8
POLITICA
Il Corriere della Città settembre 2021
Stipendi “d’oro” ai Dirigenti: gli aumenti erano illegittimi tipendi d’oro ai dirigenti del Comune di Pomezia, che fine hanno fatto i (tantissimi) soldi che l’amministrazione avrebbe dovuto recuperare? Parliamo di milioni di euro che il Comune, secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pagato in più e che avrebbe dovuto già farsi restituire. Nel luglio del 2018 il Mef, attraverso una nota, ha sollecitato l’amministrazione comunale nel recupero delle somme. Noi abbiamo voluto ricostruire la vicenda che parte da lontano. Sembrerebbe che nel maggio 2006, dopo un incontro tra strutture sindacali, dirigenti e commissario prefettizio, venne sottoscritto un accordo per aumentare l’indennità di posizione dei dirigenti oltre il limite previsto. La motivazione data era quella delle caratteristiche del territorio, particolarmente polivalente. I malumori su quegli stipendi così alti iniziarono a farsi sentire, tanto che nel 2011 si iniziò un percorso di
S
ché? Ci sono quindi responsabilità da parte di tutte le amministrazioni, a partire dal commissario prefettizio che ha siglato l’accordo con i sindacati e i dirigenti, per poi passare alla giunta De Fusco, fino a quelle
mente alla retribuzione di risultato e per violazione del principio di onnicomprensività nel periodo dal 2007 al 2012. Ecco cosa dice la relazione del 2013. Premettiamo che non siamo riusciti a fare l’accesso agli atti del Co-
Ad oggi neanche il Comune di Pomezia sa quanto deve recuperare: tra archiviazioni, riassorbimenti e somme contestate, parliamo di una cifra compresa tra uno e tre milioni di euro “ricognizione”, sospendendo l’indennità di risultato, che corrispondeva all’incirca all’indennità di posizione dei dirigenti. L’indennità di posizione frutto dell’accordo del maggio 2006 era giustificabile? Perché non si parla mai di questo accordo tra i sindacati, i dirigenti e il commissario? Perché la Giunta De Fusco non è immediatamente intervenuta per ridimensionare questa indennità? E perché l’amministrazione Zuccalà solo nel novembre 2020, ovvero quasi due anni e mezzo dopo il sollecito del Mef, mette in mora i lavoratori come richiesto dal ministero? Facciamo un passo indietro: nel 2013, attraverso una delibera di Giunta, il sindaco Fucci decise di ridurre drasticamente l’indennità di posizione dei dirigenti da circa 65 mila euro a 13 mila e 500 euro, ovvero alla tariffa minima prevista per legge (il massimo è 45 mila). Dopo che il sindaco dà mandato al dirigente del settore personale di provvedere ad adeguare le indennità di posizione, i dirigenti fanno ricorso al Tar contro la delibera. Ma il Tar dà torto ai dirigenti e ragione al Comune e quindi alla scelta del sindaco ma, non si capisce perché, nonostante la vittoria, viene raggiunto un accordo con i dirigenti per cui l’indennità resta a 45 mila euro. PerSembrerebbe che nel 2006 venne sottoscritto un accordo tra Sindacati, Commissario Prefettizio e Dirigenti per aumentare l’indennità di posizione dei Dirigenti oltre il limite previsto
pentastellate di Fucci e Zuccalà, seppur in modo diverso. È infatti vero che, se Fucci avesse portato avanti la delibera del 2013, per la quale il Tar gli aveva dato ragione, il Comune di Pomezia avrebbe risparmiato centinaia di migliaia di euro (che non si sa se saranno mai recuperati). Adesso, come dicevamo, il Comune si è finalmente attivato per cercare di recuperare quanto pagato in più. Ma, visto che i dirigenti già per la delibera si sono rivolti al Tar, temendo di dover affrontare lunghe cause legali, l’Ente ha deciso di rivolgersi all’avvocato Donato D’Angelo per una consulenza legale (costo 23 mila euro). Lo stesso legale seguirà le azioni di recupero e gli eventuali contenziosi che dovessero sorgere. Gli stipendi d’oro: cosa dice il Mef nella relazione La verifica amministrativo-contabile effettuata dal Mef tra il 22 novembre 2012 e il 15 gennaio 2013 riporta contestazioni pesanti nei confronti dei dirigenti, oltre che del personale di staff. Troppo alti i loro stipendi, con l’illegittima erogazione dei compensi ai dirigenti in violazione del principio di onnicomprensività della retribuzione dirigenziale dal 2007 al 2012. Ma c’è anche l’illegittimo affidamento di incarichi dirigenziali ex art. 110, comma 2, del TUEL con indebito pagamento dei relativi corrispettivi nel periodo dal 2007 al 2012, e l’illegittima corresponsione dei compensi al segretario comunale relativa-
mune, che ci sono stati negati per tutela della privacy dei dirigenti. Siamo comunque riusciti ad avere da altre fonti la relazione del 2013, ma non la nota originale del 2018, di cui conosciamo solo il contenuto per sommi capi. Retribuzione accessoria Per “tutela della privacy”, a cui dobbiamo attenerci in quanto ancora c’è un procedimento in corso, non possiamo mostrare i nomi dei dirigenti, ma le cifre sì. Ecco quanto avrebbero preso in più, oltre alle altre cifre già contestate dagli ispettori del MEF, i 12 dirigenti, per un totale di quasi 300 mila euro, solo per: la partecipazione a commissioni di concorso; la copertura ad interim di posizioni dirigenziali vacanti (attività per la quale e’ stata esclusa la possibilità di erogare uno specifico compenso dalla Corte dei conti, Sezione giurisdizionale per la Campania, con sentenza n. 1307/2011); la partecipazione a progetti di produttività variamente denominati, (istituto contrattuale del quale non possono beneficiare i dirigenti, fatte salve le fattispecie espressamente indicate dall'art. 20 del CCNL del 22.02.10). (continua)
Il Comune ci ha negato l’accesso agli atti per questioni di “privacy”. Abbiamo ottenuto, da altre fonti, la relazione del MEF del 2013 ma non quella originale del 2018 di cui conosciamo per sommi capi i contenuti