Lunedì 21 Marzo 2011
Anno XIV - Numero 79
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QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09
AMBIENTE
UNIVERSITÀ
Catanzaro diventa Provincia Eternit Free, oggi la firma
CROTONE L’Udc giovani: da noi incondizionato sostegno a Dorina Bianchi sindaco
Intelligence, conclusa la quarta edizione del Master
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Con l’approssimarsi della campagna per le amministrative di maggio i principali schieramenti chiamano alla mobilitazione
Elezioni, in Calabria arrivano i big Il presidente del Copasir, Massimo D’Alema, giovedì prossimo a Crotone e Cotronei per partecipare a due dibattiti promossi dal Pd L’INTERVENTO
Libia, fermiamo le armi c’è una via diplomatica
Ma a Reggio il Pd non riesce a sbloccare il quadro delle candidature e arriva la sferzata del coordinatore provinciale: atteggiamenti tesi a dividere o a distruggere lo schieramento del centrosinistra a pag » 6
PIOGGIA DI FUOCO SU GHEDDAFI
di Alfredo Mantovano
Rifiuti, l’emergenza resta una possibilità incombente
sottosegretario all’Interno
Sono molto meno entusiasta del ministro La Russa, che parla di una nostra partecipazione attiva in Libia. Premesso che l’Italia è vincolata alla risoluzione Onu, su questo intervento nutro forti perplessità. La prima è che non sappiamo chi sono gli insorti e non siamo in grado di valutare il rischio che può arrivare del terrorismo di matrice islamica nel nostro Paese. Inoltre, se la preoccupazione è che Gheddafi sta massacrando il suo popolo perché non si fa lo stesso in Bahrein, Siria o Yemen? Gli altri partner non stanno tenendo in considerazione la mole di sacrifici in più che gravano sull’Italia. Una decina di giorni fa firmammo un appello, 42 parlamentari del Pdl, per chiedere la via diplomatica. Ora che è stata minacciata l’azione militare credo che fermare le armi e riprendere la trattativa sia la cosa giusta. (TMNews)
DISCARICHE PIENE
Napolitano: non siamo entrati in guerra ROMA - Prosegue in Libia la "Odyssey Dawn", l’operazione militare della coalizione internazionale Onu per costringere Muammar Gheddafi al «cessate il fuoco» contro gli insorti. I bombardamenti contro gli obiettivi militari del Colonnello, brevemente sospesi domenica mattina, sono ricominciati. «Non siamo entrati in guerra. Siamo impegnati in un operazione autorizzata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu», ha detto il presidente Napolitano.
CATANZARO - Sono poche e insufficienti a fare fronte alle esigenze, le discariche calabresi. E’ da questa situazione, è il parere unanime di molti addetti ai lavori, che nascono i problemi che periodicamente colpiscono un po’ tutti i comuni della regione che si ritrovano con i cassonetti pieni ed i sacchetti dell’immondizia accumulati per strada. Un’emergenza che ancora non è arrivata ai livelli di Napoli ma che rischia di esplodere in tutta la sua gravità in mancanza di soluzioni. La situazione più grave, al momento, è quella di Cosenza e di alcuni comuni della Locride. A Cosenza la raccolta è ripresa dopo tre giorni di stop, due imposti dal Commissario per l’emergenza ambientale, che ha vietato l’utilizzo della discarica di Alli, nel catanzarese. a pag » 3
IL COMMENTO
Con il nucleare non si scherza: al voto per dire no di Antonio Di Pietro presidente Italia dei Valori
Sul nucleare, più che fermarsi per riflettere su cosa occorre fare sul piano tecnico, bisogna dare la parola agli italiani. Infatti, alla luce di quanto è accaduto in Giappone e che potrebbe ancora accadere, è necessario stabilire, in maniera forte e chiara, la posizione del nostro Paese. L’Italia si faccia porta bandiera dell’abbandono del nucleare come fonte di energia, puntando tutto sulle rinnovabili. Oggi più che mai, occorre impegnarsi affinché i cittadini rispondano al quesito referendario per il quale abbiamo raccolto le firme, senza invece giocare al rinvio o al boicottaggio, come è successo quando la maggioranza ha bocciato l’election day, stabilendo due date diverse per le amministrative e per i quesiti referendari. L’Italia dei valori chiede ai cittadini di andare a votare per il referendum per mettere una pietra tombale alla scelta scellerata del nucleare che non guarda al futuro ma al passato. Non ci sono moratorie che tengano, le moratorie hanno il solo scopo di allungare i tempi e fare allentare la tensione emotiva e fregare un’altra volta i cittadini. Questa non è una battaglia politica tra l’Idv e chissà chi, ma si tratta di temi planetari. Quando sono state fatte le centrali negli altri Paesi si pensava potessero risolvere i problemi. Ora, invece, ci sono altre fonti di energia. Facendo le centrali nucleari avremmo tanto pericolo in un Paese a forte rischio sismico e con delle scorie che non sapremmo come smaltire.