il domani

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Giovedì 03 Marzo 2011

Anno XIV - Numero 61

Euro 1,00

QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09

REGIONE

IMPRESE

Sistema delle reti e della mobilità pronti un miliardo e 16 milioni

YARA Forse tracce di Dna sotto le unghie Le indagini fra mille polemiche

Crediti con gli enti pubblici accordo Ance-Fincalabra

a pag » 10

a pag » 4

a pag » 3

Operazione dei carabinieri di Catanzaro che hanno stroncato un vasto giro di droga tra Lazio, Campania e Calabria

Sgominata gang del narcotraffico Cinquanta indagati e quindici arresti, le sostanze stupefacenti viaggiavano a bordo di auto a noleggio modificate L’INTERVENTO

Difendo gli interessi di chi mi ha votato

Ad organizzare il traffico secondo l’accusa erano, a Catanzaro, Sergio Rubino detto “il cinese” e Domenico Rizza. La droga veniva fornita dalla zona di Napoli con l’intermediazione di Biagio Chianese e della moglie Ida Pirozzi a pag » 9

CORTE DEI CONTI

TENSIONE GLOBALE

di Luca Zaia

Il fronte caldo della sanità: danni per 40 milioni di euro

presidente Regione Veneto

Sono contrario al criterio della deprivazione da introdurre nel riparto del fondo per la sanità. Neanche sotto tortura dirò sì. Io sarò a Roma a fare lobby e a difendere l’interesse dei veneti che mi hanno dato un incarico chiave: difendere il Veneto. Io lo farò con le unghie nel senso che non darò mai il consenso al fatto che passi il principio che in base ai redditi pro capite si possa avere più risorse perché si sostiene in Italia che i più poveri si ammalano di più. Ricordo che sulla base della prima proposta il Veneto perderebbe 200 milioni di euro: figuratevi se io posso accettare. Quindi non ci sono alcune regioni del Sud che dicono di essere più povere e hanno diritto ad avere più soldi per la sanità, magari in condizioni di inefficienza palese e documentata. Per cui noi diciamo no; si continui con i criteri che ci siamo dati.

Pakistan, Germania, Libia: si rischia il caos ROMA - Un ministro (di religione cristiana) assassinato in Pakistan. Due militari americani colpiti a morte da un kosovaro davanti all’aeroporto tedesco di Francoforte. E il leader libico Gheddafi che sferra la sua controffensiva minacciando una ecatombe in caso di invasioni occidentali sul suolo del suo Paese. E’ il complesso scenario internazionale che si è venuto a determinare nella giornata di ieri. Dal Rais anche qualche sottile avvertimento all’Italia.

CATANZARO - «Il settore della sanità, anche nel 2010, è stato oggetto di massima attenzione da parte della Procura contabile, tenuto conto dell’importanza del servizio offerto ai cittadini e dell’entità delle risorse ad esso dedicate». Lo ha detto il procuratore regionale della Corte dei Conti Cristina Astraldi De Zorzi nella cerimonia di apertura dell’anno giudiziario ieri a Catanzaro. «Gli atti di citazione in materia sanitaria - ha detto Astraldi De Zorzi sono stati 17 rispetto ai 7 del 2009 e con essi è stato richiesto un importo di danno di quasi 40 milioni di euro con un aumento del 100%. Nel 2010 particolare rilievo è stato dedicato alle azioni di rivalsa per danni da errori sanitari, di cui due relativi a gravi invalidità a carico di neonati. a pag » 8

COSENZA Il maltempo provoca danni alla viabilità Provincia: servono i fondi dal Governo a pag » 20

LAMEZIA TERME Speranza chiede di aderire all’Unione dei Comuni: daremo più risposte alla comunità a pag » 19

VIBO VALENTIA Detenzione di armi clandestine tre fratelli arrestati dai carabinieri a pag » 23

IL COMMENTO

Più sostegno al settore delle energie rinnovabili di Alberto Losacco parlamentare Partito democratico

Il settore delle energie rinnovabili è ad oggi l’unico che non solo non sta subendo gli effetti della crisi economica globale, ma anzi è in pieno sviluppo. Affossare questo settore, rinunciando a sostenerlo, rischia di far perdere all’Italia un’occasione non solo di sviluppo economico, ma anche diprogresso nella tutela ambientale. Bene quindi che arrivi la stop del ministro Prestigiacomo al tetto per il fotovoltaico. Adesso il Governo deve necessariamente tenere conto delle istanze che in queste ore arrivano, sia dagli organismi impegnati nella tutela ambientale, quali Wwf, Legambiente,Greenpeace,Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Kyoto Club, sia da chi rappresenta il Paese che investe e produce, come Anci, Rete Imprese Italia, Uncem, Legacoop, Enerpoint, Conergy, Assoenergie futuro, Assosolare, Uil. Eolico, solare, geotermico, mini-idrico, sia dal Parlamento stesso, che tramite il lavoro delle Commissioni Ambiente e Attività produttive ha dato indicazioni ben precise e, non per ultimi, dalle centinaia di migliaia di lavoratori del settore. Il Governo prenda atto di questa mobilitazione, smetta di barare sui numeri sostenendo che il sostegno alle rinnovabili sia costato fin troppo agli italiani, pur di aprire la strada al nucleare. E’ vero invece che negli anni passati abbiamo speso tra i 40 e i 50 miliardi di euro per finanziare i combustibili fossili e la chiusura del vecchio nucleare. Si lavori quindi ad una adeguata risposta politica.


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