HA Pool Construction - Speciale Estate 2023

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Il nuovo decreto per le acque potabili - Valter Rapizzi

La gestione dei livelli della vasca di compenso - Simone Rasia

La rilevanza giuridica delle norme tecniche - Giorgio Caramori

Il perossido di idrogeno nel trattamento dell'acqua di piscinaPietro Bordonali

MANAGEMENT
ANNO XXIV SPECIALE ESTATE 2023 Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale - EURO 6,00 - Aut. n° CN-NE/00884/04.2022 Periodico Roc

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HA WELLBEING / HA POOL CONSTRUCTION

Periodico cartaceo bimestrale: 4 uscite HA Wellbeing – 3 Speciali HA Pool Construction

Registrazione Tribunale di Padova n. 1727 del 9 marzo 2001

Aggiornamento denominazione testata “HA Wellbeing” depositato in Tribunale di Padova il 24 novembre 2022 - redazione@wbox.it

Redazione: via Praimbole, 7 - 35010 Limena (PD)

Telefono: +39 049 9600938

EDITORE/PROPRIETARIO: W.BOX SRL - Via Praimbole 7 – 35010 Limena (PD) - info@wbox.it

DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Tornatore - redazione@wbox.it

PUBBLICITÀ:

Professione Acqua srl - ferrario@professioneacqua.it

COME RICEVERE HA WELLBEING - HA W: Per ricevere la rivista al proprio indirizzo, basta registrarsi su wbox.it o associarsi a EAA, al costo di 30€/anno (eaa@euroaquatic.it). Come soci EAA si ha diritto a ricevere tutti i numeri dell’edizione elettronica della rivista HA Wellbeing; per le uscite speciali di HA Pool Construction (tre numeri/anno) chi fosse interessato deve farne specifica richiesta a redazione@ wbox.it.

NOTE ESPLICATIVE SU HA WELLBEING: 4 uscite/anno con servizi su fitness, piscina, hospitality; in versione digitale è aggiornato quotidianamente e accessibile a tutti su wbox.it; per ricevere la newsletter settimanale fare richiesta a info@wbox.it oppure iscriversi dal sito wbox.it

HA POOL CONSTRUCTION: 3 uscite/anno, sotto il coordinamento di Professione Acqua con focus su progettazione, tecnologia, manutenzione e realizzazione di piscine e spa.

COMITATO DI REDAZIONE: Stefano Candidoni, Alessandro Favero, Linda Marabello, Luca Salvatori – Comitato di Redazione per l’edizione HA Pool Construction: Rossana Prola, Paolo Ferrario

HANNO COLLABORATO: Tullio Quagliotti, Riccardo Pennati, Valter Rapizzi, Simone Rasia, Giorgio Caramori, Pietro Bordonali, Rossana Prola

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Jump Comunicazione - www.jumpcomunicazione.com

STAMPA: GRAFICHE NUOVA JOLLY S.R.L.- RUBANO (PD) - Chiuso in tipografia: 30/06/2023

Sommario

ANNO XXIV - SPECIALE ESTATE 2023

8 ACQUANET NEWS

12 NOVITÀ NORMATIVE DELLE PISCINE

CONSTRUCTION

16 Master Pool Building, un’onda che non si fermerà! Redazione di Construction

20 A far credito si guadagna niente Tullio Quagliotti

26 Quando e come è possibile sanare un abuso su di una piscina Riccardo Pennati

30 Il nuovo decreto per le acque potabili Valter Rapizzi

38 Torna a novembre il Convegno d’Autunno di Professione Acqua

44 La gestione dei livelli della vasca di compenso Simone Rasia

EDITORIALE

50 La Rilevanza giuridica delle norme tecniche Giorgio Caramori

54 Il perossido di idrogeno nel trattamento dell’acqua di piscina Pietro Bordonali

58 Nuovo Codice degli appalti, nuove opportunità Rossana Prola

62 Gli impianti delle piscine private - UNI EN 16713-2 Redazione di Construction

6 Criticità: chi non vuole capire Marco Tornatore EXTRA

18 Editoriale Construction: È ciò che pensiamo già di sapere che ci impedisce di imparare cose nuove Rossana Prola

65 C ONSTRUCTION Eventi

67 C ONSTRUCTION Imprese 72 EAA - Calendario corsi

Foto di copertina:

Piscina dell'Agriturismo

Solimago a Solferino (MN)Progetto dell'Arch. Simonetta

Licata di Milano

INSERZIONISTI II ASTRALPOOL 1 POLIMPIANTI 2 AQQUATIX 5 HAPPY AQUATICS 7 SOPREMA 9 TECLUMEN 11 ACQUANET 13 GRIFFON 15 PROFESSIONE ACQUA 21 DIGITAL MOOD 23 DIGI PROJECT 25 AQUATECH 31 LIFE FITNESS 35 PISCINA & WELLNESS 35 AQQUATIX 43 PROFESSIONISTI ACQUA 45 PISCINASÌ III CPA IV MASTER POOL BUILDING VERSIONE ONLINE DISPONIBILE SU: NEWS

HAPPY AQUATICS, DA 24 ANNI IL MAGAZINE PIÙ

SEGUITO NEL SETTORE PISCINA & WELLNESS

Edito da sempre in forma cartacea ogni 2 mesi, è oggi pubblicato su due portali web e promosso attraverso newsletter contenenti anche comunicati commerciali.

Dal 2019 si presenta in due linee editoriali ben definite che nel 2023 hanno cambiato nome per adeguarsi alle necessità del momento diventando così:

4 NUMERI ALL’ANNO CHE TRATTANO DI ARGOMENTI DI INTERESSE PER GESTORI E PROPRIETARI DI IMPIANTI NATATORI E CENTRI FITNESS

3 NUMERI ALL’ANNO DI APPROFONDIMENTI TECNICI PER COSTRUTTORI E MANUTENTORI DI PISCINE CURATI DA PROFESSIONE ACQUA

WBOX.IT: PORTALE DI INFORMAZIONE DEL SETTORE PISCINE, SPORT E BENESSERE

online dal 2021 viene aggiornato quotidianamente con articoli di contenuto scritti da importanti personalità dei settori piscine e fitness.

Il sito ospita banner pubblicitari e articoli pubbliredazionali

LE NEWSLETTER:

Ogni settimana articoli e informative pubblicitarie vengono promossi attraverso newsletter

• Newsletter Wbox: data base di 15.000 indirizzi di operatori del settore piscine e fitness

• Newsletter Professione Acqua: data base di 7500 indirizzi di Professionisti del settore piscine

• Newsletter dedicate: su richiesta realizziamo newsletter personalizzate a sponsor unico comprensivo di definizione target invio e report aperture

ORGANO D’INFORMAZIONE DEI SETTORI PISCINA, FITNESS, BENESSERE
delegato alla raccolta pubblicitaria: Paolo Ferrario: cell. +39 3283473692 – ferrario@professioneacqua.it

CRITICITÀ: CHI NON VUOLE CAPIRE

Le piscine si stanno riprendendo: preveniamo il grave problema della crisi idrica e premiamo gli appuntamenti espositivi e congressuali ideali per durata e costi-benefici

Il settore sportivo è assorbitissimo dalla riforma e da quello che comporterà, trascurando aspetti che potrebbero essere ben più preoccupanti. Chi ha una piscina, domestica o alberghiera, pubblica o di un centro fitness o ricreativa, non coglie che l’insidia più grande è un’altra. Se ne parla poco e le abbondanti piogge degli ultimi mesi, purtroppo devastanti e causa di lutti, non hanno azzerato il problema, anzi lo confermano. La crisi climatica, infatti, alterna piogge eccessive a lunghi periodi di siccità. La vera crisi che deve preoccupare – molto – chi ha una piscina è la scarsità d’acqua. L’emergenza idrica non è certo stata risolta da un disegno statale preventivo e programmato. State sicuri che gli invasi per raccogliere la copiosa acqua piovana o gli interventi sul sistema idrico nazionale colabrodo sono fermi a proclami e promesse di politica e istituzioni: di concreto, dopo anni di alert, non si è fatto nulla. E se l’acqua verrà negata alle piscine, privando il settore della risorsa insostituibile, le nostre vasche resteranno vuote, con perdita di lavoro per le imprese, per chi gestisce impianti, per chi porta a casa il suo salario. Non è affatto un problema secondario e noi per primi dovremmo agire e tutelarci.

Veniamo da tre anni disastrosi per le piscine – pubbliche – e mentre si ricomincia a prendere fiato, forse si preferisce non occuparsi del problema idrico. Le casse ancora languono, le imprese stanno rimettendosi a fatica in carreggiata, le società di gestione recuperano numeri importanti, ma sulle spalle molti hanno debiti per i prossimi 10 anni. Questi, però, hanno compreso che solo cambiando avranno un domani. Chi proprio non capisce che, se non si cambia, il futuro verrà loro negato da chi si sta ripren-

dendo, sono fiere, congressi ed eventi: indifferenti alle difficoltà di ieri e di oggi aumentano a dismisura i prezzi, in buona compagnia di allestitori, hotel, ristoranti, trasporti, senza alcun cenno al cambiamento. Le fiere di tre-quattro giorni, che servono a fare cassa a chi le organizza, spesso mescolando professionale con consumer, sono una presa in giro per espositori e visitatori. Un goffo tentativo di ingessare il passato, perdente e per nulla funzionale ai nuovi bisogni dei clienti, ovvero gli operatori. I modelli che funzionano ci sono e vanno seguiti da tutti, lasciando ai “tradizionalisti” il primato di durata e di costi, in pratica la loro tomba. Il felice equilibrio fra contenuto, expo, costi e ritorni lo esprimono Convegno di Autunno, ForumClub, Elevate a Londra, Move City Sport, Pool & Fitness Contact: in due giorni offrono il meglio, ottimizzando tempi e benefici di ognuno. Il resto è giusto che scompaia: chi non ascolta i propri clienti, ma pensa solo alla sua pancia da riempire, va lasciato al suo nefasto destino.

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EDITORIALE
Dopo tre anni disastrosi per il comparto, la vera crisi che deve preoccupare chi ha una piscina o chi vi lavora è quella idrica, problema sottovalutato
ph: Manuela CerriItaca Water

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Let’s go swimming

ACQUANET NEWS

per l’ing. Francesco Saverio D’Apuzzo, della D’Apuzzo Piscine di Lettere (NA).

Con l’inizio dell’anno è stata anche confermata la funzione di coordinatrice della segreteria alla giovane e dinamica dott.ssa Marta Chizzolini che molti soci avevano già conosciuto ed apprezzato lo scorso novembre a Casa Acquanet, all’interno dell’evento Piscina22 di Rimini.

Per saperne di più su Acquanet Associazione Piscine visitate il sito www.acquanetpiscine.it

NASCE ACQUANET YOUNG

totale 205

costruttori 158

fornitori 36

gestori 6

consulenti 5

Le differenze generazionali, in una nazione di imprese spesso a conduzione famigliare, sono spesso viste come un ostacolo da entrambe le parti. Il settore piscina, nato in Italia negli anni 60/70 affronta forse oggi per la prima volta il passaggio di gestione delle imprese, dai fondatori ai futuri imprenditori.

Il mercato attuale richiede all’imprenditore competenze e capacità diverse da quelle che hanno fatto la fortuna dei pionieri di questo comparto e non è raro che le diverse esigenze e la differente visione di problematiche ed opportunità limiti a volte la voglia di migliorare quello che i nostri padri hanno fondato.

Questa è una delle ragioni che ha portato alla nascita di Acquanet Young, in cui tutti gli under 35 delle imprese associate potranno confrontarsi liberamente per elaborare e proporre nuove idee per rinnovare un settore che, per abitudine, rischia di rimanere meno al passo con i tempi.

Il 26 Aprile i primi “Young” si sono ritrovati per un aperitivo virtuale di primo confronto e brainstorming per dare il via all’iniziativa che siamo certi si amplierà presto. In autunno, infatti, è già in programma di ritrovarsi tutti in presenza.

Tutti gli under 35 del settore interessati a saperne di più, anche se di imprese non iscritte ad Acquanet Associazione Piscine, possono scrivere a Marta Chizzolini: info@acquanetpiscine.it – whatsapp 3335259383.

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TECLUMEN.IT

ACQUANET NEWS

LA RIUNIONE AUTUNNALE

DEGLI ASSOCIATI AD ACQUANET

Dal 2015 gli Associati ad Acquanet approfittano di due importanti occasioni annuali per ritrovarsi. La prima si tiene in primavera ed è l’Assemblea dei soci, mentre in autunno ci si ritrova in occasione del Convegno d’Autunno di Professione Acqua. Quest’anno l’incontro autunnale si terrà il pomeriggio del 13 novembre nei pressi di Solferino (MN) dove ha sede l’Associazione, a poca distanza dalla più conosciuta Castiglione delle Stiviere e da Lazise (VR) dove il giorno successivo si aprirà il Convegno d’Autunno 2023.

Programma e luogo dell’incontro sono ancora in fase di definizione. Possiamo però anticipare che sarà, come in passato, l’occasione per incontrarsi, rivedersi, discutere della stagione appena conclusa abbinando la sessione didattica pomeridiana con una più piacevole gastronomico-enologica serale!

Se sei già Associato ad Acquanet o se vuoi conoscerla meglio il 13 novembre non prendere impegni!

LE PISCINE SEMPRE PIÙ RAPPRESENTATE SUI TAVOLI

NORMATIVI E LEGISLATIVI

Fin dalla sua fondazione nel 2012 Acquanet ha speso energie ed impegno, grazie soprattutto ai due soci fondatori, l’attuale Presidente Rossana Prola ed il Vicepresidente Valter Rapizzi, per seguire attivamente tutti i tavoli di normazione tecnica nazionali ed europei, molti dei quali non vedevano da anni la presenza attiva di esperti italiani. È di un mese fa l’ingresso formale di esperti di Acquanet anche ai tavoli normativi ISO per un nuovo progetto di norma riguardante i sistemi elettronici di rilevazione degli annegamenti.

L’ultima news è però la nomina di Rossana Prola alla Vicepresidenza nazionale di Conflavoro Impresa Donna che porterà le piscine ad un contatto diretto con Roma, i Ministeri e le Regioni. Impresa Donna è infatti parte integrante di Conflavoro PMI, giovane e dinamica associazione datoriale che ha saputo, in pochi anni, impostare un contatto bipartisan con alti esponenti di Governi ed opposizioni. Il connubio Acquanet-Conflavoro ha già portato alla scrittura del primo ed unico CCNL per le imprese di costruzione e manutenzione di piscine e alla creazione del Master Pool Building, il primo percorso di qualificazione certificata per il costruttore di piscina italiano.

ACQUANET, L’ASSOCIAZIONE CHE FA!

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ACQUANET, DAL 2012, SI PONE L’OBIETTIVO DI CREARE UN GRUPPO DI

AZIENDE DEL SETTORE PISCINE CHE

LAVORINO INSIEME SU TEMI IMPOR-

TANTI E CONDIVISI. AD OGGI, CONTA

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OBIETTIVO: MIGLIORARSI E MIGLIORARE IL SETTORE.

FA! L’Associazione offre diversi servizi

NOVITÀ NORMATIVE DELLE PISCINE

UNI – A CHE PUNTO È LA NUOVA 10637?

I lavori di stesura della norma UNI 10637 “Requisiti degli impianti di circolazione, filtrazione, disinfezione e trattamento chimico dell’acqua in piscina” procedono regolarmente ed i tempi utili per la fine della redazione saranno rispettati.

La versione in scrittura della norma di riferimento per gli impianti di trattamento acqua delle piscine pubbliche sarà profondamente diversa rispetto alla attuale per quanto riguarda la struttura: si abbandonano definitivamente le piscine domestiche, che, ricordiamo, devono sottostare a norme tecniche di riferimento proprie dal 2016, e le piscine pubbliche vengono classificate secondo quanto prevede la norma tecnica di riferimento, la UNI EN 15288. Addio quindi alla classificazione dell’Accordo Stato-Regioni 2003 e le categorie A1, A2, B e C vengono sostituite dalle Tipo1, Tipo2 e Tipo3. Mentre nulla cambia per le Tipo1, che sostituiscono le A1, nelle Tipo2 convergono le A2 e le B.

Le altre modifiche, anch’esse importanti, sono ancora oggetto di discussione e soprattutto saranno sottoposte, come tutte le norme tecniche in scrittura, alla inchiesta

pubblica, in programma durante l’estate. La fase di inchiesta pubblica è molto importante, perché chiunque, anche senza aver partecipato ai lavori, potrà scaricare la bozza della norma e inviare a UNI i propri commenti. Restate quindi in contatto con noi attraverso i nostri siti e i nostri social per avere informazioni al riguardo.

Una volta esaminati e gestiti i commenti ricevuti, il gruppo di lavoro stenderà il testo definitivo, che verrà pubblicato sul sito di UNI presumibilmente a fine 2023 o all’inizio del 2024. Una volta pubblicata sul sito di UNI la norma revisionata, la “vecchia” versione della 10637 verrà ritirata e non sarà più applicabile.

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NOVITÀ NORMATIVE DELLE PISCINE

I LAVORI DEL CEN

WG 16 – Spa Pubbliche

Nel gruppo a conduzione svedese si è deciso di non occuparsi di vasche e nel testo della norma che si sta redigendo l’oggetto riguarderà solo le “cabine”: saune, bagni turchi, cabine fredde, insomma tutto quello che non è acqua. La parte relativa alle vasche è stata demandata al WG 8, il gruppo che si occupa delle piscine ad uso pubblico, che inserirà le raccomandazioni redatte dal WG 16 nelle prossime norme in revisione.

Il prossimo meeting del WG 16 si terrà a settembre 2023, a Castiglione delle Stiviere.

WG 8 - Revisione UNI 15288 - piscine pubbliche

La principale norma di riferimento per la progettazione e la gestione delle piscine pubbliche, che è divisa in due parti, la UNI EN 15288-1 e la UNI EN 15288-2, inizierà questo autunno il processo di revisione periodicamente previsto per le norme tecniche. Tra le altre cose, verranno discusse ed eventualmente inserite le raccomandazioni del WG 16 per quanto riguarda le SPA ad uso pubblico. La 15288 è una norma ancora poco conosciuta in Italia ma di fondamentale importanza, poiché contiene disposizioni fondamentali per la sicurezza delle vasche nella

fase di progettazione e per la gestione della sicurezza nella fase di gestione.

WG 8 – Revisione UNI EN 13451-4

La norma in revisione riguarda i blocchi di partenza per le piscine per nuotatori e addestramento al nuoto. Si tratta di una norma di prodotto, ma relativa anche alla gestione. Si introdurrà, infatti, il divieto di messa a disposizione dei blocchi di partenza alla utenza diversa dai nuotatori agonisti o da quelli supervisionati da un istruttore.

WG 3 - Revisione delle UNI 1069 - acquascivoli

È tempo di revisione anche per le norme sugli acquascivoli. Essendo gestita con lo stesso coordinatore del WG 8, Mr. Rainer Braun di Aquarena GmbH, e dalla stessa segreteria, la DIN tedesca, le riunioni del WG si tengono a seguito di quelle del WG8. Anche la 1069 è divisa in due parti: la prima, la UNI EN 1069-1, riguarda la progettazione e la costruzione degli acquascivoli, mentre la seconda, la UNI EN 1069-2, riguarda la gestione.

I prossimi incontri del WG 8 e del WG 3 si terranno in ottobre a Milano.

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Master Pool Building, un’onda che non si fermerà!

Valentina Badini, l’influencer del galateo, ha dedicato a MPB due video con un’intervista a Rossana Prola (presidente di Acquanet) in una location davvero unica, che ha avuto grande visibilità e un forte impatto sul privato che intende costruire la sua piscina e desidera orientarsi al meglio.

L’attività di comunicazione finora effettuata sui Social (Instagram e Facebook), grazie anche all’impegno di Digital Mood, la società di comunicazione scelta da Acquanet, ha generato 15 mila clic e 40 milioni di impression, che in gergo tecnico sono il numero di volte che i contenuti sono stati visualizzati e approfonditi. E siamo solo all’inizio!

In molti hanno già compreso l’importanza di una certificazione di settore che riesca a differenziare e, allo stesso tempo, qualificare il costruttore di piscina preparato e competente.

Si è concluso a gennaio il secondo corso Master Pool Building, che ha portato a 25 il numero dei costruttori certificati diffusi in 20 province italiane. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Acquanet Associazione Piscine e Conflavoro PMI.

A marzo è iniziata la campagna informativa verso il cliente finale, con lo scopo di illustrare ciò che MPB rappresenta, con le conseguenti garanzie che derivano dall’affidarsi ad un Master Pool Building certificato Acquanet.

Repubblica.it, Huffingtonpost, Torinofree e Lettera35 sono stati i primi media a dare visibilità a MPB. Hanno scelto di parlare di Master Pool Building anche blogger e influencer, per sensibilizzare le persone a scegliere con attenzione il costruttore della propria piscina, evitando imprevisti e difficoltà.

Recentemente è stato pubblicato su Designterapy, il blog di Manuela Occhetti (l’influencer che si occupa di exterior design), un articolo che invita i privati a rivolgersi ai costruttori certificati per realizzare una piscina a regola d’arte.

MPB è un progetto ambizioso che prende spunto da ciò che in Francia esiste già da molti anni, una label che permette al cliente finale di riconoscere un vero Professionista della piscina Per tre anni i costruttori aderenti ad Acquanet hanno discusso su quale fosse l’elemento più importante per definire il Master Pool Building: la competenza. Per poter realizzare una buona piscina servono infatti svariate competenze: strutturali, costruttive, impiantistiche, chimiche, ecc. A queste devono sommarsi anche competenze legislative, soprattutto in un Paese dove le norme sulle piscine sono regionali e quelle autorizzative ancor più locali.

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LA REDAZIONE
Redazione di Construction info@professioneacqua.it

Diventare Master Pool Building non è per tutti. Solo le aziende in possesso dell’abilitazione di impiantista idraulico (lettera D ex D.M. 37/08) possono chiedere ad Acquanet di iniziare il percorso di accreditamento, che inizia con la frequenza ad un corso di aggiornamento della durata di 70 ore su materie diverse presentate da 13 esperti del settore, al termine del quale va superato un esame finale composto da un centinaio di domande a risposte multiple, e continua con l’obbligo di aggiornamento costante negli anni successivi. Solo il completamento di tutti questi passaggi permette al costruttore di potersi fregiare e di mantenere nel tempo il logo MPB. Il Master eleva le competenze dell’azienda e permette di proporsi al cliente garantendo un intervento impeccabile in ogni sua fase.

Il prossimo corso per certificare altri nuovi Master Pool Building inizierà il 5 dicembre 2023 e si concluderà il 18 gennaio 2024. Le lezioni si svolgeranno presso il JHD Dunant Hotel di Castiglione delle Stiviere (MN). Il corso si può frequentare sia in presenza (consigliato) che online.

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Le aziende produttrici e distributrici che realizzano corsi tecnici interessate a far accreditare i loro corsi per la formazione continua dei Master Pool building possono contattare la segreteria di Acquanet Associazione Piscine:

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È ciò che pensiamo già di sapere che ci impedisce di imparare cose nuove

“Non smettere di imparare: sia tua cura accrescere ciò che sai. Raramente la sapienza è data dalla vecchiaia.”

Catone il Censore

Arrivati ad una “certa età”, lo dico per esperienza, si comincia a prendere fiducia nelle proprie capacità e nel proprio sapere, complice la maturità raggiunta. L’esperienza è una delle poche cose positive dell’invecchiare: è un grande dono, è qualcosa che nessuno può costruirsi se non vivendo, e va conservata con grande cura e trattata con grande rispetto.

Ma, e c’è sempre un “ma” in ogni aspetto positivo, è anche un grande limite. Ci porta all’illusione di non aver più niente da imparare, alla falsa convinzione di poter mettere finalmente a frutto gli sforzi di una vita, senza aver altro di cui preoccuparsi.

E, così, si diventa vecchi.

Perché il mondo non si cura di noi e va avanti. A tutti noi che stiamo invecchiando, a tutti gli uomini del pre-

sente e del passato, a partire dai primi scritti ritrovati, il mondo pare andare nella direzione sbagliata, peggiore di quando eravamo giovani, naturalmente, ma non è così: siamo noi che andiamo nella direzione sbagliata. Ci stiamo incamminando su un binario morto, per evitare che il nostro procedere lentamente ostacoli l’avanzata dei più giovani e forti.

La ragione è che, a un certo punto, smettiamo di imparare. Smettiamo di essere curiosi, di cercare di comprendere, di apprendere cose nuove, e non ci meravigliamo più. Smettiamo di essere umili, di sentirci una

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EDITORIALE CONSTRUCTION
ph: Freepik.com
“Avanti” non è una direzione sbagliata, è avanti, che è la direzione opposta ad “indietro”, dove sei rimasto tu

parte infinitesima dell’Universo, e pensiamo di esserci, finalmente, guadagnati il nostro posto nel mondo.

Così, smettiamo di ascoltare la musica contemporanea (perché la nostra, vuoi mettere, com’era più bella?) e continuiamo ad ascoltare la musica di trenta o quarant’anni fa, con gli stessi dispositivi di allora. E, cosa peggiore di tutte, anche nel lavoro smettiamo di imparare, pensando che sia nostro diritto la pretesa di insegnare solamente.

Sono quarant’anni che faccio piscine, e vuoi venire a dire a me cosa devo fare? Appunto.

Certo che si! Perché tu hai una infinita esperienza di quello che si faceva quarant’anni fa, e dovresti invece guardare me, e cercare di imparare anche una cosa che ti sembra stupida, assurda, inutile, fatta male, troppo economica, ma ti sembra così solamente perché il mondo va avanti e tu…tu no. E non è vero che il mondo va avanti nella direzione sbagliata, come appare a tutti noi che giovani non siamo più da un po’. “Avanti” non è una direzione sbagliata, è avanti, che è la direzione opposta ad “indietro”, dove sei rimasto tu.

Va anche detto, ad onor del vero, che l’avanzata della tecnologia ha cambiato radicalmente la velocità con la quale le cose si evolvono, costringendoci ad un aggiornamento continuo, che spesso ci risulta del tutto impossibile. Rispetto a solo vent’anni fa, la maggior parte dei “mestieri” si è talmente specializzata che tutto ciò che sapevamo fare, che abbiamo appreso con tanta fatica, non serve di fatto più a niente o quasi. Quando io ho fondato Professione Acqua vent’anni fa ho imparato e realizzato il sito internet da sola. Oggi ho la necessità di un programmatore, di un grafico, di un esperto di comunicazione social e di un esperto di marketing. E risparmio il copy-writer solo perché so ancora scrivere decentemente. Se mi fossi intestardita a mettere a frutto la mia esperienza, credo che il sito di Professione Acqua sarebbe praticamente inutile.

Questo però è l’errore che fanno molti imprenditori quando non lasciano spazio, o non danno credito, ai loro giovani successori. È certamente sconfortante vedere come ciò che noi abbiamo fatto ed imparato per una vita è diventato pressoché inutile, ma è così e dobbiamo prenderne atto. Il mondo cambia, e va veloce. Nessuno di noi è in grado di tenere testa alla sua corsa, giovane o vecchio che sia, per questo è fondamentale imparare a passare il testimone: non possiamo farcela da soli, dobbiamo dividere lo sforzo e fidarci di quello che arriva. Quando si passa il testimone in una staffetta, non si guida il nostro successore, ci si fida dell’allenamento che ha ricevuto.

È assolutamente corretto che i giovani abbiano rispetto per gli anziani, e a me sembra che ce l’abbiano. Ma i giovani dovrebbero suscitare negli anziani un sentimento che vedo troppo raramente: la meraviglia. I giovani sono il miracolo della vita che prosegue, e sono la nostra forza. Trattiamoli con il rispetto che meritano, e impariamo da loro, impariamo con loro. Non pretendiamo solo di insegnare, ma facciamo soprattutto in modo di imparare. Un giovane, indipendentemente da ciò che sa, ha qualcosa di insostituibile da insegnarci, ci può dare il suo punto di vista, cioè, letteralmente, il punto dal quale guarda, che non è più il nostro. Senza quello sguardo, il mondo che vediamo non è quello vero.

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A far credito si guadagna niente

La gestione dei crediti inesigibili dal punto di vista fiscale e contabile

Quali sono i crediti inesigibili?

L’Organismo Italiano di Contabilità definisce i crediti come i diritti ad esigere, ad una scadenza individuata o individuabile, ammontari fissi o determinabili di disponibilità liquide, o di beni/servizi aventi un valore equivalente, da clienti o da altri soggetti

Premesso che la normativa civilistica dispone che i crediti vanno esposti nello stato patrimoniale al netto di svalutazioni necessarie per ricondurli al valore di presumibile realizzo, in questa sede ci occuperemo in particolare di come vanno gestiti nella fase in cui l’azienda incontra difficoltà ad incassarli e di quali strumenti dispone per renderli liquidi o, quanto meno, per recuperare fiscalmente il costo della perdita.

Stiamo dunque parlando dei cosiddetti crediti inesigibili che possono essere stralciati con l’imputazione a costo senza particolari formalità, ovvero di quelle poste scadute da più di 6 mesi il cui ammontare non deve essere superiore a 2.500 euro relativamente ad imprese che fatturano fino a 150 milioni di euro l’anno od a 5.000 euro per le imprese che fatturano più di 150 milioni di

euro l’anno. Indipendentemente dalle due condizioni consistenti in: decorso temporale dalla scadenza pari ad almeno 6 mesi ed ammontare come sopra descritto, sono da considerare inesigibili anche i crediti vantati verso soggetti sottoposti alle procedure concorsuali o quando il debitore versa in una condizione di conclamata insolvenza nonché quando risulta irreperibile e l’attività di recupero del credito s’è rivelata del tutto inutile ed infruttuosa.

Vale davvero la pena di mettere sotto il cono di luce la

di inesigibilità del credito

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voce “crediti” e dotarsi di un protocollo di lavoro che dal preal post-vendita riduca il rischio
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Discorso residuale va fatto per i crediti prescritti, anch’essi peraltro annoverabili fra gli inesigibili, ovvero quelle partite aperte da oltre 5 anni, se riferite a forniture di merci, o da oltre 10 anni, se riferite a prestazioni di servizi.

Al verificarsi di tali situazioni, l’azienda si trova ad aver fatturato ricavi, in alcuni casi fiscalmente rilevanti, senza averli monetizzati, subendo quindi l’inizio di squilibri eco-finanziari.

Come si può tentare il recupero?

Ma facciamo un piccolo passo indietro: che fare di fronte ad un credito certo, determinato, liquido ed esigibile, nello status di “insoluto” quando, cioè, la posta di bilancio non è ancora classificabile come “inesigibile”?

Ecco gli step da compiere nel caso si intenda fare un tentativo volto al recupero:

• raccomandata a/r o PEC contenente il sollecito di pagamento al debitore;

• in caso di inerzia: diffida ad adempiere con relativa costituzione in mora;

• in caso di ulteriore inattività del debitore: azione legale per ottenere il decreto ingiuntivo volto a procurarsi l’atto di precetto ed il pignoramento dei beni;

• ultima ratio: richiesta della liquidazione giudiziale (fallimento) se sussistono i presupposti previsti dalla speciale legislazione, con possibilità di recupero immediato almeno dell’Iva mediante l’emissione di una nota di accredito della parte restante.

Quando non c’è più nulla da fare

Fatto tutto quanto sopra descritto senza esito positivo, il credito potrà definirsi “inesigibile” ed il suo stralcio consentirà di ottenerne la defiscalizzazione mediante contabilizzazione fra i componenti negativi di reddito È possibile ottenere comunque lo stralcio dei crediti dal bilancio, ponendo in essere la cessione del credito con presupposti pro-soluto o pro solvendo, pur se con effetti differenti:

• con la cessione pro-soluto, l’azienda non risponde della solvibilità del debitore;

• con la cessione pro-solvendo, l’azienda è liberata nei confronti del cessionario solo se il debitore ceduto adempie al pagamento.

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Al verificarsi di tali situazioni, l’azienda si trova ad aver fatturato ricavi, in alcuni casi fiscalmente rilevanti, senza averli monetizzati, subendo quindi l’inizio di squilibri ecofinanziari

Giusto per completezza, segnaliamo anche la possibilità di proteggere il flusso di cassa generato dall’attività aziendale assicurando i crediti commerciali in scadenza entro i 12 mesi a venire: la polizza ha ovviamente un impatto economico sul bilancio ma assicurare i crediti ha un effetto clamoroso sulla gestione caratteristica dell’azienda: generalmente la compagnia d’assicurazione attribuisce un rating ad ogni cliente supportando da un lato l’attività commerciale e dall’altro, quando il cliente è consapevole del “monitoraggio” cui viene sottoposto, si creano le condizioni per innescare di un circolo virtuoso che migliora sensibilmente l’intero rapporto, favorendo lo sviluppo positivo del rapporto e dell’azienda in generale.

Insomma, vale davvero la pena di mettere sotto il cono di luce la voce “crediti” e dotarsi di un protocollo di lavoro che dal pre- al post-vendita riduca per quanto possibile il rischio di inesigibilità del credito o, alla meno peggio, agevoli il percorso alla sua defiscalizzazione.

Assolutamente da evitare le “politiche di bilancio” volte a mantenere rappresentati nell’attivo patrimoniale i crediti inesigibili solo al fine di scongiurare gli effetti che lo stralcio avrebbe sul conto economico: è una condotta che configura un episodio di falso in bilancio che, laddove portasse l’azienda al default, condurrebbe l’amministratore alla responsabilità per bancarotta.

Se è vero che il cliente che paga di meno è quello che si lamenta di più come sostiene Arthur Bloch, lo scrittore statunitense della serie di libri La legge di Murphy, l’azienda non può mai permettersi “il cliente che non paga del tutto”.

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Da evitare le “politiche di bilancio” volte a mantenere rappresentati nell’attivo patrimoniale i crediti inesigibili solo al fine di scongiurare gli effetti che lo stralcio avrebbe sul conto economico
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Quando e come è possibile sanare un abuso su di una piscina

Ricordiamo che la realizzazione o la posa di una piscina non è mai possibile procedere liberamente, ma è sempre necessaria una autorizzazione. A seconda della tipologia di vasca si va dalla semplice comunicazione di posa (piscina monta e smonta) sino alla richiesta di Permesso di Costruire (per piscine interrate di certe dimensioni o coperte) da presentare allo Sportello Unico Edilizia (SUE) in Comune.

Ma cosa potrebbe capitare nel caso in cui a seguito di accertamento da parte del Comune venga riscontrato che l’installazione fatta risulta abusiva? Quali sono i margini per sanare l’abuso e a cosa si va incontro in termini di adempimenti e/o sanzioni?

È doveroso, prima di entrare nel merito della questione, fare un piccolo preambolo relativo all’inquadramento normativo delle piscine, in quanto nel Testo Unico dell’E-

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Cosa fare se ci si rende conto che la propria piscina è in tutto o in parte abusiva e si vuole sanare la situazione?

dilizia (TUE, DPR 380/2001), tale manufatto/categoria edilizia non è normata in modo esplicito, cioè non si trova il riferimento alla parola “piscina”, lasciando di fatto molti margini di incertezza e discrezionalità sia in capo ai Comuni, sia ai privati interessati a installare nelle loro proprietà una vasca.

È scontato che per una piscina interrata o seminterrata, quindi dove vi è la necessità di fare uno scavo e modificare in maniera permanente il suolo, vi sia la

necessità di richiedere una SCIA (nella maggior parte dei casi) o di un PdC (impianti di certe dimensioni, con locali spogliatoio, coperti, funzionalmente autonomi rispetto all’edificio principale); non si può certo considerarla come una vasca di raccolta acque (art. 6 - edilizia libera).

Meno scontato cosa va fatto nel caso delle piscine fuori terra permanenti o smontabili, dove non vi è un indirizzo univoco in capo ai diversi Comuni e da parte dei privati si va alla possibile ricerca di una soluzione che eviti la richiesta dei permessi.

Come prima cosa si può parlare propriamente di abuso quando l’opera realizzata avrebbe necessitato come titolo autorizzativo di SCIA o PdC; in tal caso i margini di una richiesta in sanatoria ci potrebbero essere, ma solo se l’intervento è conforme agli strumenti urbanistici vigenti e alle altre norme incidenti in materia (sanitarie, prevenzione incendi, paesaggistiche..). Nel caso in cui questa conformità non sia possibile la sanatoria è molto difficile da ottenere e si va quasi sempre verso l’ordine di ripristino dello stato dei luoghi, cioè la demolizione.

Sempre secondo il TUE, all’art. 6 bis, tutti gli interventi edilizi che non rientrano in edilizia libera (art. 6) o assoggettabili a PdC (art.10) o SCIA (art.22) sono realizzabili tramite la Comunicazione Inizio Lavori Asseverata (CILA). Se pensiamo a quanto scritto sopra relativamente alle

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Ribadiamo quindi con forza il principio che non è possibile installare una piscina senza un titolo autorizzativo o una comunicazione al Comune e di diffidare da chi propone il contrario

piscine fuori terra, possiamo ipotizzare che questo sia il titolo autorizzativo richiesto dalla PA. Il profilo di irregolarità, in caso di mancata CILA, è minore rispetto ad un’assenza o difformità di SCIA o di PdC e non si può parlare propriamente di abuso in quanto la normativa prevede la sanatoria sia a fine lavori (CILA tardiva 1000,00 euro di sanzione) che in corso d’opera (sanzione ridotta di ⅔ se il proprietario la presenta spontaneamente).

In caso di piscine più “impattanti” sia in termini dimensionali che di trasformazione del suolo e di opere edili connesse si deve fare riferimento, come titoli abilitativi, a PdC e SCIA. La parte relativa agli abusi è normata rispettivamente agli art. 36 (interventi eseguiti in assenza o difformità del PdC o di SCIA alternativa al PdC e accertamento di conformità) e 37 (interventi eseguiti in assenza o difformità della SCIA e accertamento di conformità).

Nel primo caso le conseguenze vanno dall’acquisizione

dell’immobile al patrimonio del Comune in caso di assenza del titolo o totale difformità dello stesso, alla demolizione in caso di difformità parziale. In ogni caso viene sempre applicata una sanzione amministrativa. Per poter sanare l’intervento, questo deve essere conforme agli strumenti urbanistici sia al momento della realizzazione sia a quello della presentazione della domanda in sanatoria (doppia conformità). Il rilascio del PdC in sanatoria è subordinato al pagamento del contributo di costruzione in misura doppia; in caso di difformità parziale questo viene calcolato in base all’aumento del valore venale del bene generato dall’intervento. L’interessato presenta istanza di sanatoria in comune che ha 60 gg di tempo per pronunciarsi nella modalità del silenzio rifiuto

Per quanto concerne la SCIA, per ottenere il permesso in sanatoria vale anche in questo caso la doppia conformità. La sanzione è compresa tra 516 e 5164 euro ed è stabilita dal dirigente o responsabile del procedimento in relazione

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Nel caso in cui questa conformità non sia possibile la sanatoria è molto difficile da ottenere e si va quasi sempre verso l’ordine di ripristino dello stato dei luoghi, cioè la demolizione
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all’aumento di valore dell’immobile. La risposta da parte della PA è in termini di silenzio rifiuto. In caso di richiesta della sanzione, questa si ritiene consolidata all’atto del pagamento della stessa da parte del responsabile dell’abuso.

Quando gli interventi sono in contrasto con la normativa vigente (norme sanitarie, di prevenzione incendi, paesaggistiche...), siamo di fronte ad un abuso sostanziale e la sanatoria non è quasi mai possibile. La risoluzione consiste nell’abbattimento delle opere realizzate abusivamente e il ripristino dello stato di fatto dei luoghi. L’unica eccezione possibile è nei casi in cui le opere realizzate abusivamente non possano essere rimosse senza pregiudicare la parte conforme. In tal caso la PA ricorre allo strumento della fiscalizzazione dell’abuso (artt. 33,34 e 38 del TUE). Rimane una scelta in capo alla PA optare tra abbattimento e sanzione (fiscalizzazione); non ha nessuna facoltà in merito il responsabile dell’abuso. La fiscalizzazione dell’abuso non è mai possibile in

caso di assenza di PdC, totale difformità e/o variazioni sostanziali, restando solo l’abbattimento.

Questi sono le possibili casistiche nelle quali si può incappare in caso di realizzazione di una piscina senza autorizzazioni o che queste siano difformi o non conformi alla normativa vigente. Abbiamo visto che la possibilità di poter accedere a permessi in sanatoria esiste, ma solo per casi limitati e comunque con sanzioni e maggiorazioni di costo per il rilascio del titolo.

Ribadiamo quindi con forza il principio che non è possibile installare una piscina senza un titolo autorizzativo o una comunicazione al Comune e di diffidare da chi propone il contrario; la prima mossa da fare (a meno che non si tratti di una vaschetta gonfiabile del supermercato)

è quello di contattare lo Sportello Unico Edilizia del Comune di competenza chiedendo quale sia l’iter possibile per la piscina che si vuole realizzare

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Il nuovo decreto per le acque potabili

Il 21/03/2023 è entrato in vigore il decreto legislativo 23 febbraio 2023, n. 18, in attuazione della direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2020, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano.

Dalla data di entrata in vigore, il precedente decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31, è stato abrogato.

L’obiettivo del nuovo decreto rimane quello di disciplinare la qualità dell’acqua destinata al consumo umano, solitamente denominata acqua potabile

Che impatto ha nella gestione delle piscine?

Il primo aspetto è che, a partire dal 21/03/2023, l’acqua di approvvigionamento deve possedere tutti i requisiti di potabilità previsti dal questo decreto. Per acqua di “approvvigionamento” si intende, in riferimento all’Accordo Stato Regioni del 2003, quella utilizzata per l’alimentazione delle vasche (riempimento e reintegro) e quella destinata agli usi igienico-sanitari. Il giudizio di conformità nei rapporti di prova che si riceveranno dal laboratorio incaricato delle analisi o dall’ASL non sarà quindi più riferito ai parametri dell’allegato I del D.Lgs 31/01 ma all’allegato I del DLgs 18/23. Le differenze non sono molte, ma ci sono, e nel seguito dell’articolo sono evidenziate.

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Il secondo aspetto è invece relativo all’obbligo del PSA, cioè del Piano di Sicurezza dell’Acqua. Le piscine rientrano infatti negli “edifici (o locali) prioritari” classificati nell’allegato VIII del decreto, per i quali sono previste azioni di prevenzione e controllo, in misura cogente (obbligatorie) o di raccomandazione. Queste misure comportano l’analisi del rischio articolata in valutazione, gestione del rischio, comunicazione ed azioni a queste correlate. La prima valutazione del rischio dei sistemi di distribuzione idrica interni all’edificio deve essere effettuata per la prima volta entro il 12 gennaio 2029 e riesaminata ogni sei anni, secondo quanto previsto ai sensi dell’articolo 9 del decreto.

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COME CAMBIA L’ALLEGATO I

L’Allegato I del D.Lgs 18/23, oltre a modificare il titolo da “Parametri e valori di parametro” a “Requisiti minimi relativi ai valori di parametro utilizzati per valutare la qualità delle acque destinate al consumo umano”, riporta le seguenti variazioni:

PARTE A

Parametri microbiologici: sono rimasti invariati sia per parametri (Escherichia coli e Enterococchi intestinali) che per valori di parametro (0/100 ml).

PARTE B

Parametri chimici: si evidenziano i seguenti cambiamenti:

• Antimonio: il valore di parametro è stato aumentato da 5 μg/l a 10 μg/l

• è stato inserito il Bisfenolo A con valore di parametro 2,5 μg/l

• Boro: il valore di parametro è stato aumentato da 1,0 mg/l a 1,5 mg/l

• è stato inserito il Clorato con valore di parametro 0,25 mg/l

• Clorito: il valore di parametro è stato aumentato da 200 μg/l a 0,25 mg/l

• Cromo: il valore di parametro è stato ridotto da 50 a 25 μg/l

• Rame: il valore di parametro è stato aumentato da 1 mg/l a 2 mg/l

• sono stati inseriti gli Acidi Aloacetici (HAAs) con valore di parametro 60 μg/

• Piombo: il valore di parametro è stato ridotto da 10 a 5 μg/l

• è stata inserita la Microcistina-LR con valore di parametro 1,0 μg/l

• sono stati inseriti i PFAS totali con valore di parametro 0,50 μg/l

• è stata inserita la somma di PFAS con valore di parametro 0,10 μg/l

• Selenio: il valore di parametro è stato aumentato da 10 a 20 μg/l

• è stato inserito l’ Uranio con valore di parametro 30 μg/l

PARTE C

Parametri indicatori: è stata suddivisa in due parti

• PARTE C1 Parametri indicatori: eliminati i valori consigliati per durezza, residuo secco a 180 °C e disinfettante residuo, tutti gli altri parametri restano invariati;

• PARTE C2 (di nuovo inserimento) Parametri indicatori per acque sottoposte a trattamento di desalinizzazione (e addolcimento impiegati nell’ambito dei sistemi di gestione idro-potabili, a monte del punto di consegna). Comprende Solidi Disciolti Totali ≥ 100 mg/l, Durezza totale ≥ 15 °F, Calcio ≥ 30 mg/l, Magnesio ≥ 10 mg/l.

PARTE D

Parametri pertinenti per la valutazione e gestione del rischio dei sistemi di distribuzione interni. È una parte di nuovo inserimento con due parametri:

• Legionella: con valore di parametro < 1000;

• Piombo: con valore di parametro 5,0 μg/l (già riportato in PARTE B)

È stata eliminata la parte relativa alla radioattività e le note riferite ai parametri sono state riportate in tabella. Di particolare interesse è la PARTE D, riferita in modo specifico alla valutazione e gestione del rischio dei sistemi di distribuzione interni. Per quanto riguarda il parametro Legionella è riportata una nota: “Questo valore di parametro è definito ai fini degli articoli 9 (Valutazione e gestione del rischio dei sistemi di distribuzione idrica interni) e 14 (Controlli interni). Le azioni previste da tali articoli potrebbero essere prese in considerazione anche al di sotto del valore di parametro, in particolare in caso di infezioni e focolai. In questi casi va confermata la fonte dell’infezione e identificata la specie di Legionella.”

È necessario ricordare che le Linee Guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi 2015 riportano un valore di attenzione compreso tra 101 e 1.000 UFC/l per il quale, in assenza di casi, è richiesta la verifica che la struttura abbia effettuato la valutazione del rischio e che le misure di controllo previste siano correttamente applicate.

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Il gestore della distribuzione idrica interna che non rispetta i valori di parametro elencati nell'allegato I, Parti A e B, al punto di utenza all'interno dei locali pubblici e privati, è punito
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Queste misure comportano l'analisi del rischio articolata in valutazione, gestione del rischio, comunicazione ed azioni a queste correlate

PSA Piano di Sicurezza dell’Acqua

Il decreto introduce il PSA «Piano di Sicurezza dell’Acqua» quale strumento per definire ed implementare l’analisi del rischio della filiera idro-potabile. Secondo le indicazioni del nuovo decreto, le Regioni e Province Autonome, i gestori idropotabili e i gestori della distribuzione idrica interna, ciascuno secondo le rispettive competenze, devono provvedere affinché la fornitura, il trattamento e la distribuzione di acque destinate al consumo umano siano improntati a un approccio basato sull’analisi del rischio, che copra l’intera filiera idropotabile, dalle aree di

alimentazione dei punti di prelievo idropotabile, al trattamento, allo stoccaggio e alla distribuzione dell’acqua, fino al punto di utilizzo in cui i valori devono essere rispettati. Per «filiera idro-potabile» si intende l’insieme dei processi utilizzati per la fornitura e la distribuzione dell’acqua potabile che possono avere effetti sulla qualità dell’acqua. Partecipano alla filiera gli approvvigionamenti di risorse idriche, il trattamento, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione dell’acqua destinata al consumo umano, fino ai punti d’uso

I soggetti ai quali è affidata, dal decreto, l’attuazione del PSA sono:

il «gestore idro-potabile» che è il gestore del servizio idrico integrato, ovvero chiunque fornisce a terzi acqua destinata al consumo umano mediante una rete di distribuzione idrica;

«gestore della distribuzione idrica interna»: il proprietario, il titolare, l'amministratore, il direttore o qualsiasi soggetto, anche se delegato o appaltato, che sia responsabile del sistema idro-potabile di distribuzione interno ai locali pubblici e privati, collocato fra il punto di consegna e il punto d'uso dell'acqua;

In merito ai PSA sono stati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità:

rapporto ISTISAN 22/33 “Linee guida nazionali per l’implementazione dei Piani di Sicurezza dell’Acqua.”

rapporto ISTISAN 22/32 “Linee guida per la valutazione e la gestione del rischio per la sicurezza dell’acqua nei sistemi di distribuzione interni degli edifici prioritari e non prioritari e in talune navi ai sensi della Direttiva (UE)

2020/2184”

Per la gestione e la comunicazione dei dati funzionali al controllo dell’attuazione del decreto e lo scambio di dati e di comunicazioni tra le Autorità competenti nazionali e dell’Unione europea, e tra queste e gli operatori del settore idropotabile, sono istituiti presso l’ISS:

la struttura funzionale all’attuazione del presente decreto, Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque (CeNSiA); il sistema informativo centralizzato denominato «Anagrafe Territoriale dinamica delle Acque potabili (AnTeA)

MA LE PISCINE HANNO L’OBBLIGO DEL PSA ?

La risposta è SÌ. Nella classificazione dell’Allegato VIII del decreto, sono indicate le classi di priorità degli “edifici (o locali) prioritari” quali gli “immobili di grandi dimensioni, ad uso diverso dal domestico, o parti di detti edifici, in particolare per uso pubblico, con numerosi utenti, potenzialmente esposti ai rischi associati all’acqua”. Tra questi sono inclusi gli edifici destinati a ospitare strutture ricetti-

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ve, centri sportivi, strutture per il tempo libero, ricreative ed espositive. Sono pertanto previste azioni di prevenzione e controllo, in misura cogente o di raccomandazione.

CLASSE DI PRIORITÀ ESEMPI (NON ESAUSTIVI)

… istituti di istruzione dotati di strutture sportive, campeggi, palestre e centri sportivi, fitness e benessere (SPA e wellness), altre strutture ad uso collettivo (es. stabilimenti balneari).

Le classi di priorità sono in ordine decrescente e vanno dalla lettera A alla lettera D.

CRITERI DI VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DA APPLICARE PER I SISTEMI DI DISTRIBUZIONE INTERNI

AZIONI A CARATTERE DI OBBLIGO

Al minimo, piano di verifica igienicosanitaria (monitoraggio) dell’acqua destinata al consumo umano basato sulle Linee Guida.

Soggetto attuatore: GIDI.

Gestore Idrico della Distribuzione Interna

Per l’applicazione delle azioni relative alla valutazione e gestione del rischio dei sistemi di distribuzione interni l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato il rapporto ISTISAN 22/32 “Linee guida per la valutazione e la gestione del rischio per la sicurezza dell’acqua nei sistemi di distribuzione interni degli edifici prioritari e non prioritari e in talune navi ai sensi della Direttiva (UE) 2020/2184”. La valutazione e gestione del rischio dei sistemi di distribuzione idrica interni all’edificio, di nostro interesse, deve essere effettuata in base all’Art. 9 del decreto, come segue:

1. I gestori della distribuzione idrica interna effettuano una valutazione e gestione del rischio dei sistemi di distribuzione idrica interni alle strutture prioritarie individuate all’allegato VIII, con particolare riferimento ai parametri elencati nell’allegato I, parte D, adottando le necessarie misure preventive e correttive,

AZIONI A CARATTERE DI RACCOMANDAZIONE

Piano di autocontrollo degli impianti idrici interni, al minimo relativamente a piombo e Legionella.

proporzionate al rischio, per ripristinare la qualità delle acque nei casi in cui si evidenzi un rischio per la salute umana derivante da questi sistemi.

2. La valutazione e gestione del rischio effettuata ai sensi del comma 1, si basa sui principi generali della valutazione e gestione del rischio stabiliti secondo le Linee Guida per la valutazione e gestione del rischio per la sicurezza dell’acqua nei sistemi di distribuzione interni degli edifici prioritari e non prioritari e di talune navi ai sensi della direttiva (UE) 2020/2184, Rapporto ISTISAN 22/32.

3. Nei casi di non conformità ai punti d’uso nei locali degli edifici prioritari di cui al comma 1, ricondotte al sistema di distribuzione idrico interno o alla sua manutenzione, tenuto conto delle disposizioni applicabili ai sensi dell’articolo 5, commi 2, 3 e 4, si applicano le

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misure correttive di cui all’articolo 15.

4. Le regioni e province autonome promuovono la formazione specifica sulle disposizioni del presente articolo, in coordinamento con il Ministero della salute e il CeNSiA, per i gestori dei sistemi idrici interni, gli idraulici e per gli altri professionisti che operano nei settori dei sistemi di distribuzione idrici interni e dell’installazione di prodotti da costruzione e materiali che entrano in contatto con l’acqua destinata al consumo umano, anche nell’ambito delle attività di formazione professionale e qualifica di cui al decreto 22 gennaio 2008, n. 37, e di altre norme regionali o provinciali di settore.

SONO PREVISTE SANZIONI?

Ancora la risposta è SI. le sanzioni sono elencate all’ Art. 23:

b) il gestore della distribuzione idrica interna che non rispetta i valori di parametro elencati nell’allegato I, Parti A e B, al punto di utenza all’interno dei locali pubblici e privati è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 30.000 euro.

g) l’inosservanza dell’obbligo di implementazione di valutazione e gestione del rischio del sistema di distribuzione idrica interno degli edifici prioritari ai sensi dell’articolo 9, è soggetta al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 5.000 euro;

i) 2) l’inosservanza dei provvedimenti imposti dalle competenti Autorità per ripristinare la qualità delle acque destinate al consumo umano a tutela della salute umana, è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 4.000 a 24.000 euro se i provvedimenti riguardano edifici o strutture in cui l’acqua è fornita al pubblico.

I del D.Lgs 31/01 ma all’allegato I del DLgs 18/23

CONCLUSIONI

L’ambito di interesse del DLgs 18/23 è relativo a tutta la filiera idropotabile, nel presente articolo vi sono solo alcuni riferimenti relativi alla sua applicazione nelle piscine, riassumibili come segue:

• dal 21/03/2023 l’acqua potabile distribuita dall’impianto idrico sanitario interno e per il riempimento e reintegro delle piscine deve rispettare i parametri del DLgs 18/23 Parti A e B dell’Allegato VIII;

• si deve programmare, nel medio termine, l’attuazione della valutazione del rischio sulla base delle indicazioni del Piano di Sicurezza dell’Acqua in osservanza ai criteri del rapporto ISTISAN 22/32.

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Il giudizio di conformità nei rapporti di prova che si riceveranno dal laboratorio incaricato delle analisi o dall’ASL non sarà quindi più riferito ai parametri dell’allegato
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Convegno d’Autunno di Professione Acqua

Dopo l’edizione in Puglia del 2021, quest’anno il Convegno d’Autunno torna al Nord, in una delle zone con la maggiore densità di imprese del settore piscine: il Lago di Garda. Il tradizionale evento di Professione Acqua si terrà il 14 e 15 novembre all’Hotel Parchi del Garda di Lazise (VR), location in grado di ospitare eventi fino a 1.000 persone dotata di 233 camere e 3 ristoranti.

Dal 2014 il Convegno d’Autunno di Professione Acqua è costantemente cresciuto e oggi è l’unico evento expo-congress b2b italiano del settore piscina. Nel 2019 e nel 2022 è stato sostituito da PISCINA, che lo scorso anno

ha visto la presenza di 1200 Professionisti del settore. La sede dell’evento è facilmente raggiungibile con ogni mezzo di trasporto: casello autostradale e stazione ferroviaria sono a km.5 mentre l’aeroporto di Verona è a soli km 24. Quello di quest’anno si prevede essere il Convegno d’Autunno più grande di sempre. Sono infatti previsti più di 40 espositori e, gli organizzatori ne sono certi, i visitatori non mancheranno.

Il format dell’evento rispecchierà quello del 2021: due sale convegno affiancate da un’ampia area espositiva

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SOLO PER PROFESSIONISTI DELLA PISCINA

2 sale convegno, 30 relazioni, 50 espositori, aree demo

Free coffee station - ristorante interno - hotel dedicato

Per vivere, solo tra Professionisti del settore, un evento unico

per saperne di più visita il sito professioneacqua.it o inquadra il QR-code

SPONSOR GOLD

Nella sala principale, relatori selezionati da Professione Acqua tratteranno argomenti di alto profilo, nella sala workshop alcune aziende sponsor avranno modo di presentare la propria produzione e le loro novità. All’esterno saranno posizionate postazioni di demo pratiche di prodotto. Un’ampia area hospitality ospiterà una coffee station gratuita a disposizione di tutti i visitatori con tavolini e divanetti per scambiarsi opinioni in tranquillità tra Professionisti. Un ristorante dedicato ed eventi “fuori salone” completeranno la due giorni dedicata ai professionisti della piscina.

Il programma è ancora in fase di definizione. Nella sala principale le relazioni saranno di alto contenuto tecnico e innovative. Alcuni relatori arriveranno anche dall’estero o da settori diversi dalla piscina, permettendo così di affrontare alcuni temi come piace a Professione Acqua: da un altro punto di vista. La seconda sala sarà, come sempre, riservata ai workshop degli espositori. Demo pratiche di incollaggio a freddo delle tubazioni e di saldatura del telo, completeranno l’offerta didattica dell’evento.

Come in passato ci saranno due modi per partecipare al Convegno d’Autunno: i Congressisti a pagamento e i Visitatori gratuiti. I Congressisti avranno accesso a tutte le aree del convegno ed avranno il pranzo già compreso nella quota di partecipazione. I Visitatori gratuiti non potranno entrare nella sala convegno principale e non avranno diritto al pranzo. Per tutti però caffè e soft drink saranno gratis. Una convenzione alberghiera è stata attivata con l’Hotel sede della manifestazione per congressisti, visitatori e espositori.

Gli spazi espositivi sono già stati occupati per oltre il 80% e ad agosto saranno aperte le iscrizioni anche per congressisti e visitatori. Le aziende interessate ad esporre possono scrivere a info@professioneacqua.it

Per saperne di più sul Convegno visita il sito professioneacqua.it oppure inquadra il QR-code

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ESPOSITORI*

AQUACLEAR

l’acqua che si trasforma in un capolavoro – prodotti chimici per il trattamento dell’acqua di piscine e di spa

AQUATECH GROUP – DFM ITALIA produttore e distributore di componenti per piscine

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CONTROLCHEMI da oltre 40 anni accanto al cliente nella gestione della piscina con fornitura di prodotti chimici e sistemi di dosaggio, assistenza tecnica, formazione tecnico-normativa e analisi di laboratorio

CPA forniture professionali per piscine

DANTHERM GROUP soluzioni per il trattamento aria e l’efficientamento energetico delle piscine

EMEC pompe dosatrici e sistemi di controllo e disinfezione

EPS GROUP strutture modulari autoportanti in EPS

FITT produttore di tubi brevettati per piscina

FLUIDRA gruppo multinazionale specializzato nella realizzazione di componenti e soluzioni per piscine residenziali, pubbliche, fontane e wellness

GEORG FISCHER una gamma completa di tubazioni e componenti per il trasporto di acqua, gas e fluidi aggressivi commercializzata in tutto il mondo

GLONG e BLULOGICA produttori di elettropompe professionali per piscine, idromassaggio e domotica per locali tecnici

GRIFFON specialista del settore incollaggio, assemblaggio, costruzione, sigillatura, saldatura, lubrificazione

HAOGENPLAST produttore di liner vinilici e membrane armate in pvc di alta qualità per piscine

HEXAGONE ITALIA pulitori e attrezzature per piscine

ITALIAN POOL prodotti e soluzioni per piscine

LED ITALY leader nella produzione di sistemi a led lineari, flessibili e rigidi, per l’illuminazione in vari contesti, tra cui piscine, fontane e wellness

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LOVIBOND TINTOMETER strumenti professionali per la misurazione delle caratteristiche chimico-fisiche delle acqua di piscina

MAPEI adesivi, sigillanti e prodotti chimici per edilizia e piscina

MARIPOOL i professionisti della distribuzione di prodotti per la costruzione della piscina

MENERGA soluzioni a risparmio energetico per un clima confortevole in piscina

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ESPOSITORI*

POLIMPIANTI

dal 1975 produce su proprio progetto coperture e sistemi di avvolgimento per piscine residenziali e pubbliche. Distributore ufficiale e centro assistenza dei pulitori Dolphin by Maytronics

POOLLOCK coperture per piscine

POOL’S produttore e distributore di componenti e accessori per piscine

POOLSIDER produttore di pannelli in acciaio per piscine

PROMINENT sistemi di dosaggio sostanze chimiche e trattamento acque

SCHILLACI COPERTURE 20 anni di esperienza nella realizzazione di coperture per piscine

SITA impianti a raggi UVC per piscine pubbliche e private

SOPREMA membrane in PVC per piscine di nuova concezione

STEIEL strumenti di analisi e sistemi di dosaggio per il trattamento acque

TASCO tubi, raccordi e valvole per il trasporto dei fluidi

TECLUMEN sistemi di illuminazione professionale per piscine, fontane, ambienti interni e esterni, uffici, aree produttive, teatri, studi televisivi e service

WATERLINE soluzioni tecnologiche, componenti e accessori per piscina

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*L'elenco degli espositori e degli sponsor è provvisorio e in continuo aggiornamento. Per maggiori info: www.professioneacqua.it

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La gestione dei livelli della vasca di compenso

EVITARE GLI SPRECHI

In un tempo segnato dal cambiamento climatico e dalla crisi delle risorse, è sempre più importante adottare pratiche di gestione e di progettazione che siano attente al risparmio idrico. Da anni il nostro settore auspica provvedimenti normativi che rendano possibile l’impiego di risorse alternative alla rete idrica pubblica per il reintegro e il rinnovo dell’acqua di piscina, nei limiti richiesti dalla necessaria tutela della salute degli utenti. Ma nel frattempo cosa è possibile fare? Molto spesso le prime pratiche da adottare per ottenere un risparmio di risorse sono di tipo gestionale e comportano bassissimi costi

di investimento. Si tratta, in pratica, di controllare ed ottimizzare il funzionamento di dispositivi e sistemi già presenti nell’impianto, ma che spesso giacciono dimenticati o sono solo saltuariamente vigilati.

Ma quanta acqua consuma la vasca?

Molto spesso a questa semplice domanda non si può dare risposta perché - nonostante le prescrizioni normative lo impongano come obbligo - non è presente un contatore sulla tubazione di approvvigionamento idrico dedicata al riempimento e al rinnovo dell’acqua della piscina. Dal

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SIMONE RASIA
Per non sprecare acqua è molto importante regolare il livello della vasca di compenso in modo da evitare perdite dal troppo pieno o pericolosi allagamenti
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bassissimi costi di investimento

punto di vista normativo, per le piscine pubbliche1 tanto la norma tecnica UNI 10637, quanto l’Accordo Stato Regioni del 2003 prescrivono che ogni vasca sia dotata di un sistema di contabilizzazione dell’acqua di approvvigionamento e che i volumi di rinnovo siano annotati nei registri di gestione con la cadenza fissata nel piano di autocontrollo. Nelle norme tecniche per le piscine private non è presente questa prescrizione ma l’installazione del contatore è comunque consigliabile.

La presenza del contatore e la annotazione periodica dei volumi di rinnovo consentono al gestore, proprietario o manutentore, di valutare la congruità del ricambio in base all’affluenza di utenti, che è prevista con una quantità minima di 30 l per bagnante, e permettono la tempestiva individuazione di perdite che possono essere conseguenza di avarie più o meno gravi del sistema di carico automatico o di altri dispositivi, perdite che possono passare inosservate per tempi lunghi se questo tipo di controlli viene trascurato. Un contatore non presente o non verificato espone al rischio che perdite piccole o grandi vengano ignorate, provocando ingiustificati sprechi di risorsa idrica e aumento dei costi.

LA GESTIONE DELLA VASCA DI COMPENSO

La gestione dei livelli della vasca di compenso, nelle piscine a sfioro, è un altro aspetto rilevante per il contenimento dei consumi di acqua.

Come sappiamo2 la vasca di compenso ha lo scopo di contenere:

1 Sono escluse formalmente da questo obbligo solo le vasche di categoria C

2 Cfr UNI 10637 Par. 5.2.5 - un breve articolo a riguardo è uscito nella rivista HA Construction nr 6 2021

- il volume spostato dal numero massimo di bagnanti in vasca,

- il volume relativo alle onde generate dai bagnanti,

- il volume relativo a eventuali apparecchiature e da queste spostato,

- il volume di acqua contenuto nel canale e/o nei collettori di sfioro alla portata di regime,

- il volume necessario al lavaggio di almeno un filtro,

- il volume minimo necessario per evitare la marcia a secco delle pompe.

Il primo passo per evitare sprechi è il corretto dimensionamento della vasca di compenso, che consente di contenere le variazioni cicliche di volume dovute alle perturbazioni nella vasca natatoria, senza perdere acqua.

Teoricamente, al netto dell’acqua persa con il lavaggio dei filtri e l’evaporazione, la piscina rappresenta un circuito chiuso privo di perdite. Molto spesso tuttavia, anche a fronte di vasche di compenso correttamente realizzate in termini di capacità, la gestione dei livelli non risulta ottimale: sensori di livello per l’attivazione del reintegro automatico posizionati troppo in alto fanno sì che molta acqua venga persa inutilmente al semplice ingresso dei bagnanti nella piscina.

Vediamo un esempio pratico: una volta che gli utenti faranno ingresso in piscina l’acqua defluirà dalla vasca natatoria alla vasca di compenso. Il volume spostato dai bagnanti e dalle onde è calcolabile in prima approssimazione (UNI 10637) come Vo,b = S x a x 0,075 x 1,5 dove S= superficie vasca in m²; a = affollamento = 0,33 persone/m²; 0,075 m³/persona è il volume medio unitario spostato da un bagnante; 1,5 è il fattore adimensionale per stimare l’extra volume dislocato dalle onde.

La vasca di compenso, quando le pompe di circolazione sono in funzione e la vasca natatoria non è occupata, dovrebbe presentare uno spazio libero tra livello di esercizio e troppo pieno tale da contenere il volume spostato da bagnanti e onde. Questo “volume polmone” è assicurato se la differenza di quota tra troppo pieno e livello di esercizio (a piscina non occupata) della vasca di compenso è pari al rapporto tra Vo,b (volume spostato da onde e bagnanti) e superficie della vasca di compenso.

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spesso le prime pratiche da adottare per ottenere un risparmio di risorse sono di tipo gestionale e comportano
SIMONE RASIA ph: Freepik.com

Piscina non occupatapompe in funzione

Livello di esercizio corretto: volume polmone sufficiente

Volume polmone

Off reintegro

On reintegro

On pompa

Off pompa

livello di esercizio a piscina non occupata

con le pompe in funzione e la vasca natatoria non occupata il volume contenuto nella vasca di compenso dovrebbe essere pari a: volume minimo funzionamento pompe + volume controlavaggio

Piscina occupatapompe in funzione

Livello di esercizio corretto: volume polmone sufficiente ► nessuna perdita

Troppo pieno

Volume spostato da bagnanti recuperato in compenso

Dislivello tra troppo pieno e livello di esercizio (posizione sonde attivazione reintegro)

h

h= volume spostato da bagnanti e onde superficie vasca compenso

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SIMONE RASIA

Piscina non occupatapompe in funzione

Livello di esercizio troppo alto: volume polmone insufficiente

Troppo pieno Off reintegro On reintegro

livello di esercizio a piscina non occupata

Piscina occupatapompe in funzione

Livello di esercizio troppo alto: volume polmone insufficiente ► perdita al troppo pieno

Troppo pieno

Volume spostato da bagnanti e onde perso allo scarico a causa del volume polmone insufficiente

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Off pompa On pompa Volume polmone
SIMONE RASIA

Se il livello di esercizio della vasca di compenso -a vasca natatoria non occupata- è alto, ossia se le sonde di livello che disattivano e attivano il reintegro automatico sono poste troppo vicine al troppo pieno, non rimane volume polmone sufficiente e tutto o buona parte del volume dislocato da bagnanti e onde durante l’attività viene di volta in volta perso tramite il tubo di evacuazione del troppo pieno.

L’attenzione del manutentore nel vigilare su questi livelli di esercizio, regolando opportunamente i livelli di intervento della elettrovalvola di carico, è fondamentale per assicurare una gestione idrica economica ed efficace. Nel caso del controllo di livello a galleggiante è opportuno inoltre verificare periodicamente che il contrappeso che determina la altezza di azionamento non si sposti, facendo variare in modo incontrollato il livello di esercizio. Seppure molto spesso l’elevato numero di bagnanti costringa ad un cospicuo rinnovo, con apporto di nuova acqua per la diluizione degli inquinanti, è bene che il ricambio sia quanto più possibile conseguenza di una azione volontaria e consapevole, basata sulle reali necessità legate al mantenimento della qualità e sotto il controllo del gestore Nel caso in cui la vasca di compenso fosse sovra dimensionata, caso non infrequente quando il calcolo del volume della vasca di compenso viene eseguito attraverso la semplice applicazione di una percentuale, è possibile mantenere il livello di esercizio della vasca di compenso alla quota minima, tale da soddisfare i volumi calcolati come da UNI 10637.

ed efficace

Tutta la altezza rimanente tra livello di esercizio e troppo pieno fungerà da polmone, consentendo non soltanto il contenimento del volume dislocato da bagnanti e onde, senza perdite, ma anche di incamerare l’acqua meteorica che può costituire un contributo al fabbisogno idrico stagionale della piscina.

Lo specchio d’acqua della piscina scoperta costituisce infatti una naturale superficie di captazione e 10 mm di precipitazione in una vasca di 100 m² producono un apporto di 1 m³ di acqua, contributo non trascurabile considerando le precipitazioni medie consistenti che si presentano, anche nei periodi estivi, in numerose regioni italiane. .

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SIMONE RASIA
L’attenzione del manutentore nel vigilare su questi livelli di esercizio, regolando opportunamente i livelli di intervento della elettrovalvola di carico, è fondamentale per assicurare una gestione idrica economica

g.caramori@clex.it

La Rilevanza giuridica delle norme tecniche

Qual

La rilevanza delle norme tecniche ha assunto un aspetto centrale nell’ambito della sicurezza dei prodotti

Le problematiche riguardanti la sicurezza dei prodotti, in generale, e delle attività, in particolare quelle lavorative, si muovono attorno al concetto di "conformità", intesa come rispondenza dei prodotti e/o delle attività a requisiti essenziali di sicurezza dettati da norme specifiche: oltre alle norme giuridiche, che prevedono condotte, obblighi e responsabilità, con riferimento - per i temi che ci interessano - alla sicurezza dei prodotti o delle costruzioni, o alla sicurezza del lavoro, esistono norme tecniche che descrivono, di volta in volta, le caratteristiche e i requisiti progettuali e costruttivi di prodotti, piuttosto che le modalità tecnico-operative per lo svolgimento di specifiche attività (trasporti, servizi, manutenzione, etc.).

Se le norme giuridiche prevedono obblighi e condizioni

da rispettare, o requisiti da soddisfare per garantire la sicurezza dei prodotti o di determinate attività, le norme tecniche sono, in linea di prima approssimazione, lo strumento attraverso il quale un fabbricante di un prodotto o il gestore o esecutore responsabile di una attività può conseguire il rispetto di tali requisiti, normalmente finalizzati alla sicurezza delle persone, e quindi realizzare per i propri prodotti e/o attività quella "conformità" che consente poi all’operatore medesimo di considerare e poter dichiarare i propri prodotti o la propria attività come sicuri.

Il giudizio di conformità è rilevante, sotto il profilo giuridico, in quanto esso comporta la creazione di obblighi per gli operatori, e, a seconda dei casi, direttamente o indirettamente, l'insorgere di responsabilità: dunque, comprendere come le norme tecniche assumano rilevanza sotto il profilo giuridico, significa comprendere come esse possano influenzare i comportamenti dei soggetti interessati, considerando obblighi e responsabilità.

La rilevanza delle norme tecniche ha assunto un aspetto centrale nell’ambito della sicurezza dei prodotti, in conseguenza dell’adozione in ambito europeo del sistema del c.d. “Nuovo approccio”, in base al quale gli organismi

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GIORGIO CARAMORI
è il valore giuridico delle norme tecniche, ed è possibile ignorarne i contenuti senza incorrere in problemi?

legislativi comunitari approvano, mediante direttive o regolamenti, i requisiti essenziali che i prodotti devono possedere per poter circolare liberamente, lasciando poi agli enti di normazione il compito di elaborare norme tecniche specifiche affinché i prodotti soddisfino i requisiti di sicurezza previsti dalle direttive, tenendo conto del livello tecnologico raggiunto. Queste norme tecniche sono di applicazione volontaria, nel senso che il costruttore può anche disattenderle, purché sia in grado di dimostrare che, comunque, i requisiti essenziali di sicurezza sono stati pienamente rispettati. Le autorità degli Stati membri dell’unione Europea devono riconoscere ai prodotti fabbricati secondo le norme tecniche una presunzione di conformità ai requisiti essenziali delle direttive o dei regolamenti, nel momento in cui i prodotti siano stati realizzati nel rispetto delle norme tecniche.

Allo stesso modo, esistono norme tecniche riguardanti la gestione di attività umane, o collegate alla sicurezza dei prodotti, o trattate autonomamente, al fine di garantire la sicurezza di attività o condotte umane, sempre con l’obiettivo di garantire la sicurezza delle persone.

La Direttiva 98/34/CE stabilisce che “…norma è la specifica tecnica approvata da un organismo riconosciuto a svolgere attività normativa per applicazione ripetuta e continua, la cui osservanza non sia obbligatoria e che appartenga ad una delle seguenti categorie: Norma internazionale (ISO), Norma europea (EN), Norma nazionale (UNI)”.

La norma tecnica, dunque, è adottata da un’organizzazione di normalizzazione e viene messa a disposizione del pubblico a livello internazionale (ISO), oppure a livello europeo (CEN, CENELEC, ETSI), o, infine, a livello nazionale (In Italia UNI, CEI).

Come si è detto, la norma tecnica, in quanto adottata su base volontaria, non è vincolante per gli operatori, i quali possono decidere se applicarla o meno, fermo restando che, nel secondo caso, essi devono comunque soddisfare i requisiti di sicurezza posti dalle norme giuridiche e devono essere in grado di dimostrare di avere in ogni caso conseguito il rispetto del requisito di sicurezza imposto dalla norma giuridica, pur senza applicare la norma tecnica: è evidente che un processo di questo tipo presenta una certa difficoltà, e anche un evidente, elevato livello di rischio.

Sulla non vincolatività delle norme tecniche si era espressa con chiarezza l’Unione Europea, laddove, con la risoluzione del 07/5/1985, spiegava che le norme tecniche sono sempre facoltative, e che ”la mancata conformità non è mai un'inadempienza in sé, in quanto il concetto di inadempienza comporta sempre l'esistenza di un obbligo“;

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GIORGIO CARAMORI
Queste norme tecniche sono di applicazione volontaria, nel senso che il costruttore può anche disattenderle, purché sia in grado di dimostrare che, comunque, i requisiti essenziali di sicurezza sono stati pienamente rispettati

e ancora, “La conformità ad una norma armonizzata comporta una "presunzione di conformità" alla normativa ed essendo un atto volontario diventa un comportamento "degno di merito" da parte del fabbricante, di cui le autorità di controllo tengono conto nella politica di sorveglianza del mercato che conducono. Il mancato rispetto della norma non consente comunque di trarre la conclusione che il prodotto non sia conforme alla regolamentazione: il fabbricante è infatti libero di prendere provvedimenti diversi di quelli stabiliti dalla norma. Va infatti sottolineato che le norme non sono infallibili: tutte comportano i rischi caratteristici a tutti i documenti oggetto di lunghe trattative o di compromessi”.

Ciò che si vuole però evidenziare è che le norme tecniche hanno comunque una efficacia giuridica che, in taluni casi, è immediata e diretta, in altri, è mediata e indiretta. L’efficacia giuridica immediata e diretta delle norme tecniche è prevista in tre casi specifici, e cioè:

quando la norma tecnica è imposta da una norma giuridica che la richiama o che la recepisce; quando la norma è inserita in un contratto, privato o pubblico, in quanto, in tal caso la conformità diventa un obbligo contrattuale;

quando la norma codifica lo stato dell’arte, che è obbligatorio per sua natura.

La prima ipotesi si verifica quando una disposizione normativa nazionale o locale, prevede un espresso richiamo alla normativa tecnica in un dato settore, nel qual caso il rispetto della disposizione vincolate della legge dipenderà dal rispetto e dalla corretta applicazione della norma tecnica richiamata.

Nel settore della costruzione e della gestione delle piscine, esistono norme di carattere giuridico che sono state emanate su base regionale, con il recepimento di accordi nazionali sui requisiti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso natatorio, e/o per la regolamentazione delle piscine in generale, ed esistono norme tecniche che regolamentano la materia: ricordiamo, al riguardo, la norma UNI 10637:2015 “Requisiti degli impianti di circolazione, filtrazione, disinfezione e trattamento chimico dell’acqua di piscina”, e la norma UNI-EN 15288:2019 (parte 1) che specifica i requisiti per la progettazione e per la sicurezza della gestione delle piscine.

Queste norme tecniche, quando sono richiamate in norme giuridiche (come in molti casi di leggi regionali sulla sicurezza delle piscine), devono essere seguite ed applicate correttamente dagli operatori, dato che, in caso contrario, può essere loro contestata la violazione di

un obbligo di carattere giuridico, con le conseguenze che ne possono derivare, sia in ambito civile (risarcimento del danno, violazione del contratto), che penale (ad esempio, in caso di lesioni o morte degli utilizzatori).

La stessa obbligatorietà può essere imposta nel caso in cui il richiamo alle norme tecniche, ancorché non espresso da norme giuridiche, sia fatto in un contratto: in questo caso, il mancato rispetto delle prescrizioni di ordine tecnico contenute nelle norme sarà efficace al fine di valutare se il soggetto abbia operato correttamente o meno, con le conseguenze, nella seconda ipotesi, che egli potrà essere ritenuto responsabile di inadempimento contrattuale, o, comunque, di illecito rilevante sotto il profilo dell’obbligo risarcitorio.

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GIORGIO CARAMORI
Le norme tecniche hanno comunque una efficacia giuridica che, in taluni casi, è immediata e diretta, in altri, è mediata e indiretta

Con riferimento all’ultima situazione di vincolatività delle norme tecniche, occorre considerare la obbligatorietà dello “stato dell’arte”: in base all’interpretazione prevalente in ambito comunitario, lo stato dell’arte, tipicamente e normalmente non scritto, rappresenta lo stato dell’evoluzione delle conoscenze tecniche su un dato argomento in un preciso momento storico, costituisce una consuetudine, ed è imperativo, e in questo senso ha una portata giuridica superiore alle norme tecniche.

In questi casi, come abbiamo detto, l’obbligatorietà delle norme tecniche è immediata e diretta: tuttavia occorre rilevare che il rispetto delle norme tecniche viene comunque utilizzato come “metro di valutazione” delle condotte degli operatori, nella misura in cui esse contribuiscono

a fornire la misura della correttezza del loro agire, sulla base di un criterio di diligenza media e/o professionale, in un dato settore, e ciò anche ai fini della valutazione della responsabilità sia civile che penale.

Ancorché non vincolante, quindi, in caso di giudizio civile o penale, la norma tecnica viene normalmente tenuta in considerazione come parametro di riferimento delle conoscenze disponibili ed applicabili in un dato momento, in uno specifico settore, anche a prescindere dalla sua corrispondenza effettiva allo stato dell’arte, in quanto esprime una serie di criteri e requisiti idonei a garantire comunque un livello elevato di sicurezza per le persone e per le cose.

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GIORGIO CARAMORI

Il perossido di idrogeno nel trattamento dell’acqua di piscina

COS’È IL PEROSSIDO DI IDROGENO?

Il perossido di idrogeno è più comunemente conosciuto come acqua ossigenata; viene spesso chiamato commercialmente “ossigeno liquido” per distinguerlo da prodotti a base di persolfato, chiamati impropriamente “ossigeno solido”.

Si tratta di un composto con formula chimica H2O2, nel quale i due atomi di ossigeno sono legati da un legame covalente costituendo il gruppo O-O, che caratterizza i perossidi. Il legame O-O nei perossidi è instabile e tende a rompersi con formazione di un radicale RO· che, nel caso dell’acqua ossigenata, è il radicale ossidrile HO·, estremamente reattivo e responsabile dell’azione ossidante del perossido di idrogeno.

Il perossido di idrogeno viene commercializzato in soluzione acquosa e la concentrazione viene indicata solitamente in percentuale, ma si può trovare l’indicazione in “volumi” che si riferisce ai litri di ossigeno che si possono sviluppare dalla quantità di soluzione data. La concentrazione in “volumi” viene utilizzata principalmente per il perossido di idrogeno utilizzato come antisettico per lesioni cutanee.

La gestione di una piscina trattata a perossido d’idrogeno richiede una manutenzione particolarmente attenta

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PIETRO BORDONALI
Chimico, esperto di prodotti per il trattamento acqua per piscine poolcarespecialist.pb@gmail.com
La continua richiesta di prodotti alternativi al cloro ha portato il perossido ad un utilizzo sempre più frequente per il trattamento dell’acqua delle piscine private

TRATTAMENTO DELL’ACQUA DI PISCINA CON PEROSSIDO DI IDROGENO

Il potere disinfettante del perossido di idrogeno, nelle concentrazioni richieste in piscina pari a 20/40 ppm, è nettamente inferiore a quello dell’acido ipocloroso. Per questo motivo la sostanza non rientra tra quelle ammesse per la disinfezione dall’Accordo Stato Regioni sulle piscine del 2003.

Il suo è quindi un utilizzo di nicchia, limitato alle piscine private, preferibilmente coperte, nelle quali risulti problematico, principalmente per allergie dei fruitori agli alogeni, l’utilizzo dei disinfettanti classici. La gestione di una piscina trattata a perossido d’idrogeno richiede una manutenzione particolarmente attenta.

Il dosaggio viene effettuato in modo automatico tramite pompe dosatrici dedicate. Esistono sul mercato centraline con sonde per la misura della concentrazione del perossido di idrogeno che possono pilotare pompe di dosaggio, ma il loro uso è limitato dal costo che risulta generalmente elevato per un’utenza privata, quale quella a cui è destinato l’utilizzo del perossido di idrogeno. Esiste anche la possibilità di utilizzare meno costose sonde redox per il controllo del dosaggio, ma bisogna prestare molta attenzione al rapporto redox/concentrazione di perossido, ancor più che rispetto al cloro, variabile in funzione di molti fattori e non costante nel tempo.

La modalità più semplice di dosaggio, che viene utilizzato solitamente, prevede l’impiego di pompe di dosaggio temporizzate. Per procedere in questo modo si stima la quantità di prodotto necessaria in base alla tipologia di piscina ed al numero di utenti; si imposta il dosaggio giornaliero richiesto, suddividendolo in più

aliquote nell’arco delle 24 ore; si procede quindi manualmente a misure di verifica nei primi giorni di utilizzo per correggere ed ottimizzare i tempi di dosaggio fino a raggiungere la posologia ottimale.

Per la verifica puntuale della concentrazione si può utilizzare un fotometro o un kit colorimetrico dedicato, prestando attenzione al fatto che per la misura di perossido di idrogeno e persolfato si utilizzano kit e reagenti diversi da quelli utilizzati per la misura del cloro.

Anche il potere alghicida del perossido di idrogeno è nettamente inferiore a quello dell’acido ipocloroso, per cui si rende necessario l’utilizzo di antialga, preferibilmente a base di sali quaternari d’ammonio a concentrazioni più elevate di quanto previsto nell’eventuale utilizzo con disinfezioni a cloro. Come sempre, va seguito quanto indicato dai produttori.

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È evidente quindi come si debba evitare di aggiungere perossido di idrogeno come trattamento shock in piscine trattate a cloro (o bromo) poiché è molto difficile ripristinare la situazione esistente

UTILIZZO COMBINATO CON LAMPADA UV

Per migliorare l’efficacia di una disinfezione con perossido di idrogeno è consigliato l’utilizzo, in abbinamento, di lampade UV a bassa pressione.

I raggi ultravioletti svolgono un’azione disinfettante importante anche su microorganismi resistenti alla disinfezione per via chimica, quindi si abbinano bene ad ogni tipologia di disinfezione, ma nel caso dell’utilizzo in abbinamento con perossido di idrogeno l’azione dei raggi ultravioletti ha anche un effetto attivante della molecola. I raggi UV rompono, per via fotochimica, il legame O-O e favoriscono la formazione di radicali ossidrili HO· responsabili della disinfezione ed ossidazione.

Contrariamente ai trattamenti a cloro, nei quali la lampada UV viene posta prima del punto di iniezione del cloro in quanto gli UV interagiscono negativamente con l’acido ipocloroso degradandolo, nel caso di trattamenti a perossido la lampada UV deve essere posta a valle del punto di iniezione del prodotto, per massimizzarne l’effetto attivante sul prodotto appena dosato.

La lampada UV resta comunque attiva non solo durante il dosaggio tramite pompa della soluzione di perossido, ma è interconnessa al funzionamento della pompa di filtrazione; si attiva all’avvio della filtrazione, si spegne ad impianto di filtrazione fermo.

INCOMPATIBILITÀ CON ACIDO IPOCLOROSO

Il perossido di idrogeno è incompatibile con l’acido ipocloroso. Le due sostanze si annullano reciprocamente, in quanto l’acqua ossigenata reagisce con lo ione ipoclorito attraverso la reazione:

OCl- + H2O2 -> Cl- + H2O + O2

Per passare da un trattamento a cloro ad uno ad acqua ossigenata è quindi necessario eliminare prima tutto l’acido ipocloroso, quindi dosare la quantità di acqua ossigenata necessaria. Considerato che la concentrazione massima di acido ipocloroso in piscina è di 1,5 ppm, mentre quella del perossido di idrogeno è di 20/40 ppm ed i pesi molecolari sono similari, il processo può avvenire contemporaneamente. Dosando acqua ossigenata in presenza di cloro, infatti, solo una minima frazione dell’acqua ossigenata aggiunta verrà consumata per la degradazione dell’acido ipocloroso. È bene comunque procedere misurando e calcolando preventivamente le concentrazioni dei prodotti presenti.

Nel processo inverso, cioè per tornare ad una disinfezione a cloro partendo da una a acqua ossigenata, si deve prestare ancora più attenzione perché, operando con normali concentrazioni, sarà necessario dosare parec-

chio cloro prima di eliminare tutta l’acqua ossigenata residua ed avere acido ipocloroso in concentrazione corretta.

È evidente quindi come si debba evitare di aggiungere perossido di idrogeno come trattamento shock in piscine trattate a cloro (o bromo) poiché è molto difficile ripristinare la situazione esistente.

A questo proposito è doveroso citare l’episodio del 2016 quando, durante le Olimpiadi in Brasile, l’acqua della piscina tuffi è diventata improvvisamente verde creando curiosità a livello mondiale ed imbarazzo da parte degli organizzatori; dopo alcuni giorni dall’evento si è scoperto che era stata versata acqua ossigenata nella vasca, trattata a cloro, vanificando così la disinfezione e consentendo la crescita algale con una sgradevole colorazione verde e conseguente intorbidimento.

In piscine disinfettate con cloro o bromo è possibile effettuare trattamenti shock con il persolfato, in pastiglie o granulare, in quanto quest’ultimo non presenta le incompatibilità riscontrabili con il perossido di idrogeno.

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Per la misura di perossido di idrogeno e persolfato si utilizzano kit e reagenti diversi da quelli utilizzati per la misura del cloro

NORMATIVA ANTI TERRORISMO

Da alcuni anni, con il regolamento europeo UE 2013/98 prima e UE 2019/1148 poi la commercializzazione del perossido di idrogeno è soggetta a vincoli e divieti, in quanto la sostanza può essere utilizzata come precursore per la realizzazione di esplosivi.

Per concentrazioni fino al 12% p/p la vendita è libera e non si è soggetti a nessuna limitazione.

Per concentrazioni superiori al 12% esistono una serie di limitazioni, sia per i clienti privati che per gli utilizzatori professionali.

Per i clienti privati: nello specifico la normativa, come recepita dalla legislazione italiana, vieta la “messa a disposizione”, cioè qualsiasi tipologia di fornitura, a pagamento o gratuita, ad un utilizzatore privato, dove per “privato” si intende qualsiasi persona fisica o giuridica che agisca per fini non legati all’attività commerciale, imprenditoriale o professionale.

Per gli operatori economici (commercianti): se si mette la sostanza a disposizione di un altro operatore all’interno della catena commerciale è obbligatorio informare quest’ultimo degli obblighi e delle restrizioni applicate al prodotto, verificare e registrarne i dati ed utilizzo del prodotto e segnalare all’autorità eventuali transazioni sospette e/o furti. Se si mette a disposizione di un utilizzatore professionale il prodotto è obbligatorio informare quest’ultimo degli obblighi e delle restrizioni applicate, in modo che il personale sia consapevole ed istruito in merito ai relativi obblighi e restrizioni.

Per approfondimenti relativi alle restrizioni di utilizzo relativi al UE 2019/1148 per il perossido di idrogeno ed altre sostanze rimandiamo all’articolo pubblicato sul numero di Marzo-Aprile 2021

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Nuovo Codice degli Appalti, nuove opportunità

È entrato in vigore il 1° aprile 2023 il nuovo Codice degli Appalti, il D.Lgsl. 36/2023, che sostituisce il precedente D.Lgsl. 50/2016. Numerose e importanti le novità contenute nel nuovo testo.

Il nuovo codice appalti (dlgs 36/2023) è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 31 marzo 2023. È entrato in vigore dal 1 aprile 2023, ma le sue disposizioni acquistano efficacia dal 1 luglio 2023. È previsto, tuttavia, un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2023, con estensione della vigenza di alcune disposizioni del vecchio codice. Come sempre, quando entra in vigore un nuovo Codice, il periodo di transizione è complesso. Entrando nel merito del nuovo testo, si può senza dubbio affermare che si tratta di una importante innovazione, anche in tema di semplificazione, ma non solo. Le novità “strutturali” non sono poche e interessano anche il nostro settore.

La premessa indispensabile è il campo di applicazione: il Codice degli Appalti si applica alle procedure indette da Enti Pubblici (Comuni, Province, Regioni, Stato e altri Enti a partecipazione pubblica) e non riguarda le interazioni commerciali tra privati.

CHI PUÒ PARTECIPARE AGLI APPALTI PUBBLICI?

Gli operatori economici che possono partecipare agli appalti sono aziende, di qualunque tipologia. L’art. 65 del Codice stabilisce che: comma 2. Rientrano nella definizione di operatori economici: a) gli imprenditori individuali, anche artigiani, e le società, anche cooperative. Tutte le tipologie di imprenditori individuali e tutte le società rientrano quindi nella definizione di operatore economico.

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Le novità “strutturali” non sono poche e interessano anche il nostro settore

Ma quali requisiti deve possedere un operatore economico?

L’articolo 100 del Codice disciplina quali sono i requisiti che gli operatori economici devono possedere.

Art. 100. (Requisiti di ordine speciale)

1. Sono requisiti di ordine speciale:

a. l’idoneità professionale;

b. la capacità economica e finanziaria;

c. le capacità tecniche e professionali.

2. Le stazioni appaltanti richiedono requisiti di partecipazione proporzionati e attinenti all’oggetto dell’appalto.

3. Per le procedure di aggiudicazione di appalti di servizi e forniture le stazioni appaltanti richiedono l’iscrizione nel registro della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura o nel registro delle commissioni provinciali per l’artigianato o presso i competenti ordini professionali per un’attività pertinente anche se non coincidente con l’oggetto dell’appalto. (….)

4. Per le procedure di aggiudicazione di appalti di lavori di importo pari o superiore a 150.000 euro le stazioni appaltanti richiedono che gli operatori economici siano qualificati. L’attestazione di qualificazione è rilasciata da organismi di diritto privato autorizzati dall’ANAC.

L’attestazione di qualificazione citata nell’articolo è la cosiddetta SOA (Società Organismo di Attestazione), una qualifica particolare necessaria per partecipare ad appalti pubblici di importo superiore a 150.000 euro iva esclusa.

Una azienda che costruisce piscine, quindi, può partecipare agli appalti pubblici anche senza SOA, se l’importo dei lavori è inferiore ai 150.000 euro. Per le forniture, invece, non è mai necessaria la SOA.

I requisiti citati nel comma 1, cioè la idoneità professionale, la capacità economica e finanziaria, le capacità tecniche e professionali, vengono stabiliti di volta in volta dall’Ente che gestisce l’appalto, a seconda del lavoro, della fornitura o del servizio richiesti.

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COME VENGONO AGGIUDICATI GLI APPALTI?

Questo è l’aspetto che contiene la maggior parte delle novità di questo Codice. Le procedure sono state snellite e si sono elevate di molto le soglie entro le quali è possibile procedere ad affidamenti diretti. Ci dice tutto l’articolo 50 del Codice.

Art. 50. (Procedure per l’affidamento)

1. Salvo quanto previsto dagli articoli 62 e 63 (che disciplinano le centrali di committenza qualificate), le stazioni appaltanti procedono all’affidamento dei contratti di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di cui all’articolo 14 con le seguenti modalità:

a. affidamento diretto per lavori di importo inferiore a 150.000 euro, anche senza consultazione di più operatori economici, assicurando che siano scelti soggetti

in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali anche individuati tra gli iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione appaltante;

b. affidamento diretto dei servizi e forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria e architettura e l’attività di progettazione, di importo inferiore a 140.000 euro, anche senza consultazione di più operatori economici, assicurando che siano scelti soggetti in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali, anche individuati tra gli iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione appaltante;

c. procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno cinque operatori economici, ove esistenti, individuati in base a indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, per i lavori di importo pari o

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superiore a 150.000 euro e inferiore a 1 milione di euro;

d. procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno dieci operatori economici, ove esistenti, individuati in base a indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, per lavori di importo pari o superiore a 1 milione di euro e fino alle soglie di cui all’articolo 14, salva la possibilità di ricorrere alle procedure di scelta del contraente di cui alla Parte IV del presente Libro;

e. procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno cinque operatori economici, ove esistenti, individuati in base ad indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, per l’affidamento di servizi e forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria e architettura e l’attività di progettazione, di importo pari o superiore a 140.000 euro e fino alle soglie di cui all’articolo 14.

Il citato articolo 14 è quello che disciplina le soglie di rilevanza europea, che corrispondono a

a. euro 5.382.000 per gli appalti pubblici di lavori e per le concessioni;

b. euro 140.000 per gli appalti pubblici di forniture, di servizi e per i concorsi pubblici di progettazione aggiudicati dalle stazioni appaltanti che sono autorità governative centrali;

c. euro 215.000 per gli appalti pubblici di forniture, di servizi e per i concorsi pubblici di progettazione aggiudicati da stazioni appaltanti sub-centrali.

In tutti gli altri casi si procede alla pubblicazione di un bando di gara, secondo le modalità previste dal Codice. È evidente quindi che per le situazioni che spesso si presentano nel settore soprattutto della ristrutturazione di piscine l’accesso ai lavori pubblici di aziende senza qualifica SOA e non particolarmente organizzate per la partecipazione alle gare pubbliche diventa molto più agevole.

Ulteriori agevolazioni sono previste in merito alle garanzie da prestare, in quanto nelle procedure di affidamento di cui all’articolo 50, comma 1, la stazione appaltante non richiede le garanzie provvisorie, salvo che nelle procedure di cui alle lettere c), d) ed e) dello stesso comma 1 dell’articolo 50, in considerazione della tipologia e specificità della singola procedura, ricorrano particolari esigenze che ne giustifichino la richiesta. Quando è richiesta la garanzia provvisoria, il relativo ammontare non può superare l’uno per cento dell’importo previsto nell’avviso o nell’invito per il contratto oggetto di affidamento. In casi debitamente motivati è facoltà della stazione appaltante non richiedere la garanzia definitiva per l’esecuzione dei contratti di cui alla presente Parte oppure per i contratti di pari importo a valere su un accordo quadro. Quando richiesta, la garanzia definitiva è pari al 5 per cento dell’importo contrattuale.

Le garanzie, sia provvisoria che definitiva, sono esattamente la metà di quelle previste con il vecchio Codice.

E LE GESTIONI?

Anche per i contratti di Parternariato Pubblico Privato (PPP) e le concessioni di servizi, che sono le forme utilizzate per gli appalti di gestione delle piscine pubbliche, le novità sono tante e tutte molto interessanti.

Per queste forme di appalto è necessario un approfondimento a parte, che arriverà prossimamente. Nel frattempo, potete seguirci sui nostri siti internet, www.professioneacqua.it e www.wbox.it .

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L’articolo 100 del Codice disciplina quali sono i requisiti che gli operatori economici devono possedere

Gli impianti delle piscine privateUNI EN 16713-2

Continuiamo la trattazione delle tre norme sugli impianti di trattamento acqua delle piscine domestiche, la serie UNI EN 16713, con l’analisi della UNI EN 16713-2.

La seconda norma della serie EN 16713 riguarda il sitema di circolazione. Il titolo è infatti: Piscine private – Impianti di trattamento dell’acqua – Parte 2: Sistemi di circolazione – Requisiti e metodi di test.

Come già abbiamo visto con l’analisi della prima norma, quella riguardante I filtri, questa norma contiene aspetti molto importanti. Per questa ragione la trattatazione avverrà per singoli argomenti, poichè ognuno di essi contiene principi che vanno correttamente assimilati.

Anche per questa parte è importante sottolineare il fatto che i requisiti richiesti agli impianti delle piscine pri-

vate sono più complessi rispetto a quelli richiesti alle piscine pubbliche e, ancora, noi non siamo del tutto preparati. In alcuni casi non lo siamo per niente, il che ci espone a rischi non trascurabili. Soprattutto, il fatto di non disporre sul mercatodi prodotti rispondenti alle norme e di non poter quindi rilasciare correttamente la obbligatoria certificazione di conformità, mantiene il nostro settore in una sorta di limbo, nel quale si galleggia, senza la possibilità di costruirsi la credibilità necessaria a presentarsi come aziende che operano, di fatto, nel settore del lusso, dalle quali ci si aspetta livelli di efficienza e correttezza massimi. Il livello di

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ignoranza, nel senso letterale del termine, che invece ci caratterizza, non è in alcun modo giustificabile. Detto questo, passiamo all’analisi della norma specifica.

Nello scopo viene affermato che la norma non si applica a:

• Piscine pubbliche trattate nella UNI EN 15288-1;

• Spa per uso pubblico o private;

• Piscine giocattolo trattate dale UNI EN 71-8;

• Pre filtrazione;

• Piscine naturali e ad aspetto naturale

• Come si può notare, l’ultima riga delle esclusioni potrebbe essere d’aiuto ad alcuni produttori di piscine.

Sistemi di filtrazione

La norma non prevede un numero minimo di filtri e pompe, ma sostiene, al punto 4.1, che il numero dei dispositivi utilizzati deve essere progettato in modo da ottenere i massimi livelli di performance dall’unità di filtrazione (pompa e filtro).

Questo paragrafo protrebbe essere letto come una assenza di indicazioni per il dimensionamento del sistema di ricircolo, cioè del numero di dispositive di mandata e di ripresa dell’acqua o del diametro delle tubazioni, ma in realtà enuncia un principio importante: se la unità fil-

trante è in grado di erogare una portata definita, questa portata deve poter defluire nella piscina. Un numero di bocchette o skimmers insufficienti a far defluire la portata della unità filtrante non è ammessa dalla norma.

È solo il primo dei numerosi esempi della rivoluzione culturale che questa norma rappresenta. Non si enunciano modalità precise di operatività, ma si enunciano principi. Sta ai progettisti e ai costruttori metterli in pratica.

Al successivo punto 4.2 si tratta della portata nominale del sistema di filtrazione. La si definisce come rapporto tra il volume da trattare, compreso quello della eventuale vasca di compenso, ed il tempo di ricircolo, e la si esprime in m3/h.

Si stabilisce il principio che la portata deve essere pro-

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La norma non prevede un numero minimo di filtri e pompe, ma sostiene che il numero dei dispositivi utilizzati deve essere progettato in modo da ottenere i massimi livelli di performance dall’unità di filtrazione

gettata in funzione della dimensione della piscina, della forma, della location. Il sistema di distribuzione deve essere progettato in modo da annullare I punti senza circolazione interna alla vasca.

In questo punto si definisce il limite massimo di ricircolo, fissato in 8 ore.

Su questo punto sono necessarie alcune considerazioni. Questa norma è la prima che si occupa di impianti di trattamento acqua delle piscine private a livello europeo. La sua scrittura ha necessariamente dovuto tenere presente I punti di vista ed I mercati di Paesi molto diversi tra loro, come la Francia e la Germania, che hanno due visioni praticamente opposte. Il limite massimo di 8 ore ha quindi dovuto tenere conto di questo aspetto.

In più, come in tutte le norme, il limite massimo è, ap-

punto, un limite che non è consentito superare, non è indice di qualità! In una norma tecnica prescrittiva, come la “nostra” UNI 10637 o la norma DIN per I tedeschi, siamo abituati a limiti massimi molto vicini a quello che rappresenta la buona regola del costruire, e li adottiamo come limiti il cui rispetto è indice di una qualità sufficientemente buona. In questo caso, invece, questo limite rappresenta il confine da non superare, quello oltre al quale il sistema di filtrazione non può neppure considerarsi tale.

Costruire prodotti a norma non significa costruire prodotti eccellenti, ma prodotti sicuri. Se si intende progettare, vendere ed installare un sistema di filtrazione eccellente non si può certo osservare questo limite relative al massimo tempo di ricircolo!

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FORUMPISCINE 2024, PER LA 15A EDIZIONE NUOVI ORIZZONTI E PROSPETTIVE INTERNAZIONALI

La partnership siglata con BolognaFiere amplia e rinnova il format della manifestazione fieristica

In programma dal 14 al 16 febbraio 2024, ForumPiscine, il Salone internazionale delle piscine e delle spa promosso da Editrice Il Campo, giunge alla 15a edizione e si espande.

Un cambio di passo frutto della nuova compagine societaria che vede Editrice Il Campo insieme con il Gruppo BolognaFiere SpA, tra i principali operatori del panorama fieristico mondiale. Protagonista in diverse aree di attività, BolognaFiere vanta una presenza di rilievo in Europa, Asia e America, e una leadership internazionale nel comparto del beauty professionale tramite il brand Cosmoprof.

Expertise e competenze che saranno messe a sistema per uno sviluppo sempre più internazionale di ForumPiscine, la manifestazione leader in Italia per la filiera della piscina, che dal 2024 si potenzierà all’interno di un nuovo format fieristico che riunisce in un unico contenitore anche ForumClub, il 25° Congresso ed Expo internazionale, rivolto a titolari, staff e buyers di fit-

ness, wellness club e centri sportivi, e il nuovo OUTEX Expo, dedicato alle tecnologie, al design e alla progettazione della Outdoor and Leisure Experience.

All’interno di uno spazio espositivo che raddoppia –nei due padiglioni, 25 e 26, e nelle sale congressuali integrate, che si estendono anche nell’attiguo Centro Servizi di BolognaFiere – prenderà vita una manifestazione “extra large” dedicata alla business community del leisure, a consumatori e buyers.

I tre appuntamenti si preparano a offrire una panoramica a tutto campo sui prodotti, le soluzioni e i servizi più innovativi per la progettazione, la gestione e il rinnovamento di piscine private e pubbliche (inserite in contesti ricettivi, termali, Spa, centri sportivi, fitness e wellness club), ma anche di tutto ciò che rientra nell’ampio e integrato perimetro del connesso ambiente outdoor. ForumPiscine, Outex e ForumClub: XXX Leisure.

per info:www.forumpiscine.it - info@ilcampo.it

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IMPRESA E CULTURA INSIEME PER UNA NOTTE PRESSO TECLUMEN

Giovedì 25 maggio, all'interno dello spazio multifunzionale di Teclumen, si è svolto un importante evento: la presentazione del libro “Fare impresa senza libretto di istruzioni” di Mauro Baricca (consulente d'azienda e titolare di Palestra d'Impresa) e Filippo Berto (imprenditore e titolare di Berto Salotti). Un incontro sui generis nella suggestiva cornice di The Light Place che ha visto, tra gli oltre 50 invitati, i sindaci di Casaloldo e Castel Goffredo e numerosi tra imprenditori e figure chiave di importanti aziende del territorio.

Un momento di contaminazione tra cultura e impresa impreziosito dalla presenza di Apindustria Mantova la quale, nella persona di Giacomo Cecchin, ha svolto l'importante ruolo di relatore. La presentazione del libro, che rappresenta un virtuoso esempio di come mondi diversi possano influenzarsi per trovare soluzioni inedite alle nuove sfide del mercato, è stata preceduta dall'intervento di Gian Agazzi, dedicato proprio alla contaminazione in tutte le sue forme. Dopo l'intervista a Baricca, che ha permesso di approfondire alcune delle tematiche affrontate nella pubblicazione, è stato quasi naturale per il pre-

paratissimo pubblico trasformare il momento dedicato alle domande all'autore in un'occasione di confronto tra esperienze differenti, che ha dato vita a una vera e propria contaminazione in tempo reale, realizzando così il vero obiettivo della serata organizzata da Teclumen nella persona di Devis Cason.

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MERLINO: GESTIRE LA TUA PISCINA, NON È MAI STATO COSÌ SEMPLICE

C.P.A. srl è un gruppo industriale di produzione e vendita di componenti per piscina da oltre 30 anni. Vanta una profonda conoscenza del settore che le consente di offrire prodotti realizzati con materiali di alta qualità e attentamente progettati per garantire la massima efficienza e affidabilità. È così che è nato Merlino, un dispositivo che si avvale della domotica per migliorare la gestione del la piscina, anche a distanza. La semplicità di utilizzo di questo sistema permette di usufruire della piscina al meglio delle sue qualità limitandone il con sumo idrico ed elettrico e grazie alla tecnolo gia intelligente è possibile tutelare l’ambiente, mantenendo sempre, un approccio sostenibile e consapevole.

Grazie alla disponibilità immediata dei para metri dell’acqua a portata di cellulare tramite wi-fi o da remoto, è possibile controllare dal sistema di filtrazione alla circolazione, dallo stato dell’acqua al riscaldamento, e riuscire ad agire tempestivamente con il corretto tratta mento chimico in caso di necessità. In questo modo saranno ridotti gli sprechi e la necessi tà di importanti interventi di manutenzione. Ottimizzazione e risparmio con Merlino sono garantiti.

www.cpa-piscine.it

ENTRARE IN ACQUA È UN DIRITTO DI TUTTI

A partire dal 2005, l’azienda DiGi Project di Pegognaga (MN) ha fatto strada nel mondo dell’accessibilità negli ambienti acquatici diventando un riferimento unico per qualità e design.

L’azienda mantovana oggigiorno opera in oltre 40 Paesi del mondo fornendo ausili che agevolano l’accessibilità agli ambienti acquatici delle persone disabili o con difficoltà motorie.

Fra le attrezzature che distinguono l’azienda nel mondo vi è BluOne: il primo sollevatore mobile in grado di trasportare e sollevare contemporaneamente l’utente. Oltre al modello BluOne, DiGi Project ha sviluppato altri quattro sollevatori mobili (PandaPool, BluPool, EcoPool, Pelican Pool) per soddisfare le differenti esigenze specifiche degli utenti.

DiGi Project propone inoltre una gamma di sollevatori fissi che garantiscono l’accessibilità in ogni tipo di piscina: centri di riabilitazione, piscine fuori terra rialzate in muratura, pvc o legno, idromassaggi, piscine a bordo sfioro o a skimmer, ma anche porti, banchine, moli.

Per maggiori informazioni su come rendere accessibile la vostra piscina, vi invitiamo a visitare il nostro sito:

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ISTRUZIONI PER L’USO:

1. Pulire e sgrassare attentamente le superfici.

2. Stendere uno strato uniforme di adesivo su entrambe le superfici.

3. Attendere la completa evaporazione del solvente, ossia quando le superfici non saranno più appiccicose al tatto.

4. Unire le parti tra loro esercitando una grande forza sull’incollaggio, qualora possibile aiutarsi con un martello o con un rullo.

5. L’eventuale riposizionamento è possibile facendo rinvenire l’adesivo, riscaldandolo con una pistola termica.

Il prodotto è disponibile in formato da 5L e 1.8L

VOGLIAMO COSTRUTTORI FELICI!

Vogliamo piscine felici! è il claim ed è l’obiettivo di Professione Acqua, società di consulenza, formazione e progettazione impianti che da 21 anni si occupa solo e soltanto di piscine. Al costruttore di piscine offriamo una qualificata consulenza per fare in modo che la piscina costruita risponda alle norme tecniche e alle leggi in vigore, mettendo così il costruttore al riparo da eventuali contestazioni del cliente.

Per i costruttori di piscine, i tecnici di Professione Acqua realizzano calcoli e dimensionamenti, schemi funzionali, disegni tecnici in scala, relazioni tecniche, relazioni scarichi, manuali d’uso, prove colore, verbali di collaudo, DVR, POS, messa in funzione e taratura di centraline di dosaggio e tanto altro. I documenti posso apparire anche col solo logo del costruttore, come se gli stessi venissero fatti internamente da lui. Tutti i documenti possono essere realizzati anche as-built, ovvero a lavori già eseguiti.

Professione Acqua è anche l’alleato giusto nel caso di contestazioni, purtroppo sempre più frequenti e a volte pretestuose. Prima che sia troppo tardi, ogni volta in cui intuisci che “quel” cliente potrebbe diventare un problema, contattaci e saremo da subito al tuo fianco!

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TECLUMEN. ABBIAMO TUTTI I NUMERI PER NON RESTARE NELL'OMBRA

Teclumen che crea emozioni con la luce dal 1978. Siamo partiti con i fari per teatro e in questo settore abbiamo acquisito il know-how che oggi ci contraddistingue in tutti gli altri settori in cui operiamo, tra cui quello delle luci subacquee per piscine e fontane. Portare l 'atmosfera unica del teatro all'interno dell'acqua è la nostra missione.

Per farlo progettiamo e produciamo lampade in acciaio e vetro in grado trasformare una piscina in qualcosa di davvero straordinario. Vuoi vedere i nostri fari in azione? Vieni a trovarci all'interno di The Light Place , lo spazio multifunzionale che abbiamo creato per raccontare i nostri prodotti e la nostra filosofia.

I l luogo migliore per scoprire il nostro DNA. Quest'anno abbiamo organizzato 46 visite, ospitato 107 per-

sone in 230 ore. Insomma, i numeri sono dalla nostra parte. Vuoi essere il prossimo a farsi illuminare dalla filosofia Teclumen? Prenota una visita inquadrando il QR CODE nella foto.

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Tel.: 0376 778670 info@teclumen.it poollights.teclumen.it

NUOVO SKIMMER UNIK ASTRALPOOL: PERSONALIZZABILE, SILENZIOSO E PERFETTAMENTE INTEGRATO

Il nuovo Skimmer Unik di AstralPool è la soluzione ideale per personalizzare i dettagli della piscina con versatilità ed eleganza. Lo Skimmer Unik si adatta perfettamente a qualsiasi tipo di piscina, con un’estetica esclusiva e una funzionalità innovativa. Grazie al suo design minimal, la varietà dei colori e le finiture delle flange si integra perfettamente sia con la piscina che con il suo ambiente esterno. Inoltre, il suo coperchio superiore può essere facilmente sostituito con una mattonella dello stesso materiale del bordo piscina per una perfetta integrazione dello skimmer nella pavimentazione. Realizzato in ABS di alta qualità, con una garanzia di 5 anni, il suo galleggiante curvo garantisce maggiore silenziosità e la sua manutenzione è semplificata, grazie all’ampia capacità del filtro (3,5L) con un facile accesso al cestello che evita di dover toccare l’acqua. Lo Skimmer Unik permette di coordinare armoniosamente tutti gli elementi a vista della piscina (liner o rivestimento e pavimentazione) per una resa estetica impeccabile.

Ofix VP è l’analizzatore connesso, compatto e universale, che attraverso l’app Vigipool, permette di visualizzare in ogni momento temperatura, pH e ORP dell’acqua della piscina e di regolarne il trattamento chimico a seconda dei valori rilevati. Ofix VP si installa direttamente sulla tubazione dell’impianto di filtrazione (diametro 50 mm), semplicemente

praticando un’incisione da 20 cm ed è compatibile con tutti i tipi di copertura per piscina.

Abbinando all’analizzatore Ofix VP le pompe dosatrici Daisy VP pH e ORP (mediante una connessione senza fili) si ottiene un sistema automatico completo di dosaggio e regolazione cloro e pH. Le due pompe dosatrici funzionano infatti attraverso le in-

formazioni rilevate dall’analizzatore: l’app dà accesso alla cronologia dei dati e attiva il trattamento automatico.

HA POOL CONSTRUCTION - ESTATE 2023 © DIRITTI RISERVATI 71 CONSTRUCTION Imprese
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DOSAGGIO E REGOLAZIONE DI CLORO E PH
OFIX VP CON DAISY VP ORP + DAISY VP PH: SISTEMA AUTOMATICO
DI

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Q2 - Corso WATER EXPERT in AQUAFITNESS

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Fiere ed Eventi internazionali in programma

Attenzione: date e sedi del calendario potrebbero variare per motivi organizzativi, suggeriamo di verificare sempre sul Calendario Corsi del sito - Questa pagina è stata aggiornata il 19 giugno 2023

ONLINE ONLINE dal 24/06/2023 al 25/06/2023
EVENTO SICILIA CONFERENCE Siracusa / Sun Club Italia dal 24/06/2023 al 25/06/2023 CONVEGNO SHOW4HEALTH - Lo spettacolo della salute Roncade (TV) / H-Farm Campus Italia 29/09/2023 CONVEGNO FIERA FORUMCLUB Bologna / UNA Hotels Italia del 06/10/2023 al 07/10/2023 FIERA SIA Hospitality Design - INOUT Rimini / Fiera di Rimini Italia del 11/10/2023 al 13/10/2023 FIERA ASIAN POOL & SPA EXPO 2023 Bangkok / Impact Exhibition Centre Tailandia del 24/10/2023 al 26/10/2023 FIERA AQUANALE Colonia / Koelnmesse Germania dal 24/10/2023 al 27/10/2023 CONVEGNO CONVEGNO D’AUTUNNO Lazise (VR) / Hotel Parchi del Garda Italia dal 14/11/2023 al 15/11/2023 FIERA PISCINA & WELLNESS BARCELLONA Barcellona / Recinto Gran Via Spagna dal 27/11/2023 al 30/11/2023 EVENTO COLLOQUE DE LA PISCINE Antibes Francia 7/12/2023 EUROAQUATIC.IT CORSI IN PRESENZA E ONLINE PERSONAL TRAINER AZIENDALI CERTIFICAZIONI RICONOSCIUTE DAL CONI

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L’assistente personale per migliorare la gestione della piscina e dei suoi accessori, anche a distanza

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Nessun pensiero, tutto sotto controllo
e noi, in compagnia de l’onde bige, intrammo giù per una via diversa.”
Divina Commedia - Inferno Canto VII “L’acqua era buia assai più
persa
certificata per costruttori di piscine www.masterpoolbuilding.it - @masterpoolbuilding per informazioni contattare Acquanet Associazione Piscine: 333 5259383 - info@acquanetpiscine.it
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