20 Mercoledì 28 Aprile 2010 il Domani
SPECIALE SVILUPPO & IMPRESA
Lo stato delle PMI in Calabria Rapporto sullo stato economico della regione e sulle prospettive di sviluppo della regione di Alessio De Grano
Come stanno le Pmi calabresi? Come sta il cuore dell'economia della nostra regione? In queste pagine prenderemo in esame diversi dati e rapporti ufficiali degli ultimi 5 anni per capire come l'economa regionale si sia sviluppata e quali siano le zone chiare e quelle scure di una regione che, nonostante la crisi, ha comunque dei dati positivi da mostrare. Queste pagine avranno anche la velleità di dare uno sguardo al futuro, oltre che ai comparti che veranno di volta in volta analizzati, per intuire le potenzialità e le minacce che dei mercati globali e della difficile situazione di crisi in cui vive l'economia occidentale. Par tiremo da uno studio di Confcommercio, che attraverso il convegno "No alle due Italie, sì al rilancio del Mezzogiorno", nell'ambito del Roadshow, ha discusso su tutto il territorio nazionale, per indagare lo stato di salute delle imprese italiane. E i dati della Camera di Commercio in Calabria sono tutt'altro che entusiasmanti, per il 75 percento delle Pmi del Sud la crisi ha inciso e sta tuttora incidendo in modo significativo sulla propria attività. L'economia in Calabria, nel periodo che va dal 1996 al 2000, ha registrato un incremento medio del 2 percento, ma negli anni successivi tale velocità di crescita si è ridotta sensibilmente. Dal rapporto si evidenzia che a fare di più le spese della crisi sono le aziende del settore commercio e il 52 percento di esse si è detta fiduciosa di superare la situazione. Ma bisognerà aspettare il 2010 inoltrato per riscontrare i segnali di una lenta ripresa, inoltre, le condizioni del mercato del lavoro nelle province calabresi risulta ancora critico rispetto al resto dell'Italia. Nonostante la situazione difficile il 41,6 percento delle Pmi del Mezzogior no dichiara che effettuerà, comunque, investimenti nel corso del 2010. Per oltre la metà delle imprese del Sud (il 57,4%), la creazione della Banca del Mezzogiorno non risulta utile, mentre il 50 percento di esse considera vantaggioso il provvedimento recente di moratoria sui debiti delle Pmi, sottoscritto da alcune associazioni di categoria con l'Associazione bancaria italiana. Parlare di imprese, del loro relativo sviluppo e sostegno non può certo prescindere dall'accesso al credito, infatti, nel convegno di Confcommercio si è posto l'accento proprio su questa questione e sul ruolo della Regione. Per venire incontro alle Pmi, l'Esecutivo calabrese ha investito 100 milioni di euro per facilitare l'accesso al credito e permettere la sopravvivenza delle
Nonostante la situazione difficile il 41,6 percento delle Pmi del Mezzogiorno dichiara che effettuerà, comunque, investimenti nel corso del 2010. Per oltre la metà delle imprese del Sud (il 57,4%), la creazione della Banca del Mezzogiorno non risulta utile
Il graduale miglioramento trova riscontro nei dati delle indagini qualitative. In particolare, l'ISAE ha registrato presso le imprese manifatturiere un ulteriore aumento della fiducia (a 84,1 in marzo, massimo da luglio 2008) e attese di aumenti degli ordini esteri per i prossimi mesi
imprese stesse. Certo ci sono anche dati positivi, una recente indagine del centro studi di Confcommercio denota come vi sia un rialzo del +1,3% mensile per la produzione industriale in marzo. Inoltre Per il primo trimestre 2010 il CSC stima un rimbalzo del 2,7% sull'ultimo trimestre del 2009, che aveva registrato un calo dello 0,6% sul periodo precedente. In termini annui l'attività aumenta in marzo 2010 del 9,4% su marzo 2009 (dati al netto del diverso numero di giornate lavorative). In febbraio la variazione tendenziale era stata di +2,5%. Le imprese che lavorano su commessa indicano in marzo un miglioramento degli ordinativi: +3,2% rispetto a febbraio, quando vi era stato un aumento dell'1,8% su gennaio (dati destagionalizzati). Su base annua si è registrato un +3,6% in marzo e un +3,1% in febbraio. A marzo il recupero dai minimi toccati esattamente un anno fa sale al 9,1%, mentre resta ancora del 18,7% la caduta dal picco del ciclo precedente (aprile 2008). Il graduale miglioramento trova riscontro nei dati delle indagini qualitative. In par ticolare, l'ISAE ha registrato presso le imprese manifatturiere un ulteriore aumento della fiducia (a 84,1 in marzo, massimo da luglio 2008) e attese di aumenti degli ordini esteri per i prossimi mesi. Continua a crescere, seppur in lieve misura, la fiducia delle imprese manifatturiere calabresi. Nel primo trimestre 2010 l'indice passa da 87,6 a 88 riportandosi ai valori registrati prima della forte flessione del primo trimestre 2009 (78,3) e recuperando, quindi, ben 10 punti rispetto al minimo storico rilevato un anno fa. Tale crescita dell'indicatore per la Calabria è comunque meno accentuata che nella media del Mezzogiorno. Il miglioramento del clima di fiducia è determinato dalle valutazioni meno negative degli imprenditori calabresi sul livello degli ordini (il saldo passa da -38 a -33). Anche i giudizi sull'andamento delle scorte di magazzino (il saldo passa da 2 a 0) forniscono indicazioni favorevoli segnalando un lieve decumulo nei primi tre mesi del 2010. Meno ottimiste, invece, le previsioni sulle tendenze della produzione, con il saldo che passa da 22 a 17. Nel settore delle costruzioni la fiducia cala da 96,1 a 92,5 con un'inversione di tendenza che riporta l'indicatore in prossimità dei valori del periodo luglio/settembre 2009. Il calo della fiducia degli imprenditori edili calabresi è in controtendenza rispetto al dato medio del Mezzogiorno che, al contrario, resta stabile. Tale contrazione è ascrivibile al forte peggioramento dei giudizi sull'attività costruttiva delle imprese nel primo trimestre 2010.