il domani

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Lunedì 23 Agosto 2010

Anno XIII - Numero 230

Euro 1,00

QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09

CRONACA

CASO REGGIO

Tragico incidente stradale muore un bambino di 6 anni

EXTRA

Foti insiste su Raffa: garantiremo i suoi necessari spazi di autonomia

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Torna lo speciale lavoro del lunedì con offerte, annunci e occasioni

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In occasione dei festeggiamenti della Stella Maris l’esponente Udc sbarca in Calabria e polemizza a distanza

Casini a Vibo: mai con Bossi e la Lega Il leader padano aveva dato del «delinquente» alla vecchia classe dirigente Dc del Mezzogiorno IL COMMENTO

Un governo coeso può garantire sviluppo e crescita

«Ricordo che gli elettori hanno collocato l’Udc all’opposizione. Perciò Berlusconi governi, mentre noi faremo il nostro dovere prendendo atto delle cose buone che il Governo dovesse fare ed evidenziando ciò che non riesce a realizzare»

Una reale pratica delle pari INFRASTRUTTURE opportunità Seminario con Misiti: una città a pag » 5

MALASANITA’ IN CALABRIA

di Maurizio Sacconi

attorno al porto di Gioia Tauro

ministro del Welfare

GIOIA TAURO - Il porto di Gioia Tauro deve guardare alla Città Metropolitana se vuole rimanere ancora strategico per l’economia nazionale. È quanto ha affermato l’on. Aurelio Misiti nel corso del seminario che si è tenuto ieri a Cittanova. Sergio Laganà, segretario provinciale Api, ha svolto la relazione introduttiva. Dopo gli interventi del sindaco di Cittanova, Alessandro Cannatà, dell’assessore regionale Antonio Caridi, degli onorevoli Mario Tassone e Angela Napoli, che hanno illustrato i ruoli regionale, nazionale e internazionale del porto, ha concluso i lavori l’on. Aurelio Misiti, portavoce nazionale Mpa e già presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il porto, dopo la crisi, riacquista la sua valenza strategica.

Per realizzare i cambiamenti necessari alla crescita l’Italia ha bisogno di un governo coeso, perché profili più dirimenti della crescita stessa la politica ha delle divisioni nette. Governi di responsabilità nazionale o grosse koalition sarebbero la paralisi su tutto quello che occorre fare. Se ci si confronta in Parlamento senza pregiudizio sulle cose da fare una maggioranza c’è, altrimenti occorre rapidamente ritornare agli elettori. Quanto al federalismo, è un’opportunità per il Sud. Insieme al libro bianco sul modello sociale fornisce i presupposti per la riforma fiscale. E’ la combinazione della sussidiarietà verticale con quella orizzontale, in contrapposizione con la cultura neostatalista. Non è il vecchio mondo Pci-Pds-Ds, ancorato a un’idea statalista.

L’INTERVENTO

Arrivano ispettori e avvisi di garanzia VIBO VALENTIA - Tornano gli ispettori del ministro Fazio in Calabria. Dovranno accertare cosa è accaduto realmente nelle strutture, sia private che pubbliche, che hanno ospitato la donna di 33 anni morta dopo un parto cesareo. Intanto, il ginecologo che ha avuto in cura la paziente ha ricevuto un avviso di garanzia per omicidio colposo.

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MADE IN ITALY La truffa delle contraffazioni, attacco all’agroalimentare di casa nostra a pag » 8 e 9

EXPORT Tutti a caccia del vino tricolore, successo per le esportazioni in Europa e Usa a pag » 10

COMMERCIO La grande distribuzione scopre la filiera corta e le produzioni tipiche locali a pag » 11

di Lella Golfo presidente Fondazione Marisa Bellisario

Mi fa piacere che in questa giornata di caldo agostano i riflettorino si siano accesi sul problema delle quote di genere. Un tema importante e non più rinviabile. Tutte le statistiche ufficiali e la stessa Unione Europea, infatti, testimoniano a più riprese il grave ritardo dell’Italia su questo fronte. Un ritardo che mina non solo la nostra credibilità internazionale ma la nostra competività. Come presidente della Fondazione Bellisario mi batto da anni per affermare una reale pratica delle pari opportunità e come parlamentare Pdl ho ottenuto diversi e importanti risultati su questo fronte, ma non è ancora sufficiente. Credo che sia il momento giusto per premere l’accelleratore, perchè la sensibilità su questa tematica è cresciuta e perchè le economie moderne non possono più affrontare i mercati internazionali senza l’apporto decisivo delle competenze femminili. O meglio delle competenze dell’altra metà di manager, economisti, ingegneri e ricercatori di sesso femminile. Lo stesso Delegato di Intesa San Paolo Corrado Passera, appena qualche giorno fa, ha dichiarato in un’intervista che "forzare per legge la nomina di competenze femminili nei Cda, anche se non è un meccanismo idealmente meritocratico, può essere un modo per recuperare parte del ritardo italiano". E afferma che le grandi aziende possono e devono fare da capofila. E’ chiaro, quindi, che i tempi sono maturi perchè l’Italia abbandoni il suo triste primato in termini di partecipazione femminile e si affermi come una democrazia ed economia evoluta.


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