il domani

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ZAMPARINI SULLA TRIESTINA

RONALDO PESA 118,4 CHILI

MAURIZIO Zamparini, dopo il Venezia e il Palermo, sembra essere interessato alla Triestina, fallita al termine della passata stagione in Lega Pro e iscritta con una nuova società al campionato di Eccellenza.

RONALDO pesa 118,4 chili. Già dopo i Mondiali del 2002, Ronaldo ha cominciato a mettere qualche chilo di troppo, ma ora, protagonista di un reality show su Rede Globo dal titolo “Medida certa” ("Il peso giusto”), l’ex punta proverà a rimettersi in forma.

Martedì 25 settembre 2012

Euro 0,40 > Anno XV - N. 234 SEDE: T&P Editori SRL - Tel. 0961.023922 - Loc. Serramonda - 88044 Marcellinara (CZ)

Il caso Il prefetto costretto a non far giocare la gara dopo l’appello di Cellino ai tifosi di recarsi allo stadio nonostante le “porte chiuse”

Cagliari-Roma 0-3 a tavolino La decisione della giustizia sportiva che ha ritenuto colpevole del rinvio del match la società sarda ROMA – Il giudice sportivo non ha avuto dubbi. Quell'invito di Massimo Cellino ad andare allo stadio nonostante il divieto del Prefetto è una «riprovevole sollecitazione»: quanto basta, si fa per dire, per punire il Cagliari con il massimo della pena. Il match fantasma con la Roma finisce 0-3 a tavolino, così come si poteva prevedere dopo il caos seguito al rinvio della gara dell’Is Arena di Quartu Sant'Elena, impianto ancora in costruzione e per questo non agibile al pubblico. Un fatto su cui insiste anche il giudice nelle motivazioni, richiamando la decisione di far giocare il match senza tifosi «con consequenziale divieto del Cagliari della vendita dei relativi biglietti di ingresso allo stadio e l’obbligo di annullare quelli venduti». Provvedimento disatteso da Cellino che, con un colpo di mano, aveva invece invitato i supporter rossoblù a seguire la loro squadra nella gara casalinga con la Roma. Una “bravata” per cui paga il Cagliari, ma che con ogni probabilità avrà conseguenze anche per lo stesso patron dei sardi. Nel dispositivo il giudice scrive che gli atti vengono trasmessi al procuratore federale «per quanto di competenza in merito alla condotta del presidente della società stessa». Insomma per Cellino si spalancano le porte del processo sportivo, e di una stangata che può andare dalla squalifica del presidente fino a ricadute sul club per responsabilità diretta, dalla semplice ammenda alla penalizzazione. Intanto, è praticamente certo il deferimento del dirigente cagliaritano che oltre ad aver violato i principi di lealtà e correttezza, fondanti della giustizia sportiva, ha messo a repentaglio la sicurezza degli spettatori con il suo invito a disattendere l'ordinanza del prefetto. Cellino rischia una squalifica, e da Miami si è detto pronto ad affrontare persino penalizzazioni per il club. Intanto il presidente della Figc, Giancarlo

Abete ha sottolineato che «non c'è stato un botta e risposta con Cellino. Non si dà una valutazione delle persone: con maggiore lucidità e serenità, Cellino si renderà conto che proporre una sorta di disobbedienza ad un autorità di pubblica sicurezza è un fatto di assoluta gravita». Il giudice sportivo, in attesa di Palazzi,hacensurato intotolacondotta di Cellino: Tosel parla di «provocatoria iniziativa assunta dalla società che costituisce una palese violazione di cui all’art. 12 del codice di giustizia, che impone ai club la rigo-

rosa osservanza delle disposizioni emanatedalle autoritàin materiadi pubblica sicurezza». Il club ora sta studiando se presentare ricorso: l’ultima parola spetta allo stesso Cellino, fa sapere l’avvocato Mattia Grassani: ci sono tre giorni di tempo per impugnare il provvedimento. Chi invece non farà altre mosse è la Roma, che aveva chiesto subito la vittoria a tavolino e contro la quale si era scagliato lo stesso Cellino, chiamando «avvoltoio» il dg giallorosso, Baldini. I tempi, se i sardi faranno appello, rischiano di allungarsi.

GIUDICE SPORTIVO Atalanta multata per discriminazione IL giudice sportivo in merito alla partita Atalanta-Palermo ha multato di 10mila euro la società bergamasca «per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, rivolto ai calciatori della squadra avversaria cori e grida costituenti espressione di discriminazione territoriale e per avere acceso nel proprio settore due fumogeni». Ammenda di 5mila euro al Catania. Due giornate di squalifica per il calciatore della Sampdoria Maxi Lopez e una per il tecnico del Milan Massimiliano Allegri. L’attaccante blucerchiato paga «per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; per avere, al termine della gara, colpito con un calcio la porta dello spogliatoio riservato agli Ufficiali di gara». Il tecnico dei rossoneri, da parte sua, paga «per avere, al termine della gara, all’ingresso degli spogliatoi, contestato l’operato arbitrale». Un turno di stop anche per Rosi (Parma), Alvarez (Catania), Boateng, Zapata (Milan), Perin (Pescara). Il presidente del Cagliari, Cellino, e, sopra, l’impianto di Is Arena di Quartu Sant’Elena ancora in costruzione

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