il domani

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Seconda divisione

Serie D

Serie D

Hinterreggio ennesimo ko e ultimo posto La Salernitana Lunedì ottobre 2012 non22perdona

Il Montalto ci prende gusto Tre gol al Ragusa

La Vibonese scivola nel finale al “Razza” con il Licata

Domenico Zampaglione

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Francesco Poltero

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Il portiere Verterame

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Lunedì 22 ottobre 2012 Euro 0,40 > Anno XV - N. 261

Graffi&Ruggiti

Le quattro regine Poi Zeman di VALTER LEONE

Fanta&Tango

L’INTER C’È Benedetto Mangiapane

Seconda divisione

Serie D

La Vigor rinvia ancora la vittoria A Foligno è 1-1

Il Cosenza vince a Paternò Mosciaro scaccia la crisi

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Manolo Mosciaro

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LA JUVE fa festa, la Lazio gode, il Napoli si interroga sui propri limiti. E poi l’Inter. C’è anche la squadra di Stramaccioni tra le grandi del campionato. A seguire la spettacolare Roma. Ma procediamo per ordine. Una squadra che in serie A non perde da 47 partite, difficilmente riesci a scorgere un difetto: più tre sul Napoli, battuto sabato nello scontro diretto, in una partita non proprio spettacolare, potrebbero lasciare pensare a una fuga. Ma probabilmente è ancora troppo presto, anche se quel doppio cambio dalla panchina (Caceres e Pogba) sono un segnale forte per le avversarie. Questa è la Juve. Una panchina che non riesce a sfruttare (forse perché non ce l’ha) il Napoli: Insigne mandato in campo quando la partita era stata già compromessa da clamorosi errori difensivi, è un evidente segnale di debolezza da parte di Mazzarri. Squadra quadrata, tosta. D’accordo, ma qualche rischio in più, se vuoi vincere, te lo devi concedere specie quando si spegne la luce di Cavani stanco dal lungo e tortuoso viaggio, causa la Nazionale. Petkovic ha capito come funziona in Italia: praticità prima di tutto. Ha plasmato una Lazio cinica e allo stesso tempo capace di sfruttare i suoi fuoriclasse: Hernanes, Klose e un rigenerato Candreva. Comincia proprio a far paura l’aquila Olympia. Ieri è stata la giornata dell’Inter. Stramaccioni si conferma un bravo tecnico: ha sistemato le troppe amnesie difensive e soprattutto ha lanciato un trio offensivo tra i piùforti dellaserie A:Fantantonio Cassano e il tango argentino Palacio-Milito. Piaccia o no, poi c’è la Roma. Questo è Zeman: spettacolo sempre, quando vinci e quando prendi ceffoni da tutte le parti. Forse non funziona in Italia ma il marchio del calcio champagne rimane un’esclusiva del boemo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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