Venerdì 02 Luglio 2010
Anno XIII - Numero 180
Euro 1,00
QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09
BANCHE
BAVAGLIO
La legge Amato concesse un forte aiuto illegale alle italiane dice la Ue
USURA
Manifestazione show dei giornalisti a Roma, con politici e tanto colore
a pag » 22
Nella morsa di un clan calabrese decine di imprenditori milanesi
a pag » 19
a pag » 3
La manovra del governo ancora contestata: un provvedimento fortemente squilibrato e punitivo delle realtà locali
Le Regioni unite in trincea contro i tagli La battaglia dei governatori: il federalismo fiscale è troppo importante per poterci permettere errori L’INTERVENTO
Da illusi nascondere i rapporti tra politica e mafia
Le Regioni tornano a chiedere con forza l’apertura di un confronto vero con il governo e con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi perché «non è possibile che l’80% dei tagli ricadano sulle autonomie locali» alle pagg » 4 e 5
IRAP MAGGIORATA
IL COMMENTO
Ridurre i costi e valorizzare le produzioni
di Angela Napoli
di Vito Bianco
commissione Antimafia
direttore generale Confagricoltura
Sono stata sempre convinta del fatto che addebitare le stragi del ’92 solo a Cosa Nostra rappresentava un alibi utile a nascondere i connubi di questa con la politica. Così come mi sono sempre chiesta se mai i Servizi avessero avuto un qualche ruolo nelle stragi, non foss’altro per la scomparsa dell’Agenda rossa di Paolo Borsellino. Oggi voglio dare atto al sen. Giuseppe Pisanu, PresidentedellaCommissioneParlamentare Antimafia, di aver messo in luce tutto ciò nella relazione presentatainPlenaria.Sicuramente sul tema si aprirà un grande dibattito che, peraltro, non potrà non tener in considerazione anche il lavoro che la Magistratura inquirente siciliana sta effettuando in merito. Ma sarebbe da veri illusi nascondere i rapporti, sempre esistenti, tra politica e mafia.
Studi di settore: computo valore beni strumentali
In Calabria + 0,15. E l’Irpef passa a + 0,30 ROMA - Aliquota Irap maggiorata per i contribuenti di Lazio, Campania, Molise e Calabria. E’ quanto comunica il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia. Pertanto, per il 2010, si applicano le maggiorazioni dell’aliquota dell’imposta sulle attività produttive nella misura di 0,15 punti percentuali e dell’addizionale regionale all’Irpef nella misura di 0,30 punti percentuali.
Le modalità di calcolo del valore dei beni strumentali utilizzati dalle imprese/lavoratori autonomi devono seguire il seguente criterio: "Il valore dei beni strumentali posseduti per una parte dell’anno deve essere ragguagliato ai giorni di possesso rispetto all’anno, considerando quest’ultimo convenzionalmente pari a 365 giorni". Il predetto principio viene, "ripristinato" anche ai fini degli studi di settore nel periodo d’imposta 2009. di Gaia Mutone a pag » 15
REGIONE È stata convocata per martedì 6 una nuova seduta di consiglio a pag » 6
REGGIO CALABRIA Favoreggiamento della cosca Cordì sei persone finiscono in manette a pag » 32
VIBO VALENTIA Sorprese a pescare in un’area protetta deferite 11 persone di nazionalità bulgara a pag » 35
I conti delle imprese agricole italiane continuano a non tornare. Stretti tra il calo persistente delle quotazioni all’origine e l’aumento dei costi, gli agricoltori hanno subito un taglio dei redditi negli ultimi anni notevolissimo, meno 35% dal 2000 ad oggi. Intanto diventa sempre più preoccupante l’andamento della domanda interna. La spesa alimentare sta perdendo di rilevanza rispetto a quella complessiva delle famiglie italiane. I motivi sono diversi, da quelli di natura sociologica a quelli demografici. Ma c’è anche il tema della capacità di spesa legata al reddito disponibile. La recessione degli ultimi due anni ha penalizzato fortemente i consumi, compresi quelli alimentari. Non è un caso che la spesa alimentare al netto dell’inflazione sia in calo da tre anni e per la prima volta, nel 2009, si sia avuta una flessione anche in valori correnti, sia dei consumi totali, sia di quelli alimentari. Dei 17,7 miliardi di euro che le famiglie italiane hanno "tagliato" in termini di consumi complessivi nello scorso anno rispetto al 2008, 2,5 (quasi il 15%) sono rappresentati da risparmi su alimentari e bevande. Mentre sul primo aspetto è possibile intervenire parzialmente sul secondo occorre una serie di azioni di rilancio dell’economia per garantire la ripresa economica e porre un freno alla caduta dei consumi. In questa situazione la parola d’ordine per Confagricoltura è competere; migliorando le posizioni sul mercato e consolidando le quote già conquistate; verificando le condizioni per ridurre i costi per le aziende e valorizzare il prodotto.