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Interview: Mauro Borselli

Finalmente troviamo lo spazio per pubblicare un’ intervista all’ottimo costruttore di artificiali Mauro Borselli. Negli ultimi anni è stato sicuramente il costruttore più innovativo e rivoluzionario in Italia. Mauro ha iniziato ad usare il foam e la micro ciniglia quando la maggior parte dei costruttori non sapeva neanche cosa fossero, e ancora adesso non finisce mai di sperimentare nuovi materiali e nuovi sistemi per dare naturalezza nei movimenti ai propri artificiali. Come diciamo sempre in fiera, se cerchi Mauro, non lo trovi al morsetto ma in vasca a far vedere come lavorano le sue creature…

> Allora Mauro, parlando dei tuoi esordi, cosa ti ha fatto scattare la molla di rivoluzionare la costruzione delle mosche artificiali?

All’età di 15-16 anni, nel 1980-81, ho cominciato a pescare a mosca costruendo le prime rudimentali imitazioni necessarie ad insidiare i pesci del Piave, Brenta, Astico e Sile. Non avendo frequentato corsi nei Fly Clubs o letto libri, agivo da totale autodidatta, per cui in quella prima fase il mio personale percorso alieutico non é stato influenzato da nessuno. Tale circostanza mi ha permesso di uscire dai tradizionali schemi di costruzione, senza subire alcun limite creativo, sia nella scelta dei materiali, sia nella realizzazione delle differenti imitazioni che servivano per pescare trote, temoli e cavedani nei fiumi che frequentavo. L’iniziale assenza di una cultura “classica” del Fly Tying, pertanto, non è stata di certo un limite, ma, al contrario, si è rivelata una grande opportunità, poiché mi ha permesso di creare gli artificiali con differenti tipologie di materiali e con qualsiasi modalità d’esecuzione, con l’unico obiettivo di replicare gli insetti e gli altri esseri viventi che entravano nel ciclo vitale dell’ecosistema acquatico. Ne consegue che agli esordi non avevo alcun interesse a rivoluzionare nulla, anche perché all’epoca ero completamente all’oscuro di ciò che accadeva nel mondo esterno del Fly Fishing. Cercavo semplicemente di interagire con i salmonidi, timallidi e ciprinidi dei corsi d’acqua del Veneto, dove mi recavo appena possibile raggiungendoli in autostop, bicicletta, motorino, corriera, treno e, solo successivamente, in automobile.

> È nato prima il Borselli costruttore o il pescatore? > Quali ritieni siano stati i materiali più interessanti degli ultimi anni?

Ho iniziato a 4-5 anni grazie ai miei genitori che amavano la pesca, ho continuato a pescare con le esche naturali in acqua dolce e salata anche dopo la morte di mio padre, avvenuta quando avevo 10 anni. Mi piacevano tutte le attrezzature e le tecniche, dalla canna fissa, alla passata, al tocco, a quella a fondo, col vivo e col morto manovrato, poi a 14 anni sono passato alla pesca a Spinning che mi ha aperto la mente e ho cominciato ad utilizzare le esche artificiali per insidiare lucci, black bass, cavedani, persici reali, cheppie e trote, infine, dopo un anno e mezzo, sono approdato alla pesca a mosca. Pertanto, il mio excursus alieutico è stato graduale e mediato, scandito da vari steps evolutivi tutti importanti per alimentare la corretta formazione di un giovane angler. Io credo che non vi siano tecniche migliori di altre, in quanto la pesca è Una, essendo i pescatori legati dal filo conduttore della medesima passione, anche se il Fly Fishing permette di raggiungere alti livelli di virtuosismo grazie al Fly Tying ed al Fly Cast. Con la pesca a mosca finalmente ho trovato la quadra, in quanto da ragazzo ero un discreto disegnatore, tanto che avevo vinto dei premi per alcune pubblicazioni di fumetti e al contempo mi piaceva molto anche il modellismo, per cui nel Fly Tying ho potuto coniugare l’arte, il manierismo e la pesca, dando concretezza alla pura creatività finalizzata all’inganno dei pesci. Il “disegno” è stato fondamentale per la progettazione delle imitazioni su carta, fornendo in via preliminare un quadro piuttosto preciso di ciò che poi sarei andato a realizzare al morsetto, evitando inutili dispersioni e sprechi di materiale in fase esecutiva. Il “modellismo” mi ha fornito la manualità e le basi della tecnica di “assemblamento” per incollaggio dei diversi materiali che compongono un artificiale, i quali potevano essere bloccati anche in modo diverso dal semplice “avvolgimento” del filo di montaggio.

Sin dalle origini della pesca a mosca, i materiali hanno sempre condizionato le scelte operative dei Fly Tiers, i quali inizialmente utilizzavano quello che passava il convento; nell’arco del tempo si è evoluto lo stato della tecnica in ogni settore dello scibile umano e, pertanto, anche in quello della costruzione delle Flies. In particolare, appare limitante pensare al Fly Tying in rapporto ai soli materiali naturali tradizionali e ciò in ragione dell’avvento di quelli di sintesi, che, se ben strutturati e sfruttati, garantiscono performance incredibili, impossibili da replicare con i primi. Tra i materiali che negli ultimi 40 anni hanno radicalmente modificato il modo di realizzare gli artificiali metterei al primo

We have finally found the space to publish an interview with Mauro Borselli, the excellent lures maker. In recent years he has certainly been the most innovative and revolutionary manufacturer in Italy. Mauro started using foam and micro chenille when most of the builders did not even know what they were. Even now he never stops experimenting with new materials and new systems to give natural movements to his lures. As we always say at the fair, if you are looking for Mauro, you will not find him at the clamp, but in the tank to show how his creatures work…

> Well Mauro, just about your beginnings, what triggered you to revolutionize the making of artificial flies?

In 1980-81 at the age of 15-16 I started fly fishing by making the first rudimentary imitations necessary to lure the fish of the Piave, Brenta, Astico and Sile. As I had not attended any courses in Fly Clubs or read books, I acted as a total self-taught person. In that first phase my personal fishing path was not influenced by anyone. This circumstance allowed me to get out of the traditional building schemes, without suffering any creative limit, both in the choice of materials and in the realization of the different imitations that were used to fish for trout, grayling and chub in the rivers I frequented. The initial absence of a "classic" culture of Fly Tying, therefore, was certainly not a limit. On the contrary, it turned out to be a great opportunity, as it allowed me to create lures with different types of materials and with any technique of execution, with the sole objective of replicating the insects and other living beings that entered the life cycle of the aquatic ecosystem. Therefore, at the beginning I had no interest in revolutionizing anything, also because I was completely unaware then of what was happening in the outside world of Fly Fishing. I was simply trying to interact with the salmonids, graylings and cyprinids of the waterways in Veneto, as often as I could, reaching the spots in many ways: hitchhiking, by bicycle, moped, bus, train and only later by car. I started at the age of 4-5 thanks to my parents who loved fishing. I continued to fish with natural baits in fresh and salt water even after my father died when I was 10 years old. I liked all the equipment and techniques, from the fixed rod to the drift, to the touch, to deep fishing, and with the live and maneuvered dead baits. Then at 14 I switched to spin fishing, which opened my mind. I then started to use artificial baits to lure pike, black bass, chub, perch, shads and trout; finally, after one and a half years, I took on fly fishing. Therefore, my fishing excursus was gradual and mediated, and marked by various evolutionary steps which were all important to fuel the correct training of a young angler. I believe that there are no better techniques than others, as fishing is always fishing. Fishermen are linked by the common thread of the same passion, even if fly fishing allows you to reach high levels of virtuosity thanks to fly tying and fly casting. With fly fishing I finally found the right place for me. I was such a decent designer as a boy that I won prizes for some comic publications and at the same time also really liked modelling. So in Fly Tying I was able to combine art, mannerism and fishing, giving substance to pure creativity aimed at deceiving fish. The “drawing” was fundamental for the design of the imitations on paper, providing a rather precise picture of what I would then create at the clamp, and avoiding useless waste of material in the execution phase. The "modeling" gave me the manual skills and the basics of the "assembly" technique to glue the different materials that make up an artificial lure, which could also be blocked in a different way by simply "winding" the assembly wire.

> What have been, in your opinion, the most interesting materials in recent years?

Since the origins of fly fishing, the materials have always conditioned the operational choices of the Fly Tiers, who initially

posto il Foam (poliuretano microcellettato), che ha ampliato enormemente il raggio d’azione dei costruttori soprattutto per le imitazioni galleggianti, ma che in passato in Italia è stato fortemente avversato da una corrente di pensiero ortodossa legata al solo impiego di piume, peli e dubbings. A tal fine, apro un piccola parentesi, in quanto appare senz’altro infondata la tesi ultimamente sostenuta da alcuni sulla “non eticità” del ricorso ai materiali sintetici, perché giudicati inquinanti rispetto a quelli naturali, come se le sorti dell’intero pianeta dipendessero da qualche centinaio di artificiali persi in acqua, mentre, al contrario, non ritengo per molto tempo ancora eticamente sostenibile l’utilizzo di parti di esseri viventi per costruire le mosche, poiché contrario ai principi stessi su cui si fonda il moderno Fly Fishing. Altri materiali rivoluzionari, a mio avviso, sono state le ciniglie ed in particolare le microciniglie, che hanno aperto la strada a nuove modalità di costruzione. A tal fine mi piace ricordare il “New Dub”, un prodotto Made in Italy creato da Gigi Goldoni, commercializzato dal 1990 in poi da Giorgio Benecchi, grazie al quale ho introdotto un nuovo modo di realizzare gli extended bodies delle imitazioni di insetti che in America è confluito nelle “Palomino Flies”, molto conosciute ed apprezzate a livello mondiale. Ma a mio parere la vera rivoluzione in questo settore è stata determinata dall’avvento delle colle, basti pensare al subingresso di quelle “Cianoacriliche” a presa istantanea che permettevano di eseguire dei passaggi costruttivi per incollaggio dei materiali sintetici impossibili da realizzare con quelli naturali. Fondamentali anche le “Bicomponenti”, molto utilizzate per le salt water flies e i primi collanti “UV” che oggi hanno raggiunto un’altissima qualità di prestazioni grazie a mescole più o meno dense o elastiche e ad un’ampia varietà di colori che permettono di realizzare dettagli e rifiniture su ogni tipologia di artificiale. Per ultimo, voglio aggiungere anche un nuovo materiale prodotto su mio progetto dalla italiana Textreme di Biella, costituito da una frangia ad altissima densità di filamenti (320 fili e lamine per 1 cm. di lunghezza) col quale vengono realizzati artificiali di varie dimensioni denominati “Flash Flies”, unitamente ai “Flash Flies Tying kits” che permettono a qualsiasi costruttore, anche inesperto, di assemblare in modo semplice e intuitivo uno streamer olografico cangiante, facile da lanciare alle massime distanze e soprattutto indistruttibile.

> Adesso parlaci un po’ del tuo sistema di sostituzione delle code e di altre parti

Nei primi anni del 1990 ho iniziato a pescare a mosca anche altre specie, tra cui i lucci, tale circostanza mi ha costretto ad utilizzare attrezzature più robuste e artificiali voluminosi e lunghi, decisamente differenti da quelli ordinari che usavo per le trote. Ci ho messo del tempo per adattarmi ai nuovi habitats tipici delle acque del piano e tali ambienti hanno fortemente condizionato le mie scelte costruttive, costringendomi a creare imitazioni piombate di bait fishes che venivano recuperate ad effetto Jig in prossimità degli ostacoli e dei fasci d’alghe del sottoriva dove gli esocidi sostavano in agguato. Dopo aver registrato le prime entusiasmanti catture, ben presto mi resi conto che gli artificiali erano soggetti ad una precoce usura, poiché le code venivano facilmente rotte dai denti taglienti dei pesci allamati, risultando inutilizzabili. Nel 1992 ho quindi elaborato e brevettato un sistema per rendere intercambiabili le tails dei miei streamers ricorrendo all’impiego del “Velcro System” che aveva un’ottima tenuta in acqua. Ero così in grado di sostituire all’istante le code danneggiate e di bloccare tails di differente materiale, colore, lunghezza o profilo, modificando l’azione e il movimento stesso delle mie flies. Parallelamente verificai che il peso dei corposi artificiali da luccio risultava fondamentale per farli affondare velocemente in zona strike e, poiché quello fisso di cui erano dotati i singoli streamers si rivelava spesso insufficiente e a volte eccessivo, studiai un sistema capace di rendere i piombi intercambiabili. Questo migliorò incredibilmente le mie performance operative, riducendo drasticamente il numero di esche da costruire, visto che, grazie “all’Interchangeable Weight System, ero in grado di utilizzare la stessa imitazione in situazioni completamente diverse, rendendola neutra, leggermente o fortemente

used what was available at the moment. With the passing of time, the state of the art has evolved in every sector of human knowledge and, therefore, also in the construction of Flies. In particular, it seems limiting to think of Fly Tying in relation to traditional natural materials only. This was due to the advent of synthetic ones, which if well-structured and exploited, guarantee incredible performances, impossible to replicate with the former. Among the materials that in the last 40 years have radically changed the way of making artificial lures, I would put foam (micro-cellular polyurethane) in the first place. This has enormously expanded the range of action of manufacturers especially for floating imitations, which Italy strongly opposed in the past because of a conservative view of the sole use of feathers, hair and dubbings. To this end, let me digress, because the thesis recently supported by some on the "unethical" use of synthetic materials, judged as polluting compared to natural ones, seems unfounded. It is as if the fate of the entire planet depended on a few hundred lures lost in the water. I have not believed for a long time that the use of parts of living beings to build flies was still ethically sustainable, as it is contrary to the very principles on which modern Fly Fishing is based. Other revolutionary materials, in my opinion, were the chenille and in particular the micro-chenille, which paved the way for new construction methods. To this end, I like to remember the "New Dub," a “Made in Italy” product created by Gigi Goldoni, marketed from 1990 onwards by Giorgio Benecchi. It is thanks to this that I have introduced a new way of making the extended bodies of imitation insects that in America has merged into the "Palomino Flies," well-known and appreciated worldwide. But in my opinion, the real revolution in this sector was determined by the advent of glues. Just think of the sub-entry of the instant setting of "Cyanoacrylates" that made it possible to carry out the building steps by glueing synthetic materials that were impossible to achieve with natural ones. Widely used for saltwater flies, "Bicomponents" are also fundamental. The first "UV" glues have achieved a very high quality of performance today, thanks to more or less dense or elastic compounds. Then there is a wide variety of colours that allow the creation of details and finishes on every type of lure. Lastly, I also want to add a new material produced on my project by the Italian Textreme from Biella, consisting of a fringe with a very high density of filaments (320 threads and sheets for 1 cm in length), with which lures of various sizes called " Flash Flies” are made, together with the “Flash Flies Tying kits” that allow even an inexperienced maker to assemble in a simple and intuitive way, an iridescent holographic streamer that is easy to cast at maximum distances and is indestructible above all.

> Now tell us a little about your system of replacing tails and other parts.

In the early 1990s I started fly fishing other species, including pike; this forced me to use more robust equipment and long voluminous artificials that were definitely different from the ordinary ones I used for trout. It took me some time to adapt to the new habitats typical of the waters of the plain. These environments strongly influenced my building choices, forcing me to create leaded imitations of bait fishes that were recovered with a Jig effect near obstacles and bundles of seaweed under the banks, where the pikes were waiting in ambush. After recording the first exciting catches, I soon realized that the lures were subject to premature wear, as the tails were easily broken by the sharp teeth of the hooked fish, making them unusable. In 1992, I therefore developed and patented a system to make the tails of my streamers interchangeable by using the "Velcro System," which had an excellent seal in the water. I was thus able to instantly replace the damaged tails and block tails of different material, colour, length or profile by modifying the action and movement of my flies. At the same time, I checked that the weight of the pike lures was essential to make them sink quickly in the strike zone. Since the fixed one with which the individual streamers were equipped was often insufficient and sometimes excessive, I studied a system capable of making the leads interchangeable. This dramatically improved my operational performance, drastically reducing the number of baits to build. Thanks to the Interchangeable Weight System, I was able to use the same imitation bait in completely different situations, making it neutral, or slightly or heavily leaded. Over the last 30 years I have improved all the interchangeability systems of the elements of my lures. I added other important accessories, such as the plastic lips in minnow and popper style, the spinner fly pins, but above all, the anti-algae, an element, the latter, which in my opinion is all too neglected in the creation of streamers and other imitations destined to lure all predators, which very often must be recovered in the presence of obstacles and covers. Finally, I also reduced the size, so as to be able to apply the interchangeable system of leads, metal eyes and beads even to medium and small sized imitations, such as those of insects, shrimps, worms, clams, snails, etc., making all my baits customizable and versatile.

piombata. Nell’arco degli ultimi 30 anni ho migliorato tutti i sistemi di intercambiabilità degli elementi dei miei artificiali, aggiungendo altri accessori importanti, come ad esempio le plastic lips in minnow e popper style, i perni spinner fly, ma soprattutto, gli anti-alga, un elemento, quest’ultimo, che a mio parere è fin troppo trascurato nella realizzazione degli streamers e altre imitazioni destinate all’insidia di tutti i predatori, che molto spesso devono essere recuperate in presenza di ostacoli e covers. Infine ne ho ridotto anche le dimensioni in modo da poter applicare il sistema intercambiabile dei piombi, occhi metallici e beads anche alle imitazioni di media e piccola taglia, come quelle degli insetti, gamberetti, vermi, vongole, chiocciole ecc., rendendo customizzabili e polivalenti tutte le mie esche.

> Quali sono i progetti a cui stai lavorando?

I progetti sono molti, in primo luogo lavoro costantemente per migliorare le performance dei sistemi intercambiabili sopraccitati, al fine di calibrarli alle nuove flies che creo sempre sulla base delle esigenze di pesca attiva. Tra i progetti recenti andati in porto, un posto di tutto rispetto nella X Flies box se l’è guadagnato il “Flash Worm/Eel”, imitante un vermone o un’anguilla col corpo twistato in cactus chenille, che ci ha regalato ottimi risultati con numerose catture di Catfishes di taglia interessante .Un’altra esca formidabile è stata la “Flash Perca Special” espressamente concepita per l’insidia del luccio perca, dotata di una silhouette particolare dressata sull’amo in modo atipico, proprio per esaltare la precisa modalità con cui deve essere recuperata. Anche la progettazione del “Flash/ Poly Mouse” mi ha impegnato parecchio, sia dal punto di vista concettuale, sia sui test pratici, trattandosi di un’ imitazione di topo dedicata alla pesca del luccio e dell’hucho, con cui abbiamo allamato parecchi predatori. Un discorso a parte merita il progetto futuristico delle “Glass Flies”, una serie di artificiali realistici imitanti crostacei, vongole, chiocciole, bait fishes, calamari, seppie, heads ecc., ma anche insetti come cavallette, stone flies, sedge nei loro diversi stadi di trasformazione. L’idea è talmente innovativa che di fatto potrà essere realmente capita e digerita solo tra un ventennio, come molte delle cose che ho realizzato in passato che hanno anticipato i tempi di 15-20 anni e largamente impiegate solo recentemente. Mi vengono in mente per esempio le mosche con Extended Body in foam e microciniglia, ma pure il Killer Foam, dotato di paletta plastica in minnow style, il Tail Waggin Lure con coda elastica in padle style e altri di cui ho scritto più di 30 anni fa. Infine con Gilberto Alberti della Textreme stiamo perfezionando la serie di frange ad alta densità di filamenti con nuovi materiali e colorazioni che andranno ad integrare i “Flash Fly Tying Kits” che ho progettato e che sono stati messi in produzione solo dopo 5 anni di test e costanti verifiche su molte specie di pesci, squali inclusi.

> Hai qualche consiglio da dare ai giovani che si avvicinano oggi al mondo della costruzione?

Purtroppo la pesca a mosca in Italia, dopo una fase di grande espansione, da oltre un decennio é in forte regresso e sono sempre meno i ragazzi di 15-16 anni che approdano a questa tecnica. Occorre insegnare ai ragazzi il Fly Fishing per pescare le specie presenti nei fiumi, canali e specchi d’acqua che sono in grado di frequentare assiduamente, ove la cattura di lucci, black bass, cat fishes, aspi, luccio perca, persici reali, cavedani, scardole, carpe, carassi, breme, barbi ecc., ben presto diventerà il loro appassionante obiettivo. Potranno approdare alla pesca a mosca insettivora classica in un momento successivo, quando saranno più maturi ed economicamente indipendenti per permettersi di affrontare i costi delle trasferte, i permessi, i pernottamenti e quant’altro. La pesca in generale e la pesca a mosca in particolare richiedono pratica, esercizio e dedizione, per cui alla fine (pur essendo edificante) risulta perfettamente inutile insegnare nozioni tecniche ed entomologiche a chi, di fatto, non potrà poi metterle subito in pratica per la mancanza dei presupposti su cui le stesse si fondano (schiuse di insetti, trote, temoli, acque correnti ecc.).

Ai giovani che si avvicinano al mondo del Fly Fishing posso solo dire di insistere, di non scoraggiarsi mai, di pensare a divertirsi col quello che hanno a disposizione, di fermarsi ad osservare cosa accade in acqua, di godere di ogni piccolo grande risultato raggiunto, di ragionare con la loro testa senza farsi condizionare da inutili preconcetti, di non mollare. La pesca a mosca è maestra di vita perchè richiede pazienza, perseveranza e costante applicazione, tutte doti che in seguito risulteranno utili anche nella vita familiare, sociale e lavorativa di ogni giorno.

Infine, quando costruite una mosca, non perdete tempo a fotografarla, ma lanciatela subito in acqua perché solo i pesci che vorrete insidiare saranno gli unici giudici insindacabili della bontà o meno del lavoro svolto.

There are many projects. First of all, I constantly work to improve the performance of the aforementioned interchangeable systems, in order to calibrate them to the new flies that I always create based on the needs of active fishing. Among the recent projects that went through, the "Flash Worm/Eel," imitating a big worm or an eel with a twisted body in chenille cactus, earned a respectable place in the X Flies box, which gave us excellent results with numerous catches of Catfishes of interesting sizes. Another formidable lure was the "Flash Perca Special." This was expressly conceived for the zander, with a particular silhouette dressed on the hook in an atypical way, just to enhance the precise way it must be retrieved. The design of the "Flash/Poly Mouse" also involved me a lot, both from a conceptual point of view and on practical tests, since it is an imitation of a mouse dedicated to pike and hucho fishing, with which we have hooked many predators. The futuristic project of the "Glass Flies" deserves a separate mention: it is a series of realistic artificials imitating crustaceans, clams, snails, bait fishes, squid, cuttlefish, heads, etc., but also insects such as grasshoppers, stone flies, and sedges in their different stages of transformation. The idea is so innovative that in fact it will only be truly understood and digested in 20 years, like many of the things I have done in the past, that have anticipated the times by 15-20 years and have only recently been widely used. For example, I remember flies with Extended Body in foam and micro-chenille, but also the Killer Foam equipped with a plastic minnow style paddle, the Tail Waggin Lure with an elastic tail in paddle style and others I have written about more than 30 years ago. Finally, with Gilberto Alberti of Textreme we are perfecting the series of high density filament fringes with new materials and colours that will integrate the "Flash Fly Tying Kits" that I designed and that were put into production only after 5 years of testing and constant checks on many species of fish, including sharks. Unfortunately, fly fishing in Italy, after a phase of great expansion, has been in sharp decline for over a decade. Fewer and fewer 15-16-year-olds approach this technique. Students must be taught Fly Fishing to fish for the species present in rivers, canals and bodies of water that they are able to frequent assiduously, where the catch of pike, black bass, cat fishes, asp, zander, perch, chubs, rudds, carps, crucian carps, breams, barbels, etc., will soon become their exciting goal. They will be able to approach classic insectivorous fly fishing at a later time, when they are more mature and economically independent to afford the costs of travels, permits, overnight stays and so on. Fishing in general and fly fishing in particular require practice, exercise and dedication. So in the end (although edifying) it is perfectly useless to teach technical and entomological notions to those who, in fact, will not be able to put them into practice immediately for the lack of the conditions on which they are based (hatching of insects, trout, grayling, running waters, etc.).

To young people who approach the world of Fly Fishing, I can only advice them to persist, never be discouraged, think about having fun with what they have available, stop and observe what happens in the water, enjoy every little great result achieved, think for themselves without being conditioned by useless preconceptions, and not to give up. Fly fishing is a teacher of life because it requires patience, perseverance and constant application. All these skills will later be useful in family life, and also daily social and working life.

Finally, when you build a fly, do not waste time taking photographs, but throw it immediately into the water because only the fish you want to lure will be the sole unquestionable judges of whether or not your work has been successful.

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