![](https://assets.isu.pub/document-structure/220712074912-e37534415efb3eff6ac6d04c0fc43cdb/v1/3945112c708cae467c3a4b7d143fe481.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
6 minute read
OMEGA
OMEGA
ELISIR DI LUNGA VITA
Advertisement
LA CASA DI BIENNE CELEBRA IL 65° ANNIVERSARIO DELLO SPEEDY PRESENTANDO UNA VERSIONE CON MECCANICA 321 E CASSA IN CANOPUS GOLD, CHE SI ISPIRA ALLA PRIMA REFERENZA CK2915-1
Di Paolo Gobbi
QUADRANTE NERO lancette luminescenti, scala tachimetrica incisa sulla lunetta, cassa impermeabile da 39 mm, fondello avvitato, protezione aggiuntiva del movimento mediante un coperchio interno, vetro curvo, bracciale in metallo estensibile. Con queste specifiche nel gennaio 1957 la Lemania avviava la produzione dello Speedmaster, presentato ufficialmente sul mercato l’anno successivo. Condivideva con i suoi omologhi Seamaster e Railmaster le lancette Broad Arrow, la forma della cassa e fondello a vite, e integrava la gamma con l’altro strumento orologiero creato per subacquei e ingegneri. Era questo il trend dell’epoca: costruire strumenti orologieri robusti da utilizzare in modo concreto nelle professioni e nello sport. Quindi il 2915 affiancava il 2913 (Seamaster) e il 2914 (Railmaster) sia nel DNA che nell’utilizzo.
Ispirato al primo Speedmaster CK2915-1 del 1957, questo Speedmaster Calibro 321 Chronograph Ref. 311.50.39.30.01.001 da 38,6 mm è stato realizzato in oro Canopus Gold e presenta un quadrante in onice nero intenso con logo Omega vintage applicato e “O” ovale (tipica dei primi modelli CK2915). Costa 81.300 €
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220712074912-e37534415efb3eff6ac6d04c0fc43cdb/v1/d18ac6d848f39d05861880c5e9bb70e7.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Se paragonato ad altri orologi simili di altri brand, diversi aspetti del design dello Speedmaster lo hanno contraddistinto dal resto. Ad esempio, la lunetta esterna fissa con scala tachimetrica, rispetto a quella stampata sul quadrante, rendeva la lettura della scala più facile e chiara per l’utente. Inoltre, mentre gli anni ‘40 hanno visto molti cronografi con i fondelli a scatto e i pulsanti quadrati, lo Speedmaster aveva un fondello a vite (integrato con un coperchio antipolvere) e pulsanti tondi, fornendo una resistenza all’acqua e alla polvere, e permettendo all’utente l’attivazione del cronografo in modo più facile e deciso. Le caratteristiche lancette Broad Arrow larghe e campite con materiale luminoso facilitavano la leggibilità nel buio e anche con brevi occhiate.
Ispirandosi al primo Speedmaster, noto come il CK2915-1, la versione presentata nello scorso gennaio e immediatamente divenuta oggetto del desiderio per tanti collezionisti, celebra il 65° anniversario di questo modello, sostituendo però per la cassa l’acciaio con un ben più importante Canopus Gold 18 carati. Quest’esclusivo materiale è la lega in oro bianco di Omega che si distingue per la sua elevata brillantezza e longevità. Gli intenditori nel mondo dell’orologeria noteranno inoltre il simbolo NAIAD sulla corona dell’orologio, che è stato specificamente aggiunto come riferimento all’impermeabilità in alcuni dei primi modelli CK2915. Ma vediamo di fare un passo indietro nella storia di questo modello.
«Negli anni ’50, mentre la maggior parte delle aziende orologiere creavano modelli specializzati che incontravano i vari requisiti individuali dei subacquei, piloti e simili, come risultato gli orologi erano grandi strumenti professionali disegnati e prodotti come singole entità – a parlare è Petros Protopapas, che sovraintende al Brand Heritage della Casa svissera - Omega vedeva invece il mondo con occhi diversi, il brand aveva una visione più globale e aggregante. Quindi, quando nel 1957 l’azienda presentò i suoi orologi più robusti, non lo fece presentando orologi singoli bensì lanciando qualcosa di mai sentito fino ad allora: una completa famiglia di orologi professionali! Con affetto oggi ribattezzata dai collezionisti “La Santa Trinità”, la Trilogia di Orologi Professionali Omega rappresentò un momento rivoluzionario per l’intera industria orologiera. Tutti e tre i modelli, il Seamaster 300,
La scala tachimetrica sulla lunetta del nuovo Speedmaster Canopus Gold è riempita di smalto nero e, ad uno sguardo attento, si possono notare il famoso “Dot Over Ninety” (DON) e un “Dot diagonal to 70”. Nella pagina accanto uno Speedmaster Ref. 2915-1 del 1958, con movimento calibro 321 e seriale 15.148.350. Si tratta di uno degli Speedy fotografati da Fabio Santinelli e pubblicati sul volume “Magister - A unique Andrea Foffi Speedmaster Selection” edito da Handmade e in vendita su www.magister-shop.com
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220712074912-e37534415efb3eff6ac6d04c0fc43cdb/v1/c5a35d877877889a8133a1ddda8b0c4e.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220712074912-e37534415efb3eff6ac6d04c0fc43cdb/v1/2dbd2ad368faf0abeb4c7f3528a685b6.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220712074912-e37534415efb3eff6ac6d04c0fc43cdb/v1/97754d60a787115313b1e0a13ea7bdd8.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Il movimento cronografico a carica manuale Calibro 321 montato sul nuovo Speedmaster. Si tratta di un meccanismo con ruota a colonne, spirale Breguet e finitura in oro Sedna con rivestimento in PVD.
il Railmaster e lo Speedmaster condividevano le stesse caratteristiche base che li rendevano istantaneamente riconoscibili e immediati best seller: tutti e tre avevano dei quadranti e delle lancette con cromie a contrasto, erano facilmente leggibili, impermeabili e anti-magnetici. Divennero materiale storico e leggendario, ciascun modello della famiglia si ritagliò un proprio posto nella storia dell’orologeria, ma fu il cronografo ad essere destinato alla grandezza. Inizialmente concepito come discendente del Seamaster, il novello Speedmaster – originalmente sviluppato per l’alta velocità – introdusse un’idea radicale nel design dei cronografi: qualsiasi elemento che abbassava e impediva l’immediata leggibilità fu tolto dal quadrante e collocato al di fuori. In parole semplici, la scala tachimetrica, di solito stampata sui quadranti dei cronografi classici, fu rimossa dal quadrante e posizionata sulla lunetta esterna, creando un design pulito e moderno che all’epoca era difatti un’anteprima mondiale».
Tornando al modello odierno, per creare un effetto di assoluto contrasto, l’orologio è stato dotato di un quadrante in onice dal colore nero intenso con logo Omega vintage applicato e con un carattere tipografico raffigurante una “O” ovale, un dettaglio tipico dei primi modelli CK2915. Le lancette sono in oro bianco 18 carati e gli indici in Canopus Gold rivestiti in PVD. Sono presenti inoltre i tre classici contatori dello Speedmaster, incluso il display dei piccoli secondi, il contatore dei 30 minuti e quello delle 12 ore nonché la funzione del cronografo centrale.
Naturalmente non poteva mancare la famosa scala tachimetrica. La lunetta si presenta in smalto nero “Grand Feu” e, osservandolo da vicino, si noteranno due dei dettagli dello Speedmaster originale molto interessanti per i collezionisti: l’iconico “Dot Over 90” (DON) e un punto in diagonale al 70. L’elemento forse più ambito tra tutti è però il movimento che anima l’orologio. Il Calibro 321 è il movimento originale usato all’interno dello Speedmaster nel 1957 che alimentava anche gli orologi indossati durante le missioni Apollo, inclusi tutti e sei gli allunaggi.
Dal 2019 Omega ha rimesso in produzione il Calibro 321, conservandone scrupolosamente tutte le sue caratteristiche originali. Quest’aggiunta alla nuova versione conferisce all’orologio un senso di appartenenza e un legame genuino con l’eredità dello Speedmaster.
Se si capovolge l’orologio si scopre un altro omaggio all’anniversario della collezione. All’interno del vetro zaffiro è stata aggiunta l’incisione del cavalluccio marino di Omega, un’icona del marchio utilizzata sullo Speedmaster dal 1957. Il suo occhio è stato realizzato con uno scintillante zaffiro blu, un gioiello prezioso che tradizionalmente marca il 65° anniversario.
Lo Speedmaster Calibro 321 ha un bracciale in oro Canopus Gold con un comodo sistema di regolazione ed è presentato in uno speciale cofanetto di legno. Realizzato con un motivo che rimanda al palissandro, in onore del 65° anniversario della collezione, la confezione presenta una forma e un design ispirati ai
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220712074912-e37534415efb3eff6ac6d04c0fc43cdb/v1/bf925eae6b1b8073973f48eb6965681b.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
Il calbro 321 del Ref. 2915-1 del 1958 visibile nella pagina precedente. La foto è sempre di Fabio Santinelli.