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il Domani dello Sport

Edizione Il domani dello sport

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Lunedì 27 Febbraio 2012 > euro 1,00 > Anno XV Nr. 53

Juve e Milan a nervi tesi dopo le sviste arbitrali, sarà un campionato al veleno

GUERRA TOTALE CALCIO

CALCIO

Volano il Catania e anche il Lecce per il Palermo brutto stop

Clamorosa Roma Luis Enrique sbaglia tutto e crolla 1 - 4

a pag. 2

SCI

a pag. 2

CRONACHE

La valanga azzurra torna a colpire successi per Blardone e Merighetti: grande Italia a pag. 3

Caos sanità Corbelli vuole il garante per la Salute e attacca i politici a pag. 4

CRONACHE Multinazionali arance e polemiche... a Rosarno si riparla degli immigrati braccianti a pag. 5


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Lunedì 27 febbraio 2012

Primo Piano SERIE A La domenica calcistica regala risultati a sorpresa: l’Atalanta cala il poker

Crollo clamoroso della Roma! Luis Enrique fa scelte assurde Flavio Romagna

ROMA - Dopo il successo casalingo contro il Parma, la Roma di Luis Enrique crolla ancora in trasferta. Una Roma shock, che lascia campo libero all'Atalanta di Colantuono ed esce battuta da Bergamo per 4-1. Un risultato pesantissimo, frutto anche delle scelte del tecnico della Roma. Giustiziere dei giallorossi il Tanke Denis, autore di una tripletta, di Marilungo la quarta rete nerazzurra e di Borini il gol della bandiera giallorossa. La Roma resta così ferma a 38 punti in classifica e perde ancora un treno Champions. L'Atalanta sale a 31 punti. Luis Enrique, privo di Totti squalificato, manda a sorpresa De Rossi e Kjaer in tribuna probabilmente per motivi disciplinari, con l'esordio da titolare di Marquinho. Tridente offensivo composto da Lamela, Borini e l'ex nerazzurro Osvaldo. Colantuono tiene Schelotto in panchina e schiera

Carrozza e Moralez sugli esterni; in attacco Marilungo fa coppia con Denis. Avvio shock per la Roma che nel giro di 20 minuti subisce l'Atalanta che colpisce un palo e segna due gol. Pronti via e i padroni di casa al 3' colpiscono un palo: assist di Carrozza per Marilungo che in area salta i difensori e tira ma Stekelenburg salva i suoi deviando la sfera sul legno. Al

Senza Totti anche De Rossi va in tribuna per motivi disciplinari e Osvaldo si fa espellere

10' la Roma perde ancora palla, la conquista Denis che lancia Marilungo solo davanti alla porta. L'ex Samp a tu per tu con il portiere giallorosso questa volta non sbaglia. La difesa della Roma è inguardabile e al 19' subisce ancora. Nuovo contropiede nerazzurro impostato da Denis che scambia con Moralez, palla del piccolo argentino per il Tanque che non sbaglia solo davanti al portiere. L'attaccante argentino sembra rinato e al 24' è Stekelenburg a salvare la porta. I giallorossi riaprono la gara al 35'. Azione di Taddei, palla a Osvaldo che calcia da dentro l'area, la sfera viene agganciata da Borini che gira in porta. Papera di Consigli che si fa passare la palla sotto le gambe e gol del 2-1. Nel recupero occasione per Marquinho ma la palla viene deviata sopra la traversa. Inizia la ripresa e arriva subito il tris della squadra di Colantuono. Al 2' Marilungo va via in contropiede e serve Denis che dal limite ripropone per l'ex Samp. Perfetto cross rasoterra che il Tanque tocca in rete da due passi. All'8' la partita si chiude. La Roma resta in dieci per l'espulsione di Osvaldo. L'attaccante colpisce con un calcio Cigarini a centrocampo, l'atalantino reagisce ma l'arbitro lo ammonisce solamente, mentre espelle il romanista. Il naufragio giallorosso si completa al 21', con il poker dell'Atalanta e il tris personale di Denis. Palla in profondità per l'argentino che solo davanti a Stekelenburg lo salta con un tocco sotto per il 4-1. La debacle della Roma si conclude al 37', quando viene espulso anche Cassetti per proteste. Roma in 9 negli ultimi minuti, con Osvaldo, Cassetti espulsi e Gago, che era diffidato ed è stato ammonito, che salteranno il derby della prossima settimana.

Palermo al tappeto Colpaccio Lecce ROMA - Il Palermo va al tappeto a Siena e fallisce l'esame di maturità. Il Catania e il Chievo vincono e inguaiano sempre di più il Novara e il Cesena. Nelle zone calde di classifica sorride il Lecce, che fa il colpaccio a Cagliari e ottiene il quarto risultato utile consecutivo. Al Franchi il Siena vince 4-1 contro i rosanero sfruttando la superiorità numerica. Pronti, via e la squadra di Mutti è già con un uomo in meno per l'espulsione di Balzaretti, punito con un rosso diretto per un fallo su Destro lanciato a rete. Nonostante ciò è il Palermo a sbloccare il risultato al 12' con un colpo di testa di Budan su calcio d'angolo. La situazione però cambia al 23', quando l'arbitro Gava assegna il rigore ai toscani per un presunto fallo di Aguirregaray su Brienza che i replay smentiscono: dagli 11 metri, Terzi non sbaglia l'1-1. E al 34' la squadra di Sannino mette la freccia: Destro va sul fondo e serve in mezzo per Bogdani che deve solo spingerla dentro. Il Siena archivia i tre punti in avvio di ripresa grazie al gol di piatto destro di Rossettini, lasciato colpevolmente solo dalla difesa del Palermo sulla punizione battuta da Brienza. Poi lo stesso Brienza cala il poker direttamente su punizione, con la barriera degli ospiti piazzata decisamente male. I siciliani restano inchiodati a quota 34 e perdono una chance per fare un deciso passo avanti verso l'Europa. Punti importanti per il Siena, quart'ultimo con 26 punti e sempre a +2 sul Lecce, che si conferma avversario pericoloso nella corsa salvezza. Capitolo Roma: «Non parlo di cosa succede nella mia squadra, nello spogliatoio: Daniele non l'ho visto pronto e se un giocatore non è pronto non va in campo». All'intervistatore di Sky che gli chiede se l'esclusione di De Rossi sia dovuta a un ritardo alla riunione tecnica Luis Enrique risponde così dopo il pesante 4-1 subito in casa dell'Atalanta.


Lunedì 27 febbraio 2012

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Primo Piano

Da Bansko a Crans Montana c’è una valanga azzurra che conquista podi e vittorie da record

Merighetti e Blardone superstar è troppo grande l’Italia dello sci Giuseppe Foti MILANO - Da Bansko a Crans Montana, dalla Bulgaria alla Svizzera, dal supergigante donne al gigante uomini, da Daniela Merighetti a Max Blardone: è grande Italia dello sci che nella stessa giornata coglie due risultati eccezionali nella Coppa del mondo. Il piemontese Max Blardone ha infatti vinto il gigante di Coppa svoltosi a Crans Montana davanti agli austriaci Marcel Hirscher (ora leader di Coppa) ed Hannes Reichelt. Un paio d'ore prima, in Bulgaria, la bresciana Daniela Merighetti era arrivata terza nel supergigante di Bansko separata da soli sette centesimi dalla solita vincitrice americana Lindsey Vonn ed a due da Tina Weirather del Liechtenstein. Il risultato straordinario è ovviamente quello di Max Blardone che il 9 aprile prossimo - secondo i precisi calcoli della sua compagna Simona sarà papà. Da quando Max ha avuto questa certezza si è trasformato diventando ancor più aggressivo e sicuro in gara. Quello di ieri è il secondo successo stagionale dopo quello in Alta Badia. Ed è il suo quarto podio consecutivo stagionale dato che dopo Alta Badia ci sono stati il terzo posto di Adelboden ed il secondo di Bansko. In carriera Max sul podio - oltre ad una sfilza di piazzamenti - ci è andato così 24 volte con 7 vittorie. Come dire che da più di dieci anni è

IL FATTO Il piemontese si afferma nel gigante di Coppa davanti ai soliti austriaci sempre tra i migliori del mondo. L'unico suo punto debole sono sempre stati - per questo ragazzo piemontese doc di Pallanzeno, classe 1979 ed 1 metro e 73 cm per 83 kg di muscoli - i grandi eventi. A Olimpiadi e Mondiali Max è sempre stato tradito dalla tensione nervosa. Ma in questa stagione è in uno stato di grazia, con un rendimento costante ad altissimo livello. Ieri il suo capolavoro - secondo dopo la prima manche a soli due centesimi da Hirscher - è stata la manche decisiva su una neve che, date le temperature primaverili - ha tradito più di un campione. Lui ha tenuto botta, preciso ma leggero come si doveva fare per non incidere troppo il fondo e frenare. Tagliato il traguardo ha esultato alla grande saltando sulle transenne tra i tifosi ed e usando i bastoncini a mò di arco che scocca una freccia per quello che è ormai il suo segno di vittoria. Max è ora - quando mancano due gare a fine stagione - terzo nella

classifica di disciplina con 358 punti. Al comando c'e Hirscher con 545 davanti all'americano Ted Ligety con 413 ed in vistoso calo di rendimento: oggi è finito nono. Per l'Italia ieri ci sono poi stati Giovanni Borsotti 20 /o in 2.35.61 e Manfred Moelgg 23/o in 2.36.08. Ancora più indietro - a causa del fondo più morbido che non ha saputo dominare - è finito Davide Simoncelli che era quinto dopo la prima manche ed ha chiuso al 25/o posto. Con il secondo posto di oggi - assente il croato Ivica Kostelic (1.043 punti) e con lo svizzero Beate Feuz (1.040) che non si è classificato per la seconda manche - Hirscher consolida il proprio primato nella classifica generale di Coppa con 1.135 punti. Il circo bianco uomini passa ora in Norvegia, a Kvitfjell: da venerdì a domenica prossima sono in programma un supergigante, una discesa ed un altro supergigante. «Questa vittoria, la seconda dopo Alta Badia, e gli altri due podi sono la conferma del mio valore e di come sto andando bene in questa stagione. Ho la dimostrazione di quello che dentro di me già sapevo: posso confrontarmi sempre con i migliori del mondo e posso anche batterli». Sprizza gioia da tutti i pori Max Blardone dopo il trionfo. Intorno ha gli amici del suo fans club, un centinaio di fedelissimi che lo seguono gara dopo gara ed ai quali Max ha dedicato questa vittoria. «È una bella stagione, in cui riesco ad esprimermi al meglio - dice il 33enne azzurro -. Dopo il cambio dei materiali mi sono subito trovato bene e sono andato in crescendo. Comunque mi pare che questa pista di Crans sia adatta soprattutto ai veterani visto che ho vinto io, ieri Benjamin Ranch e venerdì Didier Cuche, tutta gente che è in coppa del mondo da più di un decennio A proposito di Cuche: è un grandissimo e spero che ci ripensi e torni a gareggiare». Giornata perfetta dunque per Max Blardone anche se resta per lui un neo: sul casco non ha ancora il logo di uno sponsor principale.

Tagliato il traguardo ha esultato alla grande saltando sulle transenne tra i tifosi


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Lunedì 27 febbraio 2012

in Calabria

Emergenza sanità, tuona Corbelli: istituire ora il garante della Salute IL FATTO Il leader del movimento Diritti Civili tuona contro la politica calabrese che non recepisce il suo invito Fabio Pitingolo CATANZARO - Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale calabrese il 30 giugno 2008, dopo gli ultimi nuovi casi di malasanità (l’ultimo quello di un’anziana donna rimasta 13 ore al pronto soccorso dell’ospedale di Ca-

strovillari prima di essere ricoverata), parla di una “situazione di vera e propria emergenza sanitaria e sociale, con purtroppo ancora, come è avvenuto nelle ultime settimane, altre morti assurde (come la donna di Scalea morta per il ritardo nei soccorsi), che rischiano, se non si interviene adeguatamente dicendo no ai diktat del tavolo Massicci e ponendo fine alla

“Dire no al Tavolo Massicci e porre fine alla chiusura indiscriminata degli ospedali”

indiscriminata riconversione-chiusura di ospedali, di avere conseguenze ancora più drammatiche. Un pericolo che deve essere assolutamente considerato e scongiurato”. Corbelli denuncia la “mancata, ingiustificata nomina, da parte dell’Assemblea di Palazzo Campanella, del Garante a oltre tre anni e mezzo dall’approvazione dalla legge e a 20 mesi dalla scadenza del bando”. Corbelli critica il Consiglio Regionale della Calabria che, afferma, “ha ritenuto più importante nominare e istituire il Garante dell’Infanzia e non invece creare il Garante della salute, una struttura assolutamente urgente e indispensabile per monitorare costantemente la situazione in tutti gli ospedali e strutture sanitarie della regione, coordinare interventi urgenti e prevenire casi di malasanità”. Corbelli invita l’Assemblea regionale a procedere subito alla nomina del Garante della salute per “dare risposte ai problemi della gente e per evitare che si ripetano casi come quello di Castrovillari e tragedie come quella di Scalea, dove una donna muore per il ritardo dei soccorsi, per una ambulanza che non arriva. Adesso basta. Non si può continuare a calpestare i diritti delle persone e a

morire in questo modo. Occorre fare qualcosa per fermare questo sfacelo. Alla luce dei tanti casi di malasanità, le tante tragedie che continuano purtroppo a verificarsi in Calabria, chiedo al Consiglio Regionale di nominare e istituire subito il Garante della salute, una struttura di straordinaria utilità ed efficacia, una grande opportunità per i calabresi. Il Garante della salute rappresenta una priorità per la Calabria; è una vera e propria rivoluzione nel campo della sanità calabrese, nell’interesse e a difesa dei diritti dei cittadini. Servirà a controllare ininterrottamente la situazione nelle strutture ospedaliere della regione, a verificare eventuali disservizi, casi di disorganizzazione, violazioni dei diritti dei degenti, coordinare interventi per casi urgenti e drammatici. La struttura del Garante raccoglierà, attraverso un numero verde, operativo 24 ore, le segnalazioni e le denunce dei cittadini sui casi di malasanità; provvederà quindi ad effettuare, in tempo reale, gli interventi necessari e urgenti, le verifiche e i relativi controlli. Il Garante è una figura istituzionale autorizzata ad avere accesso in qualsiasi struttura sanitaria della Regione e in quelle convenzionate”.


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Lunedì 27 febbraio 2012

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in Calabria Immigrati braccianti, le multinazionali temono il danno di immagine e ci tagliano

Lo strano caso delle arance calabre Rosarno e il razzismo alla rovescia Luca Mazza

Pdl Reggio e Crotone congressi rinviati CATANZARO - Su proposta del coordinatore regionale Giuseppe Scopelliti e del vice coordinatore vicario, sen. Tonino Gentile, è stato accolto dai vertici del Pdl il rinvio dei congressi delle province di Reggio Calabria e Crotone al prossimo 11 marzo. E' quanto si afferma in una nota del coordinamento del Pdl della Calabria. Ciò al fine di trovare soluzioni condivise nei due territori.

Imprese e lavoro incontro a Cosenza CATANZARO - Oltre al danno, adesso si rischia la beffa. Rosarno non solo deve affrontare il problema delle migliaia di immigrati che annualmente si presentano per partecipare alla raccolta delle arance e la crisi dei produttori che, sottopagati, spesso preferiscono lasciare marcire il prodotto sul terreno. Adesso c'é anche il rischio che le multinazionali delle bibite in bottiglia taglino i rapporti con le aziende di lavorazione degli agrumi per la cattiva pubblicità che deriva loro dallo sfruttamento degli immigrati. A lanciare l'allarme è il sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi. "Il proprietario di un'azienda di trasformazione delle arance - racconta - mi ha telefonato per comunicarmi che la Coca

Cola ha disdetto il contratto per tutelare la sua immagine. Se la notizia verrà confermata la nostra economia subirà un danno devastante". Il tutto perché la Coca Cola è finita anche sulle pagine del quotidiano inglese Independent che, riprendendo un'indagine condotta dal periodico The Ecologist, ha parlato delle condizioni di vita da schiavi dei migranti che raccolgono le arance destinate a finire nelle lattine di Fanta, marchio di proprietà della Coca-Cola. Rosarno, dunque, torna prepotentemente alla ribalta delle cronache. Davvero strana, però, questa preoccupazione delle multinazionali per il danno di immagine. Una cautela che appare fin troppo... pelosa.

COSENZA - Per lo sviluppo della nostra regione bisogna partire dalle imprese capaci di dare lavoro stabile e duraturo. Così l'assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri presenta un nuovo appuntamento del "Sistema regionale delle Competenze", l'intervento realizzato in attuazione al Piano regionale per le risorse umane. L'incontro oggi pomeriggio a Cosenza alle 17 nella sede di Confindustria.

Laratta e Guccione: Ospedali al collasso CASTROVILLARI - Il deputato Franco Laratta ed il consigliere regionale Carlo Guccione hanno visitato il pronto soccorso di Castrovillari nell'ambito della prima iniziativa che i due esponenti del Pd hanno promosso nelle strutture ospedaliere della Calabria. All'uscita del pronto soccorso i due esponenti del Partito Democratico hanno affermato che gli ospedali calabresi sono al collasso.

Pronto soccorso lavori a Lamezia LAMEZIA TERME - Il direttore generale dell'Azienda sanitaria di Catanzaro, Gerardo Mancuso, ha consegnato i lavori del nuovo pronto soccorso dell'ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme. I lavori sono stati affidati alla ditta appaltatrice che effettuerà la ristrutturazione dei locali che ospiteranno il nuovo Pronto soccorso il quale, oltre ad essere raddoppiato, avrà strutture e nuovi servizi.


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Lunedì 27 febbraio 2012

Sport

La Superbike dice Max Biaggi l’Aprilia domina la prima gara IL FATTO Il pilota italiano vince il round d’apertura a Phillip Island davanti ad oltre 60mila spettatori Fabio Cozzolino ROMA - Max Biaggi (Aprilia Racing Team) ha dominato la prima gara del round d'apertura del Mondiale Superbike a Phillip Island, davanti a 64.500 spettatori. L'evento - giunto alla sua 22/ma edizione su questo circuito - inaugura il Venticinquennale anno del Campionato. Il confronto, molto atteso, in gara-uno tra il romano e il campione in carica Carlos Che-

LA SFIDA In gara uno il campione Carlos Checa cade dopo 7 giri e si rovina la giornata ca (Althea Ducati) è durato meno di sette giri, quando lo spagnolo è caduto rovinosamente senza danni fisici. In gara-due però Checa si è preso la rivincita, approfittando dell'uscita di pista di Biaggi alla prima curva, a causa un contatto con la Kawasaki di Tom Sykes. Poi il romano ha compiuto una veemente rimonta dall'ultimo fino al secondo posto finale. Biaggi ha mancato la doppietta sulla stessa pista dove Checa aveva dominato nel

2011 ma, in virtù dei risultati odierni, balza in testa al Mondiale con 45 punti, venti in più del rivale spagnolo. Intanto il pilota dell'Aprilia arriva a quota 17 successi iridati, eguagliando il primato di Pierfrancesco Chili, plurivittorioso tra gli italiani. «È stata la mia gara più bella di sempre - ha detto Max Biaggi -. Sono felicissimo perchè ho vinto per la prima volta in Superbike su questo tracciato, con una squadra di meccanici tutta nuova. Ci siamo affiatati molto in fretta lavorando duro e il successo è stato il premio più bello. Peccato per il contatto con Sykes alla prima curva, sono stato fortunato a non cadere nella via di fuga e a non perdere la calma quando mi sono ritrovato ultimo e staccatissimo. Ho fatto una rimonta eccezionale, quando servono grandi imprese io ci sono sempre. Dopo l'uscita di pista ho pensato solo a concentrarmi e dare il massimo, perchè risalire dall'ultimo posto è sempre rischioso. Ce l'abbiamo fatta, torniamo a casa con due buoni risultati, ora non ci resta che mantenere alta la tensione per confermarci già dalla gara di Imola. Sono in partenza per Montecarlo, lunedì sarò a casa e comincerò già a prepararmi per la prossima tappa». Carlos Checa si è attribuito la responsabilità della caduta d'inizio giornata. «Volevo prendere vantaggio su Biaggi e ho

LA FRASE: E’ stata la mia gara più bella di sempre sono felicissimo il successo è il premio più bello esagerato - ha spiegato lo spagnolo -, perchè quando hai dietro un pilota come Max non è facile gestire il limite. Ho preso la botta più forte in tre anni con la Ducati ma per fortuna non mi sono fatto niente, riuscendo a ritrovare concentrazione prima del secondo via. Tornare alla vittoria era quello che ci voleva. Ma contro Biaggi quest'anno sarà dura». Comincia bene anche Marco Melandri, al debutto in gara-uno con la Bmw Motorrad. Scattato dalla quarta fila, il vice campione del mondo ha rimontato fino al secondo posto regalando alla Casa tedesca il miglior piazzamento di sempre in Superbike. Nella seconda uscita il ravennate è arrivato sesto dietro al compagno di squadra Leon Haslam, partito con due viti nella caviglia destra, operata giovedì scorso. Oltre al 21/mo successo di Carlos Checa, la Ducati ha portato a casa il terzo posto

in gara 1 del francese Sylvain Guintoli (Team Effenbert Liberty Racing), poi scivolato nella gara successiva. Ottimo risultato anche per la Kawasaki di Tom Sykes, che, scattato dalla pole, è rimasto alcuni giri al comando e poi ha complicato la rimonta di Biaggi centrando il terzo posto in gara 2. In chiaroscuro il bilancio di Michel Fabrizio (Bmw Italia Goldbet Team), finito sesto nella prima sfida e poi scivolato senza danni nella seconda. Dopo questo entusiasmante avvio il Mondiale Superbike tornerà in Europa per il prossimo, attesissimo round in programma ad Imola il 1 aprile. Questi i risultati: Gara-1: 1. M. Biaggi (Ita/Aprilia) in 34'13.963 (171,397 km/h); 2. M. Melandri (Ita/Bmw) a 7.104; 3. S. Guintoli (Fra/Ducati) a 7.378; 4. T. Sykes (Gbr/Kawasaki ZX) a 12.189; 5. J. Smrz J. (Cec/Ducati) a 16.424; 6. M. Fabrizio (Ita/Bmw) a 20.200. Gara2: 1. C. Checa C. (Spa/Ducati) in 34'26.728 (170,339 km/h); 2. M. Biaggi (Ita/Aprilia) a 5.707; 3. T. Sykes (Gbr/Kawasaki) a 12.521; 4. J. Rea (Gbr/Honda) a 12.655; 5. L. Haslam (Gbr/Bmw) a 18.179; 6. M. Melandri (Ita/Bmw) a 18.831. Classifica del Mondiale: 1. Biaggi 40 punti; 2. Melandri 30; 3. Sykes 29; 4. Checa 25; 5. Rea 22; 6. Guintoli 16; 7. Smrz 16; 8. Haslam 15; 9. Ao-

yama 15; 10. Berger 12. Classifica Costruttori: 1. Aprilia 45; 2. Ducati 41; 3. Bmw 31; 4. Kawasaki 29; 5. Honda 22; 6. Suzuki 4.


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Lunedì 27 febbraio 2012

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Scontro da rottura totale Guerra tra Milan e Juve Parole grosse dopo il big match Galliani e Conte non si tirano indietro e anche Allegri rincara la dose Pesa il grave errore arbitrale MILANO - Forse non ha cambiato gli equilibri in classifica fra le due squadre, ma l’ultimo Milan-Juventus ha creato una crepa totale fra le due società, che potrebbe mettere fine all'alleanza che unisce i club anche in Lega. Per quello che è successo in campo, con il parapiglia finale fatto di spinte e inseguimenti, e soprattutto per il confronto molto acceso durante l'intervallo fra l'ad rossonero Adriano Galliani e l'allenatore juventino Antonio Conte. Come riferisce uno dei presenti, sono volate accuse pesanti e parole grosse. «Ora provate a lamentarvi», ha attaccato Galliani. E Conte, secondo quanto si apprende, avrebbe risposto evocando la «mafia» e con un insulto in pugliese, sotto gli occhi di due ispettori della Procura federale. A precisa domanda, Conte non ha smentito nè confermato. «Con Galliani c'è stato uno scambio di opinioni è la sua ricostruzione -, quando salgo dal sottopassaggio mi aspetto di non trovare gente che mi insulta, ma a volte non succede». Poi Galliani ha la-

Rossoneri furiosi, prima lo stop di tre turni a Ibra e poi la rete fantasma di Muntari annullata: cambiava tutto sciato lo stadio, infuriato con la Juventus e con l'arbitro Tagliavento che non ha convalidato il gol fantasma segnato di Muntari al 25' del primo tempo. Anche Silvio Berlusconi, che arrivando al Meazza aveva definito «vergognosa» la conferma della squalifica di Ibrahimovic, alla fine se ne è andato scuro in volto. Massimiliano Allegri invece è dovuto restare in panchina fino all'ultimo, vedendo i bianconeri pareggiare, e poi si è presentato davanti alle telecamere trattenendo a stento la rabbia. «O hanno sbagliato a tracciare il campo oppure

Un gol regolare non visto che potrebbe falsare l’esito del campionato... come dire: ci risiamo? Spettacolo, veleni e polemiche

la linea era più grossa... - ha sorriso sarcastico - Non mi sono arrabbiato, mi sono divertito perchè è stata una bella partita. Purtroppo un episodio ha falsato partita. Indipendentemente da tutto, questo gol ci ha creato danno, sul 2-0 sarebbe stata una partita diversa. Questo dimostra che a star zitti si farebbe meglio... - ha insistito - Io sono toscano, se si cominciano a fare battute mi diverto». «Alla fine il campionato resta molto aperto. Forse la Juve era nervosa perchè aveva un punto in meno prima dello scontro diretto», ha detto Allegri: «La giustizia divina ti punisce per quello che dici. Io forse devo avere il permesso di Marotta per parlare... - ha aggiunto stiamo zitti, lasciamo lavorare gli arbitri in serenità, la prepotenza non fa parte del mio carattere. Comunque Tagliavento non ha sbagliato nulla, purtroppo l'assistente è incappato in un errore». Gianluigi Buffon, che ha preso il pallone quando aveva già varcato la linea la mette così: «Sono molto onesto, la situazione era talmente convulsa e veloce che non me ne sono proprio reso conto - ha detto il portiere juventino -. E se me ne fossi reso conto, sono onesto nel dire che non avrei dato una mano all'arbitro». Di tecnica e azioni si parla poco o nulla, anche se Conte entra in scena facendo i complimenti al Milan «che ha giocato 60' di grandissimo livello, mettendoci in difficoltà con le nostre stesse armi: la corsa, la determinazione». «Che differenza c'è tra i due episodi?» ha continuato Conte paragonando il gol di Muntari e quello annullato a Matri per fuorigioco, e innescando un altro diverbio con il commentatore di Sky Boban: «Non riesco a vederne la differenza». Ma se non è un disastro, poco ci manca. La partita è stata caricata eccessivamente, e io l'ho fatto per primo, ma ci stanno secondi, terzi, quarti a seguire... La mia grande soddisfazione - ha spiegato Conte - è che in sei mesi e mezzo siamo tornati a fare paura«. Quindi la Juventus è più vicina allo scudetto? Lasciamo stare, lasciamo stare...

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Sport

PARLA BUFFON Non ho visto niente... MILANO - Gigi Buffon afferma di non aver visto dentro la palla schiacciata di testa da Muntari che avrebbe portato il Milan sul 2-0, e che, dalle immagini tv, risulta inequivocabilmente ben oltre la linea di porta. «La situazione era talmente convulsa e veloce che non me ne sono proprio reso conto. E se me ne fossi reso conto, sono onesto nel dire che non avrei dato una mano all'arbitro. Lo dico in maniera molto serena e spassionata. Confermo però che in campo non me ne sono reso conto», ha detto il portiere della Juve ai microfoni di Sjy. «Oggi, in una situazione, siamo stati avvantaggiati - ha aggiunto Buffon -. Poi, se fosse una situazione facile o meno da giudicare, non lo so. È un pò quello che è successo a noi nel secondo tempo col gol annullato a Matri. Forse l'episodio a sfavore del Milan aveva un peso specifico diverso, quello sì. Però, se uno va a vedere in maniera nuda e cruda, la partita doveva finire 2-2». «Quello per cui si è lamentata la società erano delle situazioni che a ragion veduta lasciavano un pò perplessi. Era particolare che la squadra prima in classifica avesse avuto un solo rigore a favore. O no? Questo si può dire. Poi, non è che uno debba pensare per forza ai complotti, è giusto fugare ogni tipo di sospetto, però è sicuramente qualcosa di anormale», ha proseguito. Che significato ha questo pareggio? «Proseguiamo questa striscia di imbattibilità che ci fa molto piacere, soprattutto in una serata così particolare, contro la squadra più accreditata a vincere lo Scudetto e che per 65 minuti ci ha messo alle corde», ha risposto Buffon.

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