Martedì 30 Novembre 2010
Anno XIII - Numero 329
Euro 1,00
QUOTIDIANO DI POLITICA ECONOMIA E CULTURA Poste Italiane S.p.A. -- Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma1. Aut. CBPA-SUD/CZ/326/09
UNIVERSITÀ
CENTRALE
Gli assurdi investimenti di atenei tutti a misura di prof
BANCHE Intesa Sanpaolo, Biis sempre più presente nella regione Calabria
Per la Uil la rinuncia a quella a carbone un’occasione perduta
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La cifra annunciata dal governatore Scopelliti, stanziata per i danni idrogeologici 2008 e 2009, sarà integrata con i fondi 2010
Calabria: 220 milioni per il dissesto Scopelliti si dice ottimista ma per Guccione (Pd): «L’annuncio è solo un palliativo, una goccia nel grande mare delle emergenze» L’INTERVENTO
A proposito di quei 5 miliardi, voglio precisare
Sul piede di guerra anche l’Idv che, con Giuseppe Giordano ed Emilio De Masi, dice: «La cifra è insufficiente a dare risposte alle esigenze di questa natura che sono diffuse dappertutto. Sono pochi i comuni non interessati a questi fenomeni» a pag » 4
MALASANITÀ
WIKILEAKS
Corbelli: e in Calabria si continua a morirne
di Roberto Calderoli ministro per la Semplificazione
Devo fare una parziale correzione rispetto all’intervista al sottoscritto pubblicata oggi dal quotidiano La Repubblica a firma Rodolfo Sala. L’intervista, nel complesso, corrisponde al pensiero da me è espresso tranne che per un punto in cui mi si attribuisce il seguente virgolettato: per esempio c’è già pronto il pacchetto con cui si potrebbero stanziare cinque miliardi per le situazioni emergenziali. È evidente che si tratta di un’incomprensione con l’intervistatore. I 5 miliardi per le situazioni emergenziali, infatti, sono quelli già stanziati nella legge di Stabilità e averne voluto l’anticipo dello stanziamento, rispetto al decreto legge di metà novembre poi mai emanato, ha precluso la parte relativa allo sviluppo del Paese.
C’è poco o nulla ma il premier si arrabbia Le rivelazioni di Wikileaks? Il premier non si cura delle opinioni di «funzionari di terzo o quarto grado» che «vengono poi riportate da giornali di sinistra». Ed è in ogni caso sicuro di non frequentare «festini selvaggi». Anzi, c’è da chiedersi «chi paghi le ragazze che parlano di me».Le accuse sui rapporti con ragazze e con Putin a pagina 26
Se la scure taglia la cultura c’è un problema di Giuseppe Candido
REGGIO CALABRIA - Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l’istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all’unanimità, dal Consiglio regionale calabrese il 30 giugno 2008, denuncia il «mancato inserimento nell’ordine del giorno della riunione del Consiglio regionale in programma oggi (lunedì) della nomina di questa figura e l’istituzione di questa importante struttura del Garante della Salute». Franco Corbelli parla di «fatto grave e illegittimo, di omissione in atti d’ufficio, di violazione della legge e dello stesso Statuto regionale che impone l’inserimento della nomina del Garante (e delle altre nomine) nell’ordine del giorno di tutte le sedute.
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IL COMMENTO
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VIBO VALENTIA Indebite percezioni di contributi regionali Sequestrato un albergo, 7 gli indagati a pag » 9
CATANZARO La Dia confisca beni per 4 milioni di euro a Marcello Amelio a pag » 17
COSENZA
Abolire la miseria della Calabria
Mentre Giorgio Parisi, uno tra i più autorevoli fisici dei nostri tempi, padre della "teoria del caos", intervistato da Caterina Perniconi per il Fatto quotidiano , spiega il perché questa riforma universitaria sia "un bel disastro" e che reputa "giustissima" la protesta degli studenti, il ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini liquida invece le proteste affermando che «gli studenti checontestano le riforme del governo rischiano di difendere i baroni, i privilegi e lo status quo». E anche Futuro e libertà, che inizialmente aveva solidarizzato con gli studenti salendo sul tetto della facoltà di Architettura di Roma, corregge ora il tiro e annuncia che invece voterà «la riforma che premia il merito». Sicuramente è vero: in Italia, la qualità delle università non luccica. Ed è vero che c’è bisogno di una riforma che premi il merito. Basta dire che tra le prime 100 della classifica internazionale delle università soltanto due sono italiane e abbiamo dei corsi di laurea con pochissimi iscritti e delle cattedre seguite da un numero di studenti che si contano sulla punta delle dita di una mano. Ma in un Paese che già di suo, e molto meno dei suoi omologhi europei, investe solo una briciola del proprio prodotto interno lordo per l’istruzione e la ricerca, il rischio che con i tagli ora effettuati pure le università italiane dovranno aumentare le tasse è concreto.
Accordo Banco di Napoli - Confindustria 100 milioni di euro per le piccole imprese a pag » 12
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