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RAFFAELE TOVAZZI

Foto Giulia Adami

RAFFAELE TOVAZZI

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IL FUTURO DEL FOOD

Fast Food & Slow Food: non è singolare constatare come il cibo vada a braccetto con il tempo? Quasi come se, nella società della forsennata misurazione, per comprendere la nostra filosofia del cibo avessimo bisogno di sapere quanto tempo ci richiede la sua consumazione. “Noi siamo ciò che mangiamo” scriveva il filosofo Ludwig Feuerbach, per sostenere la tesi che ciò che viene introdotto nel nostro organismo non influenza soltanto il corpo, ma anche processi energetici, psicologici e spirituali. Forse però sarebbe meglio aggiungere che noi siamo anche come mangiamo, perché il tempo che dedichiamo alla consumazione di un pasto dice molto del nostro stato di benessere.

Consumare il cibo velocemente, talvolta in piedi, magari mentre consultiamo il nostro social preferito o in compagnia di colleghi cercando di risolvere l’ultima grana verificatasi al lavoro. Chi siamo noi veramente, se questo è il nostro modo di mangiare? Chi continua a fare sesso “mordi e fuggi” perde la voglia di fare l’amore; e mangiare, bene, è un pò come fare l’amore: ci si deve prendere il tempo. Alcuni futurologi si sono impegnati ad immaginare quale sarà il futuro del food arrivando ad ipotizzare che arriveremo a nutrirci di pastiglie, con tutto il nostro fabbisogno giornaliero. La giusta quantità di carboidrati, grassi, proteine, vitamine e sali per mantenere la linea, non soffrire la fame e aumentare le nostre possibilità di avere un corpo in salute.

Utilizzano la parola “nutrire” non “mangiare”. Perché mangiare è un’esperienza ed ecco che i ristoranti avranno ancora senso di esistere, ma saranno dei templi in cui vivere un’esperienza, sensoriale in primo luogo ma anche sociale. In cui il telefono lo lasceremo spento, perché saremo impegnati a percepire profumi, colori, sapori e contrasti di ciò che ci viene presentato. In cui la compagnia sarà importante, almeno quanto il sapore del cibo che il grande cerimoniere, lo chef, avrà preparato per noi.

Perché mangiare, bene, è essenzialmente comprarsi tempo.

Tempo per godere, tempo da ricordare.

Raffaele Tovazzi (per gli amici TOVA) è il primo Filosofo esecutivo in Italia, l’equivalente americano di chief philosophy officer. Una figura che può rivelarsi strategica in un mondo sempre più tecnologizzato, dove le imprese innovative tornano a riscoprire il loro lato più “umano”. Quando non è impegnato a salvare il mondo facendo finta di essere una persona seria, è in live su Twitch per coronare il suo sogno più grande: fondare una radio pirata.

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