il domani

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Martedì 09 Novembre 2010

Anno XIII - Numero 308

Euro 1,00

QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09

POLITICA

REGIONE

Berlusconi: niente dimissioni Di Pietro a Bersani: staniamo Fini

IMMIGRAZIONE A Rosarno tornano i lavoratori neri e riapre la mensa di Mamma Africa

Caridi soddisfatto per le iniziative a sostegno dell’imprenditoria

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Con oltre due mesi di anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre prossimo, è stato raggiunto ed ampiamente superato il target di spesa comunitario

Fondi Ue, la Regione centra gli obiettivi Dichiarata una spesa di 77.177.592,58 euro confermando l’ottimo avanzamento finanziario registrato dall’insediamento della nuova giunta IL COMMENTO

Se il libero mercato incrementa la miseria

Raggiunto ed ampiamente superato il target di spesa comunitario fissato dai L’INTERVENTO regolamenti dei fondi, confermando in tal modo che la Regione, relativamente alla Programmazione Comunitaria Fse, è al primo posto tra le Regioni “Obiettivo 1” a pag » 6

L’INDAGINE

GOVERNO AVANTI

Lavoro e giovani, in Calabria il diploma batte la laurea

di Giuseppe Candido Abolire la miseria

Siamo in un Paese bloccato in cui ai fini del successo - conta di più la ricchezza dei propri genitori che non il livello d’istruzione o il merito. Sono queste, in sostanza, le conclusioni che si possono trarre dall’intervento, o forse sarebbe meglio chiamarla "lezione", del Presidente della Banca d’Italia Mario Draghi tenuto il 5 novembre scorso ad Ancona alla facoltà di economia intitolata al grande economista Giorgio Fuà. L’Italia - ha affermato Draghi - è a un bivio fra la stagnazione e la crescita e deve saper uscire dalla spirale del calo della produttività che ha colpito tutto il paese, anche il Nord, nell’ultimodecenniononappagandosi della ricchezza conquistata negli scorsi anni.

La Lega non molla e rintuzza Fini ROMA - La Lega prende decisamente posizione dopo l’attacco di Fini a Berlusconi: «Si è deciso di proseguire con l’azione riformatrice per realizzare il programma». Il primo banco di prova sarà la legge di Stabilità, anche se già la mozione di sfiducia al ministro Bondi per il crollo di Pompei, annunciata ma non ancora formalizzata dal Pd, potrebbe creare qualche scossone nella maggioranza.

CATANZARO - In Calabria sono più avvantaggiati i diplomati, rispetto a chi ha un titolo universitario, per l’ingresso nel mondo del lavoro. Lo rileva un’indagine Datagiovani i cui risultati sono stati pubblicati sul Sole 24 Ore di ieri. Il tasso di disoccupazione per chi esce dalle scuole medie superiori e cerca un posto di lavoro si attesta, nella regione, sul 24,4% (a fronte del 14,8 nazionale) mentre per i laureati la percentuale sale al 24,8 (rispetto al 12,90 del Paese). La Calabria si pone al quart’ultimo posto nella graduatoriaitalianadeidiplomati e al terz’ultimo per quella dei laureati a spasso. A dare maggiori sbocchi sono gli istituti tecnici e professionali. La panoramica è il risultato della rielaborazione degli ultimi dati Istat.

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CROTONE In 102 sbarcano da un lussuoso yacht, si indaga su un’organizzazione internazionale a pag » 14

COSENZA Confindustria: crisi profonda per il settore edile, nel 2009 persi 5000 posti di lavoro a pag » 12

REGGIO CALABRIA On. Napoli: il Pdl chiede il ritiro delle deleghe all’assessore comunale Fli a pag » 11

Pompei è un patrimonio dell’umanità di Pino Arlacchi europarlamentare Partito Democratico

Il ministro Sandro Bondi, responsabile del dicastero per i Beni e le Attività Culturali, non si assume alcuna responsabilità del disastro di Pompei dell’altro giorno, e non si rende conto che Pompei, come Venezia, Firenze, Roma e i capolavori artistici dell’Italia non sono nostre proprietà ma patrimonio dell’umanità, nel senso che appartengono ai cittadini del pianeta, i quali hanno il diritto-doverediproteggerli.Andando di questo passo, e con i nuovi crolli preannunciati dallo stesso Bondi, dopo quello della Domus dei gladiatori, ci troveremo di fronte al ritiro della delega assegnata all’ Italia dalla comunità internazionale per la tutela di beni non riproducibili, ed essenziali per la conservazione della storia, della cultura e dell’identità stessa del genere umano. L’Unione Europea, l’Unesco, o le Nazioni Unite finiranno per pretendere di gestire direttamente i tesori che si trovano sul nostro territorio. D’altra parte, entità come le nostre città d’arte e l’intero museo all’aperto costituito dal Bel Paese non sono il semplice prodotto del genio italico, ma il risultato di un’interazione plurimillenaria con l’Oriente e con il mondo arabo, avvenuta attraverso commerci e conquiste. Roma, Venezia e mille altre tesori non esisterebbero senza l’interazioneconsistemi-mondocomplessi. Il nostro patrimonio artistico e la stessa civiltà italiana sono la sintesi di mille influenze e di mille storie. Sono letteralmente e non metaforicamente patrimonio dell’ umanità, che le ha costruite, e che di fronte al perdurare dell’incuria italiana può decidere di gestirseli da sé.


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