Domenica 12 Giugno 2011
Anno XIV - Numero 160
Euro 1,00
QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09
REFERENDUM
L’INCHIESTA
Si vota dalle 7 di stamani ma c’è il grosso interrogativo del quorum
TASSE Marcegaglia chiede tagli, Tremonti replica: ci vuole ancora prudenza
Solidarietà al pm Luberto Magarò: gli siamo vicini
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Ex collaboratrice di giustizia fermata ad Aprilia (Latina) dai carabinieri di Reggio Calabria per evasione dai domiciliari
Arrestata la figlia del boss Pesce La donna era in compagnia della figlia più piccola e del compagno a bordo di una Lancia Y lungo la via Pontina L’INTERVENTO
Attenti alle riforme che colpiscono le famiglie di Gianni Pittella
Grazie alle sue parole nell’aprile scorso erano state arrestate la madre e la sorella L’arresto è avvenuto nel corso di un’attività di controllo dei movimenti di Giuseppina Pesce coordinata dalla Dda e condotta dai Nuclei investigativi a pag » 21
CRIMINALITÀ
EUROPRIDE
‘Ndrangheta in Piemonte gli arrestati non parlano
v. vicario del Parlamento europeo
Se la riforma fiscale che vuole questo governo è quella prospettata dal ministro Tremonti, allora è bene che non si faccia. Trasferire il carico fiscale dalle persone alle cose, come dice enfaticamente il ministro dell’Economia, vuol dire aumentare il costo dei beni di consumo e dunque la pressione fiscale a carico delle famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Ciò che occorre sono riforme strutturali, una lotta all’evasione fiscale non solo a parole e lo spostamento del carico fiscale dal lavoro e l’impresa alle grandi rendite finanziarie e immobiliari. Con la tassa sulle transazioni finanziarie, sulla quale stiamo lavorando in Europa, si sposta il peso della crisi dalle vittime ai veri responsabili. E’ su questo che occorre lavorare, e non su ipotesi sbagliate e inique. Questo governo si conferma forte con i debole e debole con i forti.
In 500 mila al Circo Massimo ROMA - Sono arrivati intorno alle 19 al Circo Massimo i partecipanti al corteo dell’Europride 2011 nella Capitale che era partito nel primo pomeriggio da piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini. Secondo gli organizzatori, i partecipanti sono stati 500 mila: lo hanno urlato interrompendo la musica dal Tir-carro che guidava la parata. Poi hanno aggiunto ironici: «Per la questura siamo 1 miliardo e 300 mila». (foto: la Presse)
TORINO - Si sono conclusi gli interrogatori di garanzia davanti ai gip e nelle carceri di Piemonte e Lombardia per l’inchiesta sulla presenza della ’ndrangheta in provincia di Torino. La quasi totalità degli arrestati, come già avvenuto ieri, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Gli interrogatori proseguiranno lunedì. Fra coloro che invece hanno deciso di rispondere c’è Nicola Macrina, 52 anni, di San Benigno Canavese(Torino),accusatodiessere uno degli affiliati alla "locale" di Volpiano (Torino) e di essere il tramite tra i boss Bruno Iaria e Antonio Agresta. Al gip Silvia Salvadori ha detto di vivere in Piemonte da anni e di non avere alcun rapporto di alcun tipo con la ’ndrangheta. Macrinaha anche negato di possedere un’arma. a pag » 9
CATANZARO E’ scomparso a 94 anni Ernesto Pucci, è stato tra i fondatori della Dc a pag » 13
COSENZA Cgil: dopo le elezioni attivarsi per affrontare le priorità del territorio a pag » 19
REGGIO CALABRIA Provincia e Comune, incontri con le forze di coalizione per varare gli esecutivi a pag » 20
IL COMMENTO
Punire i partiti che candidano persone indegne di Giuseppe Pisanu pres.te Commissione parlamentare Antimafia
Serve una legge che punisca severamente chi candida persone indegne, punisca la persona, privandola della carica eventualmente conquistata e del diritto a conquistarne altre, ma punisca anche il partito che l’ha ospitata nelle proprie liste. Chiedo per i partiti complici, seppur involontari, di malaffare sanzioni adeguate che potrebbero riguardare per esempio il finanziamento pubblico. La prima forma di penetrazione delle mafie nella politica avviene a livello comunale e regionale, dove ci sono interessi - dalla gestione dei rifiuti agli appalti alla sanità ai fondi europei - però sono le mafie che scelgono le alleanze politiche per i loro affari e fanno le scelte operative. Chi nella politica collabora con i mafiosi, lo fa in posizione subordinata, e forse sarebbe più corretto parlare, più che di mafia - politica, di una triangolazione mafia - affari - politica. Le politiche antimafia messe in atto finora hanno un limite. La mafia non si può combattere soltanto sul versante giudiziario e militare, della repressione del fenomeno, bisogna anche combatterla distruggendo il suo brodo di coltura, cioé eliminando il sottosviluppo,favorendolacrescitaeconomica e sociale ordinata e lo sviluppo della legalità nelle aree del Mezzogiorno. Su questo versante le mafie non sono state combattute. Anche a livello di società civile non sempre c’è un’opposizione generalizzata, e non sempre questa opposizione viene incoraggiata. Intervento a Radiosette