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ICCHÉ TU DIHI, DIALOGO

Icché tu dihi: il dialogo

La giovinezza

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DelLa Franca e di Pietro Santi

Si consiglia di andare a rileggere il Dialogo scritto nel numero ordinario di dicembre, in funzione di una più ottimale comprensione del testo seguente.

Personaggi:

Lorenzo de’ Medici (LM) Marsilio Ficino (MF) Angelo Poliziano (AP)

Ambientazione:

Villa del Cafaggiolo, verso le cinque pomeridiane del 27 ottobre 1491.

E’ nostri, imitando la scola peripatetica, prencipiarono pe’ corridoi e pe’ saloni della Villa ad ambulare, discorrendo, ora, della giovinezza.

MF- Che bella poesia, da te già composta, quella che or tu rammenti, caro Lorenzo… la giovinezza fugge ahinoi, il tempo ‘n cui di grande energia è empito ‘l corpo et, dico, anco lo animo.

LM- Quande ancor prodigiosi si potéa cavalcar ne’ boschi e cacciar le fiere e farne la sera gran banchetto nelle sale signorili; quande ancor potevam bagnar, sanza cura, li nostri polmoni del bon vin Trebbiano; giovinezza etade dell’amore, spirtual alimento, e degli sguardi fugaci… ahi, non sol giovinezza dileguasi, enim porta seco omnia quae dixi.

AP- Convenio teco, Lorenzo, Marsilio Ficino

MF- Ora inizia uno de’ suo’ soliti honcioni: vande smarimette a cincistia’, alla fine un arriva ma’ nulla. Maremma...

‘nfatti Niccolò da Tolentino che nel suo anno ottantesimo quinto messe ‘n fuga e’ senesi; poscia Bartolomeo Colleoni che al suo settantesimo primo condusse le schiere a Bologna; or adunque considerate pur Platone, maximus inter philosophos, anch’ei perì poscia a’er visto 80 estati et 80 inverni. Sì, lo dico, lo pongo fermo: lo spirto non china ‘l capo, troppo è potente che l’asperità non possin fedirlo e…

LM- Caro Angelo, avem inteso quel che ‘ntendi dire, ma il che ‘n gioventude si vive, mai nella vita rursus interverrà. Né Tolentino, né Colleoni, neanco Platone avranno avuto mai a dire d’esser eternamente giovini.

AP- Si sic putas, contra profero: verrà un giorno ‘n cui le donne e gli uomini assai vegli, saggi di novant’anni di vita, potranno render lor pelle rugosa liscia qual di fanciulli. Adunque far di lor corpo eguale all’anima, ricognunger l’apparenza e l’essere insito in un’armoniosa sfera.

MF- Questo farò bene a dimenti’ammene. Omai sappiam la sostanza delle tue parole, tam auliche, quam i tuo’ canti, iustum est ea ponderare.

AP- Il che ho pronunciato, pria o poscia avverrà, la turba sarà libera di render il suo corpo iterum govine. Fidate dell’omo!

LM- Pur περὶ σώµατος è tema dove esplorazione è faccenda, seguitiam lo nostro cammino acciò di gire alla sala del desinare la cui ora omai interviene.

Secondo il che propose il Medici, i tre si diressero alla sala.

https://www.frammentiarte.it/2016/14-08apparizione-dellangelo-a-zaccaria/

Glossario

Enim: infatti Omnia quae dixi: tutto ciò che ho detto Honcioni: discorsi Smarimette: comincia Cincistia’: perdere tempo Tamen: tuttavia Poscia: dopo Maximus inter philosophos: il più grande tra i filosofi Fedirlo: ferirlo Si sic putas, contra profero: se pensi così, ribatto Iustum est ea ponderare: è giusto soppesarle Iterum: di nuovo

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