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EBERHARD & CO

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PAOLO MARICONTI

PAOLO MARICONTI

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Mario Peserico, amministratore delegato Eberhard & Co. Italia.

EBERHARD & CO.

VELOCITÀ E PRECISIONE

CRESCE IL FERMENTO, I PILOTI STUDIANO IL ROADBOOK DA CIMA A FONDO, LE AUTO SONO ALLE FASI FINALI DI MESSA A PUNTO PER RAGGIUNGERE IL VIA: IN STRADA PER LA 26ESIMA EDIZIONE DE LA LEGGENDA DI BASSANO

Di Mauro Girasole

SI È SVOLTA all’inizio dell’estate una delle gare di regolarità riservata alle auto Sport-Barchetta costruite fino al 1960. Stiamo parlando della 26esima edizione de La Leggenda di Bassano – Trofeo Giannino Marzotto.

Eberhard & Co. per l’ottavo anno consecutivo ha sostenuto in qualità di Partner e Official Timekeeper questa affascinante manifestazione, che riunito oltre 70 equipaggi provenienti da 3 continenti con 13 paesi diversi rappresentati, tra i quali Inghilterra, Germania, Spagna, Austria, Olanda, Lussemburgo, Argentina, Israele, Ecuador, Canada, USA.

Autovetture uniche hanno sfilato per i più spettacolari passi delle Dolomiti in un percorso ad anello con base a San Martino di Castrozza per un totale di oltre 480 km. Bassano del Grappa è stata la cittadina protagonista di partenza e arrivo della gara come di consueto, ma il tragitto variato rispetto alle precedenti edizioni ha previsto una prima tappa di 140 km per salire in quota attraversando la Valsugana e approdare in serata a S. Martino di Castrozza. La seconda tappa, la più impegnativa da 230 km, ha messo alla prova i piloti che hanno dovuto superare la Val di Fiemme con il Passo Pampeago, Cavalese, lambendo la città di Bolzano, Castelrotto, Selva di Val Gardena, Canazei e rientrare nella notte a S. Martino. Il ritorno a Bassano domenica è transitato per Pedavena, Cornale e Valstagna, per terminare con la tradizionale passerella fino a Piazza Libertà, dove le auto sono state esposte per farsi ammirare in tutto il loro splendore.

Gioielli su quattro ruote sono sfrecciati tra le strade di Veneto e Trentino-Alto Adige, come ad esempio l’Alfa Romeo BC 2900 A “Botticella” del 1936 (ex Scuderia Ferrari) e la rarissima BMW 328 Frazer-Nash del 1939, oltre a importanti esemplari di Bentley, Ferrari e Maserati e la presenza di O.S.C.A. tra le quali una TN 1500 del 1955 e una MT4 1500 del 1955.

Da ricordare che la Leggenda di Bassano è iscritta al neonato Circuito Tricolore ASI, che riunisce 10 importanti manifestazioni del motorismo storico nazionale con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione dei territori sotto il Patrocinio del Ministero del Turismo. Un evento che rappresenta per Eberhard & Co. un momento di grande rilievo dove poter incontrare gli appassionati di auto d’epoca, sia piloti che pubblico e poter così rinsaldare nuovamente il forte legame con il mondo.

EBERHARD & CO. «EXTRA-FORT» La collezione Extra-fort è la più antica tra le collezioni realizzate da Eberhard & Co. ed ha sempre avuto una posizione di rilievo all’interno delle creazioni della Maison, contribuendo ancora oggi alla riconoscibilità del marchio. I primi orologi Extra-fort risalgono agli anni Quaranta e durante una storia di oltre ottant’anni questa collezione simbolica è stata arricchita costantemente di modelli in linea con le innovazioni tecniche ed estetiche, mantenendone inalterato il fascino. La versione Solotempo di Extra-fort viene proposta in una nuova colorazione blu, in omaggio al colore ufficiale di Eberhard & Co., declinata sul quadrante, con lavorazione “frappée” a linee verticali per la zona centrale e lavorazione “azurée” per la zona esterna, e sul cinturino in alligatore blu. La cassa in acciaio ha diametro 40 mm e racchiude un movimento meccanico a carica automatica calibro 11 ½ SW200 soigné.

Sul podio è salito l’equipaggio formato da Maurizio Piantelli e Paola Montaldi su Bentley Speed Model del 1926, che si sono aggiudicati gli orologi della collezione Champion V. L’edizione 2021 ha messo a dura prova i partecipanti, e da un meteo alterno con pioggia battente durante la prima tappa, che ha lasciato spazio a un magnifico sole per la seconda giornata e per l’arrivo a Bassano del Grappa.

Gli equipaggi hanno percorso oltre 480 km con 36 prove cronometrate, ammirando panorami stupendi, affrontando in particolare il passaggio sulla P.S. Valstagna-Foza, nota agli appassionati come “l’Università del Rally”, e assaporando scorci unici tra le suggestive strade che attraversano le Dolomiti per arrivare a San Martino di Castrozza, ai piedi delle Pale di San Martino. Il circuito, ad anello, si è sviluppato con partenza e arrivo a San Martino di Castrozza, con passaggi a Passo Lavazè, Selva di Valgardena e Caprile.

Al secondo posto si sono classificati la coppia Gianmarco Rossi e Manola Antonelli sulla Singer Nine Sport del 1933, mentre sul terzo gradino del podio sono saliti Bruno Roma e Nicoletta Ider sulla Riley 9 Hp Imp Sport del 1935.

EBERHARD & CO. «SCIENTIGRAF» Il magnetismo è senza dubbio la bestia nera di qualsiasi movimento meccanico. Lo avevano capito già negli anni ’50, quando tecnici e ingegneri si trovavano a lavorare all’interno di centrali elettriche e vedevano i loro segnatempo fermarsi inesorabilmente. Lo abbiamo capito oggi, circondati da apparecchi elettronici e magneti di tutti i tipi, da quelli più semplici usati per chiudere le borse, a quelli complessi generati da strumenti elettrici. L’industria orologiera svizzera affrontò proprio settant’anni fa questo problema, risolvendolo brillantemente con l’adozione della Gabbia di Faraday, basata su di un principio semplice e geniale: più un metallo è dolce, più è alta la sua capacità di assorbimento delle onde magnetiche, di conseguenza basta realizzare una struttura in ferro dolce (la gabbia appunto), posta a protezione del movimento, perché le onde elettromagnetiche vengano sostanzialmente assorbite, impedendo così che queste raggiungano il meccanismo. Eberhard & Co. fu tra i primi marchi in grado di offrire un segnatempo che rispondesse perfettamente alla nuova esigenza: lo Scientigraf del 1961, divenuto immediatamente uno dei riferimenti per questa categoria. Oggi la Casa svizzera torna a proporre questo modello, mantenendo l’estetica vintage ma introducendo criteri costruttivi assolutamente contemporanei. Il “nuovo” Scientigraf ha un diametro di 41 mm, è impermeabile fino a 100 metri e adotta un movimento meccanico a carica automatica che offre la lettura di ore, minuti e piccoli secondi al centro. La cassa in acciaio è lavorata con doppia finitura lucida e satinata, il fondo a vite è personalizzato con il logo d’epoca e la scritta che riconduce ai test effettuati con successo presso il centro specializzato di La Chaux-de-Fonds che verifica la corrispondenza alla norma ISO 764 2020 relativa al magnetismo. Il vetro zaffiro è scavato e bombato, con trattamento antiriflesso e i due quadranti offerti sono in colore nero opaco, arricchiti dalla lavorazione galbé e da due diverse versioni di luminescenza degli indici, vintage o arancione. Lo Scientigraf è disponibile con un cinturino in pelle nera con inserto in cordura beige e fibbia personalizzata, oppure di un bracciale in acciaio tipo Chassis.

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