Mercoledì 26 Maggio 2010
Anno XIII - Numero 143
Euro 1,00
QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09
BANCHE
PIANO CASA
Quasi raddoppiati i crediti non esigibili nel 2009 delle prime 11
BORSE
L’esecutivo calabrese ha varato una nuova proposta di legge
a pag » 22
Panico in Europa, Milano arriva a perdere poi recupera a meno 3,4%
a pag » 8
a pag » 24
A Roma finiti nel registro degli indagati cento “furbetti dell’ufficetto” che si davano per presenti. E l’inchiesta si allarga
Parte la caccia ai dipendenti assenteisti
Il senatore Speziali: «La burocrazia malata è un freno all’economia. Si imiti il modello privato» IL COMMENTO
Manovra, assente una strategia per le imprese
Scoppia nuovamente il caso sugli assenteisti dopo l’iscrizione al registro degli indagati di impiegati a Roma. E il senatore Speziali non esclude la Calabria da questo giro di vite: «Serve una maggiore responsabilizzazione» di Alessandro Caruso a pag » 4
MANOVRA DURA
L’INTERVENTO
Le due Camere continuamente offese e denigrate
di Giuseppe Politi
di Franco Laratta
presidente nazionale della Cia
parlamentare partito democratico
Una manovra fatta solo di tagli pesanti e indiscriminati, di nuove imposte e assolutamente priva di una strategia di rilancio dell’economia e del sistema imprenditoriale. Non troviamotracciadivalidi provvedimenti strutturali che possono garantire una ripresa dello sviluppo. Per l’agricoltura, in grave emergenza, non ci sono prospettive. Il settore non può sostenere altri colpi di forbice. Con la finanziaria ha già visto sottratte risorse per un miliardo di euro di cui 450 milioni di euro dei fondi Fas per le aree sottoutilizzate, 550 milioni di euro per la cancellazione del bonus gasolio e per la fine, dal prossimo 31 luglio, delle agevolazioni contributive a favore degli agricoltori nelle zone montane... segue a pag » 2
Beni strumentali in regime dei minimi. I limiti di spesa
Vi prego, non è colpa mia: regioni in ansia ROMA - Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legge sulla manovra finanziaria 2011-2013 di Giulio Tremonti. Tagli previsti alla spesa pubblica per 24 miliardi, un obbligo nei confronti della Ue. È già stata bocciata dai governatori, soprattutto quelli del centrosinistra. Dura anche la Cgil, più possibilisti gli altri sindacati.
Per rientrare nel regime dei minimi, il contribuente non deve aver effettuato acquisti di beni strumentali, anche mediante contratti di appalto e di locazione finanziaria, per un valore superiore a 15mila euro. Se ha aderito al regime dei minimi nel 2010 e ha effettuato, poi, nel corso dello stesso anno, l’acquisto di un bene strumentale per un importo superiore, nel 2011 decade automaticamente dal regime agevolato.
a pag » 23, 20, 5
di Gaia Mutone a pag » 18
CATANZARO Oggi la cerimonia del cambio di consegne ai vertici regionali della Guardia di finanza a pag » 28
CATANZARO Comune, tutti gli assessori si dimettono si va verso un rimpasto di giunta a pag » 29
CROTONE Gli sviluppi nell’inchiesta sull’eolico disposta una nuova acquisizione di atti a pag » 34
Chiediamo sia a Bersani che a Franceschini di intervenire presso il presidente della Camera affinchè difenda il valore insostituibile delle Camere,continuamenteoffeseedenigrate. Senza il Parlamento non saremmo più in democrazia. O forse qualcuno vuole arrivare a questo? O forse non si è capito che la sistematica mortificazione del Parlamento e dei parlamentari è finalizzata a far percepire come inutile, se non dannoso il parlamento stesso, per poi arrivare alla sua marginalizzazione. Del resto “Qualcuno” ha già affermato: «In parlamento bastano solo i capigruppo per votare». Non più mille, o cinquecento, e nemmeno cento parlamentari. Ne bastano 50. Forse anche 10. O anche uno solo! Uno solo al comando, uno solo che decide, uno solo che rappresenta l’intero Paese. Sicuramente si risparmierebbe moltissimo, non avremmo più costi da sostenere, sarebbero finalmente eliminate tutte le voci del bilancio per il funzionamento delle istituzioni. Finirà così se qualcuno non mette la parola fine agli insulti quotidiani e alla delegittimazione costante, non tanto dei singoli parlamentari, quanto dell’intera istituzione Parlamento. E allora, si tagliasse tutto quello che c’è da tagliare. Si cambiasse immediatamente questa legge elettorale che è davvero l’origine di tutti i mali. Ma è arrivato decisamente il momento di dire basta fango. Basta soprattutto agli insulti su quanti, comunque, sono sempre al servizio del Paese e della democrazia. Dentro le Aule parlamentari, ma anche fuori!