Icché tu dihi: il dialogo La giovinezza DelLa Franca e di Pietro Santi Si consiglia di andare a rileggere il Dialogo scritto nel numero ordinario di dicembre, in funzione di una più ottimale comprensione del testo seguente. Personaggi: Lorenzo de’ Medici (LM) Marsilio Ficino (MF) Angelo Poliziano (AP) Ambientazione: Villa del Cafaggiolo, verso le cinque pomeridiane del 27 ottobre 1491. E’ nostri, imitando la scola peripatetica, prencipiarono pe’ corridoi e pe’ saloni della Villa ad ambulare, discorrendo, ora, della giovinezza. MF- Che bella poesia, da te già composta, quella che or tu rammenti, caro Lorenzo… la giovinezza fugge ahinoi, il tempo ‘n cui di grande energia è empito ‘l corpo et, dico, anco lo animo.
Marsilio Ficino
LM- Quande ancor prodigiosi si potéa cavalcar ne’ boschi e cacciar le fiere e farne la sera gran banchetto nelle sale signorili; quande ancor potevam bagnar, sanza cura, li nostri polmoni del bon vin Trebbiano; giovinezza etade dell’amore, spirtual alimento, e degli sguardi fugaci… ahi, non sol giovinezza dileguasi, enim porta seco omnia quae dixi. AP- Convenio teco, Lorenzo, MF- Ora inizia uno de’ suo’ soliti honcioni: vande smarimette a cincistia’, alla fine un arriva ma’ nulla. Maremma... AP- pel contenuto che dicesti e pel modo che tu l’esponesti: manca quell’ora lampante, quel verde prato sì floreale. Riman la terra tamen sulla qual si stende quello: lo spirto resta leon! Vedete 21