Mercoledì 1 Luglio 2009 Anno XII - Numero 179 Euro 1,00
QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA
FUSCALDO
CORIGLIANO
LAMEZIA TERME
SOVERATO
GAGLIATO
Colpito da malore muore annegato
Video sorveglianza per l’ordine pubblico
Maxi sequestro di merce contraffatta
Immigrazione, 3 arresti dei carabinieri
Il neo sindaco Fodaro punta sul turismo
Un 45enne di Cosenza caduto sulla battigia
Nelle zone a rischio aumentano i controlli
Imitazioni delle migliori marche internazionali
Deferiti i proprietari delle case in affitto
Forum nella sede comunale dopo la vittoria elettorale
di Emilia Manco > Pag 33
di Vincenzo Longo > Pag 34
di Antonella Bruno > Pag 26
di Carmela Mirarchi > Pag 22
di F. Pungitore > Pag 24
Sono tutti concentrati sulla fascia tirrenica cosentina gli impianti sequestrati ieri su disposizione della Procura di Paola
Affondiamo nella melma, sequestrati 5 depuratori Avvisi di garanzia nei confronti di sindaci, funzionari e responsabili delle società di gestione COSENZA — Sono concentrati in cinque comuni della fascia tirrenica cosentina, i depuratori sequestrati ieri su disposizione della Procura di Paola che sta verificando anche gli impianti di altri tre comuni. Nell'ambito dell'inchiesta sono stati emessi anche avvisi di garanzia nei confronti dei sindaci sui cui territori ricadono gli impianti, funzionari comunali e responsabili delle società di gestione degli impianti.
ELEZIONI REGIONALI L’idea De Magistris raccoglie consensi CATANZARO — «La Calabria sana chiede a De Magi-
stris, un gesto d'amore: candidarsi a presidente della Regione». Così il movimento "Calabrialibre" promotore dell'iniziativa "De Magistris governatore". di Caruso e Martelli > Pag 12 e 29
di Antonello Troya > Pag 32
SANITA’ La Regione contro il Governo sul Piano di rientro
L’IDEA
CATANZARO — La Giunta regionale ha deciso di costituirsi nel giudizio davanti alla Corte Costituzionale, promosso dal Consiglio dei ministri. Il ricorso del Governo concerne l’accordo con lo Stato per il rientro dai disavanzi del servizio sanitario regionale.
Freedom for Iran di Fiamma Nirenstein
Fra poco, se da Teheran promanerà solo il silenzioeiragazzispariranno dai tetti e dalle piazze, sarà colpa nostra. Perché avremo fatto mancare loro la bandiera con la nostra mancanza di coraggio. Il leader di quei giovani non è Moussavi, né chiunque altro dal 12 giugno si sia atteggiato a difensore della loro libertà. Il loro leader, ovvero l’icona libertaria in cui essi si rispecchiano, su cui proiettano i loro desideri, la parte da cui deve venire lo squillo di tromba, siamo noi. È il nostro modo di vivere arioso che li guida, i luoghi di lavoro misti, energici e frenetici, le serate dell’estate cittadina al concerto, i ragazzi e le ragazze che camminano allacciati, le palestre, le donne con le maniche corte e la gonna al ginocchio, l’aperitivo, le letture, i film, la musica. La libertà di andare per la strada preferita, di «leggere Lolita a Teheran». Siamo anche, ai loro occhi carichi di utopia, quelli che sanno far funzionare l’economia, redistribuire la ricchezza, buttar giù inflazione che là è al 30 per cento e la disoccupazione, a più del20percento.Moussavinonèmai stato per la rivolta democratica e liberale. La sua storia di clerico promotore del programma atomico è nota. Semmai Zahra, sua moglie, una voce femminile nel buio di una società in cui la donna non ha volto, ha fatto la differenza. Ma se noi occidentali siamo l’idealtipo della rivoluzione iraniana, siamo anche responsabili del suo andamento: e in queste ore di ripiegamento i ragazzi di Teheran devono essere molto tristi, anzi, disperati e anche stupiti perché siamo un leader in stato di choc, arreso, impaurito. Sanno che Ahmadinejad e Khatami ci vedono già piegati, e sentono piegarsi anch’essi le ginocchia. > Pag 2
di Alessandro Caruso > Pag 12
IL FATTO DEL GIORNO La tragedia di Viareggio Il treno esploso era carico di Gpl
‘NDRANGHETA
VIAREGGIO — E' di 14 morti, 3 dispersi e 40 feriti di cui 15 in pericolo di
MILANO — I carabinieri lo hanno bloccato e ammanettato mentre era intento a cucinare. E' finita così la latitanza di Rocco Zagari, 47 anni, nativo di Rosarno (Reggio Calabria).
Latitante beccato a Forlì
vita, il bilancio della tragedia di Viareggio. Dati resi noti dalla questura di Lucca, e ripresi dal premier Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa. E poi migliaia di sfollati, gente in stato di shock, due palazzine distrutte e altre tre evacuate. Lutti e devastazione a causa di un treno merci carico di Gpl che a mezzanotte deraglia in stazione e innesca l'apocalisse.
di Alessandro Caruso > Pag 14
APPUNTAMENTI / SOVERATO
CRONACA GIUDIZIARIA
Concerto del premio Oscar Nicola Piovani
Paninoteca incendiata, 31enne rinviato a giudizio
SOVERATO — Nicola Piovani a Soverato. Sarà il grande premio Oscar l’ospite d’onore di questa edizione del Magna Graecia Film Festival. Un eccezionale concerto della durata di 2 ore chiuderà, a fine luglio, la kermesse diretta da Gianvito e Alessandro Casadonte. La notizia è stata ufficializzata ieri.
CATANZARO — Le fiamme che distrussero il locale che gestiva non convin-
di Francesco Pungitore > Pag 43
di Francesco Ciampa > Pag 18
GIOIA TAURO
Sequestrati ai Piromalli oltre 10 milioni di beni REGGIO CALABRIA — Ammonta ad oltre dieci milioni di euro il valo-
re dei beni sequestrati dalla polizia, a Gioia Tauro e Milano, e riconducibili a Giuseppe Piromalli, di 64 anni, ed al figlio Antonio, di 37. In particolare, gli agenti dell'Ufficio misure di prevenzione della Questura reggina, hanno sequestrato terreni, appartamenti, imprese, immobili, e quote societarie. Nel capoluogo lombardo Antonio Piromalli possedeva due immobili ed una attività di commercio all'ingrosso di frutta e verdura nel mercato ortofrutticolo dove operava tramite la ditta "Sunkist". Giuseppe Piromalli, conosciuto come "Facciazza", attualmente detenuto, è considerato il capo della famiglia operante nella provincia reggina ma con diramazioni al Nord Italia ed Oltreoceano ed è il nipote del boss storico della 'ndrangheta, don Mommo Piromalli. Antonio, residente a Milano, è anche lui detenuto in regime di carcere duro dopo essere stato arrestato nell'ambito dell'operazione "Cent'anni di storia". Dopo l'arresto del padre, secondo gli investigatori Antonio ha accresciuto il proprio prestigio. di Antonio Latella > Pag 36
sero gli inquirenti, per i quali Santino Guzzetti, 31 anni, di Andali, potrebbe essere stato l’artefice del fatto allo scopo di ottenere risarcimento dalla propria compagnia assicurativa. Il commerciante è stato rinviato a giudizio.