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Edizione Il domani dello sport

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Lunedì 16 Gennaio 2012 > euro 1,00 > Anno XV Nr. 13

La squadra di Conte bloccata sull’1-1. L’Udinese cade a Genova. Colpo del Lecce a Firenze

LA JUVE SI FERMA

SERIE A/1

SERIE A/2

LaLaziotornagrande HernaneseKlosestendono l’Atalanta,perRejascocca l’oradelriscattodopoilko

Monday night di lusso con i partenopei a caccia di punti preziosi contro il Bologna

a pag. 4

LA TRAGEDIA Incidente della nave Costa Crociere Altri morti per errore umano C’è emergenza ambientale Tornano a casa i calabresi salvati alle pagg. 12 e 14

a pag. 2

CORBELLI La lotta di Diritti Civili per la scarcerazione del consigliere regionale Morelli e della giovane Alexandrina: valanga di solidarietà a pag. 13

CRISI Manifestazione degli indignados a Roma Bloccato il centro della Capitale e un Mc Donald’s Merkel: il debito della Grecia non è più sostenibile a pag. 15


2 il Domani dello Sport Lunedì 16 Gennaio 2012

SPORT Monday night di lusso con i partenopei a caccia di punti preziosi contro il Bologna

Mazzarri, mister massima attenzione

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NAPOLI - Walter Mazzarri chiede ai ragazzi del suo Napoli «massima attenzione» contro il Bologna. «Dobbiamo essere attenti e feroci come è giusto che sia sempre una grande squadra», dice il tecnico dei partenopei alla vigilia del monday night di campionato al San Paolo. Il Napoli è in crescita: «In assoluto nelle ultime due partite, ho visto i ragazzi maggiormente responsabilizzati»,sottolineaMazzarri. «Ma più che la partita di Palermo, dove forse abbiamo concesso troppo nel primo tempo, mi piacerebbe vedere l’approccio di gara che abbiamo avuto col Genoa. Se noi riusciamo subito a concretizzare le occasioni gol, poi la partita si mette nel miglior modo». Il tecnico non si fida del Bologna: «Domani giocheremo con una squadra insidiosa che ha un allenatore che ci ha sempre

messo in difficoltà quando allenava il Chievo», dice alludendo a Pioli. «Sappiamo a cosa andremo incontro. Ho parlato con la squadra e parleremo ancora oggi dopo l’allenamento. Ho visto fiducia e forzanegliocchideiragazzi».«Noi dobbiamo solamente andare in campo alla nostra maniera e dare il 110 per cento», prosegue il tecnico. «E così voglio che accada domani con il Bologna. Se ci facciamo distrarre dal nome dell’avversario, più o meno blasonato, sbagliamo di grosso. Se invece approcciamo la partita con la giusta paura e il giusto rispetto, allora potremo vedere le nostre migliori caratteristiche». In attesa di riavere a disposizione Lavezzi, Mazzarri si gode l’ottimo momento di Pandev: «Goran è un grande giocatore, per lui parla la carriera ed i numeri. Questo lo sapevamo sindall’inizio,loabbiamoaiutatoa mettersi a posto completamente e ora speriamo che possa darci an-

cora un grande contributo». «Pandev -aggiunge- è un mio grande orgoglio e le sue parole nei miei confronti sono la migliore gratificazione. A me, al di là di tutto, dà enorme soddisfazione poter mettere un giocatore nelle condizioni migliori di esprimersi». E in settimana tornerà anche il ’pochò: «Il dottore mi ha detto che probabilmentemartedìpotràtornareadallenarsi col gruppo e che quindi sarà clinicamente guarito. Lo riavrò a disposizione e valuterò le sue condizioni atletiche di volta in volta. Da parte mia il discorso non cambia, farò sempre giocare chi sta meglio e che può darmi in quel momento le migliori garanzie di rendimento, per il bene del Napoli». Il tecnico aspetta senza frettailmiglioreVargas,cheandrà in panchina contro il Bologna, dopo l’esordio poco convincente del cileno in coppa Italia contro il Cesena:«L’investimentodiVargasva valutato a lungo raggio. È un affare che bisognava chiudere a gennaio per anticipare tutti e noi utilizzeremo questi mesi per farlo crescere nel nostro interno e inserirlo gradualmente nei nostri meccanismi. In questi giorni l’ho visto bene organicamente, ha preso il ritmo italiano, si sta allenando e si è già calato nella dimensione del gruppo». Mazzarri parla anche del suo futuro: «Io sto benissimo qua e questo è l’aspetto importante. Con la società va tutto al meglio, c’è sintonia, confronto, dialogo e di più non potrei desiderare. E se la società dovesse propormi il prolugamento del contratto, sarebbe un grande orgoglio».

Stefano Pioli predica compattezza BOLOGNA - Per due volte, all’andata e al ritorno, il suo Chievo lo scorso anno ha legato, imbavagliato, e messo nel sacco il Napoli. Stefano Pioli sa bene di essere temuto e tenuto d’occhio da Walter Mazzarri. Anche per questo, ha blindato il Bologna, nelle parole e nei fatti: chiuse le entrate al pubblico dall’allenamento, cosa non usuale. Strategia proseguita nella rifinitura della vigilia della sfida San Paolo. «Credo che noi - si è giustificato - siamo la squadra che più si allena a porte aperte. Ma ogni tanto bisogna fare diversamente. Non vogliamo nasconderci ai nostri tifosi, ma in serie A ci sono tanti osservatori, da tutte le parti». Il velo sulla scacchiera rossoblù servirà a coprire il modulo, che, come piace definirlo al tecnico parmigiano, potrebbe essere uno schema ’sporcò. Un 3-5-2 in cui gli azzurri penseranno di specchiarsi e di andar via lisci, ma disseminato di trabocchetti per farli inciampare, insomma. La difesa a tre, sulla carta all’occorrenza si dilata, diventando a quattro (con Morleo) se non addirittura cinque (con Crespo), a seconda delle situazioni e dei pericoli. «La parola d’ordine sarà la compattezza, voglio una formazione corta».

IN BREVE

> FARINA

> VONN

> BASKET NBA

Sarà il difensore del Gubbio, Simone Farina, che ha denunciato il tentativo di combine dando un impulso decisivo al nuovo filone dell’inchiesta sul calcioscommesse, a leggere il giuramento della 64/a edizione della Coppa Carnevale, in programma dal 6 al 20 febbraio, prima della gara inaugurale a Viareggio tra i detentori in carica dell’Inter e i turchi del Galatasaray. Farina ha anche disputato il torneo due volte con la maglia della Roma. Intanto è stato scongiurato il rischio che la finale del torneo si giochi a La Spezia, come era stato ventilato: il Centro giovanicalciatori,cheorganizza la manifestazione, ha deciso di giocare allo stadiodeiPinidiViareggiodove il 6 febbraio si terrà anche la cerimonia per il premio Gaetano Scirea, assegnato quest’anno al tecnico del Siena Giuseppe Sannino.

La Coppa del Mondo torna al solito copione. In SuperG stravince l’americana Lindsey Vonn, sesto sigillo nella stagione, che si invola alla testa della classifica generale. Con lei sul podio la tedesca Maria Riesch e la slovena Tina Maze, ovvero il meglio di quanto proponga oggi la Coppa di cristallo femminile. Per la bionda americana è questa la vittoria n. 47 in Coppa del Mondo, la 17/A in SuperG. L’Italia che aveva ritrovato i fasti della vittoria con l’atleta bresciana - al primo successo in carriera - torna ad essere timida nella velocità. Le azzurre non vanno più in là di un 12/o piazzamento, con Elena Curtoni, a quasi 2 secondi dalle migliori. Merighetti, forse ancora frastornata dal successo in discesa, mettegiùsullaOlimpiadelle Tofane una gara zeppa di errori, e finisce lontana in classifica.

Una partita e una sconfitta. Il bilancio italiano della serata Nba si riassume con i 10 punti che Marco Belinelli realizza nella sconfitta dei New Orleans Hornets (3-9) per 108-99 sul campo dei Memphis Grizzlies (5-6). La guardia bolognese, titolare per 20’04", chiude con 2/4 al tiro (2/3 da 3 punti), 1 rimbalzo e 3 palle perse. New Orleans, nonostante i 23 punti di Jarrett Jack, finisce al tappeto contro i Grizzlies guidati da Rudy Gay (23 punti) e Marc Gasol (20 punti e 11 rimbalzi). L’assenza di Andrea Bargnani, fermo per un problema al polpaccio, pesa sui Toronto Raptors (4-9), che cedono 77-64 sul parquet dei Chicago Bulls (12-2), migliorsquadradellalega.I canadesi restano in partita per 3 periodi, grazie soprattutto ai 15 punti di DeMar Derozan e Leandro Barbosa. Poi, la difesa dei tori fa la differenza.



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SPORT

SERIE A Hernanes e Klose stendono l’Atalanta, per Reja scocca l’ora del riscatto dopo il ko di Siena

LA LAZIO TORNA GRANDE Sfida senza problemi biancocelesti più forti Giorgio Maffei ROMA - La Lazio si impone 2-0 sull’Atalanta all’Olimpico, grazie alla rete su rigore dell’asso brasiliano Hernanes e al gol del sempre decisivo Klose, e sale a 33 punti in classifica, dimenticando la brutta prova di Siena. L’Atalanta è invece costrettaalsecondostopdopoilko interno con il Milan e resta adesso soltanto a 20 punti. Il tecnico Reja deve far fronte all’emergenza infortunati, ma per la gara recupera Hernanes che si piazza alle spalle della coppia d’attacco formata da Klose e Rocchi. In difesa, sulla destra, c’è Zauri. Tra i pali si rivede finalmente Marchetti. Tra i bergamaschi torna in difesa Lucchini, con Marilungo a supporto di De-

nis in attacco. Dopo il minuto di silenzio per le vittime del naufragio all’Isola del Giglio, inizia la gara. La formazione di Reja controlla la sfida senza grandi problemi, soprattutto nel primo tempo, quando i nerazzurri sono apparsi troppo rinunciatari e coperti per poter impensierireMarchetti.Lagrande mole di gioco biancoceleste però porta, nella prima parte di gara, a poche conclusioni a rete, se si eccettua la combinazione che consente a Radu di entrare in area, il difensore viene atterrato da Masiello per un rigore netto. Al 20’ Hernanes dal dischetto non sbagliaeportalaLazioinvantaggio.La squadra di Colantuono non reagisce, Denis è troppo isolato in avanti e anzi rischia al 44’ con Lulic che

Al 20’ Hernanes dal dischetto non sbaglia e porta la Lazio in vantaggio. La squadra di Colantuono non reagisce dall’interno dell’area conclude debolmente con Consigli che para a terra. Sul finire del primo tempo arrivano i problemi per Reja con gli infortuni di Hernanes e Dias sostituiti da Diakite e Matuzalem. Ad inizio ripresa Colantuono decide di cambiare ed inserisce il fantasi-

sta Moralez, ma passano soli 7 minuti e l’Atalanta resta in dieci. Ammonito per la seconda volta Lucchini per un fallo però molto dubbio su Rocchi, viene espulso. I nerazzurri cercano di reagire, con Moralez e Denis che si rendono pericolosi, ma senza incidere. Al 32’ del secondo tempo Klose di testa schiaccia bene ma Consigli è attento e para a terra. Al 36’ errore clamoroso di Rocchi che da solo davanti a Consigli, per un retropassaggio di un giocatore dell’Atalanta, tenta il dribbling ma il portiere con il piede tocca la palla e poi con uno scatto anticipa il numero 9 e manda in fallo laterale. Colantuono, nonostante l’inferiorità numerica, inserisce in avanti anche Tiribocchi che tenta di impensierire Marchetti in un paio di situazioni, ma la retroguardia laziale controlla bene. Al 46’ gran lavoro di Lulic che serve Klose in area: finta su Peluso, palla sotto la suola, e piattone sul secondo palo per una rete d’autore dell’attaccantetedescoeil2-0finale.

LAZIO

2

ATALANTA 0 LAZIO(4-3-1-2):Marchetti6, Zauri 6, Biava 6, Dias 6 (42’ pt Diakitè 6), Radu 6.5, Gonzalez 5.5, Ledesma 6, Lulic 6.5, Hernanes 6 (42’ pt Matuzalem 6), Rocchi 5 (43’ st Del Nero sv), Klose 6. All.: Reja 6. ATALANTA (4-4-2): Consigli 6.5, Masiello 5 (32’ st Tiribocchi sv), Ferri 5.5, Lucchini 5, Peluso 6, Schelotto 6, Cigarini 5, Padoin 5.5, Carmona 5 (1’ st Moralez 5), Marilungo 5 (8’ st Bellini 6), Denis 5,5. All.: Colantuono 5. Arbitro: Banti di Livorno 5.5. Reti: nel pt 20’ Hernanes su rigore; nel st 46’ Klose. Angoli : 5-3 per la Lazio. Espulsi: Lucchini.


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SERIE A Cagliari super e niente da fare per i bianconeri che frenano la loro corsa in vetta alla classifica

LA JUVE FERMATA IN CASA Vucinic e Cossu a segno ma Krasic sbaglia tutto Giorgio Maffei TORINO - La Juventus viene bloccata in casa sull’1-1 dal Cagliari, gol di Vucinic e Cossu. Con questo risultato la squadra di Conte sale in testa alla classifica con 38 punti, ma solo uno in più del Milan impegnato in serata nel derby con l’Inter. I bianconeri, 19 gare senza sconfitte, non subivano gol in casa dal25ottobre.IlCagliaridiBallardini, invece, sale a 22 punti. Rispetto al successo con il Lecce, Conte non dispone di Chiellini, squalificato, e inserisce a sinistra De Ceglie. Senza Quagliarella, infortunato, c’è rilancio dal 1’ di Matri con Pepe e Vucinic. Borriello e Del Piero in panchina. Nel Cagliari Ballardini conferma la squad-

ra che ha travolto il Genoa. Conti ha recuperato ma parte dalla panchina. In cabina di regia fiducia a Ekdal. Juve avanti con il minimo sforzo, nel primo tempo, contro un Cagliari che solo nel finale di tempo fornisce cenni di vita. I bianconeri passano al 7’ con Vucinic, grazie ad una magnifica azione che coinvolge Lichtsteiner, Pepe che di tacco libera al limite Marchisio, ancora Lichtsteiner e infine il montenegrino che mette in rete a porta spalancata. Il Cagliari fatica a reagire ma, nel finale di tempo, prova a venir fuori, reclamando anche un calcio di rigore per un fallo di mano di Pirlo. Al 13’ è Matri che salta un uomo e tenta il destro da fuori, ma la palla finisce fuori a fil di palo alla destra di

Al 5’ minuto di recupero ci prova anche Vidal di testa in tuffo ma la conclusione finisce alta sopra la traversa Agazzi, poi poco altro. Inizia la ripresa e la gara cambia. Il Cagliari trova subito la rete del pari. Al 2’ minutoazioneinvelocitàdeisardi, passaggiofiltranteperIbarbo,corta respinta di Bonucci, arriva Cossu che con un preciso sinistro trova l’angolo alla destra di Buffon.

La squadra di Ballardini si fa più pericolosa in avanti con Ibarbo e Cossu, mentre la formazione di Conte non riesce più a giostrare come nella prima parte di gara. Vucinic e Vidal tentano le incursioni ma senza successo, grande frenesia e poca lucidità. Il tecnico allora cambia e inserisce prima Del Piero per Pepe e poi Krasic per Matri. Il Cagliari si chiude, toglie una punta e inserisce un difensore. Al 35’ occasionissima per il numero 10 bianconero che su punizione di Pirlo di testa da solo colpisce troppo centrale e Agazzi si salva in due tempi. A nove minuti dal termine Conte inserisce anche Borriello per Vucinic, timidi applausi per l’ex giallorosso. Forcing finale della Juve con il Cagliari che non rinuncia alle ripartenze. Nel finale occasione clamorosa per Krasic, con il serbo che servito da Borriello calcia malamente al lato. Al 5’ minuto di recupero ci prova anche Vidal di testa in tuffo ma la conclusione finisce alta sopra la traversa e la Juve viene fermata in casa.

JUVENTUS 1 CAGLIARI 1 JUVENTUS (4-3-3):Buffon6, Lichtsteiner 7, Barzagli 6,5, Bonucci 5, De Ceglie 6,5, Vidal 6, Pirlo 6, Marchisio 6, Pepe 5 (20’ st Del Piero 5), Matri 5,5 (25’ st Krasic 4), Vucinic 6 (36’ st Borriello sv). All. Conte 6. CAGLIARI (4-3-1--2): Agazzi 6, Pisano 6, Astori 6, Canini 6, Agostini 6, Dessena 5,5, Ekdal 6, Nainggolan 6, Cossu 6,5 (27’ st El Kabir 6), Ibarbo 5,5, Larrivey 5 (25’ st Ariaudo 6). All. Ballardini 6. Arbitro: Guida 6 Reti: 6’ Vucinic, 2’ st Cossu.


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SPORT

SERIE A Esplode la contestazione della curva Fiesole e anche in tribuna cori e sputi ai dirigenti viola

IL LECCE SBANCA FIRENZE Di Michele dal dischetto castiga Rossi e compagni Vito Maiolo FIRENZE - Il Lecce, un solo punto nelle ultime sette gare, ha sbancato Firenze con un discusso rigore di Di Michele facendo esplodere di rabbia dei tifosi viola. Dalla curva Fiesole cori contro la proprietà e i giocatori mentre un gruppo di sostenitori di tribuna coperta al fischio finale ha circondato il settore di tribuna d’onore inveendo contro il presidente esecutivo della Fiorentina Mario Cognigni (pare colpito anche da qualche sputo) e il consigliere viola Paolo Panerai costringendo le forze dell’ordine a intervenire. Il tutto tra slogan e cori per invitare i Della Valle a spendere o a lasciare la società. Il patron Andrea Della Valle aveva già

lasciato la tribuna nell’intervallo per seguire, come sempre, il secondotempodentroilFranchi.Insomma clima sempre più pesante dentro e attorno alla Fiorentina: al termine centinaia di tifosi si sono posizionati davanti gli ingressi principali,ungruppohacercatodi raggiungere gli spogliatoi non riuscendoci per l’intervento degli agenti, poi sette tifosi nel tardo pomeriggio hanno ottenuto un confronto con Cognigni. Il successo per 3-0 di una settimana fa a Novara aveva illuso che la stagione viola fosse alla svolta: invece, dopo la sconfitta con la Roma costata l’uscita dalla Coppa Italia, la squadra di Delio Rossi è incappata in un altro ko, ancora più pesante considerando che è arrivato

Centinaia di tifosi si sono posizionati davanti gli ingressi, cercando di raggiungere gli spogliatoi e non riuscendoci in casa e, numeri alla mano, con l’ultima in classifica. Rossi aveva messo in guardia dalle insidie di questa gara e non solo perchè Cosmi, al suo primo successo da quando è subentrato sulla panchina del Lecce, è una sorta di bestia nera per il tecnico viola (4 vit-

torie con quella di oggi e un pari in sei confronti). Ma anche perchè i pugliesi, come poi si è visto, hanno giocato con l’animo di chi non ha ormai più nulla da perdere, difendendosi spesso anche in dieci poi provando a ripartire con l’infaticabile Cuadrado e chiudendo bene gli spazi ad una Fiorentina che da subito faceva fatica a fare gioco e a rendersi pericolosa: il primo tiro è stato al 33’ del primo tempo con Montolivo, deviato in angolo. Come non bastasse Ljajic ha fallito un paio di clamorose occasioni come già era accaduto all’Olimpico. L’unica parata di Boruc è stata prima dell’intervallo su Olivera, Benassi è stato costretto a uscire al 6’ della ripresa dopo aver fermato Ljajic involato a rete. A quel punto Rossi ha sostituito il serbo per il contestatissimo Cerci ma a passare è stato il Lecce grazie ad un rigore su cui molto ha protestato la Fiorentina per un contatto Natali-Muriel segnalato dal guardalinee all’arbitro che aveva sorvolato. Di Michele dal dischetto non ha sbagliato.

FIORENTINA 0 LECCE

1

Fiorentina (3-5-2): Boruc 6, Gamberini 5.5, Natali 5, Nastasic 5, Cassani 5.5 (35’ st Romulo sv), Behrami 5.5, Salifu 5.5 (1’ st Lazzari 4.5), Montolivo 5, Vargas 5, Ljajic 4.5 (20’ st Cerci 5), Jovetic 5.5. All.Rossi 5. Lecce (4-4-2): Benassi 7 (9’ st Bertagnoli 6), Tomovic 6, Esposito 6, Ferrario 6, Brivio 6,Cuadrado6.5,Giacomazzi 6, Grossmuller 6, Olivera 6, Muriel 6 (34’ st Corvia sv), Di Michele 6.5. All. Cosmi 6.5. Reti: st 21’ Di Michele (rigore). Arbitro:CalvaresediTeramo 5.


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SERIE A Frey merita un elogio per le prodezze che hanno sbarrato la porta a Di Natale

IL GENOA PIEGA L’UDINESE Nella ripresa i liguri regalano spettacolo Giorgio Maffei Un Genoa che non ti aspetti, miscela di grinta, cuore e classe, piega con fatica ma con merito l’Udinese scintillante di Di Natale in una gara spettacolare che finisce 3-2 e riconcilia con il calcio il pubblico del Ferraris. L’elenco dei genoani da premiare comprende tutti, ma forse Frey merita un elogio in più per le prodezze in serie che hanno sbarrato la porta a Di Natale e compagni, quando i rossoblù sono rimasti in dieci per l’espulsione di Rossi. I friulani perdono la gara, e l’occasione di raggiungere la Juventus in cima al campionato, nonostante un rigore moltogenerosoconcessodall’arbitro Doveri alla mezz’ora della ri-

presa. Le riprese televisive - ma si era visto anche dalla tribuna mostrano che Rossi ha preso la palla a Di Natale lanciato a rete. Invece è rosso e Di Natale segna il rigore del 2-3. Il finale è caldissimo, ma Frey e compagni salvano il risultato. Dopo un primo tempo equilibrato e bello, chiuso in vantaggio dagli ospiti grazie a un colpo di testa di Ferronetti su calcio dalla bandierina, i rossoblù di Marino hanno ribaltato il risultato con due gol al 4’ e al 5’ della ripresa di Granqvist e Jankovic. Una bella combinazione Biondini-Gilardino e l’assist vincente del centravanti per Palacio ha portato al 3-1. Poi il gol ospite su dubbio rigore concesso a Di Natale, con conseguente espulsione di Rossi, per

I friulani perdono l’occasione di raggiungere la Juventus in cima al campionato, nonostante un rigore un finale di partita in cui il genoa ha sofferto giocando in dieci. Marino si gode il successo dopo avere modificato l’assetto dei suoi a causa delle tante assenze. In difesa giocano Rossi e Granqvist centrali, ai lati Constant, retrocesso dal centrocampo, e Mesto.

Veloso, il nuovo arrivato Biondini e Jankovic presidiano la metà campo, poi c’è Merkel dietro alle punte Gilardino-Palacio. Guidolin deve fare a meno di mezza difesa e sistema Ferronetti e Ekstrand al posto degli assenti Benattia e Domizzi. A centrocampo Basta, Isla, Pinzi, Fernandes e Armero, davanti l’ex Floro Flores e Di Natale. I friulani recriminano per un gol annullato per fuorigioco a Di Natale nei minuti iniziali e un fallo in area su Armero. Poi scoprono che oggi il Genoa gioca, non come a Napoli e a Caglia. Palacio e Gilardino si intendono a meraviglia, il Genoa ci crede ma spreca, Ferronetti lo punisce: la difesa rossoblù dorme su un corner e dalle retrovie il difensore infila di testa al 13’. Nella ripresa il Genoa reagisce e regala gol e spettacolo. Stordisce l’Udinese con tre reti in pochi minuti. Prima Granqvist al 4’, poi Jankovic al 5’, infine Palacio al 26’. I friulani sono storditi ma l’arbitro dà loro una mano alla mezz’ora con il rigore e l’espulsione di Rossi.

GENOA

3

UDINESE

2

Genoa (4-3-1-2): Frey 8, Mesto 7, Granqvist 7.5, Rossi 7, Constant 7, Jankovic 7, Veloso 7, Biondini 7.5, Merkel 6.5 (40’ st Kucka), Gilardino 7.5, Palacio 7.5 (31’ st Seymour sv). All.: Marino 7. Udinese (3-5-2): Handanovic 7; Ferronetti 7, Danilo 6, Ekstrand 5.5 (33’ st Pasquale sv), Basta 6.5, Isla 6.5, Pinzi 6, Fernandes 6 (37’ st Fabbrini sv), Armero 6.5, Floro Flores 5.5, Di Natale 6.5. All.: Guidolin 6. Arbitro: Doveri di Roma 5. Reti: 13’ pt Ferronetti; st, 4’ Granqvist, 5’ Jankovic, 26’ Palacio, 30’ Di Natale (rigore).


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SPORT

SERIA A Il Siena deve inchinarsi alla formazione gialloblù dell’ex ct della nazionale

DONADONI PARTE BENE Ai toscani annullate 2 reti per fuorigioco Giorgio Maffei La legge di Donadoni è implacabile, anche al Tardini. Una nuova avventura come subentrante in panchina inizia per l’ex ct della nazionale sempre con il piede giusto e questa volta c’è stata l’ennesima conferma. Era la quinta volta che succedeva ed è arrivato il quinto risultato utile per complessivi tre vittorie e due pareggi. Il Siena, nonostante un buon secondo tempo, deve così inchinarsi alla formazione gialloblù, brava a colpire nella prima frazione di gioco nell’unica vera occasione e a chiudere nella ripresa quando i toscani cominciavano davvero a credere nel pareggio. Ma la bravura di Donadoni si è evidenziata proprio in

questo preciso momento della partita: quando ha cambiato volto alla squadra chiudendo tutti gli spaziecolpendo,inesorabilmente, in contropiede. Risultato finale 3-1. Punizione troppo pesante per i toscani, che si sono visti annullare anche due reti per fuorigioco (segnalazioni esatte da parte dell’assistente Stefani), ma che devono rimpiangere per le tante occasioni sprecate nella ripresa quando gli avversari hanno rivissuto quel male che aveva caratterizzato l’ultima gestione Colomba: la paura di vincere. Per superare i fantasmi del passato Donadoni ha scelto anche un modulo diverso. In soffitta il 4-4-2 di Colomba, il Parma è sceso in campo con la difesa a tre (Zaccardo, Paletta e

In soffitta il 4-4-2 il Parma è sceso in campo con la difesa a tre e davanti un tridente formato da Biabiany, Giovinco e Floccari Lucarelli) e davanti un tridente formato da Biabiany, Giovinco e Floccari. Il Parma è subito padrone del campo ma le occasioni non sono tantissime. Al 15’ è Musacci, scelto per sostituire lo squalificato Galloppa, a tentare la conclusione dalla distanza; poi il gol. È il 24’,

Giovinco da destra mette al centro dove Paletta serve Biabiany; il francese, prima di testa, trova pronto Pegolo ma sulla ribattuta del portiere anticipa tutti e segna. Passano dodici minuti, senza grandi sussulti, ed il Siena va vicino al pareggio. Nell’area del Parma i toscani vanno al tiro prima con Gazzi e poi con Brienza ma Pavarini, al posto dell’infortunato Mirante, è prontissimo e respinge in entrambi i casi. La ripresa inizia con ancora il Siena protagonista. Al 12’ Brienza serve magistralmente in area Destro che però sbaglia tutto a tu per tu con il portiere avversario. Due minuti più tardi a fermare la squadra di Sannino è invece il guardalinee: Destro mette in rete su assist di Del Grosso ma l’attaccante è già oltre la difesa gialloblù. Il Parma continua a soffrire e Donadoni corre ai ripari. Biabiany, applauditissimo, lascia il posto a Santacroce ed il Parma passa addirittura alla difesa a cinque. I gialloblù sono ancora più pressati ma l’arma ora si chiama contropiede. Al 21’, alla

PARMA

3

SIENA

1

Parma (3-4-2-1): Pavarini 6.5, Zaccardo 6, Paletta 6, Lucarelli 6, Valiani 6.5, Morrone 6, Musacci 6 (27’st Pereira sv), Gobbi 6, Biabiany 6.5 (18’st Santacroce 5.5), Giovinco 6.5, Floccari 6. All. Donadoni 6.5. Siena (4-4-2): Pegolo 6, Vitiello 5.5 (11’st Grossi 6.5), Rossettini 5, Terzi 5, Del Grosso 6, Angelo 6, Gazzi 6 (27’st Vergassola sv), D’Agostino 5.5, Brienza 6, Destro 5 (27’st Gonzalez sv), Calaiò 5. All. Sannino 5.5. Arbitro: Peruzzo di Schio 6. Reti: nel pt 24’ Biabiany; nel st 21’ Valiani, 34’ Grossi, 49’ Giovinco.


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SERIE A La sostanza dei numeri penalizza ancora il Palermo di Mutti che ora rischia la panchina

IL CHIEVO SE LA GODE Zamparini è infuriato per Di Carlo è festa Giorgio Maffei VERONA - E adesso a tremare è anche Bortolo Mutti. Un punto in tre gare, un cammino che potrebbe scatenare le ire di un presidente mangiallenatori come Zamparini. Pioli è stato cacciato senza provarci, Mangia per un cammino esterno da retrocessione, ma Mutti non ha cambiato il passo e chissà cosa ha ora in mente il vulcanico presidentedeisiciliani.Chi,invece,sela gode è il Chievo di Mimmo Di Carlo. Concretezza, voglia di soffrire e lottare, le armi che fanno del Chievo una realtà. Al Bentegodi è dura per tutti, figurarsi per un Palermo che lontano dalla Sicilia balbetta. Decide una rete di Sammarco e la differenza la fanno la corsa di Lu-

ciano e Bradley. Per il Chievo un girone d’andata - manca ancora un turno - davvero da incorniciare. Poche le novità in avvio. Di Carlo sceglie Sardo al posto di Frey per dare più spinta sulla corsia di destra, mentre Sammarco va a rinforzare il reparto di centrocampo. Sorprende la decisione di spedire Rigoni in tribuna, possibile che il centrocampista veneto venga ceduto nel mercato d’inverno. Mutti concede fiducia a Vazquez, si affida ad un’unica punta, Pinilla, e spedisce in panchina Budan e Miccoli. Parte forte la squadra di casa. Buon inizio di partita, soprattutto di Luciano e Thereau, mentre il Palermo stenta a reagire sorpreso dalla partenza del Chievo. Ci prova Paloschi in avvio, ma

Per la squadra siciliana solo un rammarico. Nel finale evidente la trattenuta di Sardo su Bertolo: era rigore la sua conclusione è debole, poi il Chievo va vicino al gol: Luciano si libera sul centrodestra e con un diagonale spaventa Benussi. Ma dopo l’ottimo avvio e l’arrembaggio del primo quarto d’ora, si affievolisce la spinta agonistica del Chievo e il Palermo, senza strafa-

re, mette fuori la testa. Le occasioni, però, sia da una parte che dall’altra, non arrivano. Ci prova Barreto con un tiro da lontano che sorvola la traversa di Sorrentino, ma la palla gol più evidente è un bel sinistro dal limite di Bradley sul quale Benussi in tuffo compie un prodigioso intervento. Nella ripresa si ripete il copione. Il Chievo parte con il piede sull’acceleratore, ma questa volta la squadra di casa trova il gol con Sammarco, che punisce una difesa siciliana davverodisattenta.IlPalermoreagisce al quarto d’ora con un destro dal limite di Bacinovic, ma Sorrentino, sempre attento, devia in angolo. La scossa per i rosanero arriva dalla panchina. Mutti toglie gli evanescenti Vazquez e Pinilla per gettare nella mischia Budan e MiccolieilPalermocambiapasso. Rimane però, quello del Palermo, un attacco asfittico. Per la squadra di Mutti solo un rammarico. Nel finale evidente la trattenuta di Sardo su Bertolo. Era rigore, Rocchi fa finta di niente, ma la sostanza non cambia.

CHIEVO

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PALERMO 0 Chievo (4-3-1-2): Sorrentino 6,5, Sardo 6, Andreolli 6, Cesar 6,5, Jokic 6, Luciano 7, Bradley 7, Sammarco 6,5 (22’st Hetemaj 6), Thereau 6, Paloschi 6 (42’st Acerbi s.v.), Pellissier 5 (38’ st Moscardelli sv). All: Di Carlo 6. Palermo (4-3-2-1): Benussi 6, Munoz 6, Silvestre 6, Mantovani 6, Balzaretti 6,5, Migliaccio 6, Bacinovic 6 (31’st Bertolo sv), Barreto 6, Vazquez 5,5 (20’st Miccoli 6), Ilicic 5,5, Pinilla 5,5 (21’st Budan 6). All: Mutti 5,5 Arbitro: Rocchi di Firenze 5,5 Reti: 5’ st Sammarco.


10 il Domani dello Sport Lunedì 16 Gennaio 2012

SPORT

SERIE A La squadra di Arrigoni si aggiudica lo spareggio salvezza. Tre punti preziosi

IL CESENA SPERA ANCORA Il Novara è stato troppo rinunciatario Giorgio Maffei Il Cesena si aggiudica lo spareggio salvezza del Manuzzi contro il Novara e riaccende le speranze di salvezza dopo le tre sconfitte consecutive rimediate nelle ultime tre uscite. La squadra di Arrigoni ha chiuso la pratica nel primo tempo grazie ad una doppietta di Mutu e ad un autogol di Rinaudo: al Novara non è bastato schierare sin dal primo minuto gli ultimi arrivati Caracciolo, Mascara e lo stesso Rinaudo. I piemontesi sono stati troppo rinunciatari e spesso disattenti in difesa specie nella prima parte della gara. Il Cesena invece mette in tasca tre punti preziosissimi che accorciano un pò il divario con la zona salvezza. Deve ringra-

ziare in particolare Adrian Mutu, autore di una doppietta, gol numero 100 e 101 per lui in serie A. Arrigoni si è affidato ad un 4-4-2 confermando, come a Udine, il duo Mutu Eder e in avanti e l’impatto con la gara gli ha subito dato ragione. Al primo minuto è stato subito Candreva a farsi pericoloso con un tiro da fuori. Sempre Candreva un minuto dopo si è involato sulla destra, ha crossato per Mutu che di testa però non ci è arriva. La squadra di Tesser ha provato a venire fuori, il nuovo arrivato Caracciolo si è presentato con un colpo di testa finito poco fuori, ma è stato il Cesena al 19’ a passare: su angolo di Candreva, Eder in acrobazia dal dischetto ha calciato a rete trovando l’opposizione di

La squadra di Arrigoni ha chiuso la pratica nel primo tempo grazie ad una doppietta di Mutu e ad un autogol di Rinaudo Ujkani, ma sulla respinta Mutu è stato il più veloce a insaccare. Il Novara ha cercato subito di reagire, trovando però una difesa cesenate particolarmente attenta: prima del raddoppio, però, è stato ancora Caracciolo ad impegnare severamente Antonioli. Il bis cesena-

te è arrivato al 38’ quando Morganella ha steso Candreva in area. Il secondo tempo ha visto il Novara gettarsi in avanti per cercare di raddrizzare la partita, ma è stato ancora il Cesena al 15 ad avere l’occasione per il poker: grande azione solitaria di Mutu steso in area da Rinuado. Candreva dagli undici metri si è fatto parare la conclusione da Ujkani perchè Mutu, il rigorista designato si è infortunato ed è dovuto uscire. Anche senza il suo diamante rumeno, il Cesena in contropiede avrebbe potuto dilagare con Eder, Ceccarelli e Parolo, il Novara si è reso pericoloso solo con un tiro di Morimoto e una punizione di Rigoni parata a terra da Antonioli. Ha trovato solo la forza, a tempo quasi scaduto, di segnare almeno il gol della bandiera quando Morimotoharisoltoinreteunamischia innescata da un calcio d’angolo. Ma per sperare di salvarsi servono gol e soprattutto un atteggiamento diverso da quello visto a Cesena.

CESENA

3

NOVARA

1

Cesena (4-4-2): Antonioli 6, Comotto 6,5, Von Bergen 6, Rodriguez 6,5, Rossi 6, Ceccarelli 6,5, Guana 6,5, Parolo 6,5, Candreva 6,5 (31’ st Martinez 6), Eder 6,5 (13’ st Colucci 6), Mutu 7 (19’ st Rennella 6). All. Arrigoni. Novara (5-3-2): Ujkani 6, Morganella 5,5, Paci 5,5, Rinaudo 5, Dellafiore 5,5, Gemiti 5,5 (7’ st Morimoto 6), Jensen 5 (13’ st Marianini 5,5), Radanovic 6, Rigoni 6, Caracciolo 5, Mascara 5,5. All. Tesser. Arbitro: Valeri di Roma 6. Reti: nel pt 19’ e 38’ su rigore Mutu, 45’ autorete di Rinaudo; nel st 43’ Morimoto.



12 il Domani dello Sport Lunedì 16 Gennaio 2012

IN CALABRIA

La famiglia sulla nave Costa torna a Cosenza «Non dimenticheremo la solidarietà dell’isola» Incidente stradale Frontale sulla 106 morti due giovani SELLIA MARINA - Due giovani Ramona Arcuri, di 26 anni, di Petronà, e Pietro Alfonso Sacco, di 32, di Belcastro, sono morti sul colpo in uno scontro frontale tra due auto avvenuto sulla statale 106 nel catanzarese. Nell’impatto, sullecuicausesonoincorsoaccertamentideicarabinieri,sonorimaste coinvolte la Panda sulla quale viaggiavano i giovani e una Bmw. Feritoinmodonongraveilconducente della Bmw. I corpi delle due vittime sono stati estratti dai Vigili del fuoco. Per estrarre i corpi delle due vittime dagli autoveicoli è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. I feriti, che secondo quantoriportatodall’agenziaAnsa

sarebbero cinque e sarebbero stati trasportati all’ospedale "Pugliese" di Catanzaro (nella foto), sono stati tutti giudicati guaribili in un periodo variabile tra i sette ed i 30 giorni. Sulla base di quanto accertato dai Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina giunti sul luogo del sinistro, il 32enne G.A., di Cutro, era alla guida di una BMW su cui si trovava pure il 24enne S.F., anch’egli cutrese e che si sarebbe scontrata frontalmente, durante una manovra di sorpasso, con una Fiat Panda a bordo della quale viaggiavano le due persone decedute. La terza autovetturacoinvoltanelloschianto è la Mercedes Classe A, sorpassata dalla BMW e su cui erano presenti T.F., 20 anni, di Cropani; P.M.G., 20 anni, di Botricello e E.K.Y., 26 anni, di Zagarise. I Carabinieri sono impegnati ora ad eseguire ulteriori rilievi al fine di approfondire la dinamica dell’incidentemortale.

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NAVE COSTA Rientrati gli sposini del Crotonese

di Carmela Mirarchi APRIGLIANO - «E’ un miracolo essere vivi». Valter Cosentini, tra i superstiti assieme alla moglie Cristina Rende e ai due figli di 4 e 9 anni del naufragio della Costa Concordia, è arrivato nella sua casa, ad Aprigliano, nel cosentino, nella notte. Dopo gli abbracci con i familiari e qualche ora di riposo accetta di ripercorrere i momenti trascorsi sulla nave da crociera che ha concluso la sua corsa davanti all’Isola del Giglio. «Abbiamo vissuto momenti terribili e indimenticabili - dice - e adesso a distanza di qualche ora cominciano ad avvertirsi i primi segni di questa esperienza che non si cancellerà facilmente. Io e mia moglie siamopienidilividieleinonsisente nemmeno tanto bene. E’ ancora a letto. Come ho vissuto quei momenti? Da subito - aggiunge mi sono reso conto che si stava ri-

vivendo la vicenda del Titanic: stesso panico, stessa disperazione, stessi problemi soprattutto con le scialuppe. Ho dovuto legare mia figlia alla cinghia per evitare di perderla di vista mentre mia moglie è rimasta con l’altro mio figlio. Ci siamo persi di vista per qualche minuto nel caos delle scialuppe ed è stato drammatico. In quel buio non ci eravamo nemmeno resi conto di essere così vicini alla costa e arrivare a terra è stato molto complicato. Una cosa però - aggiunge Cosentini non trattenendo l’emozione - la voglio dire: non dimenticheremo la solidarietà degli abitanti dell’Isola del Giglio. C’erano tutti e cinquecento i residenti quella sera ad accoglierci. Hanno anche aperto la chiesa. Prima di andare via, come segno di riconoscenza, per tutti ho baciato una signora, così a caso. Grazie». C’erano anche sette crotonesi, che sono stati tutti rintracciati e stanno

bene, tra i passeggeri della nave Costa Concordia. Si tratta di una famiglia con padre, madre, un bambino e i due nonni di Isola Capo Rizzuto e una coppia di Cutro, in viaggio di nozze. «Eravamo molto preoccupati - ha detto il sindacodiIsolaCapoRizzuto,Carolina Girasole - perché in un primo momento uno di loro, il papà non aveva dato notizie di sé, ma alla fine è stato ritrovato e siamo tutti più sollevati». Erano circa le 21.15 di venerdì sera quando la Costa Concordia, nave da crociera partita da Civitavecchia, ha urtato uno scoglio nel mare antistante l’Isola del Giglio. Secondo il racconto dei passeggeri, si è sentito un forte colpo,è saltata l’energia elettrica e poi la nave ha iniziato ad inclinarsi. A bordo si è diffuso il panico. Sono due francesi e un peruviano le vittime finora accertate nell’incidente che ha coinvolto la nave da crociera Costa "Concordia".

«Due ore da incubo che non si cancelleranno facilmente nella nostra memoria». Francesco Frijio e la moglie Caterina Sestito, di Cutro, erano in viaggio di nozze sulla Costa Concordia dopo essersi sposati in paese lo scorso 28 dicembre. Si erano imbarcati a Civitavecchia, raccontano mentre gli amici e i parenti fanno loro festa, con sei bagagli colmi di vestiti, documenti, soldi, macchine fotografiche, oro e tanto altro. Hanno perso tutto quanto: sono rimasti con indosso solo la tuta che avevano al momento dell’imbarco. In Calabria sono arrivati ieri mattina in treno dopo avere pernottato da un parente a Salerno che gli ha prenotato il biglietto on line. «Che dire, nel male forse - dice Francesco - c’é il bene perché ho capito da quella sera quanto vale la vita. Poco fa guardavo in tv le immagini della coppia di sposi nordcoreani salvati nella notte e vedevo la nave: mi sono chiesto ma davvero mi trovavo in quella situazione, è quasi miracoloso che ci sia andata bene. E’ stato veramente drammatico raccontano i due sposini che speravano di tornare da questa crociera con tutt’altro album di ricordi - con bimbi che urlavano e tanti in preda al panico, ma quello che ci ha sconcertato, anzi lo definiremmo scandaloso, é stato il fatto che con il personale di bordo non si riusciva nemmeno a comunicare».

Lanucara al Governo: in Calabria donne escluse dai luoghi delle decisioni CATANZARO - «In questa fase, più di ieri, diventa centrale una politica autonoma, non autoreferenziale, aperta all’ascolto e ispirata dalla responsabilità verso donne e uomini. Noi donne, impegnate ai vari livelli della politica, ci riconosciamo nella nostra costituzione ed in particolare in quell’articolo 3 e a tal fine intendiamo impegnare il governo Monti e la Ministra delle Pari Opportunità a volgere uno sguardo a quella Calabria che ha escluso le donne dai luoghi delle decisioni». E’ quanto afferma, in una nota, Antonia Lanucara, del Pd, già presidente della Commissione regionale Pari opportunità. «Ricordiamo - prosegue Lanucara - che 50 sono gli attuali consiglieri regionali tutti maschi, solo qualche donna eletta nelle province (solo due) e inoltre pochissime sono le donne sindaco, su 409 comuni infatti solo il 2% circa. Di questo 2% ne fanno parte la sindaca di Isola Capo Rizzuto e la sindaca di Rosarno, entrambe, impegnate come è noto sul fronte della lotta alla ’ndrangheta. I dati riportati danno il senso dell’abisso in cui è caduta la Calabria e della conseguente negatività democratica. A mio parere non si tratta di gridare sulla nostra emarginazione ed è altresì

scontato che l’associazionismo femminile è da sempre impegnato a valorizzare le donne. Tuttavia si dovranno riconsiderare ed approfondire le ragioni su cui poggia tale deficit democratico, che non è affrontabile solo con impegno ancillare. E’ necessario legiferare a livello nazionale - prosegue Lanucara - ed in tal senso va la proposta di legge del Pd che riguarda la parità di accesso nei consigli regionali, provinciali e comunali. Voglio sottolineare che non è possibile affidare alle donne sottoposte al potere e che dunque ricoprono incarichi affidati dai loro capi, l’obiettivo della democrazia paritaria. Infatti i sindaci e i presidenti ai vari livelli che si sono succeduti in Calabria e che hanno conferito nomine di secondo grado a donne e uomini, hanno scelto persone che si sono accontentate delle etichette e degli emolumenti derivanti rinunciando spesso ad esercitare i ruoli loro assegnati. La democrazia in Calabria è dunque alla frutta. Viene negato lo scambio ragionevole dei valori che esprimono le donne, risorse della società, assieme agli uomini liberi. Questa democrazia del capo è ormai quasi una dittatura. In questo quadro di riferimento l’articolo 3 della Costituzione è

stato e rimane una chimera».


Lunedì 16 Gennaio 2012 il Domani dello Sport 13

IN CALABRIA Il leader Corbelli contesta la sostituzione temporanea del consigliere regionale prevista per oggi

Per Morelli una valanga di solidarietà Diritti Civili chiede la scarcerazione di C. Mirarchi Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, chiede «la immediata scarcerazione di Franco Morelli», contesta «la sostituzione temporanea del consigliere regionale prevista nella seduta oggi del Consiglio regionale» e rende nota «la valanga di lettere e telegrammi di solidarietà che l’esponente politico calabrese del Pdl continua a ricevere nel carcere di Opera, dove si trova detenuto dal 30 novembre scorso, per disposizione della Procura di Milano, che ha firmato l’ordine di custodia cautelare». «Franco Morelli ha ricevuto, durante le Festività, oltre 600 lettere e telegrammi di solidarietà. Una valanga. Un bravo e coraggioso prete - afferma Corbelli haparlatodiMorelli,uninnocente in carcere, e ha invitato i fedeli a pregare per lui, durante l’omelia, nel corso della Santa Messa. Queste testimonianze, questa valanga di solidarietà sono la dimostrazione inequivocabile che si tratta di una persona perbene, generosa, che nella sua vita ha sempre aiutato tanta povera gente. Tenerlo ancora in carcere, da oltre 45 giorni, è la più grande ingiustizia che si possa commettere, sostituirlo addirittura in Consiglio regionale come si vorrebbe fare il colpo letale alla sua immagine, una sorta di sentenza sommaria, una condanna preventiva e anticipata che calpestaletteralmenteognielementareprincipiodigarantismoedipresunzione di innocenza. Si adotta per Morelli un provvedimento, la sostituzione temporanea, che è un fatto antidemocratico, un obbro-

brio giuridico, mai adottato per altri casi, né per consiglieri regionali,néperparlamentarifiniti in carcere, anche di recente. Perché solo per Morelli si scopre e adotta adesso, con una velocità inusuale, la sostituzione temporanea? Perché non si aspetta che il gip almeno si pronunci su una imminente richiesta di scarcerazione e sulrinvioa giudizio? Perché si ha così tanta fretta di espellere Morelli dal Consiglio regionale dove, ricordo, è stato eletto con un grande consenso popolare, grazie al voto di 14mila elettori-ci calabresi della provincia di Cosenza, tutte persone oneste non certo mafiose? Il pm, Ilda Boccassini, e il gip, Giuseppe Gennari, arrestando e tenendo in carcere Morelli, stanno

FERROVIE, Uil Calabria: no alla provocazione di Moretti. Recuperare la trattativa

commettendo un clamoroso errore giudiziario che rischia di avere conseguenze devastanti e drammatiche per Morelli, non solo per la sua carriera politica, ma per il suo stato di salute! Chiedo al pm Boccassini e al gip Gennari di ri-

parare, con l’onestà che li contraddistingue, a questo errore, di scarcerare immediatamente quest’uomo, di porre fine a questa grande ingiustizia».

Appello di Franco Corbelli per Alexandrina «La Giustizia ha scritto una brutta pagina. Ad Alexandrina, la giovane ragazza rumena di 24 anni, agli arresti domiciliari a Sibari dal 31 maggio scorso (per la morte dei suoi tre bambini, avvenuta per un incendio, sviluppatosi, per cause accidentali, il 28 dicembre 2008, in Romania) non è stato consentito di partecipare al matrimonio del fratello, che si è svolto a Rosarno, dove il giovane lavora insiemeaglialtriimmigrati.Ho cercato in tutti i modi sino all’ultimo momento, anche telefonando personalmente più volte oltre che all’avvocato della ragazza, anche all’Ufficio del Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro, di perorare questa iniziativa meramente umanitaria e per evitare che si consumasse questa ingiustizia. Purtroppo non c i sono riuscito.

Sono profondamente deluso e amareggiato. Non credo che sia questa una giustizia giusta e umana, quella che impedisce ad una giovane donna, già così duramente colpita da un destino crudele, per la morte, in un incendio, dei suoi tre bambini, di poter partecipare al matrimonio del fratello. Mi auguro adesso che venga finalmente concesso l’affidamento ai servizi alla giovane rumena per porre così finalmente fine agli arresti domiciliari, permetterle di uscire per poter andare a lavorare, per pagare l’affitto della casa e la luce, perché oggi non è più in condizione di farlo, per il suo stato di assoluta indigenza». E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che continua «oramai ininterrottamente da 8 mesi la

sua battaglia per aiutare Alexandrina Natalina Lacatus, questa povera e sfortunata ragazza rumena. Abbiamo già vinto una prima importante battaglia grazie - continua Corbelli - a dei giudici, quelli della Corte di Appello di Catanzaro che hanno negato l’estradizione e quindi evitato il carcere, nel suo Paese, ad Alexandrina. Mi auguro che adesso si ponga finalmente fine alla sua sofferenza e venga concesso l’affidamento ai servizi visto che la ragazza ha finito, da tempo, il periodo di prova con gli psicologi e ha presentato regolare contratto di lavoro con una azienda agricola della Sibaritide. Tenerla ancora prigioniera in casa serve solo a procurarle altro dolore e altra sofferenza».

NEWS Borse di studio per nove specializzandi

Orsomarso sulla lettera di Monsignor Nunnari Dattolo: leso il diritto alla mobilità

«Ammontano a ben 143 mila euro le liberalità erogate nel 2011 da vari soggetti, enti pubblici, ditte private ed associazioni, a favore dell’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro». A renderlo noto è il direttore generale dell’azienda Elga Rizzo in una nota nella quale «si evidenzia - precisa - come le libere elargizioni siano state destinate a nove borse di studio a favore di altrettanti professionisti, che sono stati utilizzati in diverse discipline. Si tratta di atti di spontanea generosità - prosegue la nota che favoriscono periodi di occupazione ai neo-specializzati nonostante il severo piano di rientro, garantendo più alti livelli di efficienza in reparti - cardine del sistema ospedaliero. Ma c’é anche un altro elenco virtuoso che la manager dell’Azienda tiene a documentare: si tratta delle donazioni dirette che per tutto l’arco dell’anno corrente hanno arricchito la disponibilità in corsie, cappelle e reparti. Le donazioni manifestano l’ indice di attrazione e affidabilità che l’Azienda ospedaliera Pugliese - Ciaccio è in grado di produrre nei confronti del privato».

«L’auspicio di Monsignor Nunnari, per un coinvolgimento dei giovani in politica, trova in me un grande sostenitore». E’ quanto ha dichiarato il vicecapogruppo PDL in consiglio regionale Fausto Orsomarso in merito lettera aperta vergata dall’Arcivescovo di Cosenza. «Credo che con la vittoria di Scopelliti è stato premiato un modo diverso di rappresentare la politica, in cui i giovani hanno un ruolo importante. Ci sono dei segnali evidenti come il coinvolgimento nella vita politica e amministrativa di tanti giovani. Tanto ancora deve essere fatto. Il mio impegno quotidiano - ha aggiunto Orsomarso - per promuovere il ricambio generazionale è costante. Non bisogna confondere la selezione della classe dirigente con un giovanilismo spinto che danneggerebbe prima di tutto i giovani. Devono essere premiate le eccellenze in base alle conoscenze e alla competenze, non in base ai dati anagrafici - ha concluso Orsomarso - solo insieme ai giovani saremo in grado di dare un contributo di cambiamento alla nostra terra».

«Sull’ormai intollerabile condizione del sistema dei trasporti nella nostra regione, che assomma la violazione del diritto alla mobilità dei cittadini e i disservizi nel sistema ferroviario con l’abbandono del territorio da parte del gruppo Ferrovie dello Stato, occorre prendere le mosse dalla mozione approvata di recente dal Consiglio regionale della Calabria». Lo sostiene il capogruppo dell’Udc Alfonso Dattolo, secondo il quale: «Fa benissimo il presidente Scopelliti a richiamare chi di dovere alle proprie responsabilità. Ma serve anche, giunti a questo punto, una reazione che comprenda la Calabria e le altre regioni del Mezzogiorno che, come noi, pagano un prezzo altissimo, a causa di strategie per più versi incomprensibili e chiaramente volte a penalizzare, in particolar modo, questa parte del Mezzogiorno». «Rimane, d’altronde, grave constatare che la situazione generale del sistema delle infrastrutture e dei collegamenti ferroviari e stradal s’è aggravata con i tagli i Trenitalia».

CATANZARO - «L’ennesima provocazione dell’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato,Moretti, é riuscita nel miracolo di coesione dei gruppi dirigenti calabresi». E’ quanto afferma, in una nota, il segretario generale della Uil Calabria, Roberto Castagna. «La classe dirigente calabrese non deve perdere questa occasione prosegue Castagna - per recuperare un vero e proprio tavolo di trattativa con il Governo nazionale che cantierizzi i contenuti presenti nel Piano per il Sud,

concordi un Piano per l’occupazione giovanile in Calabria, blocchi lo scellerato piano di ridimensionamento dei trasporti, messo in atto da Moretti, e avvii un vero e proprio rilancio delle Ferrovie per il Mezzogiorno e, in particolare, per la Calabria che diversamente rischia la morte economica e sociale. Lo sviluppo si ferma a Napoli. Inaccettabile è la condizione prodotta, non solo dagli investitori privati quanto da parte di quei soggetti pubblici che, nei confronti della nostra regione, parlano bene ma razzolano male». Per Castagna "bene ha fatto l’on. Nucara a chiedere le dimissioni dell’amministratore delegato Moretti. Come Uil, sulla scellerata gestione dell’amministratore delegato, abbiamo fatto scioperi da soli e insieme a Cgil e Cisl, convinti come siamo, da tanto tempo, che la politica morettiana ha provocato e continua a provocare disastri enormi per la Calabria e l’intero paese. Un appello, quindi, alla classe politica calabrese a dare un segnale di riscatto, abbandonando questioni di appartenenza e valorizzando solo gli interessi generali della nostra comunità calabrese che da troppo tempo vive, sopratutto per l’inconsistenza della politica, una condizione da terzo mondo particolarmente nel campo dei servizi: sanità e trasporti».

C.G


14 il Domani dello Sport Lunedì 16 Gennaio 2012

DALL'ITALIA E DAL MONDO LA TRAGEDIA Fermo di polizia giudiziaria per il capitano Francesco Schettino

Incidente della Concordia E’ stato un errore umano Antonio Bardolino Pericolo di fuga e possibile inquinamento delle prove sono i due motivi per cui la Procura di Grosseto ha deciso il fermo di polizia giudiziaria per il capitano Francesco Schettino, comandante della nave Costa Concordia nel naufragio all’isola del Giglio. È quanto riferisce il difensore, avv. Giulio Leporatti. «La nave Costa Concordia era a soli 150 metri dalla riva. Una distanza incredibilmente vicina.Stiamofacendoancheaccertamenti satellitari per stabilirla con esattezza». Lo ha riferito il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, che coordina le indagini del naufragio all’Isola del Giglio. Il procuratore Verusio ha commentato anche che, dove la Concordia ha urtato lo scoglio, «il fondale è irregolare, molto scosceso, non è piatto, nè sabbioso ma denso di rocce e scogli. Quindi molto pericoloso da transitare». Anche per questo l’inchiesta intendeapprofondireeventualielementi di negligenza da parte del capitano della nave. Lo scoglio colpito dalla Concordia è conosciuto dai marinai come Le Scole. Il procuratore Verusio ha spiegato che molte informazioni arrivano dalla scatola nera «importante in particolaresiaperconoscereicomandi dati dal comandante della nave dal momento dell’impatto contro lo scoglio in poi, sia per sapere quali comunicazioni ci sono state tra la nave e la capitaneria di porto di Livorno a seguito dell’incidente». La scatola nera è all’esame degli specialisti della Guardia Co-

Ritrovati altri cadaveri

Lo scoglio colpito dalla Concordia è conosciuto dai marinai come Le Scole. Molte informazioni arrivano dalla catola nera stiera ed è considerata dagli investigatori un punto di partenza dell’inchiesta. «L’allarme è stato lanciato dalla nave intorno alle 22,42ealle22,43mentrel’impatto si era verificato circa un’ora prima». Ha detto il procuratore della RepubblicadiGrossetoFrancesco Verusio titolare dell’ inchiesta sul naufragio della Costa Concordia, parlando ai media. Riguardo

all’abbandono della nave Costa Concordia da parte del comandante Francesco Schettino, il procuratore ha precisato che «poco dopo mezzanotte lui era già sugli scogli del Giglio» mentre erano ancora in corso le operazioni dei abbandono della nave. Vertice oggi in prefettura a Livorno col ministro dell’Ambiente, Corrado Clini sul problema dei rischi ambientali legati al naufragio all’isola del Giglio. La riunione era stata convocata nei giorni scorsi, d’intesa con il presidente della Regione ToscanaEnricoRossi,peresaminare la situazione venutasi a creare dopo la perdita in mare di 198 fusti contenenti sostanze pericolose e predisporre le misure per prevenire ogni possibile rischio per l’ambienteelasalutepubblica.«Allalu-

ce di quanto accaduto e della delicata situazione al Giglio - riferisce il ministero - il ministro ha deciso di inserire all’ordine del giorno dell’incontro le urgenti problematiche legate al naufragio, agli interventi da predisporre a tutela dell’ambiente e, in generale, alla navigazione delle grandi navi in aree naturalisticamente sensibili». «Mi pare sia stato un grosso errore umano.Purtroppoqualchevoltasi fanno». È il commento del ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, all’incidente della Costa all’isola del Giglio. «A navi di questo tipo, con questo pescaggio, di queste dimensioni, non si può permettere di passare così vicino alla costa dove ci sono bassi fondali ha spiegato Di Paola a "In mezz’ora"-. Ora speriamo il nume-

Altri cadaveri sono stati individuati a bordo della Costa Concordia naufragata qualche giorno fa. Il ritrovamento, nella parte sommersa della poppa della nave, è stato fatto dai sommozzatori della Guardia Costiera. Dopo il naufragio all’isola del Giglio, il Codacons chiede nei confronti di Costa Crociere la sospensione o il ritiro della licenza di navigazione. «Ad di là del possibile errore umano su cui indaga la magistratura - spiega il presidente Carlo Renzi - in queste ore sono emerse indiscrezioni allarmanti, direttamente denunciate dai passeggeri superstiti, circa difficoltà e carenze nelle procedure di emergenza e gravi ritardi nella richiesta di soccorso». Per Rienzi, «le autorità competenti, alla luce di tali notizie, devono valutare provvedimenti urgenti quali la sospensione o un eventuale ritiro della licenza di navigazione concessa alla società Costa». Il Codacons sta inoltre predisponendo un esposto alla procura della Repubblica di Grosseto, in cui chiede di «indagare anche per il reato di strage».

Seria emergenza ambientale Greenpeace: rispondere subito Un piano urgente che preveda subito lo svuotamento delle cisterne di carburante della nave e quindi la rimozione dell’imbarcazione. Lo chiede Alessandro Giann•, direttore delle Campagne di Greenpeace, che parla di «seria emergenza ambientale cui si deve rispondere con estrema urgenza». Nelle cisterne della Costa Concordia, secondo l’ associazione, ci sarebbero circa 2.400 tonnellate di carburante. «Lo svuotamento delle cisterne, che potrebbe essere complicato se il carburante, a causa delle basse temperature, avesse assunto una consistenza semi-solida - sostiene Giannì - de-

ve essere avviato immediatamente,primacheeventualimareggiate infliggano danni strutturali al relitto, causando la dispersione del carburante». A titolo di esempio Greenpeace ricorda che lo sversamentodisolotre/quattrocentotonnellatedicarburantedalportacontainer Rena, in Nuova Zelanda, ha ucciso circa 20 mila uccelli marini e inquinato decine di chilometri di costa. Greenpeace denuncia che in un’area teoricamente protetta come il Santuario dei Cetacei non esiste alcuno strumento per bloccare una nave con carico pericoloso se è in corso una tempesta o impedireallenavidacrocieradiavvi-

cinarsipericolosamenteallacosta, come avvenuto per la Costa Concordia. «La priorità adesso è salvare le vite umane». A dirlo il responsabile del progetto anti-inquinamento marino del ministero dell’Ambiente (Castalia), Lorenzo Barone. Si deve «pensare al salvataggio» almeno per 48 ore. Poi «il recupero del combustibile, tecnicamente l’allibo». In ogni caso, spiega Barone, «abbiamo le navi del ministero dell’ Ambiente pronte a intervenire qualora si dovesse verificare qualcosa» e «a garantire la tutela ambientale». sc


Lunedì 16 Gennaio 2012 il Domani dello Sport 15

DALL'ITALIA E DAL MONDO Proteste in centro anche all’interno di un ristorante McDonald’s

Manifestazione indignados Bloccato il centro di Roma Antonio Bardolino Gli indignados mettono in scena a Piazza Venezia un bacio tra il presidente del Consiglio, Mario Monti, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy. Tre manifestanti mascherati, al centro delle danze, si sono esibiti nel bacio a tre. «Anticapitalismo»gridanoimanifestanti, giunti ora in via del Corso. E le reazioni dei cittadini che passeggiano per Roma sono le più diverse. Molti sorridono al passaggio della carovana carnevalesca, battendo le mani al ritmo della musica; altri sembrano sconcertati. «Cosa penso della manifestazione degli indignados? - risponde Franco, a passeggio con la moglie - Tutto il bene possibile. Le loro motivazioni sono giustissime, se i risparmi della gente possono essere distrutti in pochi minuti dalle manovre speculative dei fondi di investimento vuol dire che questo sistema è marcio». «Se non fanno danni va bene - commenta un commerciantedi via del Corso-altrimenti sbagliano». «Ho chiesto alle autorità di Ordine pubblico di intervenire immediatamente per bloccare questa manifestazione non autorizzata che sta creando problemi in vari punti della città. Non basta autodefinirsi indignados per poter bloccare impunemente strade, fare incursioni nel Colosseo, creare difficoltà e fastidi ai cittadini romani. Ho chiesto alle autorità di Ordine pubblico un intervento immediato e tempestivo per fermare 200 persone che scorrazzano per la città». Ha dichiara-

Merkel: debito della grecia non è sostenibile

«Le motivazioni sono giustissime, se i risparmi della gente possono essere distrutti in pochi minuti dalle manovre» to in una nota il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Due ragazzi si sono arrampicati sull’obelisco di piazza di Spagna. Gli altri manifestanti, contrariati, hanno chiesto loro di scendere. Non appena i due sono scesi alcuni manifestanti li hanno rimproverati venendo quasi alle mani. Il parapiglia è durato pochi secondi poi la situazione è tornata alla normalità

anche grazie all’intervento delle forze dell’ordine. La manifestazione degli indignados è arrivata inPiazzadiSpagna.Imanifestanti hanno fatto una colorata irruzione all’interno di un McDonald’s all’ingresso di piazza Mignanelli. Gli indignados sono entrati nei locali danzando e suonando i tamburi. «Coupable!» hanno gridato alcuni manifestanti francesi, mentre altri hanno fermato i clienti del fast-food dicendo loro: «Do you know you eat shit?». È partita da piazzaSanGiovannilacarovanaa piedidegliIndignados.Inmaschera circa 200 persone si stanno dirigendo verso piazza del Popolo, ballando e suonando. «Banca Mondiale, non paghiamo la vostra crisi», recita uno dei cartelli esposti dagli Indignados. «Ogni rivolu-

zione nasce dalla disobbedienza, rivoluzione pacifica», si legge su un altro. «Questo è il nostro carnevale contro il sistema» dice una manifestante italiana. Tra le tante maschere dei partecipanti, anche il capo del Governo Mario Monti, il presidente Sarkozy e Silvio Berlusconi. In via Labicana gli Indignados hanno improvvisato un balletto intorno ad un’auto di passaggio e la conducente è scesa ed ha cominciato a danzare con loro. «A causa del protrarsi della manifestazione degli Indignados in corso a macchia di leopardo in pieno Centro storico, e in particolare nel quadrante corso Vittorio /via del Corso / largo Argentina / piazza Venezia / Fori Imperiali, tutto il serviziobuscentralenerisentefortemente». H reso noto l’Agenzia

Devono essere trovate soluzioni per il «grave» problema rappresentato dalla Grecia, il cui debito non è attualmente sostenibile. Lo ha detto, secondo quanto riporta Bloomberg, il cancelliere Angela Merkel, spiegando che al momento le trattative sono concentrate su una svalutazione del debito greco intorno al 50%. Anche per le difficoltà a risolvere la questione greca, porre fine alla crisi del debito europeo sarà «un processo più lungo» di quanto si pensava alcuni mesi fa.« Dobbiamo combattere anche per un certo periodo con il fatto che gli investitori non hanno ancora riguadagnato piena fiducia nell’euro», ha spiegato. Gli investitori riconosceranno le riforme adottate da Italia e Spagna. Le misure prese sul fronte della riduzione del debito dai due Governi «convinceranno i mercati nel medio termine». Ha detto ancora, secondo quanto riporta Bloomberg, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, in un’intervista alla radio Deutschlandfunk. cm

Vigile ucciso da un nomade È un truffatore pieno di soldi È un truffatore abituato a fornire sempre diverse identità e con una vasta rete di appoggi, Goico Jovanovic, 24 anni, il nomade di passaporto tedesco arrestato in Ungheria con l’accusa di essere statoallaguidadel Suvcheloscorso 12 gennaio ha investito e ucciso a Milano il vigile Niccolò Savarino di 42 anni. Nonostante la sua abilità nel far perdere le tracce, però, gli investigatori della Polizia locale e della Polizia di Stato lo hanno preceduto sul tempo riuscendo a farlobloccareinunalocalitàdenominata Kelebia, al confine con la Serbia,primachepotessedirigersi in Sudamerica. Jovanovic è stato

provvidenzialmente trattenuto dagli agenti della polizia di frontiera unghereseperdeicontrolli,probabilmente imbeccati in modo informale dalla Squadra mobile milanese che stavano alle costole del fuggitivo. Ma è stato solo grazie all’arrivo di un mandato che è stato possibile arrestarlo. Dalle intercettazioni, infatti, risulta che Jovanovic voleva tornare in Serbia, dove aveva soldi e amicizie, per poi organizzare una fuga in Sudamerica. Quando ha capito che per lui era finita, Goico Jovanovic, alias Reni Nikolic, alias Goico Nikolc, era trattenuto negli uffici della polizia di frontiera un-

gherese da quasi 20 ore. La sua speranza, quindi, era che venisse presto rilasciato. Invece, grazie al Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, è stato possibile coordinare le indagini e far giungere in tempi strettissimi l’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di omicidio aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. «Siamo orgogliosi di avere collaborato con la Polizia locale e di essere arrivati a questo risultato - ha dett ieri in conferenza stampa il dirigente della Squadra Mobile, Alessandro Giuliano - ora però le indagini proseguono per definire le posizioni rimanenti».



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