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ARIA SOTTILE

Nono figlio di una famiglia cattolica operaia di Christchurch, in Nuova Zelanda, Rob Hall cominciò la sua carriera alpinistica scalando le Alpi meridionali. Nello stesso periodo in cui aveva cominciato a lavorare per l'Alp Sports, aveva preso anche lezioni di arrampicata sulla roccia e sul ghiaccio. Nel 1980, a diciannove anni, Hall si unì a una spedizione che doveva scalare la difficile cresta settentrionale dell'Ama Dablam. In quell’occasione, Hall fece un'escursione al campo base dell'Everest e decise che un giorno avrebbe scalato la montagna più alta del mondo. Ci vollero dieci anni e tre tentativi, ma nel maggio 1990 Hall raggiunse finalmente la cima dell'Everest a capo di una spedizione di cui faceva parte Peter Hillary, figlio di sir Edmund. Ormai Hall era uno scalatore professionista a tempo pieno e, come la maggior parte dei suoi colleghi, cercava di procurarsi finanziamenti dagli sponsor per potersi pagare le costose spedizioni sull'Himalaya. Nel 1988, una guida di Auckland, Gary Ball divenne il principale compagno di scalata e l'amico più intimo di Hall. Anche Ball raggiunse la vetta dell'Everest insieme a lui nel 1990, e subito dopo il ritorno in Nuova Zelanda escogitarono un progetto per scalare le cime più alte di ciascuno dei sette continenti, intendendo conquistarle tutte e sette nel giro di sette mesi. Avendo già superato l'Everest, che era la cima più difficile delle sette, Hall e Ball riuscirono a ottenere fondi da una grossa azienda elettrica. Il 12 dicembre 1990, poche ore prima che scadesse il termine dei sette mesi, raggiunsero la vetta della settima montagna, il Mount Vinson, la cima più alta dell'Antartide con i suoi 5240 metri. Nonostante il successo, Rob e Gary compresero che prima o poi non sarebbero stati in grado di reggere a quel ritmo, oppure avrebbero avuto uno sfortunato incidente e sarebbero rimasti uccisi. Decisero perciò di cambiare rotta e di dedicarsi al mestiere di guida sulle alte vette. Durante la straordinaria impresa delle “sette cime in sette mesi”, Hall e Ball avevano ideato un progetto per mettersi in affari, costituendo una società di guide che avrebbero portato i clienti sulle sette cime. Quest’impresa venne chiamata Adventure Consultants e, grazie ad Foto da: http://www.adventureconsultants.com/content/ essa, quasi subito i due amici images/1283/260x400normal/Rob_Hall_web.jpg registrarono un record impressionante.

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Nel maggio 1992 guidarono sei clienti sulla vetta dell'Everest. Un anno dopo condussero sulla vetta un altro gruppo composto di sette persone. Tuttavia, al ritorno da quella spedizione, si trovarono a dover affrontare le impreviste critiche di sir Edmund Hillary, che li accusava di star “commercializzando” l’Everest. Poco tempo dopo, Hall fu scosso da un colpo ancora più grave: nell'ottobre 1993, Gary Ball morì a causa di un edema cerebrale (rigonfiamento del cervello prodotto all'altitudine) durante un tentativo di scalata del Dhaulagiri, la sesta montagna del mondo in ordine di altezza con i suoi 8167 metri. Ball esalò l'ultimo respiro tra le braccia di Hall, e il giorno dopo quest’ultimo seppellì l'amico in un crepaccio. In un'intervista per la televisione Neozelandese, che seguiva la spedizione, Hall descrisse come avesse scelto la loro corda preferita per calare il corpo di Ball in fondo all'abisso del ghiacciaio. «Uno scalatore non si separa mai dalla corda, che è fatta per unire», aggiunse. «E invece ho dovuto lasciarla scivolare dalle mani.» Fra il 1990 e il 1995, Hall riuscì a portare sulla vetta dell'Everest trentanove scalatori, tre in più di quanti fossero saliti sulla cima nei primi vent'anni successivi alla scalata inaugurale di sir Edmund Hillary. Hall era quindi giustificato se reclamizzava la Adventure Consultants come «la prima organizzazione al mondo per le scalate dell'Everest, con un numero di successi al suo attivo maggiore di qualsiasi altra.»

Il depliant che mandava ai potenziali clienti dichiarava: “Allora, avete sete di avventure? Forse sognate di visitare sette continenti o di salire in cima ad una montagna altissima? La maggior parte di Foto da: http://www.adventureconsultants.com/content/images/ noi non osa mai realizzare i propri sogni e si azzarda appena a confidarli o ad ammettere di provare desideri così ambiziosi. La Adventure Consultants è specializzata nell'organizzazione di spedizioni guidate in montagna. Addestrati agli aspetti pratici della realizzazione dei sogni, collaboriamo con voi per farvi raggiungere la vostra meta. Non vi trascineremo di peso in cima a una montagna, dovrete lavorare sodo, ma vi garantiamo la sicurezza e il successo della vostra avventura. Per chi ha il coraggio di guardare in faccia i propri sogni, l'esperienza offre qualcosa di speciale che le parole non sono in grado di descrivere. Vi invitiamo a scalare con noi la vostra montagna.” Nel 1996 Hall si faceva pagare sessantacinque mila dollari a testa per guidare i clienti sul tetto del mondo. Si trattava di una somma notevole che non comprendeva né il viaggio aereo in Nepal né l'attrezzatura personale. Grazie allo straordinario numero di successi ottenuto, Hall non stentava a trovare clienti per le sue spedizioni, e quella era l'ottava che compiva sull'Everest. Chi fosse deciso a scalare quella cima a tutti i costi e fosse riuscito a mettere insieme i soldi, in un modo o nell'altro, avrebbe quasi sicuramente scelto l'Adventure Consultants.

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