Sabato 03 Settembre 2011
Anno XIV - Numero 242
Euro 1,00
QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09
MANOVRA
DIRITTI CIVILI
Fioccano le critiche di economisti, Ue e mercati: e approfondiamo i perché
IL CASO Wikileaks, pubblicati tutti i cablo della diplomazia Usa
Franco Corbelli a Napolitano «Dobbiamo salvare Kate»
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Il commissario per l’emergenza, Graziano Melandri, delinea il piano che mira a dare una soluzione definitiva al problema spazzatura in Calabria
«Rifiuti, è passata la tempesta» Si punta su nuove discariche da aggiungere a quelle esistenti, stazioni di trasferenza per la termovalorizzazione e potenziamento della differenziata L’INTERVENTO
La cosa seria di cui l’Italia ha bisogno di Anna Finocchiaro
Dal primo gennaio partirà un nuovo sistema tariffario che sarà molto elevato per i IL COMMENTO comuni a differenziata zero, ma che prevede la concessione di benefit agli enti locali che ospitano gli impianti, con la possibilità di estendere gli interventi ai centri limitrofi a pag » 13
REGIONE
BORSE A PICCO
Udc: promossa la Giunta le priorità da seguire
presidente gruppo Pd al Senato
A tutt’oggi penso che dobbiamo ancora capire qual è il saldo vero di questa manovra e che dobbiamo ancora arrivare al fondo di un provvedimento che è alla terza, quarta, quinta versione... per cercare di capire se è la cosa seria di cui la serietà della situazione italiana ha bisogno. Noi rilanciamo la proposta di una commissione speciale che affronti quelle parti che sono sparite dalla manovra: da un lato la riduzione del numero dei parlamentari, che ovviamente necessita di una riforma costituzionale, e dall’altra la riorganizzazione degli enti locali, le Province per capirci. C’è poi l’esigenza che la maggioranza ritiri almeno il 70-80 per cento degli emendamenti che ha presentato: 780 emendamenti presentati da Pdl, Lega e Coesione nazionale su 1.300 emendamenticomplessividannoil senso dello sbando.
La maglia nera d’Europa è Milano ROMA - A Piazza Affari la maglia nera d’Europa, con l’indice Ftse Mib che chiude a -3,89% a 15.060 punti. A -3,36% Francoforte, -3,59% Parigi, -2,34% Londra, -3,4% Madrid. Fra gli istituti di credito i big Intesa Sanpaolo e Unicredit perdono rispettivamente il 4,82% e il 5,33%, Ubi Banca il 6,48%. Nell’energia Saipem chiude in calo del 4,47% e Enel del 3,97%; fra gli industriali crolli per Pirelli (-5,47%) e Buzzi Unicem (-6,47%). Male anche Fiat (-4,98%).
CATANZARO - «In questa complessa e per più versi inedita congiuntura economica, il compito delle forze politiche è di non cedere alle polemiche sterili, ma piuttosto di concentrarsi, ciascuna per le proprie responsabilità, sulle cose da fare e sul rispetto degli impegni assunti. Lo afferma il coordinatore dell’Udc calabrese, Gino Trematerra, che ha elaborato una serie di temi a cui dareuna priorità assoluta e su cui, in sintonia con il presidente Scopelliti, intende invitare le forze della maggioranza e quelle d’opposizione ad una riflessione supplementare e fattiva. Mi riferisco, per esempio - sottolinea Trematerra - alla sanità, all’emergenza ambientale in senso lato, ai fondi comunitari, alla filiera agricola, alle infrastrutture. a pag » 12
CATANZARO Dalla Regione più di un milione di euro per i disabili e gli anziani a pag » 14
POLSI Festa della Madonna, il Vescovo: questa non è più la celebrazione dei boss a pag » 18
COSENZA Interrogazione di Laratta alla Gelmini: molte scuole della provincia sono a rischio a pag » 19
Chi ha più vantaggi contribuisca di più nei sacrifici di Andrea Olivero presidente delle Acli
Dopo la cancellazione dalla manovra bis del contributo di solidarietà per i redditi privati più alti, e di fronte alla necessità di mantenere invariato il saldo finale, nasce la domanda, retorica ma inevitabile: se non saranno i ricchi, chi paghera? Non è demagogia semplicistica chiedersi se il contributo di solidarietà e una patrimoniale non fossero più eque della riduzione delle detrazioni per le famiglie, non per nostalgie collettivistiche o per odio di classe ma per la necessità che chi ha più vantaggi contribuisca di più nel momento della crisi e dei sacrifici. Di fronte agli apprezzabili sforzi per riportare equilibrio tra chi lucra con la finanza e chi produce occupazione e lavoro, le Acli criticano invece la riduzione dei vantaggi fiscali per le cooperative. Tre le richieste delle Acli: ripristinare per tutti il contributo di solidarietà, inserire una patrimoniale sui grandi beni immobiliari del Paese, anche con la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa per le dimore di valore, e dare subito avvio alle riforme da tempo prospettate, del welfare, del mercato del lavoro e del fisco. La questione della redistribuzione si rivela cruciale. Bene, invece, l’abolizione delle province, purché all’interno di una chiara ridefinizione dei poteri territoriali, ma insieme si metta mano ad una nuova legge elettorale in grado di dare una vera rappresentanza ai cittadini e si trasformino i partiti politici in associazioni di diritto pubblico, finalmente trasparenti e democratici.