Martedì 26 Ottobre 2010
Anno XIII - Numero 294
Euro 1,00
QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09
ECONOMIA
EDILIZIA
RIFIUTI
Si scatena il putiferio per le dichiarazioni di Sergio Marchionne
L’Ance si appella alla Regione: rischiamo la tenuta del settore
Maroni: violenti che vogliono il morto ma non lo permetteremo
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L’assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Caridi, replica alle dichiarazioni di Laratta e Naccari Carlizzi pubblicate ieri dal “Domani”
«L’opposizione non ha digerito la sconfitta» «Il bando messo in campo dall’attuale giunta regionale ha ricevuto plausi e consensi sul piano politico e tecnico» IL COMMENTO
La Fiat americana di Marchionne non ci piace
«Il carneade Laratta ed il plurisconfitto Demetrio Naccari, tentano di screditare l’azione di Scopelliti e del sottoscritto attraverso note che, di concreto, non hanno nulla se non la solita acredine» a pag » 4
FINI: RISCHIO DI CRISI
FOCUS Reggio, Catanzaro e Cosenza, un posto nel nuovo Monopoly
di Guglielmo Epifani segretario generale della Cgil
Marchionne vuole andarsene dall’Italia. Sostiene di non avere più debiti con il nostro Paese. E’ come se si sentisse obbligato a stare qui da noi, mentre il gruppo è sempre più americano, forte in Brasile e negli Stati Uniti. Avevamo capito da tempo che Marchionne fosse molto scettico sul futuro della Fiat in Italia. Lo avevamo capito dopo la decisione di chiudere lo stabilimento di Termini Imerese e poi dall’ipotesi per molto tempo in ballo di chiudere anche Pomigliano d’Arco. E ancora dal fatto che a Mirafiori non sono arrivati nuovi modelli mentre a Torino continua ad esserci una sovraccapacità produttiva. Certo è impensabile che possano provenire utili dagli stabilimenti italiani se sono praticamente fermi e si fa cassa integrazione dappertutto.
L’INTERVENTO
«La magistratura non deve essere sottoposta ad altri poteri» ROVIGO - «Mi auguro che sul tema giustizia non ci siano questioni insormontabili e che non ne scaturisca una crisi di governo, ma su alcune questioni che la riguardano questa possibilità c’è». Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini parlando del nodo giustizia durante un’intervista all’emittente televisiva Antennatre Nordest , che ne ha anticipato alcuni passaggi. «Noi non crediamo che si possa o si debba riformare la giustizia punendo la magistratura» ha sottolineato Fini nell’intervista.
ROMA - Case e alberghi, Vicolo Corto e Parco della Vittoria: il tabellone verde con le proprietà, le stazioni e la prigione è una vera e propria icona pop. Monopoly (la y in Italia è una conquista recente), il gioco più famoso del mondo,spegne75candeline.Prodotto in 40 lingue, diffuso in 106 paesi, ben 275 milioni di scatole vendute: dal 1935 a oggi ha fatto divertire più di un miliardo di persone in tutto il mondo. E per festeggiare il traguardo, il Monopoly si fa in 3D: in attesa della versione cinematografica firmata Ridley Scott, arrivano infatti il videogame e la nuova versione Monopoly City, tutte in 3 dimensioni. Nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, esordirà poi la versione italiana del Monopoly Nazionale. a pag » 28
CATANZARO Via libera al Polo della Legalità di Pistoia nell’immobile concesso dal Comune a pag » 18
COSENZA Allarme bomba all’Unical durante le prove del concorso indetto dal Comune a pag » 12
REGGIO CALABRIA Interrogazione a Maroni: Comune di Gioia garantire il pagamento degli stipendi a pag » 11
Sono mancati gli investimenti innovativi di Stefano Fassina resp. Economia segr. naz. Pd
Le parole del dott. Marchionne colgono problemi veri aperti in Italia da decenni: il ritardo delle riforme per dare alle imprese contesti adeguati ad affrontare la competizione globale; l’abbandono della politica industriale, dopo l’avvio di Industria 2015 nel 2006; la necessità di definire le regole per la democrazia nei luoghi di lavoro; l’urgenza di aggiornare i modelli contrattuali per dare spazio alla dimensione aziendale. Tuttavia, il dott. Marchionne dovrebbe riflettere sul fatto che una parte molto significativa delle imprese italiane in questi anni è riuscita attraverso gli investimenti innovativi, la riorganizzazione dei processi produttivi e il sostegno convinto di tutti i sindacati, anche metalmeccanici, a conquistare importanti mercati esteri e ad essere all’avanguardia nel mondo. Forse, più che minacciare di tagliare l’Italia dovrebbe valutare se la Fiat negli anni passati in Italia ha fatto gli investimenti giusti; è un caso che la Fiat fa profitti soltanto negli stabilimenti dei paesi dove il costo del lavoro è una frazione di quello italiano? Infine, oltre a chiedere ritmi di lavoro più pesanti, dovrebbe anche rispondere alle domande poste da tutti i sindacati metalmeccanici sui contenuti di Fabbrica Italia. Il Partito Democratico si batterà contro una scelta che possa "tagliare" l’Italia e chiede l’attuazione del piano d’investimenti promesso dal’azienda. Dobbiamo scommettere su un futuro comune costruito con un patto sociale che colleghi la competitività dell’impresa con la difesa dell’occupazione.