il domani

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Domenica 08 Novembre 2009 Anno XII - Numero 308

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QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09

IL VIAGGIO

SINDACATI

L’EMERGENZA

L’opportunità di toccare con i propri piedi la Terra santa arriva così, per caso. E’ capitato a Massimo Mauro - ex calciatore e oggi commentatore di Sky Sport - che ci racconta il suo viaggio.

«La notizia che il centro delle auto elettriche e ibride si farà negli Usa è comprensibile dal punto di vista di Obama ma un problema per l’Italia», dice il segretario generale Fiom.

Individuare procedure e risorse per l’immediata rimozione dei rischi per la salute dei cittadini della provincia di Crotone. E’ questo l’obiettivo della mozione presentata dalla senatrice Dorina Bianchi

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di Francesco Pungitore a pag » 10

Massimo Mauro in Terra santa una esperienza indimenticabile

In allarme quelli della Fiat perché auto ibride ed elettriche si faranno negli Usa

di Oriana Tavano a pag » 8

Mozione della Bianchi: risorse per la bonifica del Crotonese

Il problema del Mezzogiorno non è quello delle risorse disponibili ma riguarda i tempi biblici di realizzazione delle opere

Scajola accusa: «La Calabria non sa spendere» «Il nuovo Piano per il Sud servirà anche a evitare il perdurare di queste criticità»

L'INTERVENTO

Tagli ai Fondi Fas Il silenzio degli imbelli

Iter burocratici troppo lunghi hanno comportato spesso un notevole ritardo nei tempi di realizzazione delle opere pubbliche. È questa una delle più significative conclusioni del rapporto presentato dal ministro Claudio Scajola di Ettore Zonno a pag » 6

LA GIUSTIZIA LENTA SI PAGA

di Guido Talarico

IN BREVE Innovazione, 6 milioni di fondi comunitari

L’ennesimo spostamento dell’approvazione dei finanziamenti Fas per il Mezzogiorno fa venire il dubbio che i fondi veramente non ci siano e conferma che la politica italiana, nazionale e locale, di destra e di sinistra, destina la bocca al Sud e la pancia al nord. Parlano cioè molto accoratamente del mezzogiorno e dei sui problemi ma con altrettanto trasporto fanno in modo che il soldi finiscano prevalentemente al nord. E’ una storia vecchia 150 anni, che si perpetra ad ogni momento decisivo. Con un risultato costante: sud sempre più povero nord sempre più ricco. E’ vero che il problema dei soldi è parziale. E’ vero che spesso il sud ha fondi che non sa spendere per l’inettitudine della propria classe dirigente. segue a pagina » 2

La capacità di innovazione è il traino fondamentale per accrescere la forza delle imprese e garantire loro la permanenza ottimale sul mercato, ma le performance innovative del sistema imprenditoriale calabrese non sono sufficienti per attuare modelli di business, moderni e vincenti. di Alessio De Grano a pag » 4

Nasce la rete Carrefour Market ed Express

Arrivano i risarcimenti ROMA - Giustizia lenta? Ci ha pensato la Corte di cassazione a tentare di risolvere il problema. E lo ha fatto con una sentenza che conferma un principio utile, che ha riscontrato apprezzamento anche in Calabria: un risarcimento.

di Alessandro Caruso a pagina » 8

Niente più Gs, niente più punti vendita DìperDì. Entro il 2010, 499 supermercati e 981 megozi di prossimità (tra punti di vendita gestiti direttamente e in affiliazione) affiliati all’ex Gs cambieranno insegna e diverranno Carrefour Market e Express.

IL COMMENTO

Vogliamo condividere le battaglie del Domani di Francesco Viapiana Confesercenti Catanzaro

Caro Direttore, da qualche giorno a questa parte, abbiamo potuto notare il cambio di linea editoriale che la sua testata ha deciso di attuare. Devo confessare che all’inizio ci è sembrata un’idea poco felice, avendo sempre valutato la vostra offerta utile al lettore calabrese, proponendo notizie che su altre testate locali trovavano poco spazio in quanto ritenute di poco interesse, quando invece appare chiaro come, quel tipo di informazione potesse completare l’offerta informativa. La nuova linea improntata a trattare i problemi dell’economia nazionale e di quella calabrese in particolare, in un primo momento ci era sembrato come un doppione di quanto gia’ trattato anche sulle testate economiche nazionali. Dopo circa una settimana dalla novità editoriale, dobbiamo effettivamente ricrederci circa il nostro scetticismo.

di Ludovico Casaburi a pag » 7

segue a pagina » 2

ESCLUSIVO Parla Gianni De Michelis: «Io, il muro e Gorbaciov» Ci sono uomini che, a causa di circostanze imprevedibili, si trovano ad assistereadavvenimenti epocali, al mutamento del corso della storia. Uno di questi è senza dubbio Gianni De Michelis. Era lui, infatti, il ministro degli Esteri italiano che si trovò a gestire la delicatissima fase che va dal 1989 al 1991, vale a dire dal crollo del muro di Berlino. di Domenico Naso a pag » 5


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D2 - LETTERE, RUBRICHE, INTERVENTI di Guido Talarico

di Francesco Viapiana

Tagli ai Fondi Fas Il silenzio degli imbelli

Vogliamo condividere le battaglie del Domani

Ma questo non fa che confermare il teorema della convenienza di tutti ad avere un Paese a due velocità. Gli amministratori meridionali sono delle mezzecalzette perché a Roma fa comodo così. Ai Governi - a tutti - fa comodo una classe dirigente meridionale che dica solo e sempre signorsì. E in questo la Calabria eccel-

nimi e proni da non riuscire a proferire altra parola che un servile "obbedisco". Gente spenta, incapace di alzare un sol dito quando nelle segrete stanze del potere delle banche e delle grandi lobby del nord si decide di tagliare. I fondi Fas, per fare un esempio d’attualità. Guardate i gior-

Da Mancini e Misasi in poi è stato il baratro. In questi tristi decenni tanti nani e qualche ballerina si sono arrampicati sugli scranni del Parlamento

Avete sentito qualcuno dei nostri alzare non dico una protesta ma almeno un gridolino d’indignazione?

le. Da Mancini e Misasi in poi è stato il baratro. In questi tristi decenni tanti nani e qualche ballerina si sono arrampicati sugli scranni dei due rami del Parlamento arrivandovi così esa-

nali di ieri e di oggi: avete sentito qualcuno dei nostri alzare non dico una protesta, ma almeno un gridolino d’indignazione? In Sicilia quando si è parlato di Fas Lombardo ha ruggito e

PROFONDO NORD

di Alessandro Caruso

Abbiamo apprezzato molto il metodo ed i contenuti dell’informazione proposti ma soprattutto le posizioni critiche assunte nei confronti del sistema creditizio, che riscontrano assoluta condivisione all’interno della nostra categoria. Essa difatti ritiene che molti dei problemi attuali siano stati causati dalle incongrue risposte degli istituti di credito rispetto agli effetti della crisi globale, che tuttavia, a livello locale, impattava su aziende sane presenti nel territorio, precludendo di fatto la possibilità di trovare soluzioni temporanee, come la logica avrebbe suggerito, consentendo così a quelle aziende locali sane di avere una boccata d’ossigeno. Purtroppo però cosi non sarà per molte di esse, come tra l’altro dichiarato dall’amministratore delegato del gruppo Intesa San Paolo, Corrado Passera, che ha stimato in un numero vicino a 250.000 le imprese che a causa di questa congiuntura, non supereranno lo scoglio e pertanto non resterà che aspettare ancora pochi

mesi per contare quale percentuale di questo numero previsto di cessazioni e fallimenti, intaccherà la nostra regione. Alla luce di questa nuova stagione, ed alla luce del momento che l’economia sta vivendo, sento il dovere di esprimere questo apprezzamento e offrirLe la nostra collaborazione per il futuro, attraverso le nostre testi-

«Sento il dovere di esprimere l’apprezzamento di Confesercenti per le posizioni assunte dal Domani nei confronti del sistema creditizio» monianze dirette rispetto a tanti soprusi che alcuni istituti bancari continuano a perpretare ai danni di tante piccole e medie imprese, con la speranza che tutto ciò possa servire quantomeno da deterrente.

L’INDISCRETO DELLA POLITICA

di Francesco Pungitore

Cipe, il braccio armato della Lega

L’Udc pesa tanto e il Pd non ci rinuncia

La riunione del Cipe ha generato contenti e delusi. Chi può esultare è certamente il Nord. Nelle colonne della Padania di ieri due pagine a titoli cubitali sintetizzavano la soddisfazione per tale delibera con inevitabili cenni propagandistici. In effetti per le regioni meridionali si è trattato di un’autentica doccia fredda. Una doccia fredda che in questo caso si poteva, anzi si doveva evitare. Di proclami concilianti e di promesse edificanti da parte del Governo ce ne sono stati abbastanza, ma questa era una chiara occasione per trasformarli in pratica. Il risultato qual è stato? Lo sberleffo cavalcato con grande enfasi dal giornale delle camice verdi. E dopo il danno, anche la beffa: un’intervista, sempre nel giornale delle camice verdi, all’onorevole Roberto Castelli, che ammette: «Questo è un Cipe da incorniciare». Nelle regioni meridionali si pensava che certi atteggiamenti nordisti fossero una prerogativa di alcuni partiti che hanno deciso di trasformare un risentimento campanilistico in un ideale, ma anche il Cipe in questo caso sembra essere diventato il braccio armato della Lega.

E’ partito ufficialmente il corteggiamento del centrosinistra all’indirizzo di quel 9,3 per cento di elettori che, in Calabria, vota Udc. L’uscente presidente della Regione, Agazio Loiero, ha lanciato un messaggio ben preciso all’indirizzo dei centristi: prima di scegliere, confrontiamoci. La risposta, in realtà, non c’è ancora stata. Ma l’idea di poter «percorrere un pezzo di strada insieme» ha dato un bel colpo alla scena politica calabrese. Il Pdl, che già dava per scontata l’alleanza con i post democristiani, adesso deve rincorrere e, magari, alzare il prezzo. Del resto, l’intreccio è molto più alto e coinvolge le trattative di carattere nazionale sui futuri equilibri del Paese. In poche parole, se Casini insiste con l’idea di ricostruire il grande centro, non può fungere da stampella al sistema bipolare. Anzi, deve fare di tutto per renderne veloce il declino. Un principio che si applica a partire proprio dalle elezioni regionali. Da qui la decisione di congelare qualsiasi trattativa in corso. Intanto, però, resta in campo quel 9,3 per cento.Una quota decisiva che fa gola un po’ a tutti.

Castelli: «Questo è un Cipe da incorniciare», e la "Padania" si diverte a sfottere il Sud, rimasto ancora una volta a guardare il Nord mentre investe in infrastrutture e cresce sempre di più

Il presidente della Regione, Agazio Loiero, ha lanciato il corteggiamento all’Udc. Il partito centrista, che vanta il 9.3 per cento dei consensi, si conferma ago della bilancia della politica calabrese

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il Domani Domenica 08 Novembre 2009

PRIMO PIANO

L’impresa calabrese e l’innovazione mancata. Ma il Pon è un’occasione Le aziende sfruttino i 6 miliardi di euro di Fondi Comunitari per vincere la sfida della competitività, della ricerca e dell’ innovazione

di Alessio De Grano La capacità di innovazione è il traino fondamentale per accrescere la forza delle imprese e garantirelorolapermanenzaottimale sul mercato, ma le performance innovative del sistema imprenditoriale calabrese non sono affatto sufficienti per attuare nuovi modelli di business, moderni e vincenti. L’impietosa fotografia di un sistema imprenditorialein grave ritardo sulla Strategia di Lisbona è contenuta nel Rapporto Annuale sull’innovazione2009,curatodalla Fondazione COTEC e presentato lo scorso 20 ottobre presso Ministero per gli Affari Esteri.Arrivato alla sua terza edizione, il Rapporto mira a saggiare il posizionamento competitivo italiano rispetto ai principali paesi industrializzati, secondo i principali indicatoridell’attivitàinnovativadalla spesa in ricerca alla performance delle imprese, fino al ruolo del capitale umano e al sostegno del settore pubblico. I dati testimoniano l’ormai conosciuto ritardo del sistema innovativo italiano: investiamo meno dei nostri partner europei in ricerca e formazione, ma quel che è peggio, vi è un sostanziale divario tra Nord e Sud del Paese, con la Calabria relegata costantemente

nelle ultime posizioni delle diverse graduatoria pubblicate. La spesa in Ricerca & Sviluppo regionale in percentuale del PIL è pari allo 0,43% e gli addetti in R&S rispetto al totale regionale è pari all1%. Più grave il dettaglio sul mondo privato. Le imprese della Calabria spendono solo lo 0,03% in Ricerca & Sviluppo in percentuale del PIL (ultime in Italia) e al loro interno assumono solo lo 0,02% degli addetti alla R&S in percentuale sul totale degli occupati. E’ evidente l’intrinseca debolezza del nostro sistema produttivo e

6 miliardi I fondi a disposizione per incrementare la capacità di produrre e utilizzare ricerca e innovazione di eccellenza

stenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale". Ma la situazione può essere cambiata e l’occasione è il PON Ricerca e Competitività 2007-2013, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo regionale. Esso nasce proprio per contribuire a ridurre il divario delle Regioni italiane più lontane dalla ricchezza media europea. Per

Le performance innovative del sistema imprenditoriale calabrese non sono affatto sufficienti per attuare nuovi modelli di business moderni e vincenti

dell’assenza di innovazione dentroleaziende.Siamolontanissimi anni luce dagli ambiziosi obiettivi della Strategia di Lisbona, nata il 23 e 24 marzo del 2000 al fine di sostenere l’occupazione, le riforme economiche e la coesione sociale nel contesto di un’economia basata sulla conoscenza per far sì che l’Europa potesse "diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica so-

questo, Calabria, Campania, Sicilia e Puglia avranno a disposizione oltre 6 miliardi di per incrementare significativamente la loro capacità di produrre e utilizzare ricerca e innovazione di eccellenza, in modo da assicurare nei loro territori uno sviluppo duraturo e sostenibile. Un’occasione unica per le imprese, le Università, i Centri di Ricerca e soprattutto i giovani ricercatori calabresi; essi avranno le possibilità e le risorse per dimostrare la loro bravura, la loro competenza e la voglia di innovazione, ma dovranno concorrere con pugliesi, campani e siciliani nell’accaparrarsi le risorse utili all’attuazione degli ambiziosi progetti di innovazione. Il PON Ricerca e Competitività è il programma più ricco tra tutti i programmi presentati dall’Italia alla Commissione Europea. Dunque, non mancheranno i fondi per spingere sull’acceleratore dell’ammodernamento del sistema produttivo e della ricerca in Calabria. Spetta ora alla Calabria essere presente con progetti validi e di rottura, considerato che l’innovazione tecnologica e professionale è la carta vincente per uscire dalla crisi perenne che attanaglia il nostro debolissimo sistema produttivo.

Capitale umano, formazione e cooperazione la ricetta del precendente programma La nuova programmazione punta su una strategia in cui Ricerca e Innovazione sono strettamente integrate, per lo sviluppo sostenibile delle regioni

Il Pon Ricerca e Sviluppo 2000 - 2006 Alessio De Grano Il PON 2000 - 2006 ha raggiunto risultati importanti nell’ambito della Ricerca e Sviluppo (R&S) anche grazie alla cooperazione tra università, centri di ricerca e imprese mediante la realizzazione di numerosi progetti innovativi quali 682 progetti cofinanziati, 1.140 imprese beneficiarie, 188 università e centri di ricerca coinvolti, 1.212 nuovi prodotti, processi e servizi, 673 innovazionidi processo,prodottoe organizzative, 154 nuovi brevetti. Il potenziamento delle strutture è stata una delle priorità del PON 2000 2006. Attraverso i progetti

finanziati,infatti,universitàe centri di ricerca sono stati dotati di servizi, facilities, attrezzature, sistemi e software innovativi attraversocon188progetticofinanziati oltre 110.000 mq di superficie infrastrutturata in Università e Centri di ricerca e oltre 7.600 ambienti cablati, 30.000 ricercatori e tecnici operanti nelle strutture, 270 servizi innovativi e 177 software creati per gli oltre 838.000 utenti potenziali rilevati. Il capitale umano è stato considerato la piùimportanterisorsaneiprocessi di sviluppo. Il PON, puntando sulla formazione, ha permesso di raggiungere nuovi livelli di eccellenza con 1.466 progetti cofinanziati, 34.000 destinatari dei pro-

getti di Alta Formazione, 47 milioni di ore di formazione, 58.000 studenti delle Regioni obiettivo 1 coinvoltiin 130 iniziativedi orientamento universitario. La nuova programmazione punta su una strategia in cui Ricerca e Innovazione sono strettamente integrate, motore dello sviluppo sostenibile e della competitività delle regioni della "Convergenza". L’intento è quello di aiutare le imprese ad essere più competitive e a rafforzare il loro posizionamento sul mercato nazionale ed estero, attraverso azioni in cui lo sviluppo delle abilità nel produrre ricerca di qualità va di pari passo con l’accrescimento delle capacità nell’utilizzare i risultati scientifici.

Il capitale umano è stato considerato la più importante risorsa nei processi di sviluppo. Il Pon, ha così raggiunto livelli di eccellenza nel campo della formazione


Domenica 08 Novembre 2009 il Domani

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PRIMO PIANO

Le grandi interviste sul Domani. Alla vigilia dell’anniversario della caduta del muro di Berlino, parla Gianni De Michelis, che era allora ministro degli Esteri. Quale fu il ruolo di Gorbaciov e quali le posizioni dell’Italia

Io, il muro e Gorbaciov. Cronaca di un periodo che ha cambiato la storia di Domenico Naso

IL PERSONAGGIO

Ci sono uomini che, a causa di circostanze imprevedibili, si trovano ad assistere ad avvenimenti epocali, al mutamento del corso della storia. Uno di questi è senza dubbio Gianni De Michelis. Era lui, infatti, il ministro degli Esteri italiano che si trovò a gestire la delicatissima fase che va dal 1989 al 1991, vale a dire il crollo del muro di Berlino prima, e l’effetto domino che portò al crollo dell’Unione Sovietica poi. [..] Ecco il ricordo di De Michelis sulla figura di Gorbaciov e su quel periodo così denso di cambiamenti. Il 9 novembre 1989, mentre i berlinesi abbattevano il Muro, lei era ministro degli Esteri. Come ricorda quel giorno? Cosa ha pensato nel momento in cui ha saputo cosa stava accadendo in Germania? «Quella sera ero a Budapest in missione ufficiale perché il giorno dopo avremmo firmato (con Ungheria, Austria e Jugoslavia) l’intesa che diede vita alla Quadrangolare[..]. Questo per dire che noi in qualche modo ci aspettavamo una situazione che si sarebbe evoluta rapidamente e per certi versi proprio il governo italiano fu quello che si mosse più rapidamente.Pensavamochebisognava attrezzarsi per affrontare la situazione in mutamento e il fatto che stavamo in Ungheria proprio in quei giorni dimostra che già da mesi ci stavamo muovendo nella direzione di un’apertura maggiore verso est. Detto questo non potevo certo prevedere che il muro di Berlino sarebbe caduto proprio quel giorno. Io ebbi la notizia dal ministro degli Esteri tedesco Hans Dietrich Genscher. Naturalmente la cosa emozionò tutti, anche noi. [..]. Nell’estate 1989 i tedeschiorientaliavevano“votato con i piedi”. Molti di loro, in vacanza in Ungheria, non tornarono in Germania orientale ma sconfinarono in Germania ovest, approfittando all’inizio dei controlli blandi della polizia ungherese e poi di una decisione ufficiale del governo di Budapest. A ottobre ero stato a un incontro tra Kohl e Andreotti in cui avevamo discusso dell’evoluzione politica della Germania dell’est. In qualche maniera si sapeva cosa stava per accadere. In ottobre c’era stato un momento in cui per un attimo si temette una reazione del tipo di Tienamen con la repres-

MinistrodegliEsteriitalianoacavallo fradueepoche:haassuntoildicasteroil22luglio1989nelsestogovernoAndreotti,quandoilMurodiBerlinoeraancorainpiedi,elohalasciatoil12aprile1991,aMurodiBerlino abbattutoeallavigiliadelladissoluzionedell’UnioneSovietica.DeMicheliseragiàstatoministrodelle Partecipazionistatali,delLavoroevicepresidentedelConsiglio,ma l’esperienzaagliEsterihaprofondamentecaratterizzatoisuoiimpegni successivi.Oggièpresidente dell’Ipalmo,l’Istitutoperl’AmericalatinaeilMedioOriente,membrodel comitatoesecutivodell’AspenInstituteItaliaemembroeuropeo dell’Asem,forumperildialogofra EuropaeAsiacheèorganismoUe.

Gianni De Michelis

sione violenta delle proteste. Fu merito di Gorbaciov evitare tutto ciò, dicendo con chiarezza che non avrebbe tollerato una reazione con la forza del governo tedesco-orientale». La strada che ha portato al crollo del Muro di Berlino, però, inizia qualche anno prima. Secondo lei la perestrojkadi Gorbaciov mirava davvero a democratizzare l’Urss o piuttosto al presidente sovietico è semplicemente sfuggita di mano la situazione?

«Gorbaciov era una persona calda, che credeva davvero in quello che diceva. Non aveva l’aspetto del burocrate comunista»

«Le cose in Urss gli sono sicuramente scappate di mano. Ma neanche per un attimo Gorbaciov pensò di usare la forza. Noi avemmo l’occasione di incontrarlo subito dopo, in concomitanza con il summit a Malta con George Bush senior. E proprio al Campidoglio pronunciò il famoso discorso sulla Casa comune europea. [..]». Gorbaciov era molto diverso dai leader sovietici che lo avevano preceduto. Possiamo dire che fosse un personaggio pop? «Gorbaciov era una persona “cal-

da” che credeva davvero in quello che diceva. Non aveva l’aspetto tipico del burocrate comunista freddo come Gromyko oppure del dirigente del Pcus incartapecorito alla Breznev. Dava l’impressione di uno che quando ti parlava voleva trasmettere capacità di convincimento. Questa era la cosa che maggiormente colpiva. La storia ha dimostrato successivamente che non sarebbe stato in grado di gestire da solo la transizione. Per metà apparteneva al vecchio mondo sovietico e proprio questa metà lo portò a essere vittima del sistema. In fondo anche lui fu scelto dal Kgb e da Andropov, e non espresso da un moto di base. Chi guidò il tentativo disperato di salvare il sistema fu il servizio segreto sovietico». [..] In Occidente la figura di Gorbaciov gode ancora oggi di una popolaritàsorpren-dente.Molto meno in Russia. Come mai? «Per la semplice ragione che chi ha raccolto i frutti della spinta del popolo russo a liberarsi fu Eltsin, quindi gli avversari di Gorbaciov. Sul golpe se ne sono dette tante. Vero, falso, persino possibile complicità di Gorbaciov con i golpisti. Io non credo a queste versioni ma sicuramente in quel momento Gorbaciov apparve incapace di controllare gli avvenimenti. Chi montò sul carro armato e bloccò il golpe fu Eltsin. Mettiamola così: successe in Russia in misura meno drammatica quello che successe in Jugoslavia. Ciò che decise il destino di Belgrado fu l’incapacità del gruppo dirigente di allora di riuscire a far

prevalerel’evoluzionedemocratica a livello politico e su un piano federale, limitando le iniziative delle singole repubbliche. Slovenia e Croazia indirono elezioni locali e inevitabilmente la Jugoslavia si disintegrò. La stessa cosa avvenne in Russia. Gorbaciov tentò, con un referendum, di avere una specie di risposta democratica da tutta la federazione, ma in realtà prevalse la spinta all’affrancamento delle singole repubbliche. E infatti questo improvviso cambio di marcia fece sì

«Non bisogna sottovalutare la Russia innanzitutto per motivi militari, ma anche per un suo punto di forza: il sistema educativo»

che da agosto a dicembre il sistema sovietico crollasse del tutto». Però Mikhail Gorbaciov è anche l’uomo che mandò i carri armati a Vilnius per convincere i lituani a rinunciare all’indipendenza. « In quel caso ci furono errori da ambo le parti». Forse la Lituania non riuscì a essere paziente? «Sì, nel senso che tutto questo ha fatto precipitare in una direzione non positiva gli avvenimenti. Ma ormai era inevitabile».[..]

Crolla il Muro e la Germania si riunifica. Andreotti non era a favore della riunificazione. Come mai? «È vero. Durante un dibattito a una Festa dell’Unità di qualche anno prima, aveva detto pubblicamente e con chiarezza che in caso di crollo del sistema orientale sarebbe stato meglio mantenere la Germania divisa. Era una sua idea, peraltro molto diffusa in Europa occidentale. È vero anche, però, che durante il vertice dell’Eliseo organizzato in fretta e furia dopo il crollo del muro per prendere atto del cambiamento epocale, fu l’Italia (e quindi Andreotti, allora presidente del Consiglio) a tirar fuori da quella riunione tesa e confusa, la proposta di compromesso che permise di chiudere l’incontro con un segnale da parte dell’Europa di non essere contro l’unificazione ma che anzi la auspicava. Poi le cose andarono in maniera molto più veloce di come si poteva prevedere». [..] E la sua posizione personale? «Non ero favorevole o contrario. Era semplicemente un processo inevitabile. Così come l’allargamento a est dell’Ue». [..] Dopo più di vent’anni dall’avvento di Gorbaciov, la Russia di oggi è ancora sotto esame, più volte criticata per la gestione del potere da parte di Vladimir Putin. L’Orso di un tempo cosa è diventato? Sta davvero ridiventando una su- perpotenza economica e strategica? «Non bisogna sottovalutare la Russia. Innanzitutto per ragioni militari, visto che Mosca rimane ancora oggi l’altra vera potenza nucleare del pianeta. Ma anche, e soprattutto, per un suo punto di forza troppo spesso sottovalutato: il suo sistema educativo. È l’un co campo, forse, in cui il comunismo sovietico non ha fallito. [..]Naturalmente il sistema comunista aveva ridotto la possibilità di utilizzare pienamente queste capacità. [..]. Putin, ad esempio, ha rappresentato e rappresenta un’evoluzione positiva rispetto a Eltsin, la cui fase, tra crisi economica e corruzione, aveva portato la Russia sull’orlo del baratro. Tratto dal mensile "Charta Minuta" della Fondazione Farefuturo. Per la Calabria "Il Domani"


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il Domani Domenica 08 Novembre 2009

PRIMO PIANO

Rapporto del ministero: purtroppo la Calabria non spende di Ettore Zonno ROMA - Iter burocratici troppo lunghi, a livello centrale e locale, che hanno comportato spesso un notevole ritardo nei tempi di realizzazione delle opere pubbliche: per esempio nel settore stradale, per i lavori sopra i 100 milioni, passano mediamente oltre 10 anni tra la progettazione e l’esecuzione. Con il risultato che le politiche di sviluppo degli ultimi anni, finanziate con ingenti risorse nazionali e comunitarie - 21 miliardi di euro in media l’anno hanno conseguito solo parzialmente i risultati attesi. È questa una delle più significative conclusioni del rapporto “Le politiche di sviluppo 2000-2006”, curato dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del ministero dello Sviluppo Economico e illustrato venerdi scorso dal ministro Claudio Scajola al

Il ministro Claudio Scajola

Consiglio dei ministri. «La congiuntura ci impone di risolvere i problemi strutturali del Paese se vogliamo uscire dalla crisi con maggiori potenzialità di sviluppo», ha detto il ministro a cui è stato affidato il coordinamento del “Piano per il Sud” del governo Berlusconi. «È prioritario ridurre il divario economico e sociale tra i territori», ha aggiunto Scajola, «e il Piano è la strada obbligata per riequilibrare le differenze nella crescita comune. Il problema dei problemi al Sud non sono le risorse disponibili, ma i tempi biblici di realizzazione delle opere che finiscono per aumentare i divari». Il pieno raggiungimento degli obiettivi finanziari - sono state spese tutte le risorse comunitarie messe a disposizione dai Programmi operativi regionali - non è stato sufficiente, secondo il rap-

Scajola: «I tempi biblici aumentano i divari, il Piano del governo Berlusconi è la strada obbligata per la crescita» porto, a favorire lo sviluppo del Mezzogiorno. Tre le cause principali di questo scenario: 1. una scarsa capacità dell’azione amministrativa che ha comportato spesso un notevole ritardo nei tempi di realizzazione delle opere; 2. un insufficiente apporto della

Tutte le risorse finanziarie del Quadro comunitario di sostegno 2000-2006 sono state spese, per una cifra complessiva pari a 65,9 miliardi al 30 giugno 2009 spesa ordinaria in conto capitale; 3. una eccessiva frammentazione degli interventi: più di 287.000 interventi finanziati da risorse comunitarie, di cui oltre 208.000 riguardano aiuti alle imprese e alle persone e quasi la metà sono di importo inferiore a 10 milioni. Nel rapporto del ministero dello Sviluppo Economico si rilevano, tuttavia, anche alcune luci: sono state completate alcune significative opere infrastrutturali (gli aeroporti di Bari, Catania e Cagliari, la metropolitana di Napoli, la linea ferroviaria alta velocità Roma - Napoli, importanti tratti di viabilità dalla Salerno - Reggio Calabria alla statale Jonica e alla Palermo-Messina), mentre sono

L’avanzamento della spesa relativa ai Fas è insufficiente in alcune regioni, quali Sicilia e Calabria, con valori intorno al 23 %, e Puglia, Sardegna e Basilicata intorno al 38% stati realizzati in Campania impiantidifognaturaedepurazione, in Toscana il nodo di alta velocità di Firenze e in Piemonte la reggia di Venaria. Scajola ha ricordato che un prossimo Cipe varerà i Piani attuativi regionali che utilizzeranno i Fondi per le aree sottoutilizzate 2007-2013, varo che è stato precedutoda una significativa revisione degli stessi piani

regionali. Il rapporto del ministero dello Sviluppo Economico, inoltre, indica che in regioni come la Campania, la Puglia, il Molise, la Basilicata, la Calabria, la Sicilia, e la Sardegna per gli interventi cofinanziati dai fondi strutturali è stata spesa la totalità delle risorse messe a disposizione dai Programmi operativi regionali; nelle regioni del centronord tutti i programmi cofinanziati dal Fesr hanno speso il 100 per cento delle disponibilità. L’utilizzo del Fondo aree sottoutilizzate presenta una buona percentuale di realizzazione in alcune regioni del Mezzogiorno, come l’Abruzzo (54,9%) e la Campania (54%), e del centronord,

che presentano in media un grado di realizzazione al di sopra del 50%. Risultati migliori si registrano nella provincia autonoma di Bolzano (85,6%), in Piemonte (61,3%) e in Liguria (61,2 %). Tuttavia l’avanzamento della spesa è insufficiente in alcune regioni, quali Sicilia e Calabria, con valori intorno al 23 %, e Puglia, Sardegna e Basilicata intorno al 38%. Tutte le risorse finanziarie del Quadro comunitario di sostegno 2000-2006 sono state spese (per una cifra complessiva pari a 65,9 miliardi, al 30 giugno 2009), rileva il rapporto del Ministero, e questo grazie anche alla proroga che il nostro Governo ha negoziato ai fini della rendicontazione. Si

è quindi evitato il disimpegno automatico. Tuttavia, mette in guardia il Dipartimentoper lo sviluppo e la coesione economica del Ministero, a fine anno scatterà la prima applicazione della regola del disimpegno automatico per la programmazione comunitaria 2007-2013. I rischi risultano circoscritti, ma vi è la necessità di non subire perdite, anche per evitare un conseguente impatto di un risultato negativo sulla credibilità del nostro Paese all’avvio del negoziato sul futuro della politica di coesione e del bilancio comunitario. «Il Piano per il Sud», ha sottolineato Scajola, «servirà anche a questo».


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PRIMO PIANO

PAROLA D’ORDINE: CAPILLARITA’ L’accordo stretto nel 2000 tra Carrefour e il Gruppo Gs - con i francesi che entrano in ballo acquisendo il 100 per cento del gruppo italiano e che avrà efficacia su tutto il territorio nazionale

entro il 2010, ha come obiettivo quello di portare il marchio Carrefour, già leader del settore se si parla di ipermercati (anche in Calabria), più vicino alle case di ogni potenziale cliente.

Capillarità,dunque, che nel caso specifico significa più punti vendita, più piccoli, più vicini e dunque più accessibili, che gestiranno, essendo parte di una unica catena, le stesse referenze.

1.480 punti vendita assumeranno l’insegna del gruppo francese che nel 2000 ha rilevato e riorganizzato la storica catena che nacque come "Romana Supermarkets"

Supermercati Gs, la fine di un’epoca Entro il 2010 saranno tutti Carrefour di Ludovico Casaburi ROMA - Niente più supermercati Gs, niente più punti vendita DìperDì. Entro il 2010 infatti, 499 supermercati e 981 megozi di prossimità (tra punti di vendita gestiti direttamente e in affiliazione) affiliati all’ormai ex Gruppo Gs cambieranno insegna e diverranno Carrefour Market e Carrefour Express. Il che significa, dati alla mano, che anche 6 milionidi clientia settimanacambieranno "tempio" del consumo. Venerdi scorso, a Milano, il processo ha preso il via con il primo supermercato, e ora a partire dal capoluogo lombardo si estenderà a macchia d’olio per coprire tutto il territorio nazionale, Calabria densissima di negozi targati Gs compresa. Solo in questi ultimi due mesi dell’anno saranno 70 i punti vendita interessati. «Il progetto di Carrefour Italia è l’ultimo tassello di un’evoluzione che inizia da lontano - afferma Gabriele Di Teodoro, responsabile dei marchi Gs e DìperDì - e che rientra in un piano di riorganizzazione che porterà benefici sia in termini di razionalizzazione dei costi sia di prezzi al dettaglio ancora più competitivi, senza cancellare i valori italiani legati alle due insegne». La storia di Gs inizia nel 1961 grazie agli imprenditori Marco

Venerdi a Milano il primo supermercato; ora a partire dal capoluogo lombardo il processo si estenderà a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale, Calabria densissima di negozi targati Gs - compresa

Germania, il supermercato "Romana Supermarket". Nel 1966 i due cedono il 60 per

cento del gruppo alla Sme (Società meridionale elettrica facente parte del gruppo Iri) che ne cambia la dnominazione in Sgs, Società generale supermercati. Negli anni a venire la Sgs si rafforza e si espande acquisendo tutta una serie di piccoli e medi esercizi in tutta Italia. Nel 1975 il gruppo sbarca nel mondo del discount, costituendo il marchio "Sico". Del 1990 è invece l’apertura al suffisso "iper": il gruppo Sgs acquista infatti la catena di ipermercati Extramarket,e l’anno successivo apre a Roma il primo grande ipermercato Ipermondo. Nel 1993 si da il via al progetto franchising Gs. Nel 1995 arriva l’epoca della pri-

vatizzazione, e la cordata Benetton - Del Vecchio, rilevando Sme, acquisisce anche Sgs. Nel ’96 il gruppo, che nel frattempo è divenuto proprietario di Euromercato e ha dunque fatto un passo decisivo nel settore delle grandi superfici, cambia ancora denominazione diventando semplicemente Gs, e firma un accordo con il gruppo francese Promodès, accordo che oltre a permettere a Gs di controllare tutte le attività detenute in Italia, consente l’ingresso in Finiper. La riorganizzazione del 2000 è storia recente, con il già citato ingresso di Carrefour - secondo gruppo al mondo nel settore - con una quota del 100 per cento, che trasfroma Gs in Gs Spa.

nella Milano del dopoguerra aveva già lasciato tracce importanti. La grande "Esse" iniziale battezzerà il nome della società, "Esselunga", che da subito ha enorme successo grazie al vasto assortimento,a prezzipiù competitivi, alla standardizzazione,

all’integrazione verticale fra produzione e vendite, e perfino al piacere più sottile nel fare la spesa: «Vengo qui in tram dall’altra parte della città una volta alla settimana e con quanto risparmio vado al cinema», era la frase più abusata. Potere del supermarket.

BrunellieGuidoCaprotti(fratello di Bernardo, fondatore con la sua famiglia di Esselunga, vedi box) che aprirono a Roma, in viale

Il supermercato in Italia, una storia lunga 52 anni ROMA - All’alba del giorno d’apertura del primo supermercato tricolore della storia, l’Italia è tutta una festa. L’anno è il 1957, il maschio italico sogna di viaggiare in Cinquecento - il gioiello della Fiat è appena stato lanciato sul mercato - e in tv si guarda con meraviglia Carosello. L’anno successivo sarà quello del boom economico, dunque il Paese è già pronto a spendere e spandere ogni avere in ogni direzione. Il 27 novembre, a Milano, in una ex officina di viale Regina Giovanna, viene aperto il primo supermercato italiano. Una vera rivoluzione - di matrice evidentemente

Usa, in cui già nei ’40 se ne contavano più di 30 mila - commerciale e sociale. Il "bottegaio" - incontrastatore del mercato sino ad allora - storce il naso: gli italiani, i milanesi per primi, scoprono la "spesa" come la intendiamo ancora oggi. Protagonisti sono tre fratelli della famiglia Caprotti (Bernardo, Guido e Claudio), provenienti da una famiglia brianzola da sempre impegnata nel tessile, più Marco Busnelli, la famiglia Crespi e il socio americano Nelson Rockefeller. L’insegna del grande negozio "Supermarket" è disegnata da Max Huber, artista svizzero che


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PROFESSIONI

Una sentenza della Cassazione stabilisce che il cittadino venga risarcito di 750 euro per tre anni di ritardo nel processo

Il consigiere dell’ordine degli avvocati di Catanzaro Pullano: «Abbiamo un contenzioso enorme»

Giustizia lenta, lo Stato risarcisce, ma non basta. Servono più magistrati di Alessandro Caruso

ROMA - Giustizia lenta? Ci ha pensato la Corte di cassazione a tentare di risolvere il problema. E lo ha fatto con una sentenza (la n° 21840 depositata il 14 ottobre 2009 dalla prima sezione civile), che conferma un principio utile e molto incoraggiante, che ha riscontrato apprezzamento anche in Calabria: un risarcimento da parte dello Stato per l’eccessiva durata del processo. In particolare per i primi tre anni di ritardo saranno sanzionati 750 euro. Mentre per ogni anno successivo saranno destinati cira 1000 euro. Ma potrebbero essere anche di più, perché sarà il giudice a stabilire, in base agli interessi della causa, se l’entità del risarcimento deve essere superiore. Tanto per capire, per una causa finita in ritardo che riguarda un licenziamento potrebbe essere

Divorzi, arriva una sentenza della Cassazione che tutela i papà. La decisione viene da un caso avvenuto in Emilia Romagna

valutato un danno maggiore rispetto a una causa per una multa. Il principio è stato mutuato dalla disciplina prevista dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, praticamente analogo, e conferma un indirizzo già sancito in Italia dalla legge Pinto. Dall’Ordine degli avvocati di Catanzzaro arrivano commenti positivi. L’avvocato Francesco Pullano, consigliere dell’Ordine, ritiene che la sentenza sia di grande aiuto. Soprattutto perchè ha il merito di rendere giustizia al cittadino incolpevoledei vizi strutturali del sistema giustizia. «Il problema è che c’è un contenzioso enorme e allo stesso tempo pochi magistrati. Per questo quei pochi che ci sono sono chiamati a uno sforzo in più ma è inevitabile che si crei un accumulo e di conseguenza un forte ritardo». In più, ci dice che quello di Catanzaro è un distretto particolarmen-

te grande perchè arrivano cause ancheda Cosenza,Crotoneo Castrovillari. In quest’ottica è perfettamente comprensibile la scelta

di addebitare allo Stato, che sarebbe il responsabile del ristretto carico di magistrati di un distretto, il risarcimento al cittadino per

Una sentenza della Cassazione ha apportato un’accenno di modifica alla prassi consolidata nel tempo nella disciplina dei divorzi. In sostanza è diventato reato trasferirsi con i figli lontano dal padre, mettendolo in condizione di non esercitare praticamente la sua funzione di genitore. Il caso si è verificato in Emilia Romagna. Una mamma affidataria del minore si era trasferita in Sardegna con il figlio, comunicando all’ex marito la nuova residenza e permettendogli di vederlo non appena possibile e di avere con lui continui contatti telefonici. La denuncia ha fatto aprire il contenzioso. La Corte lo ha ribadito con estrema chiarezza: il ruolo del genitore non si può esplicare solo attraverso conversazioni fatte al telefono o con visite saltuarie. In più, nel caso in questione, per vedere il figlio il padre avrebbe dovuto sostenere un viaggio aereo. La sezione penale ha motivato la

sua decisione sostenendo che: «Risponde del delitto di sottrazione di persona incapace (art. 574 c.p) il genitore che, senza consenso dell’altro, porta via con sé il figlio minore, allontanandolo dal domicilio stabilito, ovvero lo trattiene presso di sé, quando tale condotta determina un impedimentoper l’eserciziodellediverse manifestazioni della potestà dell’altro genitore, come le attività di assistenza e di cura, la vicinanzza affettiva, la funzione educativa, identificandosi nel regolare svolgimento della funzione genitoriale il principale bene giuridico tutelato dalla norma». Come se non bastasse ai fini dell’integrazione dell’elemento soggettivo della fattispecie criminosa in esame, è richiesto il dolo generico, consistente nella coscienza e volontà da parte dell’agente della condotta e dell’evento, ossia nella coscienza e volontà di sottrarre il minore

all’altro genitore esercente la potestà genitoriale e di trattenerlo presso di sé contro la volontà dell’altro genitore. A.C

il ritardo del processo. Ma chiaramente, come spiegato da Pullano, il problema è molto più complesso e oltre a prevedere misure di riparazione bisognerebbe cercare di intervenire nel merito. Come mai ci sono pochi magistrati? «Innanzitutto - dice Pullano - dai concorsi escono sempre meno magistrati rispetto ai posti messi a disposizione, quindi rispetto al carico di magistrati che ci spetta abbiamo sempre una buona parte di posti che restano vuoti. Ma è anche vero che il Consiglio superiore della magistratura dovrebbe aumentare il nostro carico. Abbiamo molte cause e non vi è un numero sufficiente di giudici». E non è tutto qui. Pullano lamenta anche un’altra situazione: manca il personale di cancelleria.Sembrerebbeunabanalità, ma se mancano i cancellieri le notifiche vengono consegnate in ritardo. Si comincia, in questo modo, ad accumulare tre o quattro mesi di ritardo solo per fare ricevere un atto. La sentenza della Cassazione in queste tematiche non entra. Per fare ciò servirebbe un intervento più organico che metta mano a un sistema che necessita urgentemente di essere sostennuto e controllato.

Il ruolo del genitore non si può esercitare solo attraverso conversazioni telefoniche e visite sporadiche


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ATTUALITA'

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AMARONI Discarica abusiva

LAMEZIA Un arresto per armi Gli uomini del Commissariato di Lamezia Terme hanno tratto in arresto, perché colpito da ordine di custodia agli arresti domiciliari emesso dal gip presso il Tribunale di Lamezia Terme, Giovanni Mendicino, 40 anni, ritenuto responsabile di reati in materia di armi, danneggiamento a mezzo esplosione di arma da fuoco ed accensione esplosivi pericolosi.

Una discarica abusiva é stata sequestrata ad Amaroni dal personale del corpo forestale dello Stato che ha denunciato un uomo di 30 anni. All’interno della discarica sono stati trovati 60 metri cubi di rifiuti provenienti da lavori edili.

Delitto apparentemente inspiegabile quello avvenuto ieri mattina a Gioia Tauro. La vittima non aveva precedenti penali e non era mai stato sospettato di frequentazioni pericolose

Con quattro colpi di pistola freddato incensurato 33enne di Antonio Latella Un delitto apparentemente inspiegabile quello avvenuto ieri mattina in via De Rose a Gioia Tauro. Carmine Cedro, 33 anni, non aveva precedenti penali, né era mai stato sospettato di frequentazioni pericolose o di essersi trovato nel cono d’ombra della ‘ndrangheta. Quatto colpi di pistola di grosso calibro lo hanno freddato mentre era al volante della sua Land Rover. Un’arma a tamburo, considerato che sul teatro del delitto i carabinieri della locale compagnia non hanno trovato bossoli. La vittima era un piccolo imprenditore nel settore

La vittima era un piccolo imprenditore nel settore dei videogiochi. Cedro gestiva anche una sala giochi

dei videogiochi. Cedro gestiva anche una sala giochi, in fregio alla quale è deceduto ieri mattina sotto i colpi di un killer rimasto sconosciuto. La sua è stata una morte immediata, giunta a conclusione di un’azione di sangue che non avrebbe avuto testimoni. Circostanza, quest’ultima, difficile da accertare, perché paura ed omertà tengono la bocca tappata anche a chi vorrebbe collaborare con le forze di polizia. Da queste parti non si muore solo di ‘ndrangheta: spesso si uccide in applica-

zione di una sorta di giustizia alternativa, che si applica sia per gravi che per futili motivi. La vita umana a volte vale poco. Il giovane era sposato, ma non aveva figli. Ieri mattina quando è scattato l’agguato, Carmine Cedro aveva appena attraversato piazza Matteotti, in pieno centro, e si era immesso lungo la strada che porta al quartiere Budello. Il sicario ( o i sicari) probabilmente conosceva le sue abitudini ed è entrato in azione nel momento a lui favorevole. La sua azione si sa-

rebbe svolta in due fasi. Non si esclude che benché ferito il giovane abbia avuto la forza di guidare fino alla sala giochi, forse, nel tentativo di cercare riparo all’interno del locale. Ma è rimasto inchiodato sul sedile del suo fuoristrada. La vita privata e quella lavorativa sono gli scenari che vedono impegnati i militari del capitano Ivan Boracchia. Non viene tralasciato nulla pur di acquisire qualche elemento in grado di comporre questo inquietante puzzle.

Rapina e picchia una pensionata 37enne arrestato CROTONE - E’ entrato nell’abitazione di una pensionata di sessanta anni, che vive da sola, per portare via130 euro in contanti e due telefoni cellulari, ma vistosi scoperto dalla vittima ha reagito colpendola e facendola caderea terra prima di fuggire. Una corsa durata pochi minuti, dal momento che Assan Zerhuhs, marocchino di 37 anni, sprovvisto di documenti, senza una fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, è stato intercettato e bloccato dai carabinieri della Compagnia di Crotone. L’uomo è accusato di rapina aggravata, lesioni personali, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. L’allarme è stato lanciato dalla sfortunata donna, oltre che dai vicini di casa attirati dalle urla, che e’riuscita ad avvisare i militari dell’Arma che hanno avviato subito le ricerche nel centro della città pitagorica. Il materiale rubato in casa della donna è stato ritrovato addosso al cittadino marocchino, che è stato arrestato e condotto in carcere. Il giudice monocratico Olga Manuel ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare incarcere. Per la sessantenne sono state necessarie le cure mediche.

Proseguono le indagini della Procura di Vibo dopo il ritrovamento dei certificati contraffatti

False lauree, indagato anche un consigliere regionale veneto di Enzo Maio VIBO VALENTIA - C’é anche l’ex vice presidente del consiglio regionale del Veneto tra le persone indagate nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Vibo Valentia sulle lauree false. Si tratta di Angelo Pietro Fiorin, 59 anni, dirigente Ipab a San Bonifacio (Verona), eletto alle regionali del 2000 tra le fila di Forza Italia e vice presidente del consiglio regionale del Veneto sino al 2005. Nell’ambito delle indagini gli investigatori hanno sequestrato an-

che una laurea honoris causa rilasciata negli Stati Uniti, trovata a casa di un imprenditore, Giovanni Tempesta, 48 anni di Como, sulla quale sono in corso le verifiche per accertare se è originale oppure se è stata falsificata. Le indagini dei carabinieri hanno avuto inizio nelle settimane scorso dopo il ritrovamento di migliaia di documenti in un appartamento, trasformato in una vera e propria tipografia di falsi certificati di laurea, di Francesco D’Andrea, un professionista di S. Costantino

FILADELFIA Nascondeva una pistola I carabinieri hanno denunciato, a Filadelfia, un pensionato M.V. per detenzione abusiva di materiale esplodente e omessa custodia di armi. I militari, entrati nell’abitazione dell’uomo per un normale controllo sulle armi legalmente detenute, hanno trovato una pistola Beretta in un cassetto privo di serratura nella camera da letto della casa.

(Vibo Valentia). I carabinieri hanno già sequestrato falsi certificati di laurea dell’università di Messina in odontoiatria, economia e giurisprudenza, ed un diploma di scuola superiore dell’Itc di Vibo Valentia. L’inchiesta della Procura di Vibo Valentia ha visto anche ulteriori sviluppi con la notifica di altri sette avvisi in cui si ipotizzano, a vario titoli, i reati di truffa, esercizio abusivo di una professione e falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale.

MALTEMPO Allerta meteo Nuova ondata di maltempo in arrivo sull’Italia. A partire dalla notte una perturbazione di origine atlantica sta portando piogge e temporali anche molto intensi sulle regioni del versante tirrenico della penisola e sulle regioni meridionali.


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POLITICA REGIONALE

Rischi per la salute a Crotone mozione della senatrice Bianchi Denunciati fenomeni di inquinamento ambientale gravi e profondi di Francesco Pungitore CROTONE - Individuare con la massima urgenza le procedure e lerisorseperfavorirel’immediata rimozione dei rischi per la salute dei cittadini della provincia di Crotone,attraversolabonificadei siti inquinati. E’ questo l’obiettivo della mozione in Aula presentata dalla senatrice del Pd, Dorina Bianchi, e cofirmata, tra gli altri, anche dai senatori Finocchiaro e Latorre, in merito alla grave situazione in cui versa l’area di Crotone - Cassano - Cerchiara, interessata da fenomeni di inquinamento ambientale profondi, derivantidalleattivitàindustrialidella fabbriche Pertusola Sud e Montedison, e connessi allo smaltimen-

«Problemi derivanti dalle attività delle fabbriche Pertusola Sud e Montedison» to dei relativi rifiuti in discariche abusive e a mare. «La necessità di interventi di risanamento ambientale - afferma la Bianchi - è dovuta alla contaminazione da metalli pesanti e materiali cancerogeni, con la pericolosa dispersione di tali materiali tossici, con evidenti conseguenti devastanti sulla salute umana». «E’ per questo motivo - continua la senatrice del Pd - che si rende necessario ed urgente un monitoraggio dell’intero territorio e l’assunzione, da parte del Governo, delle misure idonee per mettere fine allo stato di emergenza sanitaria che affligge la Regione Calabria ed il territorio crotonese in particolare che, come indicato

nel Rapporto annuale su salute e ambiente dell’Oms nel 2001, ha registrato un aumento della mortalità del 10%». «Con tale mozione - conclude la senatrice Dorina Bianchi - chiediamo inoltre ai vertici dell’Eni di provvedere al risarcimento non solo del danno arrecato al territorio, ma anche a quello alla salute pubblica derivante dai complessi industriali operanti sul territorio in questione». Nella mozione si invita «a risolvere in tempi rapidi, e attraverso lo stanziamento di risorse adeguate, i problemi che potrebbero derivare dallo smantellamento delle strutture contaminate, attualmente ancora utilizzate per ragioni di pubblica utilità; a dotare delle necessarie risorse umane, finanziarie e tecnologiche

gli uffici presenti sul territorio deputati al controllo e al monitoraggio dei lavori di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino dei luoghi; ad intervenire presso i vertici dell’Eni affinché stanzino nel più breve tempo possibile le risorse dovute a titolo di risarcimento del danno arrecato al territorio e alla salute pubblica».

«Chiediamo inoltre ai vertici dell’Eni di provvedere al risarcimento del danno arrecato»

Consegnato da Giorgio Napolitano un premio alla Fondazione Carical ROMA - Durante la giornata nazionale della ricerca sul Cancro, che si è svolta al palazzo del Quirinale, venerdi 6 novembre, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha consegnato il Premio "Airc. Credere nella ricerca", a tre fondazioni di origini bancarie: La Fondazione CariVerona, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e alla Fondazione Carical, per essersi distinte con adeguati finanziamenti, nella promozione e realizzazione di tre eccellenti progetti, ciascuna nel proprio territorio, sulla ricerca oncologica. Il riconoscimento alla Fondazione Carical è stato consegnato nelle mani del presidente Mario Bozzo, nel corso di una cerimonia che ha messo in evidenza il ruolo importante, che in questo delicato settore, svolgono alcune fondazioni di origine bancaria. %u2028 Questa la motivazione del Premio ritirato da Mario Bozzo: «Per avere dimostrato particolare apertura nei confronti della ricerca oncologica e reso disponibili importanti risorse affinché l’Airc, in partnership con la Fondazione Carical, l’amministrazione provinciale di Cosenza e la Fondazione Amelia Scorza, potesse emanare il bando per un progetto di ricerca volto ad identificare

molecole in grado di migliorare la curabilità dei pazienti affetti da leucemia linfoide cronica». %u2028 Beneficiario delle risorse messe a disposizione, è il dipartimento di ematologia dell’azienda ospedaliera di Cosenza che, grazie a questo progetto, può disporre anche di un apprezzatissimo laboratorio di ricerca e di alcuni borsisti che hanno già lavorato all’estero e che ora continuano ad impegnarsi nella nostra terra. Un particolare apprezzamento è stato espresso alla Fondazione Carical in quanto fondazione dell’estremo sud, sia dal presidente Napolitano che dal professor Umberto Veronesi che era presente insieme con altre autorità e con il presidente nazionale dell’Airc alla cermimonia del Quirinale.%u2028 Il riconoscimento voluto dalla più alta carica dello Stato, dunque, appare un giusto premio all’impegno promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio e di Lucania e si inserisce nel fecondo alveo delle iniziative della Fondazione stessa nella ricerca e nel sostegno alle eccellenze giovanili, come le ventiquattro borse di studio ai ricercatori che stanno proseguendo la loro attività in Università italiane e straniere.


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POLITICA REGIONALE L’accordo quadro giunge dopo un complesso e articolato lavoro di programmazione avviato con l’approvazione del Piano strategico della città guidata dal sindaco Speranza

Lamezia, patto per lo sviluppo sabato la presentazione ufficiale di Francesco Perrelli CATANZARO - Gli aspetti conclusivi del Patto per lo sviluppo dell’area di Lamezia Terme, che sarà attuatonell’ambitodella programmazione unitaria 2007-2013, sono stati affrontati dal presidente della Giunta regionale Agazio Loiero nel corso di un incontro, nella sede di Palazzo Alemanni, con l’assessoreallaProgrammazioneComunitaria del Comune di Lamezia, Francesco Cicione. L’accordo quadro giunge dopo un complesso e articolato lavoro di programmazione, avviato con l’approvazione del Piano strategico della città della Piana, che ha visto il Comune e la Regione lavorare insieme, in maniera sinergica ed efficace, ai diversi livelli di governance regionale, nazionale e comunitaria, per il perseguimento di obiettivi di sviluppo attesi da decenni nell’area lametina. «Sono felice - ha commentato il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza - che l’annuncio ufficiale sia stato dato dal Presidente della Giunta Regionale Agazio Loiero che ringrazio con sincerità, a nome mio e di tutta la città. Sabato prossimo nella sala delle conferenze del Comune di Lamezia Terme saranno ufficializzate e siglate da Regione, Comune e Provincia, quelle decisioni che nei prossimi anni cambieranno il volto della città e le assicureranno quella funzione regionale per cui Lamezia Terme è nata. Dopo mesi e mesi di lavoro quotidiano di programmazione e di interlocuzione istituzionale ai diversi li-

dall’approvazione del Piano Strategico coordinato dall’Assessore Andrea Iovene.Così come, a partire dal Piano Strategico, è stata decisiva e fondamentale la grande capacità di elaborazione programmatica,diconcertazionepolitica ed istituzionale e di coinvolgimento e di interconnessione di tutti i diversi settori del Comune, della Provincia e della Regione portata avanti dall’assessore Francesco Cicione. I progetti di sviluppo per l’Area Vasta dell’Istmo, così come il Piano Strategico di Lamezia, sono stati concepiti affinché non restino chiusi nei velli si è in grado di presentare, sabato prossimo, un Patto per lo Sviluppo con finanziamenti certi e con decisioni operative stabilite.Tutto il contrario di quella politica degli annunci che la mia Amministrazione ha sempre combattuto e che troppe volte ha illuso la città.Ringrazio tutti per il lavoro svolto che ha consentito di ottenere questo risultato che migliorerà concretamente la vita dei nostricittadini.Inparticolarevoglio evidenziare che tutto questo è stato reso possibile dall’approvazione dell’elaborazione e

Istmo E’ l’area di riferimento molto ampia all’interno della quale veicolare investimenti

Gianni Speranza

IL SINDACO «Sono felice che l’annuncio ufficiale sia stato dato dal presidente Agazio Loiero» confinicittadini,maabbianoricadute positive e siano funzionali alla città, al comprensorio, alla provincia e alla regione intera».

L’assemblea generale dell’Anci si riunisce oggi Perugini: all’ordine del giorno i temi dell’ambiente CETRARO - Si svolgerà oggi a Cetraro, nel proprio la questione climatica ed ambienTeatro Comunale, l’Assemblea generale tale. L’attenzione si è ora concentrata sodell’Anci convocata dal Presidente di Anci prattutto sulla grave situazione paventata Calabria Salvatore Perugini, Sindaco di nel comprensorio tirrenico, con particolaCosenza, per discutere di politiche am- re riferimento a Cetraro per la presenza bientali, con particolare riferimento ai della cosiddetta "nave dei veleni", generanrecenti allarmi relativi al comprensorio tir- do un fortissimo allarme sociale». Scopo renico. L’appuntamento è per le ore 9,30. dell’Assemblea, scrive Perugini, è «favorire «Il tema della tutela unadiscussionechepordell’ambiente nella noti all’assunzione di inistra regione - ha scritto ziative comuni a sostePerugini ai Sindaci gno dei territori interescalabresi in una lettera sati da parte di tutti i inviata il 27 ottobre scorSindaci della Calabria, so - ha una priorità assosempre aperti al con«Il nostro territorio luta sia perché tocca da fronto,solidaliedisponiè scosso vicino la salute dei cittabili a condividere azioni da ricorrenti dini, sia per la forte a tutela dei cittadini emergenze» vocazione turistica della calabresi». Per Perugini Calabria. Da più tempo è necessario ed urgente prosegue il Presidente di fare definitivamente Anci Calabria - il nostro territorio è scosso chiarezza. da ricorrenti emergenze che riguardano Antonello Troya



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TURISMO, TRASPORTI, ENTI LOCALI XII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico COSENZA - La Provincia di Cosenza parteciperà alla XII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in programma a Paestum dal 19 al 22 novembre. Per l’appuntamento l’am-

ministrazione presenterà il ricco patrimonio storico-archeologico della provincia. Inoltre sarà anche protagonista della sessione Archeoincontri di sabato 21 Novembre dove nella sala Velia

del centro fieristico, un Workshop tematico illustrerà i contenuti della pubblicazione "Discovering Magna Graecia - itinerari magno-greci e bizantini nella provincia di Cosenza".

Secondo l’assessore regionale al Turismo è essenziale per la Calabria integrare le sue ricchezze territoriali con il potenziale delle coste

Guagliardi: «Necessaria sinergia fra il mare e le altre risorse» di Giuseppe Tetto CATANZARO - «È necessario valorizzare anche le altre risorse non riducendo il peso del mare ma semplicemente affiancando ad esso un incremento maggiore delle altre tipologie di turismo». È questo il pensiero dell’assessore regionale al Turismo, Damiano Guagliardi a commento del nono rapporto sul turismo della Calabria che ha avuto come tema principalel’integrazionedelmarecon il resto del territorio in modo da incrementare il numero di visitatori. Partendo da un’analisi della conformazione del territorio calabrese risalta subito all’occhio come a diferenza delle altre regioni italiane, esso dispone di un territorio naturale variegato sebbene continui ancora ad essere considerata solo per la sua vocazione balneare. «Anche il turismo - afferma Medina Tursi Prato nel rapporto deve fare i conti con i limiti storici ed attuali di una realtà che si traducono concretamente in una bassa densità turistica, in un basso tasso di utilizzazione delle strutture ricettive, nell’eccessiva stagionalità, nella ridotta capacità attrattiva del medio e lungo raggio nella carenza dei servizi, impedendo il conseguimento di adeguati risultati sotto il profilo economico».

Damiano Guagliardi

Numerose sono le cittadine ed i borghi storici che potrebbero essere maggiormente valorizzati con itinerari ad hoc Tra i fattori che rendono appetibile la vacanza nelle regioni del Sud, e di conseguenza in Calabria, c’é la questione economica. La "vacanza economica", infatti, viene vista come una prerogativa

del Sud al cui interno la Calabria è una delle regioni più convenienti da scegliere come luogo per trascorrere le proprie vacanze. Per queste ragioni potrebbero giocare un ruolo fondamentale la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale. "In particolare - conclude Tursi Prato nella sua relazione - la presenza di tre parchi nazionali di grande qualità non si trovano nelle altre regioni e numerose sono le cittadine ed i borghi storici che potrebbero essere valorizzati con itinerari ad hoc. A ciò si aggiunge la ricchezza in chiave artistica e culturale di alcune città, come Reggio Calabria e Cosenza".

Le bellezze storiche della Calabria: A Sibari rivive l’antica civiltà greca di Paolo Trosi SIBARI (CS) - La Calabria non è solo mare o montagna, ma è anche storia. Una storia lunga millenni nel corso dei quali i popoli che l’hanno abitata hanno lasciato tracce del loro passaggio, facendo di questo territorio una sorta di scrigno del passato. Tra essi riveste una particolare rilevanza il parco archeologicodi Sibarile cui origini risalgono all’età del ferro quando la Sibaritide era il centro della civiltà degli Enotri che vennero cacciati dai coloni greci dell’Acaia nel 730-720 a.c. I greci, dopo avere sconfitto gli abitanti del luogo, li ridussero in schiavitù fondando Sybaris in un’area particolarmente importante per il transito delle merci che provenivanodall’AsiaMinore.Una posizione strategica che fece di questa colonia una delle città più ricche della Magna Graecia, seconda solo a Taranto. Fu proprio questa ricchezza alla base del conflitto con Crotone che nel 510 a.C. la vide soccombere al termine di un assedio durato settanta giorni. Una sconfitta che le costò anche la distruzione totale con la deviazione del fiume Crati sulle sue rovine e la fuga dei sopravvissuti verso la madrepatria. Circa un secolo dopo, nel 444 a.c., però, un altro gruppo di coloni partì da Atene con lo scopo di far rivivere questa colonia e farla tornare agli antichi splendori. Giunti su ciò che restava dell’antica Sybaris, gli ateniesi fondarono Thouroi la cui progettazione urbanistica venne affidata ad Ippodamo di Mileto della quale resta l’impianto

Sibari

razionaleellenisticocon strade che si intersecano ortogonalmente. A causa di conflitti interni tra ateniesi e sibariti ci fu un vero e proprio scontro al termine del quale i sibariti vennero cacciati. Nel 194 a.c. i romani pensarono a fondare nuovamente questa città facendone una propria colonia con il nome di Copiae che solo in un secondo tempo ridivenne Thouroi e della quale resta, tra le altre cose, un quartiere organizzato in due grandi plateiai e un teatro. Passata nel dimenticatoio, anche se sembra che nel Medioevo ci fosse ancora qualche presenza, Sybaris venne "scoperta" nel 1932. E’ a quella data, infatti, che si fanno risalire le prime scoperte di resti antichi che ancora oggi affiorano dal terreno.

1932

Data delle prime scoperte degli antichi resti di Sybaris, anche se sembra che nel Medioevo ci fosse qualche presenza


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ARTIGIANI, COMMERCIO E IMPRESA Presso l’Ebac di Catanzaro valutato positivamente un progetto formazione proposto da una Gastronomia: Ati di imprese artigiane al Fondo Nazionale dalla Calabria che provvederà al finanziamento "u morzeddhu"

Fondartigianato dopo anni arriva a operare in Calabria Carlo Malfarà Sacchini CATANZARO - E’ arrivato finalmente anche in Calabria Fondartigianato. Dopo anni di esistenza solo sulla carta, pochi giorni fa, a Catanzaro presso l’EBAC (Ente Bilaterale Artigianato Calabria) dove ha sede l’Articolazione Regionale calabrese di Fondartigianato sono stati ospitati tre responsabili della sede nazionale del Fondo costituito a livello nazionale dalle più rappresentative Organizzazioni datoriali degli artigiani (Confartigianato, CNA, Casartigiani e Claii) e sindacali (CGIL, CISL e UIL). Bianca Muzzi, Roberta Mazzoni e Tiziana Baracchi per espressa volontàdeinuovireferentidell’articolazione territoriale del Fondo, Mario Malfarà Sacchini e Domenico Zannino, hanno accettato l’invito a presenziarela prima riunione del nuovo Gruppo Tecnico di Valutazione, seguita dalla riunione del Comitato Paritetico dell’articolazione territoriale. Il

Gruppo Tecnico di Valutazione è stato convocato dall’Articolazione per valutare l’unico (purtroppo) progettoformativopervenuto al Fondo Nazionale dalla Calabria. Il ProgettoFormativo,è stato proposto da una ATI (associazione temporanea d’impresa) composto da imprese artigiane operanti nel settore edile calabrese in conformità a quanto previsto dal I° invito 2009 di Fondartigianato che prevede finanziamenti alle aziende artigiane che propongono progetti formativi rivolti ai propri dipendenti. Il progetto è stato valutato positivamente dal Gruppo Tecnico di Valutazione e, nella stessa giornata è stato rispedito dal Comitato Paritetico al Fondo Nazionale che provvederà quanto prima ad approvare la pratica con conseguente erogazione del finanziamento richiesto. Il Fondo degli artigiani e dei lavoratori delle imprese artigiane destina infatti annualmente milioni di euro di risorse alla formazione, qualificazionee riqualifica-

verso la denominazione di origine comunale Presto "u morzeddhu", tipico piatto catanzarese, potrebbe ottenere il riconoscimento Deco(denominazione di origine comunale). Verso questa direzione, infatti, sta lavorando la commissione Deco del Comune di Catanzaro. Una vera e propria "certificazione di tipicità", quindi, per un piatto ottenuto cuocendointeriorae carnedi vitello in un piccantissimo sugo di pomodoro, le cui origini si perdono nei tempi. Nelle intenzioni della commissione Deco c’é anche l’intenzione di far utilizzare per la preparazione del morzello solo carne prodotta in Calabria.

zione professionale delle aziende artigiane aderenti a Fondartigianato; fondi che chiedono solamente di essere utilizzati e che in Calabria invece, per cattiva, o meglio inesistente, informazione non arrivano mai, pur essendo lì, a disposizione. L’adesione a Fondartigianato è assolutamente gratuita. Aderire a Fondartigianato non comporta esborsi, e si effettua con la semplice indicazione del codice "FART" sul mod DM10. Nessunaggraviodicontribuzione

sarà dovuta dall’azienda aderente, infatti il contributo dello 0,30% che, senza indicazione del codice FART, va a finire nelle casse dell’INPS che nulla restituisce all’azienda, per mezzo della suddetta indicazione del codice FART arriva a Fondartigianato, il quale poi restituisce le somme alle aziendeaderentimediantebandi di finanziamento rivolti alla formazione, qualificazione e riqualificazione professionale dei dipendenti delle imprese arti-

giane. Un circuito virtuoso, un Fondo a cui le imprese artigiane, possono poi gratuitamente attingere grazie agli Inviti che Fondartigianato propone alle aziende aderenti. Si rende necessariaallora, una più efficiente pubblicizzazione di Fondartigianato e dei suddetti fondi destinati alle aziende artigiane e a gratuita disposizione delle stesse, fondi della cui esistenza solo una piccolissima parte del mondo artigiano calabrese ne è a conoscenza.


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LAVORO E SINDACATI Svolta presso la sala conferenze dell’Itc "B. Grimaldi" di Catanzaro, l’iniziativa ha delineato tutti gli adempimenti giuridici e fiscali indispensabili sia per le associazioni sportive che per quelle di promozione sociale

Acli, corso di formazione sulle normative giuridiche e fiscali degli enti associativi di Giuseppe Tetto

pressioni del presidente provinciale Acli, Luciano Raso: «Una delle prime iniziative di carattere ufficiale promosse dall’associazione. dello stesso avviso anche il presidente dell’Us Acli Francesco Rizzuto, che ha colto l’occasione per anticipare la prossima realizzazione di diversi corsi di formazione finalizzati alla creazione di figure dirigenziali in ambito sportivo. Fondamentale l’intervento, di ordine prettamente "tecnico", del consulente aziendale e avvocato Fabio Iiritano - responsabile dello sportello fiscale dell’Us Acli provinciale. Il consulente ha delineato tutti gli adempimenti indispensabili sia per le associazioni sportive che per quelle di promozione sociale, illustrando infine le pecu-

CATANZARO - Si è svolto ieri mattina, nella sala conferenze dell’Itc "B. Grimaldi" di Catanzaro, il corso di formazione/informazione sulle nuove normative legate alla vita giuridica e fiscale degli enti associativi, promosso dall’associazione provinciale Acli e dalla sua sezione sportiva. Presenti al corso, numerosi dirigenti di circoli e di associazioni satellite della compagine associativa cristiana. «Si tratta di un importante momento sinergico realizzato da Acli e Unione sportiva»,ha sottolineato il consigliere nazionale della storica associazione Salvatore Fulciniti. Positive anche le im-

Il segretario Uil Castagna sulla questioni rifiuti: «Perugini risolva Valle Crati o si dimetta» di Francesco Tripodi COSENZA-«Peruginifacciafinoinfondoilpropriodovereneiconfrontideilavoratoriedeicittadini altrimenti sarebbe forse più giusto, riconoscendogli onestà intellettuale, che ne traesse le dovuteconseguenze.Perdirlainterminiespliciti suunaquestionecosìdelicataediesclusivapertinenza del primo cittadino una mancata soluzionedovrebbetradursiconledimissioni».LoaffermainunanotailsegretariogeneraledellaUil calabrese,RobertoCastagna. «Nessunopensi-aggiunge-dipotergiocaresulla pelledeilavoratoridelValleCrati.Selavertenza nonsaràchiusapositivamentelaUilproporràlo sciopero generale della città di Cosenza. La vicendaValleCratièunasortaditeatrinodellapoliticalocalediscarsolivello».

Per Castagna è notorio a tutti, «anche ai meno dotatidiconoscenza,cheilproblemaValleCrati ha, come prima causa, la superficialità, per non usarealtritermini,diunabuonapartedeisindaci del consorzio che, con incomprensibile disinvoltura,nonadempiono,daanni,alpagamento delservizio». Per qeste ragioni secondo Castagna è arrivato il momento che i sindaci affrontino con grande equilibrioeserietàilproblema,assumendosi,fin infondo,leresponsabilitàalfinedievitaredanni irreparabili sul piano occupazionale. «Mentre Rende e Montalto - conclude il segretario generaledellaUilcalabrese-apprezzanoilserviziodiValleCratienonintendonofareordinanze pregara,Cosenzanonsoloènelcaosmaprovocacaosconsceltechelascianodubbieeperplessità».

Eas è il modello relativo alla comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi liarità del nuovo modello Eas relativo alla "comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi" - necessario per il prosieguo delle attività di ogni associazione, da presentare all’Agenzia delle Entrate in modalità telematica entro il prossimo 15 dicembre.

Ulixes sulle minacce al sindacalista Carchidi: «Bisogna vigilare e non chinare la testa» di Giulio Crocitti «Minacceinaccettabili,tantopiùperche’indirizzate all’intera categoria sindacale». Questo è quanto afferma attraverso un comunicato l’Ulixes,AssociazioneUniversitariacalabrese,sottolineandolasuavicinanzavicinaalNidil-CgildopoleminaccerivoltealsindacalistaDanieleCarchidi, impegnato da mesi nella trattativa sindacaleconl’aziendaPhonemedia. Perl’UlixesLeesternazionidellesettimanescorse di Daniele Carchidi (Nidil - Cgil) avevano denunciatolatotaleinaffidabilitàdell’aziendaPhone Media, incapace di rispondere alla crisi: «innanzi ad una crisi di siffatte proporzioni non e’ nelle condizioni di presentare un serio piano di sviluppo»,avevaaffermatoCarchidi. I numeri sono ingenti, con 2500 persone a risc-

hio. Il ritardo nel pagamento degli stipendi e le denunce sulle condizioni igienico sanitarie dei posti di lavoro non sono per altro un problema soloinCalabria,mainaltresediinItaliaeall’estero.All’impegnodiCarchidihafattoseguitolaminacciadeigiorniscorsi:ilsindacalistae’statoinvitato a "stare alla larga da Phonemedia".« Un messaggiodelgenere-concludelanota-dovrebbe spingere anche i cittadini ad assumere una posizioneinsensocontrario,didenunciaedindignazione.Ulixesritienedoverosounirsiallasolidarieta’neiconfrontideilavoratoriedelsindacalistaDanieleCarchidi,vittimediunmodoinsensato di pensare la democrazia e di fare impresa al sud. Seguiremo gli sviluppi della vicenda e ci associamo pienamente ad una battaglia di democrazia e di lotta contro ogni forma di illegalita’,sciacallaggioeabuso.».




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AGRICOLTURA

Le potenzialità ci sono e il Consorzio guidato da Statti registra anche alcuni dati positivi. Il problema è che spesso non c’è rete e ogni contadino fa le verifiche con criteri primitivi

In Calabria solo 10 vini Doc e 13 Igt Produzione ancora troppo artigianale di Carmela Mirarchi CATANZARO- Oggi la produzione di vino in Calabria non è particolarmente sviluppata, sebbene per la sua collocazione la regione è in grado produrre vini di altissima qualità, robusti e generosi. In Calabria la produzione di vino è troppo spesso ad un livello artigianale, dove ogni

Doc, tra cui un autoctono, il Greco di Bianco, che nasce dal più antico vitigno in Italia. Per tutelare i vini della nostra regione i produttori dei vini di qualità della Calabria hanno costituito il Consorzio di Tutela dei vini Calabresi: un importante organismo che dà centralità ed equo riconoscimento all’intera filiera e che ha l’obiettivo di una specifica valorizza-

dei disciplinari dei "vini di qualità prodotti in Calabria" a Denominazione di Origine e Indicazione Geografica, la salvaguardia delle denominazioni da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni, uso improprio delle denominazioni tutelate e comportamenti comunque vietati dalla leggi in materia, o comunque atti a trarre in inganno l’acquirente e il consumatore. Occasione per sottolineare la necessità e l’importante opera del Consorzio è stata la presentazione del vino Novello 2009 che si è svolta il 6 novembre scorso alla presenza del presiden-

In occasione della presentazione del Novello ribadita la crescita del mercato grazie all’impegno delle aziende te del Consorzio di tutela dei vini Doc e Igt delle provincie di Catanzaro, Reggio, Cosenza e Vibo, Alberto Statti. Si è trattato di un momento di grande significato per la tradizione e la qualità calabrese che ha dato l’opportu-

nità di ribadire la crescita di un mercato è l’impegno di numerose aziende che nonostante le difficoltà portano avanti un lavoro delicato e forte allo stesso tempo. Secondo il presidente Statti: «Il Consorzio diviene sempre di più un punto di riferimentoper la crescita, la promozione e la proposta delle aziende calabresi, facendo si che le stesse possano essere un fiore all’occhiello dell’attività agricola regionale. Il sostegno che nasce dalla collaborazione e la forza che lo stare insieme da a gli imprenditori, spinge tutti a lavorare con più coraggio».

Molinaro della Coldiretti: servono servizi alle imprese. Martedì a Gizzeria verranno spiegate le azioni concrete

contadino vinifica da sé con criteri primitivied empirici.Sono poche le aziende calabre che hanno la denominazione Doc, anche se sono in notevole incremento. Oggi la Calabria produce sette vini

zione delle singole Denominazioni e la loro tutela. Si tratta di ben 23 aree a denominazione di qualità: 10 Doc e 13 Igt. Scopo essenziale del consorzio è la tutela e la promozione dell’applicazione

GIZZERIA- Martedì 10 novembre alle ore colo». «Lo faremo significativamente - pro15, all’Hotel Caposuvero a Gizzeria Lido, segue - alla presenza dei rappresentanti la Coldiretti Calabria terrà un incontro, al- delle Istituzioni regionali l’assessore all’agla presenza dei dirigenti territoriali dell’or- ricoltura Piero Amato, l’assessore all’amganizzazione e di quelli eletti nei Consiglio biente Silvio Greco e quello ai Lavori Pubdei Delegati dei consorzi di Bonifica dove blici Luigi Incarnato, proprio perché quessi sono svolte le elezioni. «Dopo l’afferma- ti tre ambiti sono la spina dorsale delle attizione delle nostre liste nelle elezioni con- vità dei Consorzi di bonifica. La Coldiretti sortili - afferma Pietro vuole attuare le cose da Molinaro presidente fare esercitando la resregionale della Coldiretti ponsabilità che si è asCalabria - questo è un sunta. appuntamento al quale A guidare e orientare teniamoinmodoparticol’azione dell’organizzalare,poichédalprogramzione vi è la consapevo«Siamo consapevoli di ma che abbiamo presenlezza di dover realizzare dover far coesistre gli tato ai cittadini, imprenservizi importanti per le interessi legittimi delle ditori e Istituzioni, si pasimprese agricole ed agimprese e delle popolazioni» roalimentari e per il terserà ad indicare le azioni concrete di governo che ritorio che, messo in siintendiamo da subito curezza, deve fare coesiesercitare nell’amministrare questi impor- stere gli interessi legittimi delle imprese e tanti enti di autogoverno del mondo agri- delle popolazioni».


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AMBIENTE

Nasce il sito sulle navi dei veleni In Calabria ci sarebbero 53 relitti Oggi avrà luogo la riunione dei sindaci per dare vita ad iniziative comuni di Carmela Mirarchi CETRARO-Legambienteattiverà a breve un sito internet dedicato alla tematiche delle navi dei veleni. Ad annunciarlo, a Cetraro, sono stati Sebastiano Venneri, vicepresidente dell’associazione e i dirigenti dell’associazione, Nuccio Barillà e Franco Saragò. Incontrando i giornalisti, Venneri, Barillà e Saragò, hanno ribadito l’impegno a fare luce sulla vicenda dei relitti con rifiuti tossici e radioattivi che sarebbero state affondate nel Mediterraneo. «Anche in conseguenza - è stato sostenuto - delle recenti notizie apparse sulla stampa secondo cui sarebbero 53 le navi affondate al largo delle coste calabresi». «Al di là dei nomi - ha detto Venneri -

Lagambiente: servono accertamenti anche sul presunto affondamento di una nave a largo di Capo Spartivento

bisogna trovare quelle navi e recuperarle salvando il nostro mare dell’incombente pericolo». Gli esponenti di Legambiente hanno sottolineato come «già il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, abbia dato il via ad una serie di accertamenti sul presunto affondamento di una nave a largo di Capo Spartivento e stabilendo una prosecuzione delle indagini sulla motonave Rigel». Sulla questione del presunto interramento dei rifiuti tossici nel basso Tirreno Cosentino, per Legambiente si rende

necessaria una bonifica e l’accertamento delle responsabilità . Ieri intanto ai microfoni di Cnrmedia l’eurodeputato dell’idv Pino Arlacchi ha sottolineato che il pentito Fonti sembrerebbe attendibile. «Non credo che la vicenda delle navi affondate sia una leggenda. Quello che serve è un controllo ad ampio raggio». Intanto oggi l’assemblea generale dell’Anci (Associazione dei comuni italiani) della Calabria, si riunirà a Cetraro. A convocarlo è stato il presidente Salvatore Perugini, sindaco di Cosenza, per discutere delle politiche ambientali alla luce delle ultime emergenze. Il tema della tutela dell’ambiente sta assumendo dunque nella regione una priorità assoluta sia perché tocca da vicino la salute dei cittadini, sia per la forte vocazione turistica della Calabria. Scopo dell’assemblea sarà di favorire una discussione che porti all’assunzione di iniziative comuni a sostegno dei territori interessati da parte di tutti i sindaci. Perugini ha invitato all’incontro anche Loiero, i presidenti delle Province e le deputazioni nazionale e regionale.

Corbelli: stop alla telenovela che ha già distrutto Cetraro Il Movimento Diritti civili: hanno sbagliato tutti di C.M. COSENZA- Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, dopo le nuove rivelazioni di un settimanale sul relitto di Cetraro, interviene per chiedere a tutti di porre fine alla telenovela della nave dei veleni che ha già «prodotto danni devastanti e, in gran parte, irrimediabili. Adesso basta con la storia della nave dei veleni. Basta con questa telenovela che ha letteralmente distrutto, in Italia e nel mondo, l’immagine e l’economia di Cetraro. Basta con questo scontro, tra diverse Procure e fra magistrati. Il relitto di Cetraro non è la nave dei veleni. E’ incomprensibile e inammissibile quello che sta accadendo. Nonostante le assicurazioni del Procuratore Nazionale Antimafia, Grasso, e del Procuratore di Catanzaro, Lombardo, si continuano ad avanzare dubbi e sospetti. C’è incredibilmente quasi delusione che quel relitto non sia la nave dei veleni; è come se nel mare di Cetraro si stesse cercando un giacimento di petrolio e non invece una presunta nave dei

veleni.In questa vicenda hanno sbagliato tutti - continua Corbelli -: il Governo (per il grave e ingiustificato ritardo dell’intervento, effettuato solo 45 giorni dopo il ritrovamento del relitto), i responsabili dei diversi Enti calabresi che hanno precise responsabilità per aver, indirettamente, con la loro condotta, avallato (non contrastando subito e adeguatamente) la campagna (dei grandi media nazionali e internazionali) di criminalizzazione del mare di Cetraro, per la vicenda della cosiddetta nave dei veleni. Anziché convocare consigli comunali e provincialistraordinariecavalcare la tempesta mediatica e la protesta popolare si sarebbe dovuto immediatamente smontare la bufala della nave dei veleni, così come ha fatto sin dall’inizio il Movimento Diritti Civili. Invece sindaci e presidenti hanno purtroppo contribuito - conclude - ad alimentare la campagna di demonizzazione e distruzione di Cetraro. Spero che finalmente si capisca che in Calabria le vere emergenze ambientali sono altre e non invece la nave dei veleni».


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SANITA'

In settimana si è registrato un aumento di presenze negli studi medici. A Catanzaro pochi gli operatori sanitari che hanno deciso di vaccinarsi

Influenza A, cresce la paura Nel Cosentino 2 casi sospetti di Carmela Mirarchi CATANZARO- In base ai dati del sistema di sorveglianza Influnet basato sui medici sentinella, i casi di influenza settimanali stimati sono circa 540mila. In totale dal 19 ottobre, giorno di avvio della sorveglianzaInflunet,al1novembre, sono stati stimati 785 mila casi nel nostro Paese. Le Regioni dove si registra la più ampia diffusione del virus sono la Campania con un incidenza dell’1,5 per cento e la Lombardia (1,3), seguite da EmiliaRomagna,Marchee Lazio (1,1). I più colpiti sono bambini e adolescenti, da zero a 14 anni, con un’incidenza pari al 2,8% dei casi in media. Tra i giovani e gli adulti dai 15 ai 64 anni l’incidenza dell’influenza è dello 0,5 % mentre tra persone dai 65 anni in su è lo 0,1%. Le Regioni hanno segnalato fino ad oggi al Ministero 161 ricoveri in ospedale per complicanze di cui 75 che richiedono cure di alta specializzazione e assistenza respiratoria: una quota pari allo 0,014% delle persone che hanno contratto l’influenza dall’inizio della pandemia. Anche in Calabria, sul fronte della vigilanza per l’influenza A/H1N1, si conclude una settimana che ha registrato un aumento di presenze negli studi dei medici di medicina generale e di ricorsi ai pronto soccorso degli ospedali. Nelle ultime ore due casi sospetti sono stati segnalati nel Cosentino, a Paola e Castrovillari. Il Dipartimento tutela della Salute della Regione fa sapere che è ormai completata la prima fase della vaccinazione. Nel capoluogo invece è stata bassa la percentuale di operatori sanitari in servizio nell’ospedale Pugliese - Ciaccio che si sono sottoposti alla vaccinazione. Nella struttura è in funzione un’area protetta dove ven-

gono accolti i pazienti con sintomi febbrili. A Crotone da domani, fa sapere l’azienda sanitaria provinciale, il vaccino potrà essere somministrato ai malati cronici che ne faranno richiesta. Negli ultimi giorni si erano potuti immunizzare gli operatori sanitari e gli addetti ad alcuni pubblici servizi. A Vibo Valentia sono state invece

A Crotone da domani il vaccino potrà essere somministrato ai malati cronici più di mille sono le persone vaccinate nell’ambito della sanità territoriale mentre una decina di persone con sintomi che potrebbero essere compatibili con l’influenza A/H1N1 sono tenute sotto controllo. Nonostante i casi sospetti e l’affollamento degli ospedali la situazione nella nostra regione è sicuramente più rosea che nel resto d’Italia. Ieri è infatti ulteriormente salito il numero delle vittime per virus H1N1. A Napoli è morta una bambina di 8 mesi ricoverata all’ospedale Cardarelli per so-

I casi di influenza settimanali in Italia sono stati circa 540mila. A rischio la fascia 0-14 spetta influenza A. La causa del decesso è una polmonite bilaterale gravissima. Il tampone ha dato esito positivo. La bimba, dunque, è stata l’undicesima vittima del virus dell’influenza A H1N1 in Campania. Sempre nel capoluogo campano è deceduto anche un bambino di 4 mesi. A Roma intanto due medici di base sono stati ricoverati venerdì per l’influenza A negli ospedali Riuniti di Anzio-Nettuno. Uno di questi è in condizioni cliniche gravi, ma stabili. Secondo quanto si è appreso, i medici, non ancora vaccinati, avrebbero contratto il virus dagli stessi pazienti. Negli ospedali RiunitidiAnzio-Nettunolavorava il tecnico di radiologia morto a Roma dopo avere contratto il virus. Un decesso anche a Torino dove un anziano di 75 anni è morto ieri per gli effetti del virus H1N1. Affetto da un mieloma multiplo e ormai in fase terminale, era stato ricoverato venerdì scorso in condizioni gravissime.

A Crotone incontro con gli studenti sulla prevenzione

Giornata per la ricerca sul cancro CROTONE-I progressinella marcia di avvicinamento alla definitiva sconfitta dei tumori spiegati ai ragazzi delle scuole con parole semplici, nella consapevolezza che una informazione dettagliata su questo argomento possa produrrepiùconsapevolezzanell’importanza della prevenzione e dei corretti stili di vita. Anche quest’anno il convegno Airc di Crotone, appuntamento inserito nella Giornata per la ricerca sul cancro, ha privilegiato l’incontro con i giovani. Dei passi in avanti nella ricerca scientifica haparlatoMariaGraziaDaidone,

dell’Istituto nazionale tumori di Milano. «Laconoscenzadelgenomaumano - ha spiegato - ha aperto nuove prospettive. In passato c’era solo il prelievo chirurgico, oggi questo è stato integrato con la diagnosi molecolare che è molto meno aggressiva: la cura infatti contempla oggi anche i farmaci intelligenti che permettono un approccio personalizzato».In questa corsa a disporre di sempre più precise cognizioni e di nuovi saperi nella guerra al cancro, la Calabria si conferma una importante testa di ponte.

Panorama, inchiesta sul Pugliese CATANZARO- Il settimanale "Panorama"ha pubblicatoun inchiestasvoltadallapropriaredazionegiornalisticainmerito all’igieneeallasicurezzaall’internodialcuniospedaliitaliani, tracuiquellodiCatanzaro.

«Si aprano gli ambulatori dei pediatri e dei medici di famiglia nel weekend» CATANZARO- Emergenza influenzale: si aprano gli ambulatori dei medici di famiglia e dei pediatri il sabato e la domenica. In seguito al dilagare dell’influenza A H1N1 nel nostro Paese, il Responsabile dell’Osservatorio per la tutela e lo sviluppo dei diritti dell’associazione "Giuseppe Dossetti : i Valori - Sviluppo e Tutela dei Diritti" Corrado Stillo ha sottolineato la necessità di attuare, di fronte all’emergenza influenzale di questo periodo, ogni misura rivolta alla cura ed alla diagnosi dei pazienti, soprattutto bambini e giovani. «A Roma - ha dichiarato Stillo - in alcune Asl sono stati bloccati ferie e congedi del personale medico e paramedico, ma ciò non basta ad evitare le lunghissime file d’attesa che si registrano nei vari pronto soccorsi della città. Dato il periodo eccezionale, chiediamo alle autorità regionali di predisporre adeguate misurefinanziarieperpermettere

agli ambulatori dei medici di famiglia e dei pediatri di base di garantirel’aperturaancheilsabato e la domenica, evitando così affollamenti non più gestibili al ProntoSoccorso.Mentrei cittadini sono disorientati sull’opportunità di fare o meno il vaccino, chiediamo con urgenza - ha concluso - di preordinare le informazioni agli utenti in maniera corretta , evitando allarmismi ingiustificati o sottovalutazioni».

La cultura del ricordo E’ venuta a mancare all’affetto dei suoi cari l’insegnante BRIGIDA SANTINA ASTORINO Le esequieavrannoluogodomenica 8 novembre alle ore 09.30 nella Chiesa S. Maria Maggiore di Feroleto Antico.

Si è spento il Signor ANGELO ROMEO I funerali si svolgeranno domenica 8 novembrealleore09.00nellaChiesa S. Bernardinodi Amantea. Nella ricorrenza del Trigesimo della scomparsadella Signora SCALISEGIUSEPPINA SaràcelebrataunaMessaasuffragio

lunedì 9 novembre alle ore 17.30 nella Chiesa S. Giovanni Calabria di LameziaTerme. A Torinoè venutoa mancareall’affetto dei suoi cari il Signor GIORGIOBARRESI Una Santa Messa a suffragio sarà celebratalunedì9novembrealleore 18.30 nella Cattedrale di Lamezia Terme. Nella ricorrenza dell’Anniversario della scomparsadel Signor GABRIELEMASTROIANNI Sarà celebrata una Messa a suffragio 08 novembrealle ore 18.00 nella Chiesa San Giovanni Calabria di LameziaTerme.


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UNIVERSITA' E SCUOLA Troppi studenti e pochi insegnanti di sostegno. L’assessorato stanzia 6 milioni e mezzo di euro

Gli alunni disabili in difficoltà Salvati dai piani della Regione di Carmela Mirarchi ROMA- A marzo 2009 il Ministero dell’Istruzione aveva accolto le richieste di abolizioni della possibilità di deroga al limite dei 20 alunni per le classi che accolgono disabili. Ma a due mesi dall’inizio dell’anno scolastico la situazione non conferma le prime rassicurazioni del ministero. Ci si trova infatti spesso davanti a classi-pollaio sia alle medie come alle superiori. Il sovraffollamento nelle aule la fa da padrone nella scuola dei tagli della Gelmini. E sin dal primo giorno di scuola l’amara sorpresa delle famiglie con figli che vivono in una condizione di disagio. In molte città d’Italia gli alunni con disabilità sono finiti insieme in classi di trenta adolescenti. Ma il ministro dell’Istruzione continua a tacere. Gli insegnanti di sostengo in tutta Italia sono circa 90mila. Gli alunni con disabilità sono circa 180mila. Dunque: il sostegno non è stato tagliato ma il numero degli alunni certificati è cresciuto. Ma la Gelmini non ha dato le risorse

In Calabria nel 2008 è nato l’Osservatorio sull’integrazione scolastica dei disabili. Serve a supportare la programmazione

regolamento sulla riorganizzazione scolastica la Gelmini aveva tralasciato di fissare il tetto massimo degli alunni con disabilità nelleclassi.Congrandedisperazione deidirigentiscolastici,lasciatisoli a districare l’impietosa questione. Le associazioni che si interessano di integrazione scolastica speravano in una correzione ad hoc

«I disabili sono una risorsa e la Regione ha avvertito il dovere di creare le condizioni per una loro effettiva inclusione nella scuola e nella vita sociale»

pubblicati nel Burc del 31 luglio rientranti nel Programma di intervento 2008/2010 e delle quali sono beneficiari gli enti locali e le scuole e destinatari gli alunni disabili. Si tratta delle azioni finanziate dal Por Fesr Calabria e dal

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Domenico Cersosimo

rispetto ai nuovi bisogni. Tutti pensano che a scuola ci sia un insegnante di sostegno ogni due alunni. In realtà, questa è una media non è un dato numerico. Nelle classi i docenti sono stati assegnati fino a tre o quattro casi. Se non di più. Una questione delicata quella degli alunni con disabilità e il Miur ne era a conoscenza da tempo. Nel marzo scorso il ministero liquidò la questione sollevata dall’Unità in poche righe: «Scuola, confermato il limite di venti alunni nelle classi con disabili». Glissando, anche nel comunicato stesso, sui veri contenuti. Il numero richiamato, infatti, era riferito esclusivamente al totale degli alunni della classe e non a quanti alunni disabili potevano essere iscritti in una classe composta da venti alunni. Nel

Por Fse 2007/2013 per favorire l’integrazionedeglialunnidisabili nel sistema scolastico, garantendo l’effettivo esercizio del diritto allo studio, anche con riferimento ai programmi extracurriculari, al fine di una loro completa inclusione nella vita sociale e lavorativa. Alcune delle azioni previste nel primo dei due bandi pubblicati dalla Regione hanno per obiettivo l’incremento degli strumenti e delle attrezzature da destinare a supporto degli alunni disabili delle scuole statali primarie e secondarie di primo grado, attraverso

la concessione ai Comuni di contributi per l’acquisto e/o la sostituzione di scuolabus e miniscuolabus obsoleti o inquinanti per il trasporto di alunni con disabilità. I Comuni beneficiari del contributo regionale possono inoltre acquistare attrezzature specialistiche, arredi per la mensa, per la palestra, specificamente finalizzate ad agevolare l’inserimento scolastico di alunni con disabilità. Inoltre nella nostra regione è nato già nello scorso anno un gruppo di lavoro che ha l’obiettivo di favorire l’integrazione scolastica di chi si trova in difficoltà. E’ stato infatti pubblicato ad ottobre il decreto n. 17601 del 2 ottobre 2009 avente ad oggetto: Realizzazione di un Osservatorio regionale sull’integrazione scolastica dei disabili. Lo scopo della Regione è di fornire un valido strumento di supporto nei processi di programmazione degli interventi di qualificazione del sistema scolastico regionale.

nelle linee guida attese per l’autunno. Invece, a sorpresa, il provvedimento è stato emanato in piena estate quando le famiglie e le scuole erano in vacanza. Anche in questo documento la questione è stata omessa, coperta da un velo di silenzio. E’ come se la Gelmini avesse detto ai disabili: «Per voi la scuola finisce qui». In Calabria il grave danno causato dalla Gelmini è stato attenuato da alcuni provvedimenti emanati dall’assessorato regionale. Infatti per sopperire ai tagli del Governo Domenico Cersosimo ha stanziato prima dell’inzio del nuovo anno scolastico sei milioni e mezzo di euro a favore dell’integrazione degli alunni disabili. Una cifra considerevole destinata dal Dipartimento regionale a una serie di azioni - previste negli avvisi

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il Domani Domenica 08 Novembre 2009

ECONOMIA E POLITICA NAZIONALE L’alta velocità anche nel Mezzogiorno?

La Marcegaglia di nuovo sui tagli

"Se lo Stato intende investire di più saremo ben felici di poter rispondere, ma non potremo gestirla in via diretta". Lo ha detto a Palermo il presidente delle Ferrovie dello stato Innocenzo Cipolletta al convegno "Giornate dell’Economia". "Per l’alta velocità abbiamo un progetto che riguarda la velocizzazione della Salerno-Reggio Calabria e quindi con la Sicilia, ma anche questo necessita di finanziamento pubblico. Il problema degli investimenti è un problema di risorse nazionali. Il giorno in cui lo Stato deciderà di investire saremo già pronti".

Innocenzo Cipolletta

Francesco Rutelli

’’Certo le defezioni non fanno mai piacere, sopratutto quando avvengono in forme un po’ singolari. Sento qualcuno che dice: ’il Pd così lascia un fronte scoperto’. No, non abbiamo fronti scoperti, abbiamo una ricchezza di culture per tutta l’area del centrosinistra’’. Così il neosegretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha commentato l’addio al partito di esponenti come Francesco Rutelli.

Assenti alla festa Romano Prodi (l’unico vero Presidente, dice la Bindi) e Walter Veltroni

Per l’alternativa il nuovo slogan del Pd di Bersani e Rosy Bindi Roberto Carli ROMA —«Grazie a tutti coloro che mi hanno dato fiducia, una fiducia che mi onora e che mi ha commosso. Il primo saluto va a chi è e rimarrá per sempre il primo e unico presidente di questa assemblea, Romano Prodi». Così Rosy Bindi ha iniziato il suo discorso poco dopo essere stata eletta dall’assemblea nazionale del Pd, presidente del partito. La nuova presidente del Pd ha sottolineato che proprio l’assemblea «rappresenta quella democrazia che vogliamo costruire in questo paese. Bersani l’ha ribadito, siamo il partito del grande popolo.Sperochel’assembleacostituisca il cuore del Pd, questo è

Rafforzamento funzioni di governo e Parlamento Moderna legislazione sui partiti, Nuova legge elettorale, Nuove norme sui costi della politica

esordito poi Bersani nel suo primo discorso da segretario. «So bene - ha aggiunto - che la formazione di un collettivo deve avere forme nuove e contemporanee ma rinunciarvi, per un partito popolare, non sarebbe andare avanti, sarebbe regredire».Bersani ha dettato i quattro temi prioritari nelle riforme istituzionali per il Pd.

un impegno che mi assumo come presidente».Marina Sereni, della mozione Franceschini, e Ivan Scalfarotto, della mozione Marino, sono stati eletti vicepresidenti. «Per l’alternativa»: questo è lo slogan scelto dal neosegretario Pier Luigi Bersani per l’assemblea nazionale del Pd. Appena aperti i lavori, Bersani è stato proclamato ufficialmente nuovo segretario del Pd. Lo ha annunciato dal palco dell’assemblea nazionale del partito, leggendo i

risultati delle primarie del 25 ottobre, il responsabile organizzazione, Maurizio Migliavacca. In platea i mille neodelegati e tutti i big del Pd con eccezioni illustri: l’ex premier Romano Prodi, impegnato a Parigi, l’ex segretario Walter Veltroni e, come prevedibile, Francesco Rutelli, ormai al lavoro per altri percorsi politici. «No a un partito di un uomo solo» «Ho detto più volte che non credo al partito di un uomo solo ma ad un collettivo di protagonisti», ha

Luigi De Magistris

E Luigi de Magistris fa capolino dietro le quinte: e non è detto che non si unisca agli insorti...

IdV: è aria di fronda, i contestatori a raduno il 4 dicembre ROMA — «Ci sono problemi politici e problemi personali: sui primi possiamo lavorare, degli altri per ovvi motivi non ci occupiamo». Antonio Di Pietro a chi gli chiede lumi sulle turbolenze nell’ Italia dei Valori. E sono turbolenze di quelle che in aereo farebbero sudare le mani anche ai veterani. Dai movimenti del senatoreBrunoAstorre,dimissionario un anno fa da coordinatore del Molise, convinto di contare anche più di Di Pietro, e intento a seguire le orme di Pino Pisicchio che va al centro dopo essere transitato per il gruppo Misto, a quelli di Luigi De Magistris la cui rotta è difficile da indentificare, fino alla

Franco Grillini

clamorosa insurrezione dei movimenti di base chestanno dando parecchi pensieri al boss e fondatore del partito. Gli insorti preferiscono definirsi "autoconvocati", portatori di "Parole civili", con brillante esercizio di semantica dell’eufemismo. Certo è che si autoconvocanospesso:domenica scorsa a Bologna, ieri a Matera e poi meeting a Modena il 4 dicembre. Più che delusi sono infuriati.Dicono gli osservatori maliziosi che se De Magistris si mettesse alla loro testa potrebbe venirne fuori qualcosa di grosso. I contestatori, comunque ci tengono che si sappia che non sono "traditori" ma vogliono soltanto

«un dialogo tra la base e il vertice». Alla manifestazione del 4 dicembre ha invitato sia Di Pietro che De Magistris che continuano a manifestare in pubblico grande sintonia. Ma ai suddetti osservatori appare chiaro che De Magistris si sta allargando al sud, alla ricerca di una sua autonomia. Cosa molto evidente in Calabria con il coup de theatre del sostegno a Pippo Callipo. Intanto arriva a dar man forte al partito, sia detto senza malizia, Franco Grillini, habitué dei salotti televisivi: «Inseguo uno spazio politico per i diritti civili, da un pezzo riflettevo sull’Idv, perché non potevo stare nel partito in cui c’è la Binetti».

Ma chi è che si spacca davvero? Vangelo docet... Cab Vi chiederete, in tempi di crocifissi proibiti, che cosa c’entri il Vangelo. C’entra, c’entra. In particolare la parabola della pagliuzza e della trave. Assemblando questa pagina di politica in una giornata campale per il Partito democratico, e di crescenti turbolenze per Italia dei valori, che non a caso abbiamo impaginato uno sull’altro, e sentendo ancora risuonare nelle orecchie le ultime critiche dei vari Franceschini, Bersani e Di Pietro (queste ultime sempre più virulente) sulla politica economica del governo, ci è venuto spontanea l’associazione con il tizio che vedeva la pagliuzza nell’occhio dell’altro ma non la trave nel suo. Noi del Domani abbiamo una linea politica semplice: siamo dalla parte di chi fa. Ora che Bersani, nel giorno della sua consacrazione, rinfacci al governo Berlusconi di non aver fatto niente per aiutare l’Italia ad uscire dalla crisi, se non quisquilie, all’indomani dell’annuncio dell’Ocse che l’Italia è il primo Paese dell’organizzazione per crescita con un incredibile più 10 e rotti nel Superindice degli indicatori economici in un anno, ci suggerisce che o Bersani non legge i giornali o che neanche lui sa fare opposizione. Finora sia il Pd che l’Idv ha fatto un’opposizione basata sul boudoire come si diceva una volta. Si sono fermati solo per via dell’infortunio del povero Piero Marrazzo che è capitato in un boudoire di una signora sui generis. Ci piacerebbe molto di più, chiunque sia all’opposizione, che si sentissero proposte invece di critiche. Oppure critiche a scelte errate: sbagliato non investire 1,5 miliardi nella banda larga perché tu stesso, o Governo, avevi appena detto che quei soldi significano crescita immediata di due miliardi del Pil aiutando le stesse aziende a fare il loro lavoro. E non diteci che la maggioranza è spaccata sull’Irap. Ci pare che vi stiate spaccando anche voi. E da soli.


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ECONOMIA E POLITICA NAZIONALE

Ministri e governatori del G20 Accordo sulla exit strategy Gordon Brown fa sensazione proponendo la tassazione delle transazioni finanziarie: invita a non aver fretta di chiudere

di Carlo Bassi ROMA —I ministri economici e i banchieri centrali del G20 in corso a St. Andrews, in Scozia, hanno trovato un accordo «per adottare una dettagliata tabella di marcia per uscire dalle politiche di stimolo all’economia».C’è, dunque una exit strategy comune secondo quanto indica uno dei contenuti della bozza di conclusione dell’incontro che precisa anche come i primi risultati per la messa a punto del calendario dovranno essere raggiunti «entro fine gennaio». Dopo la cena di lavoro di venerdì sera, i lavori di ieri si sono aperti con una dichiarazione del primo ministro britannico che ha fatto sensazione. Gordon Brown ha infatti invitato i 20 ministrifinanziarie banchieri centrali delle economie più sviluppate e di quelle emergenti a prendere in considerazione «una tassa sulle transazioni finanziarie fra le altre misure per rendere le banche più responsabili». Nel suo primo intervento in quanto ospite o padrone di casa, del meeting organizzato per discutere la gestione del dopo crisi e della ripresa (nonché sul finanziamento della lotta contro il riscaldamento climatico), Brown ha ripetuto la sua convinzione che «se anche le recenti indicazioni di un’espan-

sione economica sono causa di ottimismo, non devono essere una ragione per concludere prematuramente le politiche di stimolo economico». Per Brown le grandi economie del mondo devono portare avanti gli sforzi per la ripresa economica, senza accontentarsi dei segnali positivi che stanno emergendo. «La nostra risposta vigorosa, collettiva e non convenzionale, attraverso il forum del G20, ha aiutato a ripristinare un certo grado di fiducia. Ma questo non deve portare all’autocompiacimento ora o in futuro. Dal canto suo il presi-

20 Sono i 7 del G7, la Ue e le dodici più forti economie emergenti con Cina, India, Russia, Brasile dente della Federal Reserve Ben Bernanke ha detto che l’economia statunitense ha iniziato la sua ripresa: «La buona notizia è che gli Stati Uniti sono tornati a crescere». Per l’Italia sono presenti a St. Andrews il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, che ieri, in quanto presidente del Financial Stability Board, ha illustrato i progressi della comunità internazionale rispetto

Ben Bernanke e Timothy Geithner

all’agenda fissata nella riunione di settembre a Pittsburgh, soprattutto per quanto riguarda i bonus ai manager delle banche internazionali. Giulio Tremonti non ha apprezzato molto la proposta di Gordon Brown di tassare le transazioni finanziarie internazionali: "gira da almeno 20 anni", ha commentato secco, ma sarebbe preferibile bloccarelaspeculazionepiuttosto

Tremonti caustico: "gira da almeno 20 anni", Geithner gelido, la proposta Brown fa flop a St. Andrews

che tassarla dopo. Così Giulio Tremonti ha commentato la cosiddetta ‘Tobin Tax di Brown’, rilanciata al G20 di St. Andrews. "Sicuramente c’è in giro troppa speculazione finanziaria, che è bene controllare. Quando abbiamo introdotto la ’robin tax’ in Italia, abbiamo fatto più o meno la stessa cosa: dove si specula troppo è meglio bloccare la speculazione. Anzi, secondo me la speculazione è meglio bloccarla prima che tassarla dopo". proprio il Regno Unito negli anni passati era stato tra i maggiori oppositori della cosiddetta ‘Tobin Tax’, così chiamata dal premio Nobel James Tobin che per primo la propose nel 1971. Brown ha comunque precisato che il suo governo non intende muoversi in questa direzione da solo.

Il G20 di Pittsburghn in settembre

Chrysler sarà il centro vitale per la produzione di ibride ed elettriche

Sindacati italiani in allarme per le scelte Fiat «La notizia che il centro delle auto elettriche e ibride si farà negli Usa è comprensibile dal punto di vista di Obama ma un problema per l’Italia»

di R.C. ROMA —Sindacati italiani in allarme rosso (e quindi ancor più apprezzabile la presa d’atto di Sergio Marchionne - vedi il nostro giornale di ieri - che dovrà vederli al più presto). L’allarme è esploso con un’attenta lettura del piano quinquennale della Chrysler su cui abbiamo riferito nei giorni scorsi dal quale emerge chiaramente che Chrysler sarà il centro di competenza del gruppo Fiat a livello mondiale per le vetture ibride ed elettriche. Paolo Ferrero, senior vicepresident di Chrysler Powertrain, nel suo intervento nel corso della presenta-

zione del piano, aveva detto che il gruppo «La notizia che il centro delle auto elettriche e ibride si farà negli Usa è comprensibilealla luce della politica del governo Obama, ma è un problema per l’Italia. Da anni, infatti, chiedevamo che si facesse nel nostro Paese, a Torino» ha detto il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo. «Aspettiamo da dodici mesi - dice Airaudo - di capire come la vicenda Chrysler possa aiutare anche dal punto di vista produttivo gli stabilimenti italiani. Per questo c’è molta attesa dell’incontro con Marchionne. Aspettiamo di conoscere la definizione fino al 2014 dei modelli da assegnare ai diver-

si stabilimenti, a partire da Pomigliano,MirafiorieTerminiImerese che non può chiudere. Ne ha uno nuovo solo Melfi che, oltre a mantenere la Grande Punto, ha la Punto Evo. A Mirafiori Multipla, Idea, Musa e Piccola Punto sono in scadenza entro il 2011, l’unico nuovo prodotto è la Mito, non si sa nulla sui volumi». «La sensazione- concludeil segretariodella Fiom torinese - è che ci sia una gerarchia fra Usa e Italia e che la Chrysler sia la priorità. Noi vogliamo capire quali sono i benefici per i lavoratori italiani e l’Italia. Oltre a celebrare i successi della proprietà Fiat in America, ci piacerebbe celebrare i successi dei lavoratori italiani in Italia».

«Da anni, infatti, chiedevamo che si facesse nel nostro Paese, a Torino», dice Giorgio Airaudo, segretario generale Fiom


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il Domani Domenica 08 Novembre 2009

IL DOMANI DELLA CULTURA Il catalogo, a cura di Francesca Alfano Miglietti, è una vera a propria monografia e raccoglie 10 anni di attività

Aldo Runfola, la biografia perfetta Un artista con la Calabria nel cuore Francesca Alfano Miglietti* Un’occasione privilegiata per porre in gioco questioni teoriche di vasta portata, ad esempio i concettididestino,biografia,linguaggio, opera, esperienza. Il rischio è sempre quello di proporre categorie generali dove invece sarebbe più utile fare accurate descrizioni di fatti specifici. Come è possibile il destino? L’essere è sempre de-terminato? Che rapporto c’è tra l’idea e l’opera? E tra l’immagine e l’opera? Artista è colui che si pone in atto. La sua vita è sempre in potenza. Eschilo fa pronunciare al suo Prometeo amare parole. Ho donato il fuoco all’uomo, e con esso la vita, e la conoscenza -dichiara in sostanza il grande incatenatoma perché l’uomo non veda il futuro, cioè il suo destino, la morte, e se ne strugga, gli ho velato gli occhi. Prometeo significa in greco: ‘colui che prevede’. L’arte, allora, si prefigura come un disvelamento, il disvelamento di un mistero. Da ‘mistero’ derivano le parole mistica e mistico. L’iniziazione si fondava su un velamento e su un successivo disvelamento, si veniva iniziati ai misteri della vita e della morte in primavera, i piccoli misteri, e ai misteri della morte e della vita in autunno, tempo dei grandi misteri. L’opera di Aldo Runfola si apre su una piega del tempo sulla quale è tremendamentedifficilepassaree sulla quale è necessario prendere parola, e questa parola sarà, un po’ per scelta e un po’ per forza di cose, una parola inattuale. Questo non vuol dire stare fuori dal tem-

La curatrice Francesca Alfano Miglietti è docente di Teorie e metodologie del contemporaneo all’accademia di Brera

Aldo Runfola Destino e perfezione a cura di Francesca Alfano Miglietti Damiani editore 220 pagine

Il libro di Aldo Runfola

po, piuttosto significa attrezzarsi con maggior determinazione per aggredire lo stato di cose presenti. Per Nietzsche, inattuale è ciò che parla "contro il tempo, e in tal modo sul tempo, e, speriamolo, a favore di un tempo venturo". E la presa di parola inattuale, per Aldo Runfola, sarà esercitata intorno alla questione dell’arte. Si tratta di un tema del tutto particolare: la questione dell’arte assume per Runfola un significato che ha il carattere del cominciamento, e della perdita consapevole delle certezze, o, per dirla alla Wittgenstein, quello di "tornare sul terreno scabro", si tratta di dare corda, o filo, alla potenza dell’inattuale, si tratta di ricominciare. Aldo Runfola sembra preferire vivere a lato dei fenomeni, la vicinanza sembra infastidirlo... Ama le cose dissimili e i paradossi e ciò che sembra logico e ciò che sembra poterlo diventare, sembra vedere il mondo sempre come se fosse riflesso in uno specchio, e si diverte a deformarlo, ad anamorfotizzarlo, e, a volte, a prenderlo alla lettera. Amante dei paradossi e delle vertigini ha fatto dell’opera l’equivalente di un moto scientifico: nulla è stabile, ma tutto è incessantemente rimesso in gioco, metamorfizzato,ricontestualizzato. Un’opera, la sua, pensata come complicità, come patto, come esperienza poetica, sembra volerci ricordare, opera dopo opera, che l’intensità del linguaggio va al di là o al di qua della sua denotazione o della sua significazione. Occorre scavalcare il muro del senso, il muro del valore, il sistema canonizzato della comunicazione. La seduzione, per Runfola, è verso ciò che resiste al significato, irriducibile allo scambio nel valore, e sembra voler evaporizzare il senso in un sistema ordinato, un universo che si dispone secondo una costellazione di frammenti, di sospensioni, di paradossi, e il frammento pare interessare Runfola perché sembra voler mettere in gioco una volontà di

analizzare al massimo i pensieri e le idee, di ricondurle al nocciolo, alla loro particolarità che è anche una forma di irriducibilità. Nel frammento si è soli, ed il frammento è un’approssimazione al vuoto, un modo di sparizione, e per Runfola la sfida è fare della sottrazione una forma dell’enig-

‘misura’, non è indicazione soggettiva, individuale, ma impersonale, sovraindividuale. La misura è il modo di cui l’uomo si è dotato per uscire dalla fallibilità dei sensi. Per i greci la misura, metron, è rapporto. È la scienza che consente di istituire rapporti tra fenomeni e fenomeni nonché, al con-

L'artista Aldo Runfola

ma nel mondo, il segreto della sua esistenza. Una lingua del segreto. «Io è un altro», scriveva Rimbaud, e si diviene altro da sé ascoltando le molteplici, possibili voci del proprio essere, riconoscendosi accomunati all’altro: nel destino. L’altro non è l’estraneo, come generalmente si pensa, al contrario: io è l’altro. Essere fuori di sé significa, allora, varcare i limiti dei sensi, l’io si nutre delle sensazioni del mondo e in tal modo si sostanzia, quando gli occhi comunicano l’immagine dell’albero la si riconosce come forma, in primo luogo, e come forma diversa dalla sua. L’albero è parte del mondo, ma io non sono esso, quindi l’albero è non io. Forse che il nostro occhio è in grado di precisare una distanza, o la nostra mano può precisare un peso? Si può dire che una cosa è molto, poco distante o molto o poco pesante, ma si resta nell’approssimazione, nella vaghezza. La misura nasce dalla consapevolezza dei limiti dei sensi.%u2028Un metro, in greco

tempo, tra i fenomeni e coloro che li osservano. È la scienza delle relazioni. «Tutte le nostre scienze -avverte Novalis- sono scienze di relazione». Alcuni dei segni più affascinanti di Aldo Runfola sono uniti dalla trama, e una trama è sempre un ordinamento. Un ordinamento... Kosmos in greco significa ordine, per i greci il cosmo è ordinato, soggetto alla misura. Io è l’altro. La goccia dell’oceano non è l’oceano ma partecipa delle medesime leggi. %u2028Ma il senso della misura non è nella misurazione, ma nella consapevolezza del ritmo, nella consapevolezza del respiro, del battito cardiaco, dell’avvicendarsi delle stagioni, e della vita e della morte. Una metrica. E cos’è la metrica se non scienza del respiro? La misura, in greco ‘metron’ è per l’artista, come per il cosmo, l’arte del ritmo: l’arte del respiro. A chi gli chiedeva come si definisse, Duchamp ha risposto: "Sono uno che respira".

Aldo Runfola è un artista che restituisce "attrito" al linguaggio, opponendosi a qualsiasi atteggiamento che riduca le forme linguistiche a una dimensione ideale, astratta, slegata dalla pratica delle nostre forme di vita. "Je est un autre"; una volontà disperata e lucida e una totale consapevolezza.Immagini,metaforeinattese, frasi articolate, tutte le componenti in cui appare il risultato di ispirazioni diverse: né le oscurità, né le contraddizioni, né gli improvvisi, frequenti cambiamenti di prospettiva riescono a distogliere lo spettatore dalle trame che l’artista tesse. Dettagli, frammenti, gesti. L’opera di Aldo Runfola evoca all’improvviso una costellazione di immagini parziali, video, neon, ricami, fotografie, testi, tutte condizioni fragili dell’esistenza, scrive in uno dei suoi diari Jean Baudrillard: "Non c’è immaginario se non a distanza" e con Runfola la sensazione è proprio quella di un suggerimento dello stesso Runfola di tenersi a distanza. Appassionato della perfezione, delle forme in via di sparizione, di tutto ciò che concorre a porre fine alla sacralizzazione del senso, distruttore di certezze, estimatore per il vuoto contro le ovvietà del significato, amante dei dettagli e del silenzio, in molte delle sue opere sembra voler creare quel vuoto necessario per esistere. Una forma di distacco dal mondo, Aldo Runfola sembra volersi identificare con l’oggetto delle sue osservazioni, un se stesso pensato come un "attrattore strano", un soggetto che vuole scomparire nel suo oggetto d’arte, un oggetto, la sua opera, che sembra voler sfuggire sempre alla presa del pensiero, che sembra volersi volatilizzare subito dopo esser apparsa. Le difficoltà sono poste dal progetto stesso, per Aldo Runfola realizzare delle opere è sempre rischiare qualcosa, sembra quasi che in questa serie di opere il problema siano dei "giochi di verità". Aldo Runfola sembra desideraremolto,quandopresenta delle nuove opere, modificare completamente ciò che ha pensato nelle precedenti e sembra ritrovarsi alla fine del tutto diverso da come era alla partenza. Ha certamente cambiato la prospettiva, ma il problema è sempre lo stesso, cioè il rapporto tra l’autore, la verità e la costituzione dell’esperienza. Forse si potrebbe parlare di individuare una nuova genealogia della morale se non fosse per la solennità del titolo e il segno grandioso che Nietzsche gli ha imposto. L’immagine prevalente nel contemporaneo ha visto instaurarsi lentamente, progressivamente, un cambiamento rispetto alle morali antiche, che erano essenzialmente una pratica, uno stile di libertà, ma la volontà di essere un soggetto morale, per Aldo Runfola, la ricerca di un’etica dell’esistenza sono, principalmente, un’istinto per affermare la propria libertà.


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IL DOMANI DELLA CULTURA E per dare alla propria vita una forma entro la quale è possibile riconoscersi ed essere riconosciuti. Questa elaborazione della propria vita come un’opera d’arte personale, è al centro dell’esperienza morale di Aldo Runfola, della volontà di morale che costituisce la forma di un codice di regole, e in questo le opere di Runfola si distinguono potentemente dall’orizzonte contemporaneo dell’arte, un orizzonte quasi completamente subordinato allo spettacolo. Il cambio di segno di Runfola è proprio nel calarsi in una dimensione morale che si pone essenzialmente come ricerca di un’etica personale, tutto il contrario, dunque, di un atteggiamento di obbedienza ad un sistema di regole. E a questa dimensione Runfola fa corrispondere la ricerca di un’ estetica dell’esistenza. E così tutta una serie di elementi vengono rimessi in discussione, non semplicemente un cambiamento nelle preoccupazioni formali, ma nel discorso filosofico, teorico e critico: infatti, per Runfola, si tratta di far percepire la possibilità di determinarsi, di fare la scelta della propria esistenza. Ciò che stiamo vivendo è l’assorbimento di tutti i modi d’espressione in quello proprio della pubblicità, tutte le forme culturali originali, tutti i linguaggi specifici, tutte le tensioni sembrano sprofondare nel modo d’espressione della pubblicità, forse proprio perchè quello pubblicitario è senza profondità, istantaneo e istantaneamente dimenticato. E’ il trionfo della forma superficiale, minimo comun denominatore di ogni significazione, grado zero del senso. Una forma inarticolata, istantanea, senza passato, senza avvenire, senza metamorfosi possibile, e piena di potere su tutte le altre. Tutte le forme attuali d’attività tendono verso la pubblicità, e la maggior parte di esse vi si esaurisce. Non si tratta necessariamentedellapubblicitànominale,quella che si produce come tale, ma della forma pubblicitaria, quella di un modo operativo semplificato, vagamente seduttivo, vagamente consensuale: la forma pubblicitaria è quella dove tutti i contenuti particolari si annullano nel momento stesso in cui possono trascriversi gli uni negli altri, laddove la caratteristica delle forme articolate del senso (o dello stile) è di non potersi tradurre reciprocamente, così come le regole di un gioco. La realtà, in certo modo, è già scomparsa, anche perché non è mai altro che l’effetto di un modello. C’è un modello di realtà, un principio di realtà, che è stato costruito e che si può scomporre molto rapidamente. Ed è una sorta di costruzione quella che si è sgretolata: da una parte c’era il mondo reale, e dall’altra l’irrealtà. Nel contemporaneo tutto viene assorbito e dunque la realtà in quanto tale viene a perdere ogni fondamento, e non ci sono più riferimenti al mondo reale. Aldo Runfola progetta silenzi, costruisce parole, inventa relazioni, sintetizza sguardi, raccoglie pensieri... misura la distanza dello sguardo, della contraddizione che è propria della realtà, Runfola agisce una dimensione di cui in definitiva si ha un presentimento attraverso vari indizi. Non c’è alcun soggetto nell’opera di Aldo Runfola, come ha scritto Foucault " i soggetti sono sempre assoggettati, sono il punto di

Altalena, 2009

applicazione di tecniche, discipline normative, ma non sono mai dei soggetti sovrani. ", per Aldo Runfola la ricerca sulla biografia non è la ricerca di un soggetto sovrano, fondatore, di una forma universale di soggetto che si possa ritrovare ovunque. Per Runfola il soggetto si costituisce attraverso delle pratiche di assoggettamento o, in modo più autonomo, attraverso delle pratiche di libertà. E’ proprio a partire, da un certo numero di regole, stili, convenzioni che si possono ritrovare nel proprio dna culturale le tensioni e le motivazioni del proprio fare artistico. Non del fare artistico in generale, ma del proprio fare artistico. Il ragazzo che cena con suo padre, la coppia in macchina, l’auto che attraversa la città e sul cui parabrezza si compone la parola di dio, la ragazza che si spoglia: dappertutto la stessa bianca solitudine, dappertutto lo stesso rispecchiamentonarcisista,riferito al corpo o alle facoltà mentali. Il miraggio del senso è ovunque straordinario. E il solo motivo sul quale valga la pena di concentrarsi, proprio come oggetto di cui farsi carico con infinita sollecitudine, nell’ossessione della défaillance e della prestazione negativa. Il senso è vezzeggiato nella perversa certezza della sua inutilità, nella totale certezza della sua impossibile resurrezione. Infatti il senso che si pone il problema della propria esistenza è per metà già morto. Tutto consiste nell’essere fissato su qualcosa. Non si tratta di essere - e nemmeno di avere - un senso, ma di essere fissati sul proprio senso.

Destino e perfezione, 2009

Runfola mette in scena una memoria di ciò che ha avuto luogo, qualcosa che non è più reperibile o recuperabile a livello di tempo reale, e che rappresenta una rottura del senso del tempo, con le opere di Runfola si ha l’impressione che sia il tempo che lo spazio si moltiplichino o si condensino, che si abbia la capacità di abbracciare tutti gli spazi possibili e, per quanto riguarda il tempo, al contrario, si percepisce una contrazione straordinaria, la quale fa sì che tutto si riduca all’istante dell’opera che viene presentata in quel momento particolare. Tutto avviene a partire da una situazione diversa, del tutto originale, della quale però ci fornisce i mezzi per poterne prefigurare compiutamente le conseguenze. Una perdita progettata dell’illusione, quella di Runfola, vale a dire di una parte diversa del nostro rapporto con l’arte, in cui l’illusione è divenuta parte integrante dell’organizzazione sim-

bolica del mondo. Quella ‘cancellata’ da Runfola è l’illusione costituita da apparenze, fantasie, e tutto ciò che può essere la forma di una proiezione, come una scena diversa da quella della realtà, una eliminazione, una scomparsa, un annullamento, in tal senso l’aggettivo "perfetto" denota un risultato finale, la perfezione come un ideale in certo modo perverso che rappresenta il destino. Per Runfola l’arte si frappone in maniera tale fra la realtà e il soggetto, da eliminareleinterpretazionipossibili in quanto la struttura stessa dell’opera rende l’accadimento comprensibile. Questo è certamente un dato importante, così come la domanda: c’è davvero bisogno della verità? L’arte non è forse, anche, la possibilità di eliminare effettivamente il principio morale e filosofico della verità, per installare al suo posto una realtà completamente ingiudicabile, una situazione di incertezza che può ben essere immorale e

difficile da sopportare? Tutto questo, evidentemente, è per noi destabilizzante: si può perdere, certamente, ma forse si possono anche trovare nuove regole per costruire. La seduzione in ogni caso suppone appunto una relazione, un rapporto a due; quale che ne sia il carattere la seduzione esiste sempre all’interno di uno scambio duale, è fondata sull’alterità, e si costituisce come una relazione di confronto, di sfida, di incontro. Una reazione di fascinazione, e, per esserci una seduzione, bisogna che ci sia una scena della seduzione, e dei veri attori, non semplicemente degli interattivi, ma attori che mettano in gioco la propria identità al fine della seduzione. Sia nella seduzione amorosa che di altro genere, artistico, estetico, o altro, si verifica una messa in gioco dell’identità, e persino una perdita dell’identità ma nel contesto di un rapporto duale. In un mondo che ha una sovrabbondanza di accadimenti e di informazione, si ha l’impressione che non accada più nulla, ormai, e perciò si va alla ricerca di un evento totale, di qualcosa che possa fungere da principio di catarsi. In realtà quelli che accadono non sono fatti, ma specie di scenari per un consumo di massa, non semplici eventi. Ci troviamo in un universo nel quale si dà sempre più informazione e sempre meno senso. A volte l’informazione produce un senso ma non riesce a compensare la brutale dispersione di significazione che avviene in ogni campo. Altre volte l’informazione non ha nulla a che vedere con la significazione. E’ un’altra cosa, un modello operativo di altro ordine, esterno rispetto al senso e alla circolazione del senso propriamente detta. Una sorta di codice, come può esserlo il codice genetico: esso è quel che è, funziona come funziona, mentre il senso è tutt’altro, una cosa che in certo modo sopraggiunge in seguito. Altre volte ancora c’è una correlazione rigorosa e necessaria tra informazione e senso, nella misura in cui l’informazione distrugge in modo diretto, o neutralizza il senso e la significazione. Aldo Runfola, passando da una parola all’altra, sembra creare le condizioni indecidibili e sperimentali di quell’emergenza che ha un pensare autentico. Il suo lessico di predilezione è un dizionario concettuale che ha disposto nell’ordine in cui è emerso dai suoi pensieri e trascritto nella sua scrittura frammentaria e inclassificabile, lontana da ogni trattato e disciplina. La radicalità del suo fare teorico e del suo impegno di artista è quello di un riserbo senza concessioni, un pensiero antitetico della sfida e della reversibilità senza sintesi e compromessi. Il ricordo, diceva Nabokov, è una festa nelle tenebre dove scintillano luci che sono frammenti di specchi. Ecco, la passione di Aldo Runfola è quell’autentico domandare camminando che non si lascia prendere dall’ansia di trovare immediatamente dellerisposte.Arte come inesauribile passione del domandare, unico vero antidoto a un discorso intossicato da parole d’ordine ripetute tutti giorni fino alla nausea. Testo tratto dal volume cortesia Damiani editore


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IL DOMANI DELLA CULTURA

Marilyn, 1964

La Fondazione Roma di Emmanuele Emanuele ospita un’inedita esposizione dedicata all’artista francese

Niki de Saint Phalle, un percorso tra l’inquietudine e la gioia di vivere Maria Luisa Prete «Occorre avere un po’ di caos in sé per partorire una stella danzante», diceva Friedrich Nietzsche. E il caos può manifestarsi in varie forme. Nel caso di Niki de Saint Phalle è coinciso con un grave esaurimento nervoso superato solo grazie alla scoperta dell’arte. In quell’occasione la sua "stella danzante" ha cominciato a brillare diventando il principio di una nuova vita. La Fondazione Roma celebra l’artista francese con un’inedita esposizione: 100 opere per raccontare la donna e l’artista. Per la prima volta in Italia, un’esposizione dedicata al lavoro e alla tormentata esistenza di un’artista insuperabile. «È una personalità rigogliosa della cultura - dice di lei il presidente della Fondazione Roma Emmanuele Emanuele - che rifugge dai tentativi di classificazione, per me è inimitabile, unica e non può trovare facile etichettazione». New dada? Pop art? Effettivamente

Il festino degli dei fino al 12 novembre al Centro per l’arte contemporanea “Open Space” Gioia Lenzi

sembra tutto riduttivo quando si vuol definire il lavoro della de Saint Phalle. «Mancava in Italia una mostra su quest’artista - commenta il curatore Stefano Cecchetto - è la realizzazione di un sogno, il suo fascino e il suo carisma travalicano i confini del mondo dell’arte». Niki nasce nel 1930 in Francia a Neuilly-sur-Seine, secondogenita di un’aristocratica famiglia di banchieri. Nel 1953 la svolta. Dal male oscuro che poteva schiacciarla riesce a guarire grazie a una speciale terapia: quella del colore. Negli anni Sessanta scopre Parigi e l’aria di libertà che comincia a diffondersi nel mondo occidentale. Ribellione, femminismo, rifiuto delle convenzioni, affermazione dell’identità individuale. Compagna di Jean Tinguely, vive la stagione del rinnovamento culturale e artistico a suo modo, con un lavoro originale e spumeggiante. Uno spettro cromatico carismatico avvolge le sue creazioni, tras-

Dopo Lamezia Terme e Cosenza, la rassegna d’arte contemporanea Il festino degli dei. Diciotto sapori d’artista, prosegue fino al 12 novembre al Centro per l’arte contemporanea "Open Space" di Catanzaro. La mostra, a cura di Angela Sanna, è promossa e organizzata da "Open Space", dalla galleria Sukiya di Lamezia Terme e dal Centro per la Cultura e le Arti Visive Vertigo di Cosenza. Tre istituzioni unite nella progettazione di una particolare esposizione che vede la presenza di diciotto artisti del panorama italiano, differenti per provenienza, formazione e linguaggi, ma accomunati dall’intrigante progetto. «Il piatto, simbolo di ricchezza e di nuova vita nei tempi passati, si tinge in questa occasione - scrive la curatrice nella presentazione in catalogo - di

Mini Nana maison (Mini Nana-casa) 1968 circa

È una personalità rigogliosa della cultura – dice di lei il presidente Emmanuele Emanuele – per me è inimitabile

nuovi significati generando curiosità negli artisti contemporanei e offrendo loro nuovi spunti di sperimentazione. Nel trascendere la sua funzione pratica, questo semplice oggetto, come un novello desco da parto, celebra l’istante creatore, invitando a una partecipazione unanime e corale: quella dei diciotto artisti che portano a banchetto, nell’inusuale scenario di una galleria, pietanze trasfigurate dalle loro intuizioni artistiche, dal prodigio della ricerca. Un convivio ideale, metaforico, incentrato su piatti di legno trasformati in opere d’arte atte a diffondere i sapori nel palato intellettuale ed emotivo di ospiti e convitati, fino a produrre un baccanale di sensazioni, riflessioni, emozioni. In questo turbinio collettivo, opposto all’individualismo diffuso, si sprigionano richia-

formandole in un inedito inno alla gioia di vivere. Niki è famosa per le sue "Nanas", rappresentazioni femminili cariche di sensualità, forme tondeggianti plasmate dosando colore e proporzioni per rendere al meglio la sacralità della figura, la sua essenza arcaica e generatrice di vita. Ma Niki è anche profondamente

mi alla natura, a culture lontane, ad archetipi, alla società odierna, ai sentimenti, il tutto sotteso da una spinta sperimentale che trova nutrimento nel linguaggio artistico contemporaneo».

Un'opera in mostra a Il festino degli dei

malinconica, i colori non riescono a celare quella nota di inquietudine che fa occhiolino tra le pieghe delle sculture, dei totem, nei tratti sapienti dei dipinti materici o dei disegni. Pittrice, scrittrice, performer ha legato il suo nome a un percorso artistico straordinario che va oltre le classificazioni e le mode, e si mescola con una vita tumultuosa e affascinante: un’energia che ritroviamo in tutte le sue opere, dalle policrome sculture al famosissimo giardino dei Tarocchi di Capalbio, evocato all’interno del percorso espositivo. La rassegna si avvale della collaborazione della Niki Charitable art foundation (California),principaleprestatore delle opere, e del supporto organizzativo di Comediarting. Una mostra con caratteristiche eccezionali, anche dal punto di vista della fruizione da parte del pubblico: tutti i bambini fino a 14 anni potranno visitare la rassegna con ingresso gratuito grazie all’impegno della Fondazione Roma e di Arthemisia group. Una iniziativa che si incontra con lo speciale rapporto che Niki de Saint-Phalle aveva con i bambini: l’artista li invitò spesso a fruire da vicino le sue opere, particolarmente adatte al pubblico dei più piccoli, chiedendo anche di interagire con esse. L’itinerario individuato dal curatore segue il percorso interiore dell’artista e permette lo sviluppo parallelo di un’esposizione che allinea numerosi dipinti del primo periodo dell’artista, degli anni cinquanta e sessanta, insieme alle celebri sculture policrome (Nanas) per le quali Niki de Saint-Phalle è famosa in tutto il mondo. Le oltre 100 opere che compongono la mostra provengono per la maggior parte dalla Niki Charitable Art Foundation di San Diego in California, e raccontano una storia affascinante, fatta di esperienze vissute, sia dal punto di vista artistico, sia da quello umano e personale. Fino al 17 gennaio, Fondazione Roma, via del Corso 320, Roma. Info: 066786209; www.fondazioneroma.it.

Il piatto, simbolo di ricchezza e di nuova vita si tinge in questa occasione di nuovi significati


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IL DOMANI DELLA CULTURA

Tradimenti, in scena l’adulterio secondo il Nobel Harold Pinter Al Carignano di Torino Nicoletta Braschi, Enrico Ianniello e Tony Laudadio diretti da Andrea Renzi Elena Mandolini Due ex amanti si incontrano in un pub, anni dopo la fine della relazione. Dai loro ricordi si dipana a ritroso nel tempo la storia fra Emma, sposata con Robert, e Jerry, il suo migliore amico. Attraverso dialoghi scarni e battute graffianti, Harold Pinter mette in evidenza con l’opera Tradimenti il potere della memoria. Secondo l’autore inglese questa non ha logica, parte dall’ultimo istante per risalire all’inizio di un evento o di una storia. Pinter, morto nel dicembre del 2005, del suo testo raccontava: «Quando ne ho capito tutte le implicazioni, mi sono reso conto che c’era un solo modo di procedere e che quel modo era andare a ritroso. Non è mica una furberia la mia. La

memoria è una macchina stupida, come tutte le macchine». In Tradimenti la vicenda si chiude col primo bacio fra i due amanti. Una storia di adulterio che i due protagonisti rivivono con uno stile prettamente inglese, consapevoli della rete d’inganni che hanno fatto vivere ai rispettivi coniugi. Questa certezza è così intensa che sembra quasi che il marito tradito sia complice dell’inganno. Questa la bellezza dei testi dell’autore inglese: «Scoprire il baratro che si trova al di sotto delle chiacchiere di tutti i giorni e spingere a entrare nelle stanze chiuse dell’oppressione». Motivazione per cui Harold Pinter venne insignito del Nobel per la letteratura nel 2005. Pinter non era solo un artista ma anche un attivo sostenitore della coalizione Respect, contro il propagarsi delle guerre. Rappresentato per la prima volta nel novembre del 1978, Tradimenti è

diventato anche un film interpretato da Jeremy Irons, Ben Kinglsey e Patricia Hodge. Nell’odierna versione teatrale spetta a Nicoletta Braschi interpretare Emma. Attrice che ha vinto sia premi nazionali che internazionali, in una delle poche interviste concesse si definisce: «Un tipo che si abbandona del tutto al regista. Mi lascio sempre dirigere, non solo da Roberto Benigni. Divento uno strumento in mano al regista, perché penso che un film sia sempre suo, prima di tutto». Nicoletta Braschi, Enrico Ianniello e Tony Laudadio tornano quindi in scena insieme dopo il successo de Il metodo Grönholm, diretti da uno dei più interessanti interpreti della nostra scena, Andrea Renzi. Dal 10 al 22 novembre. Teatro Carignano, piazza Carignano 6, Torino. Info: teatrostabiletorinorino.it.

Il regista de L’ora di religione e Buongiorno notte è anche attore e sceneggiatore. Una lunga carriera votata all’impegno politico

Bellocchio compie 70 anni tra successi e nuove sfide Silvia Bonaventura Regista, sceneggiatore e attore, MarcoBellocchiocompie70anni il 9 novembre. Una carriera lunga e ricca, segnata da tinte forti e polemiche costanti, che inizia con I pugni in tasca, presentato alla mostra di Venezia nel 1965. Una pellicola che racconta una storia dura, che va a toccare uno dei temi più cari alla borghesia italiana, ovvero la famiglia, rappresentata con toni grotteschi. Due anni dopo torna con La Cina è vicina, storia rabbiosa che punta il dito contro la politica trasformista retta dall’ipocrisia borghese. Dopo la partecipazione al collettivo Amore e rabbia nel ’69, dirige

Sbatti il mostro in prima pagina nel 1972, su sceneggiatura di Goffredo Fofi: un ritratto amaro sul giornalismo, che vuole rivelare il marcio del mondo dei mass media. Nello stesso anno riprende il tema dell’influenza negativa della pressione politica sull’informazione e delle contraddizioni insite nelle istituzioni educative del mondo cattolico con Nel nome del padre. Sempre attento e ricettivo al mondo e alla realtà italiana, continua, dopo l’amicizia con Stefano Rulli e Sandro Petraglia, con il documentario Matti da slegare del ’75, in cui con grande rispetto e delicatezza affronta il tema dei metodi educativi sbagliati in uso nei manicomi, e con Marcia trionfale sconfina anche nel cam-

po militare nel ’76. Negli anni ’80 torna ai temi dell’esordio: la famiglia, i rancori, l’odio e le umiliazioni che spesso sfociano nel dramma. Subito dopo l’amicizia con lo psichiatra Massimo Fagioli

Una carriera lunga e ricca, segnata da tinte forti e polemiche costanti, che inizia ufficialmente con I pugni in tasca presentato alla mostra di Venezia nel 1965

Il regista Marco Bellocchio

sforna Diavolo in corpo nel 1986, La visione del Sabba nel 1988 e La condanna. Dopo aver affrontato vari temi impegnativi che vanno dalla politica alla società, dalla famiglia alla scuola, dall’informazione alla follia, fino ad arrivare a indagare l’inconscio, Bellocchio torna al documentario e nel 1995 racconta la caduta degli idealidiquattropost-sessantottini con Sogni infranti. Nel 2002 presenta a Cannes L’ora di religione vincendo un Nastro

d’argento, e nel 2003 racconta gli anni di piombo e il sequestro Moro portando a Venezia Buongiorno notte. La produzione continua ma a un certo punto decide di presentarsi alle elezioni per la Camera con la Rosa nel Pugno. Nel frattempo coinvolge Giovanna Mezzogiorno e Filippo Timi nel progetto di Vincere. L’ennesimo film ambizioso, duro, intenso e dai mille risvolti psicologici uscito dal genio di un uomo che a 70 anni ha ancora molto da dire.

L’esposizione Disegno e design racconta i migliori brevetti italiani

Il Made in Italy in mostra all’Ara Pacis Prodotti di culto come la Vespa la moka Bialetti e la poltrona Vanity fair in un percorso che racconta un secolo di innovazione e design

Tiziana Boldrini Oggetti di design, simbolo del più esclusivo e geniale made in Italy. Dal 5 novembre al 31 gennaio 2010 sono i protagonisti di Disegno e design, brevetti e creatività italiani, la mostra ospite al museo dell’Ara pacis di Roma, organizzata dalla fondazione Valore Italia e curata da Alessandra Sette. Prodotti industriali di culto come la Vespa, la moka Bialetti e la poltrona Vanity fair, la bottiglia del Campari Soda o il lampadario di ultima generazione "Hope" trionfano all’interno di un percorso, suddiviso in settori merceologici, che racconta un secolo di innova-

In mostra all'Ara Pacis

zione e design di casa nostra: «La mostra - spiega la curatrice - nasce dallo studio dei brevetti di modello e di invenzione dell’Archivio centrale dello Stato, depositati dal 1900 al 1965, e dell’Ufficio italiano brevetti e marchi, protocollati dal 1965 a oggi. Con i documenti originali di 400 brevetti e più di 100 oggetti, il corpus espositivo è particolarmente interes-

sante perché eterogeneo, fatto di sedie, cornici, stufe a gas, indumenti e calzature, che testimoniano l’evoluzione del gusto narrando la storia dell’Italia. Dall’industrializzazione ad oggi, passando per le due guerre mondiali e il boom economico». Corredata da materiali preziosi come disegni, progetti, bozzetti, pubblicità e contributi audio e video, relativi ad aziende ed invenzioni, la mostra è un excursus nella creatività e tecnologia della penisola che, oltre a rendere omaggio ai suoi professionisti, segna la strada di un design unico, stiloso e senza tempo.Museodell’AraPacis,lungotevere in Augusta, Roma. Info: 0682059127; www.arapacis.it.

L’esposizione è corredata da materiali preziosi come disegni, progetti bozzetti pubblicità e contributi audio e video delle aziende


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IL VIAGGIO

Il noto cronista sportivo di Sky ed ex calciatore di Catanzaro e Juventus ha fortemente voluto immergersi nell’atmosfera sempre carica di suggestioni mistiche della Terra santa, tanto cara ai fedeli cristiani

Massimo Mauro racconta le sue emozioni nel visitare i luoghi in cui visse Gesù ROMA - L’opportunità di toccare con i propri piedi la "Terra santa" arriva così, per caso. Come succede spesso all’esperienze che si rivelano davvero uniche e che lasciano certamente un segno indelebile.Commentareuna partitadi Champions League diventa una consuetudine che sicuramente non sconvolge più di tanto chi scegliecomeprofessionequelladi raccontare i vari confronti calcistici tra le squadre, percorrendo spesso mete lontane per osservare da vicino le vicessitudini del gioco più seguito del mondo. La partita tra Juventus e Maccabi Aifa F.C., l’una tra le favorite del calcio italiano e internazionale, l’altra il primo club israeliano a qualificarsi per la Uefa Champions League, è solo il pretesto che spinge Massimo Mauro - ex calciatore, attualmente cronista e commentatore di Sky Sport - a raccontarci qualcosa che nasce sì grazie alla possibilità offerta dal mondo del calcio, ma sceglie un percorso diverso, che trascende l’esperienza calcistica e si sofferma su emozioni e sentimenti che si provano soltanto a contatto con realtà eccezionali e fuori dal comune. Per questo, giungere in Palestina, luogo di uno scontro calcistico come tanti altri, diventa per Mauro l’occasione giusta per raccontare i contorni di "un viaggio speciale", che sembrano assumere una rilevanza più intima e lasciano sullo sfondo una semplice partita di calcio, che però assu-

«Non vedevo l’ora di raggiungere la città santa per vedere con i miei occhi Gerusalemme» me connotati singolari e fuori dell’ordinarioperchègiocataproprio in Terra santa. Il match tra Juventus e Maccabi Aifa si è giocato martedì scorso a Tel Aviv, la città più grande e popolosa dell’area metropolitana della regione palestinese, vero centro economico dello stato di Israele, che rappresenta la prima tappa del viaggio di Mauro. Fondata nel 1909, Tel Aviv - in ebraico "la collina della primavera" e che il profeta Ezechiele nella Bibbia definisce come "la dimora dei fuoriusciti che rientrano in patria dopo l’esilio" - festeggia quest’anno il centenariodallasua nascita."Una città moderna e industrializzata sullo stile europeo - commenta così Massimo Mauro - .In realtà, finito il mio impegno con il commento della partita, non vedevo l’ora di raggiungere la città santa, per vedere finalmente con i miei occhi Gerusalemme". E dopo 60 Km di viaggio ecco che Mauro giunge alla "vera" meta del viaggio: "Non avevo molto tempo a disposizione - prosegue il giornalista di Sky Sport - per questo mi sono recato subito, con l’aiuto di una guida, al Muro del Pianto, il luogo considerato più sacro sulla faccia della terra per la religione ebraica. Di fronte a me una moltitudine di rabbini pregano di fronte a quello che in realtà si chiama

Muro occidentale o Muro di alBuraq, ma proprio per il singolare modo di pregare dei rabbini, caratterizzato da continui movimenti in avanti e indietro del corpo e della testa, sembra che si stiano lamentando e piangendo. Trovarmi proprio lì, io che fin da

«Paesaggi, monumenti, luoghi di culto, ma soprattutto ricordi di emozioni mai vissute»

bambino ho sempre vissuto insieme alla mia famiglia un forte attaccamento alla religione cristiana e cattolica, una vera compagna di vita come amo definirla. Beh, è stata davvero un’emozione straordinaria sapere che i miei piedi stavano toccando la terra in cui visse, predicò e fu ucciso Gesù Cristo!". Una terra martioriata e dilaniata da guerre religiose, politiche e territoriali, una terra che continua a piangere uno dei genocidi più tragici della storia dell’umanità: "Sembra che davanti a quel Muro il tempo si fermi - continua Mauro - , giusto un attimo per dare la possibilità a chi sfiora con le sue dita il simbolo più sacro del popolo ebraico, quindi anche a me che mi trovavo lì, di pensare e riflettere a mente aperta, di sentirsi in comunione con la propria religione, con la religione ortodossa, con il senso attribuito al Muro dalla religione islamica e con tutti gli altri culti che fannodella meditazionee della preghiera lo strumento per ricongiungersi a Dio". Gli innumerevoli bigliettini riposti dai visitatori nelle fessure del Muro attirano l’attenzione di Massimo Mauro, ma soprattutto il rigore e la serietà con cui i rabbini, non solo all’esterno ma anche nella parte interna del Muro, proseguono senza sosta nella preghiera, per tutto il giorno, "quasi fosse una vera e propria scuola di preghiera". Poco lontano dal Muro e dall’aura di religiosità e di meditazione che avvolge quel lembo di terra così suggestiva, recandosi in un negozio, nei grandi mercati, nei ristorante o semplicemnte bevendo un caffè in un bar ci si cata-

pulta in un clima diverso. "Paesaggi, monumenti sacri, luoghi di culto, ma soprattutto ricordi di emozioni mai vissute prima di giungere in Terra santa e conoscere l’irripetibile esperienza spirituale che offre la città di Gerusalemme - racconta Mauro - sfumano di colpo di fronte alle guardie di sicurezza che presidiano le strade e i locali pubblici. Si piomba di colpo in un’atmosfera di tensione, palpabile paradossalmente proprio nella quotidianità dei gesti più semplici che si compiono ogni giorno. E ciò rende visibile la divisione e lo scontro sempre aperto tra due popolazioni, che faccio fatica a distinguere tra israeliani e palestinesi, ma semplicemente persone che pur abitando la stessa terra non riescono ancora, dopo oltre 60 anni di lotta, a convivere pacificamente". Visitare un luogo capace di trasmettere emozioni così forti, aiuta, secondo Mauro, a far crescere dentro se stessi la voglia di fermarsi ogni tanto, anche nella routine frenetica di tutti i giorni o durante un viaggio per andare a seguire una partita di calcio. "Fermarsi e pensare, con lo spirito giusto. Quello che ti spinge ad aprire continuamente la mente e il cuore ai diversi modi di essere uomini, con la volontà di non di negarli a priori ma di comprenderli attraverso le tue emozioni. Perchè quella terra meravigliosa, così dilaniata da conflitti che non sembrano mai avere fine, rappresenta una sconfitta non solo per palestinesie israelianima per l’intera umanità". Oriana Tavano


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CULTURA E ASSOCIAZIONI «Da un cronista venne raccontato: “I soldati si gettarono a testa bassa... Immaginarsi il carnaio davanti ai reticolati»

Ricordi della “Grande guerra” del 1914-1918 che per la prima volta nella storia coinvolse tutti i continenti

«La disfatta di Caporetto serva a commemorare i grandi soldati» Franco Brescia «Fu mondiale la “grande guerra” del 1914-18 perché tutti i continenti vi furono coinvolti. Per la prima volta nella storia. Anche se le cause scatenanti furono quelle consuete: di egemonia, rivincita, espansione e rivendicazione territoriale, di natura economica, politica, e sociale. .. Quella guerra va pensata, pure, per altre caratteristiche che la distinse: il coinvolgimento non soltanto di eserciti e governi, ma anche delle popolazioni civili che, anch’esse, subirono rovine, morte, violenze, fame; inoltre, perché fu l’ultimo conflitto del passato (guerra di trincea e lenta), ma anche il primo in cui si usarono appieno tutti i mezzi moderni, come aeroplani, inventati pochi decenni prima, mezzi corazzati, sommergibili, nuove armi tra cui quelle chimiche, che annoveravano il gas. Infine, per lo spiegamento di forze senza precedenti. Per quanto riguarda, invece le cause culturali, si diffuse un giudizio positivo sulla guerra, cioè parte dell’opinione pubblica vi ve deva l’unica possi-

In Calaria fino a sabato 14 i primi due “Laboratori di Progetto” legati all’attuazione del Qtr/P

bilità di cambiamenti della situazione sociale e politica. Questo, almeno in un primo momento. Perché, alla distanza, il giudizio generalmente cambiò quando fu invece evidente che il conflitto avrebbe avuto lunga durata con il permanere dei disagi e delle rovinose conseguenze ad esso connesso. Allorché, cioè, svanì, quasi subito, l’illusione di una guerra breve... L’Italia fronteggiava l’Austria, sul Carso, sulle Alpi. Entrò in guerra senza aver preparato le truppe, povera di vettovagliamenti, di armi, di mezzi per affrontarla degnamente. In una guerra di trincea, come quella combattuta, mancavano perfino gli elmetti, ritenuti indispensabili... Da un cronista de “Il Corriere della sera” venne raccontato: "i soldati si gettarono a testa bassa, per i ripidi pendii scoperti…..tentarono di sfondare….Immaginarsi il carnaio davanti aireticolati pressoché intatti”. Ma, la peggiore carenza era rappresentata dalla scarsa, o scarsissima, capacità dei generali e dalla gran parte degli ufficiali dello stato maggiore e degli altri ufficiali minori, i

La Calabria ospiterà fino a sabato 14 novembre i primi due LaboratoridiProgettolegatiall’attuazione del Qtr/P, in corso di ultimazione. Un grande evento - informa una notadell’ufficiostampadellaGiunta regionale - promosso dall’assessorato all’Urbanistica e Governo del Territorio e che interesserà i Comuni tra Reggio Calabria e Gioia Tauro e tra Catanzaro e Lamezia Terme. «Si tratta - ha affermato l’assessore Michelangelo Tripodi - di una straordinaria innovazione di metodo e di proposta di lavoro, che per la prima volta si sperimenta nell’ambito della redazione di un piano territoriale di scala regionale. Un metodo che propone una scala più ravvicinata di progetto urbanistico e paesaggistico che mira ad

«Ancora oggi, quella guerra viene detta di trincea, appunto perché connotata dal posizionamento di truppe avverse disposte frontalmente per attaccarsi»

occuparsi, più da vicino e con maggiore dettaglio, di alcuni territori calabresi, centrali nello sviluppo delle dinamiche urbane e delle loro diverse tendenze e articolazioni». La Calabria ospita, per questa originale e innovativa sperimentazione, circa 60 tra docenti, ricercatori e progettisti provenienti dalle più prestigiose università italiane e dalla stessa regione che, durante il workshop, daranno vita alla elaborazione di proposte mirate su aree differenti e significative dei due territori urbani lungo l’asse Catanzaro-Lamezia e Reggio Calabria-Gioia Tauro. L’attività dei due laboratori di progetto vedrà coinvolti in questa strategia di prefigurazione di scenari futuri, non solo le pubbliche amministrazioni direttamente interessa-

quali, “culturalmente” praticavano ancora le strategie militari del secolo precedente... “In campo di battaglia, di fronte ai nemici veri che li combattevano ad armi pari, si lasciavano divorare dai dubbi e dall’impotenza”. Il generalissimo Cadorna aveva condensato la sua strategia di guerra in un libricino che esprimeva il suo pensiero tattico: attacco furibondo, frontale ad ogni costo e in qualsiasi situazione, di corsa in faccia al nemico, con la baionetta. Una tattica di estrema crudeltà, che procurò milioni di ragazzi morti e invalidi. La vittoria dell’Italia in quella “grande guerra” si è celebrata, il quattro novembre di ogni anno fino a qualche decennio fa. Ora, invece, viene esaltata come festa delle Forze armate e dell’Unità d’Italia. Si, dell’Unità d’Italia, perché, di fatto quando questa si compì, nel 1861, ancora mancavano gli italiani, come affermava D’Azeglio. La vera unità si compì, quindi, con la “grande guerra”, allorché si mescolò il sangue dei soldati convenuti al fronte da tutte le parti di’Italia, per difenderla. L’unità d‘Italia si

te, me anche quegli enti e istituzioni che a vario titolo operano su questa parte di luoghi, dalle Ferrovie alle autorità portuali, dalle Camere di Commercio alle società aeroportuali, alle società di comunicazione e innovazione. «Un’iniziativa di questo genere - ha sostenuto infine l’assessore Tripodi - pone la Calabria all’avanguardia e lancia un segnale di fortissima innovazione nella pianificazione urbanistica e territoriale regionale». Per lunedì 9 sono previsti due incontri mirati con operatori al fine diraccoglierepareriesuggerimenti. Venerdi 13 novembre, infine, alle ore 10,30, nella sede dell’Autorità portuale di Gioia Tauro e poi sabato 14, alle 11, presso il Comune di Lamezia Terme, saranno presentate le relative proposte conclusive.

compì con quell’aggrovigliarsi di sangue e di fango in cui i soldati erano sommersi. Quando quegli italiani, i migliori, si accomunarono nella morte, nei patimenti, nelle malattie, nella disperazione, nelle mutilazioni fisiche e dell’anima. Si creò allora, così, un “patto” di coesione, inscalfibile, sacro. Diversamente, non si avrebbe ragione, specie oggi, di rammentare una vittoria su altre nazioni - Austria, Germania - con cui siamo ormai accomunati nell’Europa. Una vittoria che poi vittoria non fu. Perché, dalle notizie vere, a Vittorio Veneto non vi fu battaglia perché gli austriaci non si batterono. Non avevano più energie per continuare a combattere e, inoltre, si stavano ritirando nel ritenere la guerra già persa. Armando Diaz - subentrato a Cadorna finalmente destituito con il suo bollettino della vittoria fece solo retorica. Diaz non aveva comandato la battaglia di Vittorio Veneto e, finanche, quando ebbe notizia di quella vittoria, con l’aiuto di alcuni ufficiali, andò alla ricerca del luogo. Addirittura sulla carta geografica. Con il quattro novembre si celebra pure la disfattadiCaporettocherappresenta il culmine dell’incapacità dei generali sul campo di battaglia e della loro crudeltà. I soldati si ritiravano sotto la pioggia, nel fango, ma a fondo valle vi erano appostate le mitragliatrici dei carabinieri comandati a falciarli, pur se disfatti, logori, ammalati di tubercolosi e di colera, feriti. Era questa la legge dei signori generali: passare per le armi chiunque avesse l’idea dell’arretramento e dellastanchezzacumulata...Dunque, questa celebrazione del quattro novembre - che non viene veramente vissuta nel significato insito, perché sconosciuta a tanti e agli altri sembra banale e retorica - serva a commemorare quei soldati. Quei ragazzi che fecero davvero l’Unità d’Italia, con il sacrificio della loro vita e con il martirio dei loro corpi. Poveri, umili, magnanimi martiri, fanti di ogni trincea. Si ricordino».

Michelangelo Tripodi: «Straordinaria innovazione di proposta di lavoro»

Una bella immagine della Calabria


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il Domani Domenica 08 Novembre 2009

CULTURA E ASSOCIAZIONI Enorme entusiasmo anche in Calabria per l’esibizione che ha sancito il ritorno di un grande della musica

Aznavour al Politeama di Catanzaro «Sono in scena da un tempo infinito» CATANZARO - L’avevo ascoltato altre volte Aznavour. L’ultima, se non ricordo male a Roma, intorno al 1980. A quell’epoca avevo visto anche diversi dei film in cui si cimentava come attore. Lo ricordo il "Frank Sinatra della Francia" come veniva soprannominato, anche se era di origine armena essendo nato a Parigi da genitori armeni. All’anagrafe, infatti, veniva catalogato con il suo vero nome: Shahnour Vaghinagh Aznavourian. Ma, ha dato lustro alla Francia che, perciò, lo ha insignito della Legion d’Onore. Anche se l’Armenia, a Charles, è rimasta nel sangue ed è per questo che quello Stato lo ha elevato alla carica di ambasciatore in Svizzera. Lo ricordo. Cantava quelle sue canzoni che parlavano d’amore, con quella sua voce modulata, triste, appassionata, sentimentale. Con quella sua faccia triste, il profilo aguzzo di chi ha patito per i casi della vita di un popolo - quello armeno - stremato perché povero, umile, in preda all’ingiu-

stizia. Lo ricordo, esaltava la platea anche con quei gesti rapidi, casuali, che si intrecciavano alle parole pronunciate lente e poi improvvisamente ritmate. Cantava

in italiano, in francese, in spagnolo. Già allora aveva creato moltissime delle sue mille canzoni composte nella sua vita. Che cantava in sei lingue - anche in inglese, te-

desco e russo - e anche questo gli consentiva di andare in tutto il mondo dov’era già famosissimo. Aveva già cantato in tutti i maggiori teatri del mondo. In seguito, avevo perso le sue tracce. Nei miei ricordi oscillavano ormai solo due delle sue canzoni: "Com’è triste Venezia" ed "Io tra voi". La sua stella sembrava scomparsa dal firmamento luminoso dove si pongono i grandi creatori della canzone. Pensavo di non incontrarlo più per riascoltare la sua voce. Nemmeno nei teatri più famosi dove si era esibito nei suoi periodi d’oro. Anche, i mass media lo avevano conglobato nelle zone del dimenticatoio. Non ne davano più notizia. Invece, rieccolo! Charles Aznavour che ritorna aldilà della immaginazione generale che lo riteneva - almeno chi lo conosceva - ormai attardato negli anni e, quindi, non più idoneo a esibirsi neppure nel ristretto di poche persone. Ritorna, quindi, per cantare pur se affaticato dagli anni. E sceglie di scen-

dere in Italia con una tournèe però solo in alcuni teatri, importanti. Il suo primo riaffacciarsi, qui in Italia, si è consumato al Teatro regio di Parma, dove lo attendeva un pubblico entusiasta. I quotidiani più importanti, riviste, la stampa in genere, la T:V . ne ha fatto ampi resoconti e commenti. Tanta gente, giovani e anziani, è accorsa oltre ogni aspettativa per sentirlo cantare. Segno questo che egli resta sempre famoso e riesce ancora ad accattivare. Cosa lo abbia spinto a riprendere, non si sa. Non mi pare che qualcuno glielo abbia domandato. Forse perché il cantautore, il musicista, il poeta, ogni seguace dell’arte nobile non vogliono uscire mai di scena. Non si sentono mai invecchiati, fino alla fine, malgradolesofferenze,gliacciacchi. Come se le luci della ribalta, il pubblico acclamante, dessero loro nuova vitalità, motivo di sopravvivenza Non si stancano mai di regalare al mondo tutta la bellezza e la magia che hanno dentro. Infatti, Aznavour, prima di esibirsi, a Parma ad un giornalista che lo intervistava ha detto:" non mi chiami chansonnier, la prego. Sa di antiquariato". E’ in scena da un tempo infinito, almeno da quando il realismo poetico trionfava nei cinema di Parigi. E vuole continuarlo quell’infinito. Franco Brescia


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APPUNTAMENTI Prosegue con “Il grande jazz dal mondo” il Festival d’Autunno nella Città dei Tre Colli

Programma Uniter a Lamezia Presentazione della scuola itinerante di ceramica a Catanzaro • CATANZARO Festival d’Autunno Sièconclusaconsuccessolaprimasettimana della campagna abbonamenti della VII Edizione del "Festival d’Autunno". Abbonamento ai 6 spettacoli: platea: euro 160 anziché euro 180; Primo e secondo ordine di palco: euro 140 anziché euro 160; prezzi singolospettacolo: Noa primo settore: euro 30; secondo settore: euro 20;Ambrogio Sparagna & Orchestra Pizzicata biglietto unico: euro 30; Stefano Bollani, Shel Shapiro Uomini in Frac Alex Britti - Neffa, platea: euro 30;primo e secondo ordine di palco: euro 25; terzo ordine di palco: euro 20; quarto ordine di palco euro 15; quinto ordine di palco euro 10; unica biglietteria autorizzata: C.so Mazzini - Catanzaro; info e vendita on line: www.festivaldautunno.com 389.0931362. Ingresso ore 20.30. Inizio spettacoliore21.00.ConcertodiNoa:ingresso ore 19.30; inizio spettacolo ore 20.00. Programma fino al 5 dicembre : "Ilgrandejazzdalmondo"sabato14novembre, presso il Teatro Politeama, ore 21.00, Stefano Bollani trio "Stone in the water", Stefano Bollani pianoforte; Jesper Bodilsen contrabbasso; Marten Lund batteria; "Gli anni della beat generation" sabato 21 novembre , presso il Teatro Politeama, ore 21.00, prima rappresentazione assoluta in Calabria Shel Shapiro "Sarà una bella società"; "Gli anni della beat generation" domenica 22 novembre, ore 11.30, presso Museo S. Giovanni I ‘60 attraverso la voce dei protagonisti dell’epoca; "Mostra di Antoni Tàpies" a cura di Alberto Fiz presso Museo Marca dal 21 novembre ; "I 50 anni di volare" sabato 28 novembre , presso il Teatro Politeama ore 21.00, "Uomini in frac - Omaggio a Domenico Modugno"; "Chitarra, parole e soul" sabato 5 dicembre , presso Teatro Politeama ore 21.00, Alex Britti - Neffa.

• CATANZARO "Bottega - Scuola itinerante di ceramica" Il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro e l’assessore provinciale allo sviluppo economico e alle attività produttive, Roberto Costanzo, nel corso di una conferenza stampa, prevista per mercoledì 11 novembre , alle ore 10.30, che si terrà nella sala giunta della provincia (secondo piano), presenteranno il progetto "Bottega - Scuola itinerante di Ceramica - Terapia". • CATANZARO Adol, stagione 2009/2010 Adol, Amici Dell’Opera Lirica "Jussi Bjorling" presenta il programma 2009/2010: 28novembre , Schegge d’Opera"LaCabaletta",pressoCircoloUnione, ore 17.30; 12 dicembre , introduzioneal "Nabucco", pressoCircolo Unione, ore 17.30; 13febbraio 2010, introduzione alla "Lucia di Lammermoor",presso Circolo Unione, ore17.30; 27febbraio2010,concertoin ricordodelMaestroFloridaCilurzo,presso Circolo Unione, ore 17.30; 27 marzo 2010, da definire; 24 aprile 2010, Grandi scened’Opera"Lapazzia"pressoCircolo Unioneore17.30;22maggio2010,2°incontro su Mozart-Da Ponte "Le Nozze di Figaro" presso Circolo Unione ore 17.30. • CATANZARO Diagonal Jazz 2009 DiagonalJazz2009,16esimaedizione,Il Contemporaneo Sub/lime, presenta New York renaissance. Forms of sonic diasporas 16novembre, a cura di Riccardo Maria Mottola, presso ilComplesso Monumantale del San Giovanni, con il contributo di RegioneCalabria, assessorato turismo, Provincia di Catanzaro, assessoratocultura, Comune di Catanzaro, assessorato cultura. Inizio concerti ore 21.00. Ingresso 10.00 euro, abbonamento ai tre

Nuovo programma per l'Università della Terza età e del Tempo libero

La manifestazione "Canto per te Franco" al Teatro Politeama

concerti 25 euro. Info: 333/5622110 vivariumupc@tiscali.it. Il Programma: lunedì2novembre,MaryHalvorson/Jessica Pavone duo, in Elegies for Dead Poets, Mary Halvorson (chitarra, voce) Jessica Pavone (viola, voce); domenica 8 novembre,EriYamamotoTrioplaysThe Cinema Of Ozu, dal vivo le musiche appositamente composte per il film muto "I was born, but..." (1932) di Yasujiro Ozu, Eri Yamamoto, pianoforte, David Ambrosio,contrabbasso,IkuoTakeuchi, batteria; lunedì 16 novembre, Pyramid Trio, Roy Campbell, tromba, William Parker, contrabbasso, Michael Wimber-

ly, batteria. • CATANZARO Canto per te Franco Domenica29novembre,ore17.00,presso il Teatro Politeama di Catanzaro, si terrà Canto per te Franco ( memorial Franco Franconieri) 3°edizione. Canteranno tutti gli artisti di Catanzaro fra cui: Ulisse, Mimmo Mancini, Tony Schito, Michele Tosi, Mimmo Cristina, il tenore Francesco Carmine Fera e il soprano AnnaMariaBagnato,Annalaura,Rosalba Chiarella, Anna Folino, Lucrezia, Adriano Fasano, Stefano Greco, Pino Colao, Gino Celli, Giovanna Dardano, Ilaria&GiulianaGrande,ValentinaCiarlo, AlbertoBarbuto,MaraFranconieri,CarmineCanino,ToninoLaSalvia,AntonellaRanieri,SalvatoreChiefalo,EttoreCapicotto, Gianfranco e Pino Monterosso, Sarino Libico, Tonino Angeletti, Serena Cristofalo. Gli artisti canteranno tutti dal vivo e saranno accompagnati dalla gdl band: al basso Piero Dardano, alla chitarra Sergio Turcomanni, alla tastiera Antonio Gallelli e alla batteria Gianfranco Caroleo. Presenta Giagià Rubino. Ospite d’onore, direttamente dal Bagaglino, il noto attore cabarettista ed imitatore Gabriele Marconi. Costodelbiglietto5,00.Incassodevoluto in beneficenza a favore delle vittime di Messina.Perinformazione:associazione Franco Franconieri, 328/9192363 338/2993213-www.francofranconieri.it - caroleomusica@libero.it . • LAMEZIA TERME Programma Uniter Uniter università della terza età e del tempo libero presenta il programma del XXI anno accademico novembre 2009, dicembre-gennaio 2010. Programma:

novembre 2009, ore 17.00: 11 mercoledì: prof.ssa Vittoria Butera, "L’importanzadellamemoria:ilgiardinodeigiusti"; 13 venerd ì: prof. Filippo D’Andrea, "I tecnoagers: adolescenti-giovani di oggi"; 18 mercoledì : prof. Antonio Bagnato, "Antonio Jerocades: unatonaca massonica e giacobina nella Calabria del ’700"; 20 venerdì: prof.ssaMaria Grazia Roperto,"ImosaicidiRavenna";25mercoledì: prof. Italo Leone, "All’ombra dei tigli", poesie di Franca Di Leone Mercuri.Conversazioneconl’autore(invitoagli amici del Circolo di Riunione); 27 venerdì: prof.ssa Maria Pia Conestabile, "Oscar Wilde: l’uomo e l’esteta". Dicembre 2009, ore 17.00: venerdì 4: prof. Lucio Leone, "Antiche genti d’Italia: i Piceni, la gente del picchio"; venerdì 11: Domenico Montuoro, "La Cronaca delle Tre Taverne e la visita di Papa Callisto II a Nicastro"; mercoledì 16: prof. Vincenzo Villella, "La Diocesi di Martirano attraverso i documenti della Nunziatura Apostolica Vaticana"; venerdì 18 : serata musicale, canzoni e musiche di Chiara D’Andrea; domenica 20 , ore 17.00: pressoilteatroUmberto,concertodiNatale. Gennaio 2010, ore 17.00: mercoledì 13: prof. Giovanni Cimino, "La scelte della natura: la chiralità"; venerdì 15 : prof.ssa Costanza Falvo D’Urso, Storia e sentimenti nel saggio di Marcello Sorge "Edda Ciano e il comunista" mercoledì 20 : prof. Giovanni Torchia, "Genesi di vulcani e terremoti"; venerdì 22 : dott. Paolo Macrì (Fondazione Tommaso Campanella per la ricerca e lacura dei tumori Campus Universitario "Salvatore Venuta" di Germaneto Università Magna Graecia), "Terapia chirurgica e insufficienza respiratoria cronica: che impatto sulla qualità di vita?"; mercoledì 27 : dott. Salvatore Canneto, "Tra letteratura epolitica:"tiranno"e"tirannide"nell’ope-


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