influenze musicali erano quelle che erano, quei brani ovviamente riflettevano in maniera sfacciata l`ascolto incessante (sino ai limiti di usura dei nastri in cassetta) dei classici Sabbath , R.J.Dio, etc....ma erano comunque tentativi di fare nostre e rappresentare certe emozioni e sensazioni, e percio` in quel contesto rimangono pietre miliari, se non della storia della musica, quantomeno dell`incredibile viaggio attraverso la formazione culturale ed artistica di quattro Teenagers scapestrati e pieni di sogni. Lo scopo in realta` era semplicemente quello di suonare fino a farsi venire i calli e divertirsi a piu` non posso nel mentre. Una band la vostra che sapeva abbinare con sagacia partiture che arrivavano da diverse influenze musicali come ad esempio l’hard rock seventies style, vedi l’energetica “Nightlife”, o il metal classico più intransigente ed iconoclasta, segno questo anche di un ottimo background musicale, ma la domanda vera è, come riuscivate ad intrecciare queste soluzioni sonore in un unico tessuto musicale?...e se non è troppo, quali erano all’epoca i vostri ascolti quotidiani? Ancora, il tutto era semplicemente il risultato dell`ascolto incessante di tonnellate di musica. L`accozzaglia di matrici musicali che si avverte dall`ascolto del demo, generava dai gusti individuali dei singoli, che nonostante avessero un ben preciso comune denominatore, si differenziavano piu` o meno marcatamente. Ad esempio ricordo all`epoca non mi addormentavo se non avevo il mio chiaccherone (Ghetto Blaster) vicino al letto con una “C-90” piena di Motorhead. Altri avevano altre particolari predilezioni, ma in linea di massima ascoltavamo e apprezzavamo un po` tutto cio` che circolava all`epoca, dai classici `70 Hard-Rock, alla NWOBHM, a cose piu` bizzarre o teutoniche..... Comunque, se non ricordo male, il successo di “Steel Forces”, riuscì a portare un buon numero di attestati di stima attorno alla band, come ad esempio quelli dell’amico Yako De Bonis degli Steel Crown che rivedeva negli Stiff lo stesso spirito libero della sua band madre, che ricordi hai di quel magnifico ragazzo? Ricordo bene l`entusiasmo, il senso dell`umorismo e la sdrammatizzazione di certe pose, che ci fece “cliccare” da subito. Ci prendemmo subito bene con Yako e passammo delle belle esperienze insieme. Ho un ricordo in occasione di un “meeting di tutte le bande”, svoltosi in un Club in Toscana mi sembra a Prato, al quale parteciparono tutte le Bands dell`epoca. Il meeting era stato pensato ed istigato da Yako ed Antonio Ferro, per cercare di organizzare e metter un po` d`ordine tra le decine e decine di Bands che nascevano ogni giorno, per cercare di fare qualcosa di costruttivo anche se non ben definito. Ricordo che sul treno da Tarquinia incontrammo per la prima volta Rocco e Fido che andavano in rappresentanza dei Mausen da Roma e ci facemmo grasse risate durante il viaggio, all`arrivo rimanemmo sorpresi dal vedere quante Bands e personaggi si erano scomodati a partecipare, veramente tanti. Ricordo che alla fine Yako si incazzo` a bestia perche` tutto fini` un po` a tarallucci e vino. Ricordo anche che Bud della Strana mi presento` per la prima volta ad una bottiglia di Dranbuje, liquore buonissimo che procedemmo a tracannare insieme ai fratelli Cappanera buonanime. Quello, e Yako che ci fa` la ramanzina sono gli ultimi ricordi di quella serata.. E se i ricordi non mi ingannano, con Yako suonaste insieme a giugno del 1984 nell’indimenticabile “Heavy Metal Day” di Gozaldo degli Ippoliti assieme a band come Strana Officina, Sabotage e Vanadium, giusto? Giusto, anche quella bella avventura, ricordo che scrissi una cronaca al riguardo su Metal Militia,
storica fanzine romana creata dal mitico Davide “Suan” Macchi. Ricordo anche furiose partite a pallone nel pomeriggio e la bizzarra apparizione di Pino Scotto nei camerini comuni che esce dalla doccia con l`asciugamano in testa tipo genio della lampada! Solamente un anno più tardi registrate il promo tape “Madame Claude”, un lavoro di soli due brani che mette in evidenza una crescita artistica ed una maturazione davvero impressionante, non solo i suoni si sono fatti più compatti ed affilati, ma anche la band sembra molto più agguerrita e determinata che in passato, come mai decideste di presentare solo due brani? Forse “Madame Claude”, era l’anticipo di qualcosa di più importante e sostanzioso come un ipotetico full lenght album, o cosa? No, piu` che altro era la cronica mancanza di fondi a dettare la scelta di solo due brani. Come si nota giustamente dalla qualita` sonora, lo studio era molto superiore e di conseguenza piu` costoso, quindi 2 brani era tutto cio` che le nostre povere saccocce (anzi le saccocce dei classici vari “benefattori” dato che noi di lavorare non se ne parlava, visto che ancora andavamo a scuola!) potevano pagare. Toglimi una curiosità, ma all’epoca riceveste mai delle offerte da parte di etichette capestro come la famigerata King Classic? In quei tempi se ne sentivano di tutti i colori, ogni giorno usciva fuori qualche storia di qualcuno che voleva “produrre”. La situazione era cosi` embrionale e lontana da qualsiasi standard professionale moderno che e` difficile anche solo tentare di comparare. In generale tutto si basava sulla piu` totale ed esclusiva auto-gestione. La realta`, a parte le ciance degli esaltati di turno era la seguente: tutto cio` che succedeva era completamente auto-gestito, registrazioni, concerti, pubblicita`, tutto. Una volta in occasione di un concerto al mitico teatro Mongiovino a Roma insieme ai Thunder e Steel Crown, io e Daniele Macchi andammo a bussare all`Assessorato alla Cultura del Comune di Roma per chiedere aiuto, ci offrirono di stampare i manifesti per il concerto gratis tramite la tipografia comunale. Qualsiasi cosa si decidesse di fare era autogestita. Apparizioni come supporto a gruppi famosi erano frutto di intrallazzi, studio-times si ottenevano tramite amici di amici di amici,
strumenti e cassette si compravano coi soldi della Nonna, non c`erano Management companies, Record Labels, Magazines, spazi, agenti, promoters, Clubs o Pubs dove suonare, studi. Nulla di nulla. Tutto cio` che si otteneva era frutto di sforzi personali tremendi. L'infrastruttura della musica Rock in Italia era semplicemente inesistente. Ecco cosa si avverte da tutti quei Demos di tutte quelle Bands dell`epoca, una energia e passione, una rabbia ed entusiasmo incanalata nello sfogo sonoro della frustrazione quotidiana! In una situazione del genere ogni risultato che si
riusciva a d ottenere aveva un valore inestimabile. “prestati” e incertezze di ogni tipo. Bullet in the Sky era` pero` una buona ballad, Un lavoro che, anche questa volta, riscuote che risale ai tempi d`oro, quando passavamo comunque un buon successo a livello giornate intere nel nostro famoso casale-studio di nazionale, e che vi porta sul palco di uno dei Tarquinia spensieratamente praticando per ore e festival più importanti di sempre, ovvero ore con dedizione certosina i cori e le harmonies quel “Heavy Mas” passato alla storia come del chorus, nel quale tutti , compreso Max, uno degli avvenimenti meglio organizzati in esibivamo le ugole nei contro-canti. campo hard n’heavy, grazie anche alla Il risultato dal vivo era sorprendente e suonava supervisione del simpaticissimo Kleever “vero”, ma era frutto di buon caro duro lavoro! all’epoca esperto Vj di Video Music con il suo Tutto cio` nonostante il fatto che il casale era programma “Heavy” appunto!!! notoriamente posseduto da presenze sopranaturali (non scherzo!) e dimora di vari Non ho un buon ricordo di quel particolare animali,tra i quali un Capro che se ti prendeva in concerto, e non solo perche` la truppa di Stiff e antipatia non esitava a “caricare” a cornate sul Thunder in viaggio per Firenze per presenziare femore! Per noi, pero` era rifugio e ritrovo,oltre allo special di Video-Music antecedente al Festival che studio. mi fuse la macchina da me messa a disposizione per il viaggio mentre io cercavo di farmi riformare Comunque, qualche anno più tardi, assieme dal servizio militare! ad alcuni membri dei Mausen, ti ripresenti A parte gli scherzi quel concerto rappresenta per con i più famosi, e ruffiani, Miss Daisy, due me uno dei “low-points” dell`avventura Stiff.Con promo molto professionali ed un disco Davide Camaccia alla voce senza voce e una capolavoro come “Pizza Connection”, generale “poor performance” da parte di tutti, per prodotto nientemeno che da sua maestà me fu una serata da dimenticare... Eddy Fast Clark, come entraste in contatto con un personaggio così di spicco, almeno Ecco, dal dicembre 1985 in poi, io per l’epoca? personalmente, come penso molti altri appassionati dell’epoca, perdo le tracce degli Semplicemente facendo circolare il Demo in Stiff, che cosa successe all’interno della band Europa. La nostra amica-manager Lisa Villa, lo di così inevitabile tanto da portarvi allo split fece poi arrivare sulla scrivania di Eddie , il quale ufficiale dopo qualche mese? impressionato lo porto` dal Boss della GWR, etichetta dei Motorhead, il quale ne volle sapere di La situazione degenero` da prima di piu`! allora.....dopo la dipartita di Giambo Capitani, il cantante-batterista, passammo attraverso un bel Anche i Miss Daisy dopo l’uscita del disco periodo creativo, con Maurizio Capitini al drums fanno perdere le loro tracce, cosa successe kit, la solidita` sonora acquisto` immensamente, di così drastico? Maurizio si rivelo` un compare ideale anche a livello personale e con un trasferimento nella Difficile parlarne in 2 parole, ma ancora una volta, capitale passammo un bel periodo, ma la come Stiff, Miss Daisy fu un viaggio incredibile, frustrante ricerca di un cantante fisso alla fine si attraverso migliaia di vicissitudini, sangue, lacrime rivelo` debilitante, e almeno per quanto mi e gioie infinite. riguarda, la formidabile apparizione a Modena Consiglio la lettura di “I reni di Mick Jagger” e “ come supporto ai Saxon di fronte a migliaia di Fabbricato in Italia” di Rocco Fortunato, per una ragazzi entusiasti, marca la fine di un ciclo. “Insight” almeno parziale del Rollercoaster di Si continuo` per un po` piu` per tigna che per emozioni! altro, ma la direzione artistica comincio` a riflettere in maniera inquietante lo stato mentale Dimmi la verità, ma in quegli anni non hai generale, finche` fu palese che era ora di mai pensato di mollare tutto e di trasferirti prendere delle decisioni serie. negli Usa proprio come fecero gli Astaroth all’epoca? Capisco, comunque è un vero peccato, perché potenzialmente, eravate una delle In quegli anni ci si pensava spesso, UK or USA migliori formazioni di allora, e da quello che erano all`ordine del giorno, in generale quando si può facilmente evincere ascoltando i vostri poi arrivi a vedere quegli orizzonti da vicino, ti brani, le qualità artistiche erano molto rendi conto che la realta`, almeno per quanto elevate rispetto alla media, riguarda una Band, e` ben diversa, come Saverio invece…. o Massimo ex-Astaroth o Daniele e Davide Macchi o una moltitudine di altri personaggi ti potrebbero Sara` anche vero, ma dall`inizio noi ben dire. eravamo comunque semplicemente 4 Io vivo in UK da 18 anni ed ho passato la seconda amici assatanati dalla voglia di suonare, meta` dei `90 su e giu` per gli States per lavoro, che passarono insieme attraverso gli lo stare a contatto con la realta` in terre straniere anni piu` importanti della loro apre certamente degli orizzonti, e nonostante da adolescenza, facendo delle esperienze buon Italiano mi lamento spesso, non rimpiango artistiche e di vita incredibili, e questo affatto nessuna decisione e consiglierei comunque e` cio` che secondo me e` veramente a qualsiasi giovane di andare a fare esperienze importante ricordare. fuori dal “comfort-zone” Italiano, c`e` tutto da Se poi, il fatto che Max Annibaldi sia guadagnare e niente da perdere, ci sono pero` senza dubbio uno dei piu` dotati geni delle realta` delle quali bisogna tenere conto, musicali Italiani, e che capitasse di specialmente come ripeto se si parla di progetto essere amico di infanzia con un solido Band-Casa-Insieme-Convivenza! “soldato” delle 6 corde nella persona di Cris Tosoni al quali capito` di incontrare Presumo che in tutti questi anni i tuoi gusti un sorprendente cantante –batterista musicali siano radicalmente cambiati, ma ti che scriveva ottime liriche al quale si capita mai ogni tanto di mettere su un bel aggiunse poi un entusiasta picchiatore disco che ti riporta indietro nel tempo? di bassi, abbia fatto scaturire qualcosa di apprezzabile.....so be it! I gusti non sono cambiati affatto, magari si sono espansi, ascolto di tutto, dischi non ne ho, a parte Toglimi una curiosità, ma nella pagina Pizza Connection dei Miss Daisy, ma ho musica in myspace della band, si possono ascoltare tutte le stanze della casa, specialmente in cucina, due brani, “Restless Heart” e “Bullet in the in macchina, in ufficio e anche nel garage! sky”, in che sessione furono vennero registrate quelle due song? Ok Corrado, siamo veramente alla fine, ti ringrazio nuovamente per la pazienza e per Quei 2 brani rappresentano appunto quel periodo la tua disponibilità, concludi l’intervista nella finale confusionale descritto pocanzi, durante il maniera in cui più ti aggrada!!!! quale la direzione creativa si puo` descrivere come “Bizzarra” e “inquietante”, che riflette gli Well, ROCK ON!.....what else? stati d`animo di quel periodo, con cantanti
Tokyo Blade – Genghis Khan Killers Ok, credo proprio che i Tokyo Blade non hanno bisogno di ulteriori presentazioni, anche perché nella loro lunga carriera che si protrae dai primi anni ottanta, hanno saputo, nel bene o nel male, rinascere e reinventarsi più di una volta, ed il come back sulle scene della scorsa stagione “One thousand man strong”, ne è la più lampante testimonianza. Se il presente è conosciuto ai più, il passato remoto della band inglese, credo sia a conoscenza di pochi eletti, anche perché non so quanti siano a conoscenza del fatto che, i nostri, nei loro primi anni di esistenza artistica, si fossero fatti conoscere dapprima come Killer, e poi come Genghis Khan, registrando, nel primo caso un demo ufficiale, e nel secondo un ep, un demo, ed un album reheresal che, fino a questo momento, è rimasto negli scaffali polverosi della soffitta del buon Andy Boulton, da sempre deus sx machina della band. A colmare questo gap storico/temporale, ci pensa naturalmente il cd antologico “Genghis Khan Killer” che, com’è logico che sia, raccoglie tutto, ma proprio tutto, il materiale delle due precedenti reincarnazioni del combo, e ce le serve su un piatto d’argento, con ben ventidue titoli, si, avete letto bene, il tutto arricchito da un suono quanto meno decente, con informazioni e foto dell’epoca a rendere il prodotto, molto più sontuoso. Puro ed incondizionato heavy metal dalle cadenze classiche, ecco cosa offriva la band all’epoca del proprio debutto sulla lunga distanza, con una line up mark I, impreziosita da un Alan Marsh ancora distante dalle tendenze commerciali degli Shogun, un versante compositivo ben congeniato, anche se, privo di quei momenti topici che, nel futuro, caratterizzeranno la carriera discografica della band in questione. Doppio cd mastodontico, da avere!! (Beppe Diana)
Damascus – Cold Horizon L’oscura foto di copertina con il volto indemoniato del vocalist della band Bill Downs, credo sia una figura fra le più rappresentanti nell’immaginario di molti dei metalhead che si accingono a leggere queste parole, anche perché, diciamocelo chiaramente, i brani che fungono da perno portante per il cd antologico degli albionici Damascus, sono stati da sempre alla portata di molti tape traders degni di questo appellativo. A rendere ufficiale questo lavoro postumo, ci pensa come al solito la tedesca High Roller Records che raccoglie in un unico pacchetto, sia l’ep che alcuni dei brani del successivo demo della band, arricchendo la portata con un succoso booklet, la versione in vinile è molto più curata e ricca di foto, ed un nuovo mastering che, naturalmente, rende ancora più appetibile l’heavy rock della formazione, tendenzialmente legato a doppia mandata ad una concezione NWOBHM. Tendenzialmente più affini ai vari Prying Mantis e Tokyo Blade che ad Angel Witch ed Iron Maiden, le nove composizioni di “Cold horizon” si muovono sinuose fra rimandi all’hard rock di tipica impostazione ‘70ies style, ed atmosfere più melliflue dove, naturalmente, la componente melodica, la fa da padrona, con la chitarra del buon Dave Bridge a dominare brani che non risentono del tempo come l’opener “Open your eyes”, o la delicata “Another rainy night” che mostra un potenziale radiofonico niente male. Acquisto consigliato!! (Beppe Diana)
Skelator – Agents of Power Ok, adesso è chiaro!! Che gli americani Skelator ambissero a diventare i più diretti discepoli dei cult heroes Cirith Ungol, era oramai una cosa risaputa, ma che arrivassero addirittura a calcarne il percorso lirico/concettuale non ne avevamo la piena consapevolezza, almeno non fino a questo momento. Si, anche perché nel loro come back ufficiale sulle scene, i cinque statunitensi in questione, oltre a piazzare in copertina una raffigurazione “moderna” di Elric di Malnibone, riescono nel non facile compito di creare una sorta di concept album basato sulla genesi dell’eroe narrato dal maestro Micheal Moorcock, nel quale, naturalmente, la musica funge da puro collante, fra atmosfere epiche, cadenze sabbatiche, e ripartenze folgoranti che portano ben impresse nel proprio DNA artistico, le stigmate dell’heavy metal più tradizionalista ed intransigente che, naturalmente, la produzione volutamente grezza e minimale, riesce ad amplificare. Sedici brani, altrettanti potenziali metal anthem, fra tutti il piccolo capolavoro “Dream dictator” che nei suoi sette minuti, sintetizza al meglio l’attitudine musicale dei nostri, o la magmatica “Elric:The dragon prince” tipico esempio di puro epic/doom metal, non un filler o una caduta di tono, per un disco destinato ad entrare nella storia di una certa frangia della musica dura, dalla porta principale. Uno delle migliori uscite degli ultimi mesi!! (Beppe Diana)
addirittura una settantina di brani alcuni dei quali, naturalmente, sono rimasti inediti fino ad oggi. E il loro “Castle” è in definitiva un disco che recupera, in toto, lo spirito e le atmosfere della migliore NWOBHM, produzione ed interpretazione comprese, e le trasporta intatte nel nuovo secolo, in un connubio simbiotico di modernità, leggasi pulizia del suono, e tradizioni, che ha veramente dell’eccezionale. Registrate in sole cinquanta ore, si, proprio così, le dodici composizioni che trovano posto in questo disco, suonano fresche e frizzanti, e si spingono su un territorio sonoro non tanto distante dai primi Samson e Saxon, arricchite da quel certo retrogusto Denim and Leather che affascina ancora oggi. “Turn down”, “Take it” o la stessa “Running for your life”, piacciono proprio per la loro semplicità e per quella linearità di una componente compositiva snella e priva di arrangiamenti artificiosi che ne avrebbero certamente leso la spontaneità. Un disco per molti, ma non per tutti!!! (Beppe Diana) Blacksmith – Strike the metal... Torna a circolare con una certa insistenza anche il nome dei cult heroes americani Blacksmith, il cui materiale discografico vede nuovamente la luce del giorno in versione ufficiale, dopo che la misconosciuta Hotsteel records, aveva pubblicato un bootleg nel 1993. Ci pensa la Heaven and Hell a restituire credibilità ad una band che, all’epoca, fu condizionata da alcuni stravolgimenti all’interno della line up che, come la storia ci insegna, ne decretarono mestamente la fine. Sormontato da un lavoro d’artwork più che ottimo, questa quarta release della serie “Lost relics”, recupera il mini-lp del 1986, ed il full lenght di tre anni più tardi, che vedono avvicendarsi dietro il microfono la singer Heidi Black, nei quattro brani dell’omonimo debutto, giocato attorno a reminiscenze classiche dai contorni tradizionali, mentre lo screamer Malcom Mania, viene chiamato in causa nei restanti nove episodi di “Fire from within”, album forgiato attorno ad un power metal di stampo tipicamente americano, tendente verso sonorità più spigolose ed acuminate. La qualità del suono, per fortuna, gioca a favore di questo recupero antologico, e se i favori dei vecchi afecionados potrebbero tendere verso le prime composizioni della band, sicuramente più calde ed affascinanti, i brani del disco di debutto, non fanno altro che aumentare il rimpianto del poteva essere, ma non è stato. In Attesa del nuovo album la storia chiama, voi fatevi trovare pronti, mi raccomando… (Beppe Diana)
Crimson Cult – Tales of Doom Più che buono il ritorno sulle scene degli austriaci Crimson Cult che, con il nuovo “Tales of Doom”, cercano in parte di risollevare le proprie sorti, dopo un debutto passato del tutto inosservato, ed un cambio di label che, almeno sulla carta, dovrebbe garantire ai nostri, quell’apporto e quell’esposizione mediatica che, in passato, era venuta meno. Dieci brani suonati con gusto e convinzione da una band che, finalmente, sembra aver trovato la giusta quadratura, sempre alle prese con un power metal intenso e vibrante, proteso com’è verso soluzioni di natura classica, che si tingono di modulazioni ora più tetre ed oscure, ora più vicine ad armonizzazioni progressive, e questo grazie ad intrecci strumentali che, naturalmente, mettono in evidenza la caratura tecnica dei quattro musicisti chiamati in causa, capaci di imbastire un discorso compositivo, sicuramente degno della massima attenzione. Posto proprio a metà strada fra Savatage, Black Sabbath ed i Dio d’inizio carriera, le dieci composizioni del nuovo arrivato, alternano momenti più accesi, fra tutte l’intensa “Second Life”, ed alcuni passaggi a vuoto che, com’è facile presupporre, non permettono ai nostri quel definitivo salto di qualità. Il sentiero per la definitiva consacrazione è ancora in salita, ma il traguardo non ha mai troppa importanza, quel che conta è il cammino…. (Beppe Diana) Solar Eagle – Charter to nowhere È arrivato dal nulla, e nel nulla più assoluto si è dissolto. Si, la prima Dawn Trader – Castle volta su cd dei Meglio tardi che mai? Allora meglio tardi!!! Si, il canadesi Solar Eagle come back sulle scene degli inglesi Dawn Trader poteva di certo ha veramente quel sapore della rimpatriata fra essere migliore, non vecchi amici, anche perché i musicisti che fanno solo perché le parte della formazione con base operativa in quel potenzialità della di Nottingham, tornano ad imbracciare gli band erano strumenti dopo una pausa riflessiva di ben veramente tante, venticinque anni, riuscendo finalmente a ma soprattutto pubblicare un full lenght album che, all’epoca, perché la qualità dei avevano messo in cantiere, componendo suoni di questo
ripescaggio, non fa di certo gridare al miracolo, tutt’altro. Da sempre considerata come una formazione di seconda fascia, questo quartetto con base operativa nell’Ontario, rappresenta invece l’ennesima testimonianza del valore di una scena musicale, come quella d’oltreoceano degli ‘80ies, ed il loro stile musicale così fortemente radicato attorno ad un heavy metal tecnico e dal forte impatto emotivo, avrebbe sicuramente meritato migliore fortuna, ed invece.. Beh, invece siamo ancora qui a domandarci che cosa avrebbero potuto combinare questi quattro ragazzi se la dea bandata avrebbe arriso loro, invece di voltargli le spalle dopo appena un demo ed un ep omonimo, per un totale di dieci composizioni che, oggi, trovano spazio all’interno di questo “Charter to nowhere”. Si, non è certo un eufemismo definire i Solar Eagle come i migliori epigoni di artisti del calibro di Crimson Glory, Lethal oppure Heir Apparent, sia perché le commistioni dal vago sapore progressivo, conducono direttamente alle formazioni sopracitate, ma soprattutto perché l’aspetto melodrammatico, nonché la teatralità delle quali sono intrise alcune loro composizioni, reggono da sole questo paragone per nulla forzato. Splendida l’immagine di copertina, meno lo striminzito booklet, solo quattro pagine, se lo trovate, fatelo vostro, non ve ne pentirete!!! (Beppe Diana)
metal tradizionale. Cinque brani per questo “The nights of delusions”, edito dall’attenta Iron on Iron, che cercano in qualche modo di mediare una certa irruenza tipica del metallo rovente di natura teutonica, quello di Running Wild e Grave Digger per intenderci, con le tipiche scansioni melodiche di una corrente più moderata, che vede come numi tutelari mostri sacri del calibro di Gotham, Overdrive e primi Nocturnal Rites, per un risultato finale di sicuro gradimento. Brani dalle atmosfere ricche di fascino arcano, il caso della title track e di “Silver Bullet”, ben si amalgamano ad episodi più risoluti e cruenti, che puntano gran parte del proprio gioco forza, attorno a chitarre armonizzate e a chorus pregni di pathos come la selvaggia “The last of my kind”, che da sola vale il prezzo del biglietto. Manca sicuramente quello spessore e quell’incisività che avrebbe permesso ai nostri quel definitivo salto di qualità, speriamo bene per il futuro…. (Beppe Diana)
Utopia – Ice and Knives Veramente audace il sentiero sonoro intrapreso dai romani Utopia che, nel giro di qualche mese, sono riusciti a smussare le piccole imperfezioni presenti nel demo d’esordio, tanto da rendere la propria proposta musicale molto particolare e Oker - Burlando la muerte coinvolgente, un Certo che il mini “Dale Cana” di qualche tempo melange sonoro che, addietro, non faceva di certo trasparire la sagacia partendo da e la passione riversata su disco, eppure, a pochi coordinate mesi di distanza da quel debutto così acerbo, i hard/progressive, si madrileni Oker apre verso soluzioni ritornano sul armoniche legate ad mercato con un ambientazioni vicine disco, targato Santo ad una certa Grial, che mettono corrente elitaria, definitivamente in elementi questi che mettono in mostra la luce i progressi e la caparbietà di una band che risulta essere anche maturazione abbastanza personale. Sfoggio di grande tecnica artistica a cui la strumentale, ma non solo, anche perché i cinque band è andata musicisti capitolini in questione, dimostrano incontro in questi soprattutto di essere in possesso di buone mesi di apparente capacità di scrittura, in grado di abbinare trame stasi mediatica, e intricate, e passaggi melodici davvero suggestivi, che ci presentano una formazione che ha trovato sempre in bilico fra equilibrio armonico e capacità una giusta quadratura, sempre alle prese con un espressiva. Architetture compositive intriganti, heavy metal dalla forte impronta classica, attorno voli pindarici strumentali da togliere il fiato, ed un al quale si fondono sia l’anima più tradizionale, signor cantante che risponde al nome di Riccardo che quella più prettamente power metal, per un Fenaroli, ecco quali sono i cardini imprescindibili risultato sempre e comunque ad alta gradazione sui quali si erige questo lavoro, che cresce dentro metallica. con gli ascolti, e che conferma l’avvenuta Naturalmente il vero fulcro su cui ruota l’intera maturazione artistica di una formazione che è riuscita di questo disco, è sicuramente l’ottima riuscita a portare avanti un’evoluzione stilistica interpretazione della vocalist Xina, una che dal davvero ragguardevole. Una produzione peculiare vivo dovrebbe garantire prestazioni sfavillanti, ed una veste grafica elegante, aiutano ad anche perché è proprio la sua verve canora così infondere ulteriore stima nei confronti di questa sentita e piena di trasporto, che rende accattivanti ennesima realtà italiana, che sia veramente ognuna di questi dieci episodi. questa la volta buona? Certo, devono ancora crescere, lo smalto, così (Beppe Diana) come la malizia compositiva, arriveranno con il tempo, anche perché, la giovane età di ognuno dei componenti della band, non fa altro che farci sperare per un degno proseguimento di carriera… Profusion - Rewotower (Beppe Diana) Folli, geniali, imprevedibili, ma eccelsi, proprio come si addice a tutte quelle band che, naturalmente, portano avanti un discorso Evil-lyn – Night of delusions musicale basato sulla coerenza e su scelte Ennesima interessante realtà partorita da una artistiche, lontani dai soliti cliché, e si gettano scena musicale che sembra davvero inarrestabile, anima e corpo nella come quella legata al nord del vecchio continente, sperimentazione i finlandesi Evil-lyn sonora. Ecco la vera da Tempere, si parola chiave, che, a presentano al volte, porta alla traguardo del procreazione di veri debutto ufficiale, e propri capolavori raccogliendo nella discografici come nel propria line up caso di 'Rewotower', ufficiale, cinque ottima la scelta del musicisti che titolo palindromo dei arrivano da senesi Profusion. altrettanti percorsi Uno step artistici, e li unisce discografico, questo, che rappresenta un tassello sotto un’unica molto importante nella carriera discografica dei bandiera che nostri non solo perché giunge proprio nel sventola fiera e sprezzante, proprio come il loro momento più delicato della storia della compagine
tricolore, coinciso dapprima con una rivoluzione all’interno della propria line up ufficiale, e poi con la sigla di un deal internazionale con l’etichetta americana ProgRock Records che, almeno sulla carta, dovrebbe garantirgli quell'esposizione mediatica che in passato era mancata, ma anche perché, finalmente, i cinque possono dire di avere dato pieno sfogo a tutte, ma proprio tutte, le proprie velleità artistiche. Non a caso, durante l’ascolto degli undici brani in questione, i nostri riescono ad imbastire un discorso musicale che intreccia all’interno di un unico tessuto compositivo elementi che arrivano in maniera equa sia dal versante più heavy, sia da quello più tacitamente classico del genere più nobile per antonomasia, quello progressivo per intenderci, arricchito da suadenti influssi fusion e da soventi aperture folkloristiche che raggiungono il proprio apice all’interno di song emblematiche come la cangiante minisuite "The Tower" divisa in due movimenti, o la duttile "Chuta Chani". Che dire, disco impeccabile sotto ogni punto di vista. (Beppe Diana)
Ethereal Architect - Monolith Arrivano a varcare la fatidica soglia del secondo lavoro in studio anche gli Ethereal Architect, formazione con base operativa ad Austin (Texas), che con il nuovo 'Monolith' tornano a ribadire il proprio status indipendente, e gettano le basi per un futuro, si spera per loro, più appagante e ricco di soddisfazioni personali. E proprio come per la precedente release ufficiale, il quartetto in esame si rende ancora una volta artefice di una prova discografica incentrata attorno ad una componente musicale che, sebbene arroccata attorno ad intricate soluzioni strumentali, conserva una certa linea fisiognomica di fondo, sempre in bilico fra dinamismo sonoro e quella ricercatezza contraddistinta dalla raffinatezza di una componente melodica, nonché sulla riuscita miscela di certe strutture heavy rock ed aperture progressive che combinano in maniera quasi univoca la maestosità dei maestri Rush, e l'armonia iridescente dei grandiosi Shadow Gallery, in un tripudio di evoluzioni davvero degne di nota. Un muro policromo diviso equamente fra frangenti più pacati, ma ricchi di suggestione ed espressività, e momenti più tacitamente metallici fanno di episodi come la splendida "Oceans", costruita su intriganti modulazioni elettroacustiche, o dell'accattivante "Revolutions" che punta molto del suo gioco forza sull'emotività e sull'espressività di alcune soluzioni d'alto rango artistico, due pilastri su cui viene edificato un lavoro da tenere sicuramente in forte considerazione. Una band delle indubbie qualità artistiche, nove composizioni raffinate e mai troppo ridondanti. (Beppe Diana) Place Called Rage - Place Called Rage Qual è il destino delle big band? Esatto, quello di avere un’esistenza artistica relativamente breve, che, in molte occasioni, non va oltre all’album di debutto. Ok, Mr. Big a parte, le compagini che presentano in formazione musicisti di una certa levatura, sembrano proprio condannate all’oblio nel giro di qualche anno, ed i qui recensiti A Place Called Rage, naturalmente, non fanno altro che confermare la nostra premessa iniziale. Conosciuti agli amanti di certe sonorità adulte e raffinate, la formazione della grande mela, vedeva
coinvolti nella propria line up ufficiale, gente del calibro del guitar player Al Pitrelli (Alice Cooper, Megadeth, Asia, Savatage fra gli altri), il singer Tommy Farese (Trans Siberian Orchestra, Rondinelli), il bassista Danny Miranda (Blue Oyster Cult, Queen with Paul Rodgers) ed il session drummer Chuck Bonfanti, a completare una formazione di “paisà” mica da scherzare. Uscito nell’anno orribili 1995, ovvero quando l’alternative regnava incontrastato nelle classifiche di mezzo mondo, il disco in questione, rappresenta naturalmente la summa delle esperienze musicali del combo statunitense, proteso com’è verso un melodic rock suonato con classe ed oculatezza, tinto di chiaroscuri dal vago sentore blusy, reminiscenze queste, che portano alla memoria le gesta di formazioni minori come Cry of Love, Flesh and Blood e Manic Eden, con la sei corde del buon Pitrelli che si erge a fulcro centrale dell’intero lavoro, coadiuvato da un ispirato Tom Farese, emulo dei maestri Paul Rodgers, Paul Shortino e Ron Young. L’hard rock melodico, sofferto e teatrale di “One Child”, il blues elettrico di “Take It Lying Down”, o la ballad melodrammatica “Jenny Doesnt Live Here Anymore”, contraddistinta dal piano dell’ospite Mark Mangold, sono solo alcune delle vette compositive raggiunte da questo piccolo capolavoro. Rimasterizzato ed arricchito da un packing finalmente all’altezza della situazione, con foto e notizie dell’epoca, rendono pienamente giustizia ad un disco e ad una band che, avrebbe sicuramente meritato miglior fortuna. La storia chiama, voi fatevi trovare pronti.. (Beppe Diana)
Blaze – Blaze Giapponesi di nascita, ma inglesi di adozione, i qui recensiti Blaze, oltre a non avere niente a che fare con lo screamer dal fattore X, arrivano con quest’omonimo al debutto assoluto, dopo aver pubblicato un singolo autoprodotto e distribuito in proprio, dimostrando più con i fatti che con le parole, che non è veramente mai troppo tardi proporre un certo tipo di musica ispirata a canoni e a stilemi compositivi che si perdono veramente nella notte dei tempi, e se la qualità, così come l’amore viscerale, sono veramente di alto livello, i cliché e gli aforismi, possono passare pure in secondo piano. Pubblicato almeno un lustro addietro, in maniera self released, il disco in questione viene ora riproposto in maniera integrale, con l’aggiunta di una bonus track proveniente da un precedente singolo, nel quale i quattro musicisti asiatici in questione, riescono a riversare tutta, ma proprio tutta, la loro passione per la scena NWOBHM, e per l’hard rock di tipica estrazione inglese, andando a disegnare un ipotetico trait d’union che cinge Thin Lizzy, UFO e Tygers of Pang Tang, il tutto naturalmente condito da feeling, passione e da una certa malizia compositiva, che si equipara fra solos, hook melodici e refrain memorabili. Certo, anche nel loro caso, il cantato rappresenta una pecca veniale, ma si può sempre sorvolare, anche perché il wall of sound che i nostri riescono Steel Assassin – Metal Of Honor a ricreare è a dir poco esemplare. Coerenza !! Si, non si può certo dire che i ritrovati Magari non diventeranno la big next sensation, Steel Assasins ne siano immuni, essendo la loro ma il loro lavoro lo svolgono bene.. stessa carriera discografica una sorta di iter che (Beppe Diana) segue una certa logica, anche perché, dopo aver attraversato un periodo di incubazione, cessato con la pubblicazione di “From the vaults”, Midnight Priest – S/T ed il come back sulle Tenebroso, penetrante, evocativo proprio come il scene di qualche lavoro d’artwork che lo rappresenta, il come back anno dopo, i nostri discografico dei arrivano finalmente portoghesi Midnight a varcare la soglia Priest, è l’ennesima del secondo platter, dimostrazione, se ce e lo fanno nel ne fosse ancora migliore dei modi, bisogno, di come riuscendo a pubblicare un nuovo epiteto che, sia oggigiorno si nella forma, ma soprattutto nella sostanza, riesce possano ricreare ad eguagliare il precedente “War of the eight certe atmosfere saint”, album al quale si lega in maniera dallo spiccato gusto indissolubile sia per la natura del concept, anche vintage, facendo questo incentrato su tematiche bellicose, che per leva su qualità la qualità intrinseca di un songwritng maturo e di compositive qualità. sicuramente non alla Infatti, come il titolo del disco lascia trapelare, la portata di tutti. band è riuscita nuovamente a mettere insieme E se il loro precedente “Rainha Da Magia Negra” otto nuove composizioni, più la cover del classico ne aveva in qualche modo sancito l’ingresso “Red sector A” dei maestri Rush, che a livello nell’establishment della scena che conta, il nuovo lirico, portano ben impresse le stigmate della full lenght omonimo, ne amplia, dove possibile, le seconda guerra mondiale, mentre per quel che potenzialità espressive, anche se il tipico cantato concerne l’aspetto puramente musicale, si in portoghese dei cinque, poterebbe realmente adagiano su atmosfere non tanto distanti da un tarpare le ali ad una formazione che, comunque, heavy metal nella sua forma più sanguigna e dimostra in più occasioni d’avere veramente vigorosa, che racchiude in se la meticolosità parecchie frecce al proprio arco. compositiva di una certa scuola europea da una Sempre in bilico fra la continua ricerca di parte, e la l’autorevolezza di quella americana atmosfere pregne di un velato approccio dark e dall’altra. l’ostinatezza di un certo heavy metal primigenio, Solido come la roccia, incandescente ed la componente musicale attorno alla quale si arroventato come l’acciaio che sgorga copioso districano le nove tracce dell’album, recuperano in dall’altoforno, caratterizzato ora da ritmi pieno le lezioni del passato, e le trasportano sincopati, ora da momenti più equilibrati, “Metal all’interno di un apparato compositivo che vive di of honor” è un disco che non perdona, e se le fulgidi chiaroscuri a volte più intensi, altri più architetture sonore di episodi come l’opener “God tenui, ma al contempo efficaci, che spingono la save London” e “Four star of hell” sono dei band al cospetto di maestri come Angel Witch, splendidi esempi di classico US Metal senza King Diamond e certi Witchfynde General di inizio tempo, l’up tempo “Gualdacanal” e l’altrettanto carriera, anche per quella passione innata per un vitrea “The iron saint”, splendide le chitarre versante lirico pregno di riferimenti ad una cultura armonizzate, coniugano al meglio melodia, tecnica legata a doppia mandata all’occulto. e competenza. Niente innovazioni dunque, Midnight Priest, o li ami, o li odi…noi propendiamo prendere o lasciare, siete avvisati!!! per la prima ipotesi, e voi??? (Beppe Diana) (Beppe Diana)
Wild – La nueva orden Una serie di demo ufficiali e di altrettanti ep non sono ancora serviti ai madrileni Wild a scrollarsi di dosso quell’alone da band di seconda fascia che, alla luce di quanto fatto registrare in questa nuova occasione, non gli si addice proprio. Eppure l’heavy metal solido e rovente di cui i nostri si rendono artefici, riesce a mettere d’accordo sia gli estimatori di certe sonorità vintage, che i fan più oltranzisti di una frangia della musica dura, e questo grazie soprattutto ad una formula musicale che, seppur riprenda in toto stilemi e schemi compositivi triti e ritriti, piace proprio per questa sua ingenua semplicità che la rende a suo modo speciale. Uscito in contemporanea sia per la Santo Grial records, che per l’americana StormSpell records, che ne cura un’edizione speciale in tiratura limitata, “La nueva orden” dicevamo, raccoglie in un unico contenitore una raccolta di brani che vivono attorno ad atmosfere pregne di riferimenti e di rimandi alla scuola iberica degli ‘80ies, arroccati su linee musicali scevre da orpelli che ne avrebbero ad ogni modo appesantito la fruibilità, chitarre armonizzate, ed una solida sezione ritmica, sulle quali si stagliano le vocals istrioniche di un Javier Endara, qui presente nella duplice veste di chitarrista, non proprio impeccabile, ma calato perfettamente in un contesto che fa di episodi come l’up tempo “El Extrano”, dai vaghi riferimenti epici, o la più sostenuta “Hijos del rock”, che s’abbevera alla fonte del barone rosso per antonomasia, alcuni dei momenti migliori dell’intero lavoro. Niente di eccezionale certo, se vi dovesse capitare sottomano, dategli un’ascoltata, ne vale la pena!!! (Beppe Diana)
Air Raid – Danger Ahead Conosciuti grazie ad una soffiata dell’amico Marco Matis, gli svedesi Air Raid potrebbero seriamente candidarsi al ruolo di next big sensation del versante più vintage della nostra beneamata musa ispiratrice, anche perché, nei venti minuti scarsi a loro disposizione, la band riesce a mettere in mostra alcune potenzialità espressive, arrivando addirittura a raccogliere il testimone di una scena musicale veramente mai doma come quella nordeuropea degli ultimi anni. E se la dicitura riportata al’interno del loro cd “New wave of clssic heavy metal”, sembrerebbe mettere in chiaro quelle che sono le aspettative legate a questo secondo epitaffio discografico, la componente musicale che si lega a doppia mandata a “Danger Ahed”, risulta non troppo distante da un metal roboante ed incandescente, di natura prettamente old school, che vede come propri nomi tutelari, formazioni storiche come Judas Priest, Artch, Overdrive ed Heavy Load, grazie ad un perfetto mix di atmosfere epiche, aperture di natura tipicamente heavy/power e momenti più atmosferici e dilatati. Brani da incorniciare come la rutilante “Midnight burner”, che pigia decisamente il piede sull’acceleratore, la delirante “Traitor’s gate” che si erige su architetture dal vago sapore ancestrale, o la stessa “When the sky turns red” con le sue locuzioni ultraclassiche, potrebbero valere da sole il prezzo dell’acquisto di questo dischetto ottico, che si muove sicuro su territori compositivi che regalano più di un momento d’estasi… Detto che la band sta lavorando arduamente ad
un full lenght album, non ci rimane che ribadire quanto di buono ascoltato fra le trame di questo disco….dei predestinati!!! (Beppe Diana) Soulforge – Fields of Decay Autori di uno degli highlists dell’ultimo periodo, gli australiani Soulforge nel giro di qualche anno sono riusciti, non solo a dare piena dimostrazione di saper imbastire un discorso compositivo maturo e di ottima fattura, ma, al contempo, sono arrivati a mettere in evidenza delle qualità peculiari che trovano in una splendida grafica, e nel lavoro di mastering, eseguito in Svezia, la loro massima espressione. A livello puramente musicale, per fortuna, il suono che scaturisce dal loro “Fields of decay”, si avvicina ad un heavy metal classico profondamente radicato attorno ad una concezione old style, che verte pur sempre su di una spinta compositiva a base di rude e grezzo true metal, che si rifà in qualche modo al suono tradizionale di matrice US Metal, e porta in dote una serie di ottime composizioni, ben dieci per la precisione, che si assestano su livelli qualitativi tutt’altro che di secondo piano. Brani del calibro dell’aggressiva "Conflict", purissimo power metal ‘80ies style disseminato lungo il corso da sapienti iniezioni in territorio puramente speed metal, della devastante “Dark Tower” e dei suoi continui richiami al thrash metal bay area, nonché l'altrettanto vigorosa e potente "Live Forever", sorta di vero e proprio inno epico solenne, anche questa pervasa da sanguinose incursioni in campo prettamente classic metal, per non parlare della più cadenzata “Crimsonfire”, caratterizzata da parti più volutamente sostenute, sono solo alcuni degli episodi più riusciti di un lavoro che, carte alla mano, potrebbe benissimo competere con le uscite più blasonate del genere più anticonformista per antonomasia. Potenti ed intricati quanto basta, tenaci e persuasivi come non mai, i Soulforge procedono dritti e spediti verso il proprio obbiettivo finale che, in conclusione, risulta essere ben più di una semplice proposta artistica e musicale, incarnando alla perfezione un particolare modus vivendi tutto old style, ed anche in questo caso, se non è determinazione artistica questa...ditemi voi cos’è!!!! (Beppe Diana)
Ruler – Evil Nightmares Debutto sulla lunga distanza per i meneghini Ruler che in “Evil nightmares”, si rendono artefici di un classic metal dalle reminiscenze squisitamente old style, ottimamente strutturato sia per quel che concerne il versante compositivo, che quello legato alle ambientazioni liriche, con il quale i nostri dimostrano di portare ben insito nel proprio DNA artistico, alcune caratteristiche legate ad una certa concezione ‘80ies. Non a caso quello che piace di più di quest’opera prima, è proprio la spontaneità con la quel i brani vengono presentati, nonché la naturalezza di strutture musicali semplici ma dannatamente efficaci, accorgimenti questi che avvicinano molto sensibilmente la giovane compagine oggetto oggi delle nostre attenzioni, a band storiche come Tygers of Pan Tang, Tokyo Blade e Satan, formazioni dalle quali sembrano veramente ereditare ben più di un semplice testimone artistico. Nove composizioni arricchite da una produzione altamente speculare che incrementa le quotazioni
di autentici metal anthem del calibro di “We rule the night”, esaltante mid tempo lineare e coriaceo, un ipotetico cavallo di battaglia che dal vivo promette sicuramente sfracelli, la solida e quadrata “Evil Nightmares” infarcita di chitarre armonizzate e scansioni ritmiche perfette, accarezzata da un ottimo incipit, l’enfatica “Limpieza de sangre” sicuramente l’episodio più catchy, caratterizzato da un refrain da incorniciare, o la stessa “Sutjeska” oscura e penetrante come il migliore classic metal della terra d’albione di matrice. Heavy Metal tradizionale nell’eccezione propria del termine, niente di più, e niente di meno, i Ruler badano soprattutto al sodo e non si fanno di certo abbindolare da modernismi ed amenità di sorta, conservatori sino al midollo, difensori della sacra fiamma, alimentata da partiture musicali si scontate, ma pur sempre in grado di lasciare il segno nell’ascoltatore, a noi della redazione sono piaciuti, a voi l’ardua sentenza!!!! (Beppe Diana)
etichetta discografica, pronta veramente a puntare tutto sulle enormi qualità espressive di una formazione che, ha dimostrato più con i fatti che, che con le parole, di saper osare. Già, gli Entrophy del nuovo corso sono più duri ed incazzati di prima, ma per fortuna, riescono sempre ad incanalare la rabbia e la loro indole istintiva, all’interno di un tessuto compositivo veramente ben congeniato che vive sui chiaroscuri di un heavy metal potente e quadrato, fatto di ritmiche serrate e chitarre affilate come lame rasoi, il tutto stemprato dalla grande verve canora di un Al Laghi veramente ispirato, che, naturalmente, si rivela ancora una volta il vero perno sul quale ruota il song writing del combo partenopeo, quell’asso nella manica capace d’infondere il giusto appeal ad ognuna delle singole composizioni ivi presenti, così se “Straight in your face” è l’esempio più lampante dei retaggi classici forgiati nel metallo più pesante ed incandescente, caratterizzato da fiammanti accelerazioni in doppia cassa, ed un guitar work che snocciola una serie infinita di riff devoti al più scatenato pogo di massa, “Power to the idiots”, Elvenstorm - Of Rage And War rinforza dove possibile le proprie propensioni Più che buono il disco di debutto per gli heavy/thrash metal, riuscendo a disegnare un Elvenstorm che, in un solo colpo, riescono a ipotetico trait d’union che va dai vecchi Overkill, scrollarsi di dosso quelle insicurezze che avevano fino alle propensioni melodiche di certi Metal caratterizzato il precedente step discografico, e Church, mentre “World of anger”, mitiga l’attacco con “Of rage and war”, riescono a mettere in frontale perpetrato con cinica violenza sonora, con mostra alcune qualità tecnico/stilistiche che, in un delle aperture progressive e dei giri armonici, che passato recente, erano venute sicuramente meno. rendono la proposta musicale dei cinque Come spesso sicuramente più ricca ed affascinante. accade, a fare Concludendo non mi rimane che ribadire ancora davvero da una volta le qualità tecnico/compositive di questa spartiacque fra rodata formazione nostrana che, diciamolo pure presente e passato, chiaramente, ha sempre avuto tutti i numeri e le è naturalmente la potenzialità per poter ambire a traguardi produzione globale discografici ben lungi dalle classiche prestazioni sul quale si incentra amatoriali alle quali ha dovuto essere soggetta il nuovo arrivato, negli ultimi anni, nella speranza che qualche molto fluida e discografico serio finalmente si ricordi pure di limpida, tanto da loro……bentornati!!! rafforzare (Beppe Diana) soprattutto il muro di suoni eretto dal combo che, in quest’occasione, acquista quella profondità e quello spessore, che a volte si stempera su affascinanti alterazioni armoniche. Sacred Dawn - A Madness Within Si, nei tre quarti d’ora a loro disposizione il Giungono a varcare la soglia della terza fatica quartetto francese riesce a porre in evidenza discografica anche i qui recensiti Sacred Dawn quella maturazione stilistica tanto auspicata, che che, dopo l’ennesimo ha portato la band a buttarsi anima e corpo in un cambio di label, intenso ed estenuante escursus metallico, che ha i riescono finalmente a suoi cardini attorno a composizioni di spessore dare pieno sfogo alle come la stessa title track, tipico esempio di proprie velleità metallo classico, quadrato e roboante, la duttile artistiche, e questo “Legions of steel” che, nel complesso, racchiude grazie ad uno stile reminiscenze non tanto lontane dai vecchi compositivo Running Wild del periodo d’oro, soprattutto per caratterizzato da quel che concerne il lavoro delle chitarre, così atmosfere melodiche come accade per “Kill the deciver”, in cui ed oscure, che si connotazioni epiche di fondo, a volte, riescono a condensano attorno prendere il giusto sopravvento. ad ognuna delle quattordici nuove tracce che Una grafica eroica ed elegante completa al meglio conducono al nuovo “A Madness Within” disco il quadro di questo debutto assoluto, per cui, che, nel complesso, esterna il vettore attitudinale dimenticate la prova incolore del demo, e provate in possesso dal quartetto di Chicago, sempre ad ascoltare queste nove composizioni, sapranno pronto a sottolineare con veemenza i tratti farsi apprezzare….. artistici di un tortuoso percorso dai contorni (Beppe Diana) progressivi di fondo. Una band che, com’è facile ipotizzare, punta molto della propria indole artistica proprio sulla complessità del versante compositivo, più che Entropy - What's New.... From Mars sull'impatto sonoro fine a se stesso, dimostrando Tornano a farsi sentire anche i redivivi Entropy, in questo modo di essere l'ennesima riconferma di formazione fra le più longeve oggi in circolazione come si possa evolvere uno stile personale, senza che, a quasi tre lustri per questo snaturare il proprio spirito in nome dei dall’ultima fatica tempi che cambiano, rimanendo fedeli a certe discografica, l’album coordinate di matrice classica, attorno alle quali si “Wrong Days” uscito sviluppano le trame di brani dal piglio deciso come per Whiplash l’oscura “Delirion” o dell’altrettanta pungente production, si “Demonlover”, più progressiva la prima, dotata di ripresenta ai nastri di un ritmo acceso la seconda, della stessa “Summer partenza più motivata treason”, episodio dalle chiare reminiscenze e desiderosa che mai power/thrash metal, o dell'articolata "The di rituffarsi nella Decision", sicuramente uno degli episodi più mischia, e di mettersi riusciti dell’intero lavoro. ancora una volta in Un disco magmatico da assaporare nota dopo discussione, nel nota, intenso ed affascinante quanto basta, per tentativo di recuperare sia l’affetto, che la stima, pochi ma non per tutti!!! dei propri sostenitori che, naturalmente, di (Beppe Diana) tentare di entrare nelle grazie di qualche saccente
Hyborian Steel - Blood, Steel and Glory Avvolti da un impenetrabile alone di mistero arcaico, tornano a farsi sentire anche gli americani Hyboryan Steel che, a ben due anni da “An Age Undreamt Of...”, si ripresentano ai nastri di partenza con un nuovo disco, il secondo sotto l’egida supervisione della MyGraveyard, ed un lotto ben cospicuo di composizioni, ben dieci per l’esattezza, che non fanno altro che infondere maggiore interesse attorno ad una band da culto, che si rende ancora una volta portabandiera di un suono puro ed incontaminato, che trova le proprie radici formative all’interno di un epic metal di stampo statunitense e di matrice tipicamente ‘80ies style. Una formazione da culto, anche perché oggigiorno suonare questo tipo di musica, significa soprattutto andare controcorrente, proponendo un genere che, in ogni caso, è rivolto ad un ristretto target di estimatori ed appassionati, che vive la musica con un amore intenso e viscerale, l’epic metal non è di certo quello patinato e pregno di riferimenti finto sinfonici che vogliono far crederci, ma si permea di atmosfere tenebrose, a volte astruse ed impenetrabili, contornate da parti di chitarra taglienti come lame di rasoio, sui quali si innestano sempre più di sovente linee vocali visionarie ed evocative, elementi che, come potete ben capire, si intrecciano ancora una volta al destino dei tre americani e del loro nuovo step discografico “Blood, Steel and Glory”. Contornato da una produzione grezza e minimale, atta a risaltare il versante live della band d’oltreoceano, il nuovo arrivato si diversifica dal precedente proprio per l’approccio frontale di una componente musicale, a volte davvero deleteria, che offre parecchi spunti su cui conviene soffermarsi, su tutti citerei l’epic tout court di “Aquilonia Battlecry”, episodio che si ispira liberamente alle gesta eroiche dei migliori Manilla Road, “Cristal logic” era, o della più sprezzante “The Black Hand Of Set” legata al sound sprezzante ed iconoclasta dei primi Cirith Ungol, mentre se la title track “Blood, Steel and Glory” presenta partiture metalliche più roventi ed infuocate , l’esperimento “Cimmerian’s Blues” rappresenta sicuramente uno degli episodi più particolari e riusciti dell’intero lavoro. Metallo incandescente che sgorga copioso dall’altoforno, e che si trasforma in note all’interno di un pentagramma musicale fatto di passione, ardore, ed eroicità, musica ad alto voltaggio, adrenalina allo stato puro, cosa chiedere di più? (Beppe Diana)
oscure che sono riusciti a ricreare con maestria, ci riporta indietro volti ed ambientazioni legate ad un passato, poi non tanto remoto, che sembravano veramente andati persi per sempre, andando a formare quell’ipotetico trait d’union con quanto proposto negli ‘80ies da formazioni come Sortilege, Blaspheme e Satan Jockers. Piace la determinazione della band che non si lascia trascinare in dichiarazioni di facile presa o analogie di sorta, preferendo soprattutto far parlare la musica, la loro, incentrata attorno ad una componente sonora dalle soluzioni armoniche vicine comunque ad un heavy metal di matrice classica, a volte più stentoreo e potente, come nel caso dell’accoppiata iniziale “Respirer/Save your soul” o di “Adrenalin”, che si dividono fra accenti classici e ripartenze legate ad un heavy metal d’impostazione classica, alle partiture melodiche di “Cite Metal”, o della goliardica “Liberte”, a quelle più prettamente metalliche di “Sanctuarie”, che si muove su tempi medi, grazie ad un approccio medianico più oscuro e penetrante. Registrazione e produzione sono assolutamente da rivedere, va bene la convinzione, o la dedizione alla causa, ma con un suono come questo, non si va da nessuna parte, le capacità compositive ci sono, perché non sfruttarle in modo sensato? (Beppe Diana)
band che lo ha rilasciato, “Playground of the Damned” non fa certo gridare al miracolo, ma piace proprio per quella semplicità di fondo che lo rende a suo modo affascinante, lo vogliate o no….. (Beppe Diana)
Bitches Sin - The Raptures Certe band sono dure a morire!!! Prendete ad esempio gli inglesi Bitches Sin, formazione storica della scena musicale inglese, contraddistinti da una carriera altalenate, ricca forse di qualche soddisfazione personale, ma nulla più. Rientrati fra i ranghi solo qualche anno addietro, forti di una formazione rinnovata rispetto ad un recente passato, i cinque inglesi in questione si rituffano a trsta bassa nel calderone dei risorti, e lo fa grazie ad un nuovo disco che, da quanto si può evincere, partendo proprio dai solchi tracciati dai primi vagiti ‘80ies del combo in questione, cerca di spingersi verso soluzioni più all’avanguardia, per un risultato finale che accomuna in un unico contesto sonoro il sound Manilla Road – Playground of the damned New Wave, con le pulsioni melodiche Sembrano veramente vivere una seconda d'oltreoceano. giovinezza i Manilla Road!! Ne scaturisce un disco molto passionale e, perché Già, il ritorno discografico dei maestri americani, no, anche abbastanza personale, contraddistinto sancisce ancora una volta la definitiva dalla produzione del mago Chris Tsangarides, qui consacrazione di questa piccola/grande realtà del presente nella duplice veste di tastierista patrimonio musicale americano, una rinascita aggiunto, nonché dalla sagacia di una band artistica che non si è fermata ad una bieca condotta egregiamente dalla coppia di asce reunion fatta di formata dai fratelli Ian e Pete Toomey, che sporadiche conducono sicuri il vascello Bitches Sin su lidi apparizioni live, come artistici di buona fattura, che trovano in siamo abituati a composizioni ardite come l'emozionante "No vedere ultimamente, regrets" sorta di slow song dall'incedere ma che ha atmosferico , l'up tempo metallico della snervante continuato, e "Love and Faith" contornata da splendide continua tutt’ora, a partiture, la scheggia impazzita "You want more" macinare ottima costruita su armonizzazioni metalliche infuocate, musica e nuove che recuperano al meglio la verve compositiva di produzioni, proprio capolavori come “Predetors” o di “Invaders”. come nel caso del qui I Bitches Sin sono vivi e vegeti e sono tornati in recensito “Playground prima linea, sempre pronti a non lasciarsi of the Damned”. annichilire dagli avvenimenti e dalle circostanze E dopo la breve ma intensa parentesi europea, i del caso, le mode passano, la fede, quella nostri ritornano a pubblicare un disco per una indissolubile, resta per sempre nel tempo. label americana, la Shadow Kingdom Records in (Beppe Diana) questo caso, che ha preso in forte considerazione l’arrivo di questo nuovo parto discografico, nel quale la formazione guidata dall'indomito Mark Shelton, torna a ribadire ancora una volta l’ottimo stato di forma attraversato nell’ultimo decennio, Marseille - Unfinished Business un periodo d’intensa attività coinciso con la “It’s a long way to the top (if you wanna rock pubblicazione di almeno due ottimi platter in n’roll)”!!! studio, e di un live album arrivato più che altro a Prendiamo spunto da questa sorta di inno Shining Steel - Heavy Rockers chiudere un capitolo discografico, per aprirne uno generazionale dei fratelli Young, per salutare il Bagliori ed ombre si addensano all’interno del nuovo. ritorno sulle scene dei veterani Marseille, autentici primo album dei francesi Shining Steel, moniker Sicuramente l’album più ambizioso pubblicato dai prime movers della scena NWOBHM inglese, che dietro al quale si celano le velleità nostri negli ultimi anni, “Playground of the avevano mosso i loro primi passi proprio con il artistico/attitudinali Damned” è un lavoro nel quale l’anima più monicker di Ac/Dc, del master mind classica ed integerrima della band in questione, si per poi tramutarlo in Fabrice Glarey, sposa perfettamente con le sonorità più levigate quello attuale, i autentico ed oscure degli esordi, e questo grazie anche ad quali, tornati polistrumentista, e una produzione grezza e minimale, atta a risaltare nuovamente in del suo degno alter l’impatto frontale di queste otto nuove azione per ego Sébastien composizioni, che puntano gran parte del festeggiare i Ganzer, che arrivano giocoforza, attorno ad architetture sonore mai così venticinque anni alla seconda fatica in suadenti ed incisive come in quest'occasione. dall’ultimo lp in studio, potendo Ne scaturisce un lavoro vigoroso ed allo stesso studio “Touch the contare ancora una modo profondo, che trova la sua massima night”, hanno volta sui propri sforzi, espressione all’interno di composizioni energiche trovato il tempo, ed e non solo come ad esempio il mid tempo di “Abbattoir de la il coraggio, di compositivi, che ribadiscono da una parte lo mort” corrosiva ed acuminata song pervasa da registrare e pubblicare in forma semi spirito indipendente della band, ma che pongono terrificanti accelerazioni arricchite da influssi indipendente, questo “Unfinished business” che, l’accento sui limiti qualitativi che una heavy/dark, la più classica “Bethren of the oltre a rappresentare un vero e proprio ritorno pubblicazione amatoriale come la loro, si trascina hammer”, irrorata da accenti musicali ricchi di sulle scene, ne sancisce anche la rinascita dietro. suadenti arabeschi epici, e da un vorticoso guitar artistica. Dotati comunque di ottime qualità interpretative, work, la stessa title track che si snoda attorno ad Arroccati attorno alla figura dell’ottimo guitar grazie soprattutto ad uno stile compositivo snello una cavalcata metallica suggestiva e visionaria, o player Neil Buchanan, autore della serie televisiva e scevro da qualsivoglia tendenza moderna di l’atmosferica “Art of war” che riesce ad infondere “Art attack”, avete letto bene, i nuovi Marseille, sorta che, vuoi per la scelta del cantato in lingua sensazioni ed emozioni continue. liberi da vincoli e restrizioni di sorta, si immolano madre, vuoi per le atmosfere classicamente Schietto e sincero proprio come il suono della anima e corpo all’interno di un hard rock frizzante
e dinamico, incisivo e deleterio quanto basta, costruito attorno alle chitarre affilate della coppia formata dal già citato Neil Buchanan e dal suo alterego Andy Charters, ed avvalorato dall’ottima prestazione del singer Nige Roberts, vecchia conoscenza del popolo underground, grazie al suo trascorso speso fra le fila dei thrashers abionici Wolfpack. Un concentrato di energia allo stato puro pura, profusa a quel senso di maturità acquisita negli anni, sempre in bilico fra richiami, poi non tanto velati a mostri sacri come Bad Company, Led Zeppelin, Thunder, Krokus e alla stessa formazione australiana, naturalmente, sottolineato da episodi tutt’altro che derivativi, piacciono proprio per la loro semplicità intrinseca proprio come nel caso dell’hard rock irrorato da sapienti incursioni in territori blues di “Raise hell” e “Wanna get high”, dell’hard boogie della title track, o del classic rock di “Rock radio”, ruffiana e melodica quanto basta, fino all’incipit della marziale “The game”, che da sola vale il prezzo del biglietto. Un disco che si lascia ascoltare con piacere, che ha se non altro il pregio di restituire una band ancora in grado di poter dire la sua all’interno di un music business sempre più avulso e soprassaturo…. niente di nuovo sotto il sole d’Albione, per carità, ma a volte va bene anche così!!!! (Beppe Diana)
Morifade si ripresentano ai nastri di partenza con un nuovo album, il quarto per loro, con il quale tornano a ribadire quanto di buono espresso nelle precedenti release ufficiali, segnando un ipotetico nuovo capitolo su una ripresa discografica quanto mai confortante. Con una line up ampiamente rimaneggiata, il quintetto in questione si proietta nuovamente all’interno di un estenuante tour de force musicale, sempre contraddistinto da ottime idee compositive che, pur non rinnegando le proprie radici formative, questa volta si assesta attorno ad un approccio più concreto, che fa del nuovo “Empire of Souls”, un disco poliedrico e multiforme, forse il migliore sin qui rilasciato dai nostri nella loro breve ma intensa carriera discografica. Eleganza e raffinatezza compositiva dunque, ma anche autorevolezza, già, perché ascoltando bene fra le trame di questo nuovo lavoro in studio, si intuisce quanto i nuovi Morifade vogliano porre l'accento attorno ad un versante progressivo che, comunque, non va certo a ledere la propensione melodica dei cinque, che riescono con disinvoltura ad intrecciare parti strumentali dal vago sentore sinfonico, ed aperture più vicine ad un heavy/power metal evoluto. Midnight Chaser - Rough and Tough Un lavoro che cresce dentro con gli ascolti, nel Si presentano con un lavoro d’artwork piuttosto quale i momenti topici sembrano veramente bizzarro i californiani, da S. Francisco, Midnight susseguirsi, tanto che fra i brani più riusciti del Chaser, dimostrando di essere in possesso di un lotto, una menzione a parte naturalmente se la buon spirito dissacratorio, oltre ad una buona meritano l’articolata ” The Dark Resignation”, tecnica strumentale e ad un songwriting che, episodio che sintetizza al meglio aspetti qualitativi come si può facilmente auspicare, recupera come melodia, tecnica e gusto compositivo, il appieno le proprie radici formative, sempre groove corposo di “a cry from the void” che protese verso soluzioni poste a metà strada fra un accanto alla componente metallica, posta sempre heavy metal di chiara matrice classica, ed presente sempre in primo piano, porta con se alterazioni che sanno di hard rock old style. delle influenze marcatamente sinfoniche, e Un amarcord per “Impact of vanity” nella quale i nostri accennano nostalgici o, meglio armonizzazioni di natura melodica, per poi ancora, per accaniti riprendere la densità del marmo, spingendosi in appassionati ed distorsioni che offrono lineamenti dai connotati incorruttibili levigati ma decisi. intenditori, certo Una band finalmente al top della propria che, sia gli uni che condizione artistico/attitudinale, artefice di undici gli altri, si brani avvincenti e di qualità ben superiore alla troveranno di fronte media, cosa chiedere di più??? ad un disco sobrio, (Beppe Diana) suonato con energia e classe, contornato da arrangiamenti semplici, ma efficaci, che non vanno per questo a ledere l’impatto delle singole tracce ivi incluse, che si divincolano fra echi che sanno di Scorpions, Tommy Vitaly - Hangin Rock Racer X, Malice e qualche reminiscenza DokkenEsagerato!! Il come back discografico del iana, proprio come nel caso dell’ottima “Awesome chitarrista fiorentino Tommy Vitaly è quanto di party” o dell’altrettanto kickin ass “Hot shot” meglio ci si possa aspettare da una produzione entrambe contraddistinte da suadenti guitar lick e discografica odierna, anche perché, non solo il riffing vorticosi, che si stemprano attorno a versante compositivo splendidi refrain ed avvincenti chorus. su cui poggia le sue Una band che procede in maniera compatta lungo basi il nuovo il proprio cammino, avvalorata dall’apporto di un “Hanging Rock”, è di singer di razza che risponde al nome di Scott una qualità assoluta Attwood, vera punta di diamante dell’intero disco, che va ben oltre le uno che, senza strafare, riesce comunque a più rosee aspettative, caratterizzare sia i frangenti più frizzanti e ludici, ma soprattutto il caso di “Cougar’d”, tipico esempio di class metal perché i sacrifici e gli a stelle e strisce a la Lion meets Ratt, che brani sforzi profusi, sono dotati di maggior piglio metallico, come il mid molteplici, e si tempo “Swords of hire” o l’altrettanto valida title traducono pur track. sempre in splendidi affreschi che arricchiscono un Che dire, le capacità e la convinzione ci sono, il variopinto mosaico dai colori sgargianti. versante compositivo è già ben variegato, cosa Maturità, ecco la parola chiave, quella stessa chiedere di più?? crescita esponenziale che porta in dote nove Un’altra ottima scoperta di casa Heavy Artillery composizioni forgiate su una spiccata duttilità, Records, non ci sono dubbi!!! figlia putativa di un humus poliedrico, mi si (Beppe Diana) permetta il termine, nel quale l’estro e la fantasia del guitar wizard nostrano, si mettono al completo servizio di un versante compositivo, che risulta essere il perfetto connubio nel quale, l’eleganza di Morifade - Empire Of Souls una certa corrente sinfonica di natura neoclassica, Costretti ad un prolungato silenzio a causa di ben si amalgama con la forza dirompente di un problemi di varia natura che ne avevano power metal di estrazione mittle-europea, che si seriamente minato l’esistenza artistica, gli svedesi avvicina a quanto proposto in passato da mostri
sacri del genere come ad esempio la triade Axel Rudy Pell/Malmsteen/Impellitteri. E ad arricchire un piatto già di per se sostanzioso, ci pensano un parterre di ospiti illustri che hanno voluto rendere omaggio al talentuoso musicista toscano, i quali, naturalmente, con il proprio stile, caratterizzano al meglio le composizioni nelle quali vengono chiamati in casa, proprio come fa il buon Carsten “Lizard” Schulz dei Domain, l’unico presente in due brani, sulla frizzante “Run with the Devil” prima, e sull’enfatica “Heavy Metl God” poi, lo stratosferico Michele Luppi, ottimamente spalleggiato dalla coppia Norifumi Shima/Ferdy Doernberg, alle prese con l’ipotetico hit single “Idol”, melodic power metal ricco di modulazioni armoniche, oppure il nuovo idolo Todd LaTorre, ottima la sua interpretazione sul mid tempo “Hands of time”.. Un album intenso, vibrante, suonato con gusto, impegno e dedizione, pregno di ottime composizioni, capaci di illuminare, e a pieno regime, il buio che si è protratto su una scena musicale, come quella tricolore dell’ultimo periodo, sempre più avara di musicisti della caratura artistica di questo axeman tutto nostrano… (Beppe Diana)
Stargate - Beyond Space And Time Tecnica, eleganza e gusto compositivo, sembrano essere questi i cardini sui quali viene edificato il come back discografico dei veronesi Stargate, formazione giunta al come back ufficiale, dopo un periodo di apparente stasi mediatica, i quali provano nuovamente a rimettersi in gioco, nella speranza di recuperare la stima e l’affetto di quei molteplici sostenitori che avevano accolto positivamente il loro ep "The Power Within", grazie ad un nuovo vagito musicale, che riesce finalmente a mettere in evidenza una maturazione compositiva veramente degna di nota. Apprezzabile l'attitudine mostrata dai nostri lungo questi undici avvincenti episodi, attorno ai quali cui convergono influenze musicali, che arrivano sia dal versante più classico, che da partiture più vicine ad un certo progressive metal di estrazione melodica, elementi questi che conferiscono al suono quella autorevolezza, ma al contempo quella raffinatezza, nel quale, la ricerca quasi spasmodica per gli arrangiamenti, riesce a dare luogo ad affreschi musicali multicolori, che hanno quel gusto e quell’eleganza, che conducono sempre e comunque ad una ristretta cerchia di eletti. Un vero e proprio tour de force musicale privo di filler o di cadute di tono, caratterizzato, oltre che da una splendida prova d’insieme, anche da una produzione capace di sottolineare l’enorme bagaglio tecnico dei cinque, che si prodigano al meglio su episodi piuttosto riusciti come l'avvolgente "The power within", prog metal song che abbina estro e fantasia compositiva ad un ottimo refrain e a partiture musicali davvero eccelse, la più quadrata e metallica "Afe of Acquarius", l’ipnotica "Hysteria", brano che mette i brividi lungo la schiena, o la magnifica "Sands of time", martellante cavalcata power/prog metal, che rinfoltisce le trame di un disco da ascoltare tutto d'un fiato. Che dire di più, se non che gli Stargate sono l’ennesima splendida realtà di una scena musicale, quella veneta, veramente in netta ripresa, artefice di un disco di ottima fattura che, nel complesso, recupera in pieno quella credibilità e quella stima che si erano diradate in tutto questo tempo… welcome back guys….. (Beppe Diana)
Li abbiamo definiti come una delle più promettenti new comer band dell’ultimo periodo, come una formazione che si identifica in aspetti qualitativi quali professionalità e dedizione alla causa del più furente thrash metal old style, e allora come potevamo mai sottrarci dall’andare a scoprire quello che si nasconde dietro ad un lungimirante demo di debutto come il loro “Promo 2012”? Ed in questa piacevolissima chiacchierata telematica i nostri amici Paraxite, si sono rivelati, oltre che degli ottimi musicisti e compositori, anche degli ottimi interlocutori che hanno avuto la pazienza, nonché la sagacia, di soddisfare appieno le nostre innumerevoli curiosità attorno al loro lavoro di debutto che, mai come in questa occasione, sancisce la nascita di un nuova ed interessante realtà del sempre più rinomato panorama musicale nostrano, nel quale i cinque, possono benissimo recitare la parte di principali pretendenti al ruolo di rivelazione in un campo, come quello del metal bay area che, negli ultimi anni, sta conoscendo una sorta di rinascita mediatica, per cui….. Ciao ragazzi e grazie per il tempo che ci state dedicando, avete voglia di presentare ai nostri lettori la band, delineando se potete, le tappe che vi hanno portato alla realizzazione di un promo solo per etichette e stampa (dopo un demo ufficiale targato 2011 e uno split in vinile dei primi mesi del 2012)? La band nasce tra Pandino e Rivolta d'adda (CR) nell'estate 2011 dalla mente di Sgt. Massacro (batteria) e Cg Spider ( basso) con l'intento di suonare thrash speed alla vecchia maniera, entrambi reduci da un'esperienza heavy metal classico che non ha dato alcun frutto "grazie" all'approssimazione di varia gente delle nostre parti. Subito dopo viene avvicinato il chitarrista Luciano "mentestuprata", di estrazione hardcore punk; i 3 trovano subito affinita' cagando fuori i primi pezzi. poco dopo completa la formazione Andrea "vyper" alla voce, vecchia conoscenza di Carlo, assieme sin dai tempi dei Merciless Onslaught (thrash/black 05-08) e altri progetti underground di metal estremo dal 2005. A fine 2011 il primo parto "speed demo-n " 4 pezzi di puro speed thrash metal alla vecchia maniera; i primi live si susseguono e il demo è ben richiesto. Essendo molto favorevoli agli split, nel maggio 2012 vede la luce un 7 pollici, in compagnia degli amici Vexed, band che non ha bisogno di presentazioni; il nostro lato contiene un brano tributo personale ai Sodom, composto solo per l'occasione, e non sara' piu ripubblicato (chi non l' ha comprato..ciccia!!!). Affinando il nostro sound, siamo ora giunti alla registrazione di un promo, solo per etichette e fanzines...contenente 4 estratti registrati in presa diretta, che saranno presenti sul futuro full length, su cui stiamo lavorando e ultimando la composizione. Quindi rispetto ad un recente passato mi
sembra di capire che oggi la line-up della band abbia raggiunto il giusto grado di affiatamento, è realmente così? In realta' l'affiatamento c'e sempre stato, sin dalle prime rehearsal. Detto cio', siamo soprattutto AMICI, perche una band non deve essere solo un rapporto "lavorativo". Se cosi' fosse, tanto vale suonare a casa da soli, mentre purtroppo una buona parte dei "musicisti" delle nostri parti, che
si piglia strumenti iper costosi, crea un gruppo a casaccio, senza idee ne affiatamento, faticando a legare tra di loro. Andate a zappare la terra e lasciate le sale prove libere!!! Ok, capisco, com’è stata la gestazione compositiva che ha portato alla realizzazione dei nuovi brani? È stata più travagliata che in passato, oppure oramai avete trovato uno specifico modus operandi?
È stato un vero e proprio lavoro di squadra, o le varie idee che hanno condotto alla nascita delle nuove 4 composizioni presenti sul nuovo promo, hanno un unico padre putativo?
sincero da regalare al nostro pubblico, di fondamentale importanza per noi. A morte gli atteggiamenti da "rockstar", quindi a ogni concerto , finito il nostro set, ci troverete sicuramente a pogare, a scherzare, supportare e stringere amicizia con le altre bands. Inoltre , ovviamente, amiamo presenziare a live underground, comprando il loro materiale.
veramente a compiere voi Paraxite, pur di vedere il vostro disco di debutto sugli scaffali dei negozi?
Non vogliamo piegarci a nessun tipo di trend, di imposizioni dettate dalle labels, che pensando solo Cg Spider e Mente Stuprata portano dei riff ideati al profitto fanno morire il nostro amato genere. a casa e tutti insieme si lavora all arrangiamento Visto anche il periodo di crisi, difatti, abbiamo del pezzo. È un lavoro di squadra, quindi le notato che molte etichette attuali, amano canzoni stesse possono nascere direttamente in Rispetto ad un passato non tanto recente, il produrre materiale scontato quindi di piu facile sala, in cui ognuno propone una sua idea. per i vostro stile musicale si è evoluto verso un fruizione ( alcool_toppe_metal..la formula pezzi più recenti, il modus operandi rimane thrash metal compatto di matrice magica!!) . Inoltre spesso vediamo che vengono invariato, ed è la cosa che preferiamo fare, poichè tipicamente old style, senza per questo aver messe sotto contratto VECCHIE bands ( sovente nessuno di noi è un semplice gregario. minimamente rinnegato le radici classiche trascurabile..) solamente per cavalcare le ondate sempre presenti all’interno delle vostre revival (ma ci crederanno veramente?) noi …..a proposito, chi si è occupato del nuovo composizioni, un progresso/crescita artistica puntiamo a una label sincera, che creda in noi e lavoro d’artwork del promo che, da quanto che, mi pare di capire, si pone in stretta nel nostro lavoro, idee comprese..abbiamo TANTO mi pare di capire, si lega in modo univoco relazione con la vostra consapevolezza di da dare e da dire! alle liriche delle vostre composizioni? aver finalmente raggiunto una certa maturità Perché secondo voi esiste rivalità fra Beppe , non ti sfugge niente!!! infatti l' formazioni della stessa città/zona? In artwork , si lega perfettamente al concept fondo con il metal da noi non si è mai che vogliamo esprimere: questa sara' sempre arricchito nessuno, non ti sembra una una nostra fondamentale caratteristica, cosa stupida? poiché concetto e musica secondo noi DEVONO andare di pari passo...ad esempio Stupida è riduttivo..l'invidia a volte acceca troveremmo ridicolo trattare in maniera gli intenti, noi crediamo che fare del dozzinale degli importanti temi sociali, proprio al meglio, senza badare agli altri, confezionando il tutto con la solita copertina credo ci possa differenziare, e farci creare che ritrae il tipico mostro "thrasher" che beve qualcosa di migliore,originale. birra su uno sfondo nucleare o merdate simili Ribadiamo: l’invidia si basa su cose trite e ritrite!!! futili..come strumentazione,pubblico piu Detto cio' CG spider e Mentestuprata come numeroso del proprio,abbigliamento..e per i vecchi lavori , si sono occupati del stronzate simili...si è perso l'aspetto disegno, soggetto e della fondamentale: LA MUSICA. Per noi grafica/impaginazione. strumenti e look, ok, sono importanti, ma non facciamo di questo il nostro credo. Visto che ci siamo, ci fareste un piccolo track by track? Quale è il vostro rapporto con internet e con la rete estesa? Credete Dehumanized: il pezzo più immediato del veramente che un mezzo di lotto, veloce e tagliente. si parla della comunicazione come myspace sia violazione dei principali diritti del lavoratore. veramente adatto per la promozione di una giovane compagine come la Soldiers of Business: uno dei pezzi che ci vostra? rappresenta meglio liricamente: descriviamo quanto e le mode e l'apparenza, trasformino Myspace è morto da tempo, vediamo la vita delle persone. intanto facebook come un veloce veicolo di promozione e comunicazione con il H Bomb: forse il piu "HC"dei 4, questi sono nostro pubblico, i nostri amici, le altre gli effetti di una possibile esplosione della bands, e ci permette di creare una folta famosa "bomba H" rete di conoscenze e velocita' di contatti. tuttavia la rete ha massacrato il "mistero" God, Sex, Money, Power! : la traccia piu e la curiosita' che si crea attorno a una articolata, riprende il discorso di "Soldiers" in bands e al proprio lavoro, rendendo tutto maniera ancora più cruda. visibile in pochi secondi, e di facilissima accessibilità.. quindi internet è un arma a Scusami Andrea, ma quanto è stato doppio taglio: usatela con parsimonia!! difficile riuscire ad amalgamare le metriche dei testi con le atmosfere Ok, capisco, quindi nell’oramai eterna musicali che si sono venute a creare? diatriba web zine contro stampa a livello puramente tecnico/compositivo, cartacea, voi da che parte vi schierate? dico bene? I testi sono quasi tutti opera di Cg Spider e sono scritti molto "di getto" quindi decisamente istintivi: riadatto in base alla melodia della canzone, e all' intensita' delle parti ed agli approcci vocali che voglio conferire al pezzo, cerco di essere abbastanza vario senza copiare o rifarmi particolarmente a qualcuno. ..e a proposito di difficoltà, quanto è stato arduo registrare le quattro tracce in presa diretta? Per nulla arduo, in quanto siamo piu propensi all' approccio "live" e "in your face", inoltre non supportiamo il metronomo!!! in questo senso facciamo un grosso lavoro in sala prove per quanto riguarda la precisione esecutiva , proprio per essere veloci e preparati in studio di registrazione. Espediente comunque che ci aiuta a capire che, in fondo, la band ha una natura live davvero straripante… Siccome siamo perennementi INCAZZATI, anche soprattutto a causa di esperienze personali pessime che ci accomunano, convogliamo la nostra aggressività e le nostre frustrazioni nella musica e poi sul palco, trasformando la nostra negatività, in un messaggio positivo e uno show
Dici bene!!! l evoluzione avviene quasi sempre spontanea: piu suoni, piu cresci: è un dato di fatto. non badiamo molto a etichette, varcando spesso i confini,quello che esce, deriva dalle nostre influenze, che toccano tutti i sottogeneri del metal e non solo passando dal punk all industrial piu malato!! Inoltre essendo appassionati di cinema ed arte "disturbante" e grottesca, questo si riflette quasi naturalmente nella nostra composizione, nel riffing soprattutto...non abbandoneremo mai in ogni caso la matrice old school, fuck the trends!!!
Supportiamo le webzine FATTE BENE (pochissime quindi) ma siamo molto piu legati al profumo della carta stampata, alla goduria nel girare le pagine, al fascino old style e più "vero" del giornale. Inoltre la fanzine è fisica, quindi è personale, indistruttibile, e rimane nel tempo. Ok, siamo veramente alla fine, prima di concludere, potete ricordare ai nostri lettori quali saranno le vostre mosse future per la promozione di “Soldiers….” da qui a qualche mese?
Prima di tutto termineremo la stesura dei pezzi Quindi mi pare di capire che vi riteniate per il full length, continueremo con l'assidua veramente pronti per spiccare il grande salto attivita' live, per noi fondamentale, continueremo di qualità, è così? a far girare il nostro promo tra gli addetti ai lavori,inoltre cerchiamo sempre collaborazioni , Non ci poniamo mai dei limiti, la crescita è un sia live, che in forma fisica (split) con altre realta' processo continuo..quindi non ci sentiremo mai underground. "pronti" in questo senso, chi di dovere giudichera' Beppe, ti ringraziamo tantissimo per lo spazio ascoltando il nostro materiale. dedicatoci, per questa grande iniziativa, vera e soprattutto sincera, veramente pochi sono gentili Oramai le labels del vecchio continente, sono e disponibili come te. Non dimenticate mai di quasi tutte al collasso e, purtroppo, non supportare l underground, che è tutto cio' che investono più molte delle loro striminzite ci/vi rimane davvero per proseguire. finanze per puntare su giovani formazioni come la vostra, ma se ci fosse la possibilità, Intervista raccolta da Beppe Diana che tipo di sacrifici sareste disposti
Ed eccoci qui con la mitica Miriam Maiorano vocalist dei Viper Venom, granitica pugliese fautrice di un di hard rock viscerale, posto a metà strada fra locuzioni old style e reminiscenze più moderne, freschi autori di un cd di debutto veramente all'altezza delle aspettative, che, in questa breve chiacchierata telematica, si è rivelata, oltre che una versatile musicista, anche una loquace interlocutrice.... Ciao Miriam, grazie per il tempo che ci stai volendo dedicare, ti dico subito che in questo numero sarai l’unica donna ad essere intervistata, e questo non può farti che onore, sei un tantino emozionata?
voluto appioppare non ci ha rispecchiato a pieno, ma quel che fatto era fatto, ci siamo voluti fidare delle scelte d’etichetta,ma da bravi italiani ci stavo troppo strette, abbiamo giocato molto sui live e siamo ritornati dai nostri spaghetti fatti in casa!
Ascoltando con dovizia le tue linee vocali, mi sembra di capire che, in tutto questo tempo, avete covato una rabbia repressa incommensurabile nei confronti di tutto e di tutti ….
L’unica donna in un branco di metallari puzzoni e pelosi non è mica molto bella come immagine,almeno per me che son sola, quindi più che emozionata direi che sono un tantino spaventata, ma cercherò comunque di non darlo all’occhio... ora mi do un contegno.
Capisco, quindi questo è uno dei motivi principali che vi hanno condotto ancora una volta a percorrere da soli il boulevard che conduce all’auto produzione, dico bene?
La tua è una saggissima osservazione. La rabbia è il perno che ci accomuna, non è colpa nostra se ci fanno sempre tutti incazzare, siamo un po’ irascibili.
Dici bene,auto produzione a 360° abbiamo fatto tutto come piace a noi senza regole, senza freni,… avere il piatto pronto in studio fa sempre comodo, ma preparare tutto da soli è molto più divertente, ti sporchi, ti incazzi ma sono soddisfazioni!
La verità nel veleno, che cosa si cela dietro a questo titolo ambivalente?
Partiamo proprio dall’ultima news in casa Viper Venom, se non erro, avete un nuovo musicista nella vostra line up ufficiale, ce lo puoi presentare? Esatto Beppe, Pierpaolo il nuovo chitarrista è fresco fresco nei viper venom, è davvero in gamba, ha influenze che cavalcano molto l’hard core, quindi ci stiamo divertendo parecchio in sala prove. Ok, facciamo un piccolo passo indietro, dunque, il vostro precedente “Unskinned” di qualche anno addietro, era uscito in forma strettamente digitale, sotto l’egida tutela della label tedesca Anko Records, a mente serena, puoi dirci se e che tipi di riscontri avete ottenuto da questa release? La collaborazione avuta con quest’etichetta è stata alquanto travagliata, il sound che ci hanno
Dalle note del booklet, ho notato che anche per la produzione avete fatto tutto da soli, avevate il timore di essere influenzati da menti esterne, oppure, dopo tutti questi anni, ritenete di aver raggiunto un buon grado di maturazione che vi consente di riconoscere i vostri pregi e difetti? Influenzati no, ma non compresi del tutto … trovare qualcuno che creda nel tuo progetto, quando non suoni un genere di musica facilmente etichettabile è difficile. Abbiamo deciso di continuare a dare la nostra impronta ai dischi, perché è quello che ci diverte e rappresenta di più, dopo sei anni di attività abbiamo le idee chiare sul suono che emette il sibilo di questa vipera.
Si cela rabbia, si cela quello che è stato omesso in “Unskinned” si cela tutto ciò che gli altri non riescono a capire di noi. Se viene compreso è bene altrimenti…. Il lavoro d’artwork del disco, rappresenta una rivisitazione della mitologica Medusa, una dea considerata a metà tra il mostro ed il prototipo di donna bellissima, la quale riusciva ad affascinare gli uomini che non riuscendo a trattenersi si voltavano e la guardavano, trasformandosi in pietra, dimmi la verità, ti senti un poco Medusa?? A qual donzella non è mai capitato di ricevere quei simpaticissimi commentini quando cammina per strada? Le più audaci possono anche rispondere a tono sfoggiando grandi perle dal loro vocabolario … ecco in quei casi si, mi sento Medusa.
fanno tanto casino… hanno registrato il loro primo disco presso lo studio dei Venom venom, a breve sarà pronto. A noi grrrls piace chiamarlo Fox Core Ok Miriam, mi sono finite le M&Ms, siamo alla fine, per cui… Dopo le M&M’s direi che si va giù di super alcolici! Grazie Beppe un saluto a te e a tutti i lettori di Graveyard Symphony Fanzine rispetto totale per chi si batte e si fa portavoce dell’underground italiano, e non a parole, la fanzine l’abbiamo sotto mano ed è un fottutissimo senso di soddisfazione per tutti noi. Intervista raccolta da Beppe Diana
Visto che siamo in argomento, ti andrebbe di parlarci dei testi che ruotano attorno alle liriche dei vostri brani? Quanto c’è di autobiografico all’interno di brani come “Dirt in veins” o “Schizophrenia”? In Venom Veritas è una sorta di concept album. Sono metafore mediche di quelli che sono i disturbi portati da questa società che ormai non si da più pace. Dirt in Veins è molto autobiografica parla della forza che ci metti per sconfiggere le tue paure. A Schizophrenia invece siamo tutti molto legati, parla di un ragazzo che ha segnato la scena underground barese, ora purtroppo scomparso. Non ha avuto modo di ascoltare il pezzo, quindi lo suoneremo ancora più forte. Mentre con il brano “Eva” avete tentato, per la prima volta, la strada del cantato in lingua madre, pensi che questo esperimento, possa ripetersi anche in futuro? E’ un esperimento che ci suona ancora strano. Eva è una storia a parte, il risultato finale ci ha soddisfatti, ma ora come ora ti risponderei di no, anche se non abbiamo mai messo paletti nella nostra musica… All’interno del vostro personale stile musicale, si possono scorgere varie sfaccettature tutte comunque riconducibili all’interno di un heavy rock robusto e variegato dal tocco squisitamente personale, ma quant’è difficile far convivere i gusti e le influenze di tre persone apparentemente così
diverse le une dalle altre? E’ davvero difficile, ormai siamo una famiglia suoniamo assieme da sei anni e dopo davvero tante battaglie siamo riusciti a plasmare un punto di incontro e una linea guida del nostro stile, sei ci sei dentro non è difficile da comprendere basta la passione ed il gioco è fatto. Viper Venom – In venom veritas Quanta dose di convinzione e quanta di follia Visionario, pragmatico, tenebroso, il come back si cela dietro le trame di “In Venom sulle scene dei baresi Viper Venom è un lavoro Veritas”? che vive sui chiaroscuri di più elementi che si intrecciano in un fascinoso abbraccio mediatico, La nostra parola chiave nella stesura di questi all’interno di un versante compositivo policromo, pezzi è stata “ aggressivo” quindi direi un buon che emana angoscia e rabbia, quella stessa che, 90% di follia, la convinzione lasciamola agli altri, a naturalmente, i nostri, sono riusciti ad incanalare noi piace solo divertirci, e chi non è folle non si all’interno delle trame del nuovo arrivato che, diverte. disco che finalmente, mette in risalto le qualità intrinseche della formazione pugliese in questione. …capisco, quindi cui è logico che ti chieda, Una band in continua evoluzione che, per il quali sono le aspettative che avete riposto proprio come back ufficiale sulle scene, è riuscita nella release ufficiale di questo disco… a mutare nuovamente pelle, imbarcandosi in un intenso ed esaustivo tour de force musicale, che Le aspettative sono sempre alte, “In venom punta gran parte della propria indole sulla veritas” è un disco che a noi piace parecchio e naturalezza e sulla spontaneità di alcune vorremmo esportarlo il più possibile. La atmosfere, intrise di un humus ipnotico, sulle quali soddisfazione di portare in giro per live il proprio convergono sia le radici del versante più classico, “figlio” è qualcosa di indescrivibile. che la passione, mai sopita, per quelle ambientazioni decadenti di un certo hard rock dal Avete già avuto la possibilità di proporre le taglio moderno, nel quale la tecnica vera e vostre nuove composizioni dal vivo? propria, lascia il posto ad un’istintività alquanto innata. Con il cambio di line up ovviamente le cose si Così, dopo la breve esperienza teutonica con la sono rallentate, Pierpaolo, il nuovo chitarrista, è label Anko records, i nostri decidono nuovamente stato davvero veloce ad imparare e memorizzare di fare tutto da soli, produzione e distribuzione tutti i pezzi, ora siamo inclusa, riuscendo a dare pieno sfogo alle pronti, direi che per innumerevoli velleità artistiche, che danno luogo l’inizio della nuova ad un disco per certi versi ostico, magmatico, stagione ci vediamo com pesante, scolpito letteralmente nella roccia, ma i piedi sul palco. che, al contempo, affascina con quel suo carico di sensualità, grazie alla teatralità di una singer, Prima di concludere, metà sirena, metà medusa, e a partiture musicali qualche mese addietro mai banali, che conducono in porto episodi riusciti mi parlavi delle come nel caso della delirante “Schizophrenia”, Maneaters, che ne è titolo più che mai azzeccato per un groove stato di questo compulsivo che amalgama metal e psicadelia, progetto parallelo di “Soul embolism” plumbea e caliginosa nel suo all female band? incedere decadente, o l’esperimento di “Eva”, Avete riposto tutto in caratterizzata da splendide liriche in italiano e da soffitta, oppure siete atmosfere che sanno di crepuscolare. ancora attive? Ripeto, disco mai banale e scontato, che cresce dentro con gli ascolti, certo, con un budget più Siamo tutte attive e cospicuo a disposizione, si sarebbe potuto osare feconde, per la anche di più, ma non importa, chi si accontenta menopausa se ne parla gode, e noi naturalmente….. ancora fra una ventina (Beppe Diana) d’anni…Le maneaters sono cinque belle donzelline incazzate che