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Pomezia, il progetto a Viceré fa discutere: “Consum Q

uello del piano integrato di possibile futura realizzazione nella zona di Viceré a Pomezia è stato uno dei temi dei quali maggiormente si è dibattuto durante questa estate a Pomezia. Stiamo parlando di un intervento urbanistico, proposto da una società privata, che chiede di realizzare una nuova struttura commerciale, un parco pubblico e un parcheggio nella strada di collegamento tra Pomezia e Torvaianica Alta. Ma sin da subito l'iniziativa ha suscitato polemiche, anche e soprattutto al livello politico.

La proposta

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Partiamo innanzitutto dal progetto. L'intervento è una proposta di variante al piano regolatore generale, giunto sulla scrivania del Comune a firma dell'ex Consigliere Comunale di centrosinistra Fabio Mirimich, incaricato in qualità di architetto dalla società “Pomezia 2000”. In buona sostanza prevede un intervento edilizio in Via Gronchi in corrispondenza del distributore di benzina, in una porzione agricola rimasta sin qui scevra da costruzioni. L'iniziativa, come si evince dalla documentazione consultabile online sull'Albo Pretorio del Comune di Pomezia, punta a trasformare un'area di circa 15.000 mq da zona agricola ripartendola in 7.900 mq di area commerciale e di sosta, 5.200 mq a verde, e 2.700 per un parcheggio pubblico. All'interno della parte commerciale sorgerebbe un supermercato, di 6.000 mc.

IL PIANO INTEGRATO

Il progetto punta a trasformare un'area di circa 15.000 mq da zona agricola (rimasta sin qui libera da costruzioni) ripartendola in 7.900 mq di area commerciale e di sosta, 5.200 mq a verde, e 2.700 per un parcheggio pubblico. All'interno della parte commerciale sorgerebbe un supermercato, di 6.000 mc

La delibera di Giunta

Il progetto, nel luglio scorso, ha ottenuto un primo passaggio favorevole da parte dell'Amministrazione Comunale. Con delibera di Giunta n. 142 del 14 luglio 2022, è stata infatti riconosciuta la pubblica utilità, o interesse pubblico, dell'iniziativa urbanistica. Si tratta di un “atto propedeutico” - e necessario – ai fini del procedimento di approvazione della variante urbanistica che, è bene precisarlo, dovrà comunque poi essere sottoposta, ed eventualmente adottata, dal Consiglio Comunale.

Questo progetto è davvero utile?

Ma la domanda centrale, al di là delle stru- mentalizzazioni politiche che la questione ha già subito (finendo anche sotto forma di mozione nei punti all'ODG del Consiglio Comunale del 26 agosto scorso), è la seguente: questo piano integrato può essere utile alla città? Quali benefici potrebbe portare? Le premesse, già da una lettura superficiale, non sono certo tra le migliori: innanzitutto, come accennato, si parla di intaccare una porzione di terreno agricolo sin qui rimasta libera da costruzioni per realizzare l'ennesima cubatura commerciale (l'ultima a Pomezia è stata inaugurata pochi mesi fa) e ricomprenderne all'interno anche qui l'ennesimo supermercato nel nome del potenziamento dei servizi per tre quartieri Vicere, Torvaianica Alta e, un po' forzatamente a nostro giudizio, anche Campo Jemini. Posto che comunque Torvaianica Alta è già dotata di un supermercato, i dubbi riguardano proprio la necessità di “colare” cemento in una zona che tutto può dirsi tranne che isolata considerando la vicinanza con il centro abitato di Pomezia, meno di una manciata di km. Dubbi sorgono anche per l'incremento di traffico veicolare che andrebbe ad interessare la zona, così come per ciò che riguarda l'effettiva utilità di avere un parcheggio così grande oltre gli orari della zona commerciale, in un’area sostanzialmente isolata. Infine, l'ubicazione stessa dell'intervento, parco compreso (l'unico tema per il quale si potrebbe effetti vamente discutere), al di là di via G. Gronchi, strada notevolmente trafficata, rispetto al centro abitato.

L'intervista

Chi si è subito schierata contro questo progetto è stata l'Associa zione Latium Vetus APS che da anni si batte per la tutela e la salvaguardia del territorio. Con il Presidente Giacomo Castro abbiamo quindi cercato di approfondire la questione.

Nella foto: Giacomo Castro, Pres. Ass. Latium Vetus

Senza troppe remore Latium Vetus ha subito parlato di

Giacomo Castro: “Tra le conseguenze più devastanti del piano c'è la realizzazione di un ‘casermone’ commerciale alto 6 metri con parcheggio, al posto di una bellissima area agricola di oltre 10.000 mq, con interruzione delle visuali paesaggistiche, fra le quali la vista sul mare visibile da via Gronchi”

‘speculazione edilizia’ per identificare questa proposta di variante urbanistica... “Se possibile vorrei fare un passo indietro. Prima ancora di discutere dei contenuti del progetto a nostro avviso a mancare, in questo caso, sono perfino i prerequisiti stessi del piano, ovvero la carenza dei servizi essenziali come i parcheggi e le aree verdi attrezzate nel quartiere Viceré. Infatti, queste aree sono state tutte identificate e localizzate all’interno dell’abitato con il piano di recupero approvato nel 1994 (dovrebbe ricordarlo l'architetto Mirimich che in quegli anni era assessore). In particolare, i parcheggi sono già stati realizzati e le aree per il parco pubblico sono tuttora disponibili all'interno del quartiere. La domanda è: perché realizzarle in un'area esterna separata dal quartiere dalla strada fortemente trafficata?”

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