HERNANES LANCIA LA LAZIO
NAPOLI: RECUPERA INSIGNE
IL BRASILIANO Hernanes in vista della sfida di domani a Torino. «Credo che la Lazio stia facendo bene già da qualche tempo e non è una partita a cambiare il giudizio, però è sempre importante fare bene e vogliamo farlo anche con la Juve».
ASSENTE Goran Pandev, sta bene invece Lorenzo Insigne, che aveva lasciato il ritiro dell’Under 21 per fastidi a una caviglia. Ok anche Camilo Zuniga, ormai pronto dopo il problema muscolare che lo ha tenuto fuori per due settimane.
Venerdì 16 novembre 2012
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Serie A Il derby pugliese fra l’attaccante barese e l’allenatore leccese accende la lotta per lo scudetto tra la Juventus e l’Inter
E arrivò il ballo del quaquaraquà L’affondo di Cassano: «Lui squalificato». Il contropiede di Conte: «Non sei da Juve» MILANO – Prima l’affondo di Antonio Cassano, poi la “difesa” di Giorgio Chiellini, quindi il contropiede di Antonio Conte. Non è stato un pomeriggio tranquillo quello vissuto dall’attaccante nerazzurro e dall’allenatore bianconero entrati in un un tackle non proprio amichevole. Ad accendere la miccia il giocatore barese che in un’intervista a Sport Mediaset si è mostrato un vero fiume in piena. Colpito dalle parole rivoltegli dall’allenatore della Juventus, Antonio Conte, l’attaccante dell’Inter ha risposto per le rime: «Quaquaraquà non sono io, ma lui che è stato squalificato per omessa denuncia. Ho fatto tante “cassanate” nella mia carriera e per questo sono stato squalificato, ma se lui viene a parlare di moralità a me è finito il mondo - ha spiegato il calciatore barese -. Con l’espressione “soldatini” volevo semplicemente dire che alla Juventus sono troppo professionali e professionisti, io non lo sono mai stato. Non era mia intenzione offenderli, se se la sono presa amen». A stretto giro arriva prima la replica da casa Juventus prima affidata a Giorgio Chiellini («La moralità del mister è da 110 e lode e non si può mettere in dubbio», ha detto il bianconero a Sky Sport 24) e successivamente allo stesso allenatore attraverso una dichiarazione messa online sul sito della società: «Mi sembra che il signor Cassano nella propria carriera abbia più volte dimostrato sul campo e fuori dal campo, vedi imitazioni di Capello al Real Madrid, o le corna mostrate all’arbitro Rosetti e altri episodi di non avere i requisisti richiesti dal sottoscritto. Non ho mai proferito il termine moralità, della quale, tra l’altro, sono molto dotato, nonostante la squalifica per omessa denuncia sulla quale ho già espresso le mie opinioni in passato». Polemica con Conte a parte, l’attaccante dell’Inter non ha nascosto il desiderio di tornare a vestire la maglia azzurra: «Prandelli non mi ha chiamato, forse perché ho cambiato numero. Comunque tifo Italia e il mio sogno è partecipare ad un Mondiale, cosa che non ho mai fatto». Porte aperte all’azzurro, dunque, ma chiuse a Mario Balotelli in merito ad un possibile ritorno all’Inter. «Ce ne sono tanti forti in nerazzurro, rimaniamo con questi», ha dichiarato ancora Cassano. Unodei compagni di squadrapiù apprezzati dall’attaccante è Wesley Sneijder, con cui in queste settimane è nato un rapporto di amicizia. L’olandese sembra vicino al rientro dopo quasi due mesi di infortunio. «Wes è quello che ci serve per fare la differenza, lo voglio in squadra tutta la vita. Tatticamente sarà un problema di Stramaccioni, io però vogliogiocare perSneijder», èstato ilcom-
mento di Cassano. I due rischiano concretamente di andare incontro a una concorrenza per un ruolo in attacco. Da due giorni il trequartista è tornato in gruppo, assieme a Coutinho. Ieri Stramaccioni ha rivisto con i compagni anche Ranocchia e Samuel. Rientri importanti dopo l’emergenza infortuni, il tecnico spera di poter avere un paio di elementi già nella gara di domenica contro il Cagliari (la decisione definitiva verrà presa tra oggi e domani). Continuare nel percorso intrapreso potrebbe avere l’effetto positivo di invogliare gli investitori cinesi ad accelerare l’ingresso in società, rallentato da alcune questioni burocratiche. Dagli ambienti dirigenziali nerazzurri filtra ottimismo, avendo le parti già firmato uncontratto che vincola al rispetto degli accordi presi in estate, ma il “closing” previsto entro l’assemblea dei soci di fine ottobre non è ancora arrivato.
CRISI MILAN
E a Milanello si torna indietro negli anni Il giorno di Berlusconi visita, secondo le convinzioni diffuse nell’ambiente rossonero, sarà simile a una dell’ottobre 1987, quando il Milan da poco affidato a Sacchi incassò una pessima sconfitta con l’Espanyol al secondo turno di coppa Uefa. «Questo è il vostro allenatore, chi non lo vuole seguire se ne può andare», tuonò il presidente, per festeggiare sette mesi dopo il suo primo scudetto. Scudetto non è certo una parola all’ordine del giorno, adesso. Ma dopo la sesta sconfitta in dodici giornate di campionato domenica sera Berlusconi ha prorogato la fiducia ad Allegri e ora, dovrebbe essere il messaggio presidenziale, tutta la squadra deve dare di più per risalire in campionato e non fallire il passaggio agli ottavi di Champions League. Nelle prossime settimane, dopo il Napoli, il Milan affronterà l’Anderlecht, la Juventus, il Catania e lo Zenit San Pietroburgo il 4 dicembre, quando a Milano sono attesi i dirigenti cinesi del Guangzhou Evergrande (la squadra allenata da Marcello Lippi), con cui Galliani valuterà eventuali accordi commerciali. Ufficialmente ha scopi commerciali anche il viaggio di ieri di Galliani in Spagna, ma non si può escludere che l’ad rossonero abbia posto le basi per qualche operazione invista digennaio. Se il Milan riuscirà a invertire la rotta, può darsi che la proprietà decida qualche investimento.
di PAOLO CAPPELLERI
Antonio Cassano; in alto: Antonio Conte
MILANO – Contavano i campioni, da Van Basten a Savicevic, contavano gli allenatori, da Sacchi a Capello, «ma nei risultati del Milan incideva anche la presenza del presidente Berlusconi», racconta Angelo Colombo ricordando gli scintillanti anni Ottanta rossoneri. E concorda Demetrio Albertini. «Ogni sabato a pranzo a Milanello faceva sentire la sua presenza, il suo carisma - spiega l’ex centrocampista -. Poi da quando èentratoin politicanel’94 le sue visite si sono fatte meno frequenti, ma c’era sempre nei momenti importanti». È cruciale quello presente, perché il Milan non si è ancora assestato dopo a rivoluzione estiva. E oggi Berlusconi tornerà a Milanello a oltre un anno dall’ultima volta (1 ottobre 2011), quando si presentò a sorpresa alla vigilia della trasferta (poi persa) contro la Juventus. Il presidente rossonero è atteso al centro sportivo (forse assieme alla figlia Barbara) verso le 11.30, quando la squadra comincerà l’allenamento di rifinitura. Lo accoglierà come di consueto l’ad Adriano Galliani e i due dovrebbero seguire assieme l’allenamento, prima del pranzo. Pare che Berlusconi abbia intenzione, come spesso faceva in passato, di parlare con i suoi giocatori uno per uno e, veterani a parte, per i più sarà la prima volta. Il tono della
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