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PROFESSIONE ACQUA

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La Redazione

redazione@euroaquatic.it

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INTERVISTA

QUALE DOMANI E QUALI SOLUZIONI?

Tre domande rivolte alle sigle più serie ed accreditate per dare risposte al settore

Lo sport, dopo la crisi pandemica – non ancora scongiurata-, viaggia a due velocità: chi dalla crisi esce benissimo e vede crescere il proprio business (sport outdoor come paddle e running), chi ha impianti indoor e imprese ad essi legati (società di gestione e aziende fornitrici) che, all’opposto, versa in condizioni veramente precarie, aggravate da ritardi delle istituzioni, perdita pesante di ricavi e forza lavoro, e da un sistema economico-finanziario che penalizza ulteriormente. A significare che una parte dello sport se non ha ancora chiuso, chiuderà entro fine 2021 (si parla del 32% degli operatori). Alla luce di questo quadro con qualche luce, ma dominanza di ombre, Happy Aquatics intervista i rappresentanti delle Sigle più affermate e in prima linea per tutelare il nostro settore – per sommatoria di impegni i rappresentanti di FITCOMM e SIGIS non sono riusciti a rispondere.

Rossana Prola (Presidente)

www.associazioneacquanet.it

Giampaolo Duregon (Presidente)

www.anifeurowellness.it

ASSOCIAZIONE IMPIANTI SPORTIVI

Ezio Ferrari (Presidente)

www.ais-it.org

Alessandro Valentini (Presidente)

www.assonuoto.com Giorgio Lamberti (Presidente)

www.agisi.it

Manuela Viel (Direttore)

www.assosport.it

Andrea Pambianchi (Presidente)

www.ciwas.it Stefano Candidoni (Vicepresidente)

www.euroaquatic.it Federico Maestrami (CEO)

www.forumpiscine.it

LA LETTERA: questa è una delle tante missive che riceviamo da titolari di club e gestori e che consideriamo un interessante elemento introduttivo di questa intervista multipla. È una lettera che si distingue perché sintetizza lo stato d’animo della maggioranza degli operatori, che si traduce in un disagio forse non sempre compreso da chi rappresenta il settore e sicuramente ignorato da politica, enti locali e istituzioni. Aiuta tutti noi a non perdere mai di vista verso quali obiettivi dobbiamo orientarci per dare dignità e futuro a chi lavora ed investe nel settore.

Oggetto: REAZIONI L’oggetto di questa lettera è indicativo rispetto al mio pensiero: di fronte a tutto quello che ci hanno fatto non resta altro che reagire o rassegnarsi. Io sono per la prima ipotesi. Lo sport di base che fine ha fatto? Il governo vede solo la punta della piramide. Perso per perso facciamo una manifestazione di protesta a Roma, ogni categoria sportiva ha un buon motivo per allinearsi, la nostra bella Italia è l’unica a non avere un insegnante di scienze motorie nella primavria, l’unica a non avere una legge quadro del settore sportivo, l’unica a non dare diritti ai lavoratori sportivi, l’unica a considerare lo sport ancora

come un passatempo: il mondo dello sport di base è al collasso. Indiciamo una giornata open day in tutti i centri sportivi italiani, per far vedere quanto di buono abbiamo nelle nostre palestre e piscine. Sento forte questo disagio, questa incapacità di sdoganarci rispetto a tutto il resto del mondo imprenditoriale: ci considerano di serie B, anzi meno. Le ricordo, saremo quasi coetanei, quando negli anni passati per indicare un lavoro fatto di ricasco venisse detto “lo fa per sport” ecco !!! Noi purtroppo per tanta parte di questo Paese e della sua politica siamo fermi lì. Capisco che dette a lei queste cose siano scontate, ma spero apprezzi il mio sfogo: non sono facili le soluzioni ma a volte la ragione deve prevalere su chi non vuol sentire necessità di REAZIONI. Stefano Ricci - Sporting Club Cupramontana

CHE CHIAVE DI LETTURA DÀ AL SETTORE ODIERNO E CHE FUTURO INTRAVEDE PER LE DIVERSE CATEGORIE COINVOLTE?

ACQUANET La situazione attuale è complessa e non esistono risposte semplici. Il futuro dipenderà dalla capacità di vedere la situazione per quella che è e non per quello che si vorrebbe che fosse. Sia per il settore pubblico che per quello privato è indispensabile pensare a come la situazione presente potrà influenzare il futuro.

AGISI Il settore sta attraversando una fase di profonda crisi che si declina sotto numerosi punti di vista: economico-finanziario in primis, ma anche logistico-organizzativo in seconda battuta. I gravi problemi degli «stagionali» del settore alberghiero e ristorazione sono speculari al mondo delle piscine. Ad oggi è difficile reperire perfino il singolo bagnino per l'assistenza ai bagnanti. Quanto al futuro, come dopo ogni grande crisi, auspichiamo che ci sia una rinascita; che il settore possa avere presto serenità e rassicurazioni da una pluralità di soggetti per tornare a guardare con fiducia al domani. Siamo ottimisti perché questo accada e lavoriamo ogni giorno affinché la voce del settore presso le istituzioni si rafforzi e gli operatori possano ottenere qualche certezza in più.

AIS E' evidente che il comparto sportivo ha subito un impatto pesantissimo dal Covid. Molti gestori cesseranno l'attività. Spero che Sport e Salute, che sta monitorando la drammatica situazione, intervenga in modo più deciso per aiutare la sopravvivenza e ripartenza dei centri sportivi.

ANIF La pandemia ha messo ancor più in risalto che l’intero comparto va considerato come alleato della salute e questa sarà la sfida più importante da portare avanti nei prossimi anni. La situazione attuale dei centri sportivi italiani è in ripresa e prevediamo che, entro il 30 ottobre, ci sarà un ritorno degli iscritti variabile fra il 40% e il 75% (a seconda della tipologia di impianto) con le attività outdoor ancora in ascesa. Il futuro è difficile da prevedere e non riusciamo a calcolare quanti saranno costretti a chiudere, tuttavia mi sembra eccessivo stimare al 32% le chiusure (gli operatori non riescono a fare previsioni e non gradiscono ipotizzare la chiusura definitiva).

ASSOSPORT Nel suo ruolo confindustriale ASSOSPORT rappresenta molteplici e diversificate realtà imprenditoriali. Possiamo parlare di settori trainanti come ad esempio ciclo, outdoor, running che stanno vivendo incrementi di fatturato del 30%-40%. Questi vanno supportati con informazioni specifiche su previsioni future, trend e soluzioni per ridurre il problema della scarsità di materia prima e dell’aumento dei costi di trasporto. Altri settori invece, mal interpretati stanno subendo scelte gover-

native fuorvianti. Settori come fitness e acqua vanno valorizzati e finanziati per evitare chiusure definitive.

ASSONUOTO Le priorità sono senza dubbio: una nuova e consapevole normativa per l’inquadramento del collaboratoresportivo che tuteli esso stesso e la società di gestione; l’agevolazione sull’applicazione dell’Iva al 10% per le utenze di palestre, piscine e centri sportivi in genere, in quanto usufruita per finalità collettive a rilevanza sociale. L’estensione dell’ecobonus 110% ai lavori ammissibili su tutta la struttura sportiva e non limitato alla sola porzione degli spogliatoi. L’accesso ai fondi del Recovery Fund utilizzabili dalle società sportive per le iniziative di riqualificazione energetica degli impianti sportivi, in collaborazione con le Amministrazioni Comunali.

CIWAS Il comparto sportivo è ad un bivio importantissimo: continuare ad operare come sempre, o trovare nuovi paradigmi gestionali ed operativi. Una delle due scelte non è percorribile, i dati di Sport e Salute (oltre 8.000 risposte) sono chiari, è necessario reimmaginare l’intero settore, partendo dalle dinamiche tra Operatori e dal rapporto con i Collaboratori, per arrivare ad innovare e rinnovare l’offerta per renderla più attrattiva e coinvolgente.

EAA Dopo ciò che è accaduto in questo ultimo anno viene da chiedersi se esiste un settore. Il proliferare delle sigle sembra testimoniare che esistono/esistevano tanti piccoli settori che differiscono in tante cose, a noi sconosciute. Il futuro ce lo dobbiamo ricostruire perché ora, e per parecchio tempo a venire, le regole del gioco non saranno più le stesse.

PIU’-Acquanetwork La situazione del settore acqua è drammatica. Non nascondiamo serie preoccupazioni ed un probabile effetto tsunami per i mancati provvedimenti più volte richiesti al Governo e mai concessi. Le linee guida del primo lockdown, particolarmente restrittive, non sono ancora state modificate. A questo si aggiunge la latitanza delle Amministrazioni Locali, senza dimenticare le affermazioni negative fatte dal Primo Ministro prima della chiusura per il secondo lockdown, che ci ha tacciato come ambienti poco sicuri.

FORUMPISCINE Lascio alle associazioni di categoria le analisi sui danni della crisi e le aspettative della ripresa. Come editori e come organizzatori di ForumPiscine, ci focalizziamo sui temi e le strategie che possono guidare la ripartenza del settore nel suo complesso, per tornare a ragionare, in tempi brevi, in termini di sviluppo e crescita anche per segmenti in grande sofferenza, come piscine, centri sportivi e fitness. Per tornare a creare valore. Credo che la condivisione di iniziative tra le diverse associazioni vada proprio in questa direzione e possa beneficiarne tutta la filiera.

FSSI Il settore “sportivo” fitness e wellness ha mostrato tutte le fragilità, ad esempio una scarsa rappresentanza presso le istituzioni, un atteggiamento individualistico delle imprese ed una noncuranza di attenzione all’andamento stesso del settore, del mercato e delle proprie aziende. Nel futuro bisogna prepararsi e studiare le giuste strategie. Parola d’ordine è INNOVAZIONE (non riguardo alle attività), rispetto alla professionalità, ai concetti di azienda e del comparto riconosciuto dal Governo.

AZIONI E DECISIONI CHE RITIENE FONDAMENTALI PER IL PRESENTE E IL FUTURO DEL COMPARTO E DI CHI RAPPRESENTA.

ACQUANET È necessario, ora più che mai, alzare il livello tecnico, culturale e morale degli operatori del settore. Per quanto riguarda l’ambito delle piscine private, in forte crescita, molti operatori si sono inseriti approfittando della forte possibilità di guadagno. Senza una reazione forte, il settore si impoverirà e quando il mercato tornerà alle dimensioni precedenti, questo sarà un serio problema.

AGISI Insieme ad altre sigle riunite nel C.A.G.I.N, abbiamo presentato istanze fondamentali; su tutte, l'estensione della misura dell'«Ecobonus 110%» agli impianti sportivi e il ricorso alla misura del Conto Termico estesa a SSD e ASD. Necessari inoltre: il prolungamento delle concessioni con apposito decreto; ristori, riformulati nell’erogazione essendo la composizione dei ricavi di ASD e SSD ripartita nella media tra 90% istituzionale e 10% commerciale. Vitale l'introduzione di un «bonus sport» a vantaggio degli utenti, per favorire le iscrizioni e stimolare la ripresa. Priorità pure alla misura del credito d'imposta per le utenze energetiche degli impianti sportivi, ricordando che molti gestori, fermi da più di un anno, subiscono istanze di fallimento proprio dai fornitori energetici: decisivo il blocco automatico delle procedure almeno per

In Aqua Castelfranco V.to

90 giorni dalla data di riapertura degli impianti natatori.

AIS Ritengo che un aiuto potrà pervenire tramite Recovery Fund: previsto 1 miliardo di Euro per investimenti. Oltre ad altre opportunità programmate con finanziamenti a fondo perduto.

ANIF Con i nostri 25 anni di storia riteniamo che ci siano da portare avanti azioni di carattere istituzionale-legislativo come: -- il completamento dei decreti di sussidio per ricevere maggiori attenzioni per l’intero comparto, -- una più importante considerazione del settore nel Recovery Fund (700 milioni destinati allo sport oggi sono pochi e andranno soprattutto alle strutture pubbliche), dobbiamo ragionare su almeno 7 miliardi di euro per il rilancio. -- continuare a lavorare alla Riforma dello Sport che ad oggi è del tutto inadeguata. ANIF si batte da sempre per avere una riforma funzionale al settore e che non lo penalizzi, soprattutto per l’inquadramento dei rapporti di lavoro. Nel futuro dovrebbe esserci un’unica figura statutaria per la gestione dei centri sportivi, una realtà commerciale, ma con adeguate agevolazioni in virtù del grande valore sociale e di prevenzione. ASSOSPORT – L’attività e l’esercizio fisico sono salute. Diamo garanzia e opportunità di lavoro a tutti i soggetti coinvolti in questa importantissima filiera. Agiremo affinché a livello governativo: 1) Venga riconosciuta e valorizzata la filiera 2) Si riconoscano gli adeguati supporti finanziari alle aziende penalizzate dalla pandemia 3) Anche il Ministero della Salute sia conscio e garante che fare sport è salute.

ASSONUOTO In questi mesi sono emerse le difficoltà normative e strutturali che la legislazione italiana evidenzia in materia sportiva. L’essenzialità dello sport per il sistema economico e sociale della collettività occupa un ruolo di tutto rispetto: deve essere considerato al pari di altri settori che in questa crisi hanno goduto di maggiori tutele e considerazione istituzionale. Il futuro sarà una prova tutt’altro che scontata, la determinazione degli operatori e il senso di responsabilità nel mantenere la gestione delle strutture pubbliche farà la differenza, ma non potrà essere l’unica condizione alla sopravvivenza. Sono necessarie l’interlocuzione e la consapevolezza delle istituzioni e delle amministrazioni territoriali affinchè possa essere preservato il patrimonio degli impianti sportivi e confermata la funzione di agenzia di salute che i nostri impianti rappresentano.

CIWAS Fare squadra, questa è la cosa più importante. Come Confederazione Wellness in pochi mesi siamo arrivati dove altre sigle hanno impiegato anni ed altre non sono mai arrivate, ma tutto questo è stato possibile solo grazie alla coesione degli oltre 300 club che già avevano creduto in Fitness Network Italia ed alle 22 nuove Confederate con le quali arriviamo a rappresentare direttamente circa 2.700 Strutture Sportive nazionali, dal primo gruppo in Italia con 57 club alla scuola di danza passando per piscine e centri sportivi, senza distinzioni, perché facciamo tutti bene alla salute e solo uniti possiamo ottenere l’autorevolezza e l’attenzione che meritiamo.

EAA ci sarà di sicuro da impegnarsi più di prima, quando magari si faceva molto ma soprattutto per consuetudine e per i propri interessi. Dobbiamo assolutamente colmare il gap che c’è tra le tre componenti del mercato: imprenditori/gestori, istruttori/risorse umane, clienti. Troppo spesso gli interessi di una parte cozzano con quelli delle altre, a svantaggio di tutto il settore.

Piscina Manara, Busto Arsizio

PIU’-Acquanetwork Si deve partire dal cambiamento delle regole del gioco. Non possono esserci settori come il nostro decisamente più penalizzati senza evidenze scientifiche o provate motivazioni. I 340 giorni di chiusura con i pochissimi sostegni e aggravati da misure di sicurezza e limitazioni alle attività, necessitano di urgenti sostegni e di contributi importanti, parametrati agli effettivi mancati incassi e perdite. C’è bisogno di accesso al credito agevolato con scadenze dei mutui a 15 anni, contributi e riequilibratura dei PEF/convenzioni da parte dei Comuni proprietari degli impianti, ecobonus 110% su tutta l’impiantistica sportiva, una campagna di comunicazione Pubblicità Progresso dove Attività Sportiva e Salute siano un binomio indissolubile. Necessitano bonus per lo sport, esenzione IVA e detraibilità per l’attività sportiva come per la spesa sanitaria.

FORUMPISCINE Gli snodi essenziali per il futuro di chi gestisce piscine: agire sulla relazione con le amministrazioni comunali (abbiamo curato con ANCI, FIN e il Coordinamento dei Gestori uno strumento ad hoc per i gestori di piscine pubbliche); cambiare paradigma nel rapporto con gli enti di controllo e creare un terreno condiviso di regole certe; scardinare norme non più sostenibili, né economicamente, né sotto il profilo ambientale (penso soprattutto all’enorme spreco di acqua della normativa vigente). Favorire poi l’ammodernamento e l’efficientamento degli impianti e creare le condizioni per piscine autosufficienti e green… Su ognuno di questi temi abbiamo aperto dei tavoli; con istituzioni, federazioni, enti pubblici di varia natura abbiamo creato reti di “portatori di interesse” e ci confrontiamo continuamente. Queste sono “imprese” ardue, ma non più differibili per arrivare a sciogliere alcuni dei nodi che affliggono le gestioni di piscine.

FSSI Per fare una battuta, già prendere delle decisioni mi sembra un grande successo! Solitamente il settore aspetta che arrivino aiuti dall’esterno oppure che accada qualcosa di fortuito per andare avanti. Bisogna che gli operatori del settore cambino atteggiamento e diventino sempre più imprenditori capaci di accettare le sfide e con strategie preventive e mirate. Il Covid-19 deve insegnarci che aspettare e non voler vedere le situazioni non conviene a nessuno. Nuova normalità, nuove abitudini e nuove esigenze. Maggior imprenditorialità (strategie -- organizzare - pianificare - agire), maggior cooperazione tra le imprese del settore.

COSA SERVE CAMBIARE E COME LA SUA ASSOCIAZIONE/ENTE INTENDE AGIRE PERCHÉ QUESTO CAMBIAMENTO SI COMPIA ESCLUDENDO IL RIPETERSI DI ERRORI SISTEMICI DEL PASSATO?

ACQUANET La nostra associazione non dà mai risposte comode. Continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto, cioè dire la verità e denunciare ciò che porta danno al futuro del comparto, anche se utile ed economicamente vantaggioso nell’immediato. Sulla possibilità di escludere che si ripetano gli errori del passato sono molto cauta.

AGISI Le istituzioni devono consacrare il ruolo dello sport da un punto di vista sociale e come strumento di prevenzione per la salute del cittadino. Favorire l'efficientamento energetico serve per fare fronte ai costi delle utenze. Punti chiave: la profonda revi-

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