Sabato 30 Ottobre 2010
Anno XIII - Numero 298
Euro 1,00
QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09
INFLAZIONE
ECONOMIA
Sale all’1,7% in ottobre su base annua, l’Ipca addirittura al 2%
MALTEMPO
Sì del Consiglio europeo alla linea franco tedesca che piace all’Italia
a pag » 26
Eventi alluvionali, Bevilacqua chiede al governo 40 milioni a pag » 26
a pag » 8
Non si presta ad equivoci il rapporto sull’economia criminale realizzato dalla Banca di credito cooperativo Mediocrati e dall’Istituto Demoskopika
Giro d’affari delle ‘ndrine: 5,4 miliardi Il “core business” è sempre rappresentato dalle estorsioni e dall’usura, quota rilevante anche per gli appalti pubblici IL COMMENTO
Ad un anno dalla rivolta di Rosarno nulla è cambiato
L’incidenza della criminalità organizzata diviene devastante in una regione con un tessuto produttivo estremamente debole e da sempre dipendente dalla politica degli incentivi statali e dalla gestione dei flussi di finanziamento pubblico a pag » 9
DUE SEDI PER L’ENOTECA
Rete ferroviaria, probabile taglio di ventidue treni in Calabria
di Livia Turco presidente Forum Immigrazione
Ci dispiace notare che ad un anno dalla rivolta degli immigrati di Rosarno la situazione della cittadina calabrese e dei suoi abitanti non sia per nulla cambiata. ll Pd, come promesso un anno fa, non intende dimenticareRosarno.L’annoscorso eravamo presenti con il segretario Bersani. Oggi siamo di nuovo qui per constatare che ancora ad oggi il governo non ha fatto nulla per i cittadini, i lavoratori e gli immigrati di Rosarno. Il centro di accoglienza è ancora in fase progettuale; non è stato preso nessun provvedimento per tutelare l’agricoltura. Il prezzo delle arance continua a diminuire aumentando così le difficoltà sia dei lavoratori che dei proprietari. Le uniche organizzazioni realmente presenti sul territorio sono le associazioni e il mondo del volontariato.
TRASPORTI
La Regione “premia” Cirò e Lamezia Terme CATANZARO - Due sedi per l’enoteca regionale "casa dei vini di Calabria": a Cirò come riconoscimento del legame produttivo ma anche storico e culturale millenario del vino più importante e conosciuto della regione e a Lamezia Terme ad ulteriore conferma del ruolo del polo d’innovazione dell’agroalimentare che esiste in quella realtà. Sono le decisioni adottate ieri dalla giunta regionale.
CATANZARO - Tra poco più di un mese la rete ferroviaria nazionale si appresterà a ospitare migliaia di viaggiatori che si sposteranno per le vacanze natalizie, ma per i calabresi potrebbero presentarsi alcuni inconvenienti, oltre ai soliti a cui si sono purtroppo abituati. Trenitalia potrebbe decidere, infatti, entro dicembre, di tagliare ventidue treni nella nostra regione. Una eventualità che ieri ha spinto Giovanni Nucera, segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, a chiedere la convocazione di una seduta dell’assemblea regionale che affronti e fornisca soluzioni risolutive ai problemi atavici del trasporto regionale e prenda atto nel corso della fase dibattimentale dell’esigenza di un confronto immediato con il gruppo Fs. a pag » 5
REGGIO CALABRIA Imponevano il pizzo agli imprenditori 34 arresti e cosche duramente colpite a pag » 10
COSENZA Scomparsi dalla casa di cura, si infittisce il giallo delle salme dopo la riesumazione a pag » 12
CROTONE Lotta alla ’ndrangheta, oggi fiaccolata di cittadini guidati da Cgil, Cisl e Uil a pag » 14
L’INTERVENTO
Un crocevia di evoluzione di mercati e di scelte di Federico Vecchioni presidente di Confagricoltura
Per l’allevamento bovino da latte e la suinicoltura siamo ad un crocevia di evoluzione dei mercati e di scelte di politica economica. Nel settore del latte le imprese stanno lentamente risalendo la china dopo la dura crisi degli ultimi anni, che non si può dire comunque conclusa, ma restano tutte le incognite sul futuro del regime delle quote, o meglio, della sua applicazione in Italia. Non sono consentite ulteriori furbizie ed ulteriori richieste di vantaggi che mortificherebbero la stragrande maggioranza dei produttori che hanno operato nel rispetto della legge e delle norme. E’ sicuramente possibile cercare e proporre soluzioni economicamente sostenibili, nel più assoluto rispetto delle regole e dei diritti. Occorre ulteriormente assicurare, a chi lo voglia, la possibilità di regolarizzare la propria posizione. Ci sono le condizioni per chiudere per sempre una partita che tanto è costata e tuttora costa all’Italia, in termini economici e di credibilità politica. Occorre che gli allevatori responsabili dei surplus produttivi manifestino, prima di sollecitare nuove attenzioni alle proprie istanze, la concreta volontà di regolarizzare la loro posizione. Nessuno può auspicare la chiusura di aziende o di stalle ma non è nemmeno ipotizzabile che, a distanza di anni e di ripetute pronunce dell’autorità giudiziaria, ci sia ancora adesso qualcuno che si ostini a promettere, ed altri a sollecitare, percorsi inaccettabili. In ogni caso però mentre la domanda di prodotti lattiero-caseari, compresa quella estera, è in ripresa i conti degli allevamenti faticano a tornare.