il domani

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Venerdì 11 Giugno 2010

Anno XIII - Numero 159

Euro 1,00

QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09

ECONOMIA

EURO

A ruba i Bot a tre mesi e un anno italiani: domanda tre volte l’offerta

NATUZZA

Recupera bene a quasi 1,21 dollari, mercati relax e borse a gonfie vele

di Carlo Bassi a pag » 23

La mistica di Paravati è stata ricordata alla Camera dei Deputati

a pag » 24

a pag » 4

La commissione Affari costituzionali ha abrogato l’articolo della Carta delle Autonomie che le aboliva. Vibo e Crotone, per ora, sono salve

Province, tanto rumore per nulla

Il Pdl calabrese: «Un risultato ottenuto anche grazie alla pressione del presidente Scopelliti» L’INTERVENTO

Niente deroghe al regolamento Ue per la pesca

La commissione Affari costituzionali ha abolito ieri il provvedimento che eliminava le mini province. Soddisfazione dagli amministratori locali di Vibo e Crotone, che hanno criticato il modo in cui è stata portata avanti la vicenda. a pag » 7 e 19

INTERCETTAZIONI

IL COMMENTO

Libertà d’impresa occasione storica via lacci e freni

di Giancarlo Galan

di Vincenzo Speziali

ministro Politiche agricole

senatore del Pdl

Sul regolamento del Mediterraneo per la Pesca, firmato nel 2006, non si possono illudere i pescatori: non si possono ottenere nuove deroghe. Non è possibile perché la Commissione Europea ha esplicitamenteesclusoqualsiasiiniziativa legislativa per rivedere le decisioni già prese e rinviare le scadenze fissate. Il governo nazionale ha costituito l’unità di crisi per prendere le necessarie e possibili iniziative concretea sostegnodelle impresee del personale imbarcato. Il regolamentodel Mediterraneocon la possibilità per i Paesi di esercitare le deroghe, qualora ne avessero i presupposti, è stato firmato il 1° dicembre 2006. Nulla di nuovo, quindi. Eppure la misura ci coglie impreparati... segue a pag » 2

Manovra correttiva 2011-2012: operazioni a partire da 3.000

Giorgio Napolitano bacchetta Di Pietro... ROMA - Ci sono professionisti della richiesta del non firmare che parlano a vanvera. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rispondendo ad una domanda sul ddl intercettazioni approvato al Senato. La richiesta di non firmare dopo che la legge sarà approvata dalla Camera era venuta da AntonioDi Pietro. a pag » 19

Con il Dl 31 maggio 2010, n.78 " Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica ", è previsto che i titolari di partita Iva dovranno comunicare all’Agenzia delle entrate tutte le operazioni per un ammontare da 3000 euro in su. Nell’ambito dellaManovraCorrettivaè prevista la riduzione dei costi della politica, della pubblica amministrazione, e la lotta all’evasione fiscale e contributiva. di Danilo Desiderato a pag » 18

REGGIO CALABRIA Operazione contro la ‘ndrangheta a Torino 12 arresti e perquisizioni anche a Platì a pag » 32

VIBO VALENTIA Scoperta una maxi truffa ai danni dell’Inps La Finanza ha segnalato ben 191 persone a pag » 35

CROTONE Spacciavano davanti alle scuole, finiscono in manette 18 persone legate alle cosche a pag » 34

La riforma dell’art. 41 della Costituzione proposta negli ultimi giorni dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti sulla libertà di impresa può rappresentare un’occasione storica per liberare il sistema imprenditoriale nazionale da lacci e lacciuoli che ne impediscono lo sviluppo. In Italia serve una deregolamentazione dell’attività imprenditoriale costantemente oppressa da una burocrazia asfissiante. Tanto per fare un esempio concreto, per edificare un magazzino nel nostro Paese occorrono 257 giorni, contro i 40 degli Stati Uniti e i 100 della Germania. Risulta abbastanza facile costatare, sulla base di questo dato, come il concetto di competitività delle nostre aziende risulti fortemente penalizzato all’interno delle dinamiche economiche internazionali. Chi ha una buona idea, deve essere messo in condizione di poterla realizzare in tempi brevi. Colmare il gap che ci separa con gli altri paesi europei è una priorità che, se concretizzata,potrebbetrasformare la crisi economica in una opportunità di rilancio delle nostre realtà produttive. Coloro i quali si stracciano le vesti contro la manovra del governo lo fanno anche contro gli interessi degli italiani. Tentare di difendere lo status quo è quanto di più sbagliato e anacronistico si possa fare. L’apprezzamento delle misure adottate dall’esecutivo da parte dei più importanti organismi monetariinternazionalie dallastessa Unione europea, è il sintomo che si sta procedendo nella giusta direzione. Ben venga la volontà di levare il freno al motore economico italiano.


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