n. 8 - dicembre 2020
”Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A.P. -70% - CNS Bolzano. Periodicità: otto volte l‘anno”
CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BOLZANO
Intervista sull’attuale situazione del Coronavirus
Studio dell‘IRE: aree produttive ad elevato potenziale
Digital Day 2020
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Studio dell‘IRE | Camera di commercio
Aree produttive ad elevato potenziale In Alto Adige le aree utilizzabili per l’edilizia abitativa, le infrastrutture di trasporto e le attività commerciali sono una risorsa limitata. Il nuovo studio dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano sulle zone produttive ha l’obiettivo di fornire una prospettiva sul futuro fabbisogno di aree produttive nel 2030 partendo da un’analisi delle caratteristiche delle zone produttive altoatesine.
Un’immagine dell’area produttiva più grande dell’Alto Adige a Bolzano sud.
L’Alto Adige dispone di una superficie produttiva pari a 1.907 ha che si distribuisce su 777 zone produttive. In quasi tutti i comuni (114 su 116) si registra almeno una zona produttiva. Le dimensioni delle zone produttive dell’Alto Adige variano notevolmente; alcune dispongono di superfici esigue con meno di 100 m2 altre invece possono vantare estensioni di diversi ettari. Mentre que-
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ste ultime si concentrano nei comuni più grandi e in prossimità dei principali assi di traffico, le zone più piccole sono distribuite su tutto il territorio e si trovano anche in valli laterali più remote. Bolzano è il comune dove si trova la zona produttiva più ampia di tutto l’Alto Adige (Bolzano Sud 251,1 ha), mentre in rapporto alla popolazione residente, Campo di Trens ha la più alta densità di su-
perficie produttiva (14,0 ha ogni 1.000 abitanti)
Pubblicato lo studio dell’IRE sulle zone produttive in Alto Adige Lo studio dell’IRE pubblicato recentemente vuole innanzitutto esaminare dettagliatamente l’attuale struttura e le caratteristiche delle zone produttive dell’Al-
to Adige. Complessivamente, nelle zone produttive dell’Alto Adige sono presenti circa 7.265 unità locali (il 40,6% delle quali sono artigiane) con 74.355 occupati. Oltre un terzo degli occupati (37,4%) del settore privato altoatesino lavora quindi in una zona produttiva. Il settore manifatturiero è quello che raggiunge la produttività della superficie maggiore (rapporto tra valore aggiunto e superficie produt-
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Studio dell‘IRE | Camera di commercio tiva), mentre il settore dei servizi si distingue per il minore consumo del suolo (rapporto tra superficie produttiva e occupati).
Confronto delle grandezze Rispetto alle zone di medie e piccole dimensioni, le zone produttive più grandi (con 10 ha e oltre) si contraddistinguono significativamente sotto diversi aspetti. In primo luogo, esse dispongono di una produttività della superficie più elevata e un minor consumo del suolo. In secondo luogo, si caratterizzano per una migliore accessibilità (strade, trasporto pubblico), migliori collegamenti alla banda larga, nonché un bacino di utenza più ampio rispetto alle zone di piccole dimensioni. Infine, nelle zone produttive più grandi sono presenti meno alloggi aziendali per ettaro di superficie produttiva rispetto alle micro-zone.
Passato e futuro Negli ultimi 10 anni, la superficie produttiva dell’Alto Adige è aumentata da 1.823 ha nel 2010 a 1.907 ha (+4,6%). I due scenari proposti, basati sulle previsioni demografiche fino al 2030 e su due diverse ipotesi della futura struttura economica, prevedono una leggera diminuzione del fabbisogno delle aree produttive: dell’1,5% nel 2030 (ipotizzando che la struttura economica rimanga invariata) o una diminuzione del 6,3% (ipotizzando uno sviluppo continuo della struttura economica degli ultimi anni).
Zone produttive per classe dimensionale – 2020 Distribuzione in percentuale
60
Numero
Superficie
50 40
30 20 10 0 Meno di 0,5 Da 0,5 a Da 2 a meno Da 5 a meno ha meno di 2 ha di 5 ha di 10 ha Fonte: Provincia Autonoma di Bolzano (Geocatalogo); elaborazione IRE
10 ha e oltre © 2020 IRE
La superficie produttiva in Alto Adige presenta un’alta concentrazione in pochi territori.
fronte di un drastico cambiamento delle caratteristiche di una moderna area produttiva. Per lo sviluppo futuro delle grandi zone produttive sono necessari una visione chiara e un piano orientato agli obiettivi. Per quanto riguarda le piccole zone produttive con meno di 0.5 ettari, si presume che in futuro l’attività produttiva verrà posta in secondo piano rispetto a un utilizzo abitativo. I comuni dovrebbero considerare queste tendenze al momento di designare nuove aree produttive ed esaminare già nella
“L’IRE ha esaminato approfonditamente le zone produttive in Alto Adige e ha analizzato i loro punti di forza e di debolezza. I risultati, oltre a una panoramica della situazione attuale delle aree produttive, offrono una prospettiva sul futuro del fabbisogno di superficie così come un’analisi dei criteri di qualità.“ dott. Michl Ebner Presidente della Camera di commercio di Bolzano
fase iniziale le prospettive future delle micro-aree esistenti. Tuttavia, anche le zone produttive più piccole hanno un’importante funzione per lo sviluppo dello spazio rurale così come la creazione di posti di lavoro nelle periferie e danno il loro contributo per evitare l’emigrazione degli abitanti. INFO IRE – Ricerca economica tel. 0471 945 718 ire@camcom.bz.it www.ire.bz.it
“Oltre alle zone abitative e alla rete di trasporti, anche le zone produttive sono degli elementi fondamentali per il nostro tessuto urbano. Dal punto di vista economico rappresentano la base della competitività e dello sviluppo economico di una regione.“ dott. Alfred Aberer
Valorizzare le grandi zone produttive Dai risultati dello studio emerge chiaramente che è opportuna una riqualificazione delle grandi zone produttive dal punto di vista economico, sociale e della pianificazione territoriale. Molte grandi zone produttive dell’Alto Adige si sono evolute in misura marginale rispetto all’impianto iniziale, a
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Segretario generale della Camera di commercio di Bolzano
Disponibile gratuitamente online:
Lo studio dell’IRE può rappresentare una base decisionale oggettiva per l’elaborazione di nuovi piani di sviluppo nei comuni.
Lo studio dell’IRE “Aree ad elevato potenziale: zone produttive in Alto Adige” è disponibile per il download sul sito www.ire.bz.it/studi.
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Economia in cifre | Camera di commercio
La situazione economica attuale in Alto Adige I dati sono stati rilevati prima del secondo lockdown.
Redditività per settore
Redditività nel 2020
Percentuale delle imprese che esprimono una valutazione positiva
Redditività attesa nel 2021
71
Settore manifatturiero
74 77
Costruzioni
69
Commercio e riparazione veicoli
55
Trasporti
71 65
Servizi
90
67
Economia altoatesina media 0%
10%
20 %
30 %
40 %
Confronto annuale
82 85 91 92 90
50 %
60 %
83
70 %
80 %
90 %
100 %
PIL 2020
Percentuale di imprese che esprimono una valutazione positiva
Una panoramica dei Paesi più importanti
67
83
Eurozona
-8,3% USA
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Fatturato 2020
85
70
54
Alberghi e ristoranti
70 77
82
68
Commercio al dettaglio
79 71
87
71
Commercio all'ingrosso
100 % 80 % 60 % 40 % 20 % 0%
84
2021
Variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, media per l'intera economia altoatesina - 0% -4 -10 -10 % -19 -20 % -29 -30 % -33 -41 -40 % -50 % Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto
Cina
-4,3% +1,9%
Germania
-6%
Austria Alto Adige
-6,7%
-10% Svizzera
-5,3%
Italia
-10,6%
Fonte: IRE - Barometro dell'economia
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Intervista | Camera di commercio
Intervista sull’attuale situazione del Coronavirus È successo passo dopo passo: la seconda ondata del Coronavirus è arrivata e un nuovo lockdown è diventato realtà. La Camera di commercio di Bolzano ha parlato con l’Assessore provinciale alla sanità Thomas Widmann di questo anno di lavoro intenso e delle prospettive per il futuro. Signor Widmann, questo anno difficile caratterizzato dal Covid-19 si avvicina alla fine, quali ricordi Le sono rimasti particolarmente impressi in qualità di Assessore alla sanità? Mi ha colpito particolarmente l’incertezza all’inizio dell’epidemia, quando non si sapeva se e in che misura ci avrebbe riguardato, quali misure preventive avremmo dovuto adottare e quali no. Poi si è verificata la crescita veloce, improvvisa e drammatica del numero di contagi e con essa anche la paura del collasso del sistema sanitario, oppure ancora il dubbio se sarebbero bastati i letti in terapia intensiva e i dispositivi di protezione, la necessità di prendere decisioni in modo estremamente rapido nonostante l’inesistenza di una base di conoscenze ed esperienze in merito. Ovviamente sono rimasto colpito anche dalla seconda ondata in autunno, che è arrivata prima e più forte di quanto ci aspettassimo nonostante tutte le prevenzioni e le regole in vigore. Quali consigli darebbe agli imprenditori e alle imprenditrici altoatesini per gestire al meglio la propria attività in un futuro caratterizzato dal virus?
La protezione migliore si ha prendendo la situazione sempre in modo serio e mai alla leggera. Le distanze di sicurezza, la protezione di naso e bocca così come le misure igieniche sono irrinunciabili. I dipendenti ammalati devono rimanere a casa e, dove possibile, bisognerebbe favorire lo smart working. Ci sono imprese di grandi dimensioni che sottopongono i collaboratori e le collaboratrici a test regolari e garantiscono così un isolamento e contenimento immediato di eventuali contagi. È importante che le imprese possano continuare ad operare nonostante la pandemia. Ciò può funzionare solo se si rispettano le disposizioni e i protocolli sulla sicurezza. Lei ha sperimentato in prima persona il pericolo che deriva dal virus. Questa esperienza ha avuto un impatto anche sul suo lavoro da Assessore provinciale? Direi piuttosto che ha confermato il mio punto di vista, ossia che il Coronavirus non è una semplice influenza, che il virus è estremamente contagioso nonostante tutte le precauzioni e che il corpo può soffrirne le conseguen-
Il Coronavirus ha caratterizzato l’anno lavorativo ed economico in corso.
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L’Assessore provinciale alla sanità Thomas Widmann.
ze anche per un lungo periodo. Una conferma, quindi, che tutti gli sforzi per evitare il Covid-19 non sono solo necessari a livello di politica sanitaria e sociale ma sono assolutamente utili anche per il proprio bene e come responsabilità nei confronti di chi ci circonda. Dopo il Suo contagio ha iniziato a prendere le decisioni in modo diverso? No, certamente no. Tuttavia, rie sco a comprendere molto meglio le conseguenze di una lunga quarantena e il grande peso psicologico che una simile malattia porta con sé. In qualità di imprenditore e precedente Assessore provinciale all’economia può valutare al meglio le conseguenze economiche della crisi. Come si può riportare l’economia altoatesina ai livelli pre Coronavirus? Prima di tutto dobbiamo sopravvivere alla pandemia, convivendo con il virus e mantenendo attiva la nostra economia nel modo migliore nonostante il virus. Ci sarà bisogno di tempo per raggiunge-
re un recupero totale. Le misure di sostegno in questo sono certamente importanti. Un’economia ben funzionante è essenziale per l’Alto Adige, per mantenere i posti di lavoro ma anche per l’intera società. Sono dell’opinione che la voglia delle persone di ripartire e l’esigenza di far proseguire le attività sociali ed economiche saranno così forti da fare in modo che molti settori si riprenderanno in modo più veloce di quanto previsto. Il 2020 volge al termine, inizia un nuovo anno: che cosa si augura l’Assessore provinciale Thomas Widmann per il prossimo anno? Due cose: la salute e di tornare a una quotidianità “diversa”. Il Coronavirus rimarrà probabilmente parte delle nostre giornate ancora a lungo, ma non deve più dominarle. Durante l’emergenza molte cose sono rimaste in stand-by o congelate. La vita deve proseguire e normalizzarsi quanto più possibile nonostante il virus. Sono ottimista: l’Alto Adige dimostrerà, non per la prima volta, di poter uscire rafforzato da una crisi.
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Attualità | Camera di commercio
La digitalizzazione del settore edile Il cambiamento digitale ha un’influenza sempre più forte sul settore edile. Per sostenere le imprese altoatesine, la C amera di commercio ha incaricato l’elaborazione di una guida per la modellizzazione delle informazioni di costruzione BIM. Il BIM (Building Information Modeling) rappresenta l’intero processo di pianificazione, realizzazione e gestione basate su dati di un’opera edile durante tutto il suo ciclo di vita. Da tale processo deriva il Building Information Model, una rappresentazione virtuale di tutte le caratteristiche di costruzione. Per sostenere nella digitalizzazione le imprese locali che sono attive nel settore dell’edilizia, la Camera di commercio di Bolzano ha incaricato l’organizzazione di ricerca Fraunhofer Italia di elaborare delle linee guida per i settori edilizia, infrastrutture, legno e impianti. Si è resa necessaria una forte collaborazione con le imprese altoatesine Unionbau srl (opere edili), Erdbau srl (opere civili non edili), Aster srl (legno) e delle aziende Obrist srl e Mader srl attive nel settore dell’installazione. Anche Confartigianato imprese lvh.apa e il Collegio
La Camera di commercio sostiene il settore dell’edilizia locale nella digitalizzazione.
Ne derivano molte opportunità per le imprese edili e la possibilità di garantire la competitività a lungo termine. Inoltre, il BIM semplifica lo scambio tra i diversi attori dato che tutti i modelli sono virtuali e quindi tutti possono accedervi. Le linee guida sono disponibili sul sito www. camcom.bz.it e offrono una visione panoramica su questo tema. Dovrebbero fungere anche da strumento di supporto per le imprese nel trovare le strategie adeguate per un passaggio graduale verso la digitalizzazione nel settore edile.
dei Costruttori Edili hanno supportato l’iniziativa. Grazie al BIM si possono migliorare i processi di produzione e organizzazione, ridurre le perdite e aumentare l’efficienza che riguarda i tempi, i costi e la qualità di costruzione.
Sviluppo d’impresa PID – Impresa digitale tel. 0471 945 691 digital@camcom.bz.it
INFO
Rafforzare i circuiti economici locali IDM Alto Adige punta ad aumentare la valorizzazione dell’offerta culinaria e turistica dell’Alto Adige. prodotti di qualità dell’Alto Adige, fino ad una vacanza nel territorio. Con un’ampia campagna intersettoriale, IDM Alto Adige vuole incrementare ulteriormente la reputazione di questi tesori, promuovendo e rafforzando i circuiti economici locali. La campagna, che fa parte del programma Restart Alto Adige di IDM, è iniziata in autunno con misure ad ampio raggio d’azione.
Prodotti altoatesini di qualità
IDM Alto Adige mette al centro i prodotti locali di qualità.
L’Alto Adige ha molto da offrire: a partire dalle molteplici esperienze da vivere, passando per le specialità culinarie della gastronomia locale e il piacere di gustare i
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Il vino, il latte e i latticini, lo speck, lo schüttelbrot e la mela dell’Alto Adige: questi sono solo alcuni dei prodotti di qualità con Indicazione Geografica Protetta oppure con il Marchio di Qualità che vengono prodotti in Alto Adige. Ma cosa rende tale un prodotto di qualità, cosa vuol dire “Marchio
di Qualità Alto Adige” e “Denominazione di Origine Protetta” e perché i prodotti con questi marchi di qualità hanno un sapore così buono? A queste domande risponde la campagna di IDM, che vuole far avvicinare ancora di più i consumatori locali e gli ospiti ai prodotti agroalimentari del territorio. L’obiettivo è quello di aumentare la notorietà dei prodotti con il marchio ombrello e incrementare di conseguenza il consumo di questi beni. Per la campagna intersettoriale del 2021 è già in programma una serie di misure ad ampio raggio d’azione. INFO IDM Alto Adige tel. 0471 094 000 info@idm-suedtirol.com www.idm-suedtirol.com
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In evidenza | Camera di commercio
Digital Day 2020 Quest’anno si è tenuto il terzo Digital Day, che viene organizzato ogni anno dalla Camera di commercio di Bolzano. Diversi esperti ed esperte del mondo dell’economia e della scienza hanno presentato le opportunità e le sfide del mondo digitale. personale e nelle tendenze, come l’online recruiting. Ha parlato, inoltre, del ruolo che avrà la gestione del personale nel futuro digitale. Nel pomeriggio i partecipanti hanno potuto seguire una serie di seminari paralleli riguardanti ambiti prescelti della digitalizzazione. Gli interessati hanno potuto informarsi su temi attuali co-
me la leadership 4.0, Internet of things, e-commerce, data security, BIM (Building Information Modeling) e nuovi metodi di sviluppo dei prodotti. INFO Sviluppo d’impresa PID – Impresa digitale tel. 0471 945 657 digital@camcom.bz.it
Dopo una lunga pausa a causa dell’emergenza sanitaria, la Camera di commercio ha potuto organizzare nuovamente un evento pubblico.
Al MEC “Meeting & Event Center Südtirol-Alto Adige” dell’hotel Four Points by Sheraton di Bolzano erano in programma interessanti interventi di esperti che hanno informato gli imprenditori, imprenditrici, dirigenti, collaboratori e collaboratrici altoatesini sui nuovi sviluppi e le nuove tecnologie, nonché il loro impiego.
In evidenza nel digitale Pepe Möder, fondatore di Imaginars e docente alla 24 Ore Business School, ha presentato i nuovi modelli di business resi possibili dalla digitalizzazione di prodotti e processi. A seguire è intervenuta la Prof.ssa Anna Schneider dell’Università di Innsbruck sui cambiamenti nella gestione del
Alfred Aberer, Segretario generale della Camera di commercio di Bolzano, Pepe Möder, fondatore di Imaginars e docente alla 24 Ore Business School, Irmgard Lantschner, Direttrice del reparto Sviluppo d’impresa della Camera di commercio di Bolzano e Anna Schneider, Professoressa all’Università di Innsbruck (da sx a dx).
SAVE THE DATE
Incontri di inizio anno 2021 L’economia guarda al futuro! Invito agli
13.01.2021
18.01.2021
19.01.2021
Duka S.p.A. BRESSANONE
Lobis Böden S.r.l. BOLZANO
Coop. agr. Cafa MERANO
Se le disposizioni per il contenimento del Coronavirus non consentiranno gli eventi pubblici, gli incontri di inizio anno si svolgeranno in modalità online.
Partecipazione gratuita | Iscrizione online: www.camcom.bz.it tel. 0471 945 615 | segreteriagenerale@camcom.bz.it | Inizio alle ore 18
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Economia e giovani | Camera di commercio
Una collaborazione a favore dei giovani Recentemente presso la Camera di commercio è stato firmato un accordo con il Südtiroler Jugendring (SJR). I firmatari si impegnano a lavorare su un ampio spettro di temi a favore dei giovani e dell’economia. Il Südtiroler Jugendring (SJR) e la Camera di commercio di Bolzano hanno concordato di collaborare in futuro a più stretto contatto. In concreto si tratta di intensificare e semplificare lo scambio di opinioni tra giovani ed economia. L’obiettivo comune del SJR e della Camera di commercio è rendere l’Alto Adige ancora più innovativo, competitivo e a misura di giovane.
Rendere l’Alto Adige un luogo attrattivo La varietà di temi su cui si impegnerà la futura collaborazione è molto ampia: un tema centrale sarà l’emigrazione e si discuterà di
come far restare i giovani in Alto Adige o come renderlo un habitat sostenibile. La Camera di commercio si impegnerà insieme al Südtiroler Jugendring per dare il proprio contributo sulla questione.
Le nuove sfide La collaborazione sarà rafforzata anche su temi quali la digitalizzazione, il cambiamento demografico, i NEET (giovani che non studiano, non cercano lavoro e non svolgono una formazione professionalizzante) o i cambiamenti nel mondo del lavoro. Entrambe le organizzazioni vogliono far luce su cosa pensano i giovani e quali aspettative hanno per il futuro, sia
La Presidente di SJR Tanja Rainer e il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner hanno firmato l’accordo per una futura collaborazione.
per quanto riguarda il luogo dove abitare che per il lavoro. La collaborazione tra Südtiroler Jugendring e Camera di commercio avverrà sotto forma di work shop, attività di presentazioni, prese di posizione, elaborazione
di analisi e studi nonché progetti comuni. INFO Camera di commercio di Bolzano tel. 0471 945 615 info@camcom.bz.it
Premiate le migliori tesi di laurea L’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano ha premiato i migliori progetti nell’ambito del concorso “Tesi di laurea sull’economia altoatesina”. Nel semestre invernale 2019/2020 hanno partecipato al concorso nove laureandi. I tre elaborati che hanno convinto maggiormente la giuria sono stati premiati dall’IRE – Istituto di ricerca e conomica con 1.500 euro ciascuno. Il concorso si svolgerà anche nel prossimo semestre: gli interessati possono presentare la propria candidatura entro il 31 dicembre 2020.
Ecco i vincitori e le vincitrici Nella tesi “A picturesque Journey – The visual Co-Creation of Destination Brands” Elena Biscardi ha analizzato come creare marchi di destinazione tramite
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Nella foto da sinistra a destra: il Direttore dell’IRE Georg Lun, Ilaria Garampi e Gabriel Recla (manca Elena Biscardi).
i post su Instagram di organizzazioni turistiche e viaggiatori, effettuando un confronto tra le destinazioni alpine Alto Adige, Tirolo e cantone dei Grigioni. Ilaria Garampi ha scritto la tesi “Economy and environment in the EU: The case of Austria’s sectoral traffic prohibition” sul
tema del divieto di transito settoriale sull’Autostrada dell’Inn A12 in Tirolo. È giunta alla conclusione che queste misure unilaterali non possono rappresentare una soluzione alla problematica del traffico, perciò sarebbero n ecessarie trattative multilaterali.
La tesi di Gabriel Recla è intitolata “Convenience-Stores in Südtirol – Erhebung der Kundenpräferenzen für neue Betriebsformen am Beispiel von Convenience-Store-Konzepten”. I convenience stores sono negozi caratterizzati dalla vendita di prodotti alimentari e un bistrò interno. Per gli altoatesini e altoatesine i fattori più importanti sono la qualità dell’assortimento e la valorizzazione dei prodotti locali. INFO IRE – Istituto di ricerca economica tel. 0471 945 708 ire@camcom.bz.it www.ire.bz.it/thesis
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Donna nell’economia | Camera di commercio
Una questione di mentalità Mantenere le tradizioni e il patrimonio culturale, offrire l’esperienza di una vacanza familiare ed essenziale, r afforzare la consapevolezza per tutto ciò che è regionale e sostenibile e scambiare opinioni costruttive con una rete di donne che condividono gli stessi principi: l’albergatrice Evelyn Rainer dell’Alta Val Pusteria ha trovato nel suo lavoro la sua vocazione e ciò si nota in ogni cosa che fa. Evelyn Rainer, anno 1980, dopo la maturità a San Candido ha studiato economia aziendale a Innsbruck e ha lavorato come consulente aziendale prima di rilevare nel 2014 l’impresa di famiglia, l’hotel Eggele a Prato alla Drava vicino San Candido. Madre di due figli di 3 e 5 anni, albergatrice per passione, mette anima e corpo nel suo hotel ricco di storia e cerca il benessere dei suoi ospiti.
La Sua carriera lavorativa era praticamente già spianata in quanto figlia di albergatori? In realtà no. Dopo aver concluso gli studi in economia ho iniziato a lavorare presso uno studio di consulenza alle imprese, ma il lavoro d’ufficio non mi soddisfaceva. A quel punto ho deciso di passare al settore turistico, ho lavorato in aziende di punta della Val Badia e a Lech am Arlberg in Austria e ho svolto delle magnifiche esperienze. Dopo che i miei genitori hanno rinnovato il nostro hotel ho deciso di mettere tutto il mio entusiasmo nell’azienda di famiglia e di alleggerire il loro lavoro, come era logico che fosse.
anche mio fratello dà spesso il suo aiuto. Da noi tutto si basa su una collaborazione armonica, preziosa e ben funzionante. Per noi, ed evidentemente anche per i nostri ospiti, ciò è di enorme importanza. Siamo una vera azienda tramandata di generazione in generazione. Il lavoro di albergatrice richiede molto tempo, spesso come un lavoro 24 ore su 24. Riesce a conciliarlo con la famiglia? Sì, in realtà bene. Alla fine si tratta di una questione di men-
talità. Ovviamente è necessario un certo livello di comprensione da parte del partner e la rete familiare ci aiuta molto. Per i nostri figli crescere nel contesto di un hotel e con attorno molte persone diverse è una cosa del tutto scontata e a loro piace molto. Una volta abbiamo festeggiato il Natale insieme ai nostri ospiti e nostro figlio ha detto: “È bellissimo, abbiamo la famiglia più grande al mondo.” Anche se a volte ho molte cose per la testa, trascorro e mi godo il tempo libero con mio marito e i miei figli in modo ancora più intenso e mirato. Lei è anche abbastanza impegnata in altro, vero? Sono stata attiva per alcuni anni nell’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti (HGV) locale e ho svolto una legislatura nella Giunta provinciale di HGV in un periodo in cui le donne erano ancora una novità. Dalla nascita del mio secondo figlio ho limitato le mie attività, ma faccio
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Parola chiave mancanza di personale: come può il Suo settore lavorativo attirare la prossima generazione? Nell’ambito delle campagne professionali nelle scuole medie sono a diretto contatto con i giovani e noto una certa mancanza di volontà. Questa sembra più in generale riferita alla mentalità della nostra società che non solamente al lavoro. Per molti l’impegno e la perseveranza sono troppo faticosi, perciò dovremmo tutti farci un esame di coscienza e cominciare ad insegnarli fin dall’educazione. Che cosa Le piace in particolare del suo lavoro?
L’hotel Eggele è un vero hotel familiare, ciò non riserva potenziali conflitti? No, per niente. I nostri genitori hanno voluto portare a compimento la successione dell’impresa di famiglia per tempo e hanno effettuato la ripartizione considerando sia mio fratello che me. Mia madre e mio padre collaborano ora come allora e
ancora parte del gruppo di lavoro delle donne di HGV. Siamo in quattro, una per distretto e organizziamo anche svariate manifestazioni, dalla beneficienza, passando per le formazioni continue fino ai viaggi. L’obiettivo principale è, di fatto, quello di creare una rete per lo scambio di opinioni tra noi donne che operiamo nel turismo. Siamo tutte nella stessa barca indipendentemente dal tipo di azienda da cui proveniamo.
L’hotel Eggele a Prato alla Drava nell’Alta Val Pusteria.
Svolgo il lavoro più bello al mondo perché posso gestire e trascorrere i giorni più belli dell’anno, che per molti sono solo quelli di una vacanza, con le persone. La gratitudine dei nostri ospiti che fuggono dallo stress quotidiano nel nostro hotel e ricaricano le batterie e la gentilezza che ne deriva sono ciò che mi rende soddisfatta.
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Attualità | Camera di commercio
L’Agenda 2030 del Consorzio Vini Alto Adige L’economia vitivinicola altoatesina ha presentato il suo piano d’azione per il futuro della viticoltura locale. Questo pone in primo piano la sostenibilità con l’aiuto di cinque ambiti d’intervento e una serie di misure concrete che dovranno essere attuate entro il 2030. Per lasciare in eredità alle prossime generazioni un’economia vitivinicola solida e le giuste basi naturali, il Consorzio Vini Alto Adige insieme al Centro di consulenza per la fruttiviticoltura dell’Alto Adige, il Centro sperimentale di Laimburg, Eurac, la Libera Università di Bolzano e l’esperto di sostenibilità Alfred Steigl, ha elaborato un’agenda per definire il piano d’azione per il futuro della viticoltura altoatesina.
Ambiti d’intervento Il punto di partenza dell’agenda sono i cinque pilastri su cui si basa la viticoltura altoatesina: suolo,
vigneti, vino, territorio e persone. Le premesse per la sopravvivenza dei vigneti sono un suolo fertile e un’acqua pulita. Per ottenere entrambe le cose sono necessari una cura del suolo sostenibile e una gestione idrica mirata.
Sostenibilità economica ed ecologica
La presentazione dell’Agenda 2030 del Consorzio Vini Alto Adige si è svolta presso la Cantina Bolzano.
L’Agenda 2030 pone inoltre l’attenzione sull’impronta ecologica da CO2 dell’economia vitivinicola. Verrà sviluppato un programma di tutela del clima ed elaborata una strategia su come la viticoltura altoatesina dovrà attrezzarsi in
previsione delle conseguenze del cambiamento climatico. L’ambito d’intervento “suolo” dell’agenda comprende la salvaguardia e il mantenimento del panorama culturale dei vigneti nonché i circuiti economici regionali.
INFO Consorzio Vini Alto Adige Direttore Eduard Bernhart tel. 0471 1884772 eduard.bernhart@suedtirolwein.com www.vinialtoadige.com
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Per il vostro impegno! Imprese altoatesine di tutti i settori economici contribuiscono al benessere e assicurano posti di lavoro. Collaboratori e collaboratrici affidabili e fedeli sono un patrimonio prezioso per l’azienda. Per la 69^ volta la Camera di commercio premierà le imprese con più di 50 anni di attività ed i lavoratori e le lavoratrici con più di 36 anni di servizio. Saranno inoltre premiati imprenditori e imprenditrici che hanno rilevato l’impresa presso la quale erano dipendenti e che soddisfino determinati requisiti. La partecipazione al Premio Economia Alto Adige è gratuita. Per la compilazione del modulo d’iscrizione è possibile rivolgersi ai collaboratori e alle collaboratrici della Camera di commercio. Per informazioni: Camera di commercio di Bolzano, tel. 0471 945 613, management@camcom.bz.it, www.camcom.bz.it
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Termine per ‚ l iscrizione: 05 febbraio 2021 Numero dei partecipanti limitato.
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Donna nell’economia | Camera di commercio
La coraggiosa Albicocche, ribes, verdure: Andrea Kuppelwieser li conosce molto bene, ma sono soprattutto le mele la passione della coltivatrice di Sluderno. Ha imparato a fare la raccolta, riesce ad usare i macchinari, dedica il suo tempo libero anche all’Associazione delle Coltivatrici sudtirolesi e incoraggia le donne a perdonare i propri errori per non perdere il coraggio. Da giovane non ha avuto a che fare con le mele. Come ci è arrivata? Sono cresciuta a Sluderno nel mezzo della natura. Nel 1991 mio padre mi ha lasciato in eredità cinque ettari di terreno piano in valle, un terreno senza irrigazione e parzialmente paludoso. Passo dopo passo l’abbiamo migliorato e abbiamo costruito un impianto di irrigazione. I primi alberi di mele me li ha regalati mio padre. Mio marito allora faceva il meccanico e poi il camionista, ogni centesimo che guadagnavamo finiva nei campi. I primi soldi derivati dai campi li abbiamo ottenuti da una coltivazione di verdure. Abbiamo piantato radicchio, porri, sedano e soprattutto cavolfiori fino a quando, a partire dal 2002, ci siamo concentrati solo sulla coltivazione delle mele. Ha funzionato subito con le mele? No, ci sono stati molti ostacoli. Abbiamo avuto problemi con la qualità degli alberi, con la coltivazione e con l’acqua. Ho seguito un corso di frutticoltura presso il Castello del Principe a Burgusio. Volevo imparare di più e capire gli errori, ho partecipato alle ispezioni dei campi, mi sono informata sulla potatura e ho appreso le conoscenze generali. Anche mio padre ha aiutato come poteva oltre alla sua attività nell’allevamento di bestiame. Mia madre e mia suocera sono state un grande sostegno perché si sono occupate dei bambini. Anche altri parenti, in particolare due zie, mi hanno aiutata nel lavoro nei campi accontentandosi di un grazie in cambio. Nel 1997 Suo marito ha rinunciato al suo lavoro ed è entrato a far parte dell’azienda agricola. Cos’è cambiato per Lei?
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Andrea Kuppelwieser Spechtenhauser è nata nel 1967 ed è cresciuta con due fratelli e un fratello adottivo. Nell’anno della maturità è nato suo figlio David, ma ha concluso il liceo scientifico senza alcun ritardo. Dopo aver svolto qualche esame all’Università di Trento ha deciso di preferire l’agricoltura. Insieme al suo compagno Lorenz Spechtenhauser ha dato vita a un’azienda melicola che dispone di oltre 8,5 ettari di terreno e che durante i periodi di raccolta occupa fino a 18 dipendenti. Nel 1999, 14 anni dopo il suo primo figlio, è venuto alla luce il suo secondo figlio Michael.
Era arrivato il momento in cui pensavamo di poter vivere solamente grazie a un lavoro, quello nella nostra azienda. Ho dovuto, ma anche voluto, fare qualche passo indietro. Ne è derivata un’avventura comune che ci ha portati al successo. Per farlo sono necessari rispetto e tolleranza reciproca, ma spesso anche diplomazia. Ce l’avete sempre fatta dal punto di vista finanziario? All’inizio avevamo solo macchinari vecchi. Alcune parti del nostro primo arredamento erano fatte da noi. Andare in banca per richiedere i primi finanziamenti senza un reddito alto è stato umiliante. Avere debiti non significa dover dare delle spiegazioni a qualcuno, c’è differenza a seconda di dove vengono spesi i soldi. All’inizio abbiamo investito solamente nella produzione dei campi e per farlo bisogna tenere i nervi ben saldi. Nel frattempo, sono sopraggiunti dei dubbi esistenziali, vi è sempre un rischio non calcolabile. Mi si sarebbe spezzato il cuore se avessimo dovuto vendere qualcosa.
Ad oggi la Sua grande passione è l’Associazione delle Coltivatrici sudtirolesi. Perché? Siamo tutte donne molto forti, una bella squadra diversificata: coltivatrici di montagna, allevatrici e frutticoltrici. Lavoriamo per la co-
munità, vogliamo che la comunità di allevatrici e coltivatrici rimanga unita e vogliamo dare vita a una nuova immagine della coltivatrice e allevatrice: oggi queste figure sono adeguatamente formate, spesso lavorano attivamente e non sono tutto il giorno nei campi o nella fattoria, dove comunque danno il loro contributo e mantengono un ruolo importante. Che cosa consiglia alle donne in posizioni apicali? Le donne devono avere il coraggio di mettersi in discussione e non avere paura di non essere perfette. È importante anche riconoscere e utilizzare le capacità degli altri. Bisogna tenere ben presenti gli obiettivi e usare il cuore e buone argomentazioni per convincere e motivare. La donna non deve perdere di vista se stessa, deve essere anche la creatrice del proprio futuro.
Andrea Kuppelwieser circondata dalle sue mele (foto d’archivio).
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