il domani dello Sport
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Anno XIV Nr. 272 > euro 1,00 > Lunedì 03 Ottobre 2011
SERIE A
RUGBY
NAZIONALE
L’Udinese coltiva il suo sogno capolista grazie a Di Natale
Le convocazioni di Prandelli tocca a Barzagli e Cigarini
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Niente da fare per gli Azzurri l’Irlanda è troppo forte a pag. » 13
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Carboni e Masini le suonano al Chieti davanti ad un "Ceravolo" entusiasta. Alla fine, un gol per tempo e tre punti a casa
Il Catanzaro vola alto Il presidente Cosentino: stiamo lavorando per vincere il campionato. Mister Cozza mantiene la tabella di marcia L’INTERVENTO
Potere senza consenso malattia della sinistra
Convincente vittoria delle Aquile di Ciccio Cozza al "Ceravolo" che battono il Chieti per 2 a 1. Calabresi subito in vantaggio secondo minuto Il raddoppio giallorosso arriva al 55esimo su calcio di rigore
di Daniele Capezzone portavoce nazionale PdL
IL COMMENTO
Il welfare non è solo spesa, ma è economia e lavoro di Vasco Errani presidente Conferenza Regioni
Nessuno intende negare la situazione delicata in cui l’Italia si trova. Ma questa consapevolezza è una ragione in più per chiedere a tutti comportamenti responsabili. E invece Bersani sceglie di fare lo sfascista, di puntare su un caos che - questo sì - costerebbe carissimo al Paese. Tutte le opposizioni, nel mondo, fanno la loro battaglia: ma nessuna forza di minoranza si spinge al punto di lavorare per il discredito internazionale del Paese, o di dividere le forze politiche anche nelle occasioni in cui dovrebbero puntare su ciò che le uniscono, o di proseguire in una campagna di sistematica demonizzazione dell’avversario. Bersani, come un disco rotto, ripete la stessa canzone. Ma, monotonia a parte, resta un punto di fondo che ha a che fare con una deriva ormai consolidata della sinistra italiana, che vorrebbe il potere senza consenso.
pagine 8 e 9
CATANZARO Dipendenti Phonemedia, oggi l’assemblea tra speranze e non troppe prospettive a pagina 5
CATANZARO Successo per la festa del Pd Al "Villaggio" anche Wanda Ferro a pagina 6
SOVERIA MANNELLI Istituto comprensivo unico per tutti i comuni limitrofi a pagina 7
Occorre ridisegnare il welfare in modo condiviso, redistribuire i 62 miliardi di euro impiegati per le politiche socio assistenziali dal livello centrale direttamente sul territorio, e lavorare ad un vero federalismo fiscale, perché quello di cui si è parlato in questi anni è morto, mettendo tra i punti principali il Mezzogiorno. E’ questa la direzione in cui bisogna lavorare. E’ in momenti di crisi così acuti che vanno fatte le riforme. E proprio adesso bisogna iniziare a costruire i riferimenti per intraprendere una battaglia culturale nel Paese, e sconfiggere l’idea neoliberista che vede nel sistema sociale un lusso. Il welfare non è semplicemente solo spesa, ma è economia, valore e lavoro e l’idea secondo cui ognuno fa per sé è fallimentare.