Mercoledì 29 Dicembre 2010
Anno XIII - Numero 356
Euro 1,00
QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09
TRASPORTI
REGIONE
Parla Matteoli: quanto accaduto sui treni per Reggio è inammissibile
SPETTACOLO Canzoni e sfide di Rai 2 al Politeama l’evento sarà stasera in televisione
Caligiuri sollecita più fondi per il patrimonio culturale
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Il massacro nel piccolo centro di Filandari sarebbe maturato in un contesto di odio e rancori per problematiche di confini e terreni
Strage a Vibo, 4 fermi e uno confessa «Ero stanco dei soprusi continui che subivo dai Fontana. Alla fine non ce l’ho fatta più» IL COMMENTO
Doppiopesismo il male antico della sinistra
Oltre al reo confesso, Ercole Vangeli, sono stati fermati il fratello dell’uomo, Franco Vangeli, il figlio di quest’ultimo, Piero, ed il genero, Gianni Mazzitello I quattro sono accusati di omicidio plurimo: hanno sparato 40 colpi di pistola di Francesco Pungitore alle pagg » 4 e 5
FINI QUERELA
Filandari, un ciclone d’odio ha sconvolto l’intero paese
di Daniele Capezzone portavoce nazionale Pdl
Anche a prescindere dal merito dell’iniziativa giornalistica assunta da Libero, che - com’è naturale in un Paese libero - ciascuno può apprezzare o invece giudicare sbagliata, il fatto politico grave della giornata è l’ennesima prova di doppiopesismo da parte di molti esponenti politici. Questi signori oggi sparano ad alzo zero contro Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri, ma per mesi ed anni hanno strenuamente difeso Repubblica, L’Espresso, e una dozzina di altre testate protagoniste di un antiberlusconismo ossessivo. Due pesi e due misure, dunque. Se un’iniziativa giornalistica ruvida viene assunta da sinistra, allora partono gli elogi al ’’free speech’’ e all’articolo 21; se la assumono Belpietro e Feltri, parte il ritornello sul dossieraggio e sul killeraggio.
FOCUS
Nel mirino i quotidiani Libero e il Giornale ROMA - «In relazione a quanto pubblicato lunedì e martedì dai quotidiani Giornale e Libero, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha dato mandato di adire le vie legali a tutela della propria onorabilità», lo ha reso noto Fabrizio Alfano, portavoce del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Lunedì Libero aveva parlato del «finto attentato» al presidente della Camera. Martedì il Giornale titolava in prima pagina: «L’intervista a luci rosse che getta fango su Fini».
FILANDARI - Nel piccolo centro vibonese di Filandari la gente non ha molta voglia di parlare. «Un fatto gravissimo», si limitano a commentare i pochi cittadini, soprattutto anziani, che si trovano in piazza. La strage nelle campagne di contrada "Scaliti", con il delitto di Domenico Fontana e di quattro dei suoi cinque figli, ha lasciato il segno. Il parroco don Giuseppe Lo Presti, che ha annullato la celebrazione della messa e ha pregato, benedicendoli, sui corpi delle cinque vittime, sottolinea che «si tratta di un avvenimento molto grave, un fatto tristissimo che turba profondamente questa piccola comunità. Un caso senza precedenti che comprensibilmente getta anche un’ombra di paura e di forte tensione tra i fedeli». a pag » 5
L’INTERVENTO
Due modelli di rappresentanza non sono possibili di Cesare Damiano commissione Lavoro della Camera
Mentre proseguono gli incontri tra Fiat e sindacati firmatari per recepire l’accordo di Pomigliano, continua la discussione sull’impatto dell’accordo separato per Mirafiori sulle relazioni sindacali del nostro Paese. La nostra opinione è che convenga distinguere i punti relativi alla competitività e alla organizzazione del lavoro, da quelli della rappresentanza sindacale e del diritto di sciopero. Sui primi, per quanto siano onerosi per i lavoratori sotto il profilo dello sforzo psico-fisico, si può ritenere opportuna una loro condivisione al fine di garantire una competitività adeguata ai nuovi standard internazionali. Va anche notato un leggero miglioramento per quanto riguarda la fruizione della mensa, che al momento rimane collocata a metà turno, e dell’assenteismo, rispetto a quanto concordato a Pomigliano. Quello che continuo a ritenere inaccettabile e dall’impatto imprevedibile, è la clausola che conferisce la possibilità di avere rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro soltanto se si è firmatari dell’accordo. Confindustria e Cgil, Cisl e Uil debbono chiarire, su questo punto, almeno se l’accordointerconfederaledel20dicembre 1993 sulla rappresentanza e rappresentatività sindacali è ancora in vigore. Far convivere due modelli di rappresentanza non sarebbe possibile e uniformare tutto il sistema delle relazioni al modello della Fiat devastante. Infine, la parte dell’accordo relativa al rischio di licenziamento in caso di sciopero del lavoratore, va chiarita: si riferisce esclusivamente ai sabati cosiddetti "liberi", che la Fiat può comandare, o a qualsiasi sciopero? Non è la stessa cosa.