Per l'economia 4-2020

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n. 4 - giugno 2020

”Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A.P. -70% - CNS Bolzano. Periodicità: otto volte l‘anno”

CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BOLZANO

Contributi: 1,5 milioni di euro per la digitalizzazione

Emergenza Covid-19: innovazione e liquidità per ripartire

Start up innovativa: Flying Basket

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Attualità | Camera di commercio

Innovazione e liquidità per ripartire La pandemia del Covid-19 ha avuto un impatto drammatico, probabilmente superiore a quello della grande ­crisi ­finanziaria del 2008 in Alto Adige. Secondo le imprese altoatesine, quasi il 40 percento del fatturato di marzo è ­andato perduto. Ciò emerge dall’indagine svolta congiuntamente dall’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano ed EURAC Research. La crisi abbraccia quasi tutte le branche dell’economia e ogni a­ spetto della realtà aziendale, ma dall’indagine emergono anche reazioni positive da parte di imprenditori e imprenditrici.

Lavorare con la mascherina è diventata la normalità per la popolazione altoatesina.

La pandemia del coronavirus ha colpito molto duramente tutta Italia e anche per l’Alto Adige i danni economici sono notevoli. L’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano ha condotto un’indagine in collaborazione con EURAC Research per analizzare la situazione più da vicino. Dai risultati dello studio emerge il fatto che la quasi totalità delle imprese altoatesine dichiara di subire un impatto negativo, in termini di fatturato e redditivi-

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tà, a causa dell’emergenza Covid-19.

Settori in difficoltà I comparti più colpiti sono il turismo (che comprende attività ricettive, bar e ristorazione), il commercio di veicoli, le costruzioni e le attività manifatturiere, in particolare quelle connesse con l’edilizia, come la lavorazione di minerali non metalliferi, l’industria del legno e la lavorazione dei metalli. Nell’agricoltu-

ra è grave la crisi del comparto vitivinicolo. Per quanto riguarda il commercio, sono in grande sofferenza gli agenti e rappresentanti, i grossisti di legname e materiali edili, tutto il comparto dell’abbigliamento e delle calzature, sia al dettaglio che all’ingrosso, nonché la branca degli elettrodomestici e dell’elettronica di consumo. Nell’ambito del terziario, la situazione risulta particolarmente negativa per i servizi alle persone, come parrucchieri e estetisti, l’inter-

mediazione immobiliare e il trasporto di passeggeri. La crisi ha inoltre colpito in misura maggiore le imprese più piccole con meno di dieci addetti.

Le problematiche da ­affrontare L’emergenza si ripercuote su tutti gli aspetti dell’attività d’impresa, dalla gestione finanziaria a quella del personale, dal rapporto con i fornitori alla logistica. In particolare, circa tre

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Attualità | Camera di commercio ANDAMENTO DEL FATTURATO A FEBBRAIO E MARZO 2020

muovere la digitalizzazione nelle imprese.

Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente Variazione mar. 2020 su mar. 2019 Economia altoatesina (media)

Variazione feb. 2020 su feb. 2019

-34%

Cooperative agricole

-21%

Energia e ambiente

-12%

Costruzioni

-36%

Commercio e riparazione di veicoli

-40%

Commercio all‘ingrosso

-34%

Commercio al dettaglio

-36%

Trasporti Alberghi e ristoranti

Spunti di riflessione

3%

Settore manifatturiero

-34% -66%

-26%

Servizi -70%

-60%

-50%

-40%

-30%

-20%

-10%

0%

10%

Fonte: IRE, rilevazione propria

L’economia altoatesina a marzo 2020 ha mostrato in media un calo del volume d’affari del 34 percento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

quarti delle imprese segnalano difficoltà di natura finanziaria, connessi nella maggior parte dei casi alla carenza di liquidità nel breve termine. Inoltre, gli operatori economici devono affrontare una situazione di grande incertezza: quasi due terzi degli imprenditori e imprenditrici non riescono a formulare una previsione su quando la propria attività potrà ritornare ai livelli consueti. Solo il 22 percento si dichiara fiducioso che ciò possa avvenire entro la fine dell’anno.

Come reagiscono le imprese Le modalità con cui le imprese hanno risposto all’emergenza sono state molto diverse a seconda delle dimensioni e del settore di attività. In questa prima

fase hanno generalmente prevalso misure di breve respiro, volte a superare l’improvviso shock. Nei settori dove le attività hanno potuto proseguire, gli operatori si sono spesso adeguati introducendo innovazioni tecnologiche e organizzative, quali il commercio online e le consegne a domicilio. L’emergenza ha portato molte imprese a sperimentare il lavoro agile. Pur non essendo applicabile in qualsiasi realtà aziendale, esso si configura come un formidabile strumento per ridurre i costi aziendali, nonché venire incontro alle esigenze dei propri collaboratori e collaboratrici. Laddove ne sono state riconosciute le potenzialità, è possibile che il suo impiego diventi permanente, perciò è importante continuare a pro-

Dalle valutazioni di imprenditori e imprenditrici che hanno partecipato all’indagine dell’IRE – Istituto di ricerca economica sono infine emersi alcuni temi di riflessione riguardo agli effetti a lungo termine dell’epidemia, in particolare su come gestire la convivenza tra coronavirus e turismo. Proprio in questo periodo si può notare quanto il turismo sia essenziale per l’economia dell’Alto Adige. Quando la situazione per le aziende altoatesine che operano nel turismo è buona, ciò si riflette positivamente anche sugli altri settori economici. Lo stesso vale anche per le esportazioni, che rappresentano un altro settore di vitale importanza per l’economia altoatesina. Sia il turismo che l’export sono strettamente connessi ad altri settori locali, come quello della produzione alimentare, del commercio all’ingrosso e al dettaglio, ma anche dell’artigianato e dell’agricoltura. Un altro aspetto riguarda il ruolo che la regionalità avrà nel garantire la sopravvivenza dei commercianti locali nell’era del commercio online. In particolare, occorre sensibilizzare i consumatori sull’importanza di favorire i circuiti economici “a km 0”. Nei prossimi mesi sarà neces-

“Dopo lo shock iniziale l’economia altoatesina riparte. Le infrastrutture digitali avranno un ruolo cruciale nella risposta ad emergenze simili, perciò imprese e settore pubblico devono investire nella digitalizzazione. Per aiutare le imprese sarà indispensabile assicurare la necessaria liquidità in tempi rapidi.” dott. Michl Ebner Presidente della Camera di commercio di Bolzano

sario salvaguardare soprattutto le piccolissime imprese, come ad esempio artigiani e dettaglianti. Non solo perché queste categorie stanno incontrando maggiori difficoltà dal punto di vista finanziario, ma anche perché esse stanno alla base della catena del valore, come fornitori e clienti delle imprese di maggiori dimensioni. INFO IRE – Istituto di ricerca economica tel. 0471 945 718 ire@camcom.bz.it www.ire.bz.it

EFFETTI NEGATIVI DELL’EMERGENZA COVID-19 SULLE IMPRESE Percentuale sul totale delle imprese Effetti significativi

Effetti lievi

Sospensione dell’attività dell'impresa

Non ha interessato

72%

Altre limitazioni imposte dalla legge

52%

Problemi finanziari o di liquidità

50%

Difficoltà di approvigionamento

21%

Altri effetti 0%

43%

23%

47%

19%

32% 20%

26%

21%

30%

Assenze del personale

20% 31%

24%

36%

Difficoltà di tipo logistico

8% 17%

60%

7% 40%

61% 60%

80%

100%

Fonte: IRE, rilevazione propria

I collaboratori e le collaboratrici devono rispettare numerose misure di sicurezza.

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La sospensione dell’attività aziendale ha avuto conseguenze notevoli per il 72 percento delle aziende intervistate.

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Congiuntura | Camera di commercio

Il Covid-19 causerà una recessione globale Nel 2020 la pandemia del coronavirus determinerà una recessione a livello globale, i cui effetti sono già evidenti a­ nche in Alto Adige. L’IRE prevede per quest’anno una diminuzione del prodotto interno lordo compresa tra il 7 e l’11 percento. vrebbe limitarsi all’1 percento. Nel 2021 è atteso un generale rimbalzo di crescita, sulla base delle ipotesi di un progressivo ritorno alla normalità e grazie agli effetti delle ingenti misure introdotte dai vari Paesi per rilanciare l’economia. Per l’Italia, tuttavia, il recupero sarà solo parziale, con la Commissione Europea che prevede un aumento del PIL pari al 6,5 percento.

“Negli ultimi anni la dinamica dell’economia altoatesina è stata buona e le aziende erano motivate e fiduciose. All’inizio di quest’anno abbiamo sperimentato una frenata totale. Sono necessarie misure di sostegno da parte dell’amministrazione pubblica per cui è essenziale una forte collaborazione tra Provincia, sistema bancario, istituzioni nazionali ed europee. È importante che l’economia possa lavorare, nonostante il virus.“

Impatto del coronavirus sulla congiuntura in Alto Adige Il coronavirus, partito dalla Cina, ha raggiunto tutto il mondo.

Per frenare il contagio è stata imposta la sospensione delle attività in svariati settori economici. In Italia, in particolare, i provvedimenti hanno coinvolto per primi il comparto turistico e gastronomico, il commercio al dettaglio non alimentare e i servizi alle persone, e successivamente tutte le produzioni e i servizi non strettamente essenziali. L’ISTAT stima che in Italia la sospensione delle attività abbia riguardato circa 2,2 milioni di imprese e 7,4 milioni di addetti, di cui 4,9 milioni dipendenti. Il perdurare delle restrizioni all’attività economica legato

dott. Alfred Aberer Segretario generale della Camera di commercio di Bolzano

I segnali di ripresa emersi all’inizio del 2020 sono poi stati stroncati dalla progressiva diffusione del coronavirus. A marzo l’indicatore ha registrato un crollo, soprattutto nei Paesi che per primi sono stati colpiti dalla pandemia, come Italia, Spagna e Francia.

ECONOMIA INTERNAZIONALE: TASSI DI CRESCITA IN ALCUNI PAESI Variazione del PIL reale rispetto all’anno precedente

2019

12%

2020

8%

4%

6,1% 1,2%

0%

0,3%

0,6%

1,6%

2,9%

2,3% 1,0%

-4%

-8% -12%

-3,5% -7,7%

Euroarea

-5,5%

-6,5% -9,5%

Italia

Germania

Austria

Fonte: Commissione Europea, European Economic Forecasts, Spring 2020 (6 maggio 2020)

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-6,5%

USA

Cina

Mondo

all’emergenza Covid-19 causerà una recessione globale nel 2020. Nonostante le ingenti misure fiscali e monetarie introdotte dai vari Paesi e dalle banche centrali per arginare la carenza di liquidità tra le imprese e sostenere i redditi delle famiglie nel breve termine, la Commissione Europea prevede una contrazione del prodotto interno lordo mondiale del 3,5 percento. Per l’Italia il calo pronosticato sarebbe addirittura del -9,5 percento. In Germania la recessione arriverebbe al -6,5 percento, mentre per il PIL dell’Eurozona si prevede un -7,7 percento. Gli Stati Uniti, dopo essere diventati il primo Paese al mondo per numero di contagi dichiarati, sono alle prese con un forte incremento del tasso di disoccupazione, che a marzo è salito di quasi un punto percentuale, portandosi al 4,4 percento. Secondo le stime della Commissione Europea, quest’anno il prodotto interno lordo degli USA è destinato a scendere di 6,5 punti percentuali. La Cina dovrebbe invece evitare la recessione, ma la crescita do-

L’Alto Adige è stato colpito gravemente dalla pandemia del coronavirus e dalle conseguenti misure restrittive sulle attività economiche. La stagione turistica invernale si è conclusa anticipatamente l’11 marzo. A differenza di quanto accaduto nel 2008, in occasione della crisi finanziaria, questa volta l’Alto Adige potrebbe soffrire maggiormente rispetto al resto d’Italia, soprattutto a causa della grande importanza che nella nostra Provincia rivestono alcuni settori fortemente colpiti dalle misure di contrasto all’epidemia, quali il turismo, il commercio al dettaglio e l’automotive. Allo stato attuale è difficile quantificare l’impatto dell’emergenza Covid-19 sul prodotto interno lordo altoatesino. In base alle informazioni attualmente disponibili, l’IRE stima che nel 2020 il PIL provinciale potrà far registrare una contrazione compresa tra il 7 e l’11 percento. INFO IRE – Istituto di ricerca economica tel. 0471 945 700 ire@camcom.bz.it www.ire.bz.it

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Attualità | Camera di commercio

La Camera di commercio assegna 1,5 milioni di euro di contributi per la digitalizzazione La Camera di commercio di Bolzano, nell’ambito dell’iniziativa Economia=Futuro, sostiene le imprese altoatesine in questa fase difficile assegnando 1,5 milioni di euro di contributi per la consulenza, la formazione e l’acquisto di beni e servizi nel campo della digitalizzazione. Le domande di contributo potranno essere presentate a partire dal 1° giugno 2020. A causa del Coronavirus negli ultimi mesi è cambiato il modo di lavorare per molte aziende. Ad un tratto non è stato più possibile lavorare in ufficio, tenere riunioni in sala ed effettuare trasferte di lavoro. Molti dipendenti sono passati così allo smartworking e alle videotelefonate. Questo cambiamento repentino ha comportato spese aggiuntive per le aziende. Per sostenere le imprese altoatesine in questa difficile fase la Camera di commercio di Bolzano assegna 1,5 milioni di euro in contributi per consulenza, formazione e acquisto di beni e servizi nell’ambito delle tecnologie digitali. Possono fare domanda le microimprese, le piccole e medie

La Camera di commercio di Bolzano assegna 1,5 milioni di euro in contributi alle ­imprese per consulenza, formazione e acquisto di beni e servizi nell’ambito delle ­tecnologie digitali.

Ogni impresa avrà diritto a un massimo di 10.000 euro. Si potrà richiedere il contributo anche con effetto retroattivo per spese fatturate e pagate a partire dal 1° gennaio 2020. Le domande potranno essere inoltrate a partire dalle ore 8 del 1° giugno 2020 fino alle ore 21 del 30 giugno 2020 all’indirizzo PEC grants@bz.legalmail. camcom.it. I moduli di richiesta e tutte le informazioni sul bando sono reperibili online sul sito www.digital.bz.it. INFO

imprese altoatesine di tutti i settori iscritte nel Registro delle imprese di Bolzano e con sede e/o unità locale in Alto Adige.

Il contributo coprirà il 70 percento delle spese e sarà concesso come aiuto de minimis per investimenti di almeno 3.000 euro.

PID – Impresa digitale tel. 0471 945 691 - 642 digital@camcom.bz.it. www.digital.bz.it

Siamo tornati! Finalmente di nuovo vicini a voi mantenendo la distanza di sicurezza. Un passo importante, decisivo, che dimostra una grande responsabilità. un’iniziativa di

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Digitalizzazione | Camera di commercio

Negozio chiuso - shop online aperto A marzo tutte le imprese commerciali e i negozi - a parte qualche eccezione - hanno dovuto chiudere improvvisa­ mente; la misura riguardava tutto il territorio nazionale, e quindi anche l’Alto Adige. La sospensione totale delle ­attività è stata decretata quando i magazzini erano pieni, in attesa delle vendite primaverili. Ma il settore non si è dato per vinto e ha reagito con tutto il suo ingegno. Da un lato, nel commercio elettronico un’impresa su due prevede difficoltà di approvvigionamento durante la pandemia; dall’altro, molti clienti cambiano il loro stile d’acquisto e passano allo shopping online. Il lockdown e la paura di un potenziale contagio spingono sempre più consumatori a cercare prodotti in rete. Salgono quindi anche l’accettazione e l’uso di carte di credito e soluzioni logistiche come il click & collect registrano un forte aumento. Chi già prima della crisi aveva puntato sul commercio elettronico ora è pronto a sfruttare le nuove opportunità. Al contrario, le imprese che non avevano ancora maturato alcuna esperienza con il commercio online, si tro-

Lo shopping online è da molto tempo la soluzione più comoda, ma dal punto di vista di molti clienti, a causa dell’attuale emergenza, è anche la più sicura.

vano ora a dover affrontare una sfida importante. Da questa situazione di panico diffuso possono nascere delle nuove idee che, grazie a soluzioni imme-

diate, creano nuove possibilità di vendita. Un esempio sono i numerosi servizi di consegna a domicilio nati sul mercato regionale. Per far sì che gli acquisti vengano

effettuati a livello locale, nel giro di pochissimo tempo sono nate diverse piattaforme online dove i produttori locali possono proporre servizi di consegna. In questo modo vengono promossi i prodotti locali recapitabili a domicilio. Il servizio “PID - Impresa digitale” della Camera di commercio di Bolzano offre una prima informazione gratuita sul tema del commercio elettronico. Agli interessati vengono fornite le prime indicazioni per accedere al commercio online o ottimizzare uno shop già esistente. INFO PID – Impresa digitale tel. 0471 945 691 – 692 digital@camcom.bz.it

Intervista con l’esperto di commercio elettronico Arnold Malfertheiner Titolare della t­ eamblau InternetManufaktur, esperto in strategie per il commercio elettronico, presidente di T­ ARGET associazione dei pubblicitari ­nell’Unione ­commercio turismo servizi Alto Adige nonché business e management coach.

Signor Malfertheiner, come vede l’attuale situazione del COVID-19 nel commercio elettronico? Ogni giorno diverse imprese altoatesine ci chiedono se siamo in grado di allestire in breve tempo uno shop online in alternativa all’attuale chiusura degli esercizi commerciali. Noi esperti sconsigliamo di prendere decisioni affrettate. Per gestire un commercio elettronico sostenibile ed efficiente non basta uno shop aperto in tutta fretta da un giorno all’altro: serve molto di più.

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Ovvero? Per lanciare con criterio un business online bisogna chiarire numerosi aspetti. Innanzitutto va verificato se l’azienda dispone dei processi necessari per gestire ordini digitali, consegne e pagamenti. L’impresa deve inoltre disporre di tutto il materiale digitale occorrente, come ad esempio fotografie, descrizioni dei prodotti, schede tecniche, etc. in tutte le lingue necessarie. Va inoltre chiarito chi deve elaborare le richieste dei clienti che pervengono dallo shop online. Questi sono solo alcuni aspetti che l’impresa deve prendere in considerazione prima di poter distribuire con successo i propri prodotti o servizi in rete. Quali alternative ha un’impresa che non soddisfa i presupposti per un proprio shop online? Se voglio vendere online devo comunque disporre di alcuni materiali, ad esempio della documentazione digitale sui prodotti. Solo così posso piazzare i miei prodotti su marketplace

locali o internazionali. Bisogna però fare attenzione a non dipendere troppo da determinate piattaforme online. Soprattutto Amazon ha già rovinato, con le sue pratiche aggressive, molti negozi e commercianti. È anche possibile presentare i propri prodotti nei social media e ricevere gli ordini via mail. Nelle ultime settimane sono nate diverse pagine locali con elenchi di servizi di consegna che permettono un’iscrizione in genere molto veloce e gratuita. Oltre a varie app di vendita si stanno diffondendo anche sempre di più i servizi di ordini su WhatsApp. Cosa succederà dopo il COVID-19? Sono convinto che dopo questa lunga pausa ripartiremo e che usciremo rafforzati da questa crisi. Ci saranno più sostenibilità, valorizzazione e regionalità. Il commercio elettronico non sarà più una fonte secondaria o aggiuntiva di introiti. Sarà piuttosto parte integrante del ciclo economico di un’impresa.

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Donna nell’economia | Camera di commercio

Come riuscire a conciliare tutto Dal lavoro dipendente a quello autonomo a fianco di suo marito: Daniela Seyr Bortolon, nata a Rasun, conosce bene entrambe le realtà. Con grande forza di volontà ed entusiasmo da anni riesce a conciliare lavoro, famiglia, volontariato e tempo libero. È convinta, infatti, che si possa fare tutto, basta la volontà. Daniela Seyr Bortolon, classe 1975, ­lavora nell’impresa di suo marito maestro artigiano - la Dachservice Seyr S.a.s. con sede a Rasun. Madre di quattro figlie (15, 13, 8 e 6 anni), si ­impegna inoltre con molto ­entusiasmo per le esigenze delle Donne nell’Artigianato nel lvh.apa come Presidente circondariale delle Donne dell’Alta Val Pusteria e membro del gruppo locale Rasun/Anterselva; dall’anno scorso fa anche parte del consiglio di gestione provinciale del lvh.apa.

Lei è l’unica donna in un ambiente prettamente maschile come quello della lattoneria artigianale – funziona? Funziona benissimo, il clima di lavoro è ottimo. Anche se non sono in diretto contatto con il lavoro artigianale vero e proprio, che viene coordinato da mio marito. Io mi occupo dell’amministrazione e aiuto mio marito dove posso. Ho il mio ruolo preciso in azienda, e lui il suo. Credo che sia importante dividersi chiaramente i compiti; solo così è possibile svolgere in modo efficiente un’attività. Comunque, l’esperienza insegna che una donna in azienda è sempre un valore aggiunto!

lificazione attraverso un percorso intensivo di mentoring presso Confartigianato Imprese sono passata dal lavoro dipendente al lavoro autonomo. Quindi conosce bene entrambi i mondi. Quali vantaggi, ma anche quali difficoltà ha una lavoratrice autonoma? Lo dice già la parola stessa: si deve fare da sé! Per essere autonome ci vuole forza, senza cedere mai alla pigrizia. Per essere indipendenti e avere successo occorrono motivazione e forza di volontà. E ovviamente bisogna avere le spalle larghe. D’altra parte, autonomia significa anche essere liberi di organizzarsi.

cuparmi di tutto. Il mio desiderio è sempre stato quello di restare il più possibile con le mie figlie. Ovviamente, ha aiutato anche molto il fatto di abitare accanto all’azienda. E poi, è proprio così: le donne, se lo vogliono, riescono a conciliare tutto! Allora Le resta poco tempo libero... riesce a ritagliarsi lo spazio necessario per se stessa? Certo, ed è anche importante. Nello sport e in montagna ritrovo il mio equilibrio. Una volta passata l’emergenza Coronavirus, nell’artigianato si presenterà nuovamente il problema della mancanza di forza lavoro qualificata. Come si possono attirare i giovani? È un tema molto importante per me, soprattutto nell’ambito della mia attività all’interno del lvh. apa. Ci impegniamo molto per far conoscere i mestieri arti-

giani ai giovani fin dalla scuola elementare, e prossimamente anche nelle scuole dell’infanzia con l’aiuto di attività ludiche. Negli ultimi anni il numero di apprendisti è comunque aumentato; inoltre, cresce anche il numero di giovani donne che scelgono mestieri “maschili”. Chiaramente aiuterebbe molto anche un aumento dei salari. Noi aziende saremmo felici di pagare di più i nostri dipendenti, ma siamo semplicemente soffocate dalle tasse. In tal senso rivolgo un appello al mondo politico: occorre sgravare fiscalmente le imprese abbattendo le imposte sul lavoro per far confluire più soldi ai dipendenti. Oltre a ciò, dobbiamo valorizzare maggiormente gli artigiani e le artigiane, rispettare i nostri dipendenti e relazionarci con loro su un piano di parità. Per me in azienda è importante curare le relazioni in modo corretto e ringraziare regolarmente per il lavoro svolto.

Quindi Lei non è un’artigiana? Invece sì! Sono parrucchiera diplomata e ho svolto per 16 anni questo lavoro con grande entusiasmo. La nostra azienda è nata dalla lattoneria di mio suocero e vanta ormai oltre 50 anni di esperienza. Dopo la nascita della nostra seconda figlia ho deciso di collaborare nell’azienda di mio marito; sembrava la scelta più sensata. Grazie a una riqua-

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Come fa a conciliare il lavoro con il Suo ruolo di madre di quattro figlie? Ammetto che è una sfida, anche perché sono comunque quasi sempre le donne a occuparsi dei figli. Soprattutto quando si svolge un lavoro autonomo bisogna organizzarsi e finanziarsi bene. Col senno di poi, a volte mi chiedo come abbia fatto a oc-

La sede della Dachservice Seyr S.a.s. a Rasun.

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Intervista all’impresa | Camera di commercio

Supporto volante La vision della start up “FlyingBasket” è rifornire località isolate con i droni. Fondata cinque anni fa da due giovani imprenditori, Moritz e Matthias Moroder, ha ora una propria sede a Sciaves e ben 12 dipendenti. I fratelli sono certi che i trasporti con i droni rivoluzioneranno il settore della logistica. Come e da chi è nata l’idea di Flying­Basket e di aprire un’impresa? Moritz Moroder: Durante un’escursione con mio fratello abbiamo visto un elicottero che riforniva un rifugio. Eravamo certi che ci dovesse essere anche un modo più efficiente per farlo. Quando i droni erano diventati di moda, ci eravamo procurati un piccolo drone che modificavamo per divertimento; ci è quindi venuta l’idea che un drone di dimensioni maggiori avrebbe potuto trasportare anche carichi fino ai rifugi. E così nel 2015 abbiamo fondato la nostra impresa. Di cosa si occupa esattamente FlyingBasket e come si possono impiegare i vostri droni? Fin dalla nostra fondazione operiamo soprattutto nel campo di ricerca e sviluppo; abbiamo già

concluso con successo diversi progetti. Con il nostro prototipo FB3, che trasporta fino a 100 kg di carico, abbiamo inoltre rifornito di prodotti alimentari diversi rifugi. Nell’estate 2020 partiremo con i servizi commerciali. Stiamo provando anche applicazioni in altri campi; ad esempio, a breve effettueremo dei voli di prova per un ispettorato forestale locale, un’impresa energetica e un’impresa edile. Si sa che i primi anni di attività sono i più duri. Quali difficoltà avete riscontrato principalmente? Quando abbiamo fondato Flying­Basket eravamo convinti di poter iniziare nel giro di un anno con i rifornimenti ai rifugi. Ci sbagliavamo. Avevamo sottovalutato soprattutto i regolamenti delle autorità competenti per l’aviazione. Oltre alle difficoltà tecniche, la grande sfida è stata - e lo è tuttora - trovare

Moritz (27) e Matthias Moroder (25) hanno fondato ancora da studenti “Flying­Basket”. La loro impresa sviluppa aeromobili o, in parole semplici, droni ­multirotori che trasportano carichi pesanti in zone montane, su isole e altri luoghi isolati difficilmente raggiungibili con i mezzi di trasporto tradizionali. In occasione del Forum Alpbach estate 2018 i due fratelli hanno vinto il primo “Premio giovani innovatori” per lo sviluppo di un motorotore telecomandato per la protezione civile nelle Alpi.

investitori che credano nel nostro progetto e siano disposti a finanziarlo. Inoltre, non è semplice neanche trovare personale qualificato. Siamo alla continua ricerca di altri dipendenti per lo sviluppo di software e hardware, oltre che di piloti di droni. Come è composto il vostro team e come descrivereste la vostra cultura aziendale?

“FlyingBasket” ha già sviluppato una dozzina di prototipi con test effettuati in zone montane, in condizioni tutt’altro che ideali e con cambiamenti ­meteorologici repentini.

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Il nostro team è composto da tre indiani, un canadese e uno spagnolo; i rimanenti collaboratori sono altoatesini. Al lavoro parliamo principalmente inglese. Ci mancano ancora delle collaboratrici per completare il nostro team. Per noi è importante creare un ambiente di lavoro armonioso; ciò significa che scegliamo

il personale non solo sulla base di capacità tecniche e competenze, ma anche valutando il possibile inserimento nel team. Il pranzo viene preparato in ufficio e consumato tutti insieme attorno a una grande tavolata. Organizziamo anche attività extra-lavorative per incentivare lo spirito di gruppo. Secondo voi come sarà posizionata la vostra azienda tra dieci anni? È difficile fare delle previsioni; fino a un anno fa eravamo ancora noi due nel garage della nonna, adesso siamo in 12 persone in una sede con uffici, officina e laboratorio. La direzione che vorremmo prendere ora è consolidare la nostra impresa nello sviluppo di droni personalizzabili.

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Contributo tecnico di Martin Galler

Digitalizzazione | Camera di commercio

La sicurezza IT ai tempi del coronavirus Durante la pandemia causata dal coronavirus molte aziende hanno compreso bene quanto sia irrinunciabile disporre di una buona infrastruttura informatica. A questo proposito si suppone sempre che l’infrastruttura IT sia affidabile e sicura. Ma non è affatto scontato, anzi tutto il contrario. Tutti i sistemi informatici sono continuamente a rischio e ancora di più in un periodo di crisi, perciò bisogna contrastare i pericoli con misure adeguate.

Martin Galler è un esperto di sicurezza dell’informazione presso l’azienda IT KONVERTO di Bolzano.

Il coronavirus vs i virus informatici Circa tre anni fa un virus informatico, il software maligno “WannaCry”, si è diffuso nel giro di poche ore su più di 200.000 terminali in oltre 100 Paesi. Il pericolo di contagio e la velocità di diffusione di un virus informatico è comparabile a quella del coronavirus.

Pericoli particolari nell’attuale situazione d’emergenza Sono proprio le situazioni d’emergenza come la pandemia del coronavirus a offrire nuove possibilità a criminali senza scrupoli per effettuare ondate di attacchi remunerativi. Una minaccia particolare è costituita dall’impiego ormai molto diffuso del lavoro da casa, per cui viene abilitato l’accesso da remoto sulla rete aziendale, la quale in alcuni casi non è sufficientemente sicura. Per evitare che persone non autorizzate riescano ad accedere alla rete aziendale, oltre a una password sicura è necessario attuare

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un ulteriore controllo, come avviene per l’online banking. Con lo smart working il pericolo è che l’infrastruttura del luogo di lavoro casalingo non rispetti i requisiti di sicurezza. Pertanto, bisogna impedire che i dati aziendali vengano copiati su computer privati dei dipendenti o che la rete internet di casa si colleghi ad altre reti esterne come ad esempio quelle dei vicini. La mancanza di sicurezza nelle situazioni d’emergenza viene utilizzata soprattutto per attacchi di phishing, ossia truffe tramite e-mail. In questi casi ai destinatari viene richiesto per e-mail di cliccare su link dannosi o di aprire allegati. In questo modo viene installato un software maligno nell’intera rete aziendale. Le attività di phishing al momento si concentrano su: • Comunicazioni da parte delle autorità sanitarie • Rimborso di importi per eventi annullati • Richieste particolari di servizi online (Netflix, Amazon, ecc.) • Richiesta di aiuti in denaro • Inviti a (falsi) incontri online

Vaccino A differenza del vaccino biologico contro il SARS-CoV-2 sono disponibili mezzi adeguati per difendersi a sufficienza dai pericoli dei software maligni. Tuttavia, anche nella tecnologia dell’informazione esistono parassiti molto pericolosi, i cosiddetti “Zero Day Exploits”, ma per le attuali modalità di attacco informatico, che sono anche le più pericolose, vi sono antidoti adeguati: l’utilizzo di sistemi sempre più attuali, un

L’esempio di una notifica di phishing sottoforma di sms.

back-up affidabile dei dati, la sensibilizzazione dei collaboratori e delle collaboratrici nei confronti della sicurezza informatica e una configurazione pulita dei diritti di accesso ai dati. Il conseguente utilizzo di questi mezzi diminuisce

immensamente i rischi di danni al sistema informatico. INFO PID – Impresa digitale tel. 0471 945 691 - 692 digital@camcom.bz.it

10 consigli per la sicurezza IT in azienda • Salvataggio dei dati regolare e sistematico • Sensibilizzazione dei dipendenti nei confronti della sicurezza IT • Utilizzo di sistemi attuali e di software affidabili • Tempestiva installazione degli aggiornamenti sulla sicurezza • Utilizzo di password complicate e autenticazione a più fattori (MFA) • Gateways di sicurezza per l’accesso a internet e software di sicurezza sul posto di lavoro • Configurazione adeguata dei diritti di accesso ai dati • Protocollo centrale e sorveglianza di tutti i risultati • Utilizzo della “politica della scrivania pulita” (clean desk policy) • Regole rigide per l’uso di dispositivi mobili (smartphone, ecc.)

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Economia in cifre | Camera di commercio

Lo smart working Dal punto di vista delle imprese Flessibilità per i dipendenti

62% 55%

L'attività non lo permette

Conciliabilità di famiglia e lavoro

22%

Raggiungibilità dei dipendenti

Timori sulla tutela dei dati

47%

45%

90%

È difficile collaborare con i colleghi

16%

Maggiore produttività

Non è possibile garantire la gestione/il controllo

10%

Risparmio del tempo di viaggio

Mancanza di interesse del dipendente

36%

10%

Miglioramento dell'attrattività del datore di lavoro

Assenza delle premesse tecniche

Luogo di lavoro più tranquillo

Non rientra nei temi citati finora

35%

9%

26%

3%

Ottimizzazione dell'utilizzo degli spazi in ufficio

10%

Dal punto di vista dei dipendenti

62%

Migliore svolgimento dell'attività

L'attività non lo permette

Risparmio del tempo di viaggio

55%

76%

La presenza è importante per l'incarico

66%

Conciliabilità di famiglia e lavoro

È difficile collaborare con i colleghi

Possibilità di lavorare più a lungo

È importante dividere vita privata e lavoro

47%

45%

56%

Mancano le premesse tecniche

Il lavoro da casa

92+ 8 71+29 20+80

Valori da marzo a metà maggio 2020

20%

Imprese

54%

Non è permesso, anche se tecnicamente possibile

16%

Danneggia la carriera

7%

Raggiungibilità

92%

Amministrazione provinciale 71% e scolastica riferito ai dipendenti che lavorano Camera di commercio al computer

59%

Aspettative

Realtà 15% 30% 37% 18%

Spesso A volte Raramente Mai

13% 36% 38% 13%

Fonte: IW-Kurzbericht 39/2020, IRE, Amministrazione della Provincia di Bolzano

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Digitalizzazione | Camera di commercio

Contributo tecnico di Markus Schenk

Le opportunità di una nuova modalità di lavoro Il motto dello smart working è lavorare quando e dove si vuole. Ai tempi della pandemia del coronavirus questa modalità di lavoro è più importante che mai.

Markus Schenk è un consulente di diritto del lavoro e partner dello Studio.Schenk a Merano. È stato relatore di diversi eventi di formazione della Camera di commercio nell’ambito del diritto del lavoro.

Le persone che fanno smart working non sono legate al luogo o agli orari lavorativi, ma devono rispettare i periodi di riposo giornalieri e settimanali e non devono ricevere un trattamento peggiore rispetto ai colleghi e alle colleghe che lavorano in sede. Ciò si riferisce soprattutto alla retribuzione, ma anche a tutte le altre

disposizioni previste dal contratto collettivo. Lo smart working può essere interrotto in qualsiasi momento con un motivo giustificato. Nel caso di un accordo a tempo indeterminato va rispettato tuttavia un termine di preavviso. Con l’interruzione dell’accordo il collaboratore o la collaboratrice ritorna alla sua posizione precedente.

L’introduzione dello smart working richiede un cambiamento dell’infrastruttura informatica, degli strumenti di lavoro e dei processi interni.

Le premesse dello smart working: Accordo scritto a tempo determinato o indeterminato tra il datore di lavoro e il lavoratore o la lavoratrice in cui vengono stabilite l’introduzione e le regole di comportamento da rispettare tra le parti del contratto per fare smart working; • Prima dell’inizio dello smart working: comunicazione sul portale “clic lavoro” del Ministero del Lavoro; • Gli strumenti di lavoro devono essere messi a disposizione dal datore di lavoro; • Comunicazioni informative periodiche (minimo una volta all’anno) relative alla sicurezza sul lavoro.

Semplificazioni normative dovute al coronavirus: A causa della pandemia sono state introdotte diverse semplificazioni per il periodo dell’emergenza per l’attuazione dello smart working: • Abolizione dell’accordo scritto; • Semplificazione della notifica telematica; • Fino al 31 luglio 2020 l’obbligo di fornire informazioni sulla sicurezza sul lavoro avviene per via telematica.

Famiglie in modalità smart working Grazie al lavoro da casa molte imprese hanno potuto proseguire la loro attività anche durante la pandemia del coronavirus. Inaspettatamente molte aziende e famiglie hanno potuto apprendere molto sulla conciliabilità di famiglia e lavoro. L’impiego di modelli di lavoro flessibili è aumentato fortemente nelle scorse settimane a causa del coronavirus e ha permesso di comprendere per chi può funzionare fare smart working e se questa modalità di lavoro potrebbe essere adatta al futuro. Il lavoro da casa, combinato con orari di lavoro flessibili, può rivelarsi molto utile per conciliare la famiglia e il lavoro dato che i collaboratori e le collaboratrici possono rimanere a casa anche durante la loro attività e risparmiano il tempo di viaggio. Per fare in modo che funzioni è necessaria una buona organizzazione dello spazio e del tempo.

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La Camera di commercio di Bolzano insieme all’Agenzia per la Famiglia della Provincia supporta le aziende e le organizzazioni

altoatesine nell’attuazione di misure a favore della famiglia. Uno strumento importante in questo senso è l’audit “famigliaelavoro”, ossia un processo di certificazione che permette alle aziende di migliorare la propria politica del personale rendendola attenta alle esigenze famigliari. Le imprese altoatesine interessate possono richiedere l’audit “famigliaelavoro” alla Camera di commercio. INFO

Si può ottenere l’audit “famigliaelavoro” per diversi settori e grandezze di aziende (a partire da 3 dipendenti).

Servizio Impresa che concilia lavoro e famiglia tel. 0471 945 642 famiglialavoro@camcom.bz.it

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Programma del WIFI | Camera di commercio

Let’s Learn Digital!

Problem Solution Selling Come riattivare l‘azione di vendita in periodo di crisi 03 giugno 2020 pomeriggio

Comunicare con i clienti ai tempi del COVID-19 Consigli pratici per non farsi dimenticare dai clienti 10 giugno 2020 pomeriggio

Videoconferenze di successo Organizzare e condurre conferenze online efficaci 04 giugno 2020 pomeriggio

Da impresa offline a impresa online & offline Strategia aziendale per gestire il cambiamento 12 giugno 2020 mattina

Gestire un team virtuale Come dirigere i collaboratori da remoto 05 giugno 2020 mattina

Homeoffice - come lavorare con successo da casa Strumenti di smart working per essere produttivi 16 giugno 2020 mattina

Smart working con MS Teams per dirigenti Panoramica, consigli utili, domande e risposta 08 giugno 2020 mattina

Adempimenti Privacy & COVID-19 Novità introdotte in materia di trattamento dati 17 giugno 2020 pomeriggio

Resilienza mentale - resistere senza spezzarsi Come gestire al meglio lo stress e i cambiamenti 09 giugno 2020 mattina

Le agevolazioni particolari durante la crisi Quali misure di sostegno offrono Provincia e Stato? 19 giugno 2020 mattina

La gestione della liquidità Strumenti operativi per ottimizzare i flussi di cassa 09 e 16 giugno 2020 pomeriggio

Diritto contrattuale ai tempi del COVID-19 10 consigli preziosi per evitare errori e costi 22 giugno 2020 pomeriggio

Informazioni e iscrizione WIFI – Formazione e sviluppo del personale Tel. 0471 945 666 | wifi@camcom.bz.it Iscrizione online: www.wifi.bz.it

COLOPHON Per l’economia – Bollettino d’informazione della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bolzano, 22° anno, 4/2020 Editore: Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bolzano Direzione e amministrazione: via Alto Adige 60, 39100 Bolzano tel. 0471 945 672, e-mail: communication@camcom.bz.it Direttore responsabile: dott. Alfred Aberer Redazione: Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bolzano

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per l’ECONOMIA

Progetto grafico: Friedl Raffeiner Stampa: www.longo.media Foto: Camera di commercio di Bolzano, Flying Basket, Martin Galler, ­Arnold Malfertheiner, Daniela Seyr Bortolon, Shutterstock, Markus Schenk, IDM/Marion Lafogler, IDM/Florian Andergassen Autorizzazione del Tribunale di Bolzano: n. 3/99 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana – USPI, Roma

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