Sabato 10 Settembre 2011
Anno XIV - Numero 249
Euro 1,00
QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09
SQUILLACE
LAVORO
Il sindaco protesta contro la manovra e restituisce le deleghe all’anagrafe
BORSE A picco di nuovo in Europa, Milano giù il 5%: si è dimesso Stark in Bce
Intesa tra Invitalia e Regione per i 132 dipendenti di Svi
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La notizia di un violento scontro a fuoco per liberare tre ostaggi fra cui un italiano fa sperare per poco, poi la smentita
Azzarà: attimi di speranza in Darfur È stato lo stesso Ministero degli Esteri a far rientrare le aspettative di coloro che hanno a cuore le sorti del reggino rapito L’INTERVENTO
Le dimissioni di Stark suonino l’allarme di Stefano Fassina
In un primo momento fonti della polizia sudanese avevano detto che fra gli ostaggi da IL COMMENTO liberare c’era anche il cooperante italiano Francesco Azzarà, rapito il 14 agosto scorso ma la notizia è stata poi smentita dal Darfur, dalla Farnesina e da Emergency di Carmela Mirarchi a pag » 20
ALLARME ATTENTATI
La Nigeria avanza dubbi e Corbelli lancia la sfida
responsabile Economia del Pd
Le dimissioni di Juergen Stark dall’executive board della Bce sono un atto grave e molto preoccupante. Indicano, come le ripetute prese di posizione del presidente della Bundesbank Jens Weidmann contro le scelte del governo di Berlino, la debolezza politica della cancelliera Merkel e la deriva miope di una parte della classe dirigente tedesca. Le dimissioni di Stark dovrebbero indurre i governi dell’area euro ad accelerare la costruzione della governance economica comune per la moneta unica, sia per la gestione dei debiti sovrani, sia per finanziare investimenti. I governi di centrodestra oggi largamente prevalenti nell’Unione Europea sono inadeguati al passaggio storico in corso. E’ evidente che non si può continuare ad affrontare i problemi dell’area euro con piccoli passi compiuti all’ultimo minuto con scarsa convinzione.
CASO KATE
L’anniversario del terrore preoccupa gli Usa ROMA - Fonti di intelligence hanno rivelato l’esistenza di una minaccia «specifica» e «credibile» di un possibile attentato negli Usa per l’anniversario dell’11 settembre. Lo stesso presidente Obama, subito informato, ha esortato a «raddoppiare gli sforzi» nella vigilanza. Immediata anche la reazione del sindaco di New York, Michael Bloomberg. In una conferenza stampa convocata di gran fretta ha annunciato più pattuglie, posti di blocco, agenti in borghese e controlli.
CATANZARO-DallaNigeriavengono sollevati forti dubbi sul caso di Kate Omoregbe, la trentaquattrenne nigeriana a cui mercoledì scorso l’Italia ha concesso l’asilo politico perchè avrebbe rischiato la lapidazione se fosse rientrata in patria. «Tutto quello che questa nostra concittadina vi ha raccontato è semplicemente falso», ha dichiarato in un’intervista all’Agi Reuben Abati, portavoce unico del presidente nigeriano, Goodluck Jonathan. «Se fosse tornata l’avrebbero lapidata o buttato l’acido in faccia e cose del genere» ha ribadito invece dal canto suo Franco Corbelli di Diritti Civili. Aldilà delle motivazioni umanitarie il fastidio del governo di Abuja è legato all’immagine della Nigeria che sarebbe stata screditata. a pag » 11
Irreparabili e gravi danni per tutto il mondo del lavoro nota della Fnsi segreteria nazionale
La Manovra bis del Governo che da lunedì prossimo passa all’esame della Camera dei Deputati, contiene elementi e norme che nulla hanno a che fare con la messa in sicurezza dei conti dello Stato. E’ il caso dell’art. 8 sulla contrattazione aziendale. Esistono ancora le condizioni e anche i tempi per rimuovere un punto della Manovra che oltre la sua inutilità per i conti pubblici introduce irreparabili e gravi danni per tutto il mondo del lavoro. E’ significativo che negli ultimi due giorni da tutto il complesso delle forze sociali si faccia strada una ripresa di dialogo e che anche da alcune rappresentanze economiche sia stata denunciata l’intrusione impropria in una materia delicata quale quella della qualità e gestione dei rapporti di lavoro, che appartengono primariamente all’autonomia delle parti sociali. Il tema centrale è quello del valore del contratto collettivo, che in un secolo ha rappresentato la base fondamentale delle garanzie regolatrici per le tutele del lavoro e per un mercato della concorrenza non viziato da azioni di dumping sociale e retributivo. Il tema non è solo quello dei licenziamenti facili o dell’instabilità dei posti di lavoro assunti a nuovo modello (scarsamente funzionale se non per pochi) ma anche della possibilità che persino le leggi possano essere vanificate. Si apre la strada a situazioni inique, a-democratiche, nel senso che viene travolto il principio di tutela del lavoratore.